Scenario

Trimestre
Primo
Anno
2023
Quadro internazionale

Nel 2023 l'economia mondiale si è avviata su di un percorso di marcato rallentamento, rispetto ai dati storici.

L'attività economica sta frenando sia negli Stati Uniti sia nell’Eurozona, dove l'aumento dei tassi di interesse comprimerà la domanda interna. Il supporto alla crescita sarà geograficamente collocato in Asia: il Fondo Monetario prevede infatti che saranno India e Cina a sostenere metà del PIL globale nel 2023.

Sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, per l’80% delle economie globali il livello dell’inflazione si manterrà ancora oltre il livello pre-pandemia fino alla fine del 2024 e per il gruppo delle Economie Avanzate la quota è stimata al 90%.

In tale contesto globale, il Fondo Monetario Internazionale, dopo la crescita sperimentata nel 2021 (+6,3%) e il consistente arretramento del 2022 (+3,4%), ha rivisto ulteriormente le previsioni di crescita globale collocando l’output mondiale nel 2023 sotto i 3 punti percentuali (+2,8%) e rinviando al 2024 l’inizio della ripresa ciclica (+3%).

Declinato per aree geoeconomiche, il rallentamento dell’attività economica si concentrerà nelle Economie Avanzate, passando dal +2,7% del 2022 al +1,3% nel 2023, per poi stabilizzarsi nel 2024 a +1,4%.

La dinamica discendente si manifesterà nel 2023 in misura rilevante nell’Eurozona (+0,8%), dove la crescita del PIL risulterà inferiore rispetto agli Stati Uniti (+1,6%) e al Giappone (+1,3%).

La ripresa del PIL per l’area Euro è attesa nel 2024 (+1,4%), parallelamente al passaggio di testimone verso Stati Uniti e Giappone, che si concretizzerà in una decelerazione della crescita stimata di entrambi i Paesi (rispettivamente +1,1% e +1%).

La Cina e l’India costituiranno il fulcro della ripresa globale sia nel 2023 sia nel 2024; la Cina in particolare contribuirà per un terzo alla formazione dell’output mondiale.

Gli indicatori macroeconomici per la Cina indicano pertanto una crescita robusta del PIL (+5,2%) nel 2023, destinata tuttavia a rallentare nel 2024 (+4,5%).

 

Economia italiana

Lo scenario globale dominato da un’elevata inflazione e dalle politiche monetarie restrittive nei principali Paesi, congiuntamente all’elevata incertezza sull’evoluzione della guerra tra Russia e Ucraina è destinato a riflettersi anche sul quadro previsivo dell’economia italiana per il biennio 2023-2024.

Le ultime stime elaborate dai principali previsori internazionali e nazionali sono orientate verso un ridimensionamento dinamica del PIL nel 2023 e una graduale ripresa nel 2024.

L’intervallo delle previsioni per il 2023 evidenzia degli scostamenti significativi tra i previsori: risultano infatti più ottimistiche le stime della Commissione Europea (+0,8%), del Fondo Monetario Internazionale e Prometeia (+0,7% per entrambi) rispetto a quelle del Centro Studi Confindustria (+0,4%).

Il percorso di ripresa nel 2023 beneficerà in primo luogo del rientro dei prezzi dell’energia e dell’attuazione operativa delle linee di azione contenute nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con il corollario di effetti moltiplicativi sul quadro macroeconomico generale dell’anno e negli anni successivi, essendo il PNRR a valenza pluriennale.

Nel secondo anno dell’orizzonte di previsione, ossia nel 2024, il PIL riprenderà a crescere con una scala di intensità lievemente superiore al punto percentuale: +1,2% secondo le stime del Centro Studi Confindustria, +1% secondo OCSE e Commissione Europea. Più pessimiste appaiono invece le previsioni per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale contenute nel World Economic Outlook di aprile (+0,8%).

 

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