Scenario

Trimestre
Primo
Anno
2024

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Quadro internazionale

Le stime elaborate dal Fondo Monetario Internazionale ad aprile 2024 evidenziano il riposizionamento dell’inflazione verso i livelli target del 2% sia negli Stati Uniti che in Europa; tuttavia sia la Fed che la BCE procederanno con gradualità a ridurre i tassi di interesse nel biennio 2024-2025. In tale contesto, FMI ha rivisto le stime di crescita per tale biennio, allineando la dinamica dell’output mondiale a quella osservata nel 2023, ossia +3,2% per ogni anno.

Le previsioni declinate per aree geo-economiche evidenziano per il biennio 2024-2025 un rafforzamento graduale della crescita per le Economie Avanzate, che nel 2024 (+1,7%) beneficeranno di un apporto consistente dagli Stati Uniti (+2,7%) al quale corrisponderà un saggio incrementale inferiore al punto percentuale sia per l’Eurozona (+0,8%) che per il Giappone (+0,9%).

Nel 2025, la crescita delle Economie Avanzate riprenderà vigore (+1,8%), tuttavia si osserverà un cambio di passo tra USA, in decelerazione (+1,9%), ed Eurozona, in significativa crescita (+1,5%).

In relazione al gruppo dei Paesi Emergenti e in via di sviluppo, il quadro previsivo registra un’invarianza della crescita per il biennio 2024-2025, il saggio incrementale si manterrà quindi costante (+4,2%).

In tale ambito, nel 2024, la Cina è stimata in decelerazione (+4,6%) rispetto al trend del precedente anno e inferiore a economie più dinamiche come l’India (+6,8%). Nel 2025 si osserverà un ulteriore rallentamento per la Cina (+4,1%), mentre sarà ancora sostenuta la dinamica per l’India (+6,5%).

 

 
Economia italiana

Le ultime stime per l’Italia elaborate sia dagli organismi di previsione sovranazionali che nazionali, indicano un ridimensionamento della dinamica del PIL nel 2024 e una graduale ripresa nel corso del 2025. L’intervallo delle previsioni per il 2024 evidenzia degli scostamenti significativi: risultano infatti più ottimistiche le stime di Ref ricerche (+0,9%) rispetto agli organismi internazionali quali OCSE, Commissione Europea, FMI (+0,7%) e ai centri studi di Prometeia (+0,7%) e della Banca d’Italia (+0,6%).

Il percorso di crescita del PIL nel 2024 si muoverà all’interno di un quadro nel quale si stima una riduzione della dinamica inflazionistica e degli investimenti in costruzioni, per la fine del ciclo dei superbonus, bilanciati dalla ripresa degli investimenti in macchinari e attrezzature e dei piani di spesa pubblici del PNRR, in un quadro di finanza pubblica più restrittivo per il rientro del rapporto tra deficit e PIL.

Nel secondo anno dell’orizzonte di previsione – ossia nel 2025 – il PIL riprenderà a crescere con una scala di intensità superiore al punto percentuale secondo le stime elaborate da OCSE e Commissione Europea (+1,2% per entrambi), mentre si collocherà a un livello inferiore per la Banca d’Italia (+1%).

Sono più contenute invece le stime di Ref ricerche e di Prometeia: entrambi collocano il saggio di crescita a un livello inferiore al punto percentuale (+0,9%), mentre più prudenziali sono le proiezioni elaborate dal Fondo Monetario Internazionale che stimano per l’Italia un’invarianza della crescita nel secondo anno di previsione (+0,7%).

 

 

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