IMPORT – EXPORT

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2020
Quadro nazionale

Nel terzo trimestre 2020 è continuata la fase recessiva per l’interscambio estero del Paese, sia sul piano delle importazioni che delle esportazioni. La dinamica nazionale dell’export registra ancora una flessione importante: rispetto all’anno precedente la contrazione è stata di oltre 5 miliardi e mezzo di euro ed è stata trainata dai territori che costituiscono l’asse portante dell’interscambio commerciale nazionale, in particolare dalle partizioni del Nord Ovest e in misura più ridotta dalle regioni dell’Italia Nord Orientale.

Pertanto, il quadro nazionale registra una contrazione delle esportazioni (-4,9%) sulla quale insiste in particolare la flessione delle regioni nord-occidentali (-7,6%), mentre si osserva una dinamica più circoscritta per il Nord-Est (-1,5%). In valore assoluto, l’export ha registrato rispetto allo scorso anno una perdita di 3,3 miliardi di euro nelle partizioni territoriali del Nord Ovest e di mezzo miliardo nelle regioni orientali. Tale trend si è riproposto anche nelle regioni centrali, ma in misura molto più contenuta (-0,7%).

Nel Mezzogiorno il quadro territoriale è più articolato, con una rilevante accentuazione della dinamica recessiva nelle Isole (-40,9%) rispetto alle regioni continentali del Sud, in lieve aumento (+0,2%).

Con riferimento al quadro consuntivo dei primi nove mesi del 2020, le perdite subite dall’export nazionale rispetto allo scorso anno sono pari a 44,5 miliardi di euro (-12,5%), riconducibili in larga misura alle rilevanti flessioni registrate dalle regioni settentrionali. Il quadro territoriale evidenzia in particolare il contributo negativo delle partizioni del Nord Ovest, che registrano una flessione superiore alla variazione nazionale (-14%) pari a circa 19 miliardi euro, seguite dalle regioni dell’Italia Orientale (-10,4%) che rilevano una perdita di circa 12 miliardi.

Il trend recessivo si è manifestato anche nelle altre partizioni territoriali, pertanto le regioni centrali hanno subìto una contrazione dell’export allineata all’andamento generale (-11,8%), mentre nel Meridione sono le Isole le più penalizzate (-28,2%) rispetto alla regioni continentali (-10,1%).

Nei confronti dell’import nazionale, la chiusura delle relazioni commerciali imposta dalla pandemia si è concretizzata nel terzo trimestre 2020 attraverso una flessione di oltre 11 miliardi di euro (-11,1%), superiore quindi per intensità alla contrazione dell’export.

Le piattaforme logistiche e importative del Nord Italia hanno palesato una rilevante flessione della domanda proveniente dal Nord-Ovest (-11,2%) e dal Nord-Est (-9,8%) del Paese, a cui si è aggiunta la significativa flessione dell’import verso il Mezzogiorno, dove sono le Isole ad aver palesato la contrazione maggiore (-39,7%) rispetto alle regioni del Sud Italia (-9,9%).

Il consuntivo delle importazioni dei primi nove mesi conferma la fase di rilevante difficoltà vissuta dall’interscambio commerciale del Paese. Rispetto allo scorso anno, le importazioni dirette verso il territorio nazionale hanno registrato una flessione di circa 49 miliardi e mezzo di euro (-15,5%), di cui oltre 31 ascrivibili alle piattaforme importative dell’Italia Settentrionale. Il dettaglio territoriale evidenzia infatti delle significative flessioni registrate sia nel Nord Ovest (-15%) che nel Nord Est (-14,8%), mentre l’arretramento si è palesato più contenuta per le regioni centrali (-6,3%).

Se consideriamo il Meridione, le Isole sono le ripartizioni territoriali che hanno subìto in misura più ampia il blocco commerciale internazionale (-30,4%) rispetto alle regioni del Sud Italia (-15,5%).

 

 

 
Sintesi dei territori

Il trend dell’interscambio estero dell’area vasta compresa nelle province di Milano, Lodi e Monza nel terzo trimestre 2020 ha riproposto l’andamento negativo rilevato nelle altre partizioni territoriali sia nei confronti delle importazioni, in flessione di 1,4 miliardi (-7,9%), sia dell’export in contrazione di un miliardo e mezzo di euro ( -9,9%).

Sulla dinamica dell’export del terzo trimestre ha insistito in particolare la flessione di 1,2 miliardi verso i mercati esteri registrata dall’area metropolitana milanese (-11,7%). Ugualmente rilevante si è palesato l’arretramento dell’export per la provincia di Lodi (-11,3%) pari a 279 milioni, mentre si è registrata una contrazione molto più limitata per l’area di Monza e Brianza (-1,1%)

La performance ampiamente negativa dell’export dell’area metropolitana milanese nei primi nove mesi del 2020, in flessione di 4,6 miliardi (-13,8%), unita alla sua elevata incidenza sui flussi esportativi dell’area vasta ha contribuito in larga misura a definire la dinamica dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi che tra gennaio e settembre 2020 ha palesato una perdita complessiva di 5 miliardi e mezzo di euro (-12,9%). A tale trend si è aggiunta la flessione di oltre 700 milioni dell’export della provincia di Monza e Brianza (-10,2%) e di oltre 200 milioni dell’area di Lodi (-8,1%).

Nei confronti delle importazioni, il territorio di Milano, Monza Brianza e Lodi ha evidenziato tra gennaio e settembre 2020 una flessione di 7 miliardi e mezzo dei flussi commerciali in entrata (-12%). Tale dinamica riflette in ampia misura la contrazione rilevata per la città metropolitana milanese, pari a 6,6 miliardi di euro (-12,6%). Altrettanto rilevante per intensità è il dato della provincia di Lodi (-10,6%), che con mezzo miliardo di euro in valore sovrasta la perdita di import registrata dall’area di Monza Brianza, quantificata in oltre 400 milioni di euro (-7,6%).

In relazione agli andamenti settoriali dell’export, i trend evidenziano il proseguimento di una generalizzata contrazione con alcune eccezioni riscontrate nei territori.

La meccanica, uno dei comparti più rilevanti dell’area, è ancora in arretramento nell’area milanese (-4,1%) ed è in rilevante flessione nella provincia di Monza (-20,5%), mentre aumenta in provincia di Lodi (+12%).

Il quadro consuntivo del settore per i primi nove mesi del 2020 certifica una flessione di vasta portata ormai non più recuperabile: a fine settembre il comparto evidenzia massicce contrazioni dell’export sia per l’area metropolitana milanese (-16,7%) che per la provincia di Monza Brianza (-22,5%), mentre per Lodi l’arretramento, seppur intenso, si mostra più contenuto (-12,7%).

Prosegue inoltre il trend recessivo per il comparto dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori, per il quale le perdite registrate dall’export sono rilevanti in tutti i territori inclusi nell’area vasta: nel terzo trimestre 2020, la capacità esportativa ha subìto un’ulteriore flessione in particolare nella provincia di Monza Brianza (-15,6%), mentre seguono più distanziate l’area milanese (-7,9%) e la provincia di Lodi (-7,4%).

Il bilancio dei primi nove mesi 2020 del settore evidenzia un arretramento diffuso: in particolare, si segnala la situazione critica per l’export milanese (-20,7%) che rispetto allo scorso anno ha perso oltre un miliardo di euro; seguono la provincia di Monza Brianza (-21,7%) e di Lodi (-14,4%) dove il comparto ha tuttavia un’incidenza residuale sulle esportazioni complessive.

Nell’ambito della filiera metalmeccanica si osserva invece un trend differenziato in relazione alle esportazioni dei prodotti in metallo e siderurgici: alla flessione registrata dal territorio metropolitano milanese (-14,4%) si contrappongono gli incrementi dell’export conseguiti dai territori di Monza Brianza (+6,4%) e di Lodi (+22,3%).

Analogamente articolato, in relazione alla scala territoriale, è il trend esportativo della farmaceutica che, rispetto allo scorso anno, arretra ancora in misura rilevante nell’area milanese (-17%) e nel Lodigiano (-7,4%), mentre registra una crescita significativa per il territorio di Monza Brianza (+36,8%).

Il consuntivo del comparto nei primi nove mesi del 2020 evidenzia tuttavia ancora una crescita diffusa nel perimetro dell’area vasta. La performance positiva coinvolge sia l’area metropolitana milanese (+11,6%), dove il settore (con 4,5 miliardi di euro) è di poco inferiore in valore alla meccanica, sia i territori di Monza Brianza, dove le esportazioni sono aumentate di oltre 100 milioni di euro (+20,7%), sia la provincia di Lodi, dove il settore pur non essendo rilevante per la struttura dell’export locale, registra tuttavia un aumento significativo rispetto allo scorso anno (+23,3%).

Il blocco imposto dalla pandemia alla dinamica economica si è riflesso ampiamente nei prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali e produttivi: sia la chimica che la produzione di materie plastiche e in gomma hanno registrato un arretramento diffuso dell’export dei territori inclusi nell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi.

Relativamente al comparto chimico, il trend negativo del terzo trimestre 2020 ha coinvolto con intensità di scala differente le province dell’area vasta. Si è pertanto osservata una contrazione più limitata per Monza Brianza (-1,6%) e Milano (-5,4%), mentre è stata più ampia la flessione registrata dal territorio di Lodi (-24,8%).

La proiezione nei mercati esteri del settore chimico per l’anno 2020 è stata ampiamente compromessa dalla performance ottenuta nei primi nove mesi dell’anno. Il trend è ascrivibile in particolare alle province di Lodi (-17%) e di Monza Brianza (-11,9%) e in misura minore all’area metropolitana milanese (-5,9%).

In relazione al comparto dei prodotti in gomma e delle materie plastiche, nel trimestre si è osservata una robusta contrazione delle esportazioni per le province di Lodi (-19,9%) e di Milano (-9,3%), mentre si è registrata una riduzione più contenuta dei volumi per l’area di Monza Brianza (-2,3%).

La penetrazione dei mercati esteri è stata estremamente negativa per il comparto nel periodo gennaio-settembre 2020. Il quadro consuntivo dei primi nove mesi del 2020 mette in luce una severa contrazione dell’export dei prodotti in gomma-plastica che ha interessato in maniera quasi uniforme tutti i territori dell’area vasta. Il dettaglio esportativo evidenzia pertanto un arretramento a due cifre dell’export sia per la provincia di Lodi (-13,4%) che di Milano (-12,2%), mentre è di poco inferiore ai dieci punti per l’area di Monza e Brianza (-9,3%).

Passando alle rotte commerciali delle esportazioni dell’area vasta, nel terzo trimestre 2020 la dinamica negativa ha interessato sia le destinazioni europee che extra-europee, mantenendo tuttavia inalterata la struttura dell’export dei territori in relazione ai mercati geografici di sbocco. L’unica eccezione a tale dinamica è rappresentata dalla ripresa delle esportazioni di Monza Brianza verso l’Europa.

Se consideriamo l’area metropolitana milanese, la flessione complessiva dell’export, pari a 1,2 miliardi di euro nel terzo trimestre 2020, è da ascrivere per oltre 600 milioni alla contrazione registrata verso il continente europeo (-10,7%), dove è rilevante sia l’arretramento delle esportazioni verso l’Unione Europea (-10,3%) sia la contrazione registrata nei confronti delle economie esterne al perimetro comunitario (-11,6%).

La continuazione della pandemia, con la conseguente caduta delle relazioni commerciali, ha tuttavia interessato in maniera particolare le esportazioni dirette verso le Americhe (-16,3%), soprattutto verso gli Stati Uniti (-16,8%), mentre è stato più contenuto l’arretramento dell’export registrato nei confronti dei mercati dell’Asia (-6,2%).

Il consuntivo delle esportazioni dei primi nove mesi del 2020 si chiude per l’area metropolitana milanese con un rilevante arretramento verso tutti i principali mercati. In particolare, l’export ha sofferto delle severe flessioni registrate nei confronti delle piazze di sbocco europee (-14,5%) determinate da dinamiche negative che hanno interessato sia le mete comunitarie (-14,3%) che le piazze di destinazione non Ue (-15%).

In ambito extra-europeo si è osservata una cospicua contrazione dell’export diretto verso il continente asiatico (-14,3%), mentre si è palesato un arretramento più limitato verso le Americhe (-4,9%) e addirittura un lieve aumento verso gli Stati Uniti (+0,6%).

Un trend differente si è riscontrato per l’area di Monza Brianza: il dettaglio dei mercati di destinazione per il terzo trimestre 2020 registra un aumento delle esportazioni, nonostante la situazione pandemica, verso i mercati europei per circa 50 milioni di euro (+3,3%), mentre si è riscontrata una dinamica negativa particolarmente sostenuta verso l’America (-15,1%) trainata dalla flessione esportativa verso gli Stati Uniti (-12,6%) e i mercati centro e sud americani (-24,7%). Più contenuto è invece l’arretramento dell’export riscontrato verso le piazze di destinazione dell’Asia (-5,7%).

Se consideriamo il bilancio esportativo dell’area di Monza Brianza dei primi nove mesi del 2020, il trend rilevato evidenzia una significativa flessione verso i mercati dell’Europa (-10,4%) trainata dalle piazze di destinazione incluse nell’Unione europea (-12,8%).

Ugualmente negativa si è rivelata la dinamica dei mercati di sbocco extra-europei, in particolare nei confronti delle mete di destinazione americane (-15,7%), dove è cospicua l’incidenza degli Stati Uniti (-13,8%), mentre si è rivelato più contenuto l’arretramento nei confronti dei mercati dell’Asia (-5,8%).

Relativamente alla provincia di Lodi, la cui struttura esportativa è legata il larghissima misura al continente europeo, si è rilevato nel terzo trimestre 2020, una flessione più intensa delle esportazioni verso i mercati dell’Europa (-12,9%) rispetto ai territori di Milano e di Monza. Tale dinamica ha pertanto inciso in misura determinante sulla performance esportativa del Lodigiano, che si è quindi allineata al quadro di contrazione registrato nelle altre due province. L’incidenza limitata sulle esportazioni dell’area da parte delle piazze di destinazione extra-europee non ha consentito infatti di variare sostanzialmente la performance complessiva. Il quadro di dettaglio delle esportazioni verso tali mercati evidenzia infatti un aumento molto limitato verso l’Asia (+0,4%), mentre si è rivelato più vivace l’apporto dei mercati di sbocco americani (+25,5%).

Il consuntivo dell’export lodigiano per il periodo compreso tra gennaio e settembre 2020 evidenzia una situazione ampiamente deficitaria per le esportazioni dirette verso il continente europeo (-9,5%) dove incide in misura determinante il contributo negativo all’export registrato nei confronti dei partner comunitari (-10,2%).

In ambito extra-europeo si rileva invece un contenuto decremento delle esportazioni verso i mercati americani (-3,2%) mentre le piazze di sbocco asiatiche, le più incidenti sulla struttura locale dell’export, segnalano un cospicuo incremento rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno (+17%).

 

 

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