LA DINAMICA DEL COMMERCIO A MILANO

MI
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha ulteriormente consolidato e sviluppato il percorso di recupero del volume d’affari.

La dinamica intrapresa dall’indice del fatturato si è caratterizzata per un costante recupero delle posizioni perse durante il periodo più acuto della pandemia, ossia nel 2020.

Il contesto di recupero si è inoltre riflesso sulla dinamica tendenziale nei confronti del primo trimestre dello scorso anno: il fatturato ha espresso un incremento significativo (+13%), superiore alla crescita registrata in Lombardia; tuttavia, nell’area metropolitana milanese il settore è ancora lontano dall’aver ripreso il livello osservato prima della pandemia: a fine 2021 il differenziale rispetto al 2019 era, infatti, pari a 3 punti percentuali e con una scala di decrescita particolarmente ampia per le micro imprese.

 

 
Le classi dimensionali

Il focus di analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali che lo compongono mostra una crescita diffusa del fatturato tra le diverse tipologie di impresa.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra un trend complessivo migliore per il territorio milanese rispetto alla regione, in particolare per il segmento della media e della grande impresa, per le quali si è osservato un incremento del fatturato più marcato a livello locale.

Il differenziale maggiore di performance, a vantaggio dell’area milanese rispetto alla Lombardia, si registra per le unità tra 50 e 199 addetti (rispettivamente +28,8% e +13,1%).

Il predominio del commercio milanese è inoltre osservabile anche nei confronti delle imprese oltre i 200 addetti, rispetto alle quali si registra una dinamica del fatturato più intensa per le unità localizzate nella città metropolitana (+12,7%) in rapporto alla regione (+11,5%).

Con riferimento alle tipologie di imprese di minore dimensione, il confronto tra le micro imprese dei due territori mostra un saggio tendenziale equivalente tra area metropolitana e Lombardia (+6% e +6,4%).

Si palesano invece differenti le dinamiche del fatturato per le imprese da 10 a 49 addetti, per le quali si osserva una progressione di maggiori dimensioni per le unità del commercio presenti in Lombardia (+11,6%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+8,2%).

 

I settori

Nel primo trimestre 2022, tra i settori di attività in cui si articola il commercio milanese si è registrata una continuazione dei trend di ripresa precedentemente osservati per i comparti non alimentare e despecializzato, mentre si è palesata una brusca battuta d’arresto per il segmento alimentare.

Relativamente alle attività rientranti nell’ambito del commercio non alimentare, l’andamento osservato, sia a livello milanese che lombardo, si è espresso attraverso un’ulteriore espansione del fatturato con un incremento tendenziale a doppia cifra nelle due partizioni territoriali.

In particolare, il segmento di attività registra in Lombardia un aumento superiore di 2 punti percentuali rispetto alla provincia di Milano (+15,7% e +13,7%).

Con riferimento al commercio despecializzato, il comparto ha sviluppato ulteriormente il sentiero di recupero del volume d’affari, che si incrementa in misura più intensa nella città metropolitana di Milano (+14,5%) rispetto al territorio regionale (+4,2%).

Se consideriamo le attività del commercio alimentare, il fatturato del comparto subisce una rilevante flessione nel territorio milanese (-4,1%), la dinamica negativa trova ulteriore conferma in ambito regionale, ma con un grado di intensità più limitato (-0,5%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2022

Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il secondo trimestre 2022 un debole miglioramento del saldo relativo al fatturato (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), che tuttavia permane ancora in un quadrante negativo circa le prospettive di breve termine.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto una lieve riduzione della quota di imprese pessimiste (27,7% contro 34%), alla quale corrisponde un rafforzamento delle aspettative di stabilità (48,9% contro 43,6%) e una sostanziale invarianza della frazione di operatori con ipotesi di aumento (23,5% contro 22,3%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva per essi una consistente riduzione della quota di imprese con ipotesi di diminuzione (26,8% contro 50%), tuttavia il saldo complessivo è ancora negativo sebbene con un gradiente inferiore rispetto alla precedente rilevazione (-12,3% contro -39,6%).

Le dinamiche osservate evidenziano pertanto un aumento consistente della quota di imprese con aspettative di stabilità che interessano ora più della metà degli operatori del commercio (58,7% contro 39,6% della precedente rilevazione), mentre la frazione con aspettative di aumento è salita di soli 4 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (14,5% contro 10,4%).

Tale peggioramento del sentiment delle imprese è percepibile anche in relazione all’occupazione, le previsioni continuano a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (81% delle imprese).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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