IMPORT – EXPORT

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2020
Quadro nazionale

Nel quarto trimestre 2020 è continuata la fase recessiva per l’interscambio estero nazionale, sia sul piano delle importazioni sia su quello delle esportazioni; le rispettive dinamiche evidenziano tuttavia un rallentamento, pur rimanendo ancora in un ambito negativo.

Il focus sull’export italiano evidenzia una contrazione ancora significativa rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente, pari a 2,2 miliardi di euro, trainata in particolare dalle regioni dell’Italia nord-orientale e dal Nord-Ovest, mentre sono in crescita le regioni centrali e il Sud Italia a eccezione delle Isole, in profonda crisi esportativa.

Il quadro nazionale delle esportazioni registra pertanto un contenuto arretramento (-1,8%), sul quale insiste in particolare la flessione del Nord-Est (-2%), mentre si osserva una dinamica più circoscritta per le regioni nord-occidentali (-1,4%). In valore assoluto, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, nelle partizioni territoriali del Nord-Est l’export ha registrato una perdita di oltre 824 milioni di euro e di oltre 645 milioni in quelle del Nord-Ovest.

La crescita dell’export ha invece interessato in misura contenuta le regioni centrali (+1,1%), mentre nel Mezzogiorno il quadro territoriale è più articolato, essendo ancora persistente nelle Isole una rilevante dinamica recessiva (-36,3%), che si contrappone alla crescita registrata nelle regioni continentali del Sud (+4,4%), corrispondente a un incremento delle esportazioni di circa 400 milioni rispetto al quarto trimestre del precedente anno.

Con riferimento al quadro consuntivo dell’anno 2020, le perdite subite dall’export nazionale rispetto al 2019 sono pari a 46,8 miliardi di euro (-9,7%), ascrivibili in larga misura all’asse portante delle esportazioni, localizzato nell’Italia settentrionale. Il quadro territoriale evidenzia pertanto un ampio contributo negativo da parte delle partizioni del Nord-Ovest, che registrano una flessione superiore alla variazione nazionale (-10,8%), corrispondente a una perdita complessiva di 19,6 miliardi di euro rispetto al 2019. Analogamente, anche se in misura minore, nel Nord-Est si è osservato un rilevante arretramento dell’export (-8,2%). La contrazione, pur essendo inferiore a quanto registrato in ambito nazionale, evidenzia un calo delle esportazioni di oltre 12,7 miliardi di euro.

Il trend recessivo si è manifestato anche nelle altre partizioni territoriali del Paese, pertanto anche le regioni centrali hanno palesato una significativa perdita dell’export, pari a 7,7 miliardi di euro (-8,5%), mentre nel Mezzogiorno sono le Isole a essere state maggiormente penalizzate (-30,4%) rispetto alla regioni continentali del Sud (-6,4%).

Nei confronti dell’import nazionale, la chiusura delle relazioni commerciali imposta dalla pandemia si è manifestata nel quarto trimestre 2020 attraverso una flessione di oltre 4,7 miliardi di euro (-4,5%).

Le piattaforme importative localizzate nell’Italia nord-occidentale hanno palesato una rilevante contrazione della domanda domestica di prodotti provenienti dall’estero (-4,6%), concentrando oltre il 42% della flessione complessiva. Il quadro territoriale certifica, inoltre, un arretramento più contenuto dell’import per le regioni del Nord-Est (-1,7%), mentre le regioni centrali sono l’unica area ad aver evidenziato una crescita dei flussi commerciali in entrata nel territorio (+3,9%).

Se osserviamo invece la dinamica delle regioni meridionali, si registra un crollo significativo delle importazioni dirette nelle Isole (-33,6%) e un decremento più contenuto per le partizioni del Sud (-2,8%).

Il quadro complessivo delle importazioni per il 2020 conferma che nel corso dell’anno si è vissuta una profonda crisi per l’interscambio commerciale del Paese. Rispetto allo scorso anno, le importazioni dirette verso il territorio nazionale hanno registrato una flessione di 54,2 miliardi di euro (-12,8%), di cui 21,9 ascrivibili alle piattaforme importative del Nord-Ovest (-12,4%) e 11,6 alle regioni del Nord-Est (-11,6%).

Se consideriamo le altre partizioni territoriali, la dinamica delle importazioni si è palesata più contenuta per le regioni centrali (-3,8%), mentre il Meridione ha registrato un significativo arretramento conseguente al blocco commerciale internazionale, in particolare le Isole sono le ripartizioni che hanno subìto tale andamento in misura più ampia (-31,3%) rispetto alle regioni del Sud Italia (-12,3%).

 

 

 
Sintesi dei territori

Nel quarto trimestre 2020, l’interscambio estero dell’area vasta compresa nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza ha complessivamente evidenziato perdite sostenute sia dal lato dell’export che dell’import, tuttavia il quadro territoriale presenta ancora delle rilevanti differenze sotto il profilo della dinamica. Il pesante arretramento dell’area metropolitana milanese, sia dal lato dell’export che dell’import, ha condizionato in misura determinante la performance dell’area vasta, nonostante la ripresa della provincia di Monza Brianza e l’innesto positivo del territorio lodigiano dal lato delle esportazioni.

In particolare, sulla dinamica complessiva dell’export del quarto trimestre 2020 – in flessione di 900 milioni rispetto allo scorso anno (-5,9%) – ha insistito la flessione di un miliardo di euro registrata dall’area metropolitana milanese (-8,6%), compensata molto parzialmente dalla crescita ottenuta dalle province di Monza Brianza (+1,9%) e di Lodi (+6,3%).

È differente invece il quadro delle importazioni, dove il trend trimestrale registra una contrazione della dinamica che ha interessato sia la città metropolitana che la provincia di Lodi. Il quadro di dettaglio territoriale evidenzia pertanto la flessione complessiva delle importazioni dell’area vasta, quantificabile in circa mezzo miliardo di euro, ascrivibile al sostenuto decremento registrato dall’area metropolitana milanese (-2,5%) e dalla provincia di Lodi (-3,1%), scarsamente compensato dalla dinamica positiva dell’import della provincia di Monza Brianza (+1,1%).

Il quadro consuntivo del 2020 registra sul piano dell’export una diffusa recessione con diverse intensità di scala tra i territori che compongono l’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi.

Complessivamente le esportazioni subiscono una perdita di 6,4 miliardi di euro rispetto al 2019 (-11%), su tale dinamica insiste la flessione dell’export subita dall’area metropolitana milanese, alla quale vanno attribuiti 5,6 miliardi della flessione complessiva (-12,5%).

A tale trend si sono aggiunte le significative contrazioni dell’export registrate dalla provincia di Monza Brianza, pari a 680 milioni di euro (-7,1%), e di Lodi (-3,9%), pari a 142 milioni di euro.

In relazione alle importazioni, nel 2020 il territorio di Milano, Monza Brianza e Lodi ha evidenziato una flessione di 8 miliardi dei flussi commerciali in entrata (-9,5%). Tale dinamica riflette in ampia misura la contrazione registrata dalla piattaforma importativa della città metropolitana milanese, quantificabile in 7 miliardi di euro (-10%). Altrettanto rilevante per intensità è la contrazione dell’import osservata per la provincia di Lodi (-8,3%), che – con oltre mezzo miliardo di euro in valore – sovrasta la caduta di oltre 422 milioni di euro registrata dall’area di Monza Brianza (-5,4%).

In relazione agli andamenti settoriali dell’export, i trend evidenziano il proseguimento di una generalizzata contrazione con alcune eccezioni riscontrate nei territori.

Il settore dei macchinari, uno dei comparti più rilevanti dell’area, è ancora in arretramento nel quarto trimestre 2020 sia nell’area milanese (-1,6%) sia nella provincia di Monza (-1%), mentre si registra un’ampia espansione delle esportazioni per la provincia di Lodi (+22,8%).

Il consuntivo del settore per l’anno 2020 conferma una flessione di ampia entità dell’export, che accomuna tutti i territori dell’area vasta. Il quadro di dettaglio evidenzia pertanto un massiccio arretramento per l’area metropolitana milanese (-12,8%), che aumenta di intensità se consideriamo la provincia di Monza e Brianza (-16,6%), mentre si è osservata una contrazione relativamente più limitata per l’export del comparto per l’area di Lodi (-5,6%).

Nell’ambito della filiera metalmeccanica si osserva, inoltre, un quadro articolato in relazione alle esportazioni dei prodotti in metallo e siderurgici. Alla flessione registrata nel quarto trimestre 2020 dal territorio metropolitano milanese (-5,9%), si contrappongono gli incrementi dell’export registrati dai territori di Monza Brianza (+2,2%) e di Lodi (+31,5%).

Il bilancio del 2020 per l’export dei prodotti in metallo si è chiuso tuttavia con una performance complessivamente negativa: la suddivisione territoriale evidenzia infatti una situazione critica sia per le esportazioni della provincia di Milano (-17%), dove il comparto ha subìto una contrazione di oltre mezzo miliardo di euro, sia nel territorio di Monza Brianza (-6,6%), dove le perdite superano i 100 milioni, mentre si rileva un aumento di entità limitata per la provincia di Lodi (+1,5%).

Proseguendo nell’analisi settoriale, nel quarto trimestre 2020 si è mantenuto il trend recessivo per la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori. Tale comparto è quello che ha continuato a subire più di altri gli effetti del blocco delle relazioni commerciali indotto dalla situazione pandemica, in particolare nell’area metropolitana milanese dove il settore è rilevante per la struttura locale dell’export, mentre ha un’incidenza residuale sulle esportazioni delle province di Monza Brianza e di Lodi. Il quadro di dettaglio territoriale evidenzia pertanto una flessione a due cifre dell’export sia per l’area metropolitana (-11,7%) sia per il territorio di Monza Brianza (-21,4%), si rileva invece un’espansione dell’export per il comprensorio di Lodi (+20,3%).

Se si considera la dinamica complessiva del 2020, si può analizzare ulteriormente la situazione di criticità per l’export della filiera della moda: nell’area metropolitana milanese il comparto ha perso 1,4 miliardi di euro di esportazioni rispetto al 2019 (-18,3%); questo stesso trend si ripropone con maggiore intensità se si considera la provincia di Monza Brianza (-21,6%), mentre nei confronti del territorio di Lodi la contrazione registrata dal comparto è più limitata (-5,9%).

Se consideriamo il settore della farmaceutica, nel quarto trimestre 2020 il trend esportativo registra una rilevante battuta d’arresto per il territorio della città metropolitana milanese, in valore assoluto il comparto ha registrato una flessione di oltre 180 milioni di euro rispetto allo scorso anno (-12%). Tale andamento si discosta ampiamente dagli altri territori dell’area vasta: le performance esportative della farmaceutica evidenziano infatti una crescita sostenuta sia per la provincia di Monza Brianza (+3,9%) sia per il Lodigiano (+28,9%).

In relazione alla dinamica 2020 della farmaceutica, il blocco delle relazioni commerciali internazionali non ha intaccato la capacità esportativa del comparto: la crescita diffusa delle esportazioni in tutti i territori certifica una dinamica che non solo è anticiclica, ma anche rispondente ai bisogni emergenti di tutela della salute, che si sono manifestati progressivamente nel corso dell’emergenza sanitaria. Il quadro territoriale evidenzia pertanto un rafforzamento del settore sulla struttura delle esportazioni, in particolare nell’area metropolitana milanese, dove il comparto – con oltre 5,8 miliardi di export – ha ottenuto una crescita in valore di oltre 290 milioni rispetto al precedente anno (+5,2%). Il consuntivo del 2020 certifica inoltre una robusta espansione dell’export anche per il territorio di Monza Brianza, in crescita di oltre 100 milioni di euro (+16,1%), e per la provincia di Lodi, dove il settore registra un aumento significativo rispetto allo scorso anno (+24,7%).

Se consideriamo i prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, possiamo osservare nel quarto trimestre 2020 un quadro articolato delle esportazioni per quanto riguarda i territori sia per la chimica che per i prodotti in gomma-plastica, tuttavia entrambi i comparti archiviano il 2020 con una robusta flessione dell’export, che ha coinvolto con diversa intensità di scala i territori inclusi nel perimetro dell’area vasta.

Relativamente al comparto chimico, nel quarto trimestre 2020 si è osservato un aumento delle esportazioni per l’area metropolitana milanese (+3,9%) e una progressione a due cifre per il territorio di Monza Brianza (+11%), mentre l’export del comparto ha mostrato una robusta flessione per la provincia di Lodi (-8,5%).

Nonostante i recuperi parziali a fine anno, la proiezione nei mercati esteri del settore chimico per il 2020 evidenzia un quadro di diffuso arretramento rispetto al precedente anno. Il territorio mostra pertanto una flessione di ampia portata dell’export che ha interessato sia l'area metropolitana milanese (-3,4%) sia le province di Monza Brianza (-6,6%) e di Lodi (-14,7%).

Nel quarto trimestre 2020, in relazione al settore dei prodotti in gomma e plastica, la suddivisione tra i territori evidenzia una rilevante flessione delle esportazioni per l’area milanese (-5,6%), un contenuto aumento per la provincia di Monza Brianza (+1,6%) e una significativa progressione per il Lodigiano (+9,8%).

Se consideriamo la performance di tutto il 2020, la penetrazione del comparto nei mercati esteri ha evidenziato un significativo arretramento, che ha coinvolto i territori inclusi nel perimetro dell’area vasta con scale di intensità differenti.

Il dettaglio esportativo registra pertanto una flessione a due cifre dell’export per la provincia di Milano (-10,5%), segue poi il territorio di Lodi (-7,8%) e chiude la provincia di Monza Brianza (-6,7%).

Passando al settore dei prodotti elettronici e ottici, il quarto trimestre 2020 ha mostrato una crescita dei flussi esportativi sia per la provincia di Lodi (+6,6%), dove il comparto concentra una quota pari al 40% dell’export locale, sia per la provincia di Monza Brianza (+3,6%); mentre si è palesato un discreto arretramento delle esportazioni per l’area milanese (-2,1%).

Analogamente a quanto rilevato per i prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, nel 2020 anche il settore dell’elettronica e dei prodotti ottici ha registrato una significativa decrescita delle esportazioni che ha interessato i tre territori dell’area vasta. In particolare, la proiezione nei mercati esteri ha evidenziato una rilevante battuta d’arresto per la provincia di Milano (-10,7%), mentre la dinamica ha palesato un trend relativamente più contenuto per i territori di Monza Brianza (-2,4%) e di Lodi (-3%).

Passando alle rotte commerciali delle esportazioni dell’area vasta, nel quarto trimestre 2020 la dinamica negativa ha interessato sia le destinazioni europee che extra-europee, mantenendo comunque inalterata la geografia dei mercati di sbocco. Tuttavia l’area geografica più penalizzata è stata l’Europa: le flessioni dell’export rilevate nei territori sono state molto intense in considerazione dell’incidenza sulla struttura locale dell’export, soprattutto per l’area metropolitana milanese.

Se consideriamo l’area metropolitana milanese, la flessione di un miliardo di euro dell’export nel quarto trimestre 2020 è da ascrivere – per 433 milioni – alla contrazione registrata verso i mercati europei (-6,7%), dove è rilevante sia l’arretramento verso l’Unione Europea (-6,1%) sia la flessione registrata nei confronti delle economie esterne al perimetro comunitario (-7,9%), e – per oltre 300 milioni di euro – ai mercati dell’Asia, che registrano la peggiore performance trimestrale in relazione ai mercati di sbocco (-10,3%), sulla quale ha inciso in misura preponderante il massiccio arretramento dei mercati dell’Asia Orientale (-12,6%). Relativamente all’export diretto verso le Americhe (-7,6%), la dinamica è dipesa in misura preponderante dal calo registrato dagli Stati Uniti (-6,7%).

Il consuntivo delle esportazioni del 2020 si chiude per l’area metropolitana milanese con un rilevante arretramento verso tutti i principali mercati. In particolare, l’export ha sofferto severe flessioni nei confronti dei mercati europei, che in valore assoluto registrano una perdita di oltre 6 miliardi di euro rispetto allo scorso anno (-12,5%), di cui 5 miliardi ascrivibili ai partner dell’Unione Europea (-12,2%) e oltre 900 milioni alle piazze di destinazione esterne alla UE (-13,1%).

In ambito extra-europeo, ha assunto un tratto recessivo più intenso la flessione delle esportazioni dirette verso i mercati dell’Asia (-13,2%), sulla quale hanno inciso in ampia misura i massicci arretramenti registrati nei mercati del Medio Oriente (-14,3%) e dell’Asia Orientale (-12,4%). Si è invece palesato un calo più contenuto verso le Americhe (-5,6%), determinato da una contrazione limitata delle esportazioni dirette verso gli Stati Uniti (-1,3%), mercato che concentra il 73% dell’export verso il continente.

Un trend differente si è palesato invece per l’area di Monza Brianza. Il dettaglio dei mercati di destinazione per il quarto trimestre 2020 registra, nonostante la situazione pandemica in atto, un contenuto aumento delle esportazioni trainate dai mercati europei (+1,4%) e dalle piazze di sbocco dell’Asia (+5,2%), mentre si è riscontrata una dinamica debolmente positiva verso i mercati americani (+0,4%), sulla quale ha inciso la flessione esportativa registrata negli Stati Uniti (-2,1%).

Se consideriamo il bilancio 2020 dell’export di Monza Brianza, il trend rilevato segnala un arretramento significativo.

La disaggregazione per mercati di sbocco registra una una flessione rilevante verso i mercati dell’Europa (-7,5%). Il contributo negativo è stato originato dalle piazze di destinazione incluse nel perimetro dell’Unione Europea (-9,4%), mentre i mercati esterni all’area comunitaria hanno evidenziato un arretramento più contenuto delle esportazioni (-1,6%).

Ugualmente negativa si è rivelata la dinamica dei mercati di sbocco extra-europei, in particolare nei confronti delle mete di destinazione americane (-11,5%), dove oltre al massiccio arretramento riscontrato nei confronti degli Stati Uniti (-10,7%), si è registrata un’intensa battuta d’arresto per le esportazioni dirette verso i mercati del Centro e del Sud America (-13,3%).

La contrazione dell’export verso l’Asia si è invece rivelata complessivamente più contenuta (-2,7%), tale dinamica è ascrivibile ai mercati dell’Asia Orientale, i più incidenti sulle esportazioni dirette verso il continente, dove si è palesato un arretramento circoscritto a pochi decimi di punto (-0,7%).

Relativamente alla provincia di Lodi, la cui struttura esportativa è dipendente in misura preponderante dai mercati del continente europeo, nel quarto trimestre 2020 si è osservata una generale progressione delle esportazioni.

La crescita riscontrata è stata trainata dall’export verso i mercati dell’Europa (+4,2%), in particolare dalle mete di destinazione esterne al perimetro comunitario (+18,3%), dove ha giocato un ruolo fondamentale l’espansione delle esportazioni verso il Regno Unito (+30,2%), mentre è stato più contenuto l’incremento registrato nei confronti dei mercati dell’Unione Europea (+3,2%).

Il quadro di dettaglio delle esportazioni verso i mercati extra-europei evidenzia complessivamente una significativa espansione che ha coinvolto sia l’export diretto verso le Americhe (+64,5%) – dove sono cresciuti il mercato degli Stati Uniti (+66,1%) e dei Paesi dell’America Latina (+60,8%) – sia verso i mercati dell’Asia (+27,7%), dove si è registrata un’espansione significativa dell’Asia Orientale (+60%).

Il consuntivo dell’export del Lodigiano per il 2020 evidenzia una situazione deficitaria per le esportazioni, nonostante l’incremento registrato nell’ultima parte dell’anno. Il quadro di dettaglio mostra una flessione rilevante per l’export diretto verso l’Europa (-5,5%), condizionata dall’arretramento registrato nei confronti dei partner comunitari (-6,3%) non sufficientemente compensato dalla dinamica positiva dei mercati esterni al perimetro comunitario (+4,9%).

In ambito extra-europeo si è registrato invece un aumento sostenuto delle esportazioni sia verso i mercati americani (+14,1%), coinvolgendo gli Stati Uniti (+10,3%) e le mete di destino del Centro e Sud America (+24,6%), sia del continente asiatico (+19,8%), dove sono in rilevante espansione sia le piazze del Medio Oriente (+28,8%) che dell’Asia Orientale (+18,5%).

 

 

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