La dinamica dell'industria milanese

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il proseguimento dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022 registra i primi segnali predittivi di decelerazione, evidenziati da una contrazione degli ordini rispetto ai tre mesi precedenti, mentre sul piano della produzione e del fatturato si osserva ancora un incremento in linea con gli andamenti registrati a livello regionale.

Sul contesto complessivo dell’attività manifatturiera iniziano pertanto a gravare sia elementi di carattere macroeconomico e geopolitico, sia il peggioramento della dinamica inflazionistica. In particolare, per la manifattura milanese, le dinamiche afferenti agli approvvigionamenti si sono espresse attraverso un’ascesa dei prezzi delle materie prime a uso industriale sia su base trimestrale (+9,9%) sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno (+48,8%).

Il trend crescente dei costi ha quindi indotto le imprese manifatturiere ad aumentare ulteriormente i listini dei prezzi dei prodotti industriali finiti (+5% su base trimestrale e +21,4% su base annua).

L’attività manifatturiera complessiva continua, pertanto, a risentire di tale contesto: per soddisfare la domanda, i processi produttivi hanno quindi fatto ricorso massicciamente alle scorte sia di materie prime che di prodotti finiti.

Se dal piano congiunturale passiamo all’ambito di analisi tendenziale, ossia al raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno, possiamo osservare ancora un trend positivo che beneficia di un prolungamento ulteriore dell’effetto di trascinamento del precedente anno e che coinvolge i diversi piani di analisi in cui si declina l’attività manifatturiera ossia produzione, fatturato e ordini.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al secondo trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione dell’indice stesso, che ha raggiunto quota 118,9. Considerando pertanto la variazione tendenziale, la produzione ha messo a segno un rilevante incremento (+7,3%), simile per intensità a quanto registrato dalla dinamica regionale della manifattura.

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro complessivo dell’industria manifatturiera milanese ha evidenziato nel secondo trimestre 2022 un primo segnale di rallentamento della dinamica, che si è manifestato sul piano degli ordini con una consistente contrazione rispetto al trimestre precedente. Il segnale, in chiave predittiva, è sintomatico di un probabile rallentamento della produzione nel trimestre successivo.

Emerge inoltre, in relazione al fatturato, un differenziale di performance che avvantaggia l’attività manifatturiera regionale rispetto al contesto milanese.

Se consideriamo invece il piano produttivo, il confronto tra manifattura milanese e regionale registra un allineamento sostanziale tra i due territori.

Il quadro di dettaglio dei dati rispetto al trimestre precedente indica pertanto un aumento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese, allineato alla crescita registrata nel territorio regionale (+1,6% destagionalizzato).

Il disallineamento tra città metropolitana di Milano e Lombardia a vantaggio della manifattura regionale, come già evidenziato, è afferente alla dinamica del fatturato e del portafoglio ordini.

In particolare, nell’area milanese, per le commesse acquisite dai mercati si è osservata una flessione più ampia del canale estero (-3,8% destagionalizzato) rispetto alla componente domestica (-2,6% destagionalizzato), determinando una diminuzione generale dei giorni di produzione assicurata dagli ordini (da 76 a 69).

Se consideriamo la dinamica del fatturato, nel secondo trimestre 2022 si è osservato per la manifattura milanese un incremento minore (+3,2% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove il saggio di crescita è più consistente (+4,6% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra ancora un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel secondo trimestre 2022.

La performance complessiva dell’area metropolitana è in linea con l’andamento riscontrato a livello regionale, dove il comparto, oltre a mostrare una continuazione del sentiero di ripresa, è cresciuto in misura significativamente più ampia sia sotto il profilo del fatturato che degli ordini rispetto all’industria locale.

Gli incrementi ottenuti dalla manifattura metropolitana sul piano produttivo, del fatturato e degli ordini costituiscono un ulteriore elemento positivo che contribuisce a consolidare l’attività industriale oltre il livello pre-pandemico, sebbene la dinamica appaia in rallentamento rispetto alla performance registrata nel primo trimestre.

L’analisi puntuale degli indicatori registra sul piano della produzione industriale un rilevante incremento su base annua (+7,3%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in crescita (+7,4%).

Se consideriamo il fatturato, la crescita ottenuta su base annua (+15,2%) è inferiore di oltre 2 punti percentuali al ritmo di espansione ottenuto dalla manifattura lombarda (+17,5%). La suddivisione tra mercato interno ed estero evidenzia un trend migliore per il canale legato alla componente interna (+15,7%) rispetto alla dinamica registrata dal fatturato nei mercati esteri (+14,3%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un ritmo di incremento di dimensioni contenute (+6%) se parametrato alla dinamica tendenziale del primo trimestre. Si è quindi osservato un consistente rallentamento degli input di acquisto provenienti dai mercati dove la componente interna registra un incremento più contenuto (+5,6%) rispetto a quella estera (+6,7%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento del sistema manifatturiero regionale, dove le commesse estere registrano un saggio di crescita più intenso (+11%) rispetto al mercato interno (+7,8%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di rincaro generale delle commodity si sta riversando sulla performance dell’industria manifatturiera dell’Eurozona, che nel secondo trimestre 2022 evidenzia un trend sostanzialmente piatto.

L’industria nazionale, nonostante la diminuzione stimata nel mese di giugno 2022, e sebbene il trend sia comunque calante, evidenzia un aumento della produzione nella media del secondo trimestre 2022: la Banca d’Italia stima un aumento pari a +1,5% sul precedente trimestre, frutto delle buone performance di marzo e aprile.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio evidenzia, nel secondo trimestre 2022, un ritmo di incremento della produzione industriale simile tra sistema manifatturiero della Lombardia e della città metropolitana di Milano (+1,6% destagionalizzato).

Entrambi i territori mostrano una capacità di resilienza dell’attività manifatturiera superiore all’industria nazionale e alla dinamica registrata dall’Eurozona nonché rispetto ai principali paesi manifatturieri continentali, quali Germania e Francia, in cui iniziano a palesarsi segnali consistenti di difficoltà.

 

 
Mercato del lavoro

Nonostante il proseguimento della crescita dell’attività industriale nel secondo trimestre 2022, il mercato del lavoro dell’industria milanese ha palesato un segnale negativo attraverso l’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali impiegati per far fronte alle crisi di impresa.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una crescita significativa (+5,2%), rispetto alla dinamica piatta degli ultimi tre trimestri. Il dettaglio di utilizzo della CIG è ascrivibile a un elevato impiego dello strumento da parte delle grandi imprese.

Tale dato trimestrale trova conferma nella quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione che nel secondo trimestre 2022 si è rafforzata rispetto al trimestre precedente (4,9% contro 4,2%) alimentata in misura elevata dalla classe dimensionale oltre i 200 addetti.

Relativamente alla dinamica occupazionale, l’andamento complessivo si è ridotto di intensità, determinando un saldo complessivo debolmente positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).

 
Previsioni per il terzo trimestre 2022

Il quadro previsivo tracciato dalle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2022 registra un brusco ridimensionamento complessivo delle attese, che coinvolge in particolare sia la dimensione produttiva che le prospettive sulla domanda interna ed estera.

Le aspettative delle imprese evidenziano in particolare un significativo peggioramento del clima di fiducia che si palesa attraverso dei saldi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) in relazione ai piani di indagine afferenti alle proiezioni sulla produzione industriale e nei confronti della domanda proveniente dai mercati.

In generale, sul clima di fiducia si sono concretizzate le variabili negative di contesto già evidenziate in precedenza: l’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare energetiche, e l’incremento dei costi di produzione, la stima di riduzione dei margini operativi e l’accelerazione dell’inflazione, fenomeno che su scala internazionale ha indotto le banche centrali a elevare significativamente i tassi di finanziamento peggiorando quindi le prospettive per gli investimenti delle imprese, con l’obiettivo di evitare il manifestarsi di fenomeni stagflattivi (stagnazione e inflazione insieme).

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2022, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia pertanto un sentiero nettamente regressivo per la produzione rispetto ai tre mesi precedenti (-3,2% contro +18,6%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il terzo trimestre 2022, pur indicando ancora la stabilità come prospettiva prevalente, ipotesi condivisa dal 78,2% delle imprese industriali milanesi e in rafforzamento rispetto alla precedente rilevazione (76,7%), registra un brusco arretramento del saldo complessivo rispetto ai tre mesi precedenti (6,5% contro 13%).

Come già evidenziato, il peggioramento delle aspettative ha coinvolto in misura massiccia anche la domanda stimata dai mercati, in particolare la domanda interna. Il saldo complessivo è infatti passato in un quadrante ampiamente negativo (-10,2% contro +9,4%), dando quindi concretezza alle stime orientate verso un quadro di rapido deterioramento del contesto economico nazionale rafforzato anche da una visione attendista, che coinvolge oltre la metà delle imprese intervistate.

Riguardo alla domanda estera, anche per essa l’analisi evidenzia un peggioramento del saldo finale delle risposte rispetto alla precedente rilevazione trimestrale (-3,1 contro +8,8%). Su tale contesto grava l’incertezza di un’evoluzione positiva della situazione politica ed economica internazionale e la prospettiva di una caduta del volume degli scambi internazionali.

 

 

 

Se consideriamo il focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il terzo trimestre 2022, effettuata attraverso una comparazione tra piano qualitativo (espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione, piano quantitativo e l’indicatore afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare una netta divergenza degli andamenti.

In particolare, le indicazioni quantitative provenienti dal ciclo della produzione di breve termine esprimono ancora un sentiero positivo per la manifattura milanese: il segnale di fondo è quindi positivo, la produzione ha consolidato ulteriormente nel trimestre il sentiero di ripresa.

Tali indicazioni quantitative non incorporano tuttavia le attese espresse dagli operatori industriali: il contesto di incertezza sulle dinamiche economiche e politiche, che definiscono il quadro all’interno del quale stimare l’attività futura della manifattura, ha determinato un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre e le azioni che verranno intraprese da parte degli operatori prescinderanno, pertanto, da un quadro ancora positivo dal lato quantitativo.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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