Milano

Abbreviazione
MI
MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Settori

L’espansione dell’export ottenuta nel primo trimestre 2023 dall’area metropolitana milanese (+14,5%) – in aumento di 1,8 miliardi di euro rispetto allo scorso anno – declinata sui settori registra un quadro di diffusa crescita tra i diversi comparti di attività.

In particolare, la progressione a due cifre delle esportazioni ha interessato alcuni dei comparti manifatturieri di punta quali la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+24%), in crescita di 589 milioni di euro, i macchinari e apparecchi (+13,5%), in aumento di oltre 230 milioni, e i settori delle produzioni chimiche (+9,6%) e dei prodotti in metallo (+9,5%), con un surplus esportativo di oltre 150 e 95 milioni di euro rispettivamente.

Tra gli altri settori portanti dell’export milanese, si è registrato nel primo trimestre 2023 un aumento contenuto su base annua per la farmaceutica (+3,7%).

Tra i comparti più performanti si è osservata una crescita significativa dell’export per i prodotti elettrici (+24,7%), circa 235 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno, seguiti dai mezzi di trasporto (+19,4%) e dal settore dell’elettronica e ottica (+10,2%).

Incrementi rilevanti si sono inoltre registrati per l’industria alimentare e delle bevande (+13,3%) e per quella della gomma-plastica (+8,5%).

Relativamente alle importazioni, la decrescita osservata nel primo trimestre 2023 è stata determinata dalle dinamiche che hanno coinvolto i comparti di attività secondo scale di intensità differenti.

Tra le merceologie in entrata nel territorio milanese, il trend negativo che si è registrato è da ascrivere ai settori più rappresentativi dell’import, in particolare ai settori afferenti alla filiera della chimica (-14,3%) e della farmaceutica (-6,8%), ai prodotti in metallo (-9,3%), dell’elettronica (-4,8%) e dei prodotti in gomma plastica (-8,2%).

Sostenuti incrementi dell’import si sono invece palesati nell’ambito dei mezzi di trasporto (+29,8%), della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+12,8%) oltre che nei comparti delle industrie alimentari (+11,5%) e dei prodotti elettrici (+11%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano nel primo trimestre 2023 una significativa accelerazione delle dinamiche di crescita dei mercati extra-europei rispetto alle destinazioni europee.

In particolare, all’esterno dell’Europa il primo trimestre 2023 ha evidenziato una performance esportativa di rilevanti dimensioni verso le Americhe (+28,1%), ascrivibile all’espansione della capacità esportativa verso gli Stati Uniti (+31%).

Nei confronti dei mercati asiatici, il primo trimestre 2023 si è chiuso con una robusta progressione delle esportazioni (+13,4%), sostenuta dalle dinamiche di crescita registrate nei mercati del Medio Oriente (+19,4%) e dell’Asia Centrale (+29,1%), dove si è palesato molto rilevante l’aumento dell’export verso l’India (+17,5%) che concentra circa i due terzi dei flussi esportativi diretti verso i mercati dell’Asia Centrale.

Meno performanti si sono invece rivelate le piazze di destino dell’Asia Orientale (+9,9%), primo mercato di riferimento delle esportazioni milanesi dirette in Asia.

La minore dinamicità deriva principalmente dall’aumento contenuto verso alcuni dei mercati principali dell’estremo oriente asiatico quali Cina (+3,7%) e Giappone (+3,8%) e dalla flessione registrata verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati dell’export in crescita si segnalano invece la Corea del Sud (+26,5%) e le piazze minori di Singapore (+26,6%) e Taiwan (+12,2%).

Relativamente al mercato principale di sbocco dell’area metropolitana milanese, ossia l’Europa, i flussi esportativi hanno registrato un incremento più contenuto rispetto alle piazze di destino extra-europee (+9,9%), facendo segnare un aumento in valore di 750 milioni di euro. Su tale dinamica ha inciso la debolezza dei mercati dell’Unione europea (+5,7%) – i primi per valore dell’export diretto in Europa – non sufficientemente bilanciati dalla crescita registrata nelle piazze esterne al perimetro comunitario (+17,9%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2023 si è osservato un rallentamento della capacità esportativa dell’area milanese verso il continente europeo (+9,9%) ascrivibile alla debolezza dei mercati inclusi nello spazio comune europeo (+5,7%), alla quale si è contrapposta una  corrisposta una significativa dinamicità dei mercati europei non UE dove predominano le esportazioni dirette verso Svizzera (+33,1%) e Turchia (+27,7%) rispetto al Regno Unito (+4,1%), mentre si mantiene costante e pesantemente negativo il trend dell’export diretto in Russia (-25,5%).

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione europea, l’aumento contenuto registrato verso i partner comunitari è da ascriversi alla fase di contrazione che ha coinvolto diversi mercati che insieme rappresentano oltre il 36% del valore esportato dall’area milanese verso l’Unione europea. In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti si è registrata una riduzione nei confronti della Germania – primo mercato di riferimento – e consistenti flessioni verso Belgio (-3,2%) e Grecia (-8,2%).

Sempre tra i partner comunitari più rilevanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare che la progressione registrata verso la UE è stata trainata in particolare dai significativi incrementi ottenuti nei mercati storici di Spagna (+13,5%), Francia (+9,1%), Polonia (+21,7%) e Olanda (+23,1%), ai quali si sono associati gli aumenti registrati verso Romania (+20,2%), Repubblica Ceca (+15,4%) e Portogallo (+9,8%).

 

 

MI
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

L’espansione del fatturato nominale dei servizi, favorita dall’ascesa costante dei prezzi che hanno contribuito a incrementarne il livello, è continuata anche nel primo trimestre 2023.

L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, ha infatti raggiunto un ulteriore picco di crescita collocandosi, a quota 130 (+2,4% destagionalizzato) e rafforzando quindi la dinamica tendenziale – che si mantiene constante – con un incremento a doppia cifra rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+10,6%).

La fase positiva del settore è condivisa dalla maggioranza delle imprese intervistate, in particolare oltre la metà segnala un aumento del proprio fatturato superiore ai 5 punti percentuali rispetto a un anno fa.

 

 
Classi dimensionali

Il primo trimestre 2023 registra per il settore dei servizi milanesi un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa: la dinamica tendenziale (ossia riferita al primo trimestre dello scorso anno) segnala una crescita particolarmente pronunciata per le imprese del segmento micro e piccolo, superiore per intensità alle analoghe tipologie presenti nel territorio della Lombardia.

Il confronto tra le dinamiche aggregate registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia mostra una divaricazione dei saggi di crescita a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+10,4% e +8,5%).

Declinata su scala dimensionale, la dinamica milanese registra un ritmo di crescita significativamente più intenso per il segmento delle micro e delle piccole imprese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il raffronto territoriale tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia, inoltre, un’ampia divaricazione delle performance tra le micro e piccole unità attive nei due territori: per tali tipologie si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese rispetto a quelle della Lombardia.

In particolare, il saggio di crescita del fatturato delle imprese da 3 a 9 addetti della città metropolitana di Milano è superiore di oltre 5 punti rispetto a quello delle unità localizzate in Lombardia (+12,6% e +7,4%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, si replica anche per le tipologie di piccola dimensione, registrando un differenziale del volume d’affari superiore di circa 4,5 punti per la città metropolitana di Milano (+15,9%), rispetto alla regione (+11,4%).

In relazione invece al segmento delle medie e delle grandi imprese dei servizi, si osserva una dinamica di crescita migliore per le imprese lombarde rientranti nella classe da 50 a 199 addetti rispetto al contesto milanese (+8,4% e + 5,7%).

Se consideriamo le imprese dei servizi oltre i 200 addetti, si registra un gap di crescita limitato a 1,5 punti tra area milanese e Lombardia (+10,7% e +9,4%). Tale divario territoriale diminuisce ulteriormente (+7,9% e +6,5%).

 

Settori

I settori che compongono i servizi della città metropolitana di Milano registrano una continuazione del trend espansivo delineato in precedenza.

In particolare, i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – hanno registrato nel primo trimestre 2023 una crescita del fatturato allineata all’andamento evidenziato dal settore in Lombardia (+6,9% e +7%).

In relazione agli altri settori, possiamo osservare un trend ampiamente espansivo del fatturato per le imprese milanesi inserite nel perimetro della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, le quali hanno beneficiato in ampia misura della crescita dell’inflazione e dei prezzi al consumo. Il trend registrato nell’area milanese è inoltre superiore per intensità a quanto ottenuto dal settore nel territorio della regione (+35,2% e +18%).

Nell’ambito del comparto della logistica e della distribuzione delle merci, il settore del commercio all’ingrosso dell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore di un punto rispetto alla Lombardia (+6% e +4,9%).

Infine, in relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel primo trimestre 2023 la dinamica del fatturato ha registrato una crescita tendenziale nella città metropolitana di Milano largamente superiore al contesto regionale (+18,1% e +11,6%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

Le aspettative delle imprese dei servizi per il primo trimestre 2023 registrano sia per il fatturato che per l’occupazione un miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), in particolare la dimensione dei ricavi attesi nei successivi tre mesi mostra una consistente ripresa rispetto alla rilevazione precedente.

In relazione al fatturato, il quadro dettagliato delle previsioni formulate dalle imprese dei servizi indica una progressione significativa del saldo complessivo (24,6% contro 12,1%), determinato da un ampliamento della frazione di imprese che stimano un aumento del fatturato (33,3% contro 27,3%), attraendo in tale campo di ipotesi una quota di operatori collocati in precedenza nell’area di diminuzione, area che subisce pertanto un rilevante ridimensionamento (9% contro 15,2%), mentre è costante la frazione di imprese con aspettative di stabilità (57,5%).

In relazione all’occupazione, il miglioramento del saldo complessivo delle imprese per il prossimo trimestre (20% contro 16,9%) evidenzia il proseguimento del trend tracciato in precedenza e il passaggio di una quota di imprese dall’area della stabilità delle stime (70,6% contro 72,1%) e dal quadrante negativo delle attese (4,7% contro 5%) verso il rafforzamento dell’area di aumento (24,7% contro 22,4%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2023 il commercio al dettaglio ha registrato una continuazione del trend di crescita del fatturato, coerentemente al contesto nazionale.

L’incremento significativo dell’indice, che dallo scorso anno ha continuato nella sua dinamica positiva sull’onda della fase ascendente dei prezzi al consumo, si è riflesso in un aumento nominale del fatturato.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato si è portato a quota 97,2, mentre su base annua il robusto incremento registrato (+10,6%) è ampiamente legato alla dinamica inflazionistica.

 

 
Classi dimensionali

La declinazione del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali registra un’accentuata divaricazione della dinamica di crescita del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio da un lato e le unità di media e grande dimensione dell’altro. In particolare, il segmento delle medie e grandi imprese ha contribuito ampiamente al sostegno della performance complessiva del fatturato, che si è riflessa in una progressione complessiva molto più intensa per la città metropolitana di Milano rispetto alla regione (+10,6% e +7,2%).

Il focus dimensionale evidenzia per le unità di minore dimensione un allineamento della dinamica tra area metropolitana milanese e Lombardia. In entrambi i territori possiamo infatti osservare un incremento del fatturato simile sia per le micro (+3,7% e +4%) sia per le piccole (+8,8% e +8,7%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+19%) e dalle imprese oltre i 200 (+15,9%), che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali presenti nel territorio lombardo (+7,5% e +13,3%).

 

Settori

Nel primo trimestre 2023 è continuato il trend espansivo del fatturato della componente despecializzata e non alimentare del commercio al dettaglio, mentre si è osservata una variazione molto contenuta per il commercio alimentare.

Se consideriamo le unità del commercio afferenti al ramo despecializzato, nel primo trimestre 2023 si è ulteriormente rafforzata la tendenza incrementale del volume d’affari, come si evince anche dal confronto territoriale tra città metropolitana di Milano (+17,7%) e Lombardia, dove la dinamica è meno pronunciata (+9,5%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’incremento del fatturato ottenuto dall’area metropolitana milanese è di poco superiore alla crescita registrata dal comparto nel territorio regionale (+6,6% e +6%).

Come già accennato, le maggiori criticità sia per il commercio milanese che per quello lombardo derivano dal comparto alimentare, per il quale si registra un debole aumento del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+1,6% per entrambi).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il secondo trimestre 2023 registra un miglioramento generalizzato espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

In particolare, il dettaglio delle aspettative per il trimestre successivo indica sia per il fatturato sia per gli ordini rivolti ai fornitori un discreto miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (+13,3% e +8,5%).

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre; tale ipotesi è condivisa da otto imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative si orientano verso un miglioramento rispetto alla rilevazione precedente, con una progressione del saldo finale (da +1,2% a +8,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2023 l’artigianato manifatturiero milanese ha registrato un rallentamento significativo dei volumi prodotti.

La dinamica della produzione industriale mostra un indebolimento rispetto al precedente trimestre, evidenziando nel primo trimestre 2023 un assestamento del valore dell’indice (94,7) che, al netto della stagionalità, si ripercuote in una modesta variazione rispetto al trimestre precedente (+0,1% destagionalizzato).

Il consolidamento del ritmo di crescita si è riflesso in misura rilevante sulla dinamica tendenziale, evidenziando una decelerazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica espansiva dell’artigianato manifatturiero registra una sostanziale stagnazione nel primo trimestre 2023 che coinvolge in misura massiccia sia la produzione industriale che il portafoglio ordini, mentre per il fatturato l’andamento si mantiene ancora in terreno positivo grazie al supporto della dinamica crescente dei prezzi.

Il quadro di dettaglio degli indicatori della manifattura artigiana della città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente peggiore rispetto all’artigianato della Lombardia sia sul piano della produzione (+0,1% e +0,6%) sia nei confronti degli ordini, dove la dinamica è azzerata a fronte di un aumento rilevato dal settore in regione (+0,7%).

Relativamente al fatturato, l’andamento complessivo beneficia ancora dell’aumento dei prezzi dei prodotti finiti, come appare dalla tenuta registrata sia nell’area metropolitana milanese (+1,4%) sia in ambito regionale (+0,9%).

 

Analisi tendenziale

Nonostante un rilevante rallentamento della dinamica congiunturale registrata nel trimestre, il quadro tendenziale degli indicatori (ossia riferito al primo trimestre dello scorso anno) si colloca ancora in una fase di crescita dell’attività complessiva, pur essendo inferiore sul piano della produzione e degli ordini rispetto a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana in Lombardia.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale nel primo trimestre 2023 mostra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale inferiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+2,2% e +4,1%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra un saggio di crescita superiore alla dinamica produttiva, che su scala tendenziale supera ampiamente la manifattura artigiana della Lombardia (+7,4% e +5,3%).

Nei confronti degli ordini, rispetto al primo trimestre dello scorso anno si è osservata una divaricazione più contenuta delle performance tra l’area metropolitana milanese e la regione (+2,1% e +2,7% rispettivamente).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese espresse dai saldi delle risposte relative alla produzione industriale (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) evidenzia un parziale recupero rispetto alle stime precedenti (-8,5%), pur mostrando ancora un certo grado di pessimismo da parte delle imprese (-0,8%).

Tale ripresa del sentiment è condivisa anche nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno, pur rimanendo ancora in terreno negativo (-13,1% contro -20,2%).

Se consideriamo l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia anch’essa un miglioramento che si esprime attraverso un’accelerazione del ritmo recupero (+2% contro -1,7%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il primo trimestre 2023 si è chiuso positivamente per l’attività industriale della città metropolitana di Milano sia se analizziamo la dinamica su base trimestrale sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, coinvolgendo la produzione industriale, il fatturato e gli ordini con gradienti differenti di crescita.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al primo trimestre dello scorso anno registra quindi una nuova progressione, sebbene si osservi il consolidamento di un rallentamento del trend produttivo che afferisce a entrambe le dimensioni di analisi. Nel primo trimestre 2023, l’indice – con base riferita al 2010 – ha raggiunto in valore un nuovo picco a quota 121,1.

 

 
Analisi congiunturale

Nel primo trimestre 2023, l’industria manifatturiera milanese ha registrato una dinamica di crescita degli indicatori congiunturali che coinvolge con scale di intensità diverse la produzione industriale, il fatturato e gli ordini, per i quali si osserva un andamento particolarmente espansivo.

I dati congiunturali evidenziano pertanto sul piano produttivo un incremento dei volumi della manifattura della città metropolitana milanese (+0,3% destagionalizzato), che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica stagnante registrata nel territorio regionale.

In relazione al fatturato, i differenziali territoriali di performance evidenziano un incremento per l’industria dell’area metropolitana (+2,3% destagionalizzato) superiore di mezzo punto percentuale rispetto al ritmo di crescita messo a segno dalla manifattura della Lombardia (+1,8%).

Tuttavia, le differenziazioni maggiori tra le manifatture della città metropolitana di Milano e della Lombardia emergono nei confronti del portafoglio ordini.

Nel primo trimestre 2023 si è osservata una netta prevalenza della dinamica di crescita dell’industria manifatturiera milanese rispetto al sistema industriale della Lombardia. La dinamica evidenzia una significativa espansione degli ordini per l’area metropolitana milanese che coinvolge in particolare la componente estera rispetto a quella interna (+6,4% e +3,4% destagionalizzati).

Criticità rilevanti emergono invece per l’industria lombarda, dove si registra una fase di debolezza sia per il mercato interno (+0,3% destagionalizzato) sia per la componente estera degli ordini (+0,8% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Nel primo trimestre 2023 si registra ancora un quadro di sostenuta espansione dell’attività manifatturiera milanese, che evidenzia un percorso di crescita superiore ai trend riscontrati a livello regionale sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori rileva quindi sul piano della produzione industriale un aumento su base annua (+3,3%) superiore per intensità alla dinamica riscontrata in Lombardia (+2,5%).

Se consideriamo il fatturato complessivo della manifattura milanese, la crescita su base tendenziale (+9,1%) evidenzia un aumento maggiore rispetto al ritmo incrementale ottenuto dall’industria in Lombardia (+7,7%).

In relazione alla suddivisione del fatturato tra mercato interno ed estero si registra una progressione del canale domestico più intensa di mezzo punto (+9,2%) rispetto alla componente estera (+8,7%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia inoltre per il fatturato regionale un trend differente essendo nettamente superiore la crescita del canale extra-domestico rispetto al mercato interno (+8,9% e +6,9%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva dell’industria milanese ha evidenziato una ripresa sul trend di rallentamento rilevato nel precedente trimestre.

Il confronto con la dinamica manifatturiera lombarda evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento dell’industria milanese (+6,5%) su quella regionale (+2,8%).

Il quadro puntuale degli ordini dell’industria milanese registra pertanto un incremento complessivo sul quale incide in misura significativa l’apporto del mercato estero (+11,1%), che bilancia il contributo più contenuto del mercato interno (+4,1%).

Seppur con scala di intensità differente, il medesimo trend si riscontra per la manifattura regionale, dove le commesse ottenute dal canale estero registrano un aumento tendenziale maggiore rispetto alla componente interna degli ordini (+5,5% e +1,1%).

 

Dinamiche a confronto

La comparazione tra le dinamiche dei sistemi manifatturieri registra ancora un migliore andamento dei sistemi locali industriali rispetto al contesto nazionale e dell’Eurozona.

In particolare, sia l’industria manifatturiera italiana sia quella della zona euro mostrano complessivamente nel primo trimestre 2022, un arretramento della produzione industriale (-0,2% e -0,7% destagionalizzato).

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, possiamo osservare un trend ancora positivo per la città metropolitana milanese (+0,3%), mentre il quadro di dettaglio del primo trimestre 2022 evidenzia una fase di stagnazione per l’industria della Lombardia, dopo un trend di sostenuta crescita dei volumi prodotti nel corso del 2022.

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento dell’attività industriale nel primo trimestre 2023 si è accompagnato a un aumento delle ore complessive di utilizzo della Cassa Integrazione a fronte di una stabilizzazione della platea di imprese che ne ha fatto ricorso.

L’incidenza oraria della Cassa Integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha pertanto registrato un aumento rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (2,7% contro 1,7%), tuttavia la quota di imprese utilizzatrici evidenzia una stabilizzazione a confronto col precedente trimestre (6,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale è tornato in terreno positivo dopo la battuta d’arresto del trimestre precedente (+0,6%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2023

Il sentiment complessivo delle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2023 evidenzia un miglioramento che coinvolge la dimensione produttiva e le prospettive di sviluppo della domanda estera, mentre si riscontra una frenata delle attese sull’occupazione e una stabilizzazione per gli ordini provenienti dal mercato interno.

A confronto con la rilevazione precedente, l’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2023 riguardo la produzione industriale e gli ordini esteri registra il passaggio di frazioni consistenti di imprese dall’area di diminuzione verso quella di aumento, in un contesto di mantenimento della quota di imprese che indicano stabilità – mediamente oltre il 60% – determinando quindi un rafforzamento delle prospettive per entrambi i piani di analisi.

In tal senso, devono essere analizzati il miglioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) nei confronti del precedente trimestre sia in relazione alla produzione industriale (+20,2% contro +7,4%) sia alla domanda attesa dai mercati esteri (+19% contro +3,6%).

Se consideriamo invece le stime delle imprese per il mercato interno, il quadro complessivo migliora solo lievemente rispetto alla rilevazione del trimestre precedente, consolidando quindi un quadro di moderato ottimismo (+5,6% contro +3,6%).

Sul piano dell’occupazione, si osserva invece un peggioramento del saldo complessivo (+10,9% contro +14,6%), pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il secondo trimestre 2023, effettuata attraverso il raffronto tra piano qualitativo – espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione) – e piano quantitativo – relativo invece al ciclo di breve termine della produzione industriale – possiamo osservare un rallentamento del ciclo della produzione che si discosta dal percorso di crescita delle attese espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico delle aspettative.

La differenza tra piano quantitativo e prospettive espresse dalle imprese sul piano della produzione è in parte spiegata dalla consapevolezza degli operatori industriali di avere un elevato numero di giorni di produzione assicurato dagli ordini – oltre novanta – soprattutto di derivazione estera, come dimostra anche la dinamica congiunturale del portafoglio ordini.

Il rallentamento ciclico in atto della produzione potrà quindi essere frenato da quest’ultimo elemento, tenendo conto che il ritmo di decelerazione della componente ciclica non è particolarmente pronunciato.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Settori

L’interscambio estero della città metropolitana di Milano ha registrato un’ulteriore espansione nel quarto trimestre 2022. I flussi esportativi e importativi, essendo espressi a prezzi correnti, hanno risentito, anche in questo trimestre, della dinamica inflazionistica del 2022 trainata dai trend rialzisti dei prezzi energetici e dei trasporti e dalle criticità riscontrate sui mercati di approvvigionamento internazionali a causa dell’aumento globale della domanda.

L’analisi puntuale dei flussi commerciali registra pertanto per la città metropolitana di Milano un incremento in valore dell’export di oltre 2,4 miliardi di euro rispetto allo scorso anno (+19,1%), mentre la domanda interna espressa dalle importazioni ha evidenziato un aumento relativamente più contenuto (+6,6%) e pari 1,3 miliardi euro di surplus nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo la dinamica annuale riferita al 2022, l’anno si è chiuso per l’area metropolitana milanese con un deciso balzo in avanti dell’export (+22%) e un aumento di minore entità delle importazioni (+18,2%).

Il focus di analisi sui principali settori dell’export milanese conferma nel quarto trimestre 2022 le dinamiche tracciate nei precedenti trimestri. Si sono quindi ulteriormente incrementate le esportazioni della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori di oltre 500 milioni rispetto al quarto trimestre 2021 attestandosi a 3,1 miliardi di euro circa nel quarto trimestre 2022 (+21,1%), superando di circa un miliardo l’export di macchine e apparecchi, che in valore si collocano a 2,1 miliardi (+12,7%).

L’intonazione ampiamente espansiva della domanda estera si è inoltre riflessa sulle esportazioni della farmaceutica (+33,7%) – in ripresa nella seconda metà dell’anno dopo i primi sei mesi negativi – e degli apparecchi elettrici (+30,2%) oltre che sul comparto dei computer, apparecchi elettronici e ottici (+19,3%).

I segnali di crescita delle esportazioni hanno inoltre interessato sia i prodotti alimentari e bevande e della gomma-plastica (+12,6% per entrambi) sia le industrie dei prodotti in metallo (+7,7%).

Si è invece consolidato nel quarto trimestre il trend discendente delle esportazioni dei mezzi di trasporto, in rilevante flessione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (-9,1%).

Il consuntivo settoriale annuale del 2022 conferma una crescita diffusa delle esportazioni – a eccezione dei mezzi di trasporto (-9,5%) – e il ruolo guida del comparto tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con oltre 10,7 miliardi (+24,9%), rispetto al comparto delle macchine e apparecchi, che – con 7,7 miliardi di euro circa di export (+8,8%) – si colloca al secondo posto della graduatoria per settore di attività.

Il 2022 si è confermato come un buon anno per le esportazioni dei prodotti chimici (+17,2%), che con oltre 6,8 miliardi di euro consolidano la posizione di terzo settore esportativo della città metropolitana di Milano, superando la farmaceutica ferma a 6 miliardi (+19,8%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre sia le esportazioni degli intermedi in gomma-plastica (+16,9%), utilizzati nei processi industriali, sia dei prodotti in metallo (+25,3%).

Il 2022 registra inoltre un sostenuto incremento dell’export di prodotti elettrici (+23,3%), elettronici e ottici (+21,1%) e di alimenti e bevande (+20,2%).

In relazione alle importazioni, la declinazione per settore evidenzia nel quarto trimestre 2022 i trend di crescita registrati nei precedenti trimestri per tessile, abbigliamento pelli e accessori (+24,1%) e macchinari e apparecchi (+16,2%), mentre sono in marcata decelerazione per i comparti dei prodotti chimici (+2,6%) e in metallo (+1,7%).

Sul piano dell’import, l’aumento della domanda interna si è riflessa sulla dinamica annuale, in crescita in tutti i comparti a eccezione dei mezzi di trasporto (-17,2%).

Le dinamiche importative più intense si sono registrate nell’ambito dei prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo: metalli (+39%), chimici (+23,9%) e gomma-plastica (+24,8%) oltre che nei settori del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+34,2%) e degli alimentari e bevande (+22,7%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici dell’export della città metropolitana di Milano confermano nel quarto trimestre 2022 una crescita significativa verso i mercati americani e asiatici e in misura relativamente più contenuta verso l’Europa.

Il quadro di dettaglio per mercato di destinazione registra pertanto una crescita rilevante dell’export milanese verso le piazze americane (+36,6%), complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 2 miliardi afferenti al mercato USA (+44,4%).

Se consideriamo i mercati dell’Asia, nel quarto trimestre 2022 l’export complessivo si è incrementato in misura significativa rispetto allo scorso anno (+24,6%), raggiungendo oltre 3,5 miliardi di euro in valore. La crescita riscontrata è stata sostenuta dalle dinamiche esportative dirette nei mercati dell’Asia Orientale (+24,4%) e del Medio Oriente (+28%), mentre si è rivelato più contenuto l’apporto dei mercati centrali (+17,2%).

In particolare, il focus analitico dell’export verso l’Asia Orientale evidenzia che sulla dinamica di crescita del quarto trimestre 2022 insiste, tra i mercati più rilevanti, una significativa espansione verso il Giappone (+77,5%) e la Corea del Sud (+32,4%), che compensano l’aumento limitato riscontrato verso la Cina (+5,7%) e la flessione registrata nei confronti della zona speciale cinese di Hong Kong (-3,1%); tra le piazze secondarie dell’export si è inoltre riscontrata una particolare vivacità delle dinamiche afferenti ai mercati di Taiwan (+28%) e Singapore (+17,8%).

Se consideriamo le dinamiche dell’export dell’anno 2022 riferite ai mercati globali, si può osservare un sentiero di crescita che ha privilegiato in termini di espansione il continente americano (+38,3%), trainato in particolare dall’incremento dei flussi esportativi diretti negli Stati Uniti (+44,1%), che intercettano oltre 6,4 miliardi di euro dei circa 8,9 miliardi indirizzati verso il continente, ossia oltre il 72% dell’export diretto verso l’America. La progressione relativamente più limitata verso il Centro-Sud America (+22,3%) sconta invece la debolezza del mercato brasiliano (+1%).

A seguire in termini di crescita annuale, troviamo i mercati dell’Asia (+19%), oltre 12 miliardi di euro di export nel 2022.

La dinamica complessiva è stata ampiamente condizionata dalla performance dei mercati dell’Asia Orientale (+18,4%), dove si concentrano più di due terzi delle esportazioni, quantificabili in oltre 8,3 miliardi di euro.

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente registra una sostenuta dinamica annuale delle esportazioni dirette verso la Corea del Sud (+31,9%), il Giappone (+37%) e i mercati secondari di Taiwan (+26,5%) e Singapore (+22,2%), mentre si è osservato un aumento più limitato verso la Cina (+10,7%) e una flessione significativa dell’export diretto verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-8,6%).

Riguardo al continente europeo, primo mercato in valore delle esportazioni milanesi nel 2022 con oltre 32,4 miliardi di euro, si è osservato un aumento (+17,9%) favorito dalla dinamica registrata dai partner dell’Unione Europea (+18,2%), che ha sorpassato in termini di intensità di crescita l’incremento delle esportazioni ottenuto dai Paesi esterni allo spazio comunitario (+17,2%).

Il focus di analisi sulle importazioni evidenzia che nel quarto trimestre 2022 si sono incrementati in misura i flussi commerciali in entrata dal continente americano (+20,6%) e dagli Stati Uniti in particolare (+21,9%).

In ambito extra-europeo, si è inoltre osservata una dinamica contenuta dell’import proveniente dall’Asia (+6,9%), sulla quale ha inciso in particolare la debole domanda di prodotti e merceologie provenienti dai partner dell’Asia Orientale (+4,3%).

Se consideriamo il continente europeo, nel quarto trimestre 2022 si è registrata una dinamica complessivamente debole delle importazioni (+6%), sulla quale pesa la scarsa propensione verso le produzioni di matrice comunitaria (+5,7%).

Relativamente alla dinamica annuale dell’import del 2022, la sua crescita (+18,2%) è ascrivibile in particolare alla progressione registrata nei confronti dei dell’Asia (+36,4%) e in misura minore dalle importazioni provenienti dall’America (+18,7%) e dall’Europa (+12,5%), dove la compressione della dinamica è ascrivibile alle importazioni provenienti dall’Unione Europea (+10,4%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel quarto trimestre 2022 l’export milanese diretto in Europa ha registrato, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, un saggio di crescita più contenuto (+10,6%) in rapporto alla dinamica complessiva dell’area metropolitana milanese (+19,1%), raggiungendo in valore 5,2 miliardi di euro incrementandosi quindi di circa 500 milioni rispetto all’anno precedente.

La dinamica europea ha beneficiato di un gradiente di crescita quasi omogeno tra le piazze di destino UE (+10,6%) e i mercati esterni allo spazio comune europeo (+10%), dove si segnala in particolare la rilevante flessione registrata nei confronti del Regno Unito (-7,8%) e della Russia (-44%) e le dinamiche espansive ottenute nei mercati di Svizzera (+34,9%) e Turchia (+29,4%).

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione Europea possiamo osservare che verso i partner comunitari si sono diretti nel quarto trimestre 2022 oltre 5,2 miliardi di euro degli 8,2 miliardi circa esportati in Europa (+10,6%).

La dinamica è ascrivibile in particolare all’aumento delle esportazioni registrato in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+27,7%), Francia (+7,5%), Spagna (+15,5%), Polonia (+16,1%) a cui si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Grecia (+7,4%), Repubblica Ceca (+8,7%) e Portogallo (+20,2%).

Le progressioni rilevate hanno contenuto le dinamiche negative riscontrate verso alcune piazze importanti per l’export milanese come Belgio (-8,2%), Romania (-1,9%) e Austria (-1,6%).

Il consuntivo dell’export del 2022 si presenta caratterizzato da un quadro di diffuso incremento verso i mercati europei (+17,9%), raggiungendo in valore 32,4 miliardi di euro, e sostenuto in misura più rilevante dai mercati afferenti all’Unione Europea (+18,2%) rispetto ai partner non UE (+17,2%).

Il focus di analisi dell’export verso l’Unione Europea mostra una diffusione del ritmo di espansione verso i mercati comunitari più rilevanti per l’area milanese. In particolare, si segnalano gli incrementi delle esportazioni verso Germania (+33,9%), Francia (+10,6%), Spagna (+23,6%), Paesi Bassi (+8,9%), Polonia (+12,3%) e Belgio (+8,1%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati in mercati secondari particolarmente vivaci per l’export della città metropolitana di Milano: Grecia (+19%), Austria (+14,5%), Repubblica Ceca (+16,9%) e Romania (+4,3%).

Se consideriamo i Paesi europei non UE, possiamo osservare, tra i partner più rilevanti per la città metropolitana di Milano, che le esportazioni mostrano una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+40%), dove si dirigono 5,7 miliardi di euro degli oltre 11,5 miliardi esportati nel 2022, e la Turchia con 1,3 miliardi (+30,5%), mentre si registra un saggio di incremento molto contenuto nei confronti del Regno Unito (+2,4%).

Le sanzioni internazionali nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina si sono rivelate altamente impattanti sull’export dell’area milanese verso il mercato della federazione, evidenziando una drastica flessione nel 2022 (-31,7%) corrispondente a una perdita di oltre 300 milioni di euro rispetto ai flussi esportati nell’anno precedente.

Relativamente alle importazioni, il quarto trimestre 2022 registra una dinamica più sostenuta per le importazioni dall’Europa non comunitaria (+8,3%) rispetto ai partner dell’Unione Europea (+5,7%), sulle quali incide la dinamica contenuta dell’import proveniente dalla Germania (+2%), che eroga oltre 4,2 miliardi di euro dei 14 miliardi dei flussi commerciali in entrata nella città metropolitana di Milano.

Se consideriamo la dinamica annuale del 2022, si osserva una dinamica intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+27,9%), dove hanno inciso in particolare gli incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+23,2%) e dalla Turchia (+39,2%), rispetto ai partner comunitari (+10,4%). Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative provenienti dalla Francia si sono palesate deboli (+1,1%), mentre presentano saggi di crescita sostenuti in relazione alla Germania (+9,1%) e alla Spagna (+8,6%) e in flessione dalla Polonia (-10,4%).

 

 

MI
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Il fatturato del commercio al dettaglio ha continuato a recuperare quota nel corso del quarto trimestre 2022.

L’incremento significativo dell’indice che, dal primo trimestre dello scorso anno ha continuato nella sua dinamica ascendente, ha evidenziato nel corso del 2022 un ulteriore rafforzamento determinato dall’incremento dei prezzi al consumo, che si è riflesso in un aumento nominale del fatturato.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato si è portato a quota 95 – 5 punti in meno rispetto al valore 2010 preso come anno di riferimento – mentre su base annua il robusto incremento registrato (+13,1%) risente fortemente della dinamica inflazionistica.

L’accelerazione registrata nel trimestre ha consentito al settore di consolidare il percorso di recupero, azzerando il differenziale con il periodo pre-pandemia pari a 3 punti percentuali a fine 2021.

 

 
Le classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese declinato attraverso le classi dimensionali evidenzia un’accentuata differenziazione della dinamica di crescita del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio e le unità di media e grande dimensione che hanno contribuito ampiamente al sostengo della dinamica, consolidando il trend già emerso in precedenza. Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra, inoltre, un trend complessivo migliore per il commercio milanese rispetto alla regione (+13,1% e +6,1%).

In relazione alle unità di minore dimensione, il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia per le imprese da 3 a 9 addetti una dinamica del fatturato molto contenuta in entrambi i territori, in particolare per l’area milanese (+1,7% e +3,6%).

L’intensità della progressione aumenta sensibilmente se consideriamo le imprese del commercio da 10 a 49 addetti, per le quali si registra un aumento del fatturato maggiore per le unità del commercio della provincia di Milano (+7,4%) rispetto a quelle della regione (+6,5%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+33,6%) e dalle imprese oltre i 200 (+15,9%), che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali del territorio lombardo (+5,7% e +13,9%).

 

Settori

Nel quarto trimestre 2022, tra i settori di attività del commercio milanese si è registrata una significativa espansione del fatturato della componente despecializzata e una progressione più contenuta per il comparto non alimentare, mentre è sostanzialmente nulla la variazione del fatturato del commercio alimentare.

Relativamente alle imprese incluse nel comparto despecializzato, si è rafforzata ulteriormente la tendenza di crescita del fatturato, che si incrementa su scala tendenziale in misura molto più intensa nella città metropolitana di Milano (+27,8%) rispetto alla Lombardia (+7,8%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’incremento del volume d’affari, sia a livello milanese che lombardo, si è manifestato in misura contenuta in entrambe le partizioni territoriali (+4,1% e +5,4%).

Le criticità maggiori per il commercio milanese derivano invece dal comparto alimentare, per il quale si registra una stagnazione del fatturato rispetto al quarto trimestre dello scorso anno; il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, che il settore è interessato da un fenomeno di compressione dei margini di crescita anche nel territorio lombardo (+1,2%).

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il primo trimestre 2023 registra un generalizzato peggioramento espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto – sia per il fatturato che per gli ordini rivolti ai fornitori – un significativo peggioramento delle aspettative per il trimestre successivo (-16,5% e -17%) rispetto alla precedente rilevazione.

Il cambio di passo delle stime delle imprese registra la collocazione di una quota consistente di imprese nell’area di stabilità (52,7% per il fatturato e 57% per gli ordini) e di contrazione dell’attività nel prossimo trimestre, ipotesi quest’ultima condivisa da circa il 30% degli intervistati in relazione agli ordini e da circa un terzo delle imprese del commercio nei confronti del fatturato.

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre, tale ipotesi è condivisa da otto imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative si orientano verso un peggioramento rispetto alla rilevazione precedente, con una netta diminuzione del saldo finale (+1,2% contro +4,1%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il settore dei servizi ha consolidato nel quarto trimestre 2022 il sentiero espansivo del fatturato sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, favorito anche dall’ascesa costante dei prezzi, che hanno contribuito a incrementare il livello nominale dei ricavi del settore.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel quarto trimestre 2022 un nuovo picco di crescita, collocandosi a quota 128 (+1,8% destagionalizzato).

In relazione alla dinamica tendenziale del quarto trimestre 2022, persiste ancora un saggio di crescita a due cifre (+10,6%), sebbene si registri una progressiva perdita di intensità rispetto a quanto evidenziato nei trimestri precedenti.

Se consideriamo la media annua del 2022, la dinamica del fatturato – sostenuta anche da un percorso crescente dell’inflazione – evidenzia una significativa espansione a livello milanese (+15,9%) superiore per intensità a quanto registrato dal settore in ambito lombardo (+14,7%).

 

 
Le classi dimensionali

Il quarto trimestre 2022 si chiude per i servizi milanesi con un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa che lo compongono e superiore alle analoghe tipologie presenti nel territorio della Lombardia.

Se consideriamo le dinamiche aggregate registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia, si osserva una significativa divaricazione dei saggi di crescita a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+10,6% e +8,7%).

L’analisi del fatturato dei servizi dell’area milanese declinata su scala dimensionale registra un ritmo di crescita significativamente più intenso per il segmento delle micro e delle piccole imprese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il confronto territoriale tra le imprese dei servizi operanti nella città metropolitana di Milano e in Lombardia evidenzia, inoltre, un’ampia divaricazione delle performance tra le micro e piccole unità attive nei due territori, per tali tipologie di impresa si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese rispetto a quelle localizzate in Lombardia.

In particolare, il saggio di incremento del fatturato per le micro imprese della città metropolitana di Milano è superiore di oltre 4,5 punti rispetto alle unità presenti in Lombardia (+11,9% e +7,3%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, si replica per le imprese da 10 a 49 addetti, evidenziando un aumento del volume d’affari superiore di circa 2 punti per la città metropolitana di Milano (+12,4%) rispetto alla regione (+10,6%).

I differenziali di performance tra i territori si riducono invece progressivamente se si analizza il segmento delle medie e delle grandi imprese dei servizi.

In relazione alla prima tipologia dimensionale si registra un gap di crescita ridotto a poco meno di 1,5 punti tra area milanese e Lombardia (+10,7% e +9,4%). Tale divario territoriale diminuisce ulteriormente se consideriamo le imprese dei servizi oltre i 200 addetti (+8,3% e +7,5%), le quali consolidano quindi il trend emerso nella rilevazione precedente.

 

I settori

I comparti che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel trend espansivo delineato dall’inizio dell’anno.

Tra i settori, possiamo osservare che i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – hanno evidenziato nel quarto trimestre 2022 una progressione del fatturato in linea con quanto ottenuto dal settore a livello regionale (+7% e +6,8%).

Se consideriamo gli altri settori di attività, possiamo osservare che per le imprese della città metropolitana di Milano inserite nel perimetro della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, il trend ampiamente espansivo del fatturato ha beneficiato della dinamica ascendente dell’inflazione e dei prezzi al consumo, riflettendosi in un incremento del fatturato superiore per intensità a quanto ottenuto dal settore nel territorio della regione (+25,1% e +15,8%).

Nell’ambito delle attività afferenti alla logistica e distribuzione delle merci, il comparto del commercio all’ingrosso nell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore di 2,5 punti rispetto all’analogo comparto presente in Lombardia (+11,2% e +8,6%).

Infine, in relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel quarto trimestre 2022 la dinamica del fatturato ha registrato nella città metropolitana di Milano una crescita tendenziale significativa, largamente superiore al trend rilevato nel contesto regionale (+30% e +11,5%).

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

Le aspettative delle imprese dei servizi per il primo trimestre 2023 registrano, per il fatturato, un lieve segnale di miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) e una consistente ripresa nei confronti dell’occupazione rispetto alla precedente rilevazione.

Il quadro di dettaglio delle previsioni formulate dalle imprese indica pertanto un progresso limitato del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (12,1% contro 11,3%), che si è accompagnato a un ampliamento della frazione di imprese con stime di stabilità del fatturato (57% contro 54,6%), attraendo in tale campo di ipotesi la quota di operatori collocati in precedenza sia nell’area di diminuzione sia in quella di aumento del volume d’affari.

In relazione all’occupazione, le aspettative delle imprese per il prossimo trimestre evidenziano ancora in misura preponderante un carattere di stabilità (72,1% contro 72,4% del precedente trimestre), tuttavia se consideriamo il saldo complessivo delle risposte si osserva un miglioramento sostanziale rispetto al precedente trimestre (16,9% contro 11,3%).

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice della produzione industriale

È continuata anche nel quarto trimestre 2022 la crescita dei volumi prodotti dall’artigianato manifatturiero milanese.

La dinamica analizzata attraverso l’andamento dell’indice della produzione industriale evidenzia un ulteriore rafforzamento nel quarto trimestre 2022 raggiungendo un nuovo picco (96,4) che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a un incremento del 2% rispetto al precedente trimestre.

Il consolidamento del ritmo di crescita si è riflesso in misura significativa sulla dinamica tendenziale, evidenziando un aumento rilevante dei volumi produttivi rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (+8,5%), che si inserisce nel trend avviato dall’inizio dell’anno.

 

 
Analisi congiunturale

I segnali di rallentamento emersi nel precedente trimestre non hanno trovato riscontro nella dinamica espressa dall’artigianato manifatturiero nel quarto trimestre 2022, che ha pertanto registrato una nuova espansione degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale, al fatturato e agli ordini, riprendendo quindi il percorso di crescita temporaneamente interrotto.

Il quadro di dettaglio degli indicatori della manifattura artigiana della città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente migliore rispetto all’artigianato della Lombardia sia sul piano della produzione (+2% e +1,7%) sia rispetto al fatturato (+1,7% e +1,5%) sia nei confronti della dinamica degli ordini, dove si evidenzia il maggiore divario tra area metropolitana milanese (+1,6%) e contesto lombardo (+0,6%).

 

Analisi tendenziale

La significativa ripresa congiunturale si è riflessa ampiamente sul quadro tendenziale, registrando un’ulteriore espansione dell’attività complessiva che – sul piano della produzione, del fatturato e degli ordini – è superiore a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del quarto trimestre 2022 registra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale largamente superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+8,5% e +4,9%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra, inoltre, un saggio di crescita che, pur essendo inferiore alla dinamica produttiva, sopravanza ampiamente su scala tendenziale la manifattura artigiana della Lombardia (+7,1% e +5,6%).

Il differenziale maggiore a livello territoriale emerge tuttavia dal lato degli ordini: rispetto al quarto trimestre dello scorso anno si è infatti osservata una sensibile divaricazione delle performance tra area metropolitana milanese e regione (+5% e +2,4% rispettivamente). In entrambi i territori le rispettive dinamiche sono comunque inferiori per intensità sia nei confronti della produzione che del fatturato.

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

La ripresa congiunturale e il consolidamento del quadro tendenziale si sono riflessi solo parzialmente sul sentiment previsivo espresso dalle imprese artigiane milanesi, le aspettative continuano infatti a caratterizzarsi per la permanenza in un quadrante negativo rispetto all’evoluzione di breve termine dell’attività industriale, in particolare nei confronti della produzione e degli ordini attesi per il primo trimestre 2023.

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relative alla produzione industriale, pur evidenziando un parziale recupero rispetto alle stime precedenti, registra ancora un certo grado di pessimismo da parte delle imprese (-8,5%).

Il sentiment negativo è condiviso anche nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno, la previsione per il primo trimestre 2023 si orienta infatti verso un rilevante pessimismo da parte degli operatori artigiani (-20,2%).

Se consideriamo l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia un miglioramento che si esprime attraverso un’accelerazione del ritmo di recupero (-1,7% contro -5,2%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il quarto trimestre 2022 si è chiuso positivamente per l’attività industriale se consideriamo la produzione e il fatturato su base sia trimestrale che annua; mentre per gli ordini – pur mantenendosi ancora in crescita rispetto allo scorso anno – si è osservato un arretramento nei confronti del precedente trimestre.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al quarto trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione, in particolare l’indice della produzione ha raggiunto nel quarto trimestre 2022 un nuovo massimo a quota 121,3.

Con riferimento all’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite al quarto trimestre dello scorso anno, la produzione industriale ha registrato un rilevante incremento (+4,2%), superiore per intensità a quanto registrato dalla manifattura in Lombardia (+2,7%).

Se analizziamo la dinamica industriale durante il suo svolgimento nel 2022, il trend tendenziale registra una decelerazione costante che interessa la produzione industriale, il fatturato e gli ordini.

La dinamica produttiva rimane comunque positiva: in media d’anno la manifattura milanese chiude il 2022 con una crescita significativa (+6,8%), in linea con il contesto regionale.

 

 
Analisi congiunturale

Nel quarto trimestre 2022, l’industria manifatturiera milanese ha evidenziato un percorso differenziato tra produzione industriale e fatturato da un lato e ordini dall’altro.

I dati congiunturali evidenziano pertanto sul piano produttivo un incremento dei volumi nell’area metropolitana milanese di poco superiore alla dinamica rilevata nel territorio regionale (rispettivamente +1% e +0,8% destagionalizzato).

In relazione al fatturato, l’attività manifatturiera milanese registra un differenziale di performance di poco inferiore alla manifattura della Lombardia (+1,6% e +1,7% destagionalizzato).

Le differenze maggiori tra città metropolitana di Milano e Lombardia emergono invece nei confronti del portafoglio ordini. Nel quarto trimestre 2022 si è infatti osservata una netta flessione per l’industria manifatturiera milanese, che si è riflessa in un arretramento più marcato per la componente estera rispetto al mercato interno (-1% e -1,7% destagionalizzato). Criticità meno rilevanti emergono invece per la manifattura regionale, dove si registra una sofferenza per il mercato interno (-0,2% destagionalizzato) e una debole progressione per la componente estera (+0,3% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Il quarto trimestre 2022 registra ancora un quadro di rilevante espansione per la dinamica tendenziale dell’attività manifatturiera milanese, che si colloca nel trend generale riscontrato a livello regionale, dove – oltre a continuare il sentiero di crescita della produzione – si è evidenziato un incremento degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori mostra quindi sul piano della produzione industriale un aumento su base annua (+4,2%) superiore per intensità alla dinamica riscontrata in Lombardia (+2,7%).

Se consideriamo il fatturato complessivo della manifattura milanese, la crescita ottenuta su base annua (+9,3%) è allineata al ritmo incrementale dell’industria in Lombardia (+9,2%).

La suddivisione tra mercato interno ed estero evidenzia una progressione più intensa del canale extra-domestico (+11,9%) rispetto alla dinamica della componente interna (+7,8%). Il medesimo trend si riscontra, inoltre, per l’industria regionale dove il fatturato ottenuto nei mercati esteri sopravanza nettamente l’incremento del mercato domestico (+11,1% e +8%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un rallentamento rispetto al trend registrato nel precedente trimestre, pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

Il quadro puntuale degli ordini evidenzia pertanto un incremento complessivo contenuto (+3,4%), sul quale incide in misura rilevante il debole aumento registrato nel mercato interno (+1,2%), mentre i mercati esteri evidenziano ancora un apporto significativo all’andamento complessivo (+7,1%).

Il confronto con la dinamica manifatturiera lombarda mostra, inoltre, un migliore posizionamento dell’industria milanese sia in relazione agli ordini totali (+2,7%) sia nei confronti della componente estera (+3,7%), mentre per il mercato interno si osserva un incremento più intenso per la manifattura della Lombardia (+2%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro di confronto tra le dinamiche industriali evidenzia un andamento produttivo migliore per i sistemi locali della manifattura rispetto al contesto europeo e nazionale.

In particolare, l’industria manifatturiera italiana, nonostante l’aumento congiunturale registrato su base mensile a dicembre, nel quarto trimestre 2022 registra complessivamente, un arretramento della produzione industriale (-0,4% destagionalizzato).

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio del quarto trimestre 2022 mostra un incremento sostenuto dei volumi prodotti sia per il sistema manifatturiero della città metropolitana di Milano sia della Lombardia.

Analizzando i trend di entrambi i territori, si osserva una capacità di crescita dell’attività manifatturiera superiore a quanto registrato non solo dall’Italia, ma anche dall’Eurozona nel suo complesso, dove l’attività ha perso di incisività.

 

 
Mercato del lavoro

La crescita dell’attività industriale nel quarto trimestre 2022 si è accompagnata a una riduzione delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione, mentre è cresciuta la quota di imprese che ne ha fatto ricorso.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una riduzione rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (1,7% contro 2,9%), tuttavia la quota di utilizzo rispetto a inizio anno evidenzia un trend costante di incremento, ascrivibile a un ampio ricorso dello strumento da parte delle grandi imprese, aumentando quindi la frazione rispetto al trimestre precedente (6,9% contro 5,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale è diventato negativo dopo sette trimestri consecutivi di segno positivo (-0,4%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2023

Il sentiment complessivo delle imprese manifatturiere milanesi per il primo trimestre 2023 mostra un miglioramento che coinvolge sia la dimensione produttiva e dell’occupazione sia le prospettive sulla domanda interna ed estera.

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il primo trimestre 2023 evidenzia il passaggio di quote consistenti di imprese dall’area di diminuzione verso quella di stabilità – mediamente oltre il 60% – determinando un’inversione del sentiero regressivo.

Pertanto, sul piano della produzione industriale si osserva un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti (+7,4% contro -2,5%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il trimestre successivo – pur indicando la stabilità come ipotesi condivisa dal 75% delle imprese industriali – mostrano un saldo in aumento rispetto ai tre mesi precedenti (14,6% contro 5,1%).

L’analisi delle aspettative per la domanda espressa dai mercati indica sia per la domanda interna sia per la domanda estera un significativo miglioramento dei rispettivi saldi. In particolare, per la domanda domestica le imprese indicano un passaggio da un quadrante ampiamente negativo a uno positivo (+3,6% contro -11,4%) e altrettanto è riscontrabile per la domanda estera (+3,6% contro -4%).

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il primo trimestre 2023, effettuata attraverso il raffronto tra piano qualitativo, espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione) e piano quantitativo relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare una separazione degli andamenti.

Il rallentamento in atto della dinamica produttiva si riflette infatti sul ciclo della produzione che, pur esprimendo ancora un sentiero positivo per la produzione manifatturiera milanese, mostra un’accentuazione della tendenza di rallentamento della dinamica, che viene in parte sottostimata dagli operatori. Questo perché le indicazioni che definiscono il perimetro dell’attività futura della manifattura sono orientate verso un miglioramento delle condizioni, dettate in parte dalla consapevolezza di avere un elevato numero di giorni di produzione assicurata dagli ordini.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.