La dinamica dell'artigianato brianzolo
Nel quarto trimestre 2022 l’artigianato manifatturiero brianzolo continua sul percorso di crescita iniziato nel 2021, sia su base congiunturale che tendenziale, a una velocità di crescita vicina a quella dei trimestri recenti. L’aumento riguarda tutti gli indicatori rilevati, ma non ha ancora impatto sulle aspettative, che nonostante un miglioramento indicano ancora una prevalenza di opinioni pessimiste. La produzione cresce del 7,1% rispetto al quarto trimestre 2021, dato del tutto identico a quello rilevato tre mesi fa. Il grafico permette di apprezzare il trend della produzione dell’artigianato brianzolo su un periodo più lungo, nel quale si osserva una lieve crescita nel 2019, il forte crollo nella prima metà del 2020 e la successiva risalita che continua tuttora. Il numero indice della produzione (espresso con base 2010 pari a 100) raggiunge quota 111,7 nel trimestre, toccando quindi un nuovo massimo nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 81,1).
La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo evidenzia un robusto aumento per tutti gli indicatori rilevati, in coerenza con quanto avviene a livello regionale. La crescita congiunturale della produzione è pari all’1,6% (dato destagionalizzato), in linea con il dato lombardo dell’1,7%. A differenza dei trimestri recenti non si osservano particolari differenze tra la dinamica del fatturato e quella della produzione. Per Monza l’incremento congiunturale del fatturato è identico al dato della produzione (1,6%), in regione di poco inferiore (1,5%). Gli ordini sono cresciuti invece dell’1,2%, meglio del dato regionale fermo allo 0,6%. L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel quarto trimestre 2022 è pari al 5,3% (in discesa dal 6,9% di tre mesi fa), in Lombardia si attesta invece al 6,6%.
La crescita dei prezzi delle materie prime è ancora estremamente elevata nel trimestre anche se la velocità inizia a rallentare, come si osserva anche nella rilevazione sull’industria. In Brianza l’incremento congiunturale dei prezzi delle materie prime è dell’11,2% (era il 18,7% tre mesi fa), in Lombardia leggermente più basso (9,9%). Anche per i prezzi dei prodotti finiti si osserva un rallentamento: aumentano del 6,2% rispetto al 10% di tre mesi fa.
Osservando la dinamica tendenziale si conferma la robusta crescita dell’artigianato manifatturiero brianzolo, anche a confronto con i dati regionali. Come si può osservare nel primo grafico per quanto riguarda la produzione, il dato risulta particolarmente positivo considerando che il quarto trimestre 2021 con cui ci stiamo confrontando risultava avere già ampiamente recuperato i livelli produttivi precedenti la pandemia.
La produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo sale in un anno del 7,1%, meglio rispetto a quanto avviene a livello regionale, con una crescita del 4,9%. L’aumento del fatturato risulta solo leggermente migliore a quello della produzione sia in provincia che in regione; in Brianza si registra un incremento annuo del 7,6%, mentre in Lombardia del 5,6%. La dinamica degli ordini rimane la più debole tra i tre indicatori rilevati, la crescita è infatti del 3,9% in Brianza e del 2,4% in Lombardia.
Nonostante lo scenario complessivamente positivo del trimestre, le aspettative espresse dagli artigiani brianzoli mostrano ancora una prevalenza di giudizi di calo per tutte e tre le variabili rilevate, pur in presenza di segnali di miglioramento rispetto ai giudizi di tre mesi fa.
Il 15,2% degli operatori si aspetta una crescita della produzione, quota quasi invariata dallo scorso trimestre, contro il 24,8% che si aspetta un calo (erano il 34,5%). Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi in miglioramento, ma ancora in terreno decisamente negativo. Leggermente più critiche le opinioni sulla domanda interna: la quota di aspettative di riduzione è identica a quella della produzione (24,8%), più basse invece le aspettative di crescita (11,4%); il saldo tra ottimisti e pessimisti segue la stessa dinamica di quello della produzione, ancora negativo ma in miglioramento. Le aspettative sull’occupazione restituiscono come di consueto un quadro di sostanziale stabilità: l’83,8% non si aspetta variazioni, tra i rimanenti prevalgono leggermente i giudizi di riduzione (8,6%) su quelli di crescita (7,6%).