La dinamica dell'industria lodigiana

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

In linea con il trend di crescita che contraddistingue l’industria manifatturiera lombarda, la prima congiuntura lodigiana del 2022 vede la continuazione di un processo di crescita già iniziato nel 2021. Crescono produzione e fatturato sia su base trimestrale che annua, solo dagli ordini esteri arriva un segnale in direzione opposta. Risultano confortanti anche i dati sul mercato del lavoro riguardo l’utilizzo della CIG e gli occupati. Per contro, continua la crescita dei prezzi delle materie prime: gli incrementi sono maggiori dei trimestri precedenti, forse anche per effetto della guerra in Ucraina. La produzione industriale cresce del 6,4% rispetto al primo trimestre 2021, portando il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) a quota 134,1. Nel grafico si può osservare l’andamento dei volumi produttivi negli ultimi anni, in modo particolare della performance più recente. A seguito dell’evidente flessione della prima metà del 2020, si osserva una fase di risalita che ha riportato i livelli della produzione industriale del lodigiano al di sopra dei livelli pre-pandemia.

 

 
Analisi congiunturale

Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana risultano complessivamente positivi, con la sola eccezione degli ordini esteri. In regione nel complesso si osserva invece una crescita più robusta di quella registrata in provincia. La dinamica di crescita congiunturale della produzione industriale del manifatturiero lodigiano è dello 0,5% (dato destagionalizzato), il dato regionale è invece dell’1,8%.

La crescita del fatturato è maggiore (+1,9%), incorporando probabilmente anche gli aumenti dei prezzi; in regione il dato è di poco inferiore (+1,7%). La quota del fatturato estero sul fatturato complessivo dell’industria lodigiana nel trimestre è del 29,9%, mantenendosi diversi punti al di sotto della media regionale del 38,9%.

Il portafoglio ordini acquisiti dall’Italia risulta in crescita (+1,5%), anche se meno di quanto avviene in Lombardia (+2,7%). L’aspetto critico riguarda invece la dinamica degli ordini esteri, che registrano un calo dell’1,5%, fenomeno opposto rispetto alla Lombardia nel complesso, dove l’indicatore degli ordini esteri è quello che cresce maggiormente (+4%).

Continuano a manifestarsi i fenomeni inflattivi che incidono sui costi di produzione dell’industria, aumentando di intensità rispetto al trimestre passato. I prezzi delle materie prime sono cresciuti a Lodi su base trimestrale del 13,2%, in Lombardia del 15,9%. Si osserva anche per i prodotti finiti una crescita congiunturale significativa, del 6% a Lodi e dell’8,3% in Lombardia.

 

Analisi tendenziale

A confronto con il primo trimestre 2021 l’industria lodigiana presenta una dinamica nel complesso positiva anche se inferiore a quella lombarda; rimane l’eccezione in negativo degli ordini esteri. Si tratta di una crescita significativa se consideriamo il fatto che il trimestre con cui ci confrontiamo aveva già visto il recupero delle perdite subite nel 2020. Per Lodi la crescita annua della produzione è stata del 6,4%, arriva al 10,7% in Lombardia.

Il fatturato dell’industria lodigiana cresce del 13,8%, con l’apporto maggiore che arriva dalle vendite realizzate in Italia (+15,7%) rispetto all’estero (+9,6%). In Lombardia la crescita risulta di qualche punto superiore, si tratta di un incremento complessivo del 19,1%, senza una significativa differenza tra le vendite in Italia e all’estero.

Il portafoglio ordini dell’industria lodigiana cresce del 9,5%; le commesse provenienti dall’Italia registrano un incremento importante del 14,1%, non decollano invece gli ordini esteri che sono in netta controtendenza e si sono ridotti rispetto al 2021 dell’1,5%. In Lombardia gli ordini acquisiti sono cresciuti del 16,8% sul primo trimestre 2021; a differenza di quanto avviene a Lodi, la componente estera cresce del 18%, mentre quella interna del 16%.

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana mostrano un quadro piuttosto positivo, in linea con quanto osservato nelle ultime rilevazioni. Il saldo tra entrate e uscite nel mondo del lavoro è positivo (+0,7%), come consueto nel primo trimestre dell’anno, anche se peggiora confrontato con lo stesso periodo del 2021 (era dell’1%). Sul fronte della cassa integrazione, nessuna impresa lodigiana tra quelle intervistate ha dichiarato di averne fatto uso nel trimestre, mentre c’era una minima presenza (il 2,4% delle imprese) tre mesi fa. Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2022

Le aspettative degli imprenditori manifatturieri lodigiani per il prossimo trimestre vedono una prevalenza di giudizi di stabilità per tutti e quattro gli indicatori rilevati, con un clima di fiducia che risulta stabile per quanto riguarda la produzione e in miglioramento per la domanda interna ed esterna.

Il saldo tra aspettative di crescita e riduzione della produzione industriale rimane immutato rispetto a tre mesi fa, a quota 21,4 punti percentuali. Si aspetta un incremento della produzione il 28,6% degli operatori contro solamente il 7,1%, che indica invece più probabile una riduzione. I giudizi sull’occupazione vedono prevalere le valutazioni di stabilità che riguardano l’81,4% degli operatori; il 14% si attende invece un incremento, mentre i giudizi pessimisti si fermano al 4,7%.

Le aspettative sulla domanda migliorano leggermente rispetto allo scorso trimestre, mettendo in evidenza poche differenze tra gli ordini di provenienza nazionale ed estera. Esprimono un'indicazione di crescita il 27,9% degli operatori riguardo la domanda interna e il 28,2% per quella estera; per contro, le indicazioni di riduzione della domanda sono espresse dal 4,7% degli intervistati per la componente interna e dal 7,7% per quella estera.

Circa due terzi degli operatori esprime giudizi di stabilità, il 67,4% per la domanda interna e il 64,1% per la domanda estera.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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