Industria

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2020

Dopo la rilevante ripresa dell’attività industriale registrata nel terzo trimestre sia a livello nazionale che nei sistemi locali dell’economia, nel quarto trimestre 2020 – in parallelo con la ripresa della pandemia su livelli più intensi e con il perdurare di un'elevata incertezza – si è osservata una decisa frenata della produzione a livello nazionale. Tale frenata ha interessato sia la dinamica trimestrale congiunturale sia l’andamento tendenziale, facendo perdere al sistema industriale il 12,2% della produzione industriale, con intensità maggiore nei settori industriali legati al made in Italy, in particolare nella filiera del tessile, abbigliamento e calzature, e nella catena produttiva metalmeccanica. A questo trend è sfuggito il sistema manifatturiero lombardo e parzialmente anche l’industria dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi.

Nel quarto trimestre 2020, i segnali congiunturali (ossia riferiti al precedente trimestre) che provengono dai tre territori non sono univoci: la dinamica industriale è completamente positiva solo per l’area di Monza e Brianza, mentre per la manifattura milanese emergono ancora delle criticità in relazione al mercato domestico. Le difficoltà più rilevanti sono tuttavia da ascrivere al sistema manifatturiero della provincia di Lodi, che a fine 2020 mostra un significativo rallentamento complessivo.

Il quadro generale appare quindi più articolato e frammentato rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente. Le previsioni elaborate dalle imprese manifatturiere rafforzano tale quadro di dettaglio territoriale. Le prospettive sono in significativa ripresa per l’industria di Monza e Brianza, mentre per la città metropolitana di Milano, pur convergendo verso una ripresa trainata dal canale estero, permane un quadro di debolezza sul fronte domestico, evidenziato dalle stime sugli ordini. L’arresto della dinamica positiva per l’industria lodigiana si è invece traslato anche sulle prospettive di breve termine, ossia riferite al primo trimestre 2021, coinvolgendo sia la dimensione produttiva che le aspettative sul fatturato e la domanda, sia interna che estera, sintetizzata dal ciclo degli ordini. Come evidenziato nella precedente rilevazione, il percorso di uscita e di consolidamento della ripresa si presenta ancora lungo e a tratti tortuoso, essendo legato all’evoluzione della pandemia e alla campagna vaccinale, che dovrà mettere in sicurezza la dimensione sociale e – per proprietà transitiva – anche quella economica, salvo nuove evoluzioni peggiorative che potrebbero gravare sul clima di fiducia generale di imprese e consumatori.

In relazione alla dinamica dei territori, il quadro di dettaglio degli indicatori congiunturali dell’area metropolitana milanese registra, rispetto al precedente trimestre, un aumento più contenuto della produzione industriale (+2,1% destagionalizzato) a confronto con la dinamica rilevata in Lombardia (+2,7% destagionalizzato), mentre – dal lato del fatturato – la crescita registrata dalla manifattura metropolitana (+5,8% destagionalizzato) è più intensa rispetto a quanto rilevato nel contesto regionale (+4,3% destagionalizzato).

Le differenze più significative emergono nei confronti degli ordini sia in relazione ai mercati esteri sia nei confronti della componente interna.

In relazione ai mercati esteri, l’incremento registrato dalla manifattura lombarda (+8,3% destagionalizzato) è ampiamente superiore a quanto ottenuto dall’industria milanese (+1,4% destagionalizzato).

Il disallineamento tra i due territori persiste in misura più significativa nei confronti delle commesse ottenute nel mercato interno. La dinamica trimestrale si è infatti palesata in robusta flessione per l’area metropolitana milanese (-4,7% destagionalizzato), mentre il quarto trimestre 2020 si è chiuso in crescita per la manifattura della Lombardia (+3,5% destagionalizzato).

Sul piano delle prospettive di breve termine, le aspettative delle imprese manifatturiere milanesi per il primo trimestre 2021 indicano un recupero dal lato della produzione e della domanda attesa dai mercati esteri, mentre per la domanda interna, le prospettive – pur essendo migliorate rispetto alla precedente rilevazione – evidenziano ancora un quadro di debolezza.

In relazione all’area di Monza e Brianza, il quarto trimestre 2020 registra una diffusa ripresa degli indicatori congiunturali. Il quadro di dettaglio mostra infatti una crescita della produzione (+3,7% destagionalizzato) più intensa rispetto alla regione (+2,7% destagionalizzato). Tale andamento non si replica invece nei confronti del fatturato, per il quale si osserva una dinamica meno incisiva per l’industria brianzola (+2,6% destagionalizzato) rispetto alla manifattura lombarda (+4,3% destagionalizzato).

Il maggiore differenziale di performance tra i due sistemi manifatturieri si riscontra nell’ambito del portafoglio ordini, per il quale si osserva una dinamica più contenuta dell’area monzese rispetto alla Lombardia nei confronti dei mercati esteri, dove si rileva una progressione debole per l’industria locale rispetto alla dinamica registrata in Lombardia (+0,8% contro +8,3% destagionalizzato). La distanza tra le performance territoriali è relativamente più circoscritta se consideriamo le commesse acquisite nel mercato interno, dove la prevalenza dell’industria brianzola (+4,2% destagionalizzato) è limitata a pochi decimi di punto nei confronti della manifattura lombarda (+3,5% destagionalizzato).

In relazione alle previsioni per il primo trimestre 2021, le imprese monzesi e brianzole sono improntate verso un generalizzato recupero dell’attività nei prossimi tre mesi. Il miglioramento del clima di fiducia ha interessato sia la dinamica produttiva sia la domanda proveniente dai mercati, in particolare dal canale estero che registra un maggiore recupero delle aspettative rispetto alla componente interna.

Nel quarto trimestre 2020, la dinamica manifatturiera del Lodigiano rileva un peggioramento dei segnali congiunturali. La produzione industriale subisce una rilevante flessione rispetto al precedente trimestre (-1,5% destagionalizzato), ponendosi in controtendenza rispetto ai sistemi industriali degli altri territori dell’area vasta e della regione. Tale arresto della dinamica si correla a un azzeramento del fatturato, mentre le commesse acquisite dai mercati evidenziano ancora una dinamica positiva sia nei confronti degli ordini esteri sia di quelli interni (rispettivamente +2,6% e +1,1% destagionalizzato).

Il peggioramento della dinamica produttiva si è riflesso anche sul clima generale delle aspettative per il primo trimestre 2021. Le imprese manifatturiere del territorio stimano infatti un’ulteriore frenata della produzione e degli ordini provenienti dal mercato domestico, mentre sono positive le prospettive afferenti alla domanda proveniente dai mercati esteri.

Passando all’analisi della dinamica tendenziale della manifattura dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi, il quadro degli indicatori evidenzia ancora un diffuso arretramento generale nei territori. Solo il canale estero mostra un primo accenno di ripresa, ma circoscritto alle aree di Monza Brianza e Lodi.

Il quadro di dettaglio dei territori registra quindi per la manifattura metropolitana una flessione della produzione industriale, che su base annua (-3,7%) è superiore per intensità a quanto registrato in Lombardia (-2,6%).

Sul piano del fatturato, l’industria milanese evidenzia ancora un trend negativo per le vendite complessive (-0,9%), superiore al dato registrato dal manifatturiero lombardo (-0,6%). La dinamica tendenziale milanese, suddivisa tra mercato interno ed estero, palesa una difficoltà maggiore per le vendite effettuate in ambito domestico (-1%), tale trend si ripropone anche per l’industria lombarda, ma con un’intensità di scala maggiore (-1,9%). Si rileva invece una marcata divaricazione tra i territori nei confronti della dinamica estera, la quale palesa una contrazione per il manifatturiero milanese (-0,8%) e un rilevante aumento in ambito lombardo (+1,6%).

Il quadro territoriale cambia se osserviamo il portafoglio ordini, che mostra una dinamica complessivamente peggiore per l’industria milanese rispetto a quella lombarda.

Complessivamente, rispetto allo scorso anno, l’industria milanese ha registrato una contrazione delle commesse acquisite (-1,7%) trainata dalla flessione del mercato interno (-2,7%), a cui si è associata una stagnazione della componente estera. Il confronto con la performance registrata dal manifatturiero lombardo evidenzia per tale territorio un’intensità minore della contrazione degli ordini di matrice interna (-0,9%), mentre la domanda estera ha registrato un segnale di rilevante crescita (+2,8%).

In relazione alla provincia di Monza e Brianza, si è osservato – rispetto al quarto trimestre dello scorso anno – un primo accenno di ripresa dell’attività manifatturiera, che si è declinata in particolare nei confronti del fatturato estero e del ciclo degli ordini.

Se consideriamo la produzione industriale, l’aumento rilevato è di debole entità (+0,1%), ma si colloca tuttavia in controtendenza rispetto alla flessione riscontrata nel contesto regionale (-2,6%).

Su di un piano differente si pone la dinamica del fatturato: la flessione registrata dal manifatturiero brianzolo (-1,1%), oltre a essere superiore a quanto rilevato dall’industria lombarda (-0,6%), è il risultato di una robusta flessione subita nel mercato interno (-3%), superiore per entità a quanto registrato in Lombardia (-1,9%). Tale trend non si è riproposto invece per la componente estera, il quarto trimestre 2020 ha infatti evidenziato un incremento del fatturato per l’industria brianzola (+2,2%) superiore al dato ottenuto dal settore in Lombardia (+1,6%).

Relativamente al portafoglio ordini, il quarto trimestre 2020 ha evidenziato per il manifatturiero della Brianza una ripresa complessiva delle commesse (+2,2%), nettamente superiore al dato lombardo (+0,5%), sulla quale ha insistito in particolare la crescita della domanda proveniente dai mercati esteri (+3%) a cui si è associato un aumento relativamente più contenuto della componente domestica (+1,8%). Rispetto all’industria regionale, il confronto mostra una performance migliore considerando la rilevante flessione registrata dal portafoglio ordini interno del manifatturiero lombardo (-0,9%), non sufficientemente bilanciata dall’incremento rilevato nel canale estero (+2,8%).

Se consideriamo il manifatturiero del Lodigiano, la dinamica industriale registra – sul piano della produzione – una flessione di rilevante entità (-2,4%), che si inserisce nel trend negativo evidenziato in ambito regionale (-2,6%).

Il quadro complessivo degli indicatori migliora in misura significativa se consideriamo il fatturato e gli ordini, entrambi in crescita sostenuta rispetto allo scorso anno. Entrambe le dimensioni dell’attività industriale si pongono in controtendenza rispetto al contesto manifatturiero regionale, ancora in grande affanno, sia con riferimento al fatturato che agli ordini.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia che l’incremento del fatturato (+3,6%) è ascrivibile in misura uniforme sia alla componente estera (+3,6%) che a quella interna (+3,7%).

La divaricazione più ampia si riscontra dal lato del portafoglio ordini, la crescita complessiva (+3,4%) è ascrivibile in misura preponderante all’espansione della domanda proveniente dai mercati esteri (+7,9%), mentre è risultato molto più limitato l’aumento rilevato per la componente interna (+0,8%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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