La dinamica dell'industria brianzola
Per l’industria manifatturiera brianzola, il terzo trimestre del 2022 mette in evidenza la continuazione di una crescita piuttosto sostenuta, in linea con il dato del trimestre scorso e con quanto si può osservare anche a livello regionale. La crescita si riscontra peraltro per tutti i principali indicatori (produzione, fatturato e ordini) sia su base congiunturale, quindi rispetto allo scorso trimestre sia su base tendenziale, quindi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ancora elevate le tensioni inflattive, con un incremento dei prezzi delle materie prime attorno al 10% su base congiunturale. Sono positive le aspettative espresse sul prossimo trimestre, salvo che per la domanda interna. Nel primo grafico si osserva la robusta crescita annua della produzione (+7,4%), vicina alla velocità di crescita del trimestre passato. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 il 2010 come anno di riferimento) continua a salire, come avviene ormai costantemente da inizio 2021; nel trimestre in esame raggiunge quota 122,4 dopo essere sceso fino a 87,5 nella fase più critica della crisi del 2020.
La dinamica congiunturale dell’industria manifatturiera brianzola risulta positiva per tutti gli indicatori rilevati, seguendo la dinamica di crescita che si riscontra complessivamente in Lombardia.
La produzione industriale in Brianza cresce su base trimestrale dell’1,7% (dato destagionalizzato), superando nettamente la media regionale (+0,4%). La crescita del fatturato risulta superiore a quella della produzione, anche per effetto degli incrementi dei prezzi: saliamo infatti del 2%; in Lombardia la differenza tra i due indicatori è molto più accentuata, il fatturato cresce del 2,6% (contro lo 0,4% della produzione). Risulta in leggera crescita rispetto a tre mesi fa la quota di fatturato realizzata all’estero, pari al 39,1% delle vendite realizzate nel trimestre in esame, poco al di sotto della Lombardia (39,8%).
La dinamica degli ordini vede una crescita particolarmente robusta delle commesse provenienti dall’estero, con un incremento congiunturale del 2,7%, mentre la crescita degli ordini interni si ferma all’1,6%. Anche in regione si osserva un aumento, ma più contenuto: gli ordinativi dall’estero crescono infatti dell’1,5% e quelli dall’Italia dell’1,3%.
I fenomeni inflattivi si mantengono elevati, aumentando di intensità in provincia rispetto alla passata rilevazione. La crescita congiunturale dei prezzi delle materie prime a Monza arriva infatti al 10,7%, superando il dato regionale del 9,8%. Resta elevata anche la crescita dei prezzi dei prodotti finiti, pari al 5,7% in provincia e al 6,1% in regione.
La dinamica dell’industria manifatturiera brianzola risulta estremamente positiva anche su base annua per tutti gli indicatori rilevati; per quanto la crescita del fatturato rifletta in parte un aumento dei prezzi oltre a quello dei volumi venduti, si osserva comunque una buona dinamica di produzione e ordini. Una crescita di entità paragonabile, come si osserva dal grafico, si registra anche a livello regionale.
La crescita della produzione a Monza è del 7,4% rispetto al terzo trimestre del 2021, meglio del dato regionale che arriva al 4,8%.
L’incremento annuo del fatturato supera quello della produzione, in quanto incorpora anche la crescita dei prezzi. L’incremento dei ricavi dell’industria manifatturiera risulta del 12,5% a Monza e del 13,5% in Lombardia. La crescita per la Brianza si deve soprattutto alle vendite realizzate all’estero, aumentate del 19,4% in un anno, mentre il fatturato del mercato nazionale registra una crescita dell’8,1%. In Lombardia al contrario si osserva una quasi coincidenza tra la dinamica del fatturato estero (+13,6%) e di quello interno (+13,4%).
La dinamica degli ordini dell’industria brianzola ricalca quella del fatturato. La crescita complessiva si attesta all’11,2% con un contributo nettamente maggiore degli ordini provenienti dall’estero (+16,3%) rispetto a quelli dall’Italia (+7,9%). La dinamica lombarda degli ordini è decisamente più contenuta anche se ampiamente in terreno positivo: si osserva una crescita annua del 6,6%, con una performance leggermente migliore degli ordini esteri (+7,2%).
L’osservazione degli indicatori relativi al mercato del lavoro delle imprese manifatturiere brianzole registra anche nel trimestre in esame un basso ricorso alla cassa integrazione. Hanno dichiarato di avere fatto ricorso alla CIG il 4% delle imprese intervistate, un dato leggermente superiore a quello del trimestre precedente (era il 3,1%) e in linea con le percentuali fisiologiche di ricorso alla CIG precedenti il picco del 2020, come si osserva anche dal grafico. L’incidenza della CIG sul monte ore complessivo delle imprese nel trimestre risulta tra le più basse rilevate nel passato recente: solamente lo 0,1%. Riguardo al mercato del lavoro si osserva un tasso di ingresso piuttosto alto per il terzo trimestre dell’anno (2,2%), ma nello stesso tempo si registra un elevato tasso di uscita (2,1%); il saldo è quindi solo leggermente positivo (+0,1%), migliorando però rispetto al -0,1% registrato nel terzo trimestre del 2021.
Le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre risultano piuttosto positive riguardo produzione e occupazione, solo leggermente meno ottimiste rispetto a quelle espresse la scorsa rilevazione. Più caute le aspettative sulla domanda, con una minima prevalenza di giudizi positivi per quella estera e, al contrario, una prevalenza di opinioni pessimiste per quella interna.
La produzione è prevista in crescita dal 28,2% degli operatori brianzoli intervistati, mentre solamente il 17,7% si aspetta una riduzione (il 54% indica stabilità). Il saldo tra ottimisti e pessimisti si mantiene positivo (10,5 punti percentuali) di poco ridimensionato rispetto ai trimestri recenti. Anche per l’occupazione le aspettative sono positive, il 14,3% degli operatori intervistati si attende una crescita, solamente il 4,8% si aspetta una riduzione.
Per la domanda estera si osserva un leggero ottimismo, in linea con la rilevazione del trimestre scorso. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è positivo di 1,7 punti percentuali (i giudizi di aumento e riduzione erano in perfetto pareggio tre mesi fa). Peggiorano decisamente invece le aspettative sulla domanda interna, che il 27,2% degli operatori si aspetta in calo, contro solamente il 18,4% che indica più probabile una crescita.
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons