Milano

Abbreviazione
MI
MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Settori

L’interscambio estero della città metropolitana di Milano declinato attraverso i settori registra una diffusa espansione nel secondo trimestre 2022 sia dal lato delle esportazioni che delle importazioni. La domanda globale, europea e statunitense in particolare, hanno trainato l’export – in aumento di oltre 2,7 miliardi di euro – mentre la tenuta produttiva si è riflessa sull’import dei rami manifatturieri.

Analizzando i settori portanti dell’export milanese, nel secondo trimestre 2022 si è registrato su base annua un consolidamento del sentiero di sviluppo della dinamica esportativa della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori: i flussi diretti verso i mercati esteri hanno evidenziato una crescita di oltre 500 milioni rispetto al secondo trimestre 2021. In valore assoluto l’export si è collocato a 2,5 miliardi di euro (+25,5%), superando in valore il settore delle macchine e apparecchi fermo a 2 miliardi di euro (+10,4%).

Il proseguimento del sentiero di crescita della domanda estera si è inoltre riflesso sui comparti dei prodotti intermedi per l’attività industriale. Proseguendo nell’analisi dell’export si è infatti è osservato un incremento rilevante per i prodotti chimici (+20,9%), che con 1,8 miliardi di euro costituisce il terzo settore più incidente sul totale delle esportazioni del territorio metropolitano milanese nel secondo trimestre 2022.

Il medesimo andamento espansivo si è pertanto registrato anche per i prodotti in metallo (+35,5%) e per il settore della gomma-plastica (+20,4%).

In relazione alla farmaceutica, la dinamica del settore ha ripreso a crescere dopo le flessioni subite nei trimestri precedenti, evidenziando pertanto un consistente incremento rispetto allo scorso anno (+21%).

I segnali di espansione delle esportazioni manifatturiere hanno inoltre evidenziato una rilevante accelerazione sia per le industrie dei prodotti elettrici (+23,8%) sia dell’elettronica e ottica (+20,9%), alle quali si è aggiunta la dinamica ottenuta dai settori dei prodotti alimentari e delle bevande (+25,4%), mentre si è osservata una consistente flessione per i mezzi di trasporto (-16%).

Il bilancio delle esportazioni dei primi sei mesi del 2022 registra un’accelerazione diffusa tra i settori a eccezione dei mezzi di trasporto, che mostrano una consistente flessione dei valori esportati.

La filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con circa 5 miliardi di export – oltre a segnare un significativo incremento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno (+31,4%) – ha consolidato il suo primato settoriale diventando il primo comparto delle esportazioni milanesi, superando quindi il settore delle macchine e apparecchi, che con 3,7 miliardi (+6,8%) si colloca al secondo posto della graduatoria per valore dell’export.

Proseguendo nell’analisi delle esportazioni, il primo semestre 2022 ha registrato una buona affermazione per i prodotti chimici, che con 3,5 miliardi di euro (+20,9%) rappresentano ormai il terzo settore della città metropolitana di Milano, superando ampiamente la filiera farmaceutica ferma a 2,9 miliardi (+11,9%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre – nel primo semestre 2022 – le esportazioni degli altri settori dei prodotti intermedi legati ai cicli produttivi dell’industria come i prodotti in metallo (+37,5%) e in gomma-plastica (+19,9%). Il primo semestre 2022 si chiude inoltre in sostenuta espansione per le esportazioni afferenti al settore dei prodotti elettrici (+18%) e al comparto dell’elettronica e dell’ottica (+22,7%). Infine, si segnala la rilevante progressione che ha interessato l’export dei prodotti alimentari e delle bevande (+24,6%).

La performance molto negativa del secondo trimestre per il comparto dei mezzi di trasporto si è riflessa in misura significativa sul consuntivo del comparto dei primi sei mesi, evidenziando pertanto una significativa flessione dell’export (-7,2%).

In relazione alle importazioni, la crescita del secondo trimestre 2022 di prodotti manifatturieri in entrata riflette principalmente la domanda dell’industria interna per i prodotti e le merceologie da utilizzare nei cicli produttivi.

L’analisi dell’import trimestrale evidenzia pertanto un’ampia diffusione della crescita tra i diversi settori, a esclusione dei settori dei mezzi di trasporto (-30,1%) e dell’elettronica (-6%).

Il trend positivo è da ascrivere, tra le principali merceologie importate, ai prodotti in metallo (+70,1%) e alla filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+46,9%), ai quali si sono aggiunti i comparti dei macchinari e apparecchi (+28%) e dei prodotti chimici (+27,7%).

L’accresciuta domanda interna si è inoltre riflessa sulla dinamica semestrale delle importazioni, registrando un’accelerazione in tutti i comparti eccetto i mezzi di trasporto (-37,1%).

I settori afferenti ai prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo hanno messo a segno un sostenuto incremento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, in particolare i prodotti in metallo (+69,2%), chimici (+34,2%) e in gomma-plastica (+37,8%), ai quali si è associato un aumento dell’import di prodotti strumentali all’attività industriale e produttiva, quali i macchinari e apparecchi (+30,8%) e gli apparecchi elettrici (+15%).

Tale dinamica si è inoltre replicata per la filiera dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+38%) e per l’import di alimenti e bevande (+27,4%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export della città metropolitana di Milano registrano nel secondo trimestre 2022 un’espansione significativa del mercato statunitense in ambito extra-europeo e una ripresa di rilevanti dimensioni delle mete di destino europee, in particolare dei mercati comunitari.

Per quanto concerne i mercati del continente americano, il secondo trimestre 2022 ha registrato un incremento significativo delle esportazioni (+43%), raggiungendo circa 2,4 miliardi di euro in valore, di cui 1,7 concentrati nel mercato USA (+47%).

In sostenuta espansione si sono rivelate inoltre le piazze dell’America Centro-Meridionale (+28,4%). Il dettaglio geografico evidenzia tuttavia una performance inferiore all’area da parte del Brasile (+7,8%), dove si dirige circa un terzo dell’export diretto verso i mercati latino americani.

In relazione ai mercati dell’Asia, nel secondo trimestre 2022 si è osservato un aumento dei flussi esportativi meno pronunciato (+11,6%) diffuso a tutte le aree subcontinentali.

In particolare, sulla dinamica hanno inciso in primo luogo gli incrementi dell’export riscontrati nei mercati dell’Asia Orientale (+10,7%), primo mercato in valore nel continente per l’area milanese, e secondariamente del Medio Oriente (+12%), mentre si è registrato un incremento più ampio per le piazze di destino dell’Asia Centrale (+18,7%).

Il focus sui mercati dell’export dell’Asia Orientale evidenzia che l’incremento ottenuto nel secondo trimestre 2022 deriva da performance differenziate tra i principali mercati. La dinamicità maggiore è attribuibile al gruppo dei Paesi NIEs, dove si distinguono in particolare la Corea del Sud (+35,4%) e le piazze minori dell’export milanese di Taiwan (+24%) e Singapore (+21,5%), mentre arretra in misura significativa l’export diretto verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-14,9%).

A tali dinamiche si sono inoltre associate le rilevanti progressioni registrate nel mercato giapponese (+13,7%), mentre più contenuto si è rivelato l’aumento ottenuto nei confronti della Cina (+4,7%).

Se consideriamo il consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2022, si registra una crescita consistente verso i mercati dell’Europa (+21,6%), sostenuta in particolare dai partner comunitari (+25,4%).

In ambito extra-europeo, sono particolarmente significativi i saggi di incremento registrati dai mercati americani (+39%).

Su tale dinamica incide in misura determinante la rilevante l’espansione delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+43,5%), dove si concentra il 72% dell’export diretto verso il continente americano, mentre è più contenuta la progressione riscontrata nelle piazze del Centro e Sud America (+25,9%).

Se consideriamo la dinamica esportativa registrata in Asia (+14,3%), l’incremento rilevato nel primo semestre 2022 è stato condizionato in ampia misura dai mercati dell’Asia Orientale (+14,4%), che costituisce l’area subcontinentale più rilevante per l’export milanese diretto nel continente, alla quale si sono associati gli aumenti riscontrati in Medio Oriente (+15,6%) e Asia Centrale (+9,8%).

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente evidenzia una sostenuta accelerazione delle esportazioni nei primi sei mesi del 2022 verso la Corea del Sud (+32,6%) e il Giappone (+17,1%) e in misura più contenuta verso la Cina (+12,1%), ai quali si sono associati i mercati secondari di Taiwan (+28%) e Singapore (+16,2%). Tra le mete dell’export più dinamiche si è inoltre osservata una flessione significativa delle esportazioni dirette verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-10%).

Passando all’analisi delle importazioni possiamo osservare che nel secondo trimestre 2022 sono aumentati in misura significativa i flussi commerciali in entrata dal continente asiatico (+48,4%), in particolare sulla dinamica complessiva hanno inciso i partner dall’Asia Orientale (+35,9%), che forniscono circa l’82% delle importazioni continentali verso l’area metropolitana milanese. In particolare, la crescita registrata è stata molto rilevante per le importazioni provenienti da Cina (+39,5%) e zona speciale cinese di Hong Kong (+38,6%).

Restando in ambito extra-europeo, la dinamica si è manifestata invece più contenuta per l’import proveniente dall’America (+10,9%), dove si è palesato debole il contributo di flussi commerciali in entrata dagli USA (+3,9%).

Se consideriamo il continente europeo, anche nei confronti dei partner continentali si è osservato un aumento contenuto (+13,8%), la domanda di prodotti e merceologie è stata soddisfatta in particolare dai partner esterni al mercato comunitario (+36,3%) rispetto ai Paesi dell’Unione Europea (+10,5%).

Se consideriamo il primo semestre 2022, la crescita delle importazioni è pertanto ascrivibile in primo luogo alla progressione registrata nei confronti dei partner commerciali dell’Asia (+47,3%), mentre i saggi di incremento delle importazioni dall’America (+14%) e dagli Stati Uniti in particolare (+8,7%) hanno mostrato un ritmo più contenuto e ciò si osserva anche nei confronti dell’import di matrice europea (+14,2%), su cui incide in misura ampia la dinamica della UE (+11,3%).

 

 

Dettaglio europeo

In relazione al principale mercato di sbocco dell’export – ossia l’Europa – nel secondo trimestre 2022 i flussi esportativi ne hanno consolidato il trend di crescita. L’export diretto verso i mercati europei ha raggiunto 8,4 miliardi di euro (+23,4%), incrementandosi di 1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura maggiore i mercati dell’Unione Europea (+28%) rispetto alle piazze di destino non UE (+15%): in valore assoluto le esportazioni dirette verso i mercati esterni all’Unione hanno raggiunto i 2,8 miliardi, con un aumento di 366 milioni circa rispetto al precedente anno, mentre è quantificabile in 5,6 miliardi di euro il valore dell’export verso i mercati comunitari con un incremento di 1,2 miliardi su base annua.

Il focus sui mercati europei non UE registra una netta ripresa dell’export verso la meta principale dell’area, ossia la Svizzera (+29,6%), alla quale si è associato l’incremento altrettanto rilevante ottenuto nei confronti della Turchia (+29,7%), mentre si è osservata una dinamica più contenuta verso il Regno Unito (+7,9%).

Le sanzioni internazionali verso la Russia non hanno invece mancato di far sentire il loro peso sulle esportazioni milanesi verso la federazione, evidenziando quindi una netta flessione rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (-29,4%).

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione Europea, possiamo osservare che la crescita è stata trainata in particolare dagli incrementi ottenuti in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+41%), Olanda (+34,6%), Spagna (+32,5%), Francia (+24,7%) e Polonia (+13,8%), ai quali si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Belgio (+14,4%), Austria (+19%), Grecia (+28,8%) e Repubblica Ceca (+24,5%).

Il consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2021 si presenta pertanto caratterizzato da un diffuso incremento delle esportazioni verso i mercati europei.

La dinamica si è palesata particolarmente vivace verso i partner della UE (+21,6%) rispetto alla progressione più contenuta verso i mercati esterni al perimetro comunitario (+14,7%), segno evidente delle difficoltà che hanno colpito il sistema esportativo milanese verso tale area di destino.

Se consideriamo i mercati europei non UE, possiamo osservare che le esportazioni verso l’area mostrano una dinamica contenuta verso il Regno Unito (+10,4%), mentre si è registrata una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+24,7%), dove si concentra il 46% dell’export. Ugualmente importante, ma inferiori per volume dell’export si sono rivelati i saggi di crescita verso la Turchia (+28%), mentre a seguito delle sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina si è registrata una rilevante flessione delle esportazioni verso la Russia (-19,3%).

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione Europea, la crescita ha beneficiato di una diffusione del ritmo di espansione verso tutti mercati comunitari. In particolare, tra le piazze più importanti per la città metropolitana, si segnalano gli aumenti delle esportazioni verso Germania (+39,8%), Spagna (+28,7%), Francia (+21,1%), Olanda (+18,1%) e Polonia (+11,3%).

Per quanto concerne le importazioni, nel secondo trimestre 2022 si è osservata una dinamica particolarmente intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+36,3%), dove hanno pesato soprattutto i sostenuti incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+56,2%) e dalla Turchia (+90%), rispetto ai partner UE (+10,5%).

Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative si sono palesate in flessione dalla Francia (-6,1%) e dalla Polonia (-12,4%) e in contenuto aumento dalla Spagna (+12,8%) e dalla Germania (+9,7%).

Il consuntivo delle importazioni dei primi sei mesi del 2022 registra una dinamica particolarmente sostenuta per le importazioni provenienti dall’Europa non comunitaria (+34,9%) rispetto ai partner dell’Unione Europea (+11,3%), sui quali gravano la flessione dell’import proveniente dalla Francia (-8,3%) e le dinamiche contenute dei partner storici dell’area milanese localizzati in Germania (+10,9%) e Spagna (+7,1%), che insieme concentrano oltre la metà dei flussi importativi in entrata nella città metropolitana.

 

 

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel secondo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha innestato un ulteriore elemento di crescita nel percorso di recupero del volume d’affari.

La dinamica registrata dall’indice del fatturato si è pertanto caratterizzata per un incremento progressivo che si è collocato nell’ultimo trimestre a quota 88,8, superiore quindi ai livelli pre-pandemia, evidenziando una variazione positiva riferita al precedente trimestre (+1,5% destagionalizzato). La dinamica del fatturato è sorretta dalla crescita dei prezzi, che nel trimestre mettono a segno un aumento rilevante (+4,1%), in ulteriore accelerazione rispetto ai precedenti trimestri.

Il contesto di recupero si è inoltre riflesso sulla dinamica tendenziale. Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno il fatturato ha espresso un incremento significativo (+7%), superiore anche al dato lombardo (+5,4%).

 

 
Le classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali registra una crescita diffusa del fatturato tra le diverse tipologie di impresa, con margini di incremento significativamente più ampi per il segmento delle medie e grandi imprese rispetto alle unità di minore dimensione.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia pertanto un trend complessivo migliore per il territorio milanese rispetto alla regione, ascrivibile pertanto alle imprese di maggiori dimensioni, per le quali si è osservato un incremento del fatturato più incisivo a livello locale.

Il quadro di dettaglio mostra che il differenziale maggiore di performance, a vantaggio dell’area milanese rispetto alla Lombardia, si registra per le unità tra 50 e 199 addetti (rispettivamente +10,6% e +5,6%).

La prevalenza del commercio milanese è inoltre osservabile anche rispetto alle imprese oltre i 200 addetti, nei confronti delle quali si registra una dinamica del fatturato più intensa per le unità localizzate nella città metropolitana (+12,3%) in rapporto alla regione (+8,4%).

Nei confronti delle imprese di minore dimensione, il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra dei differenziali contenuti di incremento del fatturato tra le due aree territoriali. In particolare, per le imprese da 10 a 49 addetti si evidenzia un saggio tendenziale di aumento del volume d’affari quasi equivalente tra area metropolitana e Lombardia (+5,4% e +5,7%).

Si palesano invece più ampi i differenziali di performance del fatturato per le micro imprese, per le quali si osserva una progressione di maggiori dimensioni per le unità del commercio presenti in Lombardia (+4,3%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+3,1%).

 

Settori

È continuata nel secondo trimestre 2022 la crescita del fatturato per i comparti non alimentare e despecializzato, mentre si è palesata una nuova flessione per il settore alimentare.

Relativamente alle attività rientranti nel perimetro del commercio non alimentare, l’andamento osservato si è espresso attraverso una significativa espansione del fatturato, sia a livello milanese che lombardo, con un rilevante incremento tendenziale nelle due partizioni territoriali; ciò in particolare nella città metropolitana di Milano, dove l’aumento si è palesato a doppia cifra rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+10,9%) e superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto alla Lombardia (+8,7%).

Se consideriamo il commercio despecializzato, il comparto ha rallentato il sentiero di recupero del volume d’affari rispetto alla dinamica messa a segno in precedenza. L’aumento del fatturato si è pertanto palesato in misura più ridotta sia per la città metropolitana di Milano (+2,7%) sia per la Lombardia (+2,4%).

I dati negativi emergono invece per il commercio alimentare, in particolare per le imprese operanti nel territorio milanese, dove il fatturato del comparto ha subìto una nuova rilevante flessione (-2%), mentre la dinamica negativa evidenzia un grado di intensità più limitato in ambito regionale (-06%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il terzo trimestre 2022 un peggioramento complessivo del sentiment delle imprese sia nei confronti del fatturato sia rispetto agli ordini rivolti ai fornitori che nei confronti dell’occupazione con dei saldi complessivi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione).

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto per il fatturato un aumento della quota di imprese pessimiste (37,1 contro 27,7%), alla quale corrisponde una riduzione delle aspettative di stabilità (44,5% contro 48,9%) e delle ipotesi di aumento (18% contro 23,5% del precedente trimestre), determinando un saldo complessivo negativo (-18,8%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva che per la metà delle imprese intervistate prevarrà un’invarianza sostanziale degli ordinativi rispetto al secondo trimestre. Il saldo si presenta tuttavia ampiamente negativo (-24,6%), dato che - anche per essi  - si osserva un aumento significativo della quota di imprese con ipotesi di diminuzione (37,3% contro 26,8%), mentre si riduce ulteriormente la frazione di imprese con aspettative di aumento (12,7% contro 14,5).

Tale peggioramento del sentiment delle imprese è percepibile anche in relazione all’occupazione, le previsioni - pur continuando a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (78% delle imprese) - mostrano tuttavia il persistere di un saldo complessivo negativo (-0,8%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il sentiero espansivo che ha caratterizzato il settore dei servizi nei trimestri passati registra un ulteriore rafforzamento nel secondo trimestre 2022, sia nei confronti del precedente trimestre sia rispetto allo scorso anno.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel secondo trimestre 2022 un nuovo record collocandosi a quota 125,5 (118,6 nel primo trimestre), determinando quindi una crescita significativa del volume d’affari su base trimestrale (+5,3% destagionalizzato) sostenuto anche da un incremento rilevante dei prezzi (+2,3%), sebbene per questi ultimi la dinamica appaia in rallentamento rispetto all’aumento registrato nel precedente trimestre (+3,3%).

In relazione alla dinamica tendenziale, si rileva inoltre un saggio di crescita simile per intensità a quanto sperimentato nel precedente trimestre. Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, l’aumento ottenuto dal fatturato (+21,3%) consolida ulteriormente la fase di uscita del settore dalla recessione indotta dalla pandemia, sebbene con scale di intensità differente tra le classi dimensionali e i comparti di attività.

 

 
Le classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2022, la dinamica del fatturato dei servizi registra su base tendenziale un incremento diffuso a tutte le tipologie di impresa.

Se consideriamo le dinamiche del fatturato complessive dei servizi della città metropolitana di Milano (+21,1%) e della Lombardia (+20,8%), emerge un sostanziale allineamento tra i tassi di crescita delle due aree territoriali.

L’analisi di dettaglio, declinata su scala dimensionale, evidenzia un ritmo di espansione particolarmente pronunciato delle imprese da 10 a 49 addetti.

In particolare, il confronto tra la provincia di Milano e la Lombardia registra un saggio di incremento superiore di oltre 3 punti percentuali per le imprese di piccola dimensione localizzate in Lombardia rispetto a quanto ottenuto dall’analoga classe dimensionale localizzata nell’area metropolitana milanese (+28,2% e +24,8 rispettivamente).

L’analisi della dinamica del fatturato delle micro-imprese del terziario, ossia da 3 a 9 addetti, evidenzia invece che l’incremento più consistente è appannaggio delle imprese della città metropolitana di Milano (+18,8%), dove la dinamica tendenziale indica una progressione superiore di due 2 rispetto alle analoghe tipologie dimensionali presenti in Lombardia (+16,8%).

Se consideriamo invece il quadro di dettaglio del terziario afferente al segmento delle medie e delle grandi imprese emerge in primo luogo un migliore posizionamento del terziario metropolitano rispetto alla Lombardia per le unità oltre i 200 addetti (+20,3% e +16,8% rispettivamente) e secondariamente un ritmo di crescita simile tra i territori per il comparto delle imprese di classe media (+20,9% e +20,4%).

 

I settori

Nel secondo trimestre 2022, i comparti di attività che compongono i servizi dell’area metropolitana milanese registrano il proseguimento del trend di crescita avviato lo scorso anno.

Tra i settori di attività si rileva pertanto un nuovo irrobustimento della dinamica del fatturato per le attività afferenti al comparto della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, per le quali si palesa ancora una dinamica fortemente espansiva (+63,1%) e indicativa della continuazione del percorso di recupero del terreno perso durante il picco recessivo del lockdown.

Tale trend trova inoltre conferma anche per le imprese del comparto presenti in Lombardia, per le quali si è registrata una nuova crescita tendenziale a due cifre (+52,3%).

Se consideriamo invece gli altri rami di attività, possiamo osservare che per i servizi alle imprese – il settore più importante per il terziario della provincia di Milano – il secondo trimestre 2022 registra una significativa progressione del fatturato per la città metropolitana di Milano (+16,9%), superiore per intensità di circa 1,5 punti rispetto a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+15,5%)

Nell’ambito invece delle attività di impresa inserite nelle filiere della logistica e della distribuzione, il comparto del commercio all’ingrosso, pur evidenziando un rilevante aumento del volume d’affari, ha palesato un rallentamento della dinamica tendenziale rispetto alla performance ottenuta nel trimestre precedente (+10,4% contro +22,2%), accomunando pertanto l’area metropolitana milanese all’andamento rilevato in Lombardia (+11,5% contro il +21% della precedente rilevazione).

In relazione al settore dei servizi alle persone, nel secondo trimestre 2022 si è registrata nell’area metropolitana milanese una significativa ripresa del fatturato (+21,8%), che segue alla fase di significativa decelerazione della dinamica sofferta dal comparto nel precedente trimestre. Tale crescita tendenziale trova inoltre un ulteriore riscontro in ambito regionale dove il fatturato prosegue nella sua fase espansiva (+24,7%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro delle aspettative elaborato dalle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2022 registra un segnale di peggioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) con riferimento al fatturato, mentre nei confronti dell’occupazione si osserva una tenuta delle stime.

L’analisi dettagliata delle aspettative degli operatori del terziario indica quindi per il fatturato una riduzione del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (7,6% contro 20,8%). Tale dinamica è stata determinata in primo luogo da un significativo rafforzamento della quota di imprese con aspettative di contrazione per il successivo trimestre: la frazione è infatti aumentata di quasi 6 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (16,8% contro 11,1%), come conseguenza della riduzione della quota di imprese con stime di aumento (24,3% contro 31,9%) e dell’ulteriore crescita della frazione di operatori con aspettative di stabilità (58,9% contro 57% del precedente trimestre), espressione di una tendenza attendista particolarmente elevata nel segmento nelle micro e delle piccole imprese.

Relativamente all’occupazione, le stime degli operatori dei servizi per il prossimo trimestre proseguono nel solco tracciato in precedenza, ossia evidenziano un carattere di stabilità che coinvolge una maggioranza sempre più ampia delle imprese del terziario (72,8% degli operatori contro il 70,7% dei rispondenti nel precedente trimestre). Inoltre, se consideriamo il saldo complessivo delle risposte, si osserva una stabilizzazione della quota rispetto al precedente trimestre (13,5% contro 13,1%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2022 si chiude per l’artigianato manifatturiero milanese con un ulteriore sviluppo del sentiero di ripresa dei volumi prodotti verso i livelli pre-pandemia.

Il focus di analisi sull’evoluzione dell’indice della produzione evidenzia che nel secondo trimestre 2022 il livello produttivo ha raggiunto quota 92,9 che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a una crescita del 2,8% rispetto al precedente trimestre, di poco superiore all’incremento congiunturale conseguito nel primo trimestre.

Il consolidamento dei ritmi di crescita trimestrali si è riflesso in misura significativa anche sulla dinamica tendenziale, aumentando sensibilmente i volumi prodotti rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+11%).

 

 
Analisi congiunturale

La continuazione del trend positivo e il proseguimento del sentiero di recupero per l’artigianato manifatturiero si sono manifestati nel secondo trimestre 2022 attraverso una nuova espansione trimestrale degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale, al fatturato e al portafoglio ordini.

Il quadro di dettaglio degli indicatori per la città metropolitana di Milano registra, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente superiore al settore manifatturiero artigiano della Lombardia. In particolare si è osservato un differenziale molto ampio di commesse acquisite in ambito milanese (+2,7%) rispetto al portafoglio ordini ottenuto dal sistema manifatturiero regionale (+1,3%)

L’ampiezza del divario di crescita osservato per gli ordini non si è tuttavia replicato in relazione al fatturato e alla produzione industriale che, pur aumentando entrambi in misura superiore alla Lombardia (+3,6% contro +2,9% e +2,8% contro +2,3%), evidenziano tuttavia dei differenziali di incremento limitati tra territorio metropolitano e ambito regionale, circoscritti rispettivamente a 7 e 5 decimi di punto.

 

Analisi tendenziale

Il quadro tendenziale degli indicatori afferenti a produzione, fatturato e ordini ha registrato nel secondo trimestre 2022 una nuova consistente espansione, superiore per intensità a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Pur essendo consistente, la crescita conseguita non consente tuttavia di recuperare in pieno i differenziali accumulati con la recessione economica indotta dalla pandemia durante il periodo di lockdown del 2020.

Il settore mostra ancora delle importanti criticità nel territorio della città metropolitana di Milano, dove sussistono rilevanti divari con il periodo pre-pandemia con riferimento alla produzione industriale e degli ordini.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del primo trimestre 2022 registra pertanto sul piano della produzione industriale un andamento del territorio milanese (+11%) superiore all’incremento sperimentato a livello regionale (+8,7%).

Relativamente al fatturato e al portafoglio ordini, il quadro di dettaglio degli indicatori certifica una crescita del fatturato (+15,1%) superiore alla dinamica locale della produzione e a quanto ottenuto su scala tendenziale dalla manifattura artigiana della Lombardia (+11,2%).

Tale trend si replica anche dal lato degli ordini, per i quali si è osservato un differenziale di performance migliore dell’area metropolitana rispetto all’artigianato della regione (+9,8% e +6,2% rispettivamente).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Nonostante il quadro espansivo registrato nel secondo trimestre 2022, le previsioni degli imprenditori artigiani continuano a caratterizzarsi per un sentiment pessimistico riguardo l’evoluzione di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativa alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il terzo trimestre 2022, pur registrando una parziale ripresa rispetto alla rilevazione precedente, non abbandona la sua collocazione in un quadrante negativo. Il quadro di dettaglio delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia pertanto in relazione alla produzione industriale un debole recupero rispetto alla rilevazione precedente (-10,1% contro -13,9%).

Il recupero delle aspettative si è invece manifestato in misura più consistente dal lato delle stime relative alla domanda espressa dal mercato interno, dove si è ridotto significativamente il saldo finale negativo rispetto al precedente trimestre (-7,4% contro -16,7%).

In relazione all’occupazione, il saldo complessivo anch’esso negativo, si è sostanzialmente stabilizzato rispetto alla rilevazione precedente (-4,3% contro -4,6%), con un’ipotesi di invarianza condivisa dalla maggior parte delle imprese artigiane (82,5%).

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il proseguimento dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022 registra i primi segnali predittivi di decelerazione, evidenziati da una contrazione degli ordini rispetto ai tre mesi precedenti, mentre sul piano della produzione e del fatturato si osserva ancora un incremento in linea con gli andamenti registrati a livello regionale.

Sul contesto complessivo dell’attività manifatturiera iniziano pertanto a gravare sia elementi di carattere macroeconomico e geopolitico, sia il peggioramento della dinamica inflazionistica. In particolare, per la manifattura milanese, le dinamiche afferenti agli approvvigionamenti si sono espresse attraverso un’ascesa dei prezzi delle materie prime a uso industriale sia su base trimestrale (+9,9%) sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno (+48,8%).

Il trend crescente dei costi ha quindi indotto le imprese manifatturiere ad aumentare ulteriormente i listini dei prezzi dei prodotti industriali finiti (+5% su base trimestrale e +21,4% su base annua).

L’attività manifatturiera complessiva continua, pertanto, a risentire di tale contesto: per soddisfare la domanda, i processi produttivi hanno quindi fatto ricorso massicciamente alle scorte sia di materie prime che di prodotti finiti.

Se dal piano congiunturale passiamo all’ambito di analisi tendenziale, ossia al raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno, possiamo osservare ancora un trend positivo che beneficia di un prolungamento ulteriore dell’effetto di trascinamento del precedente anno e che coinvolge i diversi piani di analisi in cui si declina l’attività manifatturiera ossia produzione, fatturato e ordini.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al secondo trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione dell’indice stesso, che ha raggiunto quota 118,9. Considerando pertanto la variazione tendenziale, la produzione ha messo a segno un rilevante incremento (+7,3%), simile per intensità a quanto registrato dalla dinamica regionale della manifattura.

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro complessivo dell’industria manifatturiera milanese ha evidenziato nel secondo trimestre 2022 un primo segnale di rallentamento della dinamica, che si è manifestato sul piano degli ordini con una consistente contrazione rispetto al trimestre precedente. Il segnale, in chiave predittiva, è sintomatico di un probabile rallentamento della produzione nel trimestre successivo.

Emerge inoltre, in relazione al fatturato, un differenziale di performance che avvantaggia l’attività manifatturiera regionale rispetto al contesto milanese.

Se consideriamo invece il piano produttivo, il confronto tra manifattura milanese e regionale registra un allineamento sostanziale tra i due territori.

Il quadro di dettaglio dei dati rispetto al trimestre precedente indica pertanto un aumento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese, allineato alla crescita registrata nel territorio regionale (+1,6% destagionalizzato).

Il disallineamento tra città metropolitana di Milano e Lombardia a vantaggio della manifattura regionale, come già evidenziato, è afferente alla dinamica del fatturato e del portafoglio ordini.

In particolare, nell’area milanese, per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una flessione più ampia del canale estero (-3,8% destagionalizzato) rispetto alla componente domestica (-2,6% destagionalizzato), determinando una diminuzione generale dei giorni di produzione assicurata dagli ordini (da 76 a 69).

Se consideriamo la dinamica del fatturato, nel secondo trimestre 2022 si è osservato per la manifattura milanese un incremento minore (+3,2% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove il saggio di crescita è più consistente (+4,6% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra ancora un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel secondo trimestre 2022.

La performance complessiva dell’area metropolitana è in linea con l’andamento riscontrato a livello regionale, dove il comparto, oltre a mostrare una continuazione del sentiero di ripresa, è cresciuto in misura significativamente più ampia sia sotto il profilo del fatturato che degli ordini rispetto all’industria locale.

Gli incrementi ottenuti dalla manifattura metropolitana sul piano produttivo, del fatturato e degli ordini costituiscono un ulteriore elemento positivo che contribuisce a consolidare l’attività industriale oltre il livello pre-pandemico, sebbene la dinamica appaia in rallentamento rispetto alla performance registrata nel primo trimestre.

L’analisi puntuale degli indicatori registra sul piano della produzione industriale un rilevante incremento su base annua (+7,3%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in crescita (+7,4%).

Se consideriamo il fatturato, la crescita ottenuta su base annua (+15,2%) è inferiore di oltre 2 punti percentuali al ritmo di espansione ottenuto dalla manifattura lombarda (+17,5%). La suddivisione tra mercato interno ed estero evidenzia un trend migliore per il canale legato alla componente interna (+15,7%) rispetto alla dinamica registrata dal fatturato nei mercati esteri (+14,3%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un ritmo di incremento di dimensioni contenute (+6%) se parametrato alla dinamica tendenziale del primo trimestre. Si è quindi osservato un consistente rallentamento degli input di acquisto provenienti dai mercati dove la componente interna registra un incremento più contenuto (+5,6%) rispetto a quella estera (+6,7%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento del sistema manifatturiero regionale, dove le commesse estere registrano un saggio di crescita più intenso (+11%) rispetto al mercato interno (+7,8%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di rincaro generale delle commodity si sta riversando sulla performance dell’industria manifatturiera dell’Eurozona, che nel secondo trimestre 2022 evidenzia un trend sostanzialmente piatto.

L’industria nazionale, nonostante la diminuzione stimata nel mese di giugno 2022, e sebbene il trend sia comunque calante, evidenzia un aumento della produzione nella media del secondo trimestre 2022: la Banca d’Italia stima un aumento pari a +1,5% sul precedente trimestre, frutto delle buone performance di marzo e aprile.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio evidenzia, nel secondo trimestre 2022, un ritmo di incremento della produzione industriale simile tra sistema manifatturiero della Lombardia e della città metropolitana di Milano (+1,6% destagionalizzato).

Entrambi i territori mostrano una capacità di resilienza dell’attività manifatturiera superiore all’industria nazionale e alla dinamica registrata dall’Eurozona nonché rispetto ai principali paesi manifatturieri continentali, quali Germania e Francia, in cui iniziano a palesarsi segnali consistenti di difficoltà.

 

 
Mercato del lavoro

Nonostante il proseguimento della crescita dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022, il mercato del lavoro dell’industria milanese ha palesato un segnale negativo attraverso l’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali impiegati per far fronte alle crisi di impresa.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una crescita significativa (+5,2%), rispetto alla dinamica piatta degli ultimi tre trimestri. Il dettaglio di utilizzo della CIG è ascrivibile a un elevato impiego dello strumento da parte delle grandi imprese.

Tale dato trimestrale trova conferma nella quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione che nel secondo trimestre 2022 si è rafforzata rispetto al trimestre precedente (4,9% contro 4,2%) alimentata in misura elevata dalla classe dimensionale oltre i 200 addetti.

Relativamente alla dinamica occupazionale, l’andamento complessivo si è ridotto di intensità, determinando un saldo complessivo debolmente positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).

 
Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro previsivo tracciato dalle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2022 registra un brusco ridimensionamento complessivo delle attese, che coinvolge in particolare sia la dimensione produttiva che le prospettive sulla domanda interna ed estera.

Le aspettative delle imprese evidenziano in particolare un significativo peggioramento del clima di fiducia che si palesa attraverso dei saldi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) in relazione ai piani di indagine afferenti alle proiezioni sulla produzione industriale e nei confronti della domanda proveniente dai mercati.

In generale, sul clima di fiducia si sono concretizzate le variabili negative di contesto già evidenziate in precedenza: l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare energetiche, e l’incremento dei costi di produzione, la stima di riduzione dei margini operativi e l’accelerazione dell’inflazione, fenomeno che su scala internazionale ha indotto le banche centrali a elevare significativamente i tassi di finanziamento peggiorando quindi le prospettive per gli investimenti delle imprese, con l’obiettivo di evitare il manifestarsi di fenomeni stagflattivi (stagnazione e inflazione insieme).

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2022, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia pertanto un sentiero nettamente regressivo per la produzione rispetto ai tre mesi precedenti (-3,2% contro +18,6%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il terzo trimestre 2022, pur indicando ancora la stabilità come prospettiva prevalente, ipotesi condivisa dal 78,2% delle imprese industriali milanesi e in rafforzamento rispetto alla precedente rilevazione (76,7%), registra un brusco arretramento del saldo complessivo rispetto ai tre mesi precedenti (6,5% contro 13%).

Come già evidenziato, il peggioramento delle aspettative ha coinvolto in misura massiccia anche la domanda stimata dai mercati, in particolare la domanda interna. Il saldo complessivo è infatti passato in un quadrante ampiamente negativo (-10,2% contro +9,4%), dando quindi concretezza alle stime orientate verso un quadro di rapido deterioramento del contesto economico nazionale rafforzato anche da una visione attendista, che coinvolge oltre la metà delle imprese intervistate.

Riguardo alla domanda estera, anche per essa l’analisi evidenzia un peggioramento del saldo finale delle risposte rispetto alla precedente rilevazione trimestrale (-3,1 contro +8,8%). Su tale contesto grava l’incertezza di un’evoluzione positiva della situazione politica ed economica internazionale e la prospettiva di una caduta del volume degli scambi internazionali.

 

 

 

Se consideriamo il focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il terzo trimestre 2022, effettuata attraverso una comparazione tra piano qualitativo (espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione, piano quantitativo e l’indicatore afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare una netta divergenza degli andamenti.

In particolare, le indicazioni quantitative provenienti dal ciclo della produzione di breve termine esprimono ancora un sentiero positivo per la manifattura milanese: il segnale di fondo è quindi positivo, la produzione ha consolidato ulteriormente nel trimestre il sentiero di ripresa.

Tali indicazioni quantitative non incorporano tuttavia le attese espresse dagli operatori industriali: il contesto di incertezza sulle dinamiche economiche e politiche, che definiscono il quadro all’interno del quale stimare l’attività futura della manifattura, ha determinato un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre e le azioni che verranno intraprese da parte degli operatori prescinderanno, pertanto, da un quadro ancora positivo dal lato quantitativo.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2022
Settori

L’espansione dell’export ottenuta nel primo trimestre 2022 dall’area metropolitana milanese (+21,4%) – in aumento di oltre 2,2 miliardi di euro rispetto allo scorso anno – declinata sui settori registra un quadro di diffusa crescita tra i diversi comparti di attività. In particolare, la progressione a due cifre delle esportazioni ha interessato alcuni dei rami manifatturieri di punta, quali la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+38,3%), in crescita di 677 milioni di euro, e i settori delle produzioni chimiche (+20,9%) e dei prodotti in metallo (+39,7%), entrambi con un surplus esportativo di oltre 280 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Considerando gli altri settori portanti dell’export milanese, nel primo trimestre 2022 si è registrato – su base annua – un aumento contenuto per i settori della farmaceutica (+3,5%) e, nell’ambito della filiera metalmeccanica, per i comparti dei macchinari (+2,9%) e dei mezzi di trasporto (+3,9%).

Proseguendo nell’analisi, tra i comparti più performanti si è osservata una crescita significativa dell’export per i prodotti elettronici e ottici (+24,7%), oltre 160 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno, e incrementi rilevanti si sono inoltre registrati per le industrie alimentari e delle bevande (+23,8%) e della gomma-plastica (+19,4%), ai quali si è aggiunto l’aumento dell’export ottenuto dal settore dei prodotti elettrici (+11,6%).

Dal lato delle importazioni, la crescita osservata nel trimestre è stata determinata da dinamiche che hanno coinvolto i vari comparti di attività con intensità di scala differenti.

Tra le merceologie in entrata nel territorio milanese, il trend positivo che si è registrato è da ascrivere principalmente ai comparti portanti dell’import, in particolare ai settori afferenti alla filiera metalmeccanica dei prodotti in metallo (+68,1%) e dei macchinari e apparecchi (+33,9%), ai quali si sono aggiunti i sostenuti incrementi riscontrati per i prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, ossia chimici (+41,5%) e gomma-plastica (+43,1%).

Sostenuti aumenti si sono inoltre palesati per le importazioni nell’ambito della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+29,4%) e della farmaceutica (+23%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese evidenziano nel primo trimestre 2022 una convergenza delle dinamiche di crescita tra i mercati europei ed extra-europei. In particolare, all’esterno delle destinazioni continentali il primo trimestre 2022 ha registrato una performance esportativa significativa verso le Americhe (+34,2%), ascrivibile all’espansione ottenuta verso il mercato degli Stati Uniti (+38,9%).

Relativamente al mercato principale di sbocco, ossia l’Europa, i flussi esportativi hanno ripreso a crescere in misura significativa rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+19,7%), incrementandosi in valore per oltre 1,2 miliardi di euro. Su tale dinamica ha inciso in misura più ampia l’incremento dell’export diretto verso i mercati inclusi nel perimetro comunitario (+22,7%) rispetto alle piazze di destinazione esterne all’Unione Europea (+14,3%).

Per quanto concerne i mercati del continente asiatico, il primo trimestre 2022 si è chiuso con una progressione sostenuta delle esportazioni (+17,3%), sulla quale ha inciso in misura particolare l’incremento registrato nei mercati dell’Asia Orientale (+18,6%) e del Medio Oriente (+19,7%).

Relativamente all’Asia Orientale, la prima meta di destinazione in valore per l’area milanese nel continente, l’incremento ottenuto deriva in primo luogo dalla crescita a due cifre verso alcuni dei mercati principali dell’estremo oriente asiatico, quali Cina (+21,1%), Giappone (+20,7%) e Corea del Sud (+29,6%) e secondariamente dalle piazze minori dell’export di Taiwan (+32,1%) e Singapore (+10,4%), che hanno bilanciato la flessione registrata verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-5%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2022 si è osservata una significativa espansione della capacità esportativa dell’area milanese verso il continente europeo (+19,7%), coinvolgendo in primo luogo i mercati inclusi nello spazio comune europeo (+22,7%) e in misura minore i mercati esterni all’Unione europea (+14,3%), dove si registra una significativa flessione delle esportazioni dirette verso la Russia (-9,6%), determinata dalle sanzioni internazionali verso la Federazione Russa originate dall’aggressione armata nei confronti dell’Ucraina. Se consideriamo le altre piazze di destino non UE, nel primo trimestre 2022 si è riscontrato un aumento significativo delle esportazioni verso la Turchia (+26,1%) e la Svizzera (+19,6%), mentre nei confronti del Regno Unito si è osservato un rientro della dinamica verso un sentiero di incremento più contenuto (+13,3%) rispetto ai tassi sperimenti in precedenza.

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione Europea, la crescita che si è palesata nel trimestre ha interessato la quasi totalità dei mercati di destinazione. Tra i partner comunitari più rilevanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare che la progressione è stata trainata in particolare dai significativi incrementi ottenuti nei mercati storici di: Germania (+38,5%), Spagna (+24,7%), Francia (+17,3%) e Polonia (+8,6%), ai quali si sono associati – tra le mete principali dell’export – gli aumenti della capacità esportativa verso Grecia (+32,8%) e Austria (+25,3%).

 

 

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il primo trimestre 2022 registra per l’artigianato manifatturiero milanese un ulteriore consolidamento e sviluppo del sentiero di recupero dell’attività industriale rispetto ai volumi prodotti. Il ritorno verso i livelli pre-pandemia deve tuttavia essere ancora completato, dato che nei confronti dell’anno precedente la manifattura artigiana della città metropolitana, ancora a fine 2021, registrava una perdita consistente dei livelli produttivi.

Il focus di analisi sul piano della produzione evidenzia una progressione rilevante dell’indice che nel primo trimestre 2021 ha raggiunto quota 90,3 che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a una crescita del 2,6% rispetto al precedente trimestre, in linea quindi con il profilo trimestrale della dinamica produttiva.

Il consolidamento su ritmi simili su scala trimestrale si è riflesso in misura significativa anche sulla crescita tendenziale dei volumi prodotti rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+9,9%).

 

 
Analisi congiunturale

La ripresa dell’attività industriale dell’artigianato manifatturiero e il proseguimento del trend positivo per il settore si sono espressi nel primo trimestre 2022 attraverso un consistente incremento della produzione industriale e del portafoglio ordini, mentre si è assistito per il fatturato a una lieve battuta d’arresto trimestrale.

Il dettaglio degli indicatori congiunturali dell’artigianato manifatturiero della città metropolitana di Milano registra, al netto della componente stagionale, un incremento della produzione industriale (+2,6% destagionalizzato) superiore per intensità a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana in ambito regionale (+2%).

Il trend di incremento osservato per la produzione industriale non si è tuttavia replicato in relazione al fatturato, che mostra pertanto un decremento di 2 decimi di punto rispetto al precedente trimestre. Tale dinamica si palesa in controtendenza rispetto alla manifattura artigiana della Lombardia, dove si registra invece una progressione (+1,9%) in linea con il contesto produttivo e degli ordini.

Se consideriamo il portafoglio ordini, nel primo trimestre 2022 è continuato il percorso di recupero della dinamica discendente osservata nella prima parte dell’anno precedente. Il quadro di dettaglio per l’artigianato milanese registra quindi un incremento delle commesse acquisite nel trimestre (+1,9% destagionalizzato), superiore per intensità a quanto ottenuto dal settore in Lombardia (+1,3% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Il quadro degli indicatori su base tendenziale registra un andamento in linea con la ripresa in atto in ambito regionale sia in relazione alla dinamica produttiva sia nei confronti degli indicatori afferenti al fatturato e alle commesse acquisite dal mercato attraverso gli ordini.

L’espansione ottenuta nel primo trimestre 2022 – pur essendo consistente – non consente ancora di recuperare in pieno il crollo degli indicatori subìto durante il periodo di lockdown. Il settore mostra delle importanti criticità nel territorio dell’area metropolitana milanese, dove sono presenti rilevanti divari produttivi (-6,4%), di fatturato (-4,6%) e di ordini (-8,8%) rispetto al periodo pre-pandemico, ossia riferibili all’anno 2019.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del primo trimestre 2022 registra pertanto sul piano della produzione industriale un andamento del territorio milanese (+9,9%), in linea con il trend sperimentato a livello regionale (+9,6%).

Relativamente alle dinamiche osservate per il fatturato e il portafoglio ordini, anche per i ricavi ottenuti dalle vendite industriali e per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una dinamica di ripresa, ma ancora non sufficiente a far recuperare le posizioni perse durante il lockdown.

Il quadro di dettaglio degli indicatori certifica pertanto una crescita del fatturato (+9,6%) in linea con la dinamica locale della produzione, ma inferiore a quanto ottenuto su scala tendenziale dalla manifattura artigiana della Lombardia (+12%).

Per quanto riguarda gli ordini, pur essendosi registrato un incremento rispetto all’anno precedente (+7,2%), si è tuttavia osservato anche per essi un differenziale di performance rispetto all’artigianato della regione, dove il portafoglio ordini si incrementa in misura più sostenuta (+8,1%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2022

L’analisi puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativa alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il primo trimestre 2022 registra un peggioramento del sentiment delle imprese artigiane. In particolare, le prospettive evidenziano una collocazione in terreno negativo sia per la produzione industriale sia per gli ordini rivolti al mercato interno sia nei confronti dell’occupazione.

Il quadro di dettaglio delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia pertanto un drastico passaggio del saldo delle risposte da un quadrante positivo a uno fortemente negativo in relazione alla produzione industriale rispetto alla rilevazione precedente (-13,9% contro +1,4%), determinato da un lato da una rilevante diminuzione della quota delle imprese artigiane con stime di crescita (12,6% contro 22% del trimestre precedente) e dall’altro da un ampliamento della frazione di imprese con ipotesi di diminuzione nel secondo trimestre 2022 (26% contro 20,6% contro 15,3%). Il ridimensionamento delle rispettive quote si è inoltre riflesso in un travaso significativo di imprese nell’area della stabilità, rinforzando quindi ulteriormente una tendenza attendista da parte degli operatori, che coinvolge il 60,9% delle imprese (57,4% nella precedente rilevazione).

L’andamento tracciato dalle imprese in relazione all’evoluzione della produzione nel prossimo trimestre si è riproposto anche per la domanda interna, dove si osserva un peggioramento del saldo complessivo rispetto alla rilevazione precedente (-16,7% contro +1,5%).

Il dettaglio delle aspettative per il secondo trimestre 2022 indica quindi una riduzione della quota di imprese artigiane con stime di crescita della domanda interna (15,3% contro 19,4% del trimestre precedente) e un significativo rafforzamento della frazione di operatori artigiani con previsioni di riduzione che coinvolge ora circa un terzo delle imprese (32% contro 17,9% della precedente rilevazione trimestrale), determinata anche da un consistente passaggio di imprese dall’area di stabilità a quella di diminuzione (52,7% contro 62,7%).

In relazione all’occupazione, il saldo complessivo è negativo ed è anch’esso peggiorato rispetto alla rilevazione precedente (-4,6% contro-2,1%) con un’ipotesi di invarianza che interessa la maggior parte delle imprese e in aumento rispetto alla precedente rilevazione (86,5% contro 83,5%).

 

 
MI
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

I servizi milanesi continuano sul sentiero espansivo che ha contraddistinto il settore nell’anno precedente, pertanto, anche nel primo trimestre 2022 si osserva una dinamica rilevante di crescita, che si è sviluppata ulteriormente sia nei confronti del precedente trimestre sia rispetto allo scorso anno.

L’osservazione della dinamica dell’indice, al netto degli effetti stagionali, evidenzia che il fatturato ha raggiunto quota 114,5 a fine 2021, registrando pertanto un aumento del fatturato su base trimestrale (+1,4% destagionalizzato) in linea con il percorso intrapreso nel trimestre precedente.

In relazione alla dinamica tendenziale, si osserva inoltre un’ulteriore crescita del volume d’affari rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+21,1%), che contribuisce a far riprendere complessivamente al settore il livello pre-pandemico, ma con scala di intensità differente tra le classi dimensionali e i comparti di attività.

 

 
Le classi dimensionali

Nel primo trimestre 2022, la dinamica tendenziale del fatturato dei servizi, declinata attraverso le tipologie dimensionali in cui si articola il settore, registra una progressione diffusa a tutte le tipologie di impresa, con scale di crescita diversificate. Se consideriamo infine il confronto complessivo tra città metropolitana di Milano e Lombardia, la dinamica tendenziale del fatturato registra un passo di ripresa e di crescita simile tra le due aree territoriali (+21,1% e +20,8%).

L’analisi dimensionale di dettaglio evidenzia, inoltre, un ritmo di espansione particolarmente pronunciato per le imprese di piccola dimensione, che registrano un saggio di incremento identico tra città metropolitana di Milano e Lombardia (+30,4 e +30,3%).

Tale dinamica non si replica, invece, se consideriamo le micro imprese del terziario, dove l’incremento è più robusto nel territorio regionale rispetto al contesto milanese (+20,6% e +15,6%).

Il quadro di dettaglio del terziario milanese indica, inoltre, un posizionamento migliore delle imprese di media e grande dimensione localizzate nel territorio metropolitano. Pertanto, per le unità da 50 a 99 addetti la crescita del fatturato (+18,9%) si colloca a un livello superiore rispetto alla progressione ottenuta in Lombardia (+15,8%).

Il divario di crescita tra area milanese e Lombardia si amplia invece se consideriamo le imprese dei servizi oltre i 200 addetti, per le quali si è palesata una progressione significativamente più elevata in ambito locale (+18,7%) rispetto alla regione (+14,3%).

 

I settori

Nel primo trimestre 2022, i comparti di attività che compongono i servizi dell’area metropolitana milanese registrano il proseguimento del trend di crescita avviato lo scorso anno.

Tra i settori di attività si rileva pertanto un ulteriore rafforzamento del sentiero di ripresa del fatturato e di recupero delle perdite registrate durante la fase acuta di picco pandemico del 2020 per le attività connesse all’alloggio e ristorazione, per le quali si palesa una dinamica ampiamente espansiva (+62,4%), estremamente indicativa del terreno perso durante il picco recessivo del lockdown. Tale trend trova conferma anche nei confronti delle imprese del comparto localizzate in Lombardia, per le quali si è registrata una nuova crescita tendenziale a due cifre (+60,3%).

Relativamente agli altri comparti del terziario, possiamo osservare in primo luogo che, nell’ambito dei servizi inseriti nelle filiere della logistica e della distribuzione, il commercio all’ingrosso ha ulteriormente irrobustito il proprio percorso di recupero del fatturato, il quale evidenzia una dinamica espansiva di entità simile tra area metropolitana milanese (+22,2%) e Lombardia (+22,7%).

Se consideriamo i servizi alle imprese – il comparto più importante delle attività terziarie della provincia di Milano – il primo trimestre 2022 conferma in ambito locale una nuova progressione del volume d’affari (+11,2%) che, tuttavia, è inferiore a quanto registrato in Lombardia (+15,2%).

In relazione al settore dei servizi alle persone, nel primo trimestre 2022 si è invece osservata nell’area metropolitana milanese una consistente decelerazione della dinamica (+3,3%), che si contrappone alla crescita significativa registrata in Lombardia (+21%), dove il comparto continua nel proprio percorso di recupero del fatturato.

 

Previsioni per il secondo trimestre 2022

Il quadro delle aspettative elaborato dalle imprese dei servizi per il secondo trimestre 2022 registra un miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) sia con riferimento al fatturato sia all’occupazione, recuperando pertanto il terreno perduto durante la precedente rilevazione.

Con riferimento al fatturato, il quadro previsivo per il secondo trimestre 2022 registra un recupero netto del saldo complessivo rispetto alla rilevazione precedente (20,8% contro 9,2%).

L’analisi dettagliata delle aspettative degli operatori indica che il miglioramento del saldo complessivo è stato determinato in primo luogo dalla riduzione significativa di imprese con aspettative di contrazione del fatturato per il successivo trimestre: la frazione si è infatti ridotta di oltre 8 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (11,1% contro 19,2%), determinando da un lato l’aumento delle stime di aumento (31,9% contro 28,5%) e dall’altro lato rafforzando in misura significativa la quota di imprese con aspettative di stabilità (57% contro il 52,5% dei tre mesi precedenti) e quindi la tendenza attendista per il breve termine in relazione al fatturato, soprattutto per le micro imprese dove la frazione si è ulteriormente elevata.

In relazione all’occupazione, l’evoluzione delle previsioni prosegue nel trend tracciato in precedenza, ossia evidenzia un carattere di stabilità che coinvolge la maggioranza delle imprese del terziario, rafforzando ulteriormente la quota delle risposte a confronto con la rilevazione precedente: l’ipotesi di stabilità è condivisa dal 70,7% dei rispondenti (68% nel trimestre precedente).

Tuttavia, se consideriamo il saldo complessivo delle risposte si osserva un miglioramento rispetto al precedente trimestre (13,1% contro 9,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha ulteriormente consolidato e sviluppato il percorso di recupero del volume d’affari.

La dinamica intrapresa dall’indice del fatturato si è caratterizzata per un costante recupero delle posizioni perse durante il periodo più acuto della pandemia, ossia nel 2020.

Il contesto di recupero si è inoltre riflesso sulla dinamica tendenziale nei confronti del primo trimestre dello scorso anno: il fatturato ha espresso un incremento significativo (+13%), superiore alla crescita registrata in Lombardia; tuttavia, nell’area metropolitana milanese il settore è ancora lontano dall’aver ripreso il livello osservato prima della pandemia: a fine 2021 il differenziale rispetto al 2019 era, infatti, pari a 3 punti percentuali e con una scala di decrescita particolarmente ampia per le micro imprese.

 

 
Le classi dimensionali

Il focus di analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali che lo compongono mostra una crescita diffusa del fatturato tra le diverse tipologie di impresa.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra un trend complessivo migliore per il territorio milanese rispetto alla regione, in particolare per il segmento della media e della grande impresa, per le quali si è osservato un incremento del fatturato più marcato a livello locale.

Il differenziale maggiore di performance, a vantaggio dell’area milanese rispetto alla Lombardia, si registra per le unità tra 50 e 199 addetti (rispettivamente +28,8% e +13,1%).

Il predominio del commercio milanese è inoltre osservabile anche nei confronti delle imprese oltre i 200 addetti, rispetto alle quali si registra una dinamica del fatturato più intensa per le unità localizzate nella città metropolitana (+12,7%) in rapporto alla regione (+11,5%).

Con riferimento alle tipologie di imprese di minore dimensione, il confronto tra le micro imprese dei due territori mostra un saggio tendenziale equivalente tra area metropolitana e Lombardia (+6% e +6,4%).

Si palesano invece differenti le dinamiche del fatturato per le imprese da 10 a 49 addetti, per le quali si osserva una progressione di maggiori dimensioni per le unità del commercio presenti in Lombardia (+11,6%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+8,2%).

 

I settori

Nel primo trimestre 2022, tra i settori di attività in cui si articola il commercio milanese si è registrata una continuazione dei trend di ripresa precedentemente osservati per i comparti non alimentare e despecializzato, mentre si è palesata una brusca battuta d’arresto per il segmento alimentare.

Relativamente alle attività rientranti nell’ambito del commercio non alimentare, l’andamento osservato, sia a livello milanese che lombardo, si è espresso attraverso un’ulteriore espansione del fatturato con un incremento tendenziale a doppia cifra nelle due partizioni territoriali.

In particolare, il segmento di attività registra in Lombardia un aumento superiore di 2 punti percentuali rispetto alla provincia di Milano (+15,7% e +13,7%).

Con riferimento al commercio despecializzato, il comparto ha sviluppato ulteriormente il sentiero di recupero del volume d’affari, che si incrementa in misura più intensa nella città metropolitana di Milano (+14,5%) rispetto al territorio regionale (+4,2%).

Se consideriamo le attività del commercio alimentare, il fatturato del comparto subisce una rilevante flessione nel territorio milanese (-4,1%), la dinamica negativa trova ulteriore conferma in ambito regionale, ma con un grado di intensità più limitato (-0,5%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2022

Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il secondo trimestre 2022 un debole miglioramento del saldo relativo al fatturato (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), che tuttavia permane ancora in un quadrante negativo circa le prospettive di breve termine.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto una lieve riduzione della quota di imprese pessimiste (27,7% contro 34%), alla quale corrisponde un rafforzamento delle aspettative di stabilità (48,9% contro 43,6%) e una sostanziale invarianza della frazione di operatori con ipotesi di aumento (23,5% contro 22,3%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva per essi una consistente riduzione della quota di imprese con ipotesi di diminuzione (26,8% contro 50%), tuttavia il saldo complessivo è ancora negativo sebbene con un gradiente inferiore rispetto alla precedente rilevazione (-12,3% contro -39,6%).

Le dinamiche osservate evidenziano pertanto un aumento consistente della quota di imprese con aspettative di stabilità che interessano ora più della metà degli operatori del commercio (58,7% contro 39,6% della precedente rilevazione), mentre la frazione con aspettative di aumento è salita di soli 4 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (14,5% contro 10,4%).

Tale peggioramento del sentiment delle imprese è percepibile anche in relazione all’occupazione, le previsioni continuano a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (81% delle imprese).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

L’avvio dell’attività industriale nel 2022 registra un proseguimento del trend di crescita sperimentato nell’anno precedente, con un rafforzamento che si estrinseca in una crescita della produzione, del fatturato e degli ordini sia sul piano congiunturale sia tendenziale.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al primo trimestre dello scorso anno evidenzia innanzitutto un’accelerazione del percorso produttivo nel primo trimestre 2022; la progressione registrata ha infatti raggiunto quota 117,1, sviluppando quindi ulteriormente il sentiero di recupero tracciato lo scorso anno e collocandosi oltre i livelli precedenti la pandemia.

Relativamente all’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite al primo trimestre dello scorso anno, la produzione su base annua ha messo a segno un rilevante incremento (+9,6%) che, pur essendo inferiore alla dinamica regionale della manifattura, si collega a un utilizzo degli impianti prossimo al 75% della capacità produttiva.

Il contesto di crescita che ha contraddistinto il primo trimestre 2022 si deve tuttavia relazionare a un quadro internazionale dove è in atto un processo inflazionistico di dimensioni rilevanti, determinato sia da elementi di carattere macroeconomico quali i rincari delle commodity, energetiche e non energetiche, sia da fattori geopolitici, come il conflitto in corso tra Russia e Ucraina con le inevitabili ripercussioni sugli approvvigionamenti e le relazioni commerciali.

In particolare, per la manifattura milanese, le dinamiche afferenti agli approvvigionamenti si sono espresse attraverso una crescita significativa dei prezzi delle materie prime a uso industriale sia su base trimestrale (+13%) sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno (+48,5%).

L’incremento esponenziale dei costi industriali ha quindi indotto le imprese manifatturiere ad aumentare ulteriormente i listini dei prezzi dei prodotti finiti (+6% su base trimestrale e +20,8% su base annua).

L’attività manifatturiera complessiva ha pertanto risentito ampiamente di tale contesto, per soddisfare la domanda i processi produttivi hanno quindi fatto ricorso massicciamente sia alle scorte di materie prime da un lato e sia di prodotti finiti dall’altro lato.

 

 
Analisi congiunturale

L’industria manifatturiera milanese ha registrato nel primo trimestre 2021 una dinamica generale di crescita degli indicatori congiunturali, che si è manifestata in maniera più intensa sul piano del fatturato e degli ordini rispetto alla produzione industriale. In particolare, per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una progressione più ampia del canale estero rispetto alla componente domestica.

Il confronto tra manifattura della città metropolitana di Milano e quella della Lombardia evidenzia una dinamica identica tra i territori dal lato della produzione, mentre si è registrata una dinamica più pronunciata per l’area milanese in relazione ai canali di input delle commesse, sia interni che esteri.

Entrambi i sistemi manifatturieri sono accomunati da un importante effetto di traino da parte dei mercati esteri, che hanno contribuito a rafforzare in misura significativa il portafoglio ordini trimestrale, contribuendo quindi a elevare i giorni di produzione assicurata dagli ordini (76 contro 69 del precedente trimestre).

Emerge inoltre, in relazione al fatturato, un differenziale di performance significativo che avvantaggia in misura rilevante l’attività manifatturiera milanese rispetto al contesto regionale.

Il quadro di dettaglio dei dati rispetto al trimestre precedente indica pertanto un aumento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese, allineato alla crescita registrata nel territorio regionale (+1,7% e +1,8% destagionalizzato).

Il disallineamento tra città metropolitana di Milano e Lombardia a vantaggio della manifattura locale, come già evidenziato, è afferente alla dinamica del fatturato e degli ordini ottenuti dai mercati.

In relazione al fatturato, nel primo trimestre 2022 si è osservato infatti per la manifattura milanese un incremento maggiore (+4,3% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove si è registrato un saggio di crescita molto contenuto (+1,7% destagionalizzato).

La divergenza degli andamenti tra città metropolitana di Milano e Lombardia si è inoltre replicata nei confronti delle commesse acquisite dai mercati, palesando una progressione più intensa della manifattura locale rispetto all’industria regionale.

Il differenziale di crescita ha mostrato un divario ampio tra i due territori, soprattutto dal lato degli ordini esteri: la progressione ottenuta dall’industria metropolitana ha pertanto sopravanzato ampiamente (+5,9% destagionalizzato) la performance registrata dall’industria lombarda (+4% destagionalizzato). Il differenziale osservato si è invece ridotto tra i territori se consideriamo le commesse ottenute dalle due manifatture nel mercato interno (rispettivamente +3,9% e +2,7% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel primo trimestre 2022.

Gli incrementi ottenuti sia sul piano produttivo sia del fatturato che degli ordini rafforzano ulteriormente la dinamica di crescita registrata nell’anno precedente, posizionando l’attività manifatturiera ben oltre il livello pre-pandemico.

L’analisi puntuale degli indicatori registra pertanto dal lato della produzione industriale un consistente incremento su base annua (+9,6%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in espansione (+10,7%).

In relazione al fatturato, la crescita ottenuta su base annua (+19,1%), analoga al ritmo di espansione ottenuto dalla manifattura lombarda, consolida nel trimestre il canale di sviluppo legato alla componente interna (+19,6%), che sopravanza la dinamica registrata dal fatturato realizzato all’estero (+18,4%).

Le performance ottenute dalla manifattura milanese registrano pertanto un ritmo di espansione che si colloca a un livello superiore rispetto alla manifattura lombarda dal lato del mercato interno, ma inferiore rispetto alla componente extra-domestica.

Se consideriamo il portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un ritmo espansivo di rilevanti dimensioni (+19,1%), nettamente superiore al dato regionale (+16,8%), dove la componente domestica ha svolto un ruolo più incisivo sulla crescita complessiva (+19,4%) rispetto agli ordini acquisiti dall’estero (+18,5%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, un posizionamento diverso tra i due sistemi manifatturieri, pertanto, a livello regionale è la componente estera a registrare il saggio di crescita più intenso (+18%) rispetto al mercato interno (+16%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di rincaro generale delle commodity, in particolare di quelle energetiche, e l’intensificarsi delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali gravate ulteriormente dal blocco delle attività portuali nell’hub di Shanghai – il più importante a livello planetario per movimentazione merci – e il crescente aumento dell’inflazione si sono riflessi in un consistente rallentamento dell’attività industriale nazionale.

Relativamente all’Italia, già a fine 2021 si era osservato un indebolimento del ritmo di espansione del manifatturiero causato dal rincaro dei costi energetici, il deterioramento del quadro internazionale – sia con riferimento al contesto macroeconomico sia in relazione all’inasprimento delle condizioni sui mercati per il proseguimento del conflitto in Europa tra Russia e Ucraina – ha peggiorato significativamente le aspettative, determinando una contrazione dell’attività manifatturiera nel primo trimestre (con un intervallo tra -1% e -1,5% destagionalizzato).

Se consideriamo invece la dinamica dell’Eurozona, i fattori negativi di contesto non si sono ancora palesati nella loro pienezza, determinando quindi un debole rimbalzo.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio evidenzia, nel primo trimestre 2022, un ritmo di crescita della produzione industriale simile tra sistema manifatturiero della Lombardia (+1,8% destagionalizzato) e della città metropolitana di Milano (+1,7% destagionalizzato).

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento della crescita dell’attività industriale nel primo trimestre 2022 si è declinato positivamente sul mercato del lavoro dell’industria milanese, dove si è osservata una nuova riduzione degli ammortizzatori sociali utilizzati per far fronte alle crisi di impresa.

In particolare, l’incidenza delle imprese utilizzatrici della cassa integrazione nel primo trimestre 2022 registra una riduzione di circa 3 punti rispetto al precedente trimestre (4,2% contro 7,1%), confermando quindi il trend discendente che ha caratterizzato l’intero 2021.

Tale riduzione si è riflessa sull’incidenza oraria della cassa integrazione in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro attraverso una stabilizzazione sul dato del precedente trimestre (0,3%).

La crescita dell’attività industriale e il miglioramento del contesto riferito alle crisi di impresa nel primo trimestre 2022 si sono riflessi anche sulla dinamica occupazionale, determinando un saldo complessivo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,7%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2022

Il quadro previsivo tracciato dalle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2022 registra un brusco ridimensionamento complessivo delle attese, trainato in particolare dalle prospettive sulla domanda estera e la produzione e, in misura più ridotta, dalle attese su domanda interna e occupazione.

Le aspettative delle imprese, pur mantenendo ancora un profilo di fiducia determinato da saldi positivi in relazione ai piani di indagine (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano tuttavia un ridimensionamento rispetto al precedente trimestre.

In generale, sul clima di fiducia iniziano a concretizzarsi tutte le variabili negative di contesto già evidenziate in precedenza: l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare energetiche, e dei costi di produzione, insieme alla riduzione dei margini operativi in un contesto di crescita dell’inflazione che, secondo alcuni analisti, potrebbe sfociare in un fenomeno di “stagflazione”, ossia di stagnazione e inflazione insieme.

Se analizziamo il dettaglio delle aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2022, possiamo osservare che le stime delle imprese per la produzione, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), esprimono un sentiero regressivo rispetto ai tre mesi precedenti (18,6% contro 23,7%). Come già accennato, il saldo complessivo è ancora positivo; tuttavia, si osserva – oltre alla già citata perdita di slancio delle prospettive di breve termine – il rafforzarsi di una visione attendista delle imprese industriali, espressa da una stabilità che interessa oltre il 60% delle imprese intervistate.

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il primo trimestre 2022 indicano la stabilità come prospettiva prevalente, tale ipotesi è condivisa dal 76,7% delle imprese industriali milanesi, in significativo rafforzamento rispetto alla precedente rilevazione (72,7%).

Il saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) evidenzia anch’esso – come per la produzione – un importante arretramento rispetto ai tre mesi precedenti (13% contro 20,4%).

In relazione alla domanda interna, il saldo complessivo, pur mantenendosi ancora in un quadrante positivo, ha espresso una drastica riduzione rispetto alla rilevazione del trimestre precedente (9,4% contro 13,9%), determinato dalla riduzione della quota di imprese con stime di crescita, dal rafforzamento delle ipotesi di diminuzione e da un consolidamento dell’area di stabilità (63,8% contro 63,2%).

Relativamente alla domanda estera, le previsioni elaborate dalle imprese hanno risentito in misura rilevante del peggioramento del clima politico ed economico internazionale.

L’analisi delle componenti della domanda evidenzia una significativa riduzione di oltre 11 punti rispetto al trimestre precedente (8,8% contro 20,1%) del saldo finale delle risposte afferenti alla domanda estera e un rafforzamento delle stime collocate nell’area di stabilità (64,2% contro 60,9%).

 

 

 

Il focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il successivo trimestre, effettuata attraverso una comparazione tra piano qualitativo complessivo, espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione e piano quantitativo, attraverso l’indicatore afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, registra una netta convergenza degli andamenti.

In particolare, se osserviamo il ciclo produttivo, la produzione ha consolidato il sentiero di ripresa rafforzandone l’intensità di recupero: le performance trimestrali di ripresa hanno, infatti, svolto una funzione acceleratrice della dinamica complessiva esprimendo un segnale di fondo positivo per la produzione industriale.

Tali indicazioni quantitative sono state, tuttavia, incorporate solo parzialmente dalle attese espresse dagli operatori industriali: il mutamento del sentiment complessivo e il contesto di incertezza sulle dinamiche economiche – soprattutto di politica internazionale – che definiscono lo stretto perimetro all’interno del quale ipotizzare l’attività futura, hanno determinato un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre, ponendo una seria ipoteca sul consolidamento e sullo sviluppo del sentiero di ripresa industriale.

 

 

 

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