La dinamica dell'interscambio lodigiano
Nei primi tre mesi del 2025 le esportazioni delle imprese lodigiane valgono oltre 1,5 miliardi di euro, segnando una piccola battuta d’arresto in termini di dinamica (-0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024).
A livello settoriale, il comparto dell’elettronica si conferma il più rilevante a Lodi anche in questo trimestre: incide infatti per oltre il 50% delle esportazioni provinciali, per un valore delle merci esportate di poco meno di 860 milioni di euro.
Seguono per valore il comparto della chimica (179 milioni, l’11,4% del totale) e quello dell’alimentare (144 milioni pari al 9,2%); quindi gli apparecchi elettrici, anch’essi al di sopra dei 100 milioni di euro di flussi in uscita dalla provincia.
Le importazioni delle imprese lodigiane nel primo trimestre del 2025 ammontano a 2,7 miliardi di euro, senza variazioni rispetto allo stesso periodo del 2024, interrompendo una lunga crescita che ha interessato tutti i trimestri del 2024, come avvenuto per l’export.
La prima voce dell’import della provincia, come dal lato dell’export, è rappresentata dall’elettronica: in tre mesi si tratta di oltre 1,1 miliardi di euro di merci in arrivo dall’estero, equivalenti al 43,1% dei flussi di beni in arrivo in provincia.
Altri due comparti importanti per valore delle merci scambiate sono l’alimentare e la farmaceutica: rispettivamente 407 e 390 milioni di euro (che insieme costituiscono il 29,4% del totale). Più distante la chimica, unico altro comparto che supera la soglia dei 200 milioni di euro.
L’export lodigiano, dopo un 2024 di forte crescita, registra a inizio 2025 una piccola flessione annua -0,3%, circa 4,7 milioni di export in meno rispetto al primo trimestre del 2024. L’elettronica, il comparto principale, riporta invece una variazione di segno positivo, anche se limitata all’1,1% (ovvero un aumento di circa 9 milioni).
Tra gli altri comparti dell’export provinciale si osservano performance molto differenziate. In termini percentuali, la crescita maggiore riguarda la farmaceutica (+44,7%, quasi 20 milioni di euro in più), insieme alla voce residuale delle altre attività manifatturiere (+24,3%) e alla gomma-plastica (+18,2%). Cresce, seppur in misura minore, anche l’export dell’alimentare (+5,7%).
Tra i comparti in calo si segnala la chimica, il secondo per valore di scambi (-5,4%), oltre – tra gli altri – a macchinari (-20,1%) e prodotti in metallo (-9%).
In termini di dinamica, la variazione nulla dell’import lodigiano risulta da un sensibile calo che riguarda l’elettronica: -138 milioni di euro di merci scambiate rispetto al primo trimestre del 2024 (-10,6%). Tale diminuzione è stata tuttavia compensata da una crescita che riguarda la quasi totalità degli altri settori.
Registrano infatti una crescita estremamente robusta comparti importanti quali farmaceutica (+11,9%) e prodotti in metallo (+19,9%), mentre è più contenuto l’incremento dell’alimentare (+1,7%).
Variazione negativa, oltre all’elettronica, solamente per alcuni comparti di minori dimensioni, tra cui il principale è costituito dalla gomma-plastica (-10,1%).
Le esportazioni delle imprese lodigiane nei primi tre mesi del 2025 riguardano in larghissima prevalenza i Paesi europei, verso cui è diretta la quasi totalità dei flussi in valore, per un ammontare di poco meno di 1,5 miliardi di euro.
La destinazione principale sono i Paesi dell’Unione Europea (1,4 miliardi), mentre 40 milioni di euro di merci solamente riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (9,9 milioni).
Al di fuori dell’Europa, interessano il continente asiatico 33,6 milioni di euro di export di merci del lodigiano (2,1% del totale), di cui circa la metà riguarda l’Asia Orientale (16,7 milioni) e 11,3 milioni il Medio Oriente; Cina e India sono i due mercati asiatici principali, entrambi attorno a 4,7 milioni di euro.
L’export verso il continente americano delle imprese lodigiane vale infine 21,6 milioni di euro (l’1,4% del totale), di cui oltre 12 milioni riguardano gli Stati Uniti.
L’import lodigiano si divide tra i flussi provenienti da Europa e Asia. La quota maggiore proviene dall’Europa: per il primo trimestre 2025 si tratta del 52,8% delle importazioni complessive e un ammontare di 1,4 miliardi di euro di merci. La quasi totalità di questi flussi proviene da Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, con solamente 56 milioni di euro che riguardano gli altri mercati (Regno Unito e Svizzera in particolare).
Nel trimestre in esame arrivano dall’Asia il 46% delle importazioni provinciali, in cifre si tratta di 1,2 miliardi di euro. La Cina è il principale mercato asiatico di approvvigionamento del lodigiano, con 881 milioni di euro di merci, poco meno di un terzo dell’import provinciale complessivo; molto distante in termini di valore delle merci scambiate l’India, da cui provengono 180 milioni di euro di import in tre mesi.
La dinamica annua dell’export lodigiano evidenzia un netto contrasto tra la crescita dei mercati europei e la flessione che riguarda tutte le altre direttrici. Rispetto al primo trimestre del 2024, le esportazioni delle imprese lodigiane in Europa crescono del 2,2%, circa 30 milioni di euro di incremento annuo. Aumentano in particolare i flussi relativi ai mercati UE (+3,2%), mentre per i Paesi europei non UE si registra un calo del 23,6%, con importanti riduzioni che riguardano tutti i principali mercati (Regno Unito -8,4%, Svizzera -36,7%, Turchia -30,5%).
In Asia si osservano flussi dimezzati su base annua (-50,5%), che riguardano in maniera analoga Medio Oriente (-48,3%), Asia Centrale (-60,5%) e Asia Orientale (-47,7%), registrando riduzioni importanti verso i mercati più significativi quali India (-40,6%) e Cina (-59,7%).
Cala sensibilmente anche l’export lodigiano nei confronti delle Americhe (-25,5%): si riduce in particolare l’America Settentrionale
(-35,5%), mentre si osserva una minima variazione positiva per i Paesi della parte centro-meridionale del continente.
Le importazioni di merci del lodigiano registrano una sostanziale stabilità rispetto al primo trimestre del 2024. Crescono del 5% le merci provenienti da Paesi europei, mentre all’opposto si nota una riduzione del 6,6% per quanto riguarda i mercati asiatici.
Nei confronti dell’Europa si riscontra una crescita annua delle importazioni dai partner della UE pari al 5,5%, contrapposta a una riduzione del 5% che riguarda gli altri mercati, con un calo rilevante del Regno Unito (-25,5%).
L’import lodigiano dall’Asia subisce un sensibile calo che riguarda i Paesi dell’Asia Orientale (-8,5%) e in modo particolare la Cina (-13,3%). Crescono invece le importazioni dall’Asia Centrale (+3,3%), così come da alcuni mercati dell’Estremo Oriente (Corea del Sud in particolare).
Nei primi tre mesi del 2025 il principale mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea è – al pari degli ultimi anni – la Spagna, dove si dirigono 746 milioni di euro di merci provenienti dalla provincia, ovvero più della metà dei flussi diretti in UE e il 47% dell’export complessivo.
Il secondo mercato per valore delle esportazioni è la Francia – circa un quinto rispetto alla Spagna – con poco più di 160 milioni di euro di merci esportate.
La terza posizione è occupata dalla Grecia con 121 milioni di euro, quindi solamente quarta, e al di sotto della soglia dei 100 milioni di euro nel trimestre, si colloca la Germania.
Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane nell’Unione Europea si conferma la Germania, da cui provengono nel primo trimestre dell’anno 384 milioni di euro di merci, pari a circa il 28% dell’import da Paesi UE.
Seguono in graduatoria Francia e Spagna, entrambi e al di sopra della soglia dei 200 milioni di euro di merci movimentate in tre mesi, rispettivamente 253 e 215 milioni.
Solamente altri due mercati superano la soglia dei 100 milioni: si tratta di Paesi Bassi e Belgio, seguiti a distanza dai primi mercati dell’Europa dell’Est, Polonia e Slovacchia.
La dinamica dell’export della provincia di Lodi verso l’UE evidenzia una discreta crescita annua del 3,2%. Come si osserva dal grafico tuttavia, l’aumento complessivo nasconde performance molto differenti dei vari mercati.
La Spagna in primo luogo registra una riduzione del 3,3%, che significa circa 25 milioni di euro in meno, contro una crescita del 5,6% del mercato francese.
In termini percentuali si osserva un forte aumento che riguarda due mercati rilevanti per l’export lodigiano: la Grecia (+62%) e la Germania (+39,2%). Calano invece i flussi che interessano Portogallo (-3,2%) e Paesi Bassi (-2,8%).
L’import del lodigiano da Paesi UE cresce del 5,5% su base annua. Tale dinamica si deve principalmente all’apporto di mercati piccoli e medi, mentre sono in calo i flussi provenienti dai Paesi più grandi, in modo particolare i primi due: Germania (-2,7%) e Francia (-8,8%).
Una crescita importante riguarda la Spagna (+33%), a cui si aggiungono diversi Paesi dell’Europa dell’Est la cui rilevanza in termini di import è aumentata rispetto all’inizio del 2024: si tratta in particolare di Slovacchia (+67,1%), Ungheria (+61,5%) e Cechia (+52,6%). Risultano invece in diminuzione i flussi provenienti dalla Polonia (-8,4%), così come dai Paesi Bassi (-5,5%).