LA DINAMICA DELL’INTERSCAMBIO LODIGIANO

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Settori

L’export delle imprese lodigiane nel secondo trimestre del 2022 ammonta a un valore complessivo di 1,3 miliardi, quasi la metà dei quali (634 milioni ovvero il 47,6%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia. Altri tre comparti superano la soglia dei 100 milioni di euro di esportazioni nel trimestre: la chimica (circa 180 milioni, il 13,5% del totale), l’alimentare (154 milioni, l’11,6%) e gli apparecchi elettrici (102 milioni). I restanti comparti non superano il 5% dell’export provinciale complessivo; tra questi si segnalano gomma-plastica, macchinari e prodotti in metallo attorno ai 50 milioni di euro. Tra gennaio e giugno del 2022 l’export lodigiano di elettronica vale complessivamente 1,1 miliardi di euro, che equivalgono al 46,3% dell’intero export provinciale. La chimica risulta il secondo comparto per dimensioni, l’export delle imprese lodigiane vale 343 milioni di euro, il 13,9% del totale, l’alimentare occupa la terza posizione con 274 milioni (11,1%). Il comparto degli apparecchi elettrici vale 202 milioni di euro, più distanti i settori restanti ovvero la gomma-plastica (111 milioni), la farmaceutica e i prodotti in metallo (entrambi attorno ai 90 milioni) e i macchinari.

Le merci importate dal lodigiano nel secondo trimestre del 2022 valgono complessivamente 2,2 miliardi di euro; di queste ben 992 milioni (ovvero il 44,1%) sono costituite da prodotti di elettronica. I flussi di merci del comparto alimentare ammontano a 340 milioni di euro (15,1%), il comparto farmaceutico vale invece 306 milioni di euro di merci provenienti dall’estero (13,6%). Le importazioni del comparto della chimica valgono 203 milioni di euro, seguono i prodotti in metallo con poco meno di 120 milioni e la gomma-plastica con 84 milioni. La distribuzione settoriale delle importazioni del primo semestre della provincia di Lodi conferma la rilevanza dell’elettronica a cui fanno capo 1,9 miliardi di euro di merci in arrivo dall’estero (43,7% del totale). Riguardo gli altri settori la graduatoria ricalca quella dell’ultimo trimestre, osserviamo quindi una certa rilevanza dei flussi di prodotti alimentari (655 milioni di euro) e farmaceutici (639 milioni), segue a distanza la chimica (400 milioni).

La dinamica del trimestre descrive una forte crescita dei flussi in valore sia per l’export che l’import, riflettendo non solo un incremento dei volumi di merci movimentate, ma anche i fenomeni inflattivi che nel 2022 si sono particolarmente intensificati. L’export, in primo luogo, aumenta rispetto al secondo trimestre 2021 del 34,4%, circa 340 milioni in più. L’elettronica è il comparto che contribuisce maggiormente alla crescita con una variazione del 66,7%, ovvero 250 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Buona anche la performance di chimica ed alimentare seppure meno eclatante: per questi due comparti si osserva infatti una crescita del 24,1% e del 22,1% rispettivamente; più tiepida la dinamica degli apparecchi elettrici (+7%). Il dato della variazione dell’export lodigiano del semestre risulta in linea con quello dell’ultimo trimestre (+31,5%). L’elettronica è il principale traino della crescita con un incremento del 57% sul primo semestre del 2021. Positivo il dato anche degli altri comparti rilevanti per valori assoluti, in particolare chimica (+22,8%) e alimentare (+22,3%). Più contenuto in termini percentuali l'aumento dei comparti della gomma-platica (+14,6%) e degli apparecchi elettrici (+7,1%). Solamente un comparto manifatturiero registra un calo annuo, si tratta di quello dei macchinari (-41,7%).

Sotto il profilo dell’import si registra una crescita annua delle merci movimentate dalle imprese lodigiane superiore a quella dell’export e pari al 41,1%. L’elettronica si conferma il comparto più dinamico, le importazioni crescono infatti del 64,4% rispetto al secondo trimestre 2021 (circa 390 milioni di euro di merci in più). Anche gli altri comparti principali registrano variazioni positive superiori al 30%, si tratta dell’alimentare (+44,1%), dei prodotti in metallo (+36,9%), della farmaceutica (+36,5%) e della chimica (+34,7%). Il confronto con il 2021 relativo all’intero primo semestre dell’anno vede la dinamica positiva dell’import salire al 47,4%. L’elettronica è nuovamente il comparto che contribuisce maggiormente alla crescita con un incremento annuo del 73,9%. Tra gli altri comparti che superano i 100 milioni di euro di merci importate dalle imprese lodigiane tra gennaio e giugno, si segnalano incrementi che arrivano fino al 56,6% della farmaceutica e al 53,9% dell’abbigliamento, fino al 34,5% della chimica. Solo due comparti relativamente marginali risultano in calo, i macchinari (-57%) e gli apparecchi elettrici (-5,6%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

L’export lodigiano è diretto in prevalenza verso Paesi europei, nel trimestre in esame si tratta del 90,7% dei flussi, in valori assoluti 1,2 miliardi di euro, quasi interamente destinati a Paesi parte dell’Unione Europea. Circa 46 milioni di euro sono indirizzati a Paesi europei non UE, i più importanti dei quali sono Regno Unito (14,8 milioni) e Svizzera (12,3 milioni). L’export verso l’Asia vale nel trimestre 69 milioni di euro (il 5,2% del totale), in prevalenza (42 milioni) indirizzati a Paesi dell’Asia Orientale, 15 milioni diretti in Cina e poco meno di 20 milioni alle quattro “tigri”. Solamente 5,6 milioni sono indirizzati a Paesi dell’Asia Centrale e 21 milioni invece al Medio Oriente. L’export delle imprese lodigiane in America vale 33 milioni di euro (2,5% del totale), la gran parte dei quali (19,7 milioni) riguarda gli Stati Uniti. La distribuzione geografica dell’export del semestre non risulta molto differente, la quota del continente europeo si mantiene infatti al 90,9% (2,2 miliardi di euro in cifre). La quasi totalità di queste merci è indirizzata a Paesi parte dell’Unione Europea, solo 87 milioni riguardano i mercati restanti, quali Regno Unito (27 milioni), Svizzera (23 milioni) e Turchia (17 milioni). I flussi verso l’Asia ammontano a 126 milioni di euro, dei quali 37,8 milioni diretti in Medio Oriente e 78 milioni in Asia Orientale, in particolare Cina (35 milioni) e Hong Kong (11 milioni). Infine le esportazioni delle imprese lodigiane nel continente americano tra gennaio e giugno 2022 valgono poco meno di 60 milioni di euro, dei quali quasi 36 milioni diretti negli Stati Uniti.

L’approvvigionamento di merci dall’estero delle imprese lodigiane nel trimestre in esame riguarda flussi provenienti da Paesi europei per il 51,8% del valore complessivo. Si tratta di merci per un valore di 1,1 miliardi di euro, di cui meno di 50 milioni provenienti da mercati non parte dell’Unione Europea. Fuori l’Europa la quasi totalità dei flussi attiene ai mercati asiatici per poco più di 1 miliardo di euro (47% del totale); ben 961 milioni di euro provengono dalla sola Cina, il principale mercato di approvvigionamento per le imprese lodigiane. Il dato cumulato del primo semestre dell’anno rileva 2,3 miliardi di euro di merci provenienti da partner europei (52,1% del totale), in particolare Paesi UE. Ammonta a circa 2 miliardi il complesso delle importazioni dall’Asia in sei mesi, di cui 1,8 miliardi dalla Cina. Poco meno dell’1% dell’import proviene invece da America, Africa e Oceania sommate, in cifre quasi 38 milioni di euro nel semestre.

La dinamica dell’export lodigiano del secondo trimestre 2022 risulta estremamente positiva verso tutti i continenti. Nei confronti dell’Europa si osserva un incremento annuo del 34,8%, dovuto principalmente alla dinamica dei Paesi UE (+36,5%); tra i restanti mercati si osserva una crescita di Regno Unito (+30,2%) e Svizzera (+15%) e un dimezzamento della Russia (-52,1%) per effetto delle sanzioni. Una robusta crescita si registra anche sui mercati asiatici (+37,1%), spinta in particolare verso l’alto dai Paesi del Medio Oriente (+79,4%) e dell’Asia Centrale (+59,3%) mentre risulta inferiore la crescita dell’Asia Orientale (+20,3%); bene il mercato cinese (+47,2%), ma in contemporanea si riducono i flussi destinati a Hong Kong (-42,2%). L’export verso le Americhe presenta una crescita inferiore a Europa e Asia fermandosi al 18,6%. Si osserva peraltro una forte divaricazione tra la lieve crescita della parte settentrionale del continente (+1,6%) e l’incremento molto più consistente che riguarda i Paesi dell’America Centro-Meridionale (+74,6%). La dinamica del semestre conferma una crescita estremamente robusta per tutte le principali direttrici dell’export lodigiano con un incremento complessivo del 31,5%. La crescita dei flussi verso i Paesi UE è di un paio di punti percentuali superiore alla media (+33,5%), mentre per i Paesi non UE si ferma al +3,5%. Le esportazioni dirette nel continente americano crescono del 26,4%, beneficiando di un rilevante contributo sia dei Paesi settentrionali (+24%) che centro-meridionali (+31,6%) del continente. L’export lodigiano verso l’Asia cresce del 27,1%, evidenziando una dinamica positiva nei confronti di tutte le macro-aree del continente. L’Asia Orientale è la porzione che cresce meno (+20,3%), ma è la più significativa in termini di valori assoluti; come rilevato nell’ultimo trimestre, si osserva un incremento della Cina (+72,3%) e parallelamente un calo di Hong Kong (-54%).

La dinamica dell’import lodigiano del trimestre è molto positiva (+41,1%), presentando però forti differenze tra i principali mercati di approvvigionamento, con un aumento dei flussi del 26,4% dall’Europa che sale fino al 60,9% dall’Asia. In Asia è il mercato cinese a registrare l’incremento più significativo (+68,8%, circa 390 milioni in più) in uno scenario di crescita dei flussi da tutti i principali Paesi. Piuttosto robusta anche la dinamica dell’import dalle Americhe, con una crescita del 51,5% concentrata soprattutto nell’America Centro-Meridionale e nel Brasile in particolare. Osservando la dinamica del semestre, si mantiene il divario tra la crescita dell’import dall’Europa (+30,9%) e dall’Asia (+71,5%). In Europa crescono i flussi da tutte le direttrici salvo la Russia (-17,8%). Riguardo l’Asia le importazioni crescono soprattutto dalla Cina (+71,1%), ma si osservano incrementi importanti anche per l’India, quasi triplicata dal 2021.

 

 

Dettaglio europeo

Il primo mercato di sbocco per le esportazioni lodigiane nel trimestre in Unione Europea è la Spagna con 624 milioni di euro. Il secondo Paese, molto distanziato, è la Francia con un volume di scambi di 173 milioni, ancora più distante la Germania che vale 65 milioni di euro. Scorrendo ulteriormente la graduatoria troviamo Portogallo (46 milioni), Belgio e Paesi Bassi, mentre la Polonia è il primo Paese dell’Europa dell’Est. Tra gennaio e giugno 2022 le merci esportate in Spagna ammontano complessivamente a 1,1 miliardi di euro, nello stesso periodo valgono 308 milioni la Francia e 135 milioni la Germania. Altri quattro Paesi superano la soglia dei 50 milioni di euro ovvero Portogallo (91 milioni), Belgio (69 milioni), Polonia (56 milioni) e Paesi Bassi (53 milioni).

Il primo mercato di approvvigionamento per le imprese di Lodi in Unione Europea è la Germania (324 milioni di euro), seguita dalla Francia (221 milioni). Al di sopra dei 100 milioni di merci importate nel trimestre si collocano anche Spagna (144 milioni) e Paesi Bassi (111 milioni). Il Belgio (86 milioni) è il mercato successivo. Nel primo semestre 2022 le importazioni del lodigiano dalla Germania sono pari a 684 milioni di euro, dalla Francia ammontano invece a 465 milioni. Spagna e Belgio sono altri due Paesi rilevanti, rispettivamente per un valore di 272 e 210 milioni di euro in arrivo in sei mesi; segue il Belgio con 176 milioni, quindi la Polonia (79 milioni).

La dinamica dell’export verso l’Unione Europea è estremamente positiva (+36,5% rispetto al secondo trimestre 2021), tuttavia non mancano alcuni mercati in calo. A spingere il dato verso l’alto contribuiscono i Paesi iberici: per la Spagna la crescita è stata del 64,3% e per il Portogallo del 67,3%. Tra i Paesi in calo troviamo invece due dei primi cinque mercati UE del lodigiano ovvero Germania (-9,8%) e Belgio (-7,5%); su volumi di scambio inferiori segnano una flessione anche Slovacchia (-9,9%) e Repubblica Ceca (-1,8%). Si osserva invece una robusta crescita verso Francia (+19,8%), Paesi Bassi (+30,6%) e Polonia (+22,2%). Simili trend si osservano anche riguardo al dato del semestre, rimangono quindi Spagna (+56,4%) e Portogallo (+51,4%) i mercati che trainano la crescita. Si conferma anche il dato negativo di Germania (-4,8%) e Belgio (-8,7%), mentre risultano in crescita tutti gli altri Paesi più rilevanti. In particolare si osserva una crescita del 18% per la Francia, del 19,4% per la Polonia e del 16,2% per i Paesi Bassi.

La dinamica dell’import da Paesi UE del trimestre è complessivamente positiva (+25,9%) e vede una crescita che riguarda quasi tutti i maggiori mercati. Le performance migliori in termini percentuali riguardano Spagna (62,3%), Polonia (+61,1%) e Germania (+41,6%). La Francia registra un incremento di piccola entità (+1,1%), troviamo invece in calo il Belgio (-5%) e la Repubblica Ceca (-32,2%). Gli stessi due Paesi sono in calo anche considerando il dato del semestre, rispettivamente -1,7% per il Belgio e -46,3% per la Repubblica Ceca. Per i quattro Paesi più rilevanti per volumi si osserva però una crescita delle importazioni delle imprese lodigiane, particolarmente intensa per quanto riguarda Germania (+55%) e Spagna (+56,5%), relativamente più contenuta per Paesi Bassi (+19%) e Francia (+13,1%). Scorrendo la graduatoria si segnalano incrementi importanti anche per Polonia (+54,5%) e Austria (+53,8%).

 

 

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