IMPORT – EXPORT

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2021
Quadro nazionale

La ripresa delle relazioni commerciali a livello internazionale inizia a dare i primi frutti anche a livello territoriale, in tal senso vanno letti gli aumenti sia dell’import che dell’export registrati in ambito nazionale e nelle macro ripartizioni del Paese.

Nel primo trimestre 2021, la rimozione del blocco alle relazioni commerciali internazionali si è infatti riflessa – a livello nazionale – attraverso una ripresa su base annua sia delle importazioni (+5,8%) che delle esportazioni (+4,6%).

In relazione all’export, aumentato in valore di oltre 5 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, la dinamica ha registrato una consistente progressione dei flussi diretti verso l’estero da parte delle regioni centrali (+9,9%).

L’asse portante delle esportazioni nazionali – ossia l’Italia Settentrionale – ha evidenziato una ripresa contenuta per le regioni del Nord-Ovest (+2,2%) e una crescita più rilevante per le partizioni territoriali del Nord-Est (+4,5%).

L’analisi dell’export del Mezzogiorno evidenzia una dicotomia netta degli andamenti tra le regioni continentali del Sud – in aumento (+5,1%) – rispetto alle Isole in consistente flessione (-6,8%).

Dal lato delle importazioni, la dinamica espressa della domanda nazionale ha registrato una crescita significativa (+5,8%) ascrivibile principalmente alla riapertura dei flussi commerciali in entrata verso le piattaforme logistiche e importative del Nord-Est (+8,5%) e del Nord-Ovest (+6,4%), le partizioni geografiche più incidenti sulla struttura nazionale dell’import.

La dinamica si è palesata invece in contenuto aumento nelle regioni centrali (+3%), mentre nel Mezzogiorno si è espressa attraverso una crescita delle partizioni continentali del Sud (+7%) e una rilevante flessione delle regioni insulari (-9,9%).

 

 

 
Sintesi dei territori

Il dettaglio dei flussi commerciali declinato sui territori che compongono l’area di Milano, Monza Brianza e Lodi evidenzia una frammentazione delle dinamiche. La ripresa dell’export ha coinvolto, per ora, solo le province di Monza Brianza (+10,5%) e di Lodi (+22,4%), mentre il pivot esportativo, ossia l’area metropolitana milanese, registra ancora un arretramento consistente rispetto allo scorso anno (-3,8%) determinando una stagnazione sostanziale dell’export complessivo dell’area vasta nel primo trimestre 2021 (-0,1%), andamento che si pone in controtendenza anche nei confronti del sistema esportativo lombardo (+3,5%).

Su di un piano differente si colloca invece la dinamica delle importazioni: l’espansione dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi (+7%) si inserisce nell’andamento di crescita registrato in Lombardia (+7,8%) e in generale nel contesto di ripresa dei flussi commerciali diretti in Italia e in particolare nelle regioni settentrionali. Se consideriamo i territori, l’incremento complessivo dell’import ha beneficiato della sostenuta espansione registrata dall’area di Monza Brianza (+16,2%) seguita a distanza dall’area metropolitana milanese (+6,2%) e dalla provincia di Lodi (+4,1%).

Passando alla disamina comparata dell’export attraverso il dettaglio territoriale declinato sui settori, l’analisi indica una crescita diffusa per la filiera delle industrie delle produzioni siderurgiche, meccaniche e dei mezzi di trasporto nei tre territori che compongono l’area vasta. Un secondo elemento comune riguarda l’incremento delle esportazioni afferenti ai prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, in particolare i prodotti chimici e in parte anche della gomma-plastica, e delle produzioni strumentali per l’industria: prodotti elettronici, ottici ed elettrici.

In relazione alla filiera delle produzioni metalmeccaniche e siderurgiche, il dettaglio settoriale registra in particolare l’espansione a due cifre delle esportazioni dei prodotti siderurgici e metallurgici, che si incrementano in misura ampia sia per l’area di Monza Brianza (+12,7%) che per il territorio lodigiano (+28,5%), più contenuto invece l’incremento per la città metropolitana di Milano (+2,7%). Se consideriamo le produzioni della meccanica strumentale, si rileva una scala di escursione dell’export più intensa per il Lodigiano (+19,7%) e la provincia di Monza Brianza (+7,4%) rispetto all’area metropolitana milanese, dove la progressione è invece più contenuta (+2,5%).

Relativamente ai mezzi di trasporto, l’incremento delle esportazioni si è dispiegato con intensità quasi pari tra il Milanese e l’area brianzola (rispettivamente +8,3% e +7,7%), mentre la crescita ha evidenziato un ritmo molto più sostenuto per la provincia di Lodi (+36,3%).

Se consideriamo il comparto degli intermedi per l’industria, i prodotti chimici hanno evidenziato una progressione significativa delle esportazioni per l’area brianzola (+12,2%), mentre gli incrementi si sono rivelati più contenuti sia per l’area metropolitana milanese (+1,4%) che per la provincia di Lodi (+2%). Per quanto concerne i prodotti in gomma e plastica l’espansione dell’export ha interessato solo i territori del Milanese e della provincia di Monza Brianza (rispettivamente +7,4% e +5,2%), mentre si è osservata un’intensa flessione per il sistema esportativo lodigiano (-4,1%).

Passando all’analisi dei prodotti strumentali connessi ai processi industriali e manifatturieri, emerge in tutti i territori una rilevante espansione delle dinamiche esportative sia dei comparti afferenti all’elettronica e strumentazioni ottiche, che delle merceologie attinenti ai prodotti elettrici.

Il dettaglio per settore e territorio registra pertanto per l’elettronica e i manufatti ottici una crescita dell’export guidata dalla provincia di Lodi (+54,5%), dove il comparto incide in misura rilevante sulle esportazioni dell’area, seguita dalla provincia di Monza Brianza (+21,7%) e dalla città metropolitana di Milano (+19,9%).

In relazione alla filiera delle produzioni afferenti alle apparecchiature elettriche, i maggiori contributi alla performance esportativa dell’area vasta sono invece appannaggio del comprensorio lodigiano (+32,5%) e dell’area milanese (+13,1%) e in misura più ridotta dalla provincia brianzola (+7,3%).

L’analisi degli altri settori dell’export evidenzia in primo luogo il momento difficile per il comparto farmaceutico. Dopo la progressione ottenuta nel corso del 2020, l’onda lunga denota una perdita di capacità propulsiva. La flessione di rilevanti dimensioni registrata nel primo trimestre 2021 dall’area metropolitana milanese è infatti sintomatica di una perdita significativa di penetrazione nei mercati esteri (-34,1%), un trend che si replica anche per l’export del Lodigiano (-15,5%), entrambi in controtendenza rispetto alla vitalità registrata nel territorio brianzolo (+17,8%).

Tra gli altri comparti di punta dell’area vasta, la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori denota una ripresa esportativa sia nell’area milanese (+4,3%), dove su base trimestrale il comparto ha superato in valore la meccanica (1,7 miliardi di euro, contro 1,6 miliardi), sia nel territorio lodigiano (+26%), dove la sua incidenza è tuttavia residuale sul totale delle esportazioni. Difficoltà rilevanti emergono invece in relazione all’area di Monza Brianza, dove su base annua si è osservata una consistente flessione (-10,8%).

Su un piano differente si colloca il settore dei prodotti alimentari e delle bevande, in crescita solo nel Milanese (+15,8%), mentre registra un significativo arretramento nell’area brianzola (-15,2%) e una contrazione più contenuta per la provincia di Lodi (-3,1%).

Il focus sui mercati di sbocco evidenzia delle performance uniformi delle esportazioni nei confronti dell’Europa, meta principale delle esportazioni dei tre territori. Nel dettaglio, si osserva una rilevante dinamica di crescita sia per il territorio milanese (+8,6%) sia per le province di Monza Brianza (+10,1%) e di Lodi (+23,2%).

In ambito continentale, la rimozione del blocco alle relazioni commerciali ha contribuito a rilanciare la capacità esportativa verso i mercati dell’Unione Europea, sebbene per l’area milanese l’aumento dei valori esportati sia molto più ridotto rispetto ai mercati esterni all’UE. L’analisi per mercato di sbocco declinato sui territori dell’area vasta registra pertanto un incremento contenuto dell’export verso l’UE per l’area metropolitana milanese (+3,5%), mentre si registra uno slancio più sostenuto per le province di Monza Brianza (+8,4%) e di Lodi (+27,6%).

I trend si rivelano invece diversi se consideriamo i mercati esterni al perimetro comunitario, dove la capacità esportativa dell’area metropolitana milanese evidenzia una crescita a due cifre (+19%), trainata da una progressione inusuale verso il Regno Unito (+97,2%). Analogamente anche la provincia di Monza Brianza ha registrato un incremento significativo verso tali mercati (+15,1%), indotto dalle progressioni registrate nei confronti di Regno Unito (+18,5%), Svizzera (+12,7%) e Turchia (+10,8%). Il legame storico tra la provincia di Lodi e i partner comunitari non ha invece avvantaggiato l’export dell’area verso i mercati non UE, che mostrano pertanto un trend di robusta flessione rispetto allo scorso anno (-26,5%).

Il focus di analisi dell’export verso le mete di destino comunitarie sottolinea la ripresa delle esportazioni verso il nucleo dei partner facenti parte dell’Eurozona, dove la capacità di penetrazione di tutti i territori si è rafforzata in misura significativa. In particolare, l’espansione delle esportazioni ha evidenziato un’accelerazione molto marcata per la provincia di Lodi (+39,9%) e un irrobustimento dell’export sia della città metropolitana di Milano che dell’area di Monza Brianza, per le quali si è osservato un ritmo di crescita quasi uniforme (rispettivamente +6,6% e +6,3%).

Le peculiarità territoriali evidenziano per l’area milanese una ripresa dei mercati storici del Nord Europa: Olanda (+14,7%), Belgio (+10,4%), Francia (+6,5%), Austria (+4,8%) e Germania (+4,2%), ai quali si sono associati nel bacino del Mediterraneo: Spagna (+6,2%), Portogallo (+12%) e Grecia (+4%) e nell’Europa Orientale Polonia (+12%) e Romania (+14,5%).

L’analisi di dettaglio per la provincia di Monza Brianza registra una ripresa dell’export che poggia in primo luogo sulle piazze nord europee più importanti: Belgio (+28,2%), Austria (+11,5%), Francia (+9,6%), Germania (+4,5%) e Olanda (+4,5%), alle quali si è associato l’incremento registrato verso la Spagna (+4,4%), sia su un diffuso aumento verso i mercati dell’Europa Orientale, dove si segnalano gli aumenti messi a segno nei confronti di Ungheria (+15,1%), Repubblica Ceca (+11,9%), Polonia (+11,5%) e Romania (+10%).

Relativamente alla provincia di Lodi la performance europea dell’export è stata indotta principalmente dall’espansione conseguita verso la Spagna (+89,3%), che da sola incide per oltre il 41% circa dei valori esportati dal Lodigiano, e dalla ripresa – per ordine di importanza dei mercati – di Francia (+6,3%), Germania (+3,6%) e Croazia (+16,5%).

In relazione alle aree extraeuropee, pur in un contesto di rilevante crescita delle esportazioni, il primo trimestre 2021 ha segnalato una fase di rilevante difficoltà per i mercati americani. In particolare la capacità di penetrazione verso tali mete di destino ha evidenziato un netto crollo per l’area metropolitana milanese (-39,8%) e una contrazione per la provincia di Monza Brianza (-0,5%), mentre il Lodigiano mostra un trend positivo (+12,8%).

Il focus sul mercato americano evidenzia il ruolo svolto dagli Stati Uniti in tale contesto. Se per la città metropolitana la flessione esportativa evidenzia un ulteriore ampliamento (-48,1%) e per il Lodigiano si registra un arretramento (-8%), altrettanto non si verifica per la provincia di Monza Brianza, dove le esportazioni verso gli USA hanno continuato a incrementarsi (+2,4%).

L’analisi per mercati di destinazione dell’Asia registra una differenziazione sostanziale delle performance tra area metropolitana milanese da un lato, dove le esportazioni aumentano a un ritmo contenuto (+0,9%), e le province di Monza Brianza e Lodi, entrambe in significativa crescita (rispettivamente +22,1% e +11,6%).

Il sistema esportativo milanese, che tra i territori è il più esposto verso il continente (21,9% del totale export), evidenzia una dinamica negativa nei confronti del Medio Oriente (-2,2%) e dell’Asia Centrale (-3%), mentre l’aumento contenuto nei confronti dell’Asia Orientale (+2,5%) è determinato da differenziazioni significative tra le piazze di destino principali. Il focus sui primi mercati di esportazione registra infatti un incremento solo per la Cina (+22,4%), mentre si osservano dinamiche negative per Giappone (-16,2%), Singapore (-10,5%), Hong Kong (-1,6%), uno dei principali hub logistici di ingresso verso il continente, e Corea del Sud (-1%); la tenuta delle esportazioni è stata pertanto supportata dai mercati secondari presenti nell’area come Taiwan (+28,3%).

Dinamiche differenti dell’export verso l’Asia si sono registrate per Monza Brianza, la crescita dell’export è stata determinata da una convergenza degli andamenti tra i mercati del Medio Oriente (+14,2%), dell’Asia Centrale (+71,3%) e dell’Asia Orientale (+20,1%), dove si dirige circa il 70% dei flussi esportativi della Brianza verso il continente.

Il focus sui mercati di destino dell’Asia Orientale evidenzia pertanto una dinamica intensa di crescita dell’export verso Cina (+45%), Taiwan (+33,9%), Hong Kong (+29,9%), Singapore (+24,5%) e Corea del Sud (+14,8%), mentre solo verso il Giappone si registra una moderata contrazione (-3,5%).

Se consideriamo il territorio lodigiano, l’incremento dell’export verso l’Asia è da ascrivere agli aumenti conseguiti nei confronti del Medio Oriente (+6,5%) e dell’Asia Orientale (+7,2%), dove si è distinta in particolare l’espansione a due cifre registrata verso Hong Kong (+51,9%), che ha contribuito a bilanciare la flessione esportativa nei confronti della Cina (-10,4%) e dei mercati minori presenti nell’area.

 

 

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