la dinamica dell'interscambio brianzolo

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2021
Settori

Nel primo trimestre del 2021 il comparto più rilevante dell’export brianzolo si conferma la meccanica, in cifre 494 milioni di euro di esportazioni di prodotti in metallo da sommare a 367 milioni di euro di macchinari, ciascuno corrispondente al 34% del totale dell’export provinciale. In terza posizione i prodotti chimici che valgono 359 milioni di euro (14,2%). Altri tre comparti superano la soglia dei 200 milioni di euro: si tratta dell’elettronica (272 milioni di euro), della categoria residuale delle altre attività manifatturiere (composta in buona parte dal settore dei mobili) per un ammontare di 227 milioni di euro e infine della farmaceutica (204 milioni). Nel trimestre vale oltre 180 milioni di euro di export il comparto della gomma-plastica, 107 milioni quello degli apparecchi elettrici e infine 100 milioni quello dell’abbigliamento.

Il dettaglio della composizione settoriale dell’import delle imprese brianzole nel primo trimestre del 2021 vede il comparto della chimica in prima posizione con un valore delle merci importate pari a 328 milioni di euro, il 14,8% del totale. Di poco inferiore il valore delle importazioni dei prodotti in metallo (312 milioni), seguono in graduatoria la farmaceutica (288 milioni), i macchinari (272 milioni) e l’elettronica (258 milioni). Altri quattro comparti infine valgono tra i 100 e i 200 milioni di euro di import per la Brianza nel trimestre, in ordine decrescente per valore si tratta di apparecchi elettrici, abbigliamento, altre attività manifatturiere e gomma-plastica.

In termini di dinamica, il primo trimestre del 2021 presenta importanti incrementi rispetto allo stesso periodo del 2020, caratterizzato dall’inizio del lockdown nel mese di marzo. L’export in particolare è cresciuto su base annua del 10,5%, mettendo in evidenza performance di segno positivo per quasi tutti i comparti. In termini percentuali, la crescita più robusta riguarda il comparto dell’elettronica (+21,7%), seguita dalla farmaceutica (+17,8%). Altri tre comparti fanno registrare una crescita superiore al 10%, si tratta dei prodotti in metallo (+12,7%), della chimica (+12,2%) e delle altre attività manifatturiere (+13,7%). Relativamente più contenuta la crescita delle esportazioni brianzole di macchinari (+7,4%), apparecchi elettrici (+7,3%) e del comparto della gomma-plastica (+5,2%). L’unico comparto di rilievo in calo è l’abbigliamento, che denuncia una riduzione annua dei flussi di circa 12 milioni di euro (-10,8%).

La dinamica delle importazioni delle imprese brianzole del primo trimestre 2021 risulta perfino migliore di quella delle esportazioni (+16,2%). Come per l’export, l’unico comparto importante in calo è rappresentato dall’abbigliamento (-2%). La variazione annua arriva a superare il 30% per quanto riguarda la farmaceutica (+30,5%) e gli apparecchi elettrici (+31,9%), appena al di sotto il comparto residuale delle altre attività manifatturiere (+29,6%). Per quanto riguarda la meccanica, registra un +19,8% l’import di prodotti in metallo, mentre quello di macchinari si limita al +8,1%. Tra i comparti principali si segnalano incrementi di entità rilevante anche per la chimica (+14,3%) e l’elettronica (+14,2%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Poco più dei due terzi (67,6%) delle esportazioni delle imprese brianzole del primo trimestre 2021 si dirige verso Paesi del continente europeo. Si tratta di 1,7 miliardi di euro di merci, delle quali la gran parte (1,2 miliardi) dirette a Paesi UE e i restanti 448 milioni a Paesi europei non facenti parte dell’Unione; tra questi ultimi si segnalano in particolare Svizzera (221 milioni) e Regno Unito (103 milioni). L’export diretto in Asia vale poco meno di 500 milioni di euro di merci, poco meno di un quinto del totale provinciale. Gran parte di questi flussi riguarda l’Asia Orientale: 93 milioni in Cina, quasi 20 in Giappone e 137 milioni nelle quattro tigri asiatiche (in ordine decrescente per valori assoluti, Singapore, Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan). L’export verso le Americhe vale 240 milioni di euro (il 9,5% del totale) in prevalenza indirizzati verso l’America Settentrionale (quasi 163 milioni di euro riguardano gli Stati Uniti); infine i Paesi africani incidono per il 2,5% del totale (64,5 milioni) e quelli dell’Oceania solamente per lo 0,7% (16,7 milioni).

I mercati di approvvigionamento delle imprese brianzole del trimestre risultano in prevalenza Paesi europei, per una quota del 73% del valore delle importazioni complessive (1,6 miliardi di euro); in dettaglio quasi il 60% proviene da Paesi UE. Al di fuori dell’Europa, il 22,3% delle importazioni brianzole nel trimestre proviene da Paesi asiatici, in tutto si tratta di flussi per 494 milioni di euro di merci, delle quali 463 milioni provenienti dall’Asia Orientale, principalmente dalla Cina (248 milioni). Provengono dal continente americano 87 milioni di euro di merci, il 3,9% del totale provinciale.

A livello di distribuzione geografica, il contributo principale alla crescita dell’export proviene dai mercati europei (+10,1%). L’export verso i partner dell’Unione Europea cresce dell’8,4% (circa 100 milioni di euro in più rispetto al 2020), nei confronti dei Paesi europei non UE la crescita è ancora più importante (+15,1%). Tra questi ultimi in particolare si osserva una forte espansione dei mercati del Regno Unito (+18,5%), della Svizzera (+12,7%) e della Turchia (+10,8%). Il continente asiatico risulta in forte crescita nel complesso (+22,1%), con contributi positivi che arrivano da tutte le macro-aree del continente. L’export brianzolo verso l’India risulta quasi raddoppiato rispetto al primo trimestre 2020 (da 16 a 31 milioni di euro), in forte crescita risultano anche la Cina (+45%) e buona parte dei principali mercati dell’Estremo Oriente (Taiwan +33,9%, Hong Kong +29,9%), con l’eccezione del Giappone (-3,5%). Il continente americano si dimostra in controtendenza, in quanto le esportazioni delle imprese brianzole denunciano un leggero calo su base annua (-0,5%); sono i Paesi dell’America Centro-Meridionale a essere in terreno negativo (-6,4%), mentre risulta in crescita l’export diretto verso gli Stati Uniti (+2,4%).

Le importazioni delle imprese brianzole nel trimestre crescono sotto la spinta degli aumenti dei flussi provenienti da Europa (+20,6%) e Asia (+13,7%), per contro si riducono pesantemente quelli provenienti dall’America (-28,8%). In Europa risultano in crescita gli approvvigionamenti di merci sia da Paesi membri UE (+21,5%) che dai restanti (+17%). In America la dinamica negativa dipende dall’importante riduzione dei flussi provenienti dagli Stati Uniti (-30,6%). In Asia infine si osserva un calo delle importazioni da Medio Oriente e Asia Centrale, poco rilevanti per valori assoluti, mentre cresce l’import dall’Asia Orientale (+20,6%), in particolare dalla Cina (+35,8%) e dalle quattro “tigri” asiatiche (+13,6%).

 

 

Dettaglio europeo

Germania e Francia si confermano le due più importanti destinazioni dell’export della Brianza all’interno dell’UE anche nel primo trimestre del 2021, in cifre si tratta di quasi 365 milioni di euro diretti in Germania e di 234 milioni di euro in Francia. In terza posizione si colloca la Spagna con 122 milioni di euro, seguita dalla Polonia (77 milioni), quindi Belgio e Paesi Bassi.

La Germania occupa la prima posizione anche nella graduatoria dell’import, valgono 413 milioni di euro le merci importate in Brianza nel trimestre. Poco meno di 1 miliardo di euro proviene da cinque Paesi soltanto: oltre alla Germania, si tratta di Paesi Bassi (214 milioni di euro), Francia (150 milioni), Belgio (112 milioni) e Spagna (105 milioni).

La crescita annua dell’export brianzolo verso l’UE è stata dell’8,4%, con buone performance di tutti i mercati più grandi. Per i tre principali in dettaglio, l’export in Germania registra un +4,5%; quasi identica la crescita della Spagna (+4,4%), migliore invece quella della Francia (+9,6%). In termini percentuali, spicca la crescita della Svezia (+60,2%), seguita a distanza dal Belgio (+28,2%). Pochi i Paesi verso cui l’export si è ridotto su base annua, i più importanti dei quali sono Grecia (-11%) e Portogallo (-6,6%).

Come l’export, anche l’import cresce con riferimento a quasi tutti i partner dell’Unione, in modo particolare quelli con i volumi di scambi più importanti. Francia (+6,3%) e Belgio (+4,3%) risultano i Paesi con la dinamica di crescita più contenuta; l’import dalla Germania è cresciuto del 13,5%, quello dalla Spagna del 43,8% e addirittura del 66% dai Paesi Bassi. Tra i pochi Paesi in calo, l’unico da cui le importazioni brianzole valgono più di 20 milioni di euro è la Repubblica Ceca (-9,3%).

 

 

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