la dinamica dell'interscambio lodigiano

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2022
Settori

Nel terzo trimestre del 2022 le imprese lodigiane hanno esportato beni per un valore di poco meno di 1,4 miliardi, dei quali più della metà (il 52,3% pari a 730 milioni di euro) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica che si conferma il più rilevante in provincia. Tre altri comparti superano la soglia dei 100 milioni di euro di esportazioni nel trimestre, si tratta della chimica (172 milioni, il 12,4% del totale), dell’alimentare (156 milioni, l’11,2%) e degli apparecchi elettrici (102 milioni). Tra i restanti comparti, solamente la gomma-plastica vale più di 50 milioni di export nel trimestre per il lodigiano. Nei primi tre trimestri del 2022 l’export lodigiano di elettronica arriva a 1,8 miliardi di euro, pari al 48,6% dell’intero export provinciale. La chimica si conferma il secondo comparto per dimensioni, circa 517 milioni di export in nove mesi (13,4% del totale), l’alimentare si colloca terzo con 422 milioni (10,9%). Gli apparecchi elettrici valgono 305 milioni di euro, seguiti a distanza dalla gomma-plastica (168 milioni), quindi altri tre comparti superiori ai 100 milioni di euro (farmaceutica, prodotti in metallo, macchinari).

L’importazione di merci dall’estero del lodigiano nel terzo trimestre del 2022 ammonta invece a 2,4 miliardi di euro; l’elettronica costituisce quasi la metà (49%) di questi flussi per 1,2 miliardi di euro. Il valore dell’import del comparto alimentare è pari a 358 milioni di euro (14,4%), seguito dal comparto farmaceutico che vale 310 milioni di euro di merci (12,5%). L’import della chimica è pari a 179 milioni di euro, seguono i prodotti in metallo con 111 milioni e la gomma-plastica con 86 milioni. Nei primi nove mesi del 2022 il dato delle importazioni della provincia di Lodi indica sempre l’elettronica come comparto principale, per un ammontare di 3,1 miliardi di euro di merci in arrivo dall’estero (45,5% del totale). Il secondo comparto è l’alimentare, con flussi che valgono poco più di 1 miliardo di euro, seguito dalla farmaceutica (963 milioni) e ad una certa distanza dalla chimica (582 milioni).

La dinamica dei flussi con l’estero evidenzia una crescita annua particolarmente elevata, superiore al 40%. Trattandosi di dati espressi in euro correnti, la crescita dei flussi riflette però anche gli incrementi dei prezzi, particolarmente significativi nel corso del 2022; i dati sui flussi di interscambio espressi in quantità, disponibili solamente a livello regionale, indicano invece un calo della maggior parte dei settori, specie riguardo l’export. Le esportazioni del lodigiano registrano un incremento sul terzo trimestre del 2021 del 45,9%. L’apporto maggiore alla crescita viene dal comparto principale dell’elettronica, che ha visto quasi un raddoppio dei flussi rispetto allo stesso periodo del 2021 (+97,1%), in cifre quasi 360 milioni di euro in più. Anche gli altri comparti maggiori registrano comunque una crescita rilevante, pari al 20% per gli apparecchi elettrici, al 20,8% per la chimica e al 25,3% per l’alimentare. L’unico comparto di rilievo in calo risulta essere quello dei macchinari (-35,9%). Il dato della variazione dell’export lodigiano relativo ai primi nove mesi dell’anno registra un incremento dei flussi rispetto al 2021 pari al 35,2%. L’elettronica si conferma il comparto in maggiore espansione registrando una crescita che arriva al 69,3% su base annua. Attorno al 20% l’incremento delle esportazioni annue del lodigiano di prodotti chimici (+20,3%) ed alimentari (+20,4%). Più modesta la crescita degli apparecchi elettrici (+10,5%) e della gomma-plastica (+9%), nettamente superiore alla media invece la farmaceutica (+58%). Come nell’ultimo trimestre, si osserva poi una flessione che riguarda i flussi di merci del comparto dei macchinari (-40%).

Per quanto riguarda l’import la crescita annua degli approvvigionamenti dall’estero dalle imprese lodigiane risulta del 48,9%, di poco superiore all’incremento dell’export. L’elettronica è il comparto per cui si osserva la crescita più importante: come per l’export si tratta di valori all’incirca doppi rispetto al terzo trimestre del 2021 (+105,8%, in cifre 625 milioni di euro in più). Tra i comparti più rilevanti per volumi di scambio si segnalano forti incrementi dei flussi dei prodotti in metallo (+40%), dell’alimentare (+31,7%) e della chimica (+23,4%). In controtendenza la farmaceutica, che registra un aumento dell’import solamente dell’1,1%. Se consideriamo la dinamica dei primi nove mesi del 2022 a confronto con lo stesso periodo del 2021, la crescita risulta del 37,3%. L’elettronica è sempre il comparto che guida la crescita: l’import lodigiano cresce infatti del 63% in un anno. Per quasi tutti i maggiori comparti, i flussi di merci in arrivo dall’estero sono cresciuti più del 10%: in particolare si osserva una crescita del 42,5% per i prodotti in metallo, del 36,1% per l’alimentare e del 33,2% per la gomma-plastica. In calo troviamo solamente due comparti manifatturieri relativamente poco importanti per valore economico, ovvero i macchinari (-50,5%) e gli apparecchi elettrici (-4,2%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

L’export lodigiano del trimestre si dirige in gran parte verso Paesi europei: in valori assoluti si tratta di poco meno di 1,3 miliardi di euro di merci, il 92,6% del totale provinciale, quasi interamente destinati a Paesi dell’Unione Europea. Ai Paesi europei non facenti parte dell’UE sono destinati 44 milioni di euro, con i mercati principali costituiti da Regno Unito (14,5 milioni) e Svizzera (11,3 milioni). L’export verso l’Asia ammonta a 53 milioni di euro (il 3,8% del totale), di cui quasi 30 milioni indirizzati a Paesi dell’Asia orientale, 11 milioni e mezzo diretti in Cina e altrettanti alle “Quattro Tigri”. Una quota discreta (18 milioni) riguarda i Paesi del Medio Oriente mentre solamente 4,8 milioni l’Asia centrale. I flussi diretti verso l’America valgono infine 34 milioni di euro (2,5% del totale), dei quali 18,5 milioni sono indirizzati agli Stati Uniti. La distribuzione geografica dell’export tra gennaio e settembre 2022 vede la quota del continente europeo pari al 91,5% dei flussi totali (in valori assoluti 3,5 miliardi di euro). La quasi totalità di queste merci è indirizzata a Paesi parte dell’Unione Europea, mentre i mercati extra-comunitari intercettano 132 milioni di euro dei quali 42 milioni riguardano il Regno Unito, 34 milioni la Svizzera e 25 milioni la Turchia. L’export diretto in Asia vale quasi 180 milioni di euro, più della metà dei quali riguarda l’Asia orientale, in particolare la Cina con 46 milioni. Infine le esportazioni delle imprese lodigiane nel continente americano nei primi nove mesi dell’anno arrivano a poco meno di 94 milioni di euro, dei quali 54 milioni destinati agli Stati Uniti.

Le merci importate dall’estero dalle imprese lodigiane nel trimestre provengono per meno della metà (46,6%) da Paesi europei, si tratta di 1,1 miliardi di euro in valori assoluti. Solamente 59 milioni di euro di questi riguardano Paesi non UE, in particolare il Regno Unito (27 milioni). Le importazioni dall’Asia valgono più di quelle dall’Europa in questo trimestre, si tratta di 1,3 miliardi di euro, il 52,4% del totale; quasi tutti i flussi provengono dalla sola Cina, il principale mercato di approvvigionamento per le imprese lodigiane, ben 1,1 miliardi di euro in tre mesi. Tra gennaio e settembre 2022 le importazioni del lodigiano dai Paesi europei superano quelle dall’Asia per circa 100 milioni di euro (circa 3,5 miliardi di euro dall’Europa contro 3,4 dall’Asia). Quasi esattamente 3 miliardi di euro di merci provengono dalla Cina. America, Africa e Oceania insieme rilevano invece per poco più di 60 milioni di euro, meno dell’1% dell’import provinciale complessivo.

La dinamica dell’export lodigiano del terzo trimestre 2022 registra importanti variazioni positive verso la maggioranza delle principali destinazioni. Restano valide le osservazioni fatte osservando la dinamica dei settori: si tratta di valori in euro correnti che incorporano quindi i forti aumenti dei prezzi avvenuti a confronto con il 2021. I flussi verso l’Europa sono aumentati del 47,9%, grazie in particolare alla dinamica dei Paesi UE (+51,3%); in calo invece gli altri mercati (-9,5%) tra cui la Svizzera (-2,1%) e soprattutto la Russia (-80,4%), verso la quale sono in vigore le sanzioni seguite all’invasione militare dell’Ucraina. La crescita verso i mercati asiatici è più contenuta di quella dell’Europa, limitandosi al 13,3%; si osservano forti incrementi verso Medio Oriente (+45%) e Asia centrale (+45,9%), compensati però dal calo dei Paesi dell’Asia orientale (-3,2%). Cresce l’export lodigiano verso la Cina (+18,2%), in negativo si collocano invece Corea del Sud (-47,1%) e Hong Kong (-49,2%). L’export verso le Americhe cresce più della media provinciale (+64,5%) evidenziando peraltro una buona performance sia della parte settentrionale del continente (+60,5%) che di quella centro-meridionale (+72,5%). La dinamica dei primi nove mesi dell’anno registra una performance meno brillante di quella del trimestre per i mercati europei, migliore invece per quelli asiatici. Le esportazioni dirette verso i Paesi europei crescono del 36,1%, con un piccolo calo che riguarda i mercati del continente non parte della UE (-1,2%) tra cui Turchia (-13,1%) e Russia (-51,3%). Le esportazioni dirette nel continente americano crescono del 38,2%, in particolare si registra un +34,9% verso l’America settentrionale e un +45,1% verso l’America centro-meridionale. La direttrice asiatica cresce del 23% rispetto al 2021, con una buona crescita verso tutte e tre le macro-aree del continente. L’Asia orientale registra la crescita inferiore in termini percentuali (+13,1%), con una dinamica diametralmente opposta tra la Cina in positivo (+56,5%) e l’ex territorio britannico di Hong Kong in negativo (-53,1%).

Le importazioni delle imprese lodigiane crescono rispetto al terzo trimestre del 2021 del 48,9% con incrementi da tutti i maggiori mercati di approvvigionamento, ma in particolare si osserva un valore dei flussi quasi raddoppiato (+97,5%) dal continente asiatico. Tale incremento si spiega prevalentemente con l’aumento dei flussi dalla Cina (+94,8%) che significano 570 milioni di euro in più sul 2021, ma si osservano forti incrementi anche da altri mercati, tra cui l’India è il principale (+328,1%). L’import dalle Americhe cresce del 36%, per effetto di incrementi che riguardano i Paesi dell’America centro-meridionale (+82,1%). L’import dall’Europa infine cresce solamente del 16,2% (+14,3% l’Unione Europea). Anche riguardo alla dinamica cumulata dei primi nove mesi dell’anno la crescita più robusta si osserva per l’Asia (+60,7%), dovuta principalmente all’incremento dei flussi dalla Cina (+58,2%). I flussi di import dall’Europa crescono invece del 20,1%, con incrementi che riguardano sia i mercati UE (+19%) che gli altri Paesi (+53%). Aumentano del 34,9% le importazioni del lodigiano dal continente americano, nonostante un calo che riguarda gli Stati Uniti (-10,4%).

 

 

Dettaglio europeo

Il primo mercato di sbocco per le esportazioni lodigiane nel trimestre in Unione Europea è la Spagna con 713 milioni di euro, più della metà dell’export UE. Segue a distanza la Francia verso la quale le imprese lodigiane hanno esportato per 164 milioni. Più distanti in graduatoria troviamo Germania (64 milioni) e Portogallo (51 milioni), quindi Belgio (35 milioni) e Paesi Bassi (28 milioni). Il dato cumulato dei primi nove mesi del 2022 colloca ancora in prima posizione la Spagna con un ammontare di 1,8 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 471 milioni. La Germania vale poco meno di 200 milioni di euro di esportazioni, anche Portogallo e Belgio superano i 100 milioni di euro (142 e 104 milioni rispettivamente).

Il primo Paese dell’Unione Europea da cui importano le imprese di Lodi è la Germania (339 milioni di euro), il secondo la Francia (208 milioni). Spagna (129 milioni) e Paesi Bassi (107 milioni) si collocano al di sopra dei 100 milioni di euro, il Belgio poco al di sotto (96 milioni), mentre nessun altro mercato supera i 50 milioni. Tra gennaio e settembre 2022 superano di poco il miliardo di euro le merci in arrivo dalla Germania, dalla Francia ammontano invece a 673 milioni. La Spagna si trova in terza posizione con 403 milioni; seguono a distanza i Paesi Bassi (318 milioni), il Belgio (273 milioni) e la Polonia (121 milioni).

L’export di Lodi verso l’Unione Europea cresce rispetto al terzo trimestre 2021 del 51,3% e quasi tutti i mercati registrano variazioni positive. In termini di crescita percentuale si distingue il Lussemburgo (+359,5%) su volumi di scambio però relativamente contenuti. Più rilevanti per la quantità di merci coinvolte i dati di crescita dei Paesi iberici: la Spagna cresce del 91,5% e il Portogallo dell’81,2%. Risulta inferiore alla media la crescita di Francia (+24,5%), Paesi Bassi (+11,1%) e Repubblica Ceca (+27,5%). Tra i pochi Paesi in calo i due più rilevanti sono Germania (-2,1%) e Belgio (-4,3%) a cui si aggiunge la Grecia (-47%). Riguardo la dinamica complessiva dei primi nove mesi dell’anno si confermano dinamici i mercati di Spagna (+66,9%) e Portogallo (+58,8%), driver principali della crescita in Europa. Rimane positiva ma di un ordine di grandezza inferiore la dinamica di Francia (+19,3%), Paesi Bassi (+15%) e Polonia (+13,3%). Come nell’ultimo trimestre, la variazione cumulata di Germania e Belgio risulta negativa (rispettivamente -5,2% e -9,4%).

Le importazioni delle imprese lodigiane da Paesi UE nel trimestre crescono meno della media, solamente del 14,3%; tutti i maggiori mercati di approvvigionamento in Europa risultano in crescita salvo la Repubblica Ceca (-22,7%). Gli incrementi più rilevanti riguardano Spagna (+32,8%) e Polonia (+32,3%); scorrendo la graduatoria osserviamo un trend di forte crescita anche per Grecia (+42,4%) e Ungheria (+50,8%). Molto più modesto invece l’incremento dell’import da Francia (3,8%) e Belgio (5,3%). Il dato cumulato dei primi nove mesi dell’anno indica, tra i principali partner del lodigiano, importazioni in forte crescita da Germania (+33,2%), Spagna (+36%) e Polonia (+29,8%). Più contenuta la progressione di Paesi Bassi (+15%) e Francia (+8,3%), quasi nulla la crescita del Belgio (+0,9%). La Repubblica Ceca è l’unico Paese presente nel grafico per cui le importazioni sono calate (-40,3%).

 

 

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