Nel quarto trimestre 2022 l’export milanese diretto in Europa ha registrato, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, un saggio di crescita più contenuto (+10,6%) in rapporto alla dinamica complessiva dell’area metropolitana milanese (+19,1%), raggiungendo in valore 5,2 miliardi di euro incrementandosi quindi di circa 500 milioni rispetto all’anno precedente.
La dinamica europea ha beneficiato di un gradiente di crescita quasi omogeno tra le piazze di destino UE (+10,6%) e i mercati esterni allo spazio comune europeo (+10%), dove si segnala in particolare la rilevante flessione registrata nei confronti del Regno Unito (-7,8%) e della Russia (-44%) e le dinamiche espansive ottenute nei mercati di Svizzera (+34,9%) e Turchia (+29,4%).
Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione Europea possiamo osservare che verso i partner comunitari si sono diretti nel quarto trimestre 2022 oltre 5,2 miliardi di euro degli 8,2 miliardi circa esportati in Europa (+10,6%).
La dinamica è ascrivibile in particolare all’aumento delle esportazioni registrato in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+27,7%), Francia (+7,5%), Spagna (+15,5%), Polonia (+16,1%) a cui si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Grecia (+7,4%), Repubblica Ceca (+8,7%) e Portogallo (+20,2%).
Le progressioni rilevate hanno contenuto le dinamiche negative riscontrate verso alcune piazze importanti per l’export milanese come Belgio (-8,2%), Romania (-1,9%) e Austria (-1,6%).
Il consuntivo dell’export del 2022 si presenta caratterizzato da un quadro di diffuso incremento verso i mercati europei (+17,9%), raggiungendo in valore 32,4 miliardi di euro, e sostenuto in misura più rilevante dai mercati afferenti all’Unione Europea (+18,2%) rispetto ai partner non UE (+17,2%).
Il focus di analisi dell’export verso l’Unione Europea mostra una diffusione del ritmo di espansione verso i mercati comunitari più rilevanti per l’area milanese. In particolare, si segnalano gli incrementi delle esportazioni verso Germania (+33,9%), Francia (+10,6%), Spagna (+23,6%), Paesi Bassi (+8,9%), Polonia (+12,3%) e Belgio (+8,1%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati in mercati secondari particolarmente vivaci per l’export della città metropolitana di Milano: Grecia (+19%), Austria (+14,5%), Repubblica Ceca (+16,9%) e Romania (+4,3%).
Se consideriamo i Paesi europei non UE, possiamo osservare, tra i partner più rilevanti per la città metropolitana di Milano, che le esportazioni mostrano una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+40%), dove si dirigono 5,7 miliardi di euro degli oltre 11,5 miliardi esportati nel 2022, e la Turchia con 1,3 miliardi (+30,5%), mentre si registra un saggio di incremento molto contenuto nei confronti del Regno Unito (+2,4%).
Le sanzioni internazionali nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina si sono rivelate altamente impattanti sull’export dell’area milanese verso il mercato della federazione, evidenziando una drastica flessione nel 2022 (-31,7%) corrispondente a una perdita di oltre 300 milioni di euro rispetto ai flussi esportati nell’anno precedente.
Relativamente alle importazioni, il quarto trimestre 2022 registra una dinamica più sostenuta per le importazioni dall’Europa non comunitaria (+8,3%) rispetto ai partner dell’Unione Europea (+5,7%), sulle quali incide la dinamica contenuta dell’import proveniente dalla Germania (+2%), che eroga oltre 4,2 miliardi di euro dei 14 miliardi dei flussi commerciali in entrata nella città metropolitana di Milano.
Se consideriamo la dinamica annuale del 2022, si osserva una dinamica intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+27,9%), dove hanno inciso in particolare gli incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+23,2%) e dalla Turchia (+39,2%), rispetto ai partner comunitari (+10,4%). Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative provenienti dalla Francia si sono palesate deboli (+1,1%), mentre presentano saggi di crescita sostenuti in relazione alla Germania (+9,1%) e alla Spagna (+8,6%) e in flessione dalla Polonia (-10,4%).