LA DINAMICA DELL’INTERSCAMBIO BRIANZOLO

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Settori

Nel secondo trimestre 2022 l’export brianzolo è guidato dal comparto dei prodotti in metallo (poco meno di 645 milioni di euro di merci esportate), seguito dai prodotti chimici (465 milioni) e dai macchinari (426 milioni), che insieme sfiorano la metà delle esportazioni provinciali (48,2%). Più distante in graduatoria si trova la categoria residuale delle altre attività manifatturiere che ammonta a 319 milioni di euro (di cui 287 milioni riguardano l’export di mobili), quindi l’elettronica (quasi 310 milioni); meno rilevanti farmaceutica (261 milioni) e gomma-plastica (249 milioni). Altri due comparti superano la soglia dei 100 milioni di export tra aprile e giugno 2022, si tratta dell’abbigliamento (126 milioni) e degli apparecchi elettrici (120 milioni). La graduatoria del primo semestre dell’anno risulta identica per quanto riguarda le prime posizioni. I prodotti in metallo valgono ben 1,2 miliardi di euro, seguiti dai prodotti chimici (950 milioni) e dai macchinari (817 milioni). In quarta posizione si colloca la farmaceutica con 692 milioni di euro, attorno ai 600 milioni si collocano invece i comparti dell’elettronica e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Ammontano infine a 478 milioni di euro i flussi di export della gomma-plastica nei primi sei mesi del 2022, mentre nessuno dei restanti comparti supera i 300 milioni di euro.

Osservando la composizione settoriale dell’import delle imprese brianzole nel secondo trimestre del 2022, il comparto di maggiori dimensioni, come per l’export, è quello dei prodotti in metallo con un valore delle merci importate pari a 533 milioni di euro, il 18,3% del totale. Seguono in graduatoria la chimica, con importazioni per un valore di 474 milioni di euro in tre mesi, più distanti i macchinari che arrivano a 382 milioni. Attorno ai 270 milioni si collocano i flussi di import dell’elettronica e della farmaceutica. Valgono 242 milioni le importazioni di prodotti elettrici, mentre superano i 100 milioni altri quattro comparti merceologici: gomma-plastica, legno, abbigliamento e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Nei primi sei mesi del 2022 le importazioni di prodotti in metallo delle imprese brianzole superano di poco il miliardo di euro, seguite dai prodotti chimici (944 milioni) e dai macchinari (846 milioni). I flussi di approvvigionamento di prodotti farmaceutici ammontano a 641 milioni di euro, per i prodotti di elettronica si tratta di 550 milioni di euro e infine 476 milioni per gli apparecchi elettrici.

La dinamica del trimestre registra ancora velocità di crescita annua a doppia cifra, sia per le esportazioni che le importazioni; è da notare comunque che trattandosi di un dato espresso in euro, una parte almeno della crescita è da imputare ai recenti fenomeni inflattivi. La crescita complessiva dell’export brianzolo rispetto al secondo trimestre del 2021 è stata del 15,4%. La crescita coinvolge quasi tutti i comparti manifatturieri, in negativo le uniche due eccezioni sono rappresentate dai macchinari (-4,7%) e dal piccolo settore dei mezzi di trasporto (-1,3%), che costituisce solamente il 2,2% dell’export provinciale. I due comparti maggiori crescono più della media, per i prodotti in metallo si registra un incremento del 24,6% e per la chimica del 19,6%. Una crescita molto robusta si osserva anche per la gomma-plastica (+27,4%), la farmaceutica (+18,8%) e l’elettronica (+18,2%). Incrementi di minore entità riguardano invece le altre attività manifatturiere (+13,8%) e gli apparecchi elettrici (+5,9%). La dinamica tendenziale del semestre vede una crescita dell’export provinciale del 20,2%, grazie a due trimestri estremamente positivi. I due comparti in calo in questo trimestre sono quelli con la performance peggiore: per i mezzi di trasporto si segnala un calo (-0,5%), per i macchinari una crescita di ridotta entità (+0,3%). La crescita maggiore si registra per i prodotti farmaceutici, una variazione positiva del 63,4% che significa oltre 470 milioni di euro in più rispetto ai primi sei mesi del 2021. Il comparto dei prodotti in legno è cresciuto del 42,1%, l’abbigliamento del 28,9%, la gomma-plastica del 27,2%, la chimica del 27%. Il settore principale, quello dei prodotti in metallo, cresce esattamente in linea con la media provinciale (+20,2%). Aumenta infine anche l’export delle altre attività manifatturiere (+16,4%) e dell’elettronica (+13,2%).

La crescita dell’import brianzolo è stata superiore a quella dell’export, sia riguardo il dato del singolo trimestre sia il valore cumulato dei primi sei mesi dell’anno. Nello specifico, l’incremento del valore delle merci importate dalle imprese brianzole rispetto al secondo trimestre del 2021 risulta del 23,4%. Tutti i comparti manifatturieri partecipano alla crescita a eccezione dell’abbigliamento (-9,1%). Il primo comparto per volumi, quello dei prodotti in metallo, è anche quello che contribuisce di più alla crescita in termini percentuali (+58,9%); incrementi di ordine di grandezza analogo si registrano anche per comparti più piccoli come i mezzi di trasporto (+51,4%) e i prodotti petroliferi (+41,1%). Anche la gomma-plastica e gli apparecchi elettrici si segnalano per una crescita dei flussi di import superiore alla media (rispettivamente +37,5% e +35,6%). Tre altri comparti evidenziano infine una dinamica di crescita inferiore al 10%, si tratta di farmaceutica (+8,4%), chimica (+7,1%) ed elettronica (+5,2%). Per quanto riguarda il semestre nel complesso, l’incremento delle importazioni monzesi rispetto al 2021 è del 30,8%. Tutti i comparti manifatturieri vedono un incremento dei flussi in un range che varia dal 6,5% dei prodotti di elettronica fino al 64,6% dei prodotti in legno. Il comparto dei prodotti in metallo si mantiene tra quelli cresciuti maggiormente (+60,7%), in forte crescita anche l’import di macchinari (+42,7%) e di prodotti della gomma-plastica (+41,2%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

I due terzi (66,6%) delle esportazioni delle imprese brianzole del secondo trimestre 2022 sono dirette a Paesi europei. In valori assoluti i flussi ammontano a 2,1 miliardi di euro di merci, di cui quasi 1,6 miliardi riguarda Paesi partner UE e 528 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il mercato più grande per la Brianza (295 milioni di euro), seguita dal Regno Unito (102 milioni). Sono destinate a Paesi asiatici 594 milioni di euro di merci, pari al 18,6% del totale. La gran parte degli scambi avviene con Paesi dell’Asia Orientale, 105 milioni di euro sono diretti in Cina e altri 187 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (di cui 86 milioni a Singapore). L’export brianzolo nel continente americano vale 363 milioni di euro (l’11,4% del totale), di cui quasi 250 milioni diretti negli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania sono dirette rispettivamente il 2,7% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre. Nei primi sei mesi del 2022 le esportazioni verso Paesi europei ammontano a 4,3 miliardi di euro (68,1% del totale), di cui 3,3 miliardi destinati a Paesi UE (il 52,2% del totale) e poco più di 1 miliardo ai restanti, tra cui Svizzera (559 milioni) e Regno Unito (197 milioni). I flussi diretti in Asia valgono 1,1 miliardi di euro, dei quali 241 milioni indirizzati in Medio Oriente, 76 milioni in Asia Centrale e 843 milioni in Asia Orientale; a livello di singoli Paesi, i mercati più rilevanti sono Cina (207 milioni) e Singapore (161 milioni). L’export verso l’America è pari a 661 milioni di euro (10,4%), dei quali 456 milioni destinati agli Stati Uniti e 162 milioni a Paesi dell’America Centro-Meridionale.

Riguardo all’approvvigionamento di merci delle imprese brianzole, nel secondo trimestre 2022 il 72,9% dei flussi proviene da Paesi europei, circa 2,1 miliardi di euro in cifre; la gran parte dei flussi riguarda l’Unione Europea (1,7 miliardi). La quota maggiore delle merci in arrivo da fuori Europa proviene – come di consueto – dall’Asia: 601 milioni di euro di importazioni per il 20,7% del totale; poco più della metà di questi flussi arriva dalla sola Cina (319 milioni di euro in valori assoluti). Dal continente americano provengono invece solamente il 5,2% delle importazioni del trimestre, per un valore di 152 milioni di euro. Il dato complessivo del primo semestre 2022 indica 4,3 miliardi di euro di merci importate da Paesi europei, di cui 3,6 miliardi da partner dell’Unione Europea. L’import dall’Asia raggiunge la cifra di 1,2 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’Estremo Oriente (1,1 miliardi), in particolare la Cina (682 milioni). Provengono infine dall’America 287 milioni di euro di merci importate dalla Brianza, in gran parte originate negli Stati Uniti (255 milioni).

La dinamica delle esportazioni brianzole del trimestre mostra una crescita di tutte le destinazioni territoriali, un dato positivo anche tenendo conto del fatto che tale crescita, riferita al valore nominale della merce esportata, incorpora la crescente inflazione manifestatasi in questo periodo. Nei confronti dell’Europa si osserva un incremento del 18,6%, che sale al 21,4% per i mercati UE mentre i restanti Paesi si fermano al 10,8%; tra questi ultimi si segnalano la crescita di Turchia (+19,2%) e Svizzera (+24,4%), mentre è in forte calo la Russia (-41%) a seguito delle sanzioni successive all’invasione dell’Ucraina. L’export verso il continente americano cresce del 13,6% grazie a un incremento del 14% degli Stati Uniti, mentre la parte centro-meridionale del continente si ferma a un 9,7%, con un calo del 4,7% dei flussi diretti in Brasile. Il continente asiatico cresce meno, si registra infatti un 7,8% di crescita sul secondo trimestre 2021; positivo il contributo del Medio Oriente (+14,1%), stabili i Paesi dell’Asia Centrale (+0,3%) spinti verso il basso dall’India (-7,1%), mentre l’Asia Orientale cresce del 7%. In questo ultimo gruppo di Paesi coesistono alcuni mercati in forte crescita per l’export brianzolo quali Corea del Sud (+20%), Taiwan (+15,7%) e Hong Kong (+14,4%), con altri in calo quali Cina (-15,7%) e Giappone (-13,7%). Osservando il primo semestre dell’anno, la crescita rispetto al 2022 migliora rispetto al dato del trimestre per tutti i continenti. Nei confronti dell’Europa si osserva una variazione positiva del 23,7%, merito soprattutto dei Paesi UE (+28,7%), mentre tra i restanti mercati sono in calo Regno Unito (-3%) e Russia (-27,6%). Nei confronti del continente americano si registra una crescita complessiva del 18%, con incrementi superiori al 10% sia per la parte settentrionale che centro-meridionale del continente. In Asia cresce il valore delle merci esportate verso Medio Oriente (+14,9%) e Asia Orientale (+12%), mentre calano i mercati dell’Asia Centrale (-9,5%), meno rilevanti però per volumi.

Come per l’export, la variazione annua delle importazioni delle imprese brianzole è estremamente positiva, rispetto al secondo trimestre del 2021 si registra infatti un +23,4%. Non tutte le direttrici geografiche risultano in crescita però, si osserva infatti una significativa contrazione delle merci provenienti dal continente americano (-12,6%), dovuta a un calo dell’import dagli Stati Uniti (-18,6%). I flussi dall’Europa sono cresciuti in un anno del 29,7%, con incrementi significativi che riguardano sia i mercati UE (+30,6%) sia i restanti Paesi (+25,6%). Le importazioni dall’Asia crescono nel complesso del 14%. Contribuiscono alla crescita sia i Paesi del Medio Oriente che l’India, con flussi più che raddoppiati, per quanto contenuti in valori assoluti. Più rilevante per i volumi coinvolti la crescita dell’import dalla Cina (+23,1%), in positivo anche Taiwan (+39,7%) e Giappone (+17,5%). La crescita complessiva dell’import del semestre registra un incremento del 30,8% sullo stesso periodo del 2021, che sale al 34% per quanto riguarda le merci provenienti dal continente europeo e fino al 37% per i Paesi dell’Unione Europea. Positiva la dinamica dell’America (+9,7%) nonostante il calo dell’ultimo trimestre. Crescono infine del 24,3% le importazioni dal continente asiatico, con forti incrementi che coinvolgono Medio Oriente (+94,2%), Asia Centrale (+101,3%), Cina (+34,4%) e Taiwan (+65,4%).

 

 

Dettaglio europeo

Germania e Francia sono le più importanti destinazioni dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea nel secondo trimestre 2022, per un valore dei flussi in uscita pari rispettivamente a 414 e 289 milioni di euro. La terza posizione è occupata dalla Spagna che vale per le imprese brianzole 145 milioni di euro. Al di sopra della soglia dei 100 milioni di euro esportati nel trimestre si collocano anche Paesi Bassi (132 milioni) e Polonia (116 milioni), molto più distante il Belgio (68 milioni). Tra gennaio e giugno del 2022 le esportazioni brianzole in Germania raggiungono il miliardo di euro contro 564 milioni destinati alla Francia. Il resto della graduatoria non cambia rispetto a quella dell’ultimo trimestre: troviamo quindi la Spagna (287 milioni), i Paesi Bassi (270 milioni) e la Polonia (215 milioni). Tra i 100 e i 200 milioni si posizionano invece Belgio (142 milioni) e Austria (111 milioni).

Germania e Francia sono anche i due più importanti partner europei della Brianza per quanto riguarda le importazioni di merci, dalla Germania ne provengono 572 milioni di euro nel trimestre, dalla Francia 279 milioni. Seguono i Paesi del Benelux, i Paesi Bassi con 227 milioni di euro e il Belgio con 141 milioni, quindi la Spagna con 117 milioni. Nei primi sei mesi del 2022 le importazioni dalla Germania raggiungono la cifra di 1,1 miliardi di euro, quasi il doppio dei flussi provenienti dalla Francia a quota 602 milioni, seguita a poca distanza dai Paesi Bassi (554 milioni). Volumi rilevanti di merci provengono anche da Belgio (311 milioni) e Spagna (242 milioni).

La dinamica dell’export del trimestre mostra una crescita diffusa nei confronti della maggior parte dei mercati della UE, in modo particolare i principali Paesi. Considerando i primi tre partner della Brianza, la Germania cresce del 17,8%, la Francia del 23,6%, la Spagna del 16%. In termini percentuali spicca il dato dei Paesi Bassi che vede un raddoppio del valore delle merci scambiate rispetto al secondo trimestre 2021 (+107%). Sono pochi i Paesi verso cui si osserva un calo dei flussi, il maggiore dei quali è il Belgio (-6,5%). Una dinamica analoga si conferma osservando il dato cumulato del primo semestre. In rapporto allo stesso periodo del 2021 l’export brianzolo in Germania cresce del 39,7%, in Francia del 20,4%, in Spagna del 16,1%. La crescita dei Paesi Bassi si conferma piuttosto importante (+115,8%), per contro le uniche variazioni negative riguardano Belgio (-0,1%) e Svezia (-13,2%).

Come per l’export, anche sul fronte dell’import si osserva un incremento dei flussi rispetto a quasi tutti i Paesi UE. Tra i partner più importanti della Brianza, la Francia è quello che cresce maggiormente (+67,3%), seguita da Paesi Bassi (+33,9%) e Germania (+28%). Più contenuta la dinamica di crescita che riguarda Belgio (+6,7%) e Spagna (+12,3%), in diminuzione i flussi dalla Polonia (-4,7%). Gli incrementi annui che si osservano considerando il primo semestre dell’anno risultano di maggiore intensità per i tre principali mercati di approvvigionamento della Brianza: si osserva una crescita dell’89,9% per la Francia, del 44,5% per i Paesi Bassi e del 31% per la Germania. Per tutti i Paesi riportati nel grafico si osserva una crescita annua superiore al 10%, a eccezione della Polonia che risulta in calo (-4,1%).

 

 

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