La dinamica dell'interscambio brianzolo
Nel primo trimestre del 2025 l’export delle imprese brianzole vale complessivamente 3,7 miliardi di euro, registrando una robusta crescita dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il principale comparto per l’export nel trimestre è costituito dalla farmaceutica, 706 milioni di euro di merci dirette all’estero, equivalenti al 18,9% del totale provinciale. Poco al di sotto dei 700 milioni si collocano i prodotti in metallo, quindi i macchinari a 467 milioni e la chimica, poco distante con 457 milioni; i primi tre comparti valgono esattamente il 50% dell’export provinciale, che sale al 62,2% se si aggiunge anche la chimica.
La graduatoria prosegue con l’elettronica che vale 369 milioni, quindi la voce residuale delle altre attività manifatturiere (272 milioni) – al cui interno troviamo la produzione di mobili (236 milioni) – seguita dalla gomma-plastica con 210 milioni e infine dall’abbigliamento, che supera la soglia dei 150 milioni.
Nei primi tre mesi del 2025 le importazioni di merci delle imprese brianzole valgono 3,6 miliardi di euro, in forte crescita (+28,9%) rispetto allo stesso periodo del 2024.
La scomposizione per settore di attività evidenzia la farmaceutica come primo comparto per valore, poco meno di 980 milioni di euro, che equivalgono al 27% del totale provinciale. Seguono al di sotto dei 500 milioni i prodotti in metallo (492 milioni) e la chimica (quasi 470 milioni), che insieme alla farmaceutica superano il 50% dell’import provinciale.
Proseguendo con la graduatoria osserviamo i macchinari, poco al di sotto dei 320 milioni. Tre comparti si collocano tra i 200 e i 300 milioni, in ordine decrescente si tratta di elettronica (266 milioni), abbigliamento (247 milioni) e apparecchi elettrici (209 milioni).
Rispetto al primo trimestre 2024 le esportazioni della provincia di Monza Brianza crescono dell’8,3%, un aumento di poco inferiore ai 290 milioni di euro in valori assoluti.
La crescita è dovuta in realtà soprattutto a un solo comparto, quello della farmaceutica, che registra valori più che doppi rispetto allo scorso anno, oltre 360 milioni di euro in più nel trimestre.
Segna una variazione positiva anche il secondo comparto per dimensione, ovvero i prodotti in metallo (+5,8%), e alcuni segmenti minori quali l’abbigliamento (+21,3%) e i mezzi di trasporto (+23,5%).
Tra i settori in calo, si osservano in particolare le flessioni che riguardano elettronica (-15,9%), chimica (-9,7%) e macchinari (-7,3%) insieme a segmenti meno rilevanti per volumi di scambio quali gomma-plastica (-8,1%) e alimentare (-7,3%).
L’import della Brianza cresce rispetto allo scorso anno del 28,9% (pari a +812 milioni di euro), un incremento molto più rilevante di quello dell’export, che si ferma a un +8,3%.
Come per l’export, la farmaceutica è il comparto con maggiore impatto sulla crescita delle importazioni brianzole, quasi raddoppiate rispetto ai 493 milioni di euro di merci in entrata nello stesso periodo del 2024.
Positivi i flussi di tutti gli altri comparti manifatturieri, con la sola eccezione dell’elettronica, che registra un calo del 12,4%. I segmenti maggiori crescono oltre il 10%, in particolare i prodotti in metallo aumentano del 21,4% e la chimica del 19,3%; molto più contenuta invece la crescita dell’import di macchinari (+0,8%).
A livello geografico, nei primi tre mesi del 2025 il 68% dell’export brianzolo si dirige verso Paesi europei: un ammontare di 2,5 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi riguardano Paesi dell’Unione Europea e poco più di 600 milioni sono destinati invece a Paesi europei extra-UE. Tra questi ultimi è particolarmente importante la Svizzera, meta di 350 milioni di euro di export dalla Brianza, seguita a grande distanza dal Regno Unito, con circa 105 milioni.
Il continente asiatico intercetta invece 731 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, che corrispondono al 19,6% dell’export provinciale. La gran parte di questi flussi, pari a quasi 490 milioni, riguardano l’Asia Orientale, in particolare quasi 100 milioni interessano la Cina e altri 170 le quattro Tigri Asiatiche (con una netta prevalenza di Singapore che ne assorbe la metà).
L’export verso le Americhe vale circa 365 milioni di euro, di cui 250 riguardano i soli Stati Uniti. L’export americano corrisponde quasi esattamente alla metà di quello verso l’Asia, ovvero poco meno del 10% del totale. Infine Africa e Oceania sono meta di quasi 100 milioni di euro di esportazioni, pari al 2,7% del totale provinciale.
Le importazioni brianzole di inizio 2025 provengono per il 73% da Paesi europei, per un valore di 2,6 miliardi di euro, di cui la maggior parte – pari a circa il 60% dell’import complessivo (2,2 miliardi) – proviene da Paesi membri dell’Unione Europea. I restanti 464 milioni arrivano invece da Paesi europei non UE, in gran parte dalla Svizzera (346 milioni).
Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa riguardano principalmente il continente asiatico, si tratta di 708 milioni di euro (il 19,6% del totale, quota identica a quella dell’export); la Cina è il mercato singolo più importante, con 300 milioni. Dal continente americano provengono 249 milioni di euro di merci, il 6,9% dell’import complessivo, la gran parte delle quali (220 milioni) dagli Stati Uniti.
La dinamica dell’export della Brianza per area geografica evidenzia una crescita dovuta quasi esclusivamente ai mercati europei. L’export verso l’Europa aumenta infatti del 14,1% in un anno (oltre 300 milioni di incremento), in particolare del 17,7% verso i mercati UE e del 3,9% verso i Paesi extra-UE; tra questi ultimi si osserva comunque una discreta progressione per i flussi diretti in Svizzera (+6,7%).
Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico crescono solamente dello 0,7% rispetto al primo trimestre del 2024. La robusta crescita del Medio Oriente (+27,5% in un anno) non riesce infatti a compensare il -6,9% dell’Asia Orientale. Segnano un’importante riduzione sia il mercato cinese (-9,1%) sia le quattro Tigri Asiatiche (-27%), dove si riducono i flussi che riguardano Singapore e Hong Kong; in controtendenza il mercato giapponese, per il quale si osservano flussi più che raddoppiati.
Si nota infine una riduzione (-1,4%) dei flussi che interessano le Americhe, dove la crescita del mercato degli Stati Uniti (+1,4%) viene assorbita da un rilevante calo dei Paesi dell’America centro-meridionale (-20,1%).
La dinamica dell’import della Brianza registra una crescita molto sostenuta per quanto riguarda tutte le principali direttrici geografiche. Aumentano quindi di oltre il 20% annuo le merci in arrivo da Europa (+24,3%), America (+31,1%) e Asia (+49,6%). Riguardo l’Europa si osserva una dinamica sostenuta sia per le merci arrivate dai Paesi UE (+25,9%) sia dai mercati europei extra-UE (+17,1%).
L’Asia segna una robusta crescita in tutte le sue macro-aree: raddoppiano i flussi dal Medio Oriente, a cui si aggiunge un aumento del 47% dall’Asia Centrale e del 48,7% da quella Orientale. Cresce in particolare del 46,4% l’import dalla Cina, mentre alcuni mercati dell’Estremo Oriente risultano in controtendenza, il più rilevante dei quali è la Corea del Sud (-18%).
Dall’America infine si registra un incremento dell’import di circa un terzo rispetto allo stesso periodo del 2024, che significa 59 milioni di euro di merci in arrivo in più, principalmente dagli Stati Uniti.
Nel primo trimestre 2025 i Paesi Bassi scalzano la Germania quale principale destinazione dell’export delle imprese brianzole all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, per un ammontare di 396 milioni di euro di merci esportate, che equivalgono al 20,5% del totale diretto in UE.
La Germania è il secondo Paese di destinazione, poco sotto i 390 milioni, più distante la Francia a quota 277 milioni; in tutto questi tre mercati valgono oltre la metà dell’export brianzolo in UE e il 28,4% dell’export provinciale complessivo.
Molto più a distanza si collocano Belgio e Spagna, gli unici altri due mercati UE, meta di oltre 100 milioni di export nel trimestre, mentre la Polonia si colloca poco al di sotto (95 milioni).
Anche dal lato dell’import, i Paesi Bassi risultano il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa, con un ammontare di 560 milioni di euro di merci in arrivo nei primi tre mesi dell’anno, pari al 25,7% dei flussi complessivi relativi alla UE.
La Germania occupa la seconda posizione della graduatoria e rileva per 485 milioni di euro di merci in arrivo nei primi tre mesi del 2025.
Di fatto, poco meno della metà dell’import brianzolo di arrivo dall’UE proviene da questi due soli mercati.
L’Irlanda è in terza posizione, per un valore di 245 milioni di euro; a seguire, la Francia che non raggiunge i 200 milioni. Altri due mercati superano la soglia dei 100 milioni di euro di merci importate dalla Brianza in tre mesi, si tratta di Belgio (148 milioni) e Spagna (118 milioni).
L’export brianzolo in UE osserva un robusto incremento annuo del 17,7%. Come è evidente dal grafico la crescita è in realtà concentrata in pochi mercati – tre in particolare – per i quali si osservano flussi più che raddoppiati, in particolare Paesi Bassi (+187%), Belgio (+234,9%) e Croazia (+146,9%).
Risultano invece in calo i flussi che riguardano la maggior parte degli altri mercati, in modo particolare quelli più importanti. Germania e Francia registrano flessioni simili in termini percentuali (-7,9% e -7,6% rispettivamente), mentre è di poco peggiore la performance di Spagna (-9%) e Polonia (-11,7%).
Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea crescono in un anno del 25,9%. Come per l’import, si tratta di una dinamica di crescita influenzata da pochi mercati: in primo luogo Paesi Bassi (+98,2%) e Irlanda (+83,2%), poi – in misura minore per i volumi coinvolti – Svezia (+47%) e Danimarca (+72,7%).
Sono in crescita i flussi provenienti dalla maggior parte degli altri Paesi partner della UE, anche se a velocità molto inferiori, crescono in particolare del 3,3% le merci in arrivo dalla Germania e attorno al 10% quelle da Belgio e Spagna. Tra i pochi mercati in calo, la Francia risulta il più importante (-15,1%).