Import-Export

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LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

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Quadro nazionale

Nel primo semestre 2024 l’interscambio commerciale a livello nazionale ha registrato un arretramento della dinamica che si è declinata attraverso una contrazione delle esportazioni di circa 3,6 miliardi di euro (-1,1%) e una significativa flessione delle importazioni, quantificabile in circa 23 miliardi (-7,4%).

L’analisi territoriale dell’export mostra una rilevante criticità per le regioni dell’Italia Settentrionale che, rispetto al primo semestre dello scorso anno, registrano una perdita di oltre 4,3 miliardi di euro (-3,5%) per il Nord-Ovest e di circa 1,4 miliardi per il Nord-Est (-1,4%).

In relazione alle altre partizioni territoriali, l’analisi dell’export registra una flessione rilevante per il Centro Italia, quantificabile in circa 1,4 miliardi di euro (-2,3%). La dinamica si è invece palesata in senso positivo sia per le regioni del Sud sia per le Isole che hanno registrato una progressione significativa delle esportazioni con una dinamica in crescita rispettivamente di oltre 700 milioni di euro per la macro regione del Sud (+1,9%) e di oltre 400 per le Isole (+7,3%).

Dal lato delle importazioni, si è osservato un diffuso quadro di arretramento nei territori. In particolare, la consistente riduzione della dinamica è attribuibile in misura significativa alle flessioni dell’Italia nord-orientale (-7%), –7,2 miliardi di euro rispetto allo scorso anno e delle regioni del Nord-Ovest (-5,7%), dove la perdita è di oltre 5 miliardi. Criticità rilevanti si sono, inoltre, riscontrate per l’import delle Isole (-14,9%), mentre le regioni continentali del Mezzogiorno hanno registrato una contrazione limitata della dinamica (-0,5%). A questo trend negativo si contrappone invece la contenuta progressione delle regioni centrali (+0,8%).

 

 

 

 
Sintesi dei territori

Nei primi sei mesi del 2024, l’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi registra una battuta d’arresto per l’interscambio estero, in particolare dal lato delle importazioni. Sulla dinamica complessiva continua a gravare la fase di significativo arretramento della città metropolitana di Milano, in relazione sia all’export che all’import. Lo spazio di penetrazione dei mercati esteri registra a livello di area aggregata – 39,3 miliardi di euro circa – un modesto aumento rispetto allo scorso anno, quantificabile in poco più di 100 milioni (+0,3%).

Se consideriamo i territori inseriti nel perimetro dell’area vasta, la dinamica esportativa evidenzia una significativa flessione per città metropolitana di Milano (-2,4%), alla quale si contrappongono i rilevanti incrementi dell’export registrati dalle province di Monza Brianza (+5%) e di Lodi (+15,9%).

Nei confronti dell’import – 53 miliardi di euro circa – la flessione registrata dall’area vasta, circa 1,6 miliardi (-2,9%), è interamente ascrivibile all’arretramento della città metropolitana di Milano (-4,8%), mentre sono ancora in progressione le importazioni delle province di Monza Brianza (+4,8%) e di Lodi (+5,8%).

L’analisi dell’export attraverso le dinamiche dei singoli settori continua a riflettere il trend di difficoltà dell’area milanese, mostrando andamenti ampiamente negativi per alcuni comparti portanti dell’export della città metropolitana, a eccezione di quello dei macchinari, ancora in crescita in tutti i territori dell’area vasta.

Il focus di analisi mostra infatti il proseguimento del trend negativo per la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori sia nella città metropolitana di Milano, dove rappresenta in valore assoluto il primo settore dell’export, sia nei territori della Brianza e del Lodigiano.

Relativamente ai prodotti intermedi utilizzati nei cicli produttivi dell’industria, si registrano delle consistenti flessioni per l’export delle produzioni chimiche e della gomma-plastica del Milanese e del Lodigiano, mentre sono entrambi in crescita per il sistema esportativo di Monza e Brianza.

Anche l’export della farmaceutica registra una consistente flessione nel Milanese, mentre si osserva una significativa progressione per le province di Monza Brianza e Lodi.

Nella filiera metalmeccanica, il dettaglio dei prodotti esportati indica incrementi dei flussi per il comparto dei macchinari in tutti i territori, mentre per i metalli si riscontra un quadro di arretramento che interessa l’area metropolitana e il territorio di Monza Brianza.

Passando all’analisi dei mercati dell’export dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi si registra un arretramento complessivo verso l’Europa e in particolare nei confronti dell’Unione Europea.

Sulla dinamica dell’export dell’area vasta incide, in particolare, la flessione consistente del sistema esportativo milanese verso il continente europeo e i partner UE, mentre per Monza Brianza l’arretramento è contenuto e per il Lodigiano la dinamica è di crescita.

In relazione ai mercati extra-europei, l’area vasta registra delle performance differenziate tra i tre territori.

Rispetto al primo semestre dello scorso anno, la città metropolitana milanese è in consistente flessione sia nei confronti delle Americhe, dove la contrazione è particolarmente rilevante verso gli USA, sia relativamente all’Asia dove incide la flessione dei mercati dell’Asia Orientale, flessione non sufficientemente bilanciata dalla crescita riscontrata in Medio Oriente, seconda piazza di destinazione nel continente per l’export milanese.

Differente risulta la dinamica delle esportazioni della provincia di Monza e Brianza e in particolare per i flussi esportativi diretti verso l’Asia, in crescita a doppia cifra su base annua grazie al contributo dei mercati dell’Asia Orientale, mentre risulta più ridotto l’apporto dei mercati americani.

Per il Lodigiano, il cui baricentro esportativo è notoriamente incentrato sull’Europa, i mercati extra-europei mostrano una dinamica in crescita per l’Asia e un consistente arretramento nei confronti del continente americano, nonostante l’apporto positivo proveniente dal mercato USA.

 

 

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