Glossario e note metodologiche

Trimestre
Primo
Nota metodologica

 

INDUSTRIA E ARTIGIANATO

L’indagine sulla congiuntura del settore manifatturiero di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su due campioni: aziende industriali[1] e aziende artigiane. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo: l’attività economica in base alla codifica ATECO 2007, la dimensione d’impresa e la provincia di appartenenza.

Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Per garantire il raggiungimento della numerosità campionaria fissata è stata estratta casualmente anche una lista di soggetti sostituti. Questo metodo garantisce ogni trimestre la raccolta di 1.500 interviste valide, cioè al netto delle mancate risposte, per l’indagine sulle imprese industriali e 1.100 per l’indagine sulle imprese artigiane.

Le interviste vengono svolte utilizzando le tecniche CATI e CAWI[2] che permettono di rilevare, in tempi alquanto contenuti, più di 20 variabili quantitative e una decina di variabili qualitative. Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell’occupazione. La struttura dei pesi viene periodicamente aggiornata, così da recepire significative modificazioni nella struttura dell’universo.

Dalle serie storiche dei dati raccolti, si ricavano numeri indici a base fissa che rappresentano un dato sintetico e quantitativo di facile interpretazione. Le serie storiche sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS[3], che è correntemente impiegata dai principali istituti di ricerca nazionali e internazionali (EUROSTAT, ISTAT ecc.). Gli interventi effettuati sulle serie sono: correzione automatica degli outliers (Additive Outliers; Level Shift e Transitory Change) eliminazione della componente stagionale. È da notare che la procedura TRAMO-SEATS opera ogni trimestre su tutta la serie storica e non solo sull'ultimo dato inserito, con un incremento progressivo della precisione nella stima dei dati passati. Quindi, a ogni aggiornamento possono verificarsi piccole correzioni dei dati dei trimestri precedenti in base alle nuove informazioni acquisite. Per quantificare i risultati delle variabili qualitative oggetto d’indagine[4] si utilizza la tecnica del saldo, tutt'oggi molto diffusa e ritenuta la più efficiente.

 

COMMERCIO

La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi:

  • da 3 a 9 addetti;

  • da 10 a 49 addetti;

  • da 50 a 199 addetti;

  • oltre 200 addetti.

e in 3 rami merceologici:

  • alimentare;

  • non alimentare;

  • non specializzato.

Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti.

 

ESERCIZIO DESPECIALIZZATO

L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati.

 

GRANDE DISTRIBUZIONE

La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione:

1. A PREVALENZA ALIMENTARE

Supermercato

Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all'uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali.

Ipermercato

Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino.

Discount alimentari

Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato.

2. A PREVALENZA NON ALIMENTARE

Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.

In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa).

Grandi superfici specializzate

Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione.

3. NON GRANDE DISTRIBUZIONE

Punto di vendita operante su piccola superficie

Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati.

Minimercato

Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati.

 

LARGO CONSUMO CONFEZIONATO (LCC)

Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica).

Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount.

Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli di Monza-Brianza.

I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima.

I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche:

  • drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc);

  • bevande;

  • fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari);

  • freddo (surgelati, gelati);

  • cura della persona;

  • cura della casa.

 

SERVIZI

La rilevazione congiunturale, condotta da Unioncamere Lombardia nel territorio regionale, è disaggregata per dimensione d’impresa in quattro classi:

  • da 3 a 9 addetti;
  • da 10 a 49 addetti;
  • da 50 a 199 addetti;
  • oltre 200 addetti;

e in quattro rami merceologici:

  • commercio all'ingrosso;
  • alberghi e ristoranti;
  • servizi alle imprese;
  • servizi alle persone.

Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell’occupazione, aggiornata periodicamente in modo da recepire significative modifiche nella struttura dell’universo.

I confronti territoriali tra Milano e la Lombardia pubblicati nella nota congiunturale trimestrale sono effettuati, per omogeneità di analisi, tenendo conto sia della disaggregazione settoriale sia della scala dimensionale indicata.

 

IMPORT-EXPORT

Le modalità di rilevazione dei dati sono diverse a seconda che i soggetti che forniscono le informazioni siano operatori economici che effettuano transazioni commerciali con i Paesi extra Ue o con i Paesi Ue. Nel caso di transazioni con i Paesi extra Ue, la base informativa è costituita dal "Documento amministrativo unico" (DAU) che viene compilato in riferimento a ogni singola transazione commerciale. Per gli scambi con i Paesi Ue, al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la libera circolazione delle merci nel mercato interno, dal 1° gennaio 1993 il sistema di rilevazione doganale è stato sostituito dal sistema Intrastat in base al quale le informazioni sono desunte dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati dagli operatori economici.

Dal 2010 sono stati introdotti notevoli cambiamenti nel sistema Intrastat. In particolare, i modelli Intrastat riportano, in sezioni distinte, le dichiarazioni per acquisti e cessioni di beni e per prestazioni di servizi resi e ricevuti con periodicità mensile e trimestrale. L’Istat diffonde solo i dati relativi allo scambio dei beni.

Non sono comprese nelle statistiche del commercio speciale le merci in transito sul territorio nazionale e quelle estere introdotte nei depositi doganali e non estratte per consumo, temporanea importazione o rispedite all'estero.

La rilevazione degli scambi commerciali con l’estero viene effettuata in relazione al territorio doganale, rispetto al quale il territorio della Repubblica Italiana si differenzia per le sole inclusioni dei comuni di Campione d’Italia e di Livigno. Tuttavia, a fini statistici, la zona franca di Livigno è compresa nell'interscambio commerciale. San Marino, pur essendo un Paese terzo, non rientra nelle rilevazioni del commercio estero per l'assenza di barriere doganali rispetto all'Italia, mentre la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) in quanto Stato indipendente situato in territorio nazionale, è un Paese terzo a tutti gli effetti. Infine, sono esclusi dal territorio doganale i punti e i depositi franchi.

Il Paese di importazione è: a) il Paese di origine, per le merci provenienti dai Paesi extra Ue e non messe in libera pratica in uno degli altri paesi dell'Unione europea; b) il Paese di provenienza, per le merci originarie dei Paesi extra Ue e messe in libera pratica in uno dei Paesi dell'Unione europea e per quelle originarie dei Paesi dell’Unione europea. Il Paese all'esportazione è quello verso il quale le merci sono destinate per essere immesse al consumo o, se esso non è conosciuto dall'esportatore, il Paese che costituisce l'ultima destinazione nota all'esportatore stesso.

I dati di interscambio di merci relativi all'ultimo anno, sia nazionali sia territoriali, sono provvisori. Nei mesi successivi alla loro pubblicazione essi vengono integrati con le informazioni pervenute successivamente e, in particolare per quanto riguarda gli scambi con i Paesi Ue, con le dichiarazioni trimestrali.


[1] Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre il campione artigiano comprende imprese con più di 3 addetti.

[2] C.A.T.I.: Computer Assisted Telephone Interview. C.A.W.I.: Computer Assisted Web Interview.

[3] TRAMO-SEATS è un metodo model-based in cui l’estrazione delle componenti viene effettuata utilizzando un filtro ottimo ricavato dal modello ARIMA che meglio si adatta alla serie di dati.

[4] I dati qualitativi riguardano le aspettative degli imprenditori.

Glossario

 

Esportazioni

Trasferimenti di beni (merci) e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti (Resto del mondo). Le esportazioni di beni includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al Resto del mondo. Esse sono valutate al valore FOB (free on board) che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale e gli eventuali diritti all'esportazione. Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti.

Importazioni

Sono costituite dagli acquisti all'estero (Resto del mondo) di beni (merci) e di servizi introdotti nel territorio nazionale. Le importazioni comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano dal territorio economico del Paese in provenienza dal Resto del mondo. Esse possono essere valutate al valore FOB o al valore CIF (costo, assicurazione, nolo) che comprende: il valore FOB dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del Paese esportatore e la frontiera del Paese importatore. Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti.

Merci

Beni mobili, ossia tutti i prodotti concreti e tangibili oggetto di transazione commerciale. L'energia elettrica, pur non essendo un bene mobile, è considerata merce ai fini statistici. Nelle statistiche del commercio con l'estero sono incluse tutte le merci che formano oggetto di scambi internazionali, a eccezione di quelle che, per la loro particolare natura ovvero a seguito di accordi intervenuti in sede internazionale, vengono escluse dalla rilevazione.

Paese di destinazione

L'ultimo Paese conosciuto, al momento dell'esportazione, al quale le merci saranno consegnate.

Paese di origine

Paese nel quale le merci sono interamente ottenute. Nel caso di merci alla cui produzione abbiano contribuito due o più Paesi, queste sono considerate originarie del Paese in cui è avvenuta l'ultima lavorazione o trasformazione sostanziale. Anche l'Italia può essere Paese di origine per le merci prodotte, spedite all'estero e successivamente reintrodotte nel territorio statistico italiano.

Paese di provenienza

Il Paese dal quale le merci risultano essere state spedite.

Provincia di destinazione

Provincia del territorio nazionale in cui le merci devono essere consumate o costituire l'oggetto di operazioni di montaggio, assemblaggio, trasformazione, riparazione o manutenzione; diversamente la provincia di destinazione è la provincia verso cui le merci sono spedite, oppure quella in cui deve svolgersi l'attività di commercializzazione. I flussi temporanei a fini di riparazione sono esclusi dalle statistiche del commercio con l'estero. Se la merce è destinata a un altro Stato membro, la provincia di destinazione è compilata con un codice generico (province non specificate).

Provincia di provenienza

Provincia del territorio nazionale in cui le merci sono state prodotte oppure hanno costituito l'oggetto di operazioni di montaggio, assemblaggio, trasformazione, riparazione o manutenzione; diversamente la provincia d'origine è la provincia da cui le merci sono state spedite, oppure in cui si è svolta l'attività di commercializzazione. I flussi temporanei a fini di riparazione sono esclusi dalle statistiche del commercio con l'estero.

Variazione tendenziale

Variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Variazione congiunturale

Variazione rispetto al periodo precedente

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