LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA
Nel terzo trimestre 2022 si osserva un rallentamento della crescita della produzione dell’industria manifatturiera lodigiana su base congiunturale, in maniera analoga alla dinamica osservata in Lombardia. Anche per ordini e fatturato si registra una dinamica congiunturale piuttosto tiepida, mentre si continua a osservare una crescita importante su base tendenziale. Migliorano le aspettative sulla produzione, ma al contempo rimangono in negativo quelle sulla domanda. Rallenta la crescita dei prezzi della produzione, che tuttavia continuano a rappresentare un problema per l’industria. La crescita della produzione industriale rispetto al terzo trimestre del 2021 risulta del 3,3%, un dato che segna un rallentamento rispetto ai trimestri più recenti. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) risale comunque fino a quota 136,5. Nel grafico che illustra l’andamento dei volumi produttivi negli ultimi anni si osserva come – a seguito dell’evidente flessione della prima metà del 2020 – una fase di risalita abbia riportato i livelli della produzione industriale del lodigiano piuttosto nettamente al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana mostrano un rallentamento della dinamica della produzione, che rimane comunque positiva, e alcuni problemi di tenuta sui mercati esteri. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano cresce su base congiunturale dello 0,3% (dato destagionalizzato), in linea con il dato regionale (0,4%).
La crescita del fatturato risulta analoga a quella della produzione (+0,4%) nonostante un calo delle vendite realizzate all’estero; a livello regionale si osserva invece un incremento più importante (+2,6%) che probabilmente incorpora anche la crescita dei prezzi. La quota del fatturato estero sul fatturato complessivo dell’industria lodigiana nel trimestre è del 32%, rimanendo quindi lontana dalla media regionale del 39,8%.
Gli ordini esteri, caratterizzati da una robusta crescita nel trimestre precedente segnano in questo trimestre un sensibile calo (-2,1%), mentre accade l’opposto per gli ordinativi provenienti dall’Italia, scesi tre mesi fa e ora in forte recupero (+7,8%). In Lombardia si osserva invece una discreta crescita, che contraddistingue sia la componente estera (+1,5%) sia interna degli ordini (+1,3%).
Rallenta la velocità di aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti rispetto ai trimestri recenti sia in provincia che in regione; rimane però ancora estremamente elevata la variazione trimestrale. La crescita congiunturale dei prezzi delle materie prime a Lodi risulta del 7,1%, in Lombardia del 9,8%. Per quanto riguarda i prezzi dei prodotti finiti la crescita congiunturale è del 3,4% in provincia e del 6,1% in regione.
La dinamica tendenziale dell’industria lodigiana registra un rallentamento della crescita della produzione, come avviene nel resto della regione, mentre si confermano incrementi annui superiori al 10% per fatturato e ordini. La crescita della produzione a Lodi rispetto al terzo trimestre 2021 risulta pari al 3,3%, un punto percentuale e mezzo al di sotto del dato lombardo (4,8%).
Il fatturato dell’industria lodigiana, complice il contestuale incremento dei prezzi, registra anche nel trimestre in esame una crescita tendenziale dell’11,5%; le vendite effettuate all’estero, il cui dato congiunturale è negativo, crescono in un anno solamente del 3,9%, mentre il fatturato realizzato in Italia arriva al +15,1%. In Lombardia il fatturato è cresciuto del 13,5%, con una minima differenza tra l’andamento delle componenti estera (+13,6%) e interna (+13,4%).
La dinamica degli ordini del lodigiano risulta simile a quella del fatturato, con un aumento complessivo del 10,6%. Come per il fatturato, la crescita è sostenuta dalla componente interna (+14,1%), mentre gli ordini esteri si sono fermati al 3,3%. La dinamica lombarda degli ordini vede invece una crescita del 6,6% che – a differenza del lodigiano – registra una performance migliore per le commesse provenienti dall’estero (+7,2%) rispetto all’Italia (+6,2%).
Gli indicatori rilevati riguardo al mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana continuano a mostrare un quadro complessivamente positivo. Il saldo tra entrate e uscite di lavoratori è in perfetto pareggio, dovuto a tassi di ingresso e uscita, entrambi pari all’1,6%; nello stesso trimestre di un anno fa si osservava un mercato del lavoro più dinamico, con un tasso di ingresso del 2,3% e un saldo leggermente positivo (0,3%). Riguardo la cassa integrazione, dopo due trimestri in cui non si era registrato nessun caso tra le imprese intervistate si rileva un 2,6% di imprese che ne ha fatto ricorso nel terzo trimestre 2022; in termini di incidenza sul monte ore, il fenomeno risulta in ogni caso praticamente nullo. Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021.
I dati delle aspettative sull’immediato futuro degli imprenditori del manifatturiero lodigiano indicano un miglioramento del clima di fiducia per produzione e occupazione, con un saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione leggermente positivo. Rimangono invece in terreno lievemente negativo le aspettative sulla domanda, sia per quanto riguarda la componente estera sia per quella interna.
La produzione è attesa in crescita dal 20,5% degli operatori (in risalita dal 15,4% che si aspettava una crescita tre mesi fa); per contro il 17,9% ritiene più probabile un calo. Il saldo tra giudizi positivi e negativi torna quindi in terreno positivo. Anche riguardo l’occupazione si osserva un leggero miglioramento; i giudizi di crescita riguardano il 10,3% degli operatori, contro il 5,1% che si aspetta una riduzione.
Le aspettative sulla domanda vedono invece ancora una prevalenza di giudizi pessimisti. Per la domanda estera il saldo negativo è di 6,1 punti percentuali (solamente il 12,1% degli operatori attende una domanda in crescita), con una quota particolarmente elevata nel trimestre di giudizi di stabilità (69,7%). Riguardo la domanda interna, salgono al 20,5% le aspettative di crescita, ma la quota di operatori che indica un calo rimane comunque più elevata (23,1%).
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons