Il quadro di dettaglio dell’interscambio estero della città metropolitana di Milano – declinato attraverso i settori – registra una diffusa crescita nel secondo trimestre 2021 sia dal lato dell’export che dell’import. In particolare, la ripresa della domanda globale e di quella interna hanno trainato le esportazioni e le importazioni dei rami manifatturieri, a eccezione della farmaceutica.
Considerando i settori portanti dell’export milanese, nel secondo trimestre 2021 si è registrato su base annua un recupero consistente della dinamica esportativa della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori: i flussi diretti verso i mercati esteri sono raddoppiati rispetto al secondo trimestre 2020, quando le esportazioni del comparto avevano raggiunto il punto di minimo. In valore assoluto l’export si è collocato oltre i 2 miliardi di euro (+100,7%), superando in valore il settore delle macchine e apparecchi, che si è fermato a 1,8 miliardi di euro (+33,1%).
Proseguendo nell’analisi dell’export, tra i comparti in crescita si è osservata una rilevante ripresa per i prodotti chimici (+20,2%), che con 1,5 miliardi di euro si colloca al terzo posto tra i rami manifatturieri più incidenti sull’export totale del secondo trimestre 2021.
La ripresa della domanda estera e della produzione si è inoltre riflessa sui comparti dei prodotti intermedi per l’attività industriale, in particolare nel secondo trimestre 2021 si è osservata una crescita consistente delle esportazioni dei prodotti in metallo (+40,5%), dei prodotti elettrici (+50,9%) ed elettronici e ottici (+56,1%).
In relazione alla farmaceutica, la dinamica del settore si è posta in controtendenza rispetto al trend complessivo delle esportazioni, registrando pertanto una consistente flessione in confronto allo scorso anno (-8%).
I segnali di ripresa delle esportazioni manifatturiere hanno inoltre evidenziato una rilevante accelerazione della dinamica sia per le industrie alimentari e delle bevande (+43,4%) sia per il settore della gomma-plastica (+37,2%) sia nei confronti dei mezzi di trasporto, dove il comparto ha più che raddoppiato l’export rispetto al punto di minimo toccato lo scorso anno (+110,3%).
Il bilancio delle esportazioni dei primi sei mesi del 2021 registra un’accelerazione diffusa tra i settori a eccezione della farmaceutica, che mostra una flessione a due cifre dei valori esportati.
La filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori è tornata a crescere in misura significativa. L’export del settore ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro (+40,3%), diventando il primo comparto delle esportazioni milanesi, superando quindi il settore delle macchine e apparecchi, che con 3,5 miliardi (+16,6%) si colloca al secondo posto della graduatoria per valore dell’export.
Proseguendo nell’analisi delle esportazioni, il primo semestre 2021 ha registrato una buona affermazione per i prodotti chimici, che con 2,8 miliardi di euro (+10,6%) rappresentano ormai il terzo settore della città metropolitana di Milano, superando la filiera farmaceutica – in costante discesa – ferma a 2,5 miliardi (-23,7%).
Con intensità di scala rilevanti, sono cresciute inoltre nel primo semestre 2021 le esportazioni dei settori dei prodotti intermedi e strumentali legati ai cicli produttivi dell’industria come i prodotti in metallo (+19,8%), in gomma-plastica (+21,3%), elettrici (+30,1%) ed elettronici (+36,7%).
Infine, si segnala la rilevante progressione che ha interessato l’export dei prodotti alimentari e delle bevande (+29%) e dei mezzi di trasporto (+48,6%).
Relativamente ai flussi importativi, la crescita registrata nel secondo trimestre 2021 di prodotti manifatturieri in entrata riflette principalmente la domanda dell’industria interna di prodotti e merceologie da utilizzare nei cicli produttivi.
L’analisi dell’import evidenzia pertanto un’ampia diffusione della crescita tra i diversi settori, a eccezione dei prodotti farmaceutici in flessione (-7,3%).
Tra le principali merceologie importate, il trend positivo che si è registrato è da ascrivere ai comparti dei mezzi di trasporto (+147,5%), dei prodotti in metallo (+64,3%), degli apparecchi elettrici (+56,8%) e dei macchinari e apparecchi (+49,6%).
L’accresciuta domanda interna si è inoltre riflessa sulla dinamica semestrale delle importazioni, registrando un’accelerazione in tutti i settori a eccezione della farmaceutica (-23,7%).
I comparti afferenti ai prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo hanno messo a segno un sostenuto incremento rispetto allo scorso anno, in particolare prodotti in metallo (+37,6%), chimici (+21,4%) e in gomma-plastica (+28,1%), ai quali si è associato un incremento dell’import di prodotti strumentali all’attività industriale: apparecchi elettronici e ottici (+18,5%) ed elettrici (+33,1%).
Tale dinamica si è inoltre replicata per la filiera metalmeccanica con rilevanti progressioni dell’import di mezzi di trasporto (+43,2%) e di macchine e apparecchi (+26,8%).
Tra i comparti in crescita rilevante si segnala inoltre l’espansione sostenuta dell’import di alimenti e bevande (+29%) e quella più circoscritta di prodotti tessili, abbigliamento e pelli (+8,4%).