Milano

Abbreviazione
MI
MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Settori

L’interscambio estero della città metropolitana di Milano ha registrato un’ulteriore espansione nel quarto trimestre 2022. I flussi esportativi e importativi, essendo espressi a prezzi correnti, hanno risentito, anche in questo trimestre, della dinamica inflazionistica del 2022 trainata dai trend rialzisti dei prezzi energetici e dei trasporti e dalle criticità riscontrate sui mercati di approvvigionamento internazionali a causa dell’aumento globale della domanda.

L’analisi puntuale dei flussi commerciali registra pertanto per la città metropolitana di Milano un incremento in valore dell’export di oltre 2,4 miliardi di euro rispetto allo scorso anno (+19,1%), mentre la domanda interna espressa dalle importazioni ha evidenziato un aumento relativamente più contenuto (+6,6%) e pari 1,3 miliardi euro di surplus nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo la dinamica annuale riferita al 2022, l’anno si è chiuso per l’area metropolitana milanese con un deciso balzo in avanti dell’export (+22%) e un aumento di minore entità delle importazioni (+18,2%).

Il focus di analisi sui principali settori dell’export milanese conferma nel quarto trimestre 2022 le dinamiche tracciate nei precedenti trimestri. Si sono quindi ulteriormente incrementate le esportazioni della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori di oltre 500 milioni rispetto al quarto trimestre 2021 attestandosi a 3,1 miliardi di euro circa nel quarto trimestre 2022 (+21,1%), superando di circa un miliardo l’export di macchine e apparecchi, che in valore si collocano a 2,1 miliardi (+12,7%).

L’intonazione ampiamente espansiva della domanda estera si è inoltre riflessa sulle esportazioni della farmaceutica (+33,7%) – in ripresa nella seconda metà dell’anno dopo i primi sei mesi negativi – e degli apparecchi elettrici (+30,2%) oltre che sul comparto dei computer, apparecchi elettronici e ottici (+19,3%).

I segnali di crescita delle esportazioni hanno inoltre interessato sia i prodotti alimentari e bevande e della gomma-plastica (+12,6% per entrambi) sia le industrie dei prodotti in metallo (+7,7%).

Si è invece consolidato nel quarto trimestre il trend discendente delle esportazioni dei mezzi di trasporto, in rilevante flessione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (-9,1%).

Il consuntivo settoriale annuale del 2022 conferma una crescita diffusa delle esportazioni – a eccezione dei mezzi di trasporto (-9,5%) – e il ruolo guida del comparto tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con oltre 10,7 miliardi (+24,9%), rispetto al comparto delle macchine e apparecchi, che – con 7,7 miliardi di euro circa di export (+8,8%) – si colloca al secondo posto della graduatoria per settore di attività.

Il 2022 si è confermato come un buon anno per le esportazioni dei prodotti chimici (+17,2%), che con oltre 6,8 miliardi di euro consolidano la posizione di terzo settore esportativo della città metropolitana di Milano, superando la farmaceutica ferma a 6 miliardi (+19,8%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre sia le esportazioni degli intermedi in gomma-plastica (+16,9%), utilizzati nei processi industriali, sia dei prodotti in metallo (+25,3%).

Il 2022 registra inoltre un sostenuto incremento dell’export di prodotti elettrici (+23,3%), elettronici e ottici (+21,1%) e di alimenti e bevande (+20,2%).

In relazione alle importazioni, la declinazione per settore evidenzia nel quarto trimestre 2022 i trend di crescita registrati nei precedenti trimestri per tessile, abbigliamento pelli e accessori (+24,1%) e macchinari e apparecchi (+16,2%), mentre sono in marcata decelerazione per i comparti dei prodotti chimici (+2,6%) e in metallo (+1,7%).

Sul piano dell’import, l’aumento della domanda interna si è riflessa sulla dinamica annuale, in crescita in tutti i comparti a eccezione dei mezzi di trasporto (-17,2%).

Le dinamiche importative più intense si sono registrate nell’ambito dei prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo: metalli (+39%), chimici (+23,9%) e gomma-plastica (+24,8%) oltre che nei settori del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+34,2%) e degli alimentari e bevande (+22,7%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici dell’export della città metropolitana di Milano confermano nel quarto trimestre 2022 una crescita significativa verso i mercati americani e asiatici e in misura relativamente più contenuta verso l’Europa.

Il quadro di dettaglio per mercato di destinazione registra pertanto una crescita rilevante dell’export milanese verso le piazze americane (+36,6%), complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 2 miliardi afferenti al mercato USA (+44,4%).

Se consideriamo i mercati dell’Asia, nel quarto trimestre 2022 l’export complessivo si è incrementato in misura significativa rispetto allo scorso anno (+24,6%), raggiungendo oltre 3,5 miliardi di euro in valore. La crescita riscontrata è stata sostenuta dalle dinamiche esportative dirette nei mercati dell’Asia Orientale (+24,4%) e del Medio Oriente (+28%), mentre si è rivelato più contenuto l’apporto dei mercati centrali (+17,2%).

In particolare, il focus analitico dell’export verso l’Asia Orientale evidenzia che sulla dinamica di crescita del quarto trimestre 2022 insiste, tra i mercati più rilevanti, una significativa espansione verso il Giappone (+77,5%) e la Corea del Sud (+32,4%), che compensano l’aumento limitato riscontrato verso la Cina (+5,7%) e la flessione registrata nei confronti della zona speciale cinese di Hong Kong (-3,1%); tra le piazze secondarie dell’export si è inoltre riscontrata una particolare vivacità delle dinamiche afferenti ai mercati di Taiwan (+28%) e Singapore (+17,8%).

Se consideriamo le dinamiche dell’export dell’anno 2022 riferite ai mercati globali, si può osservare un sentiero di crescita che ha privilegiato in termini di espansione il continente americano (+38,3%), trainato in particolare dall’incremento dei flussi esportativi diretti negli Stati Uniti (+44,1%), che intercettano oltre 6,4 miliardi di euro dei circa 8,9 miliardi indirizzati verso il continente, ossia oltre il 72% dell’export diretto verso l’America. La progressione relativamente più limitata verso il Centro-Sud America (+22,3%) sconta invece la debolezza del mercato brasiliano (+1%).

A seguire in termini di crescita annuale, troviamo i mercati dell’Asia (+19%), oltre 12 miliardi di euro di export nel 2022.

La dinamica complessiva è stata ampiamente condizionata dalla performance dei mercati dell’Asia Orientale (+18,4%), dove si concentrano più di due terzi delle esportazioni, quantificabili in oltre 8,3 miliardi di euro.

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente registra una sostenuta dinamica annuale delle esportazioni dirette verso la Corea del Sud (+31,9%), il Giappone (+37%) e i mercati secondari di Taiwan (+26,5%) e Singapore (+22,2%), mentre si è osservato un aumento più limitato verso la Cina (+10,7%) e una flessione significativa dell’export diretto verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-8,6%).

Riguardo al continente europeo, primo mercato in valore delle esportazioni milanesi nel 2022 con oltre 32,4 miliardi di euro, si è osservato un aumento (+17,9%) favorito dalla dinamica registrata dai partner dell’Unione Europea (+18,2%), che ha sorpassato in termini di intensità di crescita l’incremento delle esportazioni ottenuto dai Paesi esterni allo spazio comunitario (+17,2%).

Il focus di analisi sulle importazioni evidenzia che nel quarto trimestre 2022 si sono incrementati in misura i flussi commerciali in entrata dal continente americano (+20,6%) e dagli Stati Uniti in particolare (+21,9%).

In ambito extra-europeo, si è inoltre osservata una dinamica contenuta dell’import proveniente dall’Asia (+6,9%), sulla quale ha inciso in particolare la debole domanda di prodotti e merceologie provenienti dai partner dell’Asia Orientale (+4,3%).

Se consideriamo il continente europeo, nel quarto trimestre 2022 si è registrata una dinamica complessivamente debole delle importazioni (+6%), sulla quale pesa la scarsa propensione verso le produzioni di matrice comunitaria (+5,7%).

Relativamente alla dinamica annuale dell’import del 2022, la sua crescita (+18,2%) è ascrivibile in particolare alla progressione registrata nei confronti dei dell’Asia (+36,4%) e in misura minore dalle importazioni provenienti dall’America (+18,7%) e dall’Europa (+12,5%), dove la compressione della dinamica è ascrivibile alle importazioni provenienti dall’Unione Europea (+10,4%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel quarto trimestre 2022 l’export milanese diretto in Europa ha registrato, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, un saggio di crescita più contenuto (+10,6%) in rapporto alla dinamica complessiva dell’area metropolitana milanese (+19,1%), raggiungendo in valore 5,2 miliardi di euro incrementandosi quindi di circa 500 milioni rispetto all’anno precedente.

La dinamica europea ha beneficiato di un gradiente di crescita quasi omogeno tra le piazze di destino UE (+10,6%) e i mercati esterni allo spazio comune europeo (+10%), dove si segnala in particolare la rilevante flessione registrata nei confronti del Regno Unito (-7,8%) e della Russia (-44%) e le dinamiche espansive ottenute nei mercati di Svizzera (+34,9%) e Turchia (+29,4%).

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione Europea possiamo osservare che verso i partner comunitari si sono diretti nel quarto trimestre 2022 oltre 5,2 miliardi di euro degli 8,2 miliardi circa esportati in Europa (+10,6%).

La dinamica è ascrivibile in particolare all’aumento delle esportazioni registrato in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+27,7%), Francia (+7,5%), Spagna (+15,5%), Polonia (+16,1%) a cui si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Grecia (+7,4%), Repubblica Ceca (+8,7%) e Portogallo (+20,2%).

Le progressioni rilevate hanno contenuto le dinamiche negative riscontrate verso alcune piazze importanti per l’export milanese come Belgio (-8,2%), Romania (-1,9%) e Austria (-1,6%).

Il consuntivo dell’export del 2022 si presenta caratterizzato da un quadro di diffuso incremento verso i mercati europei (+17,9%), raggiungendo in valore 32,4 miliardi di euro, e sostenuto in misura più rilevante dai mercati afferenti all’Unione Europea (+18,2%) rispetto ai partner non UE (+17,2%).

Il focus di analisi dell’export verso l’Unione Europea mostra una diffusione del ritmo di espansione verso i mercati comunitari più rilevanti per l’area milanese. In particolare, si segnalano gli incrementi delle esportazioni verso Germania (+33,9%), Francia (+10,6%), Spagna (+23,6%), Paesi Bassi (+8,9%), Polonia (+12,3%) e Belgio (+8,1%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati in mercati secondari particolarmente vivaci per l’export della città metropolitana di Milano: Grecia (+19%), Austria (+14,5%), Repubblica Ceca (+16,9%) e Romania (+4,3%).

Se consideriamo i Paesi europei non UE, possiamo osservare, tra i partner più rilevanti per la città metropolitana di Milano, che le esportazioni mostrano una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+40%), dove si dirigono 5,7 miliardi di euro degli oltre 11,5 miliardi esportati nel 2022, e la Turchia con 1,3 miliardi (+30,5%), mentre si registra un saggio di incremento molto contenuto nei confronti del Regno Unito (+2,4%).

Le sanzioni internazionali nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina si sono rivelate altamente impattanti sull’export dell’area milanese verso il mercato della federazione, evidenziando una drastica flessione nel 2022 (-31,7%) corrispondente a una perdita di oltre 300 milioni di euro rispetto ai flussi esportati nell’anno precedente.

Relativamente alle importazioni, il quarto trimestre 2022 registra una dinamica più sostenuta per le importazioni dall’Europa non comunitaria (+8,3%) rispetto ai partner dell’Unione Europea (+5,7%), sulle quali incide la dinamica contenuta dell’import proveniente dalla Germania (+2%), che eroga oltre 4,2 miliardi di euro dei 14 miliardi dei flussi commerciali in entrata nella città metropolitana di Milano.

Se consideriamo la dinamica annuale del 2022, si osserva una dinamica intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+27,9%), dove hanno inciso in particolare gli incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+23,2%) e dalla Turchia (+39,2%), rispetto ai partner comunitari (+10,4%). Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative provenienti dalla Francia si sono palesate deboli (+1,1%), mentre presentano saggi di crescita sostenuti in relazione alla Germania (+9,1%) e alla Spagna (+8,6%) e in flessione dalla Polonia (-10,4%).

 

 

MI
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Il fatturato del commercio al dettaglio ha continuato a recuperare quota nel corso del quarto trimestre 2022.

L’incremento significativo dell’indice che, dal primo trimestre dello scorso anno ha continuato nella sua dinamica ascendente, ha evidenziato nel corso del 2022 un ulteriore rafforzamento determinato dall’incremento dei prezzi al consumo, che si è riflesso in un aumento nominale del fatturato.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato si è portato a quota 95 – 5 punti in meno rispetto al valore 2010 preso come anno di riferimento – mentre su base annua il robusto incremento registrato (+13,1%) risente fortemente della dinamica inflazionistica.

L’accelerazione registrata nel trimestre ha consentito al settore di consolidare il percorso di recupero, azzerando il differenziale con il periodo pre-pandemia pari a 3 punti percentuali a fine 2021.

 

 
Le classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese declinato attraverso le classi dimensionali evidenzia un’accentuata differenziazione della dinamica di crescita del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio e le unità di media e grande dimensione che hanno contribuito ampiamente al sostengo della dinamica, consolidando il trend già emerso in precedenza. Il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia registra, inoltre, un trend complessivo migliore per il commercio milanese rispetto alla regione (+13,1% e +6,1%).

In relazione alle unità di minore dimensione, il confronto tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia per le imprese da 3 a 9 addetti una dinamica del fatturato molto contenuta in entrambi i territori, in particolare per l’area milanese (+1,7% e +3,6%).

L’intensità della progressione aumenta sensibilmente se consideriamo le imprese del commercio da 10 a 49 addetti, per le quali si registra un aumento del fatturato maggiore per le unità del commercio della provincia di Milano (+7,4%) rispetto a quelle della regione (+6,5%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+33,6%) e dalle imprese oltre i 200 (+15,9%), che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali del territorio lombardo (+5,7% e +13,9%).

 

Settori

Nel quarto trimestre 2022, tra i settori di attività del commercio milanese si è registrata una significativa espansione del fatturato della componente despecializzata e una progressione più contenuta per il comparto non alimentare, mentre è sostanzialmente nulla la variazione del fatturato del commercio alimentare.

Relativamente alle imprese incluse nel comparto despecializzato, si è rafforzata ulteriormente la tendenza di crescita del fatturato, che si incrementa su scala tendenziale in misura molto più intensa nella città metropolitana di Milano (+27,8%) rispetto alla Lombardia (+7,8%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’incremento del volume d’affari, sia a livello milanese che lombardo, si è manifestato in misura contenuta in entrambe le partizioni territoriali (+4,1% e +5,4%).

Le criticità maggiori per il commercio milanese derivano invece dal comparto alimentare, per il quale si registra una stagnazione del fatturato rispetto al quarto trimestre dello scorso anno; il confronto con la Lombardia evidenzia, inoltre, che il settore è interessato da un fenomeno di compressione dei margini di crescita anche nel territorio lombardo (+1,2%).

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il primo trimestre 2023 registra un generalizzato peggioramento espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto – sia per il fatturato che per gli ordini rivolti ai fornitori – un significativo peggioramento delle aspettative per il trimestre successivo (-16,5% e -17%) rispetto alla precedente rilevazione.

Il cambio di passo delle stime delle imprese registra la collocazione di una quota consistente di imprese nell’area di stabilità (52,7% per il fatturato e 57% per gli ordini) e di contrazione dell’attività nel prossimo trimestre, ipotesi quest’ultima condivisa da circa il 30% degli intervistati in relazione agli ordini e da circa un terzo delle imprese del commercio nei confronti del fatturato.

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre, tale ipotesi è condivisa da otto imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative si orientano verso un peggioramento rispetto alla rilevazione precedente, con una netta diminuzione del saldo finale (+1,2% contro +4,1%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il settore dei servizi ha consolidato nel quarto trimestre 2022 il sentiero espansivo del fatturato sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, favorito anche dall’ascesa costante dei prezzi, che hanno contribuito a incrementare il livello nominale dei ricavi del settore.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel quarto trimestre 2022 un nuovo picco di crescita, collocandosi a quota 128 (+1,8% destagionalizzato).

In relazione alla dinamica tendenziale del quarto trimestre 2022, persiste ancora un saggio di crescita a due cifre (+10,6%), sebbene si registri una progressiva perdita di intensità rispetto a quanto evidenziato nei trimestri precedenti.

Se consideriamo la media annua del 2022, la dinamica del fatturato – sostenuta anche da un percorso crescente dell’inflazione – evidenzia una significativa espansione a livello milanese (+15,9%) superiore per intensità a quanto registrato dal settore in ambito lombardo (+14,7%).

 

 
Le classi dimensionali

Il quarto trimestre 2022 si chiude per i servizi milanesi con un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa che lo compongono e superiore alle analoghe tipologie presenti nel territorio della Lombardia.

Se consideriamo le dinamiche aggregate registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia, si osserva una significativa divaricazione dei saggi di crescita a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+10,6% e +8,7%).

L’analisi del fatturato dei servizi dell’area milanese declinata su scala dimensionale registra un ritmo di crescita significativamente più intenso per il segmento delle micro e delle piccole imprese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il confronto territoriale tra le imprese dei servizi operanti nella città metropolitana di Milano e in Lombardia evidenzia, inoltre, un’ampia divaricazione delle performance tra le micro e piccole unità attive nei due territori, per tali tipologie di impresa si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese rispetto a quelle localizzate in Lombardia.

In particolare, il saggio di incremento del fatturato per le micro imprese della città metropolitana di Milano è superiore di oltre 4,5 punti rispetto alle unità presenti in Lombardia (+11,9% e +7,3%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, si replica per le imprese da 10 a 49 addetti, evidenziando un aumento del volume d’affari superiore di circa 2 punti per la città metropolitana di Milano (+12,4%) rispetto alla regione (+10,6%).

I differenziali di performance tra i territori si riducono invece progressivamente se si analizza il segmento delle medie e delle grandi imprese dei servizi.

In relazione alla prima tipologia dimensionale si registra un gap di crescita ridotto a poco meno di 1,5 punti tra area milanese e Lombardia (+10,7% e +9,4%). Tale divario territoriale diminuisce ulteriormente se consideriamo le imprese dei servizi oltre i 200 addetti (+8,3% e +7,5%), le quali consolidano quindi il trend emerso nella rilevazione precedente.

 

I settori

I comparti che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel trend espansivo delineato dall’inizio dell’anno.

Tra i settori, possiamo osservare che i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – hanno evidenziato nel quarto trimestre 2022 una progressione del fatturato in linea con quanto ottenuto dal settore a livello regionale (+7% e +6,8%).

Se consideriamo gli altri settori di attività, possiamo osservare che per le imprese della città metropolitana di Milano inserite nel perimetro della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, il trend ampiamente espansivo del fatturato ha beneficiato della dinamica ascendente dell’inflazione e dei prezzi al consumo, riflettendosi in un incremento del fatturato superiore per intensità a quanto ottenuto dal settore nel territorio della regione (+25,1% e +15,8%).

Nell’ambito delle attività afferenti alla logistica e distribuzione delle merci, il comparto del commercio all’ingrosso nell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore di 2,5 punti rispetto all’analogo comparto presente in Lombardia (+11,2% e +8,6%).

Infine, in relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel quarto trimestre 2022 la dinamica del fatturato ha registrato nella città metropolitana di Milano una crescita tendenziale significativa, largamente superiore al trend rilevato nel contesto regionale (+30% e +11,5%).

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

Le aspettative delle imprese dei servizi per il primo trimestre 2023 registrano, per il fatturato, un lieve segnale di miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) e una consistente ripresa nei confronti dell’occupazione rispetto alla precedente rilevazione.

Il quadro di dettaglio delle previsioni formulate dalle imprese indica pertanto un progresso limitato del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (12,1% contro 11,3%), che si è accompagnato a un ampliamento della frazione di imprese con stime di stabilità del fatturato (57% contro 54,6%), attraendo in tale campo di ipotesi la quota di operatori collocati in precedenza sia nell’area di diminuzione sia in quella di aumento del volume d’affari.

In relazione all’occupazione, le aspettative delle imprese per il prossimo trimestre evidenziano ancora in misura preponderante un carattere di stabilità (72,1% contro 72,4% del precedente trimestre), tuttavia se consideriamo il saldo complessivo delle risposte si osserva un miglioramento sostanziale rispetto al precedente trimestre (16,9% contro 11,3%).

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice della produzione industriale

È continuata anche nel quarto trimestre 2022 la crescita dei volumi prodotti dall’artigianato manifatturiero milanese.

La dinamica analizzata attraverso l’andamento dell’indice della produzione industriale evidenzia un ulteriore rafforzamento nel quarto trimestre 2022 raggiungendo un nuovo picco (96,4) che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a un incremento del 2% rispetto al precedente trimestre.

Il consolidamento del ritmo di crescita si è riflesso in misura significativa sulla dinamica tendenziale, evidenziando un aumento rilevante dei volumi produttivi rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (+8,5%), che si inserisce nel trend avviato dall’inizio dell’anno.

 

 
Analisi congiunturale

I segnali di rallentamento emersi nel precedente trimestre non hanno trovato riscontro nella dinamica espressa dall’artigianato manifatturiero nel quarto trimestre 2022, che ha pertanto registrato una nuova espansione degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale, al fatturato e agli ordini, riprendendo quindi il percorso di crescita temporaneamente interrotto.

Il quadro di dettaglio degli indicatori della manifattura artigiana della città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente migliore rispetto all’artigianato della Lombardia sia sul piano della produzione (+2% e +1,7%) sia rispetto al fatturato (+1,7% e +1,5%) sia nei confronti della dinamica degli ordini, dove si evidenzia il maggiore divario tra area metropolitana milanese (+1,6%) e contesto lombardo (+0,6%).

 

Analisi tendenziale

La significativa ripresa congiunturale si è riflessa ampiamente sul quadro tendenziale, registrando un’ulteriore espansione dell’attività complessiva che – sul piano della produzione, del fatturato e degli ordini – è superiore a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del quarto trimestre 2022 registra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale largamente superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+8,5% e +4,9%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra, inoltre, un saggio di crescita che, pur essendo inferiore alla dinamica produttiva, sopravanza ampiamente su scala tendenziale la manifattura artigiana della Lombardia (+7,1% e +5,6%).

Il differenziale maggiore a livello territoriale emerge tuttavia dal lato degli ordini: rispetto al quarto trimestre dello scorso anno si è infatti osservata una sensibile divaricazione delle performance tra area metropolitana milanese e regione (+5% e +2,4% rispettivamente). In entrambi i territori le rispettive dinamiche sono comunque inferiori per intensità sia nei confronti della produzione che del fatturato.

 

Previsioni per il primo trimestre 2023

La ripresa congiunturale e il consolidamento del quadro tendenziale si sono riflessi solo parzialmente sul sentiment previsivo espresso dalle imprese artigiane milanesi, le aspettative continuano infatti a caratterizzarsi per la permanenza in un quadrante negativo rispetto all’evoluzione di breve termine dell’attività industriale, in particolare nei confronti della produzione e degli ordini attesi per il primo trimestre 2023.

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relative alla produzione industriale, pur evidenziando un parziale recupero rispetto alle stime precedenti, registra ancora un certo grado di pessimismo da parte delle imprese (-8,5%).

Il sentiment negativo è condiviso anche nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno, la previsione per il primo trimestre 2023 si orienta infatti verso un rilevante pessimismo da parte degli operatori artigiani (-20,2%).

Se consideriamo l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia un miglioramento che si esprime attraverso un’accelerazione del ritmo di recupero (-1,7% contro -5,2%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
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Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Il quarto trimestre 2022 si è chiuso positivamente per l’attività industriale se consideriamo la produzione e il fatturato su base sia trimestrale che annua; mentre per gli ordini – pur mantenendosi ancora in crescita rispetto allo scorso anno – si è osservato un arretramento nei confronti del precedente trimestre.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al quarto trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione, in particolare l’indice della produzione ha raggiunto nel quarto trimestre 2022 un nuovo massimo a quota 121,3.

Con riferimento all’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite al quarto trimestre dello scorso anno, la produzione industriale ha registrato un rilevante incremento (+4,2%), superiore per intensità a quanto registrato dalla manifattura in Lombardia (+2,7%).

Se analizziamo la dinamica industriale durante il suo svolgimento nel 2022, il trend tendenziale registra una decelerazione costante che interessa la produzione industriale, il fatturato e gli ordini.

La dinamica produttiva rimane comunque positiva: in media d’anno la manifattura milanese chiude il 2022 con una crescita significativa (+6,8%), in linea con il contesto regionale.

 

 
Analisi congiunturale

Nel quarto trimestre 2022, l’industria manifatturiera milanese ha evidenziato un percorso differenziato tra produzione industriale e fatturato da un lato e ordini dall’altro.

I dati congiunturali evidenziano pertanto sul piano produttivo un incremento dei volumi nell’area metropolitana milanese di poco superiore alla dinamica rilevata nel territorio regionale (rispettivamente +1% e +0,8% destagionalizzato).

In relazione al fatturato, l’attività manifatturiera milanese registra un differenziale di performance di poco inferiore alla manifattura della Lombardia (+1,6% e +1,7% destagionalizzato).

Le differenze maggiori tra città metropolitana di Milano e Lombardia emergono invece nei confronti del portafoglio ordini. Nel quarto trimestre 2022 si è infatti osservata una netta flessione per l’industria manifatturiera milanese, che si è riflessa in un arretramento più marcato per la componente estera rispetto al mercato interno (-1% e -1,7% destagionalizzato). Criticità meno rilevanti emergono invece per la manifattura regionale, dove si registra una sofferenza per il mercato interno (-0,2% destagionalizzato) e una debole progressione per la componente estera (+0,3% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Il quarto trimestre 2022 registra ancora un quadro di rilevante espansione per la dinamica tendenziale dell’attività manifatturiera milanese, che si colloca nel trend generale riscontrato a livello regionale, dove – oltre a continuare il sentiero di crescita della produzione – si è evidenziato un incremento degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori mostra quindi sul piano della produzione industriale un aumento su base annua (+4,2%) superiore per intensità alla dinamica riscontrata in Lombardia (+2,7%).

Se consideriamo il fatturato complessivo della manifattura milanese, la crescita ottenuta su base annua (+9,3%) è allineata al ritmo incrementale dell’industria in Lombardia (+9,2%).

La suddivisione tra mercato interno ed estero evidenzia una progressione più intensa del canale extra-domestico (+11,9%) rispetto alla dinamica della componente interna (+7,8%). Il medesimo trend si riscontra, inoltre, per l’industria regionale dove il fatturato ottenuto nei mercati esteri sopravanza nettamente l’incremento del mercato domestico (+11,1% e +8%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha evidenziato un rallentamento rispetto al trend registrato nel precedente trimestre, pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

Il quadro puntuale degli ordini evidenzia pertanto un incremento complessivo contenuto (+3,4%), sul quale incide in misura rilevante il debole aumento registrato nel mercato interno (+1,2%), mentre i mercati esteri evidenziano ancora un apporto significativo all’andamento complessivo (+7,1%).

Il confronto con la dinamica manifatturiera lombarda mostra, inoltre, un migliore posizionamento dell’industria milanese sia in relazione agli ordini totali (+2,7%) sia nei confronti della componente estera (+3,7%), mentre per il mercato interno si osserva un incremento più intenso per la manifattura della Lombardia (+2%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro di confronto tra le dinamiche industriali evidenzia un andamento produttivo migliore per i sistemi locali della manifattura rispetto al contesto europeo e nazionale.

In particolare, l’industria manifatturiera italiana, nonostante l’aumento congiunturale registrato su base mensile a dicembre, nel quarto trimestre 2022 registra complessivamente, un arretramento della produzione industriale (-0,4% destagionalizzato).

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio del quarto trimestre 2022 mostra un incremento sostenuto dei volumi prodotti sia per il sistema manifatturiero della città metropolitana di Milano sia della Lombardia.

Analizzando i trend di entrambi i territori, si osserva una capacità di crescita dell’attività manifatturiera superiore a quanto registrato non solo dall’Italia, ma anche dall’Eurozona nel suo complesso, dove l’attività ha perso di incisività.

 

 
Mercato del lavoro

La crescita dell’attività industriale nel quarto trimestre 2022 si è accompagnata a una riduzione delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione, mentre è cresciuta la quota di imprese che ne ha fatto ricorso.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una riduzione rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (1,7% contro 2,9%), tuttavia la quota di utilizzo rispetto a inizio anno evidenzia un trend costante di incremento, ascrivibile a un ampio ricorso dello strumento da parte delle grandi imprese, aumentando quindi la frazione rispetto al trimestre precedente (6,9% contro 5,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale è diventato negativo dopo sette trimestri consecutivi di segno positivo (-0,4%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2023

Il sentiment complessivo delle imprese manifatturiere milanesi per il primo trimestre 2023 mostra un miglioramento che coinvolge sia la dimensione produttiva e dell’occupazione sia le prospettive sulla domanda interna ed estera.

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il primo trimestre 2023 evidenzia il passaggio di quote consistenti di imprese dall’area di diminuzione verso quella di stabilità – mediamente oltre il 60% – determinando un’inversione del sentiero regressivo.

Pertanto, sul piano della produzione industriale si osserva un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti (+7,4% contro -2,5%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il trimestre successivo – pur indicando la stabilità come ipotesi condivisa dal 75% delle imprese industriali – mostrano un saldo in aumento rispetto ai tre mesi precedenti (14,6% contro 5,1%).

L’analisi delle aspettative per la domanda espressa dai mercati indica sia per la domanda interna sia per la domanda estera un significativo miglioramento dei rispettivi saldi. In particolare, per la domanda domestica le imprese indicano un passaggio da un quadrante ampiamente negativo a uno positivo (+3,6% contro -11,4%) e altrettanto è riscontrabile per la domanda estera (+3,6% contro -4%).

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il primo trimestre 2023, effettuata attraverso il raffronto tra piano qualitativo, espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione) e piano quantitativo relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare una separazione degli andamenti.

Il rallentamento in atto della dinamica produttiva si riflette infatti sul ciclo della produzione che, pur esprimendo ancora un sentiero positivo per la produzione manifatturiera milanese, mostra un’accentuazione della tendenza di rallentamento della dinamica, che viene in parte sottostimata dagli operatori. Questo perché le indicazioni che definiscono il perimetro dell’attività futura della manifattura sono orientate verso un miglioramento delle condizioni, dettate in parte dalla consapevolezza di avere un elevato numero di giorni di produzione assicurata dagli ordini.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Settori

Le dinamiche dell’import e dell’export della città metropolitana di Milano hanno registrato un’ulteriore espansione nel terzo trimestre 2022. La domanda proveniente dalle aree geo-economiche globali ha consentito all’export del territorio milanese di crescere in valore di 2,8 miliardi di euro rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+24,7%).

Altrettanto rilevante per l’interscambio estero dell’area si è rivelata la dinamica delle importazioni, aumentate nel trimestre di circa 4,5 miliardi rispetto al terzo trimestre del 2021 (+24,8%).

Il percorso di crescita dei primi nove mesi del 2022 evidenzia inoltre un ritmo particolarmente sostenuto, con un flusso cumulato di 41,2 miliardi di euro per l’export, in aumento di 7,7 miliardi rispetto ai primi nove mesi del 2021 (+23,1%), e di 67,5 miliardi circa per l’import con un surplus di 12,4 miliardi rispetto allo scorso anno (+22,5%).

Il focus sui principali settori dell’export milanese conferma nel terzo trimestre 2022 le dinamiche emerse nei precedenti trimestri. In particolare, si è ulteriormente consolidato il sentiero di sviluppo della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori: le esportazioni sono infatti aumentate di circa 400 milioni rispetto al terzo trimestre 2021 attestandosi a 2,7 miliardi di euro nel terzo trimestre 2022 (+17,5%) superando di quasi un miliardo l’export di macchine e apparecchi che in valore si collocano a 1,8 miliardi (+9,3%).

L’intonazione espansiva della domanda estera si è inoltre riflessa sui settori dei prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, come certificato dagli incrementi delle esportazioni della chimica (+22,1%) e dei prodotti in metallo (+21,8%) e in gomma-plastica (+17,9%).

In relazione alla farmaceutica, dopo la flessione dell’export registrata nella prima parte dell’anno, il terzo trimestre 2022 mostra un consistente recupero rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+23,4%).

I segnali espansivi delle esportazioni hanno inoltre evidenziato una rilevante accelerazione sia per le industrie degli apparecchi elettrici (+27,1%) sia per i comparti dell’elettronica (+21,8%) che degli alimentari e bevande (+23,3%), mentre è continuato il trend discendente dell’export dei mezzi di trasporto (-11,6%).

Il consuntivo settoriale dei primi nove mesi del 2022 conferma una crescita diffusa delle esportazioni, ad eccezione dei mezzi di trasporto (-9,6%), e il consolidamento del primato settoriale della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori, con circa 7,7 miliardi (+26,5%) rispetto al comparto delle macchine e apparecchi, che con 5,6 miliardi di euro circa (+7,4%) si colloca al secondo posto della graduatoria in valore dell’export.

Proseguendo nell’analisi settoriale, nei primi nove mesi del 2022 si è registrato un incremento consistente per i prodotti chimici (+20,7%), che con oltre 5,1 miliardi di euro consolidano la posizione di terzo settore dell’export della città metropolitana di Milano, superando largamente la filiera farmaceutica ferma a 4,2 miliardi (+14,8%).

Con intensità di scala rilevanti sono cresciute inoltre le esportazioni degli altri prodotti intermedi utilizzati nei processi industriali, quali i prodotti in metallo (+31,9%) e in gomma-plastica (+18,5%). I primi nove mesi del 2022 confermano inoltre una sostenuta espansione per le esportazioni dei prodotti elettrici (+20,8%), dell’elettronica e ottica (+21,8%) e degli alimentari e bevande (+23,2%).

In relazione alle importazioni, la declinazione settoriale conferma nel terzo trimestre 2022 i trend registrati in precedenza. In particolare, si evidenzia il sostenuto incremento per la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+38,5%) e dei comparti dei macchinari (+24,4%) e dei prodotti chimici (+25,1%) e in metallo (+26,1%).

L’accresciuta domanda interna si è inoltre riflessa sulla dinamica delle importazioni dei primi nove mesi, in consistente accelerazione in tutti i comparti a eccezione dei mezzi di trasporto (-26,1%).

Tra i comparti che hanno registrato le dinamiche più intense si segnalano i prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo: prodotti in metallo (+54,3%), chimici (+31,7%) e in gomma-plastica (+29,7%) ai quali si sono associati i settori del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+38,3%) e degli alimentari e bevande (+24%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export della città metropolitana di Milano registrano nel terzo trimestre 2022 un’espansione significativa verso i mercati americani e in misura relativamente più contenuta verso l’Asia e l’Europa.

Il quadro di dettaglio per mercato di destinazione registra pertanto una crescita rilevante dell’export milanese verso le piazze americane (+39,3%) che in valore sfiorano i 2,2 miliardi di euro, di cui oltre 1,5 concentrati nel mercato degli Stati Uniti (+45,9%), mentre si segnala tra le piazze latino-americane la consistente flessione delle esportazioni verso il Brasile (-13,8%), la meta di destino principale.

In relazione ai mercati dell’Asia, nel terzo trimestre 2022 si è registrato un consistente aumento dei flussi esportativi (+21,7%), sostenuto dalle dinamiche ottenute nei mercati del Medio Oriente (+27,5%) e dell’Asia centrale (+28%), mentre si è rivelato più contenuto l’apporto dei mercati dell’Asia orientale (+19,2%), primo mercato in valore nel continente per l’area milanese.

Il focus sull’export diretto nell’Asia orientale evidenzia che sull’incremento contenuto registrato nel terzo trimestre 2022 grava la flessione delle esportazioni dirette verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-11,7%) e l’apporto limitato evidenziato dal mercato cinese (+14,2%). Il sostegno all’export è quindi derivato dalle rilevanti progressioni registrate nei confronti della Corea del Sud (+30%), del Giappone (+33,4%) e delle piazze minori di Taiwan (+20,8%) e Singapore (+41,2%).

Se consideriamo le dinamiche dell’export dei primi nove mesi del 2022, si può osservare un sentiero di crescita che ha privilegiato in particolare il continente americano (+38,9%), trainato dagli Stati Uniti (+44%) dove si concentra il 79% dell’export continentale, mentre la progressione più contenuta verso le piazze del Centro-Sud America (+23,5%) sconta la consistente flessione del mercato brasiliano (-7,2%).

Riguardo il continente europeo, primo mercato in valore delle esportazioni milanesi con 24,2 miliardi di euro, si è osservato un aumento (+20,6%) che ha privilegiato, seppure di poco, i partner comunitari (+21%) rispetto ai Paesi esterni all’Unione europea (+20%).

In relazione alla dinamica esportativa registrata in Asia (+16,8%), l’incremento registrato nei primi nove mesi del 2022 è stato condizionato in misura determinate dalle performance dei mercati dell’Asia Orientale (+16,1%), la principale area sub-continentale dell’export milanese, e secondariamente dagli aumenti contenuti ottenuti nelle piazze di destino dell’Asia Centrale (+15,6%), insufficientemente bilanciati dai saggi di incremento ottenuti dall’export diretto in Medio Oriente (+19,5%).

Il focus sui mercati principali dell’Estremo Oriente evidenzia, inoltre, nei primi nove mesi del 2022 una sostenuta dinamica delle esportazioni dirette verso la Corea del Sud (+31,7%), il Giappone (+22,5%) e i mercati secondari di Taiwan (+25,9%) e Singapore (+23,8%), mentre si è osservato un aumento più limitato verso la Cina (+12,8%) e una consistente flessione verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-10,5%), che ha contribuito a ridurre in misura rilevante l’incidenza del mercato sul complesso dell’export diretto verso l’Asia orientale (da 11,6% a 8,9%).

Passando all’analisi delle importazioni possiamo osservare che nel terzo trimestre 2022 sono aumentati in misura significativa i flussi commerciali in entrata dal continente asiatico (+48,7%): in particolare sulla dinamica complessiva hanno inciso i partner dall’Asia Orientale (+40,1%), soprattutto Corea del Sud (+68,3%) e Cina (+46,3%).

In ambito extra-europeo, la dinamica si è manifestata invece più contenuta per l’import proveniente dall’America (+25,5%), dove si è rivelato molto incisivo il contributo degli USA (+31,3%).

Se consideriamo il continente europeo, la domanda di prodotti e merceologie estere ha mostrato invece una dinamica più debole (+16,6%), sulla quale ha inciso l’input di matrice comunitaria (+13,8%).

Guardando ai primi nove mesi del 2022, la crescita dell’import è ascrivibile in primo luogo alla progressione registrata nei confronti dei partner commerciali dell’Asia (+47,8%), mentre i saggi di incremento delle importazioni dall’America (+18%) e dagli Stati Uniti in particolare (+16%) hanno mostrato un ritmo più contenuto e ciò si osserva anche nei confronti dell’import di matrice europea (+15%), su cui incide in misura ampia la dinamica extra-comunitaria (+34,9%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel terzo trimestre 2022 i flussi esportativi diretti in Europa hanno registrato un incremento rilevante rispetto al terzo trimestre dello scorso anno raggiungendo gli 8,2 miliardi di euro (+19,9%), incrementandosi di 1,4 miliardi circa.

La dinamica complessiva ha beneficiato in particolare della crescita ottenuta nelle piazze di destino non UE (+30%) collocando le esportazioni a 3,1 miliardi di euro, dove decisivi per la performance complessiva si sono rivelati i mercati di Svizzera (+75,8%) e Turchia (+36,4%) che hanno ampiamente compensato la contrazione registrata verso il Regno Unito (-2,3%) e la flessione nei confronti della Russia (-39,8%) quale conseguenza del proseguimento del conflitto con l’Ucraina.

Se consideriamo la dinamica dell’export verso l’Unione europea, possiamo osservare che il terzo trimestre 2022 ha registrato un aumento limitato (+14,4%), collocando le esportazioni complessive verso i partner comunitari a 5,1 miliardi di euro circa. Il contenimento è ascrivibile in particolare alla flessione dell’export verso la Francia (-4,6%), mentre gli apporti più rilevanti al suo sostegno sono derivati dalla progressione ottenuta in alcuni dei mercati più rilevanti per l’area milanese: Germania (+30,9%), Belgio (+26,2%), Spagna (+25,3%), Polonia (+12,7%) e Paesi Bassi (+5,9%), ai quali si sono associati – in ordine di rilevanza tra i mercati secondari – gli aumenti registrati verso Austria (+14,3%), Grecia (+8,3%), Repubblica Ceca (+17,1%) e Portogallo (+24,2%).

Il consuntivo dell’export dei primi nove mesi del 2022 si presenta caratterizzato da un quadro di diffuso incremento verso i mercati europei (+20,6%), rappresentando in valore oltre 24,2 miliardi di euro, e sostenuto in misura quasi paritetica dai trend dell’Unione europea (+21%) e dei partner non UE (+20%).

Il focus sulla dinamica dell’export verso l’Unione europea evidenzia una diffusione del ritmo di espansione verso i mercati comunitari più rilevanti per l’area milanese. In particolare, si segnalano gli incrementi delle esportazioni verso Germania (+36,1%), Francia (+11,7%), Spagna (+26,5%), Paesi Bassi (+12%), Polonia (+11%) e Belgio (+14,2%).

Se consideriamo i mercati europei non UE, possiamo osservare, tra le mete più rilevanti per la città metropolitana di Milano, che le esportazioni mostrano una dinamica particolarmente sostenuta verso la Svizzera (+41,9%), dove si concentra circa la metà dell’export diretto verso l’area non UE, e la Turchia (+31%), mentre si registra un saggio di incremento più contenuto nei confronti del Regno Unito (+6,1%).

Le sanzioni internazionali alla Russia per la guerra in Ucraina si sono rivelate altamente impattanti sull’export dell’area milanese verso Mosca, evidenziando una drastica flessione nei primi nove mesi del 2022 (-26,5%).

Relativamente alle importazioni, il terzo trimestre 2022 registra una dinamica particolarmente sostenuta per le importazioni dall’Europa non comunitaria (+34,9%) rispetto ai partner dell’Unione europea (+13,8%), sui quali gravano le dinamiche contenute dei partner storici dell’area milanese: Francia (+8,6%), Germania (+13%) e Spagna (+15,4%), che insieme concentrano il 63% dei flussi importativi in entrata nella città metropolitana.

Se consideriamo i primi nove mesi del 2022, si osserva una dinamica particolarmente intensa per i canali in entrata di matrice non comunitaria (+34,9%), dove hanno inciso in particolare gli incrementi dei flussi importativi provenienti dalla Svizzera (+25,3%) e dalla Turchia (+40,8%), rispetto ai partner comunitari (+12,1%).

Il focus verso i partner comunitari evidenzia che le dinamiche importative si sono palesate in flessione da Francia (-3%) e Polonia (-5,8%), e in contenuto aumento dalla Spagna (+8,9%) e dalla Germania (+11,8%).

 

 

MI
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice del fatturato del commercio

Nel terzo trimestre 2022 il commercio al dettaglio milanese ha continuato a rafforzare il percorso di recupero del fatturato come evidenziato dalla dinamica dell’indice che, dal primo trimestre dello scorso anno, si è caratterizzato per un costante trend di crescita collocandosi nel terzo trimestre a quota 90,7 con una variazione al netto degli effetti stagionali pari a +2,1%.

L’accelerazione registrata nel trimestre ha consentito al settore di recuperare ulteriormente le posizioni perse durante la fase più acuta della pandemia: il differenziale con il periodo pre-pandemia, pari a tre punti percentuali a fine 2021, è stato infatti ripreso in misura rilevante, sebbene permangano ancora delle criticità notevoli per le classi di micro e piccola dimensione e per il settore del commercio alimentare.

 

 
Le classi dimensionali

Il focus di analisi del commercio al dettaglio milanese declinato sulle classi dimensionali che lo compongono mostra una scala di crescita differenziata del fatturato tra le micro e le piccole imprese e il segmento delle medie e grandi imprese.

Il confronto tra città metropolitana di Milano e la Lombardia registra complessivamente un trend migliore per il commercio milanese rispetto alla regione. Il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese con oltre 200 addetti e dalle medie imprese (+20,5% e +11,5% rispettivamente), che mostrano quindi una scala di intensità superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali localizzate nel territorio lombardo (+13,8% e +5,7%).

Con riferimento alle tipologie di imprese di minore dimensione, il confronto tra le micro-imprese dei due territori mostra una dinamica molto contenuta del volume d’affari in entrambe le aree, dove si osserva comunque un saggio tendenziale maggiore per la città metropolitana (+2,1%) rispetto alla Lombardia (+1,3%).

Se consideriamo invece le imprese del commercio da 10 a 49 addetti, si evidenzia una progressione del fatturato simile tra le unità del commercio presenti in regione (+3,9%) rispetto a quelle della provincia di Milano (+3,7%).

 

I settori

Nel terzo trimestre 2022, tra i settori di attività in cui si ripartisce il commercio milanese si è registrata una continuazione dei trend di crescita osservati in precedenza per i comparti non alimentare e despecializzato ai quali si è associato una ripresa del fatturato del segmento alimentare che segue a due trimestri consecutivi di contrazione.

Relativamente alle attività incluse nel comparto del commercio despecializzato, si è osservata un’ulteriore progressione del volume d’affari, che si incrementa su scala tendenziale in misura molto più intensa nella città metropolitana di Milano (+10,3%) rispetto al territorio regionale (+5,2%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’andamento del fatturato si è manifestato sia a livello milanese che lombardo con una crescita rilevante: in particolare, il segmento di attività registra nell’area metropolitana un aumento superiore di due punti percentuali rispetto alla regione (+6,2% e +4,2%).

Se consideriamo le attività del commercio alimentare, il fatturato del comparto registra una rilevante ripresa nel territorio milanese (+7,1%), mentre la dinamica si è palesata con un grado di intensità più contenuto in ambito regionale (+1,1%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Il sentiment delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il quarto trimestre 2022 un miglioramento complessivo dei saldi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti sia al fatturato sia agli ordini che all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative degli operatori indica pertanto per il fatturato un rafforzamento delle aspettative di aumento per il trimestre successivo (34,1% contro 18,4%) che si contrappone a una drastica riduzione della quota di imprese pessimiste (27,2% contro 37,1%) e della frazione di operatori con aspettative di invarianza del volume d’affari per fine anno (38,6% contro 44,5%).

Con riferimento agli ordini rivolti ai fornitori, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva un consistente incremento del nucleo di imprese con aspettative di crescita (26,6% contro 12,7%), ciò che consente un recupero significativo del saldo delle risposte rispetto alla precedente rilevazione, collocandolo – seppure di poco – in terreno positivo (0,4%) in conseguenza del consistente arretramento della frazione di operatori pessimisti (26,2% contro 37,3% della precedente tornata di interviste).

Le dinamiche osservate evidenziano, inoltre, una diminuzione della quota di imprese con aspettative di stabilità per gli ordini ai fornitori, giunte ora a meno della metà degli operatori del commercio (47,1% contro 50% della precedente rilevazione).

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre, ipotesi condivisa da sette imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative di crescita evidenziano un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (15% contro 10,6%) e una parallela diminuzione di imprese con valutazioni negative (4,1 contro 11,4%), con un saldo finale positivo (4,1%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice del fatturato dei servizi

Il settore dei servizi ha continuato anche nel terzo trimestre 2022 a rafforzare il sentiero espansivo del fatturato, sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato ha raggiunto nel terzo trimestre 2022 un nuovo picco di crescita, collocandosi a quota 127,4 e determinando quindi un sensibile aumento del volume d’affari su base trimestrale (+2,9% destagionalizzato), sul quale incide anche il contemporaneo incremento dei prezzi (+1,8%), in crescita costante da inizio 2022 (+7,3%).

In relazione alla dinamica tendenziale del terzo trimestre 2022, si rileva ancora un saggio di crescita a due cifre (+12,9%), sebbene con una scala di intensità più ridotta rispetto a quanto registrato nei due trimestri precedenti.

Se consideriamo la media dei primi tre trimestri del 2022, la dinamica del fatturato evidenzia inoltre un ritmo espansivo significativo rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (+18,2%).

 

 
Le classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2022, il fatturato dei servizi registra su base tendenziale un incremento diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa.

Se consideriamo le dinamiche registrate dal volume d’affari dei servizi della città metropolitana di Milano e della Lombardia si osserva un’intensità di crescita differenziata tra i saggi di incremento delle due aree territoriali a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+12,9% e +10,4%).

L’analisi del fatturato declinata su scala dimensionale indica un ritmo di espansione più pronunciato per il segmento delle micro e piccole imprese dei servizi dell’area metropolitana milanese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il saggio di incremento per le micro-imprese del Milanese è, inoltre, superiore di circa sei punti percentuali rispetto alle unità localizzate in Lombardia (+14,4% e +8,6% rispettivamente). Analogamente, anche la dinamica del fatturato delle unità da 10 a 49 addetti evidenzia un incremento superiore di oltre tre punti per la città metropolitana di Milano (+16%) rispetto alle analoghe tipologie dimensionali localizzate in Lombardia (+12,9%).

Relativamente al segmento delle medie e grandi imprese dei servizi, si registra per la prima tipologia dimensionale un differenziale contenuto tra area milanese e Lombardia (+11,5% e +9,3%). Tale divario territoriale di performance si annulla invece in relazione alle imprese dei servizi oltre i 200 addetti (+ 10,4% e +10,6% a favore della regione).

 

I settori

Nel terzo trimestre 2022, le attività che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel trend delineato dall’inizio dell’anno.

Tra i settori si registra una dinamica ampiamente espansiva del fatturato per le imprese operanti nella ristorazione e ospitalità alberghiera che evidenzia a livello locale un saggio di crescita (+39,2%) superiore a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+20,4%).

Se consideriamo gi altri settori di attività, possiamo osservare che i servizi alle imprese – il più rilevante per il terziario milanese – hanno chiuso il terzo trimestre 2022 con una progressione del fatturato (+8,9%) in linea con quanto ottenuto dal settore a livello regionale (+8,1%)

Nell’ambito delle attività di impresa inserite nella catena della logistica e della distribuzione, possiamo osservare una ripresa del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso che nell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore rispetto a quanto registrato in Lombardia (+12,4% e +10,7%).

In relazione al settore dei servizi alle persone, nel terzo trimestre 2022 la dinamica del fatturato ha registrato un rallentamento rispetto alla robusta espansione tendenziale ottenuta nel secondo trimestre; la dinamica tendenziale nella città metropolitana di Milano si è, inoltre, allineata al trend rilevato in Lombardia (+9,7% e +9,9%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Il quadro delle aspettative elaborato dalle imprese dei servizi per il quarto trimestre 2022 registra con riferimento al fatturato un segnale di lieve miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), mentre nei confronti dell’occupazione si osserva una riduzione contenuta delle stime rispetto alla precedente rilevazione.

L’analisi dettagliata delle aspettative delle imprese dei servizi in relazione al fatturato indica pertanto un miglioramento del saldo complessivo rispetto alla precedente rilevazione (11,3% contro 7,6%).

A fronte di una sostanziale parità di imprese con valutazioni negative per il trimestre successivo (17% contro 16,8%), l’evoluzione positiva della dinamica è stata determinata da un rafforzamento significativo della quota di imprese con aspettative di aumento per il trimestre successivo: la frazione si è infatti incrementata di quattro punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti (28,3% contro 24,3%), attraendo in tale campo di ipotesi una quota di operatori collocati in precedenza nell’area di stabilità. L’ipotesi di invarianza del fatturato, pur essendo condivisa da oltre metà del campione di imprese intervistate, registra un primo segnale di riduzione (54,6% contro 58,9%).

Relativamente all’occupazione, le stime degli operatori dei servizi per il prossimo trimestre evidenziano ancora in misura preponderante un carattere di stabilità (72,4% contro 72,8% del precedente trimestre); inoltre, se consideriamo il saldo complessivo delle risposte, si osserva un peggioramento rispetto al precedente trimestre (11,3% contro 13,5%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

L’artigianato manifatturiero milanese registra nel terzo trimestre 2022 una nuova crescita dei volumi produttivi. La dinamica, analizzata attraverso l’evoluzione dell’indice della produzione, evidenzia che nel terzo trimestre 2022 il livello complessivo si è rafforzato ulteriormente raggiungendo quota 94,9 che, al netto degli effetti stagionali, corrisponde a una crescita del 2,5% rispetto al precedente trimestre, in linea quindi con il trend delineato dal secondo trimestre dello scorso anno.

Il consolidamento dei ritmi di crescita trimestrali si è riflesso in misura significativa sulla dinamica tendenziale, incrementando sensibilmente i volumi prodotti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+9,5%).

 

 
Analisi congiunturale

La continuazione del trend positivo dell’attività industriale nel suo complesso ha evidenziato nel terzo trimestre 2022 l’emersione di alcuni segnali di rallentamento che hanno coinvolto le dimensioni del fatturato e degli ordini. Il terzo trimestre 2022 ha registrato infatti una nuova espansione solo dell’indicatore congiunturale afferente alla produzione industriale, mentre si è osservato un deciso cambio di passo in senso negativo rispetto al precedente trimestre per il fatturato – in contrazione – e per il portafoglio ordini, in sostanziale stagnazione.

Il quadro di dettaglio degli indicatori per la città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance della produzione superiore al settore manifatturiero artigiano della Lombardia (rispettivamente +2,5% e +0,6%).

Se consideriamo invece il fatturato dell’artigianato milanese, si registra – al netto degli effetti stagionali – una contrazione (-0,3%) che si colloca in chiara controtendenza rispetto alla dinamica di crescita osservata per il manifatturiero artigiano regionale (+1,7%).

Il divario tra città metropolitana e Lombardia evidenzia invece un differenziale molto contenuto in relazione agli ordini: in entrambi i territori la dinamica è debole, sebbene per la provincia milanese l’aumento appaia molto più limitato rispetto alla regione (+0,1% e +0,4% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Nonostante i primi segnali di rallentamento emersi in relazione alla dinamica congiunturale, il quadro tendenziale afferente alla produzione, al fatturato e agli ordini ha registrato nel terzo trimestre 2022 un’ulteriore espansione che, sul piano della produzione e degli ordini, è superiore per intensità a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nel territorio della regione.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale del terzo trimestre 2022 registra pertanto sul piano della produzione industriale un andamento nel territorio milanese (+9,5%) ampiamente superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+4,9%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio degli indicatori certifica una crescita dei ricavi a livello locale (+6,6%) inferiore alla dinamica della produzione e a quanto registrato su scala tendenziale dalla manifattura artigiana della Lombardia (+7,4%).

Dal lato degli ordini, si è invece osservato un differenziale di performance migliore per l’area metropolitana milanese rispetto alla regione (+4,2% e +3,3%); in entrambi i territori le rispettive dinamiche sono comunque inferiori ai valori di produzione e fatturato.

 

Previsioni per il quarto trimestre 2022

Nonostante un quadro ancora espansivo, le previsioni delle imprese artigiane continuano a caratterizzarsi per un sentiment pessimistico riguardo l’evoluzione di breve termine dell’attività industriale declinata in particolare sulla produzione industriale e gli ordini attesi.

Il dettaglio puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativo alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il quarto trimestre 2022 accentua ulteriormente la sua collocazione in un quadrante negativo.

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia pertanto, in relazione alla produzione industriale, un’accelerazione della dinamica negativa rispetto alla rilevazione precedente (-22,6% contro -10,1%).

In maniera analoga, anche dal lato delle stime afferenti alla domanda espressa dal mercato interno si osserva un peggioramento dei saldi delle risposte rispetto al precedente trimestre; la proiezione per fine anno si orienta infatti verso un rilevante pessimismo da parte degli operatori artigiani (-26,5% contro -7,4%).

Se consideriamo l’occupazione, il peggioramento della dinamica dei saldi evidenzia un ritmo più contenuto (-5,2% contro -4,3%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2022 l’attività industriale ha continuato a espandersi, coinvolgendo i piani afferenti alla produzione, al fatturato e agli ordini, attraverso una dinamica che si è manifestata superiore al contesto regionale.

Nonostante la continua ascesa dei prezzi delle materie prime a uso industriale, sia su base trimestrale (+9,8%) che annua (+50,2%), e la dinamica incrementale dei listini prezzi dei prodotti industriali finiti (+5,5% rispetto al trimestre precedente e +22,6% su base annua), il ritmo produttivo ha evidenziato un ulteriore rafforzamento sia congiunturale che tendenziale.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al terzo trimestre dello scorso anno registra una nuova progressione dell’indice, che nel terzo trimestre 2022 ha raggiunto un nuovo picco con quota 120,4, il più alto nella serie storica degli ultimi vent’anni.

Considerando invece l’analisi delle variazioni tendenziali, ossia riferite all’analogo trimestre dello scorso anno, la produzione ha messo a segno un nuovo cospicuo aumento (+6,1%), superiore a quanto registrato dalla manifattura in Lombardia.

 

 
Analisi congiunturale

Nel terzo trimestre 2022, il quadro complessivo dell’industria manifatturiera milanese ha registrato un percorso di crescita che si è manifestato sul piano della produzione, del fatturato e degli ordini.

Il dato congiunturale evidenzia un incremento dei volumi produttivi dell’area metropolitana milanese largamente superiore alla dinamica rilevata nel territorio regionale (rispettivamente +1,3% e +0,4% destagionalizzato).

Anche in relazione al fatturato e al portafoglio ordini, l’attività manifatturiera milanese registra un differenziale di performance che l’avvantaggia ampiamente rispetto al contesto regionale.

In particolare nell’area milanese, si è osservata per gli ordini una crescita di dimensioni più rilevanti del canale estero (+6,9% destagionalizzato) rispetto alla componente domestica (+4,7% destagionalizzato), determinando un aumento generale dei giorni di produzione assicurata (da 69 a 78).

Se consideriamo la dinamica del fatturato, nel terzo trimestre 2022 si è osservato per la manifattura milanese un incremento maggiore (+3,5% destagionalizzato) rispetto al sistema manifatturiero della Lombardia, dove il saggio di crescita è più ridotto (+2,6% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale registra ancora un quadro di sostenuta espansione per l’industria manifatturiera milanese nel terzo trimestre 2022.

L’andamento complessivo dell’attività industriale si colloca nel trend generale riscontrato a livello regionale, dove – oltre a proseguire il sentiero di crescita della produzione – sono incrementati significativamente gli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

Gli aumenti ottenuti dalla manifattura metropolitana sul piano produttivo, del fatturato e degli ordini costituiscono un ulteriore elemento positivo che contribuisce a sviluppare e incrementare la dinamica oltre i livelli pre-pandemici.

L’analisi puntuale degli indicatori registra pertanto sul piano della produzione industriale un rilevante incremento su base annua (+6,1%), che si inserisce in un contesto regionale anch’esso in crescita (+4,8%).

Se consideriamo il fatturato della manifattura milanese, la crescita ottenuta su base annua (+14,5%) è superiore di un punto rispetto al ritmo di espansione ottenuto dall’industria in Lombardia (+13,5%).

La suddivisione tra mercato interno ed estero mostra un trend migliore del canale extra-domestico (+15%) rispetto alla dinamica registrata dalla componente interna (+14,3%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva ha mostrato un rilevante incremento (+10%) che ha beneficiato di un input consistente proveniente dai mercati esteri (+12,3%), superiore per scala di intensità alla crescita ottenuta nel mercato interno (+8,7%).

Il confronto con la dinamica lombarda evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento del sistema manifatturiero milanese, essendo più contenuto l’incremento registrato dall’industria regionale sia complessivamente (+6,6%) che delle sue componenti: estera (+7,2%) e interna (+6,2%).

 

Dinamiche a confronto

Il quadro internazionale di incertezza determinato dal protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina e il contesto macroeconomico globale sempre più proiettato verso una dinamica futura recessiva si sta riflettendo in misura rilevante sulla performance dell’industria manifatturiera dell’Eurozona che – anche nel terzo trimestre 2022 – evidenzia un trend sostanzialmente piatto.

L’industria nazionale, nonostante l’aumento congiunturale registrato ad agosto, mostra nel terzo trimestre 2022, in linea con l’andamento dell’Eurozona, un andamento della produzione anch’esso piatto a causa anche del perdurare di un quadro di alta inflazione che nel mese di ottobre ha raggiunto l’11,9% su base tendenziale.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, il quadro di dettaglio del terzo trimestre 2022 evidenzia un incremento sostenuto dei volumi prodotti per il sistema manifatturiero della città metropolitana di Milano che ha largamente sopravanzato la dinamica osservata in Lombardia.

Analizzando i trend di entrambi i territori, si osserva una capacità di resilienza dell’attività manifatturiera superiore a quanto registrato dall’Eurozona nel suo complesso, dove le difficoltà sono ormai evidenti.

 

 
Mercato del lavoro

La crescita dell’attività industriale nel terzo trimestre 2022 si è accompagnata a una riduzione delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione rispetto al picco raggiunto nel precedente trimestre, mentre è cresciuta la platea di imprese che ne ha fatto ricorso. L’apparente contraddittorietà degli andamenti non può prescindere dalla situazione particolare in cui si trovano a operare alcuni settori caratterizzati da un uso molto intenso dell’energia elettrica – i cosiddetti energivori – per i quali l’incremento dei prezzi dell’energia si è riflesso sull’attività produttiva complessiva.

In particolare, l’incidenza oraria della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha registrato una riduzione rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (2,9% contro 5,2%), tuttavia la quota di utilizzo rispetto a inizio anno si mantiene sempre elevata, essendo ascrivibile a un ampio ricorso allo strumento da parte delle grandi imprese.

Come già accennato, il terzo trimestre 2022 ha registrato un rafforzamento dell’universo di imprese interessate dalla cassa integrazione, alimentata in misura elevata dalla classe dimensionale oltre i 200 addetti, incrementando la frazione rispetto al trimestre precedente (5,9% contro 4,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,5%) si è ripreso rispetto alla dinamica fiacca evidenziata nei tre mesi precedenti.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2022

Le attese delle imprese per il quarto trimestre 2022 si caratterizzano per una continuazione del sentiment negativo che coinvolge in particolare sia la dimensione produttiva sia le prospettive sulla domanda interna ed estera.

Le aspettative delle imprese evidenziano in particolare un assestamento del clima di fiducia su saldi negativi (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) in relazione ai piani di indagine afferenti alla produzione industriale e nei confronti della domanda proveniente dai mercati.

In generale, il clima di fiducia mostra uno sganciamento dai risultati positivi ottenuti nel terzo trimestre, proiettando invece in chiave prospettica il quadro di incertezza e le variabili negative di contesto che caratterizzeranno i prossimi trimestri, legati in primo luogo al perdurare della guerra tra Russia e Ucraina e all’accelerazione della dinamica inflazionistica che in ottobre ha raggiunto un nuovo record (11,9%), con il corollario dei nuovi aumenti dei tassi di interesse decisi dalle banche centrali per arginare il fenomeno.

L’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il quarto trimestre 2022, espresse dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra pertanto un sentiero ancora regressivo per la produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (-2,5%).

In relazione all’occupazione, le attese delle imprese per il terzo trimestre 2022 – pur indicando la stabilità come ipotesi condivisa dal 76,3% delle imprese industriali – mostrano un saldo complessivo in continuo arretramento rispetto ai tre mesi precedenti (5,1% contro 6,5%).

Il peggioramento delle aspettative continua inoltre a coinvolgere in misura massiccia la domanda prevista dai mercati. In particolare, la domanda interna si è ormai stabilizzata in un quadrante ampiamente negativo, facendo registrare un'ulteriore regressione del saldo complessivo (-11,4% contro -10,2%), dando quindi nuova concretezza a un quadro di rapido deterioramento del contesto economico nazionale, rafforzato anche dalla visione attendista di oltre la metà delle imprese intervistate.

Riguardo la domanda estera, si registra un peggioramento del saldo finale delle risposte rispetto alla precedente rilevazione trimestrale (-4% contro -3,1%), segnale evidente del quadro di incertezza prospettato dalle imprese sulla situazione politica ed economica internazionale.

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il quarto trimestre 2022, effettuata attraverso il confronto tra piano qualitativo (espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza le componenti di stima delle imprese su produzione, domanda e occupazione) e piano quantitativo afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, possiamo osservare un avvio di convergenza dei due andamenti.

Le indicazioni quantitative provenienti dal ciclo della produzione di breve termine, pur esprimendo ancora un sentiero positivo per la manifattura milanese, indicano un inizio di rallentamento della dinamica. Esse tuttavia non incorporano il quadro complessivo delle attese espresse dagli operatori industriali, sul quale grava invece un contesto di incertezza relativo alle dinamiche economiche e politiche che definiscono il perimetro di stima dell’attività futura della manifattura. L’indicatore sintetico delle aspettative traccia infatti un peggioramento delle attese per il prossimo trimestre.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons