Milano

Abbreviazione
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Trimestre
Terzo
Anno
2023
Settori

Rispetto al trend di crescita registrato nella prima parte del 2023, il terzo trimestre 2023 presenta una vistosa frenata della dinamica esportativa complessiva rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (-3,5%), corrispondente a una contrazione di oltre mezzo miliardo di euro che si correla alla flessione di oltre tre miliardi di euro delle importazioni (-13,3%).

La declinazione settoriale evidenzia un quadro frammentato tra i diversi comparti, dove si registra ancora una tenuta della dinamica di crescita per i macchinari e apparecchi (+9,2%), la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+2,5%), gli apparecchi elettrici (+7%), i mezzi di trasporto (+5,6%) e i prodotti in metallo (+2,5%).

Tra gli altri settori portanti dell’export milanese, si è invece registrata una consistente flessione per le produzioni chimiche (-6,2%), a cui si sono aggiunti i significativi arretramenti rilevati per i comparti dell’elettronica e ottica (-9%), della gomma-plastica (-6,7%) e della farmaceutica (-3,2%).

Passando al consuntivo dell’export dei primi nove mesi del 2023, nonostante la flessione del terzo trimestre, si registra un quadro settoriale complessivo ancora in crescita (+4,7%), dove si nota una significativa progressione delle esportazioni per la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+13,3%) e per i comparti dei prodotti elettrici (+13,5%), dei macchinari e apparecchi (+8,8%) e dei mezzi di trasporto (+8,4%).

Relativamente agli altri settori, si è invece osservato un arretramento per i comparti dei prodotti chimici (-2,7%) e delle industrie dell’elettronica e delle produzioni ottiche (-1%).

In relazione alle importazioni, sulla pesante flessione del terzo trimestre 2023 incidono in misura determinante gli arretramenti a due cifre dei settori più rappresentativi: prodotti in metallo (-21,8%), tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-11,8%), macchinari e apparecchi (-14,5%) e prodotti chimici (-19,5%).

La contrazione dell’import del terzo trimestre 2023 ha ulteriormente aggravato il trend negativo complessivo, la dinamica dei primi nove mesi dell’anno evidenzia quindi una significativa flessione (-6,3%), trainata in particolare dai settori dei prodotti in metallo (-15,4%) e chimici (-16,3%), ai quali si sono aggiunti gli arretramenti registrati dai comparti dei macchinari e apparecchi (-7,7%), della gomma-plastica (-9,9%) e dell’elettronica (-5,4%).

Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle dinamiche di incremento registrate dai mezzi di trasporto (+21,2%) e dai prodotti alimentari (+4%) ed elettrici (+6%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano nel terzo trimestre 2023 un ridimensionamento delle dinamiche rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, in particolare verso i mercati europei (-6,8%), dove incide in misura rilevante la flessione delle esportazioni dirette verso i mercati esterni alla UE (-10,7 %), che si abbina alla contrazione dell’export verso quest’ultima (-4,3%).

All’esterno dell’Europa, il terzo trimestre 2023 ha evidenziato una frenata esportativa verso le Americhe (-0,2%), ascrivibile alla flessione registrata nel mercato degli Stati Uniti (-5%).

Nei confronti dei mercati asiatici, la stagnazione complessiva dell’export (+0,3%) è da ascrivere principalmente alla contrazione della dinamica registrata nei confronti del Medio Oriente (-2,6%) e ai deboli incrementi verso i mercati di destino dell’Asia Orientale (+0,6%), primo mercato asiatico di riferimento delle esportazioni milanesi, dove incidono in particolare le flessioni registrate dai mercati giapponese (-13,1%) e sudcoreano (-3,5%). Tali dinamiche sono state compensate solo in parte dall’aumento registrato verso la Cina (+3,4%), la zona speciale cinese di Hong Kong (+14,7%) e le piazze minori dell’export di Singapore (+15,7%) e Taiwan (+28,2%).

In relazione al quadro consuntivo dei primi nove mesi del 2023, la dinamica di crescita complessiva è stata supportata principalmente dai mercati extra-europei. Sia nei confronti delle Americhe (+8,6%), dove l’espansione è stata condizionata dalla performance esportativa verso gli Stati Uniti (+6,9%), che dei mercati dell’Asia (+8,6%), la dinamica ha registrato un saggio di crescita maggiore rispetto ai mercati europei (+1,2%), dove incide in particolare la debolezza dell’export verso l’Unione Europea (-0,5%), non sufficientemente bilanciata dall’incremento registrato nei mercati non UE (+4,4%).

Il focus sui mercati asiatici evidenzia una diffusione della dinamica espansiva sostenuta in particolare dai mercati del Medio Oriente (+8,7%) e dell’Asia Centrale (+16,6%), dove è rilevante il ruolo dell’India (+13%).

I mercati dell’Asia Orientale si sono caratterizzati per una relativa minore dinamicità (+7,7%), sulla quale ha inciso la performance del mercato giapponese (+1,4%), mentre si sono osservate delle sostenute dinamiche di incremento verso i mercati di Cina (+6,8%), Corea del Sud (+9,9%) e zona speciale cinese di Hong Kong (+10,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel terzo trimestre 2023 le esportazioni dell’area milanese verso il continente europeo hanno registrato una significativa flessione (-6,8%) trainata sia dalla contrazione registrata nei confronti dell’Unione Europea (-4,3%) sia dal sensibile arretramento dei mercati esterni al perimetro comunitario (-10,7%), dove si è osservata una profonda flessione dell’export diretto verso la Svizzera (-18,8%), che incide per oltre la metà sul valore complessivo dei mercati non UE.

La dinamica negativa è stata, inoltre, rafforzata dalla contrazione registrata dal mercato britannico (-4,9%) e russo (-16%); unica eccezione a tale trend è invece rappresentata dalla crescita ottenuta nei confronti della Turchia (+8,9%).

In relazione alla dinamica dell’export verso l’Unione Europea, la flessione verso i partner comunitari è da ascriversi alla continuazione della fase di contrazione che ha coinvolto 14 dei mercati comunitari, che insieme rappresentano in valore circa 2,4 miliardi sui 4,8 esportati dall’area milanese verso la UE nel terzo trimestre 2023.

Tra i mercati di sbocco più rilevanti per la città metropolitana di Milano si è registrata una frammentazione delle performance; pertanto, alla consistente flessione delle esportazioni verso la Germania (-17,5%) e ai significativi arretramenti registrati verso Spagna (-13,4%), Belgio (-26,1%), Austria (-6,5%) e Romania (-9,6%), ha corrisposto una dinamica incrementale dell’export verso Francia (+10,9%), Olanda (+21,2%), Polonia (11,4%).

In relazione al quadro consuntivo dell’export verso l’Europa dei primi nove mesi, si registra una dinamica complessiva debole (+1,2%), condizionata dalla contrazione dei mercati dell’Unione Europea (-0,5%) e dalla decelerazione della crescita delle piazze esterne al perimetro comunitario rispetto alla dinamica rilevata nella prima parte del 2023 (+4,4%) e sulla quale incide sia la flessione del mercato elvetico (-18,8%) sia di quello britannico (-4,9%).

Il focus sui Paesi inclusi nell’Unione Europea evidenzia che il quadro di debolezza dell’export coinvolge 12 mercati comunitari, che in valore rappresentano oltre 7,4 miliardi di euro sui 15,4 esportati nei primi nove mesi del 2023, pari al 48,4% del dell’export milanese verso la UE.

Tra questi, la maggiore criticità è rappresentata dalla consistente flessione delle esportazioni verso la Germania (-11,6%): 3,2 miliardi di euro e un deficit di oltre 420 milioni di euro rispetto allo scorso anno, a cui si aggiunge, la contrazione registrata dal mercato spagnolo (-3,2%), terzo mercato UE in valore per l’area milanese con circa 1,6 miliardi di euro.

Tuttavia, nell’ambito dei mercati comunitari più rilevanti si possono notare significative eccezioni al trend calante, come la crescita delle esportazioni verso mercati importanti quali Francia (+11,9%, ovvero 3,4 miliardi di euro e un surplus di 365 milioni di euro rispetto allo scorso anno), Olanda (+9,4%) e Polonia (+16,1%).

 

 

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Trimestre
Terzo
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Nel terzo trimestre 2023, il commercio al dettaglio milanese ha proseguito nel percorso ascendente del fatturato coerentemente con il trend nazionale. L’aumento registrato tuttavia è di tipo nominalistico, essendo condizionato da un quadro inflazionistico ancora elevato. L’inflazione media degli ultimi dieci mesi in ambito milanese ha infatti registrato un aumento di oltre 7 punti percentuali secondo l’indice NIC; in tal senso va considerato che anche i volumi delle scorte sono giudicati adeguati da oltre i tre quarti degli operatori e quindi non suscettibili di incremento per far fronte a una dinamica di crescita delle vendite, come evidenziato anche dal quadro nazionale del commercio al dettaglio, dove si registra per essi una marcata flessione.

La dinamica dei prezzi al consumo ha pertanto influenzato il trend delle vendite in valore, collocando l’indice trimestrale del fatturato, al netto degli effetti stagionali, a quota 96,6, mentre con riferimento alla dinamica tendenziale, l’incremento registrato rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+3,7%) è inferiore ai saggi di crescita sperimentati negli ultimi due trimestri di inizio, entrambi a doppia cifra.

 

 
Classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio attraverso le classi dimensionali registra una consistente diversificazione della dinamica del fatturato tra il segmento delle imprese di minore dimensione rispetto alle tipologie di media e grande dimensione.

La crescita del commercio al dettaglio su scala metropolitana continua a essere sostenuta dalle classi medie e grandi (+12,6% e +7%), che peraltro registrano una progressione di crescita superiore alle analoghe classi presenti nel territorio della Lombardia (+3,2% e +6,5%).

Relativamente alle micro e piccole imprese, il focus dimensionale registra una rilevante difficoltà per le unità da 3 a 9 addetti, in consistente flessione (-2,8%) rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Il contesto di problematicità è evidente anche in relazione al commercio al dettaglio della Lombardia, dove il fatturato delle microimprese è in stagnazione.

Con riferimento alle imprese tra 10 e 49 addetti, la dinamica milanese non si discosta in misura significativa dal trend registrato in Lombardia, in entrambi i territori si rileva infatti un aumento contenuto del volume d’affari (+1,8% e 1%).

 

Settori

Nel terzo trimestre 2023, il comparto despecializzato del commercio al dettaglio milanese ha continuato nel trend espansivo del fatturato, mentre si è osservata una variazione molto contenuta per il segmento non alimentare. Tuttavia, le maggiori criticità si sono riscontrate nel settore del commercio alimentare, in rilevante contrazione nonostante la dinamica ascendente dei prezzi.

Il focus di dettaglio settoriale registra quindi nel terzo trimestre 2023 un irrobustimento ulteriore del fatturato delle imprese operanti nel segmento del commercio despecializzato della città metropolitana di Milano (+8,9%); la dinamica locale evidenzia inoltre una scala di crescita significativamente più intensa nel Milanese rispetto alla Lombardia (+4,7%).

Con riferimento al commercio alimentare, il terzo trimestre 2023 mostra una dinamica del volume d’affari in consistente flessione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (-2,8%), che si discosta sensibilmente dall’andamento incrementale registrato in ambito regionale (+1,6%).

Passando all’analisi del commercio non alimentare, si rileva un differenziale territoriale tra l’andamento del fatturato registrato dalle imprese operanti nel territorio milanese, in contenuta crescita (+0,7%), rispetto alla fase di contrazione registrata dal settore in Lombardia (-0,7%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2023

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il quarto trimestre 2023, così come espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un miglioramento in relazione al fatturato, così come nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori e relativamente all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto il passaggio in un quadrante positivo per il fatturato (+16%) e – in misura più contenuta – per gli ordini rivolti ai fornitori (+5,2%).

Relativamente all’occupazione, le aspettative delle imprese sono orientate per otto operatori su dieci verso un quadro di stabilità, mentre il saldo positivo non si discosta in misura significativa dalla rilevazione precedente (+5,2% contro +3,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
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Trimestre
Terzo
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

Il fatturato dei servizi, favorito dall’ascesa costante dei prezzi, si è ulteriormente incrementato nel terzo trimestre 2023, sebbene il ritmo di espansione inizi a mostrare un primo segnale di decelerazione della dinamica.

L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, ha sviluppato ulteriormente il punto di massimo incrementale, collocandosi a quota 130,7 (+0,4% destagionalizzato).

Nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, la dinamica tendenziale registra ancora una crescita consistente (+2,9%), ma in decelerazione rispetto al ritmo evidenziato da inizio anno e largamente inferiore ai saggi di incremento a doppia cifra sperimentati nell’ultimo biennio.

La fase di crescita del settore è condivisa da oltre la metà delle imprese intervistate, in particolare oltre il 42% degli operatori del settore dei servizi segnala un aumento del fatturato superiore ai 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre le imprese del terziario con una contrazione del volume di affari corrispondono a circa il 32% degli operatori.

 

 
Classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2023 i servizi milanesi registrano un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali rispetto a quello dello scorso anno.

Tuttavia, la dinamica evidenzia saggi incrementali particolarmente pronunciati per il segmento delle medie e grandi imprese, mentre per le unità di micro e piccola dimensione ha assunto caratteristiche più contenute e inferiori alle analoghe tipologie dei servizi presenti in Lombardia.

Il raffronto tra le dinamiche complessive del fatturato registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia indica un assestamento degli andamenti complessivi tra le due aree territoriali (+2,9% e +2,8%).

Il focus di analisi tra le diverse tipologie di impresa evidenzia scostamenti di crescita più ampi tra i segmenti dimensionali micro e piccoli rispetto alle imprese di media e grande dimensione nell’area metropolitana milanese a confronto con quanto registrato invece dalle analoghe tipologie presenti nel territorio della regione.

Il dettaglio dimensionale e territoriale evidenzia quindi un saggio incrementale contenuto sia per le microimprese sia per le per le unità da 10 a 49 addetti della città metropolitana di Milano (+0,8% e 1,4%). Il confronto territoriale con la Lombardia mostra inoltre un margine di crescita più elevato per le medesime classi dimensionali presenti in regione (+1,4% e +3,1%).

In relazione al segmento delle medie e grandi imprese dei servizi, si osserva che il gap di crescita, oltre ad avvantaggiare le classi di maggiore dimensione, favorisce le imprese della città metropolitana di Milano rispetto a quelle della Lombardia sia con riferimento alla classe da 50 a 199 addetti (+4,7% e + 3,5%) sia nei confronti del segmento oltre i 200 addetti (+4,3% e +3,7%).

 

Settori

I settori di attività che compongono i servizi della città metropolitana di Milano registrano un trend di crescita differenziato rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo il comparto della distribuzione delle merci dell’area milanese, il focus settoriale evidenzia per il commercio all’ingrosso una flessione del fatturato che accomuna l’area metropolitana milanese alla Lombardia (-0,9% e -1%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra un consistente aumento del volume d’affari (+3,2%), più intenso della dinamica evidenziata dal comparto nel territorio della regione (+2,6%).

Per quanto concerne gli altri settori, possiamo osservare che la crescita registrata dalle imprese milanesi della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera (+3,2%), pur beneficiando di un apporto consistente della dinamica inflattiva sulla struttura dei prezzi al consumo e a cascata sull’aumento nominale del fatturato, risulta tuttavia inferiore di circa 3 punti e mezzo rispetto alla dinamica registrata dal settore nel territorio regionale (+6,6%).

Relativamente ai servizi alle persone, nel terzo trimestre 2023 si è ulteriormente consolidato il trend espansivo sia nella città metropolitana di Milano sia in Lombardia (+9,7% e +7,1%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2023

Le stime degli operatori attivi nel settore dei servizi per il quarto trimestre 2023 registrano una netta divergenza tra fatturato e occupazione attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione).

Il quadro dettagliato delle previsioni relative al fatturato indica un miglioramento del saldo complessivo rispetto alla rilevazione precedente (+15,4% contro+11,6%), determinato da un aumento di 2 punti della quota di imprese con stime di crescita per il trimestre successivo rispetto alla rilevazione precedente (28% contro 26%) e dalla contestuale riduzione della frazione con aspettative di decrescita (12% contro 15%) in un contesto di assestamento sui livelli precedenti della quota di imprese con stime di stabilità del fatturato (58,9%).

Passando alle aspettative delle imprese sull’occupazione per il quarto trimestre 2023, si osserva un netto peggioramento del saldo complessivo delle risposte (10,6% contro14,7%) determinato da un rafforzamento dell’area di stabilità – che interessa ora i tre quarti delle imprese rispondenti – unita alla stabilizzazione della quota di imprese con stime di diminuzione, ipotesi condivisa dal 6,8 % degli operatori dei servizi.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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Trimestre
Terzo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2023 la fase di rallentamento dell’attività industriale dell’artigianato manifatturiero milanese ha registrato un significativo peggioramento svoltando verso un quadrante negativo sul piano della produzione e collocandosi in un sentiero di stagnazione per il fatturato e gli ordini.

La dinamica della produzione industriale si è ulteriormente indebolita rispetto al precedente trimestre assestando il valore dell’indice, al netto della stagionalità, a quota 94,2 corrispondente a una variazione negativa rispetto al trimestre precedente pari a -0,4% destagionalizzato.

Il significativo cambio di passo registrato nel terzo trimestre 2023 si è riflesso sulla dinamica tendenziale riducendone il saggio di crescita in misura rilevante rispetto a quanto ottenuto nei precedenti trimestri, definendo un sentiero discendente per il settore dall’inizio del 2023 (+0,6% contro +1,7% e +2,2%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato manifatturiero milanese nel terzo trimestre 2023 registra un peggioramento rispetto al trimestre precedente.

In particolare, si osserva un netto arretramento della produzione industriale e del portafoglio ordini che si saldano a una dinamica stagnante del fatturato.

Al netto della componente stagionale, il dettaglio degli indicatori registra quindi una contrazione dei volumi prodotti (-0,4%) che si inserisce in un quadro regionale di debole attività sul piano produttivo (+0,2%).

Relativamente al fatturato, l’andamento dell’artigianato milanese è coerente al contesto di stagnazione registrato dalla manifattura della Lombardia (+0,1% per entrambi).

Le criticità maggiori si riscontrano relativamente alla domanda, sulla quale incide in misura preponderante quella interna, da cui dipende la quasi totalità dell’attività dell’artigianato manifatturiero.

Il trend registrato dall’artigianato milanese è strettamente connesso alle criticità riscontrate dalla manifattura della Lombardia, dove le commesse acquisite dai mercati registrano un arretramento consistente rispetto al trimestre precedente (-0,5% e -0,4% rispettivamente).

 

Analisi tendenziale

Il rallentamento congiunturale della dinamica del secondo trimestre si è riflesso significativamente sugli indicatori tendenziali della produzione, del fatturato e degli ordini in particolare.

Il focus di analisi mostra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale che, pur essendo ancora in un quadrante positivo, accentua ulteriormente la parabola discendente dei volumi prodotti simile per intensità a quella della Lombardia (+0,6 e +0,5%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra un arretramento su scala tendenziale per la manifattura artigiana della città metropolitana di Milano (-0,2%) e una stagnazione sostanziale a livello lombardo (+0,1%).

Le criticità maggiori emergono nei confronti degli ordini: rispetto al terzo trimestre dello scorso anno si è osservata una flessione delle commesse particolarmente significativa per l’artigianato milanese (-1,7%), che si inserisce nel quadro ampiamente negativo della manifattura artigiana lombarda (-1,3%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2023

Il quadro complessivo delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese, espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) afferenti alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il quarto trimestre 2023, accelera ulteriormente il sentiero discendente del sentiment complessivo delle imprese, essendo indicativo di una netta prevalenza dei giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio degli indicatori per il quarto trimestre 2023 evidenzia in particolare un netto peggioramento del sentiment sul piano della produzione industriale e della domanda interna. Entrambe le dimensioni di indagine evidenziano quindi un saldo delle aspettative ulteriormente deteriorato nei confronti della precedente rilevazione e rispetto al primo trimestre dell’anno: produzione (-16,1% contro -14,4% e -0,8%) domanda interna (-20% contro -16,3% e -13,1%).

In relazione all’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia un appiattimento sul trend tracciato in precedenza che si esprime attraverso un annullamento del ritmo recupero.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il quadro generale dell’attività industriale della città metropolitana di Milano ha iniziato a manifestare nel terzo trimestre 2023 alcune criticità rilevanti rispetto alla dinamica trimestrale della produzione industriale e degli indicatori riferiti al fatturato e agli ordini.

Il terzo trimestre 2023 registra infatti una frenata significativa sul piano produttivo sia con riferimento al precedente trimestre sia nei confronti del terzo trimestre del 2022.

L’indice della produzione industriale, con base riferita al 2010, evidenzia quindi una prima rilevante flessione che si manifesta dopo dodici trimestri consecutivi di crescita.

Il consistente arretramento congiunturale si riverbera anche sulla dinamica tendenziale, in stagnazione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+0,1%).

 

 
Analisi congiunturale

Nel terzo trimestre 2023, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera milanese evidenzia una significativa inversione del trend positivo della produzione industriale che perdurava dal terzo trimestre 2020 (-0,6% destagionalizzato).

La dinamica negativa osservata nell’area metropolitana milanese trova riscontro anche nel sistema industriale lombardo con un arretramento simile dei volumi prodotti (-0,7%).

In relazione al fatturato, i differenziali territoriali tra dimensione locale e regionale non evidenziano degli scostamenti significativi registrando un lievissimo aumento per l’industria dell’area milanese (+0,2%) e una sostanziale stagnazione per la manifattura lombarda (-0,1%).

Dal lato del portafoglio ordini, sia l’area milanese sia l’industria della Lombardia registrano un arretramento della domanda proveniente dai mercati esteri (-0,2% e -0,3%).

Se consideriamo invece le commesse acquisite nel mercato interno, emerge un significativo differenziale tra manifattura metropolitana, ancora in crescita (+1,2%), e industria lombarda in significativa flessione (-1,4%).

 

Analisi tendenziale

Nel terzo trimestre 2023 l’attività industriale milanese, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, inizia a registrare alcune criticità significative che coinvolgono sia il piano produttivo sia gli ordini provenienti dai mercati, mentre la dinamica del fatturato evidenzia ancora un andamento positivo.

L’analisi puntuale degli indicatori mostra quindi sul piano della produzione industriale una dinamica stagnante che, su base annua (+0,1%), si inserisce in un contesto regionale dove si registra una flessione significativa dei volumi prodotti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (-1,5%).

In relazione al fatturato, la crescita acquisita dall’industria milanese mostra un saggio incrementale (+1,9%) che si discosta nettamente dal quadro di invarianza del fatturato totale che caratterizza l’industria in Lombardia sulla quale ha inciso in misura determinante l’arretramento del mercato interno (-1,2%) non sufficientemente bilanciato dalla progressione della componente esterna (+1,7%).

L’espansione del fatturato della manifattura metropolitana ha invece beneficiato di un rilevante apporto sia del canale estero (+2%) che della componente domestica (+1,8%).

In relazione al portafoglio ordini, sulla dinamica tendenziale si palesa una dinamica negativa per l’area milanese (-0,6%), che evidenzia un apporto maggiore dei mercati esteri (-0,7%) nel determinare l’arretramento complessivo rispetto al mercato domestico (-0,5%).

L’andamento registrato a livello locale si inserisce in un perimetro compromesso per la manifattura lombarda essendo in significativa flessione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (-2,3%) e dove è determinante la caduta degli ordini interni (-3,5%).

 

Dinamiche a confronto

Il contesto di rallentamento dell’attività economica si sta palesando in maniera più accentuata per l’industria manifatturiera dell’Eurozona rispetto ai sistemi manifatturieri locali – sia milanese che lombardo – e all’industria italiana.

Il quadro di dettaglio registra quindi nel terzo trimestre 2023 un arretramento relativamente più contenuto sia per la manifattura della Lombardia che della città metropolitana di Milano (-0,7% e -0,6%) rispetto a quanto stimato su base trimestrale per l’Eurozona (-3,1%). Entrambi i territori registrano tuttavia un calo dei volumi prodotti superiore a quanto previsto per l’industria manifatturiera italiana, dove il segno è ancora positivo, seppure di poco (+0,1%).

 

 
Mercato del lavoro

Nonostante l’arretramento dell’attività produttiva nel terzo trimestre 2023, il mercato del lavoro non ha ancora assorbito la fase discendente dell’attività manifatturiera sia con riferimento agli strumenti della cassa integrazione (CIG) sia nei confronti del saldo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale nel settore industriale.

Rispetto al trimestre precedente, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato si mantiene stabile (1,2% contro 1,3%), accompagnandosi a una significativa diminuzione della quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione (4,6% contro 6,1%).

In relazione alla dinamica occupazionale, permane invece una situazione di saldo debole tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,1%), che si contrappone al dato positivo del primo trimestre del 2023 (+0,6%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2023

Il quadro previsivo delle imprese manifatturiere milanesi per il quarto trimestre 2023 registra un netto peggioramento del sentiment complessivo che passa in un quadrante negativo sia in relazione alle aspettative sulla produzione industriale sia nei confronti delle prospettive sulla domanda attesa dai mercati.

In tal senso, devono essere analizzati il peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) nei confronti del precedente trimestre sia in relazione alla produzione industriale (-1,5% contro +2,1%) sia nei confronti della domanda determinata dagli ordini interni ed esteri.

Se consideriamo le stime delle imprese per il mercato interno, il quadro, già negativo della precedente rilevazione trimestrale, subisce un netto peggioramento delle stime per gli ultimi tre mesi del 2023 (-11% contro -5%) e anche per i mercati esteri le prospettive degli ordini attesi per il quarto trimestre 2023 subiscono un evidente ridimensionamento (-2,6% contro +1,6%).

Se consideriamo invece le aspettative delle imprese sull’occupazione, dal primo trimestre 2023 si osserva una lenta riduzione dei saldi, che prosegue anche nel terzo trimestre (+7,3% contro +8,5% del secondo trimestre e +10,9% del primo), pur rimanendo ancora in un quadrante positivo.

 

 

Il peggioramento dell’attività industriale, in particolare nei confronti della dinamica produttiva può essere ulteriormente apprezzata se si raffronta il piano quantitativo, relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, e la dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative che raccoglie le stime delle imprese su un piano multidimensionale (produzione, domanda e occupazione).

Entrambi gli indicatori evidenziano un andamento ampiamente discendente, sintomatico quindi di un peggioramento del ciclo produttivo con una netta correzione al ribasso nel trimestre e indice di un significativo ridimensionamento delle aspettative espresse dalle imprese che riflettono il deterioramento del quadro macroeconomico complessivo e il contesto di incertezza che sta interessando l’economia a livello globale.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
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Trimestre
Secondo
Anno
2023
Settori

Rispetto ai saggi di crescita sperimentati in precedenza, nel secondo trimestre 2023 si è registrato un rallentamento della dinamica esportativa complessiva (+3,1%): in valore l’export è aumento di circa 450 milioni di euro nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno.

La declinazione in ambito settoriale evidenzia un quadro frammentato tra i diversi comparti di attività. In particolare, la progressione delle esportazioni ha interessato solo alcuni dei rami manifatturieri di punta quali la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+13,2%), in crescita di 335 milioni di euro, i macchinari e apparecchi (+3,3%), in aumento di 66 milioni, e i settori delle produzioni farmaceutiche (+1,5%).

Tra gli altri settori portanti dell’export milanese, si è invece registrata una consistente flessione su base annua per i prodotti chimici (-10,3%) e una sostanziale stagnazione per i prodotti in metallo (+0,3%).

Tra i settori in discesa si sono inoltre rilevati consistenti gli arretramenti delle esportazioni registrati dall’elettronica e ottica (-3,7%) e dalla gomma-plastica (-3,4%).

Tra i comparti più performanti si è osservato una crescita significativa per i prodotti elettrici (+7,2%), circa 82milioni rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, seguiti a lunga distanza dai mezzi di trasporto (+1,4%) e dalle industrie alimentari e delle bevande (+1,6%).

Passando al consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2023, nonostante la frenata del secondo trimestre, si registra un quadro settoriale caratterizzato da una progressione significativa delle esportazioni per la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+18,5%) e per le produzioni di macchinari e apparecchi (+7,9%).

Seguono, con una scala di crescita più contenuta, i settori dei prodotti in metallo (+4,7%) e della farmaceutica (+2,6%), mentre si registra un rilevante arretramento per i prodotti chimici (-1%).

Relativamente agli altri settori, il primo semestre 2023 ha evidenziato un’espansione dell’export per i prodotti elettrici (+15,1%) e per i comparti dei mezzi di trasporto (+10,3%) e delle industrie alimentari (+7%), mentre si sono osservati saggi di incremento più limitati per l’elettronica (+3%) e la gomma-plastica (+2,2%).

Nei confronti delle importazioni, la consistente flessione registrata nel secondo trimestre 2023 (-5,1%) è da ascrivere ai settori più rappresentativi dell’import, in particolare ai prodotti in metallo (-18,3%) e ai comparti della chimica (-16,4%) e del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-9,8%), oltre che al settore dei macchinari e apparecchi (-9%).

La dinamica calante ha inciso ampiamente sulla performance importativa del primo semestre 2023 con significative flessioni per le importazioni di prodotti in metallo (-12,9%) e chimici (-14,4%) e per i settori dei macchinari e apparecchi (-4,1%) e della gomma-plastica (-6,3%), ai quali si sono aggiunti gli arretramenti registrati dai comparti dell’elettronica (-2,7%) e della farmaceutica (-1,4%).

Rispetto a tale quadro di decrescita complessiva, le uniche eccezioni sono rappresentate dalle dinamiche di incremento registrate dai mezzi di trasporto (+30%) e dai prodotti alimentari (+6,6%) ed elettrici (+12,4%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano complessivamente nel secondo trimestre 2023 un ridimensionamento delle dinamiche, in particolare verso i mercati dell’Unione Europea in consistente flessione (-5,1%) rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

In ambito europeo, la flessione comunitaria si riflette sulle esportazioni dirette nel continente evidenziando un arretramento generale (-0,5%) nonostante la tenuta dei mercati esterni alla UE (+8,6%).

All’esterno dell’Europa, il secondo trimestre 2023 ha evidenziato una consistente frenata esportativa verso le Americhe (+0,9%), ascrivibile alla contrazione della capacità esportativa verso gli Stati Uniti (-1,4%).

Nei confronti dei mercati asiatici, la sostenuta progressione delle esportazioni (+12,4%) è stata supportata dalle dinamiche registrate nel Medio Oriente (+10,3%) e nell’Asia Centrale (+17,4%), dove è molto rilevante la crescita dell’export verso l’India (+21,5%), mercato che concentra oltre i due terzi dei flussi esportativi diretti verso tale area asiatica.

Relativamente alle piazze di destino dell’Asia Orientale (+12,5%), primo mercato asiatico di riferimento delle esportazioni milanesi, la dinamicità osservata deriva dall’espansione verso i principali mercati dell’estremo oriente asiatico: Cina (+13%), Giappone (+14,6%) e il gruppo delle economie emergenti (+14,6%). In particolare, verso la zona speciale cinese di Hong Kong (+17,9%), la Corea del Sud (+8,9%) e la piazza minore di Singapore (+29,3%).

Passando al quadro consuntivo del primo semestre 2023, la dinamica di crescita complessiva è stata supportata principalmente dai mercati extra europei. Sia nei confronti delle Americhe (+12,7%), dove l’espansione è stata condizionata dalla performance esportativa verso gli Stati Uniti (+12,4%), che dei mercati dell’Asia (+12,9%), la dinamica ha evidenziato un saggio di crescita maggiore rispetto ai mercati europei (+4,5%) dove si registra una consistente debolezza dei mercati dell’Unione Europea (+0,1%) e una dinamica ancora positiva per i mercati esterni al perimetro comunitario (+13,1%).

In particolare, il focus sui mercati asiatici evidenzia il ruolo trainante esercitato dai mercati del Medio Oriente (+14,7%) e dell’Asia centrale (+22,6%), dove è considerevole il ruolo dell’India (+19,6%).

I mercati dell’Asia orientale si sono caratterizzati invece per una minore dinamicità (+11,2%) sulla quale hanno inciso le performance dei mercati principali di Cina (+8,5%), Giappone (+9,2%) e della zona speciale cinese di Hong Kong (+7,9%), non sufficientemente bilanciati dalla dinamica espansiva registrata in Corea del Sud (+17,1%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel secondo trimestre 2023 la capacità esportativa dell’area milanese verso il continente europeo ha registrato un arretramento (-0,5%) ascrivibile alla flessione dei mercati inclusi nello spazio comune europeo (-5,1%).

Alcune criticità si registrano tuttavia anche all’interno delle destinazioni esterne alla UE: nonostante la crescita complessiva (+8,6%), trainata dal mercato svizzero (+27,9%) e in misura minore da quello turco (+3%), si osserva infatti una consistente flessione dell’export verso il Regno Unito (-13,9%), oltre che verso la Russia (-19,7%) quale conseguenza delle sanzioni economiche internazionali.

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione europea, la flessione generalizzata verso i partner comunitari è da ascriversi alla fase di contrazione che ha coinvolto 15 dei mercati comunitari che insieme rappresentano in valore oltre 2,8 miliardi di euro dei 5,3 esportati dall’area milanese, pari al 53% delle esportazioni verso la UE.

In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti si è registrata una consistente flessione nei confronti della Germania (-18,7%) – primo mercato di riferimento – e significativi arretramenti verso Spagna (-9,1%), Olanda (-18,8%), Grecia (-11,2%) e Austria (-11,1%).

Sempre tra i partner comunitari più importanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare una crescita consistente verso la Francia (+13,3%) – secondo mercato di riferimento – il Belgio (+16,1%) e la Polonia (+11,8%).

Passando al quadro consuntivo dell’export dei primi sei mesi verso l’Europa, la dinamica complessiva (+4,5%) certifica una rilevante debolezza verso i mercati dell’Unione europea (+0,1%) e una crescita delle mete di destino esterne al perimetro comunitario (+13,1%), in particolare per l’apporto di Svizzera (+30,4%) e Turchia (+14,3%) che bilanciano la flessione delle esportazioni verso il Regno Unito (-5,4%) e il mercato russo (-23%).

Il focus sui Paesi inclusi nella UE evidenzia che il quadro di debolezza interessa undici dei mercati comunitari che in valore rappresentano 4,1 miliardi di euro dei 10,6 esportati nel primo semestre 2023, ossia il 39% dell’export milanese verso l’Unione europea.

Tra di essi, la maggiore criticità è rappresentata dalla consistente flessione registrata nei confronti della Germania (-9,9%): 2,2 miliardi di euro di esportazioni e un deficit di circa 250 milioni di euro per le esportazioni milanesi rispetto al primo semestre dello scorso anno. Segue poi, con 1,1 miliardi di euro, la limitata progressione registrata dal mercato spagnolo (+1,6%), terzo mercato UE in valore per l’area milanese.

Infine, si può inoltre rilevare che ci sono alcune eccezioni al trend generale calante come la crescita delle esportazioni verso un mercato importante come la Francia (+11,3%) – in valore la seconda piazza di destino verso la UE – al quale si aggiungono gli incrementi dell’export registrati nei confronti del Belgio (+6,8%) e della Polonia (+16,6%).

 

 

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Nel secondo trimestre 2023 il fatturato del commercio al dettaglio ha continuato nel suo percorso ascendente, coerentemente con il trend nazionale. L’aumento registrato è tuttavia di tipo nominalistico, essendo condizionato da un quadro inflazionistico elevato.

Tuttavia, pur influenzando il trend delle vendite in valore,  la dinamica dei prezzi al consumo non è riuscita a impedire il verificarsi di una decelerazione dell’indice trimestrale, che sebbene abbia toccato, al netto degli effetti stagionali, un nuovo massimo storico a quota 96,3, mostra un aumento di portata ridotta rispetto al precedente trimestre (+0,6% destagionalizzato).

La riduzione del ritmo di crescita si può inoltre apprezzare anche con riferimento alla dinamica tendenziale, dove l’incremento registrato rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+4,6%) è inferiore ai saggi di crescita sperimentati negli ultimi due trimestri, entrambi a doppia cifra.

 

 
Classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali evidenzia un’accentuata divaricazione della dinamica del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio da un lato e le unità di media e grande dimensione dall’altro.

In particolare, il segmento delle medie e grandi imprese continua a sostenere in misura significativa il fatturato del settore, riflettendosi sulla scala di crescita della città metropolitana di Milano che registra una progressione molto più intensa rispetto alla Lombardia (+4,6% e +2,6%).

Il focus dimensionale evidenzia per le micro-imprese del commercio un differenziale elevato tra la dinamica delle unità dell’area milanese, in rilevante flessione (-2,3%) e l’analoga tipologia presente nel territorio della regione, dove il fatturato mostra una debole progressione (+0,4%).

Relativamente alle imprese tra 10 e 49 addetti, la dinamica milanese segue il trend registrato in Lombardia, e pertanto in entrambi i territori si rileva un discreto aumento del volume d’affari rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+2,7% e +3,7%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dall’espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+12,1%) e dalle imprese oltre i 200 (+8,9%) che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali presenti nel territorio lombardo (+3,7% e +7,8%).

 

Settori

Nel secondo trimestre 2023, la componente despecializzata del commercio al dettaglio milanese ha continuato nel trend ampiamente espansivo del fatturato, seguita a distanza dal commercio alimentare, mentre si è osservata una variazione molto contenuta per il segmento alimentare.

Il focus di dettaglio settoriale evidenzia pertanto nel secondo trimestre 2023 un ulteriore rafforzamento del fatturato delle imprese operanti nel ramo del commercio despecializzato nella città metropolitana di Milano (+9,9). Il confronto con la Lombardia evidenzia inoltre una scala di crescita più intensa del Milanese rispetto alle imprese attive nel territorio regionale (+4,6%).

Relativamente al commercio alimentare, il secondo trimestre 2023 evidenzia una significativa ripresa del volume d’affari che segue alla dinamica molto contenuta del primo trimestre. Il dettaglio territoriale registra quindi un incremento rilevante sia per le imprese dell’area milanese (+4,5%) che per le unità presenti in Lombardia (+3%).

Come già accennato, le maggiori criticità sia per il commercio milanese che per quello lombardo derivano invece dal comparto non alimentare per il quale si registra un debole aumento del fatturato rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+0,9% per entrambi).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2023, così come espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un peggioramento complessivo delle previsioni afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto sia per il fatturato che per gli ordini un netto peggioramento rispetto alla precedente rilevazione, con un passaggio del saldo nel quadrante negativo per il prossimo trimestre (-10% e -15,2%).

Relativamente all’occupazione, le aspettative delle imprese sono orientate orientato verso un quadro di stabilità, ipotesi condivisa da otto operatori su dieci, mentre per la restante frazione si è registrata una riduzione del saldo positivo rispetto alla rilevazione precedente (+3,5% contro +8,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

Il fatturato nominale dei servizi, favorito dall’ascesa costante dei prezzi, si è ulteriormente incrementato nel secondo trimestre 2023. L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, ha raggiunto nel secondo trimestre 2023 un nuovo picco incrementale, collocandosi a quota 130,7 (+0,7% destagionalizzato) nonostante un rallentamento rispetto al trimestre precedente.

Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno si registra ancora una dinamica tendenziale positiva (+5,1%), pur essendo inferiore ai saggi di crescita a doppia cifra sperimentati negli ultimi nove trimestri.

La fase positiva del settore è condivisa dalla maggioranza delle imprese intervistate: in particolare, il 45% delle imprese dei servizi segnala un aumento del fatturato superiore ai cinque punti percentuali rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

 

 
Classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2023 i servizi milanesi registrano un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali. La dinamica di crescita riferita al secondo trimestre dello scorso anno evidenzia dei saggi incrementali particolarmente pronunciati per il segmento delle micro e delle medie e grandi imprese.

Il raffronto tra le dinamiche complessive del fatturato registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia indica una divaricazione degli andamenti tra le due aree territoriali che avvantaggia le imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+5,1% vs. +4,6%).

Il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia un’ampia differenziazione delle performance tra le micro-unità dei servizi attive nei due territori: per tale tipologia di impresa si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese (+7,8%) rispetto a quelle della Lombardia (+3,3%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, non si replica invece per le imprese da 10 a 49 addetti dove il differenziale di performance del volume d’affari è superiore di due punti e mezzo per la Lombardia (+4,5%) rispetto alle imprese città metropolitana di Milano (+2%).

In relazione al segmento delle medie e grandi imprese dei servizi, si osserva una dinamica di crescita migliore per le imprese lombarde rientranti nella classe da 50 a 199 rispetto alle unità localizzate nel contesto milanese (+5,9% e + 5,4%); se consideriamo invece il segmento oltre i 200 addetti, si registra un gap di crescita che favorisce le imprese dell’area milanese (+5,7%) rispetto alle unità presenti in Lombardia (+5,3%).

 

Settori

Tutti i segmenti che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel secondo trimestre 2023 nel trend incrementale del fatturato. La dinamica tendenziale registra tuttavia un rallentamento del ritmo espansivo rispetto ai saggi di crescita sperimentati nei trimestri precedenti.

Il focus settoriale evidenzia in particolare per i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – un aumento del fatturato inferiore (+3,4%) all’andamento evidenziato dal settore in Lombardia (+4%).

In relazione agi altri settori, possiamo osservare ancora un trend ampiamente espansivo del fatturato delle imprese milanesi inserite nel comparto della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera: la crescita a doppia cifra ottenuta dal settore (+14,2%) beneficia ancora della dinamica inflattiva dei prezzi al consumo ed è largamente superiore per intensità a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+9,3%).

Se consideriamo l’ambito della logistica e della distribuzione delle merci dell’area milanese, il comparto del commercio all’ingrosso registra un aumento del fatturato superiore di circa due punti rispetto alle unità localizzate in Lombardia (+3,2% e +1,3%).

In relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel secondo trimestre 2023 la dinamica del fatturato ha registrato una crescita tendenziale nella città metropolitana di Milano largamente superiore contesto regionale (+16% e +9,1%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

Le aspettative dalle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2023 registrano sia per il fatturato che per l’occupazione un ridimensionamento dei saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione).

Il quadro dettagliato delle previsioni formulate dalle imprese dei servizi relative al fatturato indica un peggioramento significativo del saldo complessivo (11,6% contro 24,6%) determinato da una riduzione della quota di imprese con stime di aumento rispetto alla rilevazione precedente (26% contro 33,3%) unito a un aumento della frazione con aspettative di diminuzione (15% contro 9%) e della quota di operatori con stime di stabilità del fatturato per il prossimo trimestre (58,9% contro 57,5%).

Passando alle aspettative delle imprese sull’occupazione per il terzo trimestre 2023 si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (14,7% contro 20%) determinato da un consolidamento dell’area di stabilità – che interessa sette imprese su dieci – a cui si associa un rafforzamento dell’area delle ipotesi di diminuzione, eventualità condivisa dal 6,7% degli operatori dei servizi (4,7% nella rilevazione precedente).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2023 l’artigianato manifatturiero milanese ha iniziato a registrare un rallentamento generale dell’attività industriale, evidenziato da un appiattimento dell’indice dei volumi prodotti.

La dinamica della produzione industriale mostra un ulteriore indebolimento rispetto al precedente trimestre, assestando il valore dell’indice (al netto della stagionalità) a quota 94,8 e mettendo così a referto una modesta variazione rispetto al trimestre precedente (+0,2% destagionalizzato).

Il significativo rallentamento del ritmo di crescita ha iniziato a manifestarsi anche sulla dinamica tendenziale, dove l’incremento rispetto al secondo trimestre dello scorso anno mostra infatti una sensibile decelerazione rispetto a quanto registrato ad inizio anno (+1,7% contro +2,2%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato manifatturiero milanese registra nel secondo trimestre 2023 un peggioramento rispetto al trimestre precedente. In particolare, si osserva un netto arretramento del fatturato e una contrazione del portafoglio ordini in un contesto di debole progressione della produzione.

Il dettaglio degli indicatori, al netto della componente stagionale, registra quindi un modesto aumento della produzione (+0,2%) che si inserisce in un quadro regionale di invarianza dei volumi prodotti.

Relativamente al fatturato, la dinamica milanese registra invece una significativa flessione (-1,2%) che non trova riscontro nella manifattura artigiana della Lombardia dove la contrazione è di modesta entità (-0,1%).

Se consideriamo il portafoglio ordini, il trend registrato dall’artigianato milanese è coerente con l’andamento lombardo dove le commesse acquisite dai mercati registrano un arretramento rispetto al trimestre precedente (-0,3% e -0,6% rispettivamente).

 

Analisi tendenziale

Il rallentamento congiunturale della dinamica del secondo trimestre si è riflesso significativamente sugli indicatori tendenziali della produzione, del fatturato e degli ordini.

Il focus di analisi registra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale che, pur essendo superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+1,7 vs. +1,1%), inizia a mostrare un rallentamento rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2023 quando i volumi prodotti si sono incrementati su base annua di oltre due punti percentuali.

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra un debole aumento su scala tendenziale (+0,3%), largamente inferiore quindi a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana della Lombardia (+1,1%).

Nei confronti degli ordini, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno si è osservato un arretramento delle commesse acquisite dall’artigianato milanese (-0,3%) che è coerente al quadro negativo registrato dalla manifattura artigiana della Lombardia (-0,2%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

La visione d’insieme delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese, espressa dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) afferenti alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il terzo trimestre 2023, registra un netto peggioramento ed è indicativo di una chiara prevalenza dei giudizi pessimisti da parte delle imprese artigiane.

Il peggioramento del sentiment complessivo è particolarmente evidente sul piano della produzione industriale dove il saldo delle aspettative è significativamente peggiorato nei confronti della precedente rilevazione (-14,4% contro -0,8%) ed è corroborato da un ulteriore arretramento delle stime sulla domanda interna (-16,8% contro -13,1%). Se consideriamo infine l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia anche in questo caso un peggioramento che si esprime attraverso un annullamento del ritmo di recupero tracciato in precedenza.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2023 registra per la città metropolitana di Milano una progressione della produzione industriale sia in riferimento al precedente trimestre che nei confronti dello stesso trimestre dello scorso anno.

L’indice della produzione industriale, con base riferita al 2010, ha raggiunto nel secondo trimestre 2023 un nuovo picco a quota 123,1, con riflessi positivi anche sulla dinamica tendenziale; nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno, infatti, la produzione industriale ha registrato un rilevante incremento (+3,7%), ampiamente superiore a quanto ottenuto dalla manifattura industriale in Lombardia (+0,5%). Tuttavia, all’interno dell’attività industriale complessiva la dinamica di crescita della produzione si colloca in un quadro generale che inizia a manifestare alcune criticità in relazione agli ordini, in significativo arretramento rispetto al dato del precedente trimestre.

 

 
Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2023, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera milanese ha registrato un primo segnale di inversione della tendenza positiva, determinato da una significativa flessione del portafoglio ordini rispetto al precedente trimestre che ha riguardato sia la componente interna che estera (-2,6% e -3,1% destagionalizzato).

La dinamica ampiamente negativa osservata nell’area metropolitana milanese non trova riscontro nel sistema industriale lombardo, dove la componente domestica degli ordini evidenzia un arretramento più contenuto (-0,2%), mentre si registra un’invarianza per gli ordini esteri.

Sul piano produttivo, il dato congiunturale mette in luce un incremento dei volumi della città metropolitana milanese (+1,2% destagionalizzato) superiore alla debole dinamica registrata in Lombardia (+0,3%).

In relazione al fatturato, i differenziali territoriali tra dimensione locale e livello regionale evidenziano un incremento per l’industria dell’area metropolitana (+0,6% destagionalizzato) che si pone in controtendenza alla manifattura della Lombardia, dove invece si registra un arretramento rispetto al trimestre precedente (-0,3%).

 

Analisi tendenziale

Nel secondo trimestre 2023 l’attività industriale milanese registra ancora un quadro di sostenuta espansione, evidenziando un percorso di crescita superiore ai trend riscontrati in Lombardia sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori registra quindi per la produzione industriale un incremento su base annua (+3,7%) nettamente superiore alla dinamica regionale (+0,5%).

In relazione al fatturato, la crescita acquisita dall’industria milanese (+4,9%) evidenzia un saggio incrementale maggiore rispetto a quanto ottenuto dall’industria in Lombardia (+1,9%).

L’espansione del fatturato della manifattura metropolitana ha beneficiato di un apporto rilevante del canale estero (+9,7%) che è risultato ampiamente superiore alla componente domestica (+2,2%) e indicativo di una netta prevalenza della performance milanese rispetto alla manifattura della Lombardia, sia in relazione alla componente estera (+3,9%) che nei confronti del mercato interno (+0,6%).

In relazione al portafoglio ordini, sulla dinamica tendenziale si riflette il significativo arretramento congiunturale registrato nel trimestre, palesando una dinamica contenuta per l’area milanese (+1,6%) e coerente al quadro di compressione del saggio di crescita registrata dalla manifattura lombarda (+0,8%).

La suddivisione tra mercato estero e interno evidenzia l’apporto determinante dei mercati esteri (+5,2%) nel sostenere la dinamica complessiva, compensando quindi il contributo negativo ascrivibile al mercato interno (-0,5%).

Il medesimo trend, con differente scala di intensità, si riscontra per la manifattura regionale dove le commesse ottenute dal canale estero (+2%) bilanciano la stagnazione della componente interna degli ordini.

 

Dinamiche a confronto

La comparazione tra le dinamiche dei sistemi manifatturieri locali – sia milanese che lombardo - rispetto al contesto nazionale e dell’Eurozona evidenzia una netta differenziazione degli andamenti: in arretramento per l’Italia e l’Eurozona, ancora in aumento per la città metropolitana di Milano e in debole progressione per la Lombardia.

In particolare, sia l’industria manifatturiera italiana sia la manifattura della zona Euro mostrano nel secondo trimestre 2023 un arretramento della produzione industriale (-1,3% e -1,4% destagionalizzato) rispetto al precedente trimestre.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura possiamo osservare un trend ancora espansivo per la città metropolitana milanese (+1,2%), mentre per l’industria della Lombardia, dopo il trend crescita dei volumi prodotti sperimentati nel 2022, il quadro di dettaglio del secondo trimestre 2023 evidenzia una fase di debole progressione per la produzione industriale (+0,3%).

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento dell’attività produttiva nel secondo trimestre 2023 si è accompagnato a una diminuzione delle ore complessive di utilizzo della Cassa integrazione e della platea di imprese utilizzatrici rispetto al trimestre precedente.

L’incidenza oraria della Cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha quindi registrato una drastica riduzione rispetto alla dinamica del primo trimestre (1,3% contro 2,7%), accompagnandosi a una contestuale diminuzione della quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione (6,1% contro 6,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale si registra invece un saldo nullo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale che si contrappone al dato positivo del trimestre precedente (+0,6%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2023

Il quadro previsivo delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2023 evidenzia un sentiment complessivo che inizia a deteriorarsi, soprattutto in relazione alle aspettative sulla produzione industriale e alle prospettive sulla domanda attesa dai mercati sia interni che esteri, accompagnate da una frenata delle attese sull’occupazione.

Se confrontata con la rilevazione precedente, l’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2023 rispetto alla produzione industriale e agli ordini esteri registra il passaggio di frazioni consistenti di imprese dall’area di aumento e di stabilità verso quella di diminuzione: in tal senso devono essere analizzati il peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) nei confronti del precedente trimestre sia in relazione alla produzione industriale (+2,1% contro +20,2%) che nei confronti della domanda attesa dai mercati.

In particolare, se consideriamo le stime delle imprese per il mercato interno il quadro complessivo rispetto al precedente trimestre passa in terreno negativo (-5% contro +5,6%), e anche per i mercati esteri le prospettive degli ordini attesi per il terzo trimestre 2023 subiscono un drastico ridimensionamento (+1,6% contro +19%).

In relazione all’occupazione, si osserva un peggioramento del saldo complessivo (+8,5% contro +10,9%) pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

 

 

 

Il raffronto tra piano quantitativo, relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, e dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione), evidenzia da un lato un appiattimento del ciclo della produzione di breve termine, indicativo di una prossima correzione al ribasso nei trimestri successivi, e un significativo ridimensionamento delle aspettative espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico che riflette il deterioramento del quadro macro-economico complessivo. Il raffronto tra piano quantitativo, relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, e dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione), evidenzia da un lato un appiattimento del ciclo della produzione di breve termine, indicativo di una prossima correzione al ribasso nei trimestri successivi, e un significativo ridimensionamento delle aspettative espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico che riflette il deterioramento del quadro macro-economico complessivo.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.