La dinamica dell'industria milanese

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

L’avvio dell’attività industriale nel 2022 registra un proseguimento del trend di crescita sperimentato nell’anno precedente, con un rafforzamento che si estrinseca in una crescita della produzione, del fatturato e degli ordini sia sul piano congiunturale sia tendenziale.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al primo trimestre dello scorso anno evidenzia innanzitutto un’accelerazione del percorso produttivo nel primo trimestre 2022; la progressione registrata ha infatti raggiunto quota 117,1, sviluppando quindi ulteriormente il sentiero di recupero tracciato lo scorso anno e collocandosi oltre i livelli precedenti la pandemia.

Relativamente all’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite al primo trimestre dello scorso anno, la produzione su base annua ha messo a segno un rilevante incremento (+9,6%) che, pur essendo inferiore alla dinamica regionale della manifattura, si collega a un utilizzo degli impianti prossimo al 75% della capacità produttiva.

Il contesto di crescita che ha contraddistinto il primo trimestre 2022 si deve tuttavia relazionare a un quadro internazionale dove è in atto un processo inflazionistico di dimensioni rilevanti, determinato sia da elementi di carattere macroeconomico quali i rincari delle commodity, energetiche e non energetiche, sia da fattori geopolitici, come il conflitto in corso tra Russia e Ucraina con le inevitabili ripercussioni sugli approvvigionamenti e le relazioni commerciali.

In particolare, per la manifattura milanese, le dinamiche afferenti agli approvvigionamenti si sono espresse attraverso una crescita significativa dei prezzi delle materie prime a uso industriale sia su base trimestrale (+13%) sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno (+48,5%).

L’incremento esponenziale dei costi industriali ha quindi indotto le imprese manifatturiere ad aumentare ulteriormente i listini dei prezzi dei prodotti finiti (+6% su base trimestrale e +20,8% su base annua).

L’attività manifatturiera complessiva ha pertanto risentito ampiamente di tale contesto, per soddisfare la domanda i processi produttivi hanno quindi fatto ricorso massicciamente sia alle scorte di materie prime da un lato e sia di prodotti finiti dall’altro lato.

 

 
Analisi congiunturale

L’industria manifatturiera milanese ha registrato nel primo trimestre 2021 una dinamica generale di crescita degli indicatori congiunturali, che si è manifestata in maniera più intensa sul piano del fatturato e degli ordini rispetto alla produzione industriale. In particolare, per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una progressione più ampia del canale estero rispetto alla componente domestica.

Il confronto tra manifattura della città metropolitana di Milano e quella della Lombardia evidenzia una dinamica identica tra i territori dal lato della produzione, mentre si è registrata una dinamica più pronunciata per l’area milanese in relazione ai canali di input delle commesse, sia interni che esteri.

Entrambi i sistemi manifatturieri sono accomunati da un importante effetto di traino da parte dei mercati esteri, che hanno contribuito a rafforzare in misura significativa il portafoglio ordini trimestrale, contribuendo quindi a elevare i giorni di produzione assicurata dagli ordini (76 contro 69 del precedente trimestre).

Emerge inoltre, in relazione al fatturato, un differenziale di performance significativo che avvantaggia in misura rilevante l’attività manifatturiera milanese rispetto al contesto regionale.

Il quadro di dettaglio dei dati rispetto al trimestre precedente indica pertanto un aumento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese, allineato alla crescita registrata nel territorio regionale (+1,7% e +1,8% destagionalizzato).

Il disallineamento tra città metropolitana di Milano e Lombardia a vantaggio della manifattura locale, come già evidenziato, è afferente alla dinamica del fatturato e degli ordini ottenuti dai mercati.

In relazione al fatturato, nel primo trimestre 2022 si è osservato infatti per la manifattura milanese un incremento maggiore (+4,3% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove si è registrato un saggio di crescita molto contenuto (+1,7% destagionalizzato).

La divergenza degli andamenti tra città metropolitana di Milano e Lombardia si è inoltre replicata nei confronti delle commesse acquisite dai mercati, palesando una progressione più intensa della manifattura locale rispetto all’industria regionale.

Il differenziale di crescita ha mostrato un divario ampio tra i due territori, soprattutto dal lato degli ordini esteri: la progressione ottenuta dall’industria metropolitana ha pertanto sopravanzato ampiamente (+5,9% destagionalizzato) la performance registrata dall’industria lombarda (+4% destagionalizzato). Il differenziale osservato si è invece ridotto tra i territori se consideriamo le commesse ottenute dalle due manifatture nel mercato interno (rispettivamente +3,9% e +2,7% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel primo trimestre 2022.

Gli incrementi ottenuti sia sul piano produttivo sia del fatturato che degli ordini rafforzano ulteriormente la dinamica di crescita registrata nell’anno precedente, posizionando l’attività manifatturiera ben oltre il livello pre-pandemico.

L’analisi puntuale degli indicatori registra pertanto dal lato della produzione industriale un consistente incremento su base annua (+9,6%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in espansione (+10,7%).

In relazione al fatturato, la crescita ottenuta su base annua (+19,1%), analoga al ritmo di espansione ottenuto dalla manifattura lombarda, consolida nel trimestre il canale di sviluppo legato alla componente interna (+19,6%), che sopravanza la dinamica registrata dal fatturato realizzato all’estero (+18,4%).

Le performance ottenute dalla manifattura milanese registrano pertanto un ritmo di espansione che si colloca a un livello superiore rispetto alla manifattura lombarda dal lato del mercato interno, ma inferiore rispetto alla componente extra-domestica.

Se consideriamo il portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un ritmo espansivo di rilevanti dimensioni (+19,1%), nettamente superiore al dato regionale (+16,8%), dove la componente domestica ha svolto un ruolo più incisivo sulla crescita complessiva (+19,4%) rispetto agli ordini acquisiti dall’estero (+18,5%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, un posizionamento diverso tra i due sistemi manifatturieri, pertanto, a livello regionale è la componente estera a registrare il saggio di crescita più intenso (+18%) rispetto al mercato interno (+16%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di rincaro generale delle commodity, in particolare di quelle energetiche, e l’intensificarsi delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali gravate ulteriormente dal blocco delle attività portuali nell’hub di Shanghai – il più importante a livello planetario per movimentazione merci – e il crescente aumento dell’inflazione si sono riflessi in un consistente rallentamento dell’attività industriale nazionale.

Relativamente all’Italia, già a fine 2021 si era osservato un indebolimento del ritmo di espansione del manifatturiero causato dal rincaro dei costi energetici, il deterioramento del quadro internazionale – sia con riferimento al contesto macroeconomico sia in relazione all’inasprimento delle condizioni sui mercati per il proseguimento del conflitto in Europa tra Russia e Ucraina – ha peggiorato significativamente le aspettative, determinando una contrazione dell’attività manifatturiera nel primo trimestre (con un intervallo tra -1% e -1,5% destagionalizzato).

Se consideriamo invece la dinamica dell’Eurozona, i fattori negativi di contesto non si sono ancora palesati nella loro pienezza, determinando quindi un debole rimbalzo.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio evidenzia, nel primo trimestre 2022, un ritmo di crescita della produzione industriale simile tra sistema manifatturiero della Lombardia (+1,8% destagionalizzato) e della città metropolitana di Milano (+1,7% destagionalizzato).

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento della crescita dell’attività industriale nel primo trimestre 2022 si è declinato positivamente sul mercato del lavoro dell’industria milanese, dove si è osservata una nuova riduzione degli ammortizzatori sociali utilizzati per far fronte alle crisi di impresa.

In particolare, l’incidenza delle imprese utilizzatrici della cassa integrazione nel primo trimestre 2022 registra una riduzione di circa 3 punti rispetto al precedente trimestre (4,2% contro 7,1%), confermando quindi il trend discendente che ha caratterizzato l’intero 2021.

Tale riduzione si è riflessa sull’incidenza oraria della cassa integrazione in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro attraverso una stabilizzazione sul dato del precedente trimestre (0,3%).

La crescita dell’attività industriale e il miglioramento del contesto riferito alle crisi di impresa nel primo trimestre 2022 si sono riflessi anche sulla dinamica occupazionale, determinando un saldo complessivo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,7%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2022

Il quadro previsivo tracciato dalle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2022 registra un brusco ridimensionamento complessivo delle attese, trainato in particolare dalle prospettive sulla domanda estera e la produzione e, in misura più ridotta, dalle attese su domanda interna e occupazione.

Le aspettative delle imprese, pur mantenendo ancora un profilo di fiducia determinato da saldi positivi in relazione ai piani di indagine (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano tuttavia un ridimensionamento rispetto al precedente trimestre.

In generale, sul clima di fiducia iniziano a concretizzarsi tutte le variabili negative di contesto già evidenziate in precedenza: l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare energetiche, e dei costi di produzione, insieme alla riduzione dei margini operativi in un contesto di crescita dell’inflazione che, secondo alcuni analisti, potrebbe sfociare in un fenomeno di “stagflazione”, ossia di stagnazione e inflazione insieme.

Se analizziamo il dettaglio delle aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2022, possiamo osservare che le stime delle imprese per la produzione, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), esprimono un sentiero regressivo rispetto ai tre mesi precedenti (18,6% contro 23,7%). Come già accennato, il saldo complessivo è ancora positivo; tuttavia, si osserva – oltre alla già citata perdita di slancio delle prospettive di breve termine – il rafforzarsi di una visione attendista delle imprese industriali, espressa da una stabilità che interessa oltre il 60% delle imprese intervistate.

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il primo trimestre 2022 indicano la stabilità come prospettiva prevalente, tale ipotesi è condivisa dal 76,7% delle imprese industriali milanesi, in significativo rafforzamento rispetto alla precedente rilevazione (72,7%).

Il saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) evidenzia anch’esso – come per la produzione – un importante arretramento rispetto ai tre mesi precedenti (13% contro 20,4%).

In relazione alla domanda interna, il saldo complessivo, pur mantenendosi ancora in un quadrante positivo, ha espresso una drastica riduzione rispetto alla rilevazione del trimestre precedente (9,4% contro 13,9%), determinato dalla riduzione della quota di imprese con stime di crescita, dal rafforzamento delle ipotesi di diminuzione e da un consolidamento dell’area di stabilità (63,8% contro 63,2%).

Relativamente alla domanda estera, le previsioni elaborate dalle imprese hanno risentito in misura rilevante del peggioramento del clima politico ed economico internazionale.

L’analisi delle componenti della domanda evidenzia una significativa riduzione di oltre 11 punti rispetto al trimestre precedente (8,8% contro 20,1%) del saldo finale delle risposte afferenti alla domanda estera e un rafforzamento delle stime collocate nell’area di stabilità (64,2% contro 60,9%).

 

 

 

Il focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il successivo trimestre, effettuata attraverso una comparazione tra piano qualitativo complessivo, espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione e piano quantitativo, attraverso l’indicatore afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, registra una netta convergenza degli andamenti.

In particolare, se osserviamo il ciclo produttivo, la produzione ha consolidato il sentiero di ripresa rafforzandone l’intensità di recupero: le performance trimestrali di ripresa hanno, infatti, svolto una funzione acceleratrice della dinamica complessiva esprimendo un segnale di fondo positivo per la produzione industriale.

Tali indicazioni quantitative sono state, tuttavia, incorporate solo parzialmente dalle attese espresse dagli operatori industriali: il mutamento del sentiment complessivo e il contesto di incertezza sulle dinamiche economiche – soprattutto di politica internazionale – che definiscono lo stretto perimetro all’interno del quale ipotizzare l’attività futura, hanno determinato un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre, ponendo una seria ipoteca sul consolidamento e sullo sviluppo del sentiero di ripresa industriale.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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