Milano

Abbreviazione
MI
MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Settori

Le dinamiche dell’import e dell’export della città metropolitana di Milano hanno registrato un’ulteriore espansione nel terzo trimestre 2022. La domanda proveniente dalle aree geo-economiche globali ha consentito all’export del territorio milanese di crescere in valore di 2,8 miliardi di euro rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+24,7%).

Altrettanto rilevante per l’interscambio estero dell’area si è rivelata la dinamica delle importazioni, aumentate nel trimestre di circa 4,5 miliardi rispetto al terzo trimestre del 2021 (+24,8%).

Il percorso di crescita dei primi nove mesi del 2022 evidenzia inoltre un ritmo particolarmente sostenuto, con un flusso cumulato di 41,2 miliardi di euro per l’export, in aumento di 7,7 miliardi rispetto ai primi nove mesi del 2021 (+23,1%), e di 67,5 miliardi circa per l’import con un surplus di 12,4 miliardi rispetto allo scorso anno (+22,5%).

Il focus sui principali settori dell’export milanese conferma nel terzo trimestre 2022 le dinamiche emerse nei precedenti trimestri. In particolare, si è ulteriormente consolidato il sentiero di sviluppo della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori: le esportazioni sono infatti aumentate di circa 400 milioni rispetto al terzo trimestre 2021 attestandosi a 2,7 miliardi di euro nel terzo trimestre 2022 (+17,5%) superando di quasi un miliardo l’export di macchine e apparecchi che in valore si collocano a 1,8 miliardi (+9,3%).

L’intonazione espansiva della domanda estera si è inoltre riflessa sui settori dei prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, come certificato dagli incrementi delle esportazioni della chimica (+22,1%) e dei prodotti in metallo (+21,8%) e in gomma-plastica (+17,9%).

In relazione alla farmaceutica, dopo la flessione dell’export registrata nella prima parte dell’anno, il terzo trimestre 2022 mostra un consistente recupero rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+23,4%).

I segnali espansivi delle esportazioni hanno inoltre evidenziato una rilevante accelerazione sia per le industrie degli apparecchi elettrici (+27,1%) sia per i comparti dell’elettronica (+21,8%) che degli alimentari e bevande (+23,3%), mentre è continuato il trend discendente dell’export dei mezzi di trasporto (-11,6%).

Il consuntivo settoriale dei primi nove mesi del 2022 conferma una crescita diffusa delle esportazioni, ad eccezione dei mezzi di trasporto (-9,6%), e il consolidamento del primato settoriale della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con circa 7,7 miliardi (+26,5%) rispetto al comparto delle macchine e apparecchi, che con 5,6 miliardi di euro circa (+7,4%) si colloca al secondo posto della graduatoria in valore dell’export.

Proseguendo nell’analisi settoriale, nei primi nove mesi del 2022 si è registrato un incremento consistente per i prodotti chimici (+20,7%), che con oltre 5,1 miliardi di euro consolidano la posizione di terzo settore dell’export della città metropolitana di Milano, superando largamente la filiera farmaceutica ferma a 4,2 miliardi (+14,8%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre le esportazioni degli altri prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, quali i prodotti in metallo (+31,9%) e in gomma-plastica (+18,5%). I primi nove mesi del 2022 confermano inoltre una sostenuta espansione per le esportazioni dei prodotti elettrici (+20,8%), dell’elettronica e ottica (+21,8%) e degli alimentari e bevande (+23,2%).

In relazione alle importazioni, la declinazione settoriale conferma nel terzo trimestre 2022 i trend registrati in precedenza. In particolare, si evidenzia il sostenuto incremento per la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+38,5%) e dei comparti dei macchinari (+24,4%) e dei prodotti chimici (+25,1%) e in metallo (+26,1%).

L’accresciuta domanda interna si è inoltre riflessa sulla dinamica delle importazioni dei primi nove mesi, in consistente accelerazione in tutti i comparti a eccezione dei mezzi di trasporto (-26,1%).

Tra i comparti che hanno registrato le dinamiche più intense si segnalano i prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo: prodotti in metallo (+54,3%), chimici (+31,7%) e in gomma-plastica (+29,7%) ai quali si sono associati i settori del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+38,3%) e degli alimentari e bevande (+24%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export della città metropolitana di Milano registrano nel terzo trimestre 2022 un’espansione significativa verso i mercati americani e in misura relativamente più contenuta verso l’Asia e l’Europa.

Il quadro di dettaglio per mercato di destinazione registra pertanto una crescita rilevante dell’export milanese verso le piazze americane (+39,3%) che in valore sfiorano i 2,2 miliardi di euro, di cui oltre 1,5 concentrati nel mercato degli Stati Uniti (+45,9%), mentre si segnala tra le piazze latino-americane la consistente flessione delle esportazioni verso il Brasile (-13,8%), la meta di destino principale.

In relazione ai mercati dell’Asia, nel terzo trimestre 2022 si è registrato un consistente aumento dei flussi esportativi (+21,7%), sostenuto dalle dinamiche ottenute nei mercati del Medio Oriente (+27,5%) e dell’Asia centrale (+28%), mentre si è rivelato più contenuto l’apporto dei mercati dell’Asia orientale (+19,2%), primo mercato in valore nel continente per l’area milanese.

Il focus sull’export diretto nell’Asia orientale evidenzia che sull’incremento contenuto registrato nel terzo trimestre 2022 grava la flessione delle esportazioni dirette verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-11,7%) e l’apporto limitato evidenziato dal mercato cinese (+14,2%). Il sostegno all’export è quindi derivato dalle rilevanti progressioni registrate nei confronti della Corea del Sud (+30%), del Giappone (+33,4%) e delle piazze minori di Taiwan (+20,8%) e Singapore (+41,2%).

Se consideriamo le dinamiche dell’export dei primi nove mesi del 2022, si può osservare un sentiero di crescita che ha privilegiato in particolare il continente americano (+38,9%), trainato dagli Stati Uniti (+44%) dove si concentra il 79% dell’export continentale, mentre la progressione più contenuta verso le piazze del Centro-Sud America (+23,5%) sconta la consistente flessione del mercato brasiliano (-7,2%).

Riguardo il continente europeo, primo mercato in valore delle esportazioni milanesi con 24,2 miliardi di euro, si è osservato un aumento (+20,6%) che ha privilegiato, seppure di poco, i partner comunitari (+21%) rispetto ai Paesi esterni all’Unione europea (+20%).

In relazione alla dinamica esportativa registrata in Asia (+16,8%), l’incremento registrato nei primi nove mesi del 2022 è stato condizionato in misura determinate dalle performance dei mercati dell’Asia Orientale (+16,1%), la principale area sub-continentale dell’export milanese, e secondariamente dagli aumenti contenuti ottenuti nelle piazze di destino dell’Asia Centrale (+15,6%), insufficientemente bilanciati dai saggi di incremento ottenuti dall’export diretto in Medio Oriente (+19,5%).

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente evidenzia, inoltre, nei primi nove mesi del 2022 una sostenuta dinamica delle esportazioni dirette verso la Corea del Sud (+31,7%), il Giappone (+22,5%) e i mercati secondari di Taiwan (+25,9%) e Singapore (+23,8%), mentre si è osservato un aumento più limitato verso la Cina (+12,8%) e una consistente flessione verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-10,5%), che ha contribuito a ridurre in misura rilevante l’incidenza del mercato sul complesso dell’export diretto verso l’Asia orientale (da 11,6% a 8,9%).

Passando all’analisi delle importazioni possiamo osservare che nel terzo trimestre 2022 sono aumentati in misura significativa i flussi commerciali in entrata dal continente asiatico (+48,7%): in particolare sulla dinamica complessiva hanno inciso i partner dall’Asia Orientale (+40,1%), soprattutto Corea del Sud (+68,3%) e Cina (+46,3%).

In ambito extra-europeo, la dinamica si è manifestata invece più contenuta per l’import proveniente dall’America (+25,5%), dove si è rivelato molto incisivo il contributo degli USA (+31,3%).

Se consideriamo il continente europeo, la domanda di prodotti e merceologie estere ha mostrato invece una dinamica più debole (+16,6%), sulla quale ha inciso l’input di matrice comunitaria (+13,8%).

Guardando ai primi nove mesi del 2022, la crescita dell’import è ascrivibile in primo luogo alla progressione registrata nei confronti dei partner commerciali dell’Asia (+47,8%), mentre i saggi di incremento delle importazioni dall’America (+18%) e dagli Stati Uniti in particolare (+16%) hanno mostrato un ritmo più contenuto e ciò si osserva anche nei confronti dell’import di matrice europea (+15%), su cui incide in misura ampia la dinamica extra-comunitaria (+34,9%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel terzo trimestre 2022 i flussi esportativi diretti in Europa hanno registrato un incremento rilevante rispetto al terzo trimestre dello scorso anno raggiungendo gli 8,2 miliardi di euro (+19,9%), incrementandosi di 1,4 miliardi circa.

La dinamica complessiva ha beneficiato in particolare della crescita ottenuta nelle piazze di destino non UE (+30%) collocando le esportazioni a 3,1 miliardi di euro, dove decisivi per la performance complessiva si sono rivelati i mercati di Svizzera (+75,8%) e Turchia (+36,4%) che hanno ampiamente compensato la contrazione registrata verso il Regno Unito (-2,3%) e la flessione nei confronti della Russia (-39,8%) quale conseguenza del proseguimento del conflitto con l’Ucraina.

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione europea, possiamo osservare che il terzo trimestre 2022 ha registrato un aumento limitato (+14,4%), collocando le esportazioni complessive verso i partner comunitari a 5,1 miliardi di euro circa. Il contenimento è ascrivibile in particolare alla flessione dell’export verso la Francia (-4,6%), mentre gli apporti più rilevanti al suo sostegno sono derivati dalla progressione ottenuta in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+30,9%), Belgio (+26,2%), Spagna (+25,3%), Polonia (+12,7%) e Paesi Bassi (+5,9%), ai quali si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Austria (+14,3%), Grecia (+8,3%), Repubblica Ceca (+17,1%) e Portogallo (+24,2%).

Il consuntivo dell’export dei primi nove mesi del 2022 si presenta caratterizzato da un quadro di diffuso incremento verso i mercati europei (+20,6%), rappresentando in valore oltre 24,2 miliardi di euro, e sostenuto in misura quasi paritetica dai trend dell’Unione europea (+21%) e dei partner non UE (+20%).

Il focus sulla dinamica dell’export verso l’Unione europea evidenzia una diffusione del ritmo di espansione verso i mercati comunitari più rilevanti per l’area milanese. In particolare, si segnalano gli incrementi delle esportazioni verso Germania (+36,1%), Francia (+11,7%), Spagna (+26,5%), Paesi Bassi (+12%), Polonia (+11%) e Belgio (+14,2%).

Se consideriamo i mercati europei non UE, possiamo osservare, tra le mete più rilevanti per la città metropolitana di Milano, che le esportazioni mostrano una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+41,9%), dove si concentra circa la metà dell’export diretto verso l’area non UE, e la Turchia (+31%), mentre si registra un saggio di incremento più contenuto nei confronti del Regno Unito (+6,1%).

Le sanzioni internazionali alla Russia per la guerra in Ucraina si sono rivelate altamente impattanti sull’export dell’area milanese verso Mosca, evidenziando una drastica flessione nei primi nove mesi del 2022 (-26,5%).

Relativamente alle importazioni, il terzo trimestre 2022 registra una dinamica particolarmente sostenuta per le importazioni dall’Europa non comunitaria (+34,9%) rispetto ai partner dell’Unione europea (+13,8%), sui quali gravano le dinamiche contenute dei partner storici dell’area milanese: Francia (+8,6%), Germania (+13%) e Spagna (+15,4%), che insieme concentrano il 63% dei flussi importativi in entrata nella città metropolitana.

Se consideriamo i primi nove mesi del 2022, si osserva una dinamica particolarmente intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+34,9%), dove hanno inciso in particolare gli incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+25,3%) e dalla Turchia (+40,8%), rispetto ai partner comunitari (+12,1%).

Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative si sono palesate in flessione da Francia (-3%) e Polonia (-5,8%), e in contenuto aumento dalla Spagna (+8,9%) e dalla Germania (+11,8%).

 

 

MI
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel terzo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha continuato a rafforzare il percorso di recupero del fatturato come evidenziato dalla dinamica dell’indice che, dal primo trimestre dello scorso anno, si è caratterizzato per un costante trend di crescita collocandosi nel terzo trimestre a quota 90,7 con una variazione al netto degli effetti stagionali pari a +2,1%.

L’accelerazione registrata nel trimestre ha consentito al settore di recuperare ulteriormente le posizioni perse durante la fase più acuta della pandemia: il differenziale con il periodo pre-pandemia, pari a tre punti percentuali a fine 2021, è stato infatti ripreso in misura rilevante, sebbene permangano ancora delle criticità notevoli per le classi di micro e piccola dimensione e per il settore del commercio alimentare.

 

 
Le classi dimensionali

Il focus di analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali che lo compongono mostra una scala di crescita differenziata del fatturato tra le micro e le piccole imprese e il segmento delle medie e grandi imprese.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e la Lombardia registra complessivamente un trend migliore per il commercio milanese rispetto alla regione. Il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese con oltre 200 addetti e dalle medie imprese (+20,5% e +11,5% rispettivamente), che mostrano quindi una scala di intensità superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali localizzate nel territorio lombardo (+13,8% e +5,7%).

Con riferimento alle tipologie di imprese di minore dimensione, il confronto tra le micro-imprese dei due territori mostra una dinamica molto contenuta del volume d’affari in entrambe le aree, dove si osserva comunque un saggio tendenziale maggiore per la città metropolitana (+2,1%) rispetto alla Lombardia (+1,3%).

Se consideriamo invece le imprese del commercio da 10 a 49 addetti, si evidenzia una progressione del fatturato simile tra le unità del commercio presenti in regione (+3,9%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+3,7%).

 

I settori

Nel terzo trimestre 2022, tra i settori di attività in cui si ripartisce il commercio milanese si è registrata una continuazione dei trend di crescita osservati in precedenza per i comparti non alimentare e despecializzato ai quali si è associato una ripresa del fatturato del segmento alimentare che segue a due trimestri consecutivi di contrazione.

Relativamente alle attività incluse nel comparto del commercio despecializzato, si è osservata un’ulteriore progressione del volume d’affari, che si incrementa su scala tendenziale in misura molto più intensa nella città metropolitana di Milano (+10,3%) rispetto al territorio regionale (+5,2%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’andamento del fatturato si è manifestato sia a livello milanese che lombardo con una crescita rilevante: in particolare, il segmento di attività registra nell’area metropolitana un aumento superiore di due punti percentuali rispetto alla regione (+6,2% e +4,2%).

Se consideriamo le attività del commercio alimentare, il fatturato del comparto registra una rilevante ripresa nel territorio milanese (+7,1%), mentre la dinamica si è palesata con un grado di intensità più contenuto in ambito regionale (+1,1%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Il sentiment delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il quarto trimestre 2022 un miglioramento complessivo dei saldi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti sia al fatturato sia agli ordini che all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative degli operatori indica pertanto per il fatturato un rafforzamento delle aspettative di aumento per il trimestre successivo (34,1% contro 18,4%) che si contrappone a una drastica riduzione della quota di imprese pessimiste (27,2% contro 37,1%) e della frazione di operatori con aspettative di invarianza del volume d’affari per fine anno (38,6% contro 44,5%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva un consistente incremento del nucleo di imprese con aspettative di crescita (26,6% contro 12,7%), ciò che consente un recupero significativo del saldo delle risposte rispetto alla precedente rilevazione, collocandolo – seppure di poco – in terreno positivo (0,4%) in conseguenza del consistente arretramento della frazione di operatori pessimisti (26,2% contro 37,3% della precedente tornata di interviste).

Le dinamiche osservate evidenziano, inoltre, una diminuzione della quota di imprese con aspettative di stabilità per gli ordini ai fornitori, giunte ora a meno della metà degli operatori del commercio (47,1% contro 50% della precedente rilevazione).

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre, ipotesi condivisa da sette imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative di crescita evidenziano un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (15% contro 10,6%) e una parallela diminuzione di imprese con valutazioni negative (4,1 contro 11,4%), con un saldo finale positivo (4,1%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il settore dei servizi ha continuato anche nel terzo trimestre 2022 a rafforzare il sentiero espansivo del fatturato, sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel terzo trimestre 2022 un nuovo picco di crescita, collocandosi a quota 127,4 e determinando quindi un sensibile aumento del volume d’affari su base trimestrale (+2,9% destagionalizzato), sul quale incide anche il contemporaneo incremento dei prezzi (+1,8%), in crescita costante da inizio 2022 (+7,3%).

In relazione alla dinamica tendenziale del terzo trimestre 2022, si rileva ancora un saggio di crescita a due cifre (+12,9%), sebbene con una scala di intensità più ridotta rispetto a quanto registrato nei due trimestri precedenti.

Se consideriamo la media dei primi tre trimestri del 2022, la dinamica del fatturato evidenzia inoltre un ritmo espansivo significativo rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (+18,2%).

 

 
Le classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2022, il fatturato dei servizi registra su base tendenziale un incremento diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa.

Se consideriamo le dinamiche registrate dal volume d’affari dei servizi della città metropolitana di Milano e della Lombardia si osserva un’intensità di crescita differenziata tra i saggi di incremento delle due aree territoriali a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+12,9% e +10,4%).

L’analisi del fatturato declinata su scala dimensionale indica un ritmo di espansione più pronunciato per il segmento delle micro e piccole imprese dei servizi dell’area metropolitana milanese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il saggio di incremento per le micro-imprese del Milanese è, inoltre, superiore di circa sei punti percentuali rispetto alle unità localizzate in Lombardia (+14,4% e +8,6% rispettivamente). Analogamente, anche la dinamica del fatturato delle unità da 10 a 49 addetti evidenzia un incremento superiore di oltre tre punti per la città metropolitana di Milano (+16%) rispetto alle analoghe tipologie dimensionali localizzate in Lombardia (+12,9%).

Relativamente al segmento delle medie e grandi imprese dei servizi, si registra per la prima tipologia dimensionale un differenziale contenuto tra area milanese e Lombardia (+11,5% e +9,3%). Tale divario territoriale di performance si annulla invece in relazione alle imprese dei servizi oltre i 200 addetti (+ 10,4% e +10,6% a favore della regione).

 

I settori

Nel terzo trimestre 2022, le attività che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel trend delineato dall’inizio dell’anno.

Tra i settori si registra una dinamica ampiamente espansiva del fatturato per le imprese operanti nella ristorazione e ospitalità alberghiera che evidenzia a livello locale un saggio di crescita (+39,2%) superiore a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+20,4%).

Se consideriamo gi altri settori di attività, possiamo osservare che i servizi alle imprese – il più rilevante per il terziario milanese – hanno chiuso il terzo trimestre 2022 con una progressione del fatturato (+8,9%) in linea con quanto ottenuto dal settore a livello regionale (+8,1%)

Nell’ambito delle attività di impresa inserite nella catena della logistica e della distribuzione, possiamo osservare una ripresa del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso che nell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore rispetto a quanto registrato in Lombardia (+12,4% e +10,7%).

In relazione al settore dei servizi alle persone, nel terzo trimestre 2022 la dinamica del fatturato ha registrato un rallentamento rispetto alla robusta espansione tendenziale ottenuta nel secondo trimestre; la dinamica tendenziale nella città metropolitana di Milano si è, inoltre, allineata al trend rilevato in Lombardia (+9,7% e +9,9%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Il quadro delle aspettative elaborato dalle imprese dei servizi per il quarto trimestre 2022 registra con riferimento al fatturato un segnale di lieve miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), mentre nei confronti dell’occupazione si osserva una riduzione contenuta delle stime rispetto alla precedente rilevazione.

L’analisi dettagliata delle aspettative delle imprese dei servizi in relazione al fatturato indica pertanto un miglioramento del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (11,3% contro 7,6%).

A fronte di una sostanziale parità di imprese con valutazioni negative per il trimestre successivo (17% contro 16,8%), l’evoluzione positiva della dinamica è stata determinata da un rafforzamento significativo della quota di imprese con aspettative di aumento per il trimestre successivo: la frazione si è infatti incrementata di quattro punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (28,3% contro 24,3%), attraendo in tale campo di ipotesi una quota di operatori collocati in precedenza nell’area di stabilità. L’ipotesi di invarianza del fatturato, pur essendo condivisa da oltre metà del campione di imprese intervistate, registra un primo segnale di riduzione (54,6% contro 58,9%).

Relativamente all’occupazione, le stime degli operatori dei servizi per il prossimo trimestre evidenziano ancora in misura preponderante un carattere di stabilità (72,4% contro 72,8% del precedente trimestre); inoltre, se consideriamo il saldo complessivo delle risposte, si osserva un peggioramento rispetto al precedente trimestre (11,3% contro 13,5%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

L’artigianato manifatturiero milanese registra nel terzo trimestre 2022 una nuova crescita dei volumi produttivi. La dinamica, analizzata attraverso l’evoluzione dell’indice della produzione, evidenzia che nel terzo trimestre 2022 il livello complessivo si è rafforzato ulteriormente raggiungendo quota 94,9 che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a una crescita del 2,5% rispetto al precedente trimestre, in linea quindi con il trend delineato dal secondo trimestre dello scorso anno.

Il consolidamento dei ritmi di crescita trimestrali si è riflesso in misura significativa sulla dinamica tendenziale, incrementando sensibilmente i volumi prodotti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+9,5%).

 

 
Analisi congiunturale

La continuazione del trend positivo dell’attività industriale nel suo complesso ha evidenziato nel terzo trimestre 2022 l’emersione di alcuni segnali di rallentamento che hanno coinvolto le dimensioni del fatturato e degli ordini. Il terzo trimestre 2022 ha registrato infatti una nuova espansione solo dell’indicatore congiunturale afferente alla produzione industriale, mentre si è osservato un deciso cambio di passo in senso negativo rispetto al precedente trimestre per il fatturato – in contrazione – e per il portafoglio ordini, in sostanziale stagnazione.

Il quadro di dettaglio degli indicatori per la città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance della produzione superiore al settore manifatturiero artigiano della Lombardia (rispettivamente +2,5% e +0,6%).

Se consideriamo invece il fatturato dell’artigianato milanese, si registra – al netto degli effetti stagionali – una contrazione (-0,3%) che si colloca in chiara controtendenza rispetto alla dinamica di crescita osservata per il manifatturiero artigiano regionale (+1,7%).

Il divario tra città metropolitana e Lombardia evidenzia invece un differenziale molto contenuto in relazione agli ordini: in entrambi i territori la dinamica è debole, sebbene per la provincia milanese l’aumento appaia molto più limitato rispetto alla regione (+0,1% e +0,4% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Nonostante i primi segnali di rallentamento emersi in relazione alla dinamica congiunturale, il quadro tendenziale afferente alla produzione, al fatturato e agli ordini ha registrato nel terzo trimestre 2022 un’ulteriore espansione che, sul piano della produzione e degli ordini, è superiore per intensità a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del terzo trimestre 2022 registra pertanto sul piano della produzione industriale un andamento nel territorio milanese (+9,5%) ampiamente superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+4,9%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio degli indicatori certifica una crescita dei ricavi a livello locale (+6,6%) inferiore alla dinamica della produzione e a quanto registrato su scala tendenziale dalla manifattura artigiana della Lombardia (+7,4%).

Dal lato degli ordini, si è invece osservato un differenziale di performance migliore per l’area metropolitana milanese rispetto alla regione (+4,2% e +3,3%); in entrambi i territori le rispettive dinamiche sono comunque inferiori ai valori di produzione e fatturato.

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Nonostante un quadro ancora espansivo, le previsioni delle imprese artigiane continuano a caratterizzarsi per un sentiment pessimistico riguardo l’evoluzione di breve termine dell’attività industriale declinata in particolare sulla produzione industriale e gli ordini attesi.

Il dettaglio puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativo alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il quarto trimestre 2022 accentua ulteriormente la sua collocazione in un quadrante negativo.

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia pertanto, in relazione alla produzione industriale, un’accelerazione della dinamica negativa rispetto alla rilevazione precedente (-22,6% contro -10,1%).

In maniera analoga, anche dal lato delle stime afferenti alla domanda espressa dal mercato interno si osserva un peggioramento dei saldi delle risposte rispetto al precedente trimestre; la proiezione per fine anno si orienta infatti verso un rilevante pessimismo da parte degli operatori artigiani (-26,5% contro -7,4%).

Se consideriamo l’occupazione, il peggioramento della dinamica dei saldi evidenzia un ritmo più contenuto (-5,2% contro -4,3%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2022 l’attività industriale ha continuato a espandersi, coinvolgendo i piani afferenti alla produzione, al fatturato e agli ordini, attraverso una dinamica che si è manifestata superiore al contesto regionale.

Nonostante la continua ascesa dei prezzi delle materie prime a uso industriale, sia su base trimestrale (+9,8%) che annua (+50,2%), e la dinamica incrementale dei listini prezzi dei prodotti industriali finiti (+5,5% rispetto al trimestre precedente e +22,6% su base annua), il ritmo produttivo ha evidenziato un ulteriore rafforzamento sia congiunturale che tendenziale.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al terzo trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione dell’indice, che nel terzo trimestre 2022 ha raggiunto un nuovo picco con quota 120,4, il più alto nella serie storica degli ultimi vent’anni.

Considerando invece l’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite all’analogo trimestre dello scorso anno, la produzione ha messo a segno un nuovo cospicuo aumento (+6,1%), superiore a quanto registrato dalla manifattura in Lombardia.

 

 
Analisi congiunturale

Nel terzo trimestre 2022, il quadro complessivo dell’industria manifatturiera milanese ha registrato un percorso di crescita che si è manifestato sul piano della produzione, del fatturato e degli ordini.

Il dato congiunturale evidenzia un incremento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese largamente superiore alla dinamica rilevata nel territorio regionale (rispettivamente +1,3% e +0,4% destagionalizzato).

Anche in relazione al fatturato e al portafoglio ordini, l’attività manifatturiera milanese registra un differenziale di performance che l’avvantaggia ampiamente rispetto al contesto regionale.

In particolare nell’area milanese, si è osservata per gli ordini una crescita di dimensioni più rilevanti del canale estero (+6,9% destagionalizzato) rispetto alla componente domestica (+4,7% destagionalizzato), determinando un aumento generale dei giorni di produzione assicurata (da 69 a 78).

Se consideriamo la dinamica del fatturato, nel terzo trimestre 2022 si è osservato per la manifattura milanese un incremento maggiore (+3,5% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove il saggio di crescita è più ridotto (+2,6% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra ancora un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel terzo trimestre 2022.

L’andamento complessivo dell’attività industriale si colloca nel trend generale riscontrato a livello regionale, dove – oltre a proseguire il sentiero di crescita della produzione – sono incrementati significativamente gli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

Gli aumenti ottenuti dalla manifattura metropolitana sul piano produttivo, del fatturato e degli ordini costituiscono un ulteriore elemento positivo che contribuisce a sviluppare e incrementare la dinamica oltre i livelli pre-pandemici.

L’analisi puntuale degli indicatori registra pertanto sul piano della produzione industriale un rilevante incremento su base annua (+6,1%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in crescita (+4,8%).

Se consideriamo il fatturato della manifattura milanese, la crescita ottenuta su base annua (+14,5%) è superiore di un punto rispetto al ritmo di espansione ottenuto dall’industria in Lombardia (+13,5%).

La suddivisione tra mercato interno ed estero mostra un trend migliore del canale extra-domestico (+15%) rispetto alla dinamica registrata dalla componente interna (+14,3%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha mostrato un rilevante incremento (+10%) che ha beneficiato di un input consistente proveniente dai mercati esteri (+12,3%), superiore per scala di intensità alla crescita ottenuta nel mercato interno (+8,7%).

Il confronto con la dinamica lombarda evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento del sistema manifatturiero milanese, essendo più contenuto l’incremento registrato dall’industria regionale sia complessivamente (+6,6%) che delle sue componenti: estera (+7,2%) e interna (+6,2%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di incertezza determinato dal protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina e il contesto macroeconomico globale sempre più proiettato verso una dinamica futura recessiva si sta riflettendo in misura rilevante sulla performance dell’industria manifatturiera dell’Eurozona che – anche nel terzo trimestre 2022 – evidenzia un trend sostanzialmente piatto.

L’industria nazionale, nonostante l’aumento congiunturale registrato ad agosto, mostra nel terzo trimestre 2022, in linea con l’andamento dell’Eurozona, un andamento della produzione anch’esso piatto a causa anche del perdurare di un quadro di alta inflazione che nel mese di ottobre ha raggiunto l’11,9% su base tendenziale.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio del terzo trimestre 2022 evidenzia un incremento sostenuto dei volumi prodotti per il sistema manifatturiero della città metropolitana di Milano che ha largamente sopravanzato la dinamica osservata in Lombardia.

Analizzando i trend di entrambi i territori, si osserva una capacità di resilienza dell’attività manifatturiera superiore a quanto registrato dall’Eurozona nel suo complesso, dove le difficoltà sono ormai evidenti.

 

 
Mercato del lavoro

La crescita dell’attività industriale nel terzo trimestre 2022 si è accompagnata a una riduzione delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione rispetto al picco raggiunto nel precedente trimestre, mentre è cresciuta la platea di imprese che ne ha fatto ricorso. L’apparente contraddittorietà degli andamenti non può prescindere dalla situazione particolare in cui si trovano a operare alcuni settori caratterizzati da un uso molto intenso dell’energia elettrica – i cosiddetti energivori – per i quali l’incremento dei prezzi dell’energia si è riflesso sull’attività produttiva complessiva.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una riduzione rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (2,9% contro 5,2%), tuttavia la quota di utilizzo rispetto a inizio anno si mantiene sempre elevata, essendo ascrivibile a un ampio ricorso allo strumento da parte delle grandi imprese.

Come già accennato, il terzo trimestre 2022 ha registrato un rafforzamento dell’universo di imprese interessate dalla cassa integrazione, alimentata in misura elevata dalla classe dimensionale oltre i 200 addetti, incrementando la frazione rispetto al trimestre precedente (5,9% contro 4,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,5%) si è ripreso rispetto alla dinamica fiacca evidenziata nei tre mesi precedenti.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2022

Le attese delle imprese per il quarto trimestre 2022 si caratterizzano per una continuazione del sentiment negativo che coinvolge in particolare sia la dimensione produttiva sia le prospettive sulla domanda interna ed estera.

Le aspettative delle imprese evidenziano in particolare un assestamento del clima di fiducia su saldi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) in relazione ai piani di indagine afferenti alla produzione industriale e nei confronti della domanda proveniente dai mercati.

In generale, il clima di fiducia mostra uno sganciamento dai risultati positivi ottenuti nel terzo trimestre, proiettando invece in chiave prospettica il quadro di incertezza e le variabili negative di contesto che caratterizzeranno i prossimi trimestri, legati in primo luogo al perdurare della guerra tra Russia e Ucraina e all’accelerazione della dinamica inflazionistica che in ottobre ha raggiunto un nuovo record (11,9%), con il corollario dei nuovi aumenti dei tassi di interesse decisi dalle banche centrali per arginare il fenomeno.

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il quarto trimestre 2022, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra pertanto un sentiero ancora regressivo per la produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (-2,5%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il terzo trimestre 2022 – pur indicando la stabilità come ipotesi condivisa dal 76,3% delle imprese industriali – mostrano un saldo complessivo in continuo arretramento rispetto ai tre mesi precedenti (5,1% contro 6,5%).

Il peggioramento delle aspettative continua inoltre a coinvolgere in misura massiccia la domanda prevista dai mercati. In particolare, la domanda interna si è ormai stabilizzata in un quadrante ampiamente negativo, facendo registrare un'ulteriore regressione del saldo complessivo (-11,4% contro -10,2%), dando quindi nuova concretezza a un quadro di rapido deterioramento del contesto economico nazionale, rafforzato anche dalla visione attendista di oltre la metà delle imprese intervistate.

Riguardo la domanda estera, si registra un peggioramento del saldo finale delle risposte rispetto alla precedente rilevazione trimestrale (-4% contro -3,1%), segnale evidente del quadro di incertezza prospettato dalle imprese sulla situazione politica ed economica internazionale.

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il quarto trimestre 2022, effettuata attraverso il confronto tra piano qualitativo (espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione) e piano quantitativo afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare un avvio di convergenza dei due andamenti.

Le indicazioni quantitative provenienti dal ciclo della produzione di breve termine, pur esprimendo ancora un sentiero positivo per la manifattura milanese, indicano un inizio di rallentamento della dinamica. Esse tuttavia non incorporano il quadro complessivo delle attese espresse dagli operatori industriali, sul quale grava invece un contesto di incertezza relativo alle dinamiche economiche e politiche che definiscono il perimetro di stima dell’attività futura della manifattura. L’indicatore sintetico delle aspettative traccia infatti un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Settori

L’interscambio estero della città metropolitana di Milano declinato attraverso i settori registra una diffusa espansione nel secondo trimestre 2022 sia dal lato delle esportazioni che delle importazioni. La domanda globale, europea e statunitense in particolare, hanno trainato l’export – in aumento di oltre 2,7 miliardi di euro – mentre la tenuta produttiva si è riflessa sull’import dei rami manifatturieri.

Analizzando i settori portanti dell’export milanese, nel secondo trimestre 2022 si è registrato su base annua un consolidamento del sentiero di sviluppo della dinamica esportativa della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori: i flussi diretti verso i mercati esteri hanno evidenziato una crescita di oltre 500 milioni rispetto al secondo trimestre 2021. In valore assoluto l’export si è collocato a 2,5 miliardi di euro (+25,5%), superando in valore il settore delle macchine e apparecchi fermo a 2 miliardi di euro (+10,4%).

Il proseguimento del sentiero di crescita della domanda estera si è inoltre riflesso sui comparti dei prodotti intermedi per l’attività industriale. Proseguendo nell’analisi dell’export si è infatti è osservato un incremento rilevante per i prodotti chimici (+20,9%), che con 1,8 miliardi di euro costituisce il terzo settore più incidente sul totale delle esportazioni del territorio metropolitano milanese nel secondo trimestre 2022.

Il medesimo andamento espansivo si è pertanto registrato anche per i prodotti in metallo (+35,5%) e per il settore della gomma-plastica (+20,4%).

In relazione alla farmaceutica, la dinamica del settore ha ripreso a crescere dopo le flessioni subite nei trimestri precedenti, evidenziando pertanto un consistente incremento rispetto allo scorso anno (+21%).

I segnali di espansione delle esportazioni manifatturiere hanno inoltre evidenziato una rilevante accelerazione sia per le industrie dei prodotti elettrici (+23,8%) sia dell’elettronica e ottica (+20,9%), alle quali si è aggiunta la dinamica ottenuta dai settori dei prodotti alimentari e delle bevande (+25,4%), mentre si è osservata una consistente flessione per i mezzi di trasporto (-16%).

Il bilancio delle esportazioni dei primi sei mesi del 2022 registra un’accelerazione diffusa tra i settori a eccezione dei mezzi di trasporto, che mostrano una consistente flessione dei valori esportati.

La filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con circa 5 miliardi di export – oltre a segnare un significativo incremento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno (+31,4%) – ha consolidato il suo primato settoriale diventando il primo comparto delle esportazioni milanesi, superando quindi il settore delle macchine e apparecchi, che con 3,7 miliardi (+6,8%) si colloca al secondo posto della graduatoria per valore dell’export.

Proseguendo nell’analisi delle esportazioni, il primo semestre 2022 ha registrato una buona affermazione per i prodotti chimici, che con 3,5 miliardi di euro (+20,9%) rappresentano ormai il terzo settore della città metropolitana di Milano, superando ampiamente la filiera farmaceutica ferma a 2,9 miliardi (+11,9%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre – nel primo semestre 2022 – le esportazioni degli altri settori dei prodotti intermedi legati ai cicli produttivi dell’industria come i prodotti in metallo (+37,5%) e in gomma-plastica (+19,9%). Il primo semestre 2022 si chiude inoltre in sostenuta espansione per le esportazioni afferenti al settore dei prodotti elettrici (+18%) e al comparto dell’elettronica e dell’ottica (+22,7%). Infine, si segnala la rilevante progressione che ha interessato l’export dei prodotti alimentari e delle bevande (+24,6%).

La performance molto negativa del secondo trimestre per il comparto dei mezzi di trasporto si è riflessa in misura significativa sul consuntivo del comparto dei primi sei mesi, evidenziando pertanto una significativa flessione dell’export (-7,2%).

In relazione alle importazioni, la crescita del secondo trimestre 2022 di prodotti manifatturieri in entrata riflette principalmente la domanda dell’industria interna per i prodotti e le merceologie da utilizzare nei cicli produttivi.

L’analisi dell’import trimestrale evidenzia pertanto un’ampia diffusione della crescita tra i diversi settori, a esclusione dei settori dei mezzi di trasporto (-30,1%) e dell’elettronica (-6%).

Il trend positivo è da ascrivere, tra le principali merceologie importate, ai prodotti in metallo (+70,1%) e alla filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+46,9%), ai quali si sono aggiunti i comparti dei macchinari e apparecchi (+28%) e dei prodotti chimici (+27,7%).

L’accresciuta domanda interna si è inoltre riflessa sulla dinamica semestrale delle importazioni, registrando un’accelerazione in tutti i comparti eccetto i mezzi di trasporto (-37,1%).

I settori afferenti ai prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo hanno messo a segno un sostenuto incremento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, in particolare i prodotti in metallo (+69,2%), chimici (+34,2%) e in gomma-plastica (+37,8%), ai quali si è associato un aumento dell’import di prodotti strumentali all’attività industriale e produttiva, quali i macchinari e apparecchi (+30,8%) e gli apparecchi elettrici (+15%).

Tale dinamica si è inoltre replicata per la filiera dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+38%) e per l’import di alimenti e bevande (+27,4%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export della città metropolitana di Milano registrano nel secondo trimestre 2022 un’espansione significativa del mercato statunitense in ambito extra-europeo e una ripresa di rilevanti dimensioni delle mete di destino europee, in particolare dei mercati comunitari.

Per quanto concerne i mercati del continente americano, il secondo trimestre 2022 ha registrato un incremento significativo delle esportazioni (+43%), raggiungendo circa 2,4 miliardi di euro in valore, di cui 1,7 concentrati nel mercato USA (+47%).

In sostenuta espansione si sono rivelate inoltre le piazze dell’America Centro-Meridionale (+28,4%). Il dettaglio geografico evidenzia tuttavia una performance inferiore all’area da parte del Brasile (+7,8%), dove si dirige circa un terzo dell’export diretto verso i mercati latino americani.

In relazione ai mercati dell’Asia, nel secondo trimestre 2022 si è osservato un aumento dei flussi esportativi meno pronunciato (+11,6%) diffuso a tutte le aree subcontinentali.

In particolare, sulla dinamica hanno inciso in primo luogo gli incrementi dell’export riscontrati nei mercati dell’Asia Orientale (+10,7%), primo mercato in valore nel continente per l’area milanese, e secondariamente del Medio Oriente (+12%), mentre si è registrato un incremento più ampio per le piazze di destino dell’Asia Centrale (+18,7%).

Il focus sui mercati dell’export dell’Asia Orientale evidenzia che l’incremento ottenuto nel secondo trimestre 2022 deriva da performance differenziate tra i principali mercati. La dinamicità maggiore è attribuibile al gruppo dei Paesi NIEs, dove si distinguono in particolare la Corea del Sud (+35,4%) e le piazze minori dell’export milanese di Taiwan (+24%) e Singapore (+21,5%), mentre arretra in misura significativa l’export diretto verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-14,9%).

A tali dinamiche si sono inoltre associate le rilevanti progressioni registrate nel mercato giapponese (+13,7%), mentre più contenuto si è rivelato l’aumento ottenuto nei confronti della Cina (+4,7%).

Se consideriamo il consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2022, si registra una crescita consistente verso i mercati dell’Europa (+21,6%), sostenuta in particolare dai partner comunitari (+25,4%).

In ambito extra-europeo, sono particolarmente significativi i saggi di incremento registrati dai mercati americani (+39%).

Su tale dinamica incide in misura determinante la rilevante l’espansione delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+43,5%), dove si concentra il 72% dell’export diretto verso il continente americano, mentre è più contenuta la progressione riscontrata nelle piazze del Centro e Sud America (+25,9%).

Se consideriamo la dinamica esportativa registrata in Asia (+14,3%), l’incremento rilevato nel primo semestre 2022 è stato condizionato in ampia misura dai mercati dell’Asia Orientale (+14,4%), che costituisce l’area subcontinentale più rilevante per l’export milanese diretto nel continente, alla quale si sono associati gli aumenti riscontrati in Medio Oriente (+15,6%) e Asia Centrale (+9,8%).

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente evidenzia una sostenuta accelerazione delle esportazioni nei primi sei mesi del 2022 verso la Corea del Sud (+32,6%) e il Giappone (+17,1%) e in misura più contenuta verso la Cina (+12,1%), ai quali si sono associati i mercati secondari di Taiwan (+28%) e Singapore (+16,2%). Tra le mete dell’export più dinamiche si è inoltre osservata una flessione significativa delle esportazioni dirette verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-10%).

Passando all’analisi delle importazioni possiamo osservare che nel secondo trimestre 2022 sono aumentati in misura significativa i flussi commerciali in entrata dal continente asiatico (+48,4%), in particolare sulla dinamica complessiva hanno inciso i partner dall’Asia Orientale (+35,9%), che forniscono circa l’82% delle importazioni continentali verso l’area metropolitana milanese. In particolare, la crescita registrata è stata molto rilevante per le importazioni provenienti da Cina (+39,5%) e zona speciale cinese di Hong Kong (+38,6%).

Restando in ambito extra-europeo, la dinamica si è manifestata invece più contenuta per l’import proveniente dall’America (+10,9%), dove si è palesato debole il contributo di flussi commerciali in entrata dagli USA (+3,9%).

Se consideriamo il continente europeo, anche nei confronti dei partner continentali si è osservato un aumento contenuto (+13,8%), la domanda di prodotti e merceologie è stata soddisfatta in particolare dai partner esterni al mercato comunitario (+36,3%) rispetto ai Paesi dell’Unione Europea (+10,5%).

Se consideriamo il primo semestre 2022, la crescita delle importazioni è pertanto ascrivibile in primo luogo alla progressione registrata nei confronti dei partner commerciali dell’Asia (+47,3%), mentre i saggi di incremento delle importazioni dall’America (+14%) e dagli Stati Uniti in particolare (+8,7%) hanno mostrato un ritmo più contenuto e ciò si osserva anche nei confronti dell’import di matrice europea (+14,2%), su cui incide in misura ampia la dinamica della UE (+11,3%).

 

 

Dettaglio europeo

In relazione al principale mercato di sbocco dell’export – ossia l’Europa – nel secondo trimestre 2022 i flussi esportativi ne hanno consolidato il trend di crescita. L’export diretto verso i mercati europei ha raggiunto 8,4 miliardi di euro (+23,4%), incrementandosi di 1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura maggiore i mercati dell’Unione Europea (+28%) rispetto alle piazze di destino non UE (+15%): in valore assoluto le esportazioni dirette verso i mercati esterni all’Unione hanno raggiunto i 2,8 miliardi, con un aumento di 366 milioni circa rispetto al precedente anno, mentre è quantificabile in 5,6 miliardi di euro il valore dell’export verso i mercati comunitari con un incremento di 1,2 miliardi su base annua.

Il focus sui mercati europei non UE registra una netta ripresa dell’export verso la meta principale dell’area, ossia la Svizzera (+29,6%), alla quale si è associato l’incremento altrettanto rilevante ottenuto nei confronti della Turchia (+29,7%), mentre si è osservata una dinamica più contenuta verso il Regno Unito (+7,9%).

Le sanzioni internazionali verso la Russia non hanno invece mancato di far sentire il loro peso sulle esportazioni milanesi verso la federazione, evidenziando quindi una netta flessione rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (-29,4%).

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione Europea, possiamo osservare che la crescita è stata trainata in particolare dagli incrementi ottenuti in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+41%), Olanda (+34,6%), Spagna (+32,5%), Francia (+24,7%) e Polonia (+13,8%), ai quali si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Belgio (+14,4%), Austria (+19%), Grecia (+28,8%) e Repubblica Ceca (+24,5%).

Il consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2021 si presenta pertanto caratterizzato da un diffuso incremento delle esportazioni verso i mercati europei.

La dinamica si è palesata particolarmente vivace verso i partner della UE (+21,6%) rispetto alla progressione più contenuta verso i mercati esterni al perimetro comunitario (+14,7%), segno evidente delle difficoltà che hanno colpito il sistema esportativo milanese verso tale area di destino.

Se consideriamo i mercati europei non UE, possiamo osservare che le esportazioni verso l’area mostrano una dinamica contenuta verso il Regno Unito (+10,4%), mentre si è registrata una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+24,7%), dove si concentra il 46% dell’export. Ugualmente importante, ma inferiori per volume dell’export si sono rivelati i saggi di crescita verso la Turchia (+28%), mentre a seguito delle sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina si è registrata una rilevante flessione delle esportazioni verso la Russia (-19,3%).

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione Europea, la crescita ha beneficiato di una diffusione del ritmo di espansione verso tutti mercati comunitari. In particolare, tra le piazze più importanti per la città metropolitana, si segnalano gli aumenti delle esportazioni verso Germania (+39,8%), Spagna (+28,7%), Francia (+21,1%), Olanda (+18,1%) e Polonia (+11,3%).

Per quanto concerne le importazioni, nel secondo trimestre 2022 si è osservata una dinamica particolarmente intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+36,3%), dove hanno pesato soprattutto i sostenuti incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+56,2%) e dalla Turchia (+90%), rispetto ai partner UE (+10,5%).

Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative si sono palesate in flessione dalla Francia (-6,1%) e dalla Polonia (-12,4%) e in contenuto aumento dalla Spagna (+12,8%) e dalla Germania (+9,7%).

Il consuntivo delle importazioni dei primi sei mesi del 2022 registra una dinamica particolarmente sostenuta per le importazioni provenienti dall’Europa non comunitaria (+34,9%) rispetto ai partner dell’Unione Europea (+11,3%), sui quali gravano la flessione dell’import proveniente dalla Francia (-8,3%) e le dinamiche contenute dei partner storici dell’area milanese localizzati in Germania (+10,9%) e Spagna (+7,1%), che insieme concentrano oltre la metà dei flussi importativi in entrata nella città metropolitana.

 

 

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel secondo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha innestato un ulteriore elemento di crescita nel percorso di recupero del volume d’affari.

La dinamica registrata dall’indice del fatturato si è pertanto caratterizzata per un incremento progressivo che si è collocato nell’ultimo trimestre a quota 88,8, superiore quindi ai livelli pre-pandemia, evidenziando una variazione positiva riferita al precedente trimestre (+1,5% destagionalizzato). La dinamica del fatturato è sorretta dalla crescita dei prezzi, che nel trimestre mettono a segno un aumento rilevante (+4,1%), in ulteriore accelerazione rispetto ai precedenti trimestri.

Il contesto di recupero si è inoltre riflesso sulla dinamica tendenziale. Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno il fatturato ha espresso un incremento significativo (+7%), superiore anche al dato lombardo (+5,4%).

 

 
Le classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali registra una crescita diffusa del fatturato tra le diverse tipologie di impresa, con margini di incremento significativamente più ampi per il segmento delle medie e grandi imprese rispetto alle unità di minore dimensione.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia pertanto un trend complessivo migliore per il territorio milanese rispetto alla regione, ascrivibile pertanto alle imprese di maggiori dimensioni, per le quali si è osservato un incremento del fatturato più incisivo a livello locale.

Il quadro di dettaglio mostra che il differenziale maggiore di performance, a vantaggio dell’area milanese rispetto alla Lombardia, si registra per le unità tra 50 e 199 addetti (rispettivamente +10,6% e +5,6%).

La prevalenza del commercio milanese è inoltre osservabile anche rispetto alle imprese oltre i 200 addetti, nei confronti delle quali si registra una dinamica del fatturato più intensa per le unità localizzate nella città metropolitana (+12,3%) in rapporto alla regione (+8,4%).

Nei confronti delle imprese di minore dimensione, il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra dei differenziali contenuti di incremento del fatturato tra le due aree territoriali. In particolare, per le imprese da 10 a 49 addetti si evidenzia un saggio tendenziale di aumento del volume d’affari quasi equivalente tra area metropolitana e Lombardia (+5,4% e +5,7%).

Si palesano invece più ampi i differenziali di performance del fatturato per le micro imprese, per le quali si osserva una progressione di maggiori dimensioni per le unità del commercio presenti in Lombardia (+4,3%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+3,1%).

 

Settori

È continuata nel secondo trimestre 2022 la crescita del fatturato per i comparti non alimentare e despecializzato, mentre si è palesata una nuova flessione per il settore alimentare.

Relativamente alle attività rientranti nel perimetro del commercio non alimentare, l’andamento osservato si è espresso attraverso una significativa espansione del fatturato, sia a livello milanese che lombardo, con un rilevante incremento tendenziale nelle due partizioni territoriali; ciò in particolare nella città metropolitana di Milano, dove l’aumento si è palesato a doppia cifra rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+10,9%) e superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto alla Lombardia (+8,7%).

Se consideriamo il commercio despecializzato, il comparto ha rallentato il sentiero di recupero del volume d’affari rispetto alla dinamica messa a segno in precedenza. L’aumento del fatturato si è pertanto palesato in misura più ridotta sia per la città metropolitana di Milano (+2,7%) sia per la Lombardia (+2,4%).

I dati negativi emergono invece per il commercio alimentare, in particolare per le imprese operanti nel territorio milanese, dove il fatturato del comparto ha subìto una nuova rilevante flessione (-2%), mentre la dinamica negativa evidenzia un grado di intensità più limitato in ambito regionale (-06%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il terzo trimestre 2022 un peggioramento complessivo del sentiment delle imprese sia nei confronti del fatturato sia rispetto agli ordini rivolti ai fornitori che nei confronti dell’occupazione con dei saldi complessivi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione).

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto per il fatturato un aumento della quota di imprese pessimiste (37,1 contro 27,7%), alla quale corrisponde una riduzione delle aspettative di stabilità (44,5% contro 48,9%) e delle ipotesi di aumento (18% contro 23,5% del precedente trimestre), determinando un saldo complessivo negativo (-18,8%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva che per la metà delle imprese intervistate prevarrà un’invarianza sostanziale degli ordinativi rispetto al secondo trimestre. Il saldo si presenta tuttavia ampiamente negativo (-24,6%), dato che - anche per essi  - si osserva un aumento significativo della quota di imprese con ipotesi di diminuzione (37,3% contro 26,8%), mentre si riduce ulteriormente la frazione di imprese con aspettative di aumento (12,7% contro 14,5).

Tale peggioramento del sentiment delle imprese è percepibile anche in relazione all’occupazione, le previsioni - pur continuando a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (78% delle imprese) - mostrano tuttavia il persistere di un saldo complessivo negativo (-0,8%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il sentiero espansivo che ha caratterizzato il settore dei servizi nei trimestri passati registra un ulteriore rafforzamento nel secondo trimestre 2022, sia nei confronti del precedente trimestre sia rispetto allo scorso anno.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel secondo trimestre 2022 un nuovo record collocandosi a quota 125,5 (118,6 nel primo trimestre), determinando quindi una crescita significativa del volume d’affari su base trimestrale (+5,3% destagionalizzato) sostenuto anche da un incremento rilevante dei prezzi (+2,3%), sebbene per questi ultimi la dinamica appaia in rallentamento rispetto all’aumento registrato nel precedente trimestre (+3,3%).

In relazione alla dinamica tendenziale, si rileva inoltre un saggio di crescita simile per intensità a quanto sperimentato nel precedente trimestre. Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, l’aumento ottenuto dal fatturato (+21,3%) consolida ulteriormente la fase di uscita del settore dalla recessione indotta dalla pandemia, sebbene con scale di intensità differente tra le classi dimensionali e i comparti di attività.

 

 
Le classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2022, la dinamica del fatturato dei servizi registra su base tendenziale un incremento diffuso a tutte le tipologie di impresa.

Se consideriamo le dinamiche del fatturato complessive dei servizi della città metropolitana di Milano (+21,1%) e della Lombardia (+20,8%), emerge un sostanziale allineamento tra i tassi di crescita delle due aree territoriali.

L’analisi di dettaglio, declinata su scala dimensionale, evidenzia un ritmo di espansione particolarmente pronunciato delle imprese da 10 a 49 addetti.

In particolare, il confronto tra la provincia di Milano e la Lombardia registra un saggio di incremento superiore di oltre 3 punti percentuali per le imprese di piccola dimensione localizzate in Lombardia rispetto a quanto ottenuto dall’analoga classe dimensionale localizzata nell’area metropolitana milanese (+28,2% e +24,8 rispettivamente).

L’analisi della dinamica del fatturato delle micro-imprese del terziario, ossia da 3 a 9 addetti, evidenzia invece che l’incremento più consistente è appannaggio delle imprese della città metropolitana di Milano (+18,8%), dove la dinamica tendenziale indica una progressione superiore di due 2 rispetto alle analoghe tipologie dimensionali presenti in Lombardia (+16,8%).

Se consideriamo invece il quadro di dettaglio del terziario afferente al segmento delle medie e delle grandi imprese emerge in primo luogo un migliore posizionamento del terziario metropolitano rispetto alla Lombardia per le unità oltre i 200 addetti (+20,3% e +16,8% rispettivamente) e secondariamente un ritmo di crescita simile tra i territori per il comparto delle imprese di classe media (+20,9% e +20,4%).

 

I settori

Nel secondo trimestre 2022, i comparti di attività che compongono i servizi dell’area metropolitana milanese registrano il proseguimento del trend di crescita avviato lo scorso anno.

Tra i settori di attività si rileva pertanto un nuovo irrobustimento della dinamica del fatturato per le attività afferenti al comparto della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, per le quali si palesa ancora una dinamica fortemente espansiva (+63,1%) e indicativa della continuazione del percorso di recupero del terreno perso durante il picco recessivo del lockdown.

Tale trend trova inoltre conferma anche per le imprese del comparto presenti in Lombardia, per le quali si è registrata una nuova crescita tendenziale a due cifre (+52,3%).

Se consideriamo invece gli altri rami di attività, possiamo osservare che per i servizi alle imprese – il settore più importante per il terziario della provincia di Milano – il secondo trimestre 2022 registra una significativa progressione del fatturato per la città metropolitana di Milano (+16,9%), superiore per intensità di circa 1,5 punti rispetto a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+15,5%)

Nell’ambito invece delle attività di impresa inserite nelle filiere della logistica e della distribuzione, il comparto del commercio all’ingrosso, pur evidenziando un rilevante aumento del volume d’affari, ha palesato un rallentamento della dinamica tendenziale rispetto alla performance ottenuta nel trimestre precedente (+10,4% contro +22,2%), accomunando pertanto l’area metropolitana milanese all’andamento rilevato in Lombardia (+11,5% contro il +21% della precedente rilevazione).

In relazione al settore dei servizi alle persone, nel secondo trimestre 2022 si è registrata nell’area metropolitana milanese una significativa ripresa del fatturato (+21,8%), che segue alla fase di significativa decelerazione della dinamica sofferta dal comparto nel precedente trimestre. Tale crescita tendenziale trova inoltre un ulteriore riscontro in ambito regionale dove il fatturato prosegue nella sua fase espansiva (+24,7%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro delle aspettative elaborato dalle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2022 registra un segnale di peggioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) con riferimento al fatturato, mentre nei confronti dell’occupazione si osserva una tenuta delle stime.

L’analisi dettagliata delle aspettative degli operatori del terziario indica quindi per il fatturato una riduzione del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (7,6% contro 20,8%). Tale dinamica è stata determinata in primo luogo da un significativo rafforzamento della quota di imprese con aspettative di contrazione per il successivo trimestre: la frazione è infatti aumentata di quasi 6 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (16,8% contro 11,1%), come conseguenza della riduzione della quota di imprese con stime di aumento (24,3% contro 31,9%) e dell’ulteriore crescita della frazione di operatori con aspettative di stabilità (58,9% contro 57% del precedente trimestre), espressione di una tendenza attendista particolarmente elevata nel segmento nelle micro e delle piccole imprese.

Relativamente all’occupazione, le stime degli operatori dei servizi per il prossimo trimestre proseguono nel solco tracciato in precedenza, ossia evidenziano un carattere di stabilità che coinvolge una maggioranza sempre più ampia delle imprese del terziario (72,8% degli operatori contro il 70,7% dei rispondenti nel precedente trimestre). Inoltre, se consideriamo il saldo complessivo delle risposte, si osserva una stabilizzazione della quota rispetto al precedente trimestre (13,5% contro 13,1%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2022 si chiude per l’artigianato manifatturiero milanese con un ulteriore sviluppo del sentiero di ripresa dei volumi prodotti verso i livelli pre-pandemia.

Il focus di analisi sull’evoluzione dell’indice della produzione evidenzia che nel secondo trimestre 2022 il livello produttivo ha raggiunto quota 92,9 che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a una crescita del 2,8% rispetto al precedente trimestre, di poco superiore all’incremento congiunturale conseguito nel primo trimestre.

Il consolidamento dei ritmi di crescita trimestrali si è riflesso in misura significativa anche sulla dinamica tendenziale, aumentando sensibilmente i volumi prodotti rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+11%).

 

 
Analisi congiunturale

La continuazione del trend positivo e il proseguimento del sentiero di recupero per l’artigianato manifatturiero si sono manifestati nel secondo trimestre 2022 attraverso una nuova espansione trimestrale degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale, al fatturato e al portafoglio ordini.

Il quadro di dettaglio degli indicatori per la città metropolitana di Milano registra, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente superiore al settore manifatturiero artigiano della Lombardia. In particolare si è osservato un differenziale molto ampio di commesse acquisite in ambito milanese (+2,7%) rispetto al portafoglio ordini ottenuto dal sistema manifatturiero regionale (+1,3%)

L’ampiezza del divario di crescita osservato per gli ordini non si è tuttavia replicato in relazione al fatturato e alla produzione industriale che, pur aumentando entrambi in misura superiore alla Lombardia (+3,6% contro +2,9% e +2,8% contro +2,3%), evidenziano tuttavia dei differenziali di incremento limitati tra territorio metropolitano e ambito regionale, circoscritti rispettivamente a 7 e 5 decimi di punto.

 

Analisi tendenziale

Il quadro tendenziale degli indicatori afferenti a produzione, fatturato e ordini ha registrato nel secondo trimestre 2022 una nuova consistente espansione, superiore per intensità a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Pur essendo consistente, la crescita conseguita non consente tuttavia di recuperare in pieno i differenziali accumulati con la recessione economica indotta dalla pandemia durante il periodo di lockdown del 2020.

Il settore mostra ancora delle importanti criticità nel territorio della città metropolitana di Milano, dove sussistono rilevanti divari con il periodo pre-pandemia con riferimento alla produzione industriale e degli ordini.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del primo trimestre 2022 registra pertanto sul piano della produzione industriale un andamento del territorio milanese (+11%) superiore all’incremento sperimentato a livello regionale (+8,7%).

Relativamente al fatturato e al portafoglio ordini, il quadro di dettaglio degli indicatori certifica una crescita del fatturato (+15,1%) superiore alla dinamica locale della produzione e a quanto ottenuto su scala tendenziale dalla manifattura artigiana della Lombardia (+11,2%).

Tale trend si replica anche dal lato degli ordini, per i quali si è osservato un differenziale di performance migliore dell’area metropolitana rispetto all’artigianato della regione (+9,8% e +6,2% rispettivamente).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Nonostante il quadro espansivo registrato nel secondo trimestre 2022, le previsioni degli imprenditori artigiani continuano a caratterizzarsi per un sentiment pessimistico riguardo l’evoluzione di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativa alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il terzo trimestre 2022, pur registrando una parziale ripresa rispetto alla rilevazione precedente, non abbandona la sua collocazione in un quadrante negativo. Il quadro di dettaglio delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia pertanto in relazione alla produzione industriale un debole recupero rispetto alla rilevazione precedente (-10,1% contro -13,9%).

Il recupero delle aspettative si è invece manifestato in misura più consistente dal lato delle stime relative alla domanda espressa dal mercato interno, dove si è ridotto significativamente il saldo finale negativo rispetto al precedente trimestre (-7,4% contro -16,7%).

In relazione all’occupazione, il saldo complessivo anch’esso negativo, si è sostanzialmente stabilizzato rispetto alla rilevazione precedente (-4,3% contro -4,6%), con un’ipotesi di invarianza condivisa dalla maggior parte delle imprese artigiane (82,5%).

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il proseguimento dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022 registra i primi segnali predittivi di decelerazione, evidenziati da una contrazione degli ordini rispetto ai tre mesi precedenti, mentre sul piano della produzione e del fatturato si osserva ancora un incremento in linea con gli andamenti registrati a livello regionale.

Sul contesto complessivo dell’attività manifatturiera iniziano pertanto a gravare sia elementi di carattere macroeconomico e geopolitico, sia il peggioramento della dinamica inflazionistica. In particolare, per la manifattura milanese, le dinamiche afferenti agli approvvigionamenti si sono espresse attraverso un’ascesa dei prezzi delle materie prime a uso industriale sia su base trimestrale (+9,9%) sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno (+48,8%).

Il trend crescente dei costi ha quindi indotto le imprese manifatturiere ad aumentare ulteriormente i listini dei prezzi dei prodotti industriali finiti (+5% su base trimestrale e +21,4% su base annua).

L’attività manifatturiera complessiva continua, pertanto, a risentire di tale contesto: per soddisfare la domanda, i processi produttivi hanno quindi fatto ricorso massicciamente alle scorte sia di materie prime che di prodotti finiti.

Se dal piano congiunturale passiamo all’ambito di analisi tendenziale, ossia al raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno, possiamo osservare ancora un trend positivo che beneficia di un prolungamento ulteriore dell’effetto di trascinamento del precedente anno e che coinvolge i diversi piani di analisi in cui si declina l’attività manifatturiera ossia produzione, fatturato e ordini.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al secondo trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione dell’indice stesso, che ha raggiunto quota 118,9. Considerando pertanto la variazione tendenziale, la produzione ha messo a segno un rilevante incremento (+7,3%), simile per intensità a quanto registrato dalla dinamica regionale della manifattura.

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro complessivo dell’industria manifatturiera milanese ha evidenziato nel secondo trimestre 2022 un primo segnale di rallentamento della dinamica, che si è manifestato sul piano degli ordini con una consistente contrazione rispetto al trimestre precedente. Il segnale, in chiave predittiva, è sintomatico di un probabile rallentamento della produzione nel trimestre successivo.

Emerge inoltre, in relazione al fatturato, un differenziale di performance che avvantaggia l’attività manifatturiera regionale rispetto al contesto milanese.

Se consideriamo invece il piano produttivo, il confronto tra manifattura milanese e regionale registra un allineamento sostanziale tra i due territori.

Il quadro di dettaglio dei dati rispetto al trimestre precedente indica pertanto un aumento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese, allineato alla crescita registrata nel territorio regionale (+1,6% destagionalizzato).

Il disallineamento tra città metropolitana di Milano e Lombardia a vantaggio della manifattura regionale, come già evidenziato, è afferente alla dinamica del fatturato e del portafoglio ordini.

In particolare, nell’area milanese, per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una flessione più ampia del canale estero (-3,8% destagionalizzato) rispetto alla componente domestica (-2,6% destagionalizzato), determinando una diminuzione generale dei giorni di produzione assicurata dagli ordini (da 76 a 69).

Se consideriamo la dinamica del fatturato, nel secondo trimestre 2022 si è osservato per la manifattura milanese un incremento minore (+3,2% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove il saggio di crescita è più consistente (+4,6% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra ancora un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel secondo trimestre 2022.

La performance complessiva dell’area metropolitana è in linea con l’andamento riscontrato a livello regionale, dove il comparto, oltre a mostrare una continuazione del sentiero di ripresa, è cresciuto in misura significativamente più ampia sia sotto il profilo del fatturato che degli ordini rispetto all’industria locale.

Gli incrementi ottenuti dalla manifattura metropolitana sul piano produttivo, del fatturato e degli ordini costituiscono un ulteriore elemento positivo che contribuisce a consolidare l’attività industriale oltre il livello pre-pandemico, sebbene la dinamica appaia in rallentamento rispetto alla performance registrata nel primo trimestre.

L’analisi puntuale degli indicatori registra sul piano della produzione industriale un rilevante incremento su base annua (+7,3%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in crescita (+7,4%).

Se consideriamo il fatturato, la crescita ottenuta su base annua (+15,2%) è inferiore di oltre 2 punti percentuali al ritmo di espansione ottenuto dalla manifattura lombarda (+17,5%). La suddivisione tra mercato interno ed estero evidenzia un trend migliore per il canale legato alla componente interna (+15,7%) rispetto alla dinamica registrata dal fatturato nei mercati esteri (+14,3%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un ritmo di incremento di dimensioni contenute (+6%) se parametrato alla dinamica tendenziale del primo trimestre. Si è quindi osservato un consistente rallentamento degli input di acquisto provenienti dai mercati dove la componente interna registra un incremento più contenuto (+5,6%) rispetto a quella estera (+6,7%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento del sistema manifatturiero regionale, dove le commesse estere registrano un saggio di crescita più intenso (+11%) rispetto al mercato interno (+7,8%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di rincaro generale delle commodity si sta riversando sulla performance dell’industria manifatturiera dell’Eurozona, che nel secondo trimestre 2022 evidenzia un trend sostanzialmente piatto.

L’industria nazionale, nonostante la diminuzione stimata nel mese di giugno 2022, e sebbene il trend sia comunque calante, evidenzia un aumento della produzione nella media del secondo trimestre 2022: la Banca d’Italia stima un aumento pari a +1,5% sul precedente trimestre, frutto delle buone performance di marzo e aprile.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio evidenzia, nel secondo trimestre 2022, un ritmo di incremento della produzione industriale simile tra sistema manifatturiero della Lombardia e della città metropolitana di Milano (+1,6% destagionalizzato).

Entrambi i territori mostrano una capacità di resilienza dell’attività manifatturiera superiore all’industria nazionale e alla dinamica registrata dall’Eurozona nonché rispetto ai principali paesi manifatturieri continentali, quali Germania e Francia, in cui iniziano a palesarsi segnali consistenti di difficoltà.

 

 
Mercato del lavoro

Nonostante il proseguimento della crescita dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022, il mercato del lavoro dell’industria milanese ha palesato un segnale negativo attraverso l’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali impiegati per far fronte alle crisi di impresa.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una crescita significativa (+5,2%), rispetto alla dinamica piatta degli ultimi tre trimestri. Il dettaglio di utilizzo della CIG è ascrivibile a un elevato impiego dello strumento da parte delle grandi imprese.

Tale dato trimestrale trova conferma nella quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione che nel secondo trimestre 2022 si è rafforzata rispetto al trimestre precedente (4,9% contro 4,2%) alimentata in misura elevata dalla classe dimensionale oltre i 200 addetti.

Relativamente alla dinamica occupazionale, l’andamento complessivo si è ridotto di intensità, determinando un saldo complessivo debolmente positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).

 
Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro previsivo tracciato dalle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2022 registra un brusco ridimensionamento complessivo delle attese, che coinvolge in particolare sia la dimensione produttiva che le prospettive sulla domanda interna ed estera.

Le aspettative delle imprese evidenziano in particolare un significativo peggioramento del clima di fiducia che si palesa attraverso dei saldi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) in relazione ai piani di indagine afferenti alle proiezioni sulla produzione industriale e nei confronti della domanda proveniente dai mercati.

In generale, sul clima di fiducia si sono concretizzate le variabili negative di contesto già evidenziate in precedenza: l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare energetiche, e l’incremento dei costi di produzione, la stima di riduzione dei margini operativi e l’accelerazione dell’inflazione, fenomeno che su scala internazionale ha indotto le banche centrali a elevare significativamente i tassi di finanziamento peggiorando quindi le prospettive per gli investimenti delle imprese, con l’obiettivo di evitare il manifestarsi di fenomeni stagflattivi (stagnazione e inflazione insieme).

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2022, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia pertanto un sentiero nettamente regressivo per la produzione rispetto ai tre mesi precedenti (-3,2% contro +18,6%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il terzo trimestre 2022, pur indicando ancora la stabilità come prospettiva prevalente, ipotesi condivisa dal 78,2% delle imprese industriali milanesi e in rafforzamento rispetto alla precedente rilevazione (76,7%), registra un brusco arretramento del saldo complessivo rispetto ai tre mesi precedenti (6,5% contro 13%).

Come già evidenziato, il peggioramento delle aspettative ha coinvolto in misura massiccia anche la domanda stimata dai mercati, in particolare la domanda interna. Il saldo complessivo è infatti passato in un quadrante ampiamente negativo (-10,2% contro +9,4%), dando quindi concretezza alle stime orientate verso un quadro di rapido deterioramento del contesto economico nazionale rafforzato anche da una visione attendista, che coinvolge oltre la metà delle imprese intervistate.

Riguardo alla domanda estera, anche per essa l’analisi evidenzia un peggioramento del saldo finale delle risposte rispetto alla precedente rilevazione trimestrale (-3,1 contro +8,8%). Su tale contesto grava l’incertezza di un’evoluzione positiva della situazione politica ed economica internazionale e la prospettiva di una caduta del volume degli scambi internazionali.

 

 

 

Se consideriamo il focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il terzo trimestre 2022, effettuata attraverso una comparazione tra piano qualitativo (espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione, piano quantitativo e l’indicatore afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare una netta divergenza degli andamenti.

In particolare, le indicazioni quantitative provenienti dal ciclo della produzione di breve termine esprimono ancora un sentiero positivo per la manifattura milanese: il segnale di fondo è quindi positivo, la produzione ha consolidato ulteriormente nel trimestre il sentiero di ripresa.

Tali indicazioni quantitative non incorporano tuttavia le attese espresse dagli operatori industriali: il contesto di incertezza sulle dinamiche economiche e politiche, che definiscono il quadro all’interno del quale stimare l’attività futura della manifattura, ha determinato un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre e le azioni che verranno intraprese da parte degli operatori prescinderanno, pertanto, da un quadro ancora positivo dal lato quantitativo.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons