I numeri delle imprese
(Cessazioni al netto delle cancellazioni d'ufficio)
Cessate al netto delle cancellate d'ufficio
Anche nel secondo trimestre del 2025, il sistema locale delle imprese ha registrato un bilancio in attivo: il saldo tra nuove iscrizioni e cancellazioni nell’area aggregata di Milano, Monza Brianza e Lodi è stato, infatti, di 3.687 unità, un dato tuttavia in lieve flessione su base tendenziale (nello stesso periodo del 2024 era stato pari a +3.849 unità).
Scomponendo i singoli territori, si può osservare l’apporto significativo di Milano, a cui si deve l’85% del saldo complessivo (+3.145 unità), ma anche la Brianza e il Lodigiano presentano risultati positivi (rispettivamente +461 e +81 unità i saldi).
Il confronto con l’anno precedente evidenzia una dinamica crescente per le province di Monza Brianza e di Lodi (i saldi nel secondo trimestre del 2024 erano stati inferiori, rispettivamente pari a +414 e +64 unità), ma non per Milano, che infatti subisce un rallentamento (il saldo nel secondo trimestre 2024 era stato maggiore: +3.371).
I flussi della nati-mortalità mostrano un andamento tra loro analogo. Più nello specifico, le nuove aperture di imprese sono state 7.499 nel trimestre, in contrazione su base annua (-4,5%; -353 unità in valore assoluto); un esito attribuibile solo a Milano e a Monza Brianza (rispettivamente -5,2% e -2,8%), mentre Lodi, al contrario, ha riportato un incremento delle nuove iscritte (+7%; +16 unità in termini assoluti).
Le chiusure di attività economiche sono state invece 3.812, anch’esse in calo rispetto al secondo trimestre del 2024 (-4,8%; -191 unità), fenomeno che ha interessato in misura maggiore la provincia di Monza Brianza (-11,4%).
Il movimento delle iscrizioni e delle cancellazioni ha prodotto una diminuzione sia del tasso di natalità sia di quello di mortalità: il primo è pari a 1,59% (contro l’1,66% dello stesso periodo del 2024); il secondo è dello 0,81%, in miglioramento se paragonato allo 0,85% dell’anno prima.
Il tasso di crescita, a causa della frenata della natalità, si è leggermente ridotto, passando da +0,81% del secondo trimestre del 2024 all’attuale +0,78%, un dato, tuttavia, migliore sia di quello lombardo (+0,66%) che del nazionale (+0,55%). Guardando ai tre territori, Milano presenta il tasso più elevato (+0,82%), seguita da Monza Brianza (+0,64%), con Lodi a chiudere questa breve classifica (+0,51%).
Venendo ai dati di stock, al 30 giugno 2025 negli archivi della Camera di commercio si contano 480.196 imprese registrate, di cui 395.605 attive, così distribuite nelle singole province: Milano 317.503, Monza Brianza 64.265 e Lodi 13.837. Il confronto con il 30 giugno del 2024 evidenzia una lieve riduzione del numero delle imprese attive nell’area accorpata (-0,2%).
Relativamente ai settori produttivi, considerata l’entrata in vigore dei nuovi codici di classificazione delle attività economiche (Ateco 2025), non sarà possibile procedere ai consueti confronti temporali. Pertanto, ci limitiamo a ricordare la prevalenza nel contesto locale delle imprese dei servizi, che rappresentano il 54,5% del totale (215.534 unità) e si caratterizzano per una buona specializzazione nei segmenti a più elevata qualificazione (ICT, finanza, attività professionali). Seguono per incidenza il commercio all’ingrosso e al dettaglio (che conta 80.393 imprese, pari a un quinto del totale), le costruzioni (57.876 unità, il 14,6% del totale) e il manifatturiero (32.963 imprese, pari all’8,3%), settore che negli anni ha perso peso nei numeri ma non rilevanza in termini di addetti, valore aggiunto generato e capacità esportativa.
Relativamente alle forme giuridiche, le società di capitali (178.834 imprese attive, pari al 45,2% del totale) sono rimaste pressoché stabili rispetto a un anno fa (-0,1% la variazione), andamento condizionato dal Milanese e dal Lodigiano (-0,2% e -0,5%), mentre la Brianza ha registrato un progresso (+0,6%). Il dato è ancora parzialmente condizionato dagli interventi di tipo amministrativo condotti nel 2024 che hanno portato allo scioglimento senza liquidazione di circa 11mila società di capitali. Le ditte individuali, che rappresentano la seconda fattispecie per numerosità nell’area allargata (161.228 unità, pari al 40,8% del totale), sono le uniche in terreno positivo (+0,7%), grazie alla spinta di Milano e Monza Brianza (rispettivamente +0,8% e +0,5%), perché, diversamente, Lodi mostra una variazione negativa (-0,6%). Ancora in regressione le società di persone (-2,7%), che continuano a perdere importanza, tanto da raggruppare oggi appena il 12% delle imprese.
Per quanto riguarda le altre popolazioni imprenditoriali, cresce l’artigianato (+0,5% la variazione delle attive), comparto che conserva un suo rilievo nell’area vasta con 94.167 imprese operanti, pari a poco meno di un quarto del totale. In salute anche le imprese femminili (+0,9%) e le straniere (+4,6%), che continuano a mettere a segno performance nettamente superiori alla media del sistema; in difficoltà invece le imprese giovanili (-0,4%), tipologia che appare spesso più debole se confrontata con le altre qui citate.
Infine, le start up innovative sono 2.619 al 14 luglio 2025, in arretramento su base annua (-0,4%), sebbene in misura assai più contenuta rispetto a quanto accaduto a livello nazionale (-4,1%). La provincia di Milano si conferma decisiva sia nel contesto locale che in quello italiano con 2.465 unità. A questi dati si aggiungono quelli relativi alle PMI innovative – altro cluster che segnala la propensione all’innovazione dei nostri territori – che nelle tre province sono 686 e rappresentano oltre il 22% del totale nazionale.
Scopri tutti i numeri delle imprese consultando la dashboard.