la dinamica dell'interscambio brianzolo
L’export del terzo trimestre 2022 della provincia di Monza e Brianza vede in prima posizione il comparto dei prodotti in metallo (circa 560 milioni di euro di merci esportate), seguito dai prodotti chimici (455 milioni) e dai macchinari (426 milioni), tre comparti che complessivamente valgono poco meno della metà delle esportazioni provinciali (46,2%). La graduatoria prosegue con il comparto dell’elettronica che vale 345 milioni di euro, seguito dalla voce residuale delle altre attività manifatturiere con 309 milioni di euro (al cui interno l’export di mobili vale 278 milioni), quindi farmaceutica (288 milioni) e gomma-plastica (216 milioni). Due altri comparti meno rilevanti superano comunque la soglia dei 100 milioni di export nel trimestre in esame, si tratta dell’abbigliamento (139 milioni) e degli apparecchi elettrici (132 milioni). Il dato cumulato dei primi nove mesi dell’anno vede gli stessi tre primi comparti in cima alla graduatoria, con valori superiori al miliardo di euro: i prodotti in metallo raggiungono 1,7 miliardi di euro, la chimica arriva a 1,4 miliardi e i macchinari a 1,2 miliardi. La farmaceutica si posiziona poco al di sotto del miliardo (980 milioni) seguita a breve distanza dall’elettronica (950 milioni) e successivamente dalle altre attività manifatturiere (901 milioni di cui 813 milioni riguardano i mobili). La gomma-plastica vale invece 695 milioni di euro per le imprese brianzole, l’abbigliamento poco meno di 400 milioni e gli apparecchi elettrici 370 milioni.
Passando a considerare la composizione settoriale dell’import delle imprese brianzole nel terzo trimestre del 2022, il comparto di maggiori dimensioni, come per l’export, è quello dei prodotti in metallo con un valore delle merci importate di 504 milioni di euro ovvero il 17,5% del totale. La chimica è il secondo comparto in graduatoria, segmento per cui l’import della Brianza vale 437 milioni di euro in tre mesi, mentre al terzo posto i macchinari arrivano a quasi 350 milioni. Poco al di sotto dei 290 milioni si trovano i flussi di import di farmaceutica ed elettronica, seguono gli apparecchi elettrici (247 milioni). Tra i cento e i duecento milioni di euro di import si collocano invece, in ordine decrescente, i comparti dell’abbigliamento, della gomma-plastica, delle altre attività manifatturiere e dei prodotti in legno. Tra gennaio e settembre 2022 tre comparti superano il miliardo di euro di merci importate dalla Brianza, si tratta dei prodotti in metallo (1,5 miliardi) della chimica (1,3 miliardi) e dei macchinari (1,2 miliardi). Il resto della graduatoria ricalca quella dell’ultimo trimestre, troviamo quindi i flussi di prodotti farmaceutici che ammontano a 929 milioni, quelli di elettronica pari a 834 milioni e gli apparecchi elettrici a 724 milioni.
Il confronto con i dati del 2021 restituisce ancora una crescita annua a doppia cifra, sia per le esportazioni che le importazioni. Trattandosi di dati espressi in euro correnti, la crescita dei flussi riflette però anche gli incrementi dei prezzi, particolarmente significativi nel corso del 2022; i dati sull’interscambio espressi in quantità, disponibili solamente a livello regionale, indicano invece un calo della maggior parte dei settori, specie riguardo l’export. La crescita complessiva dell’export brianzolo rispetto al terzo trimestre del 2021 risulta del 24,9%. Tutti i comparti manifatturieri crescono oltre il 10%, salvo la voce dei prodotti petroliferi (quasi irrilevante in valori assoluti). La performance migliore è dell’elettronica (+39,3%) seguita da farmaceutica (+37,9%) e dai prodotti in legno (+36,6%). Dei principali comparti, la chimica è quello che registra l’incremento più importante (+30,5%) rispetto alla meccanica, per la quale si osserva una crescita del 21,7% relativamente ai prodotti in metallo e del 13,7% per i macchinari. Oltre ai macchinari, gli altri comparti cresciuti meno del 20% sono la gomma-plastica (+19,1%), l’abbigliamento (+17,4%) e l’alimentare (+17,1%). La dinamica tendenziale degli interi primi nove mesi è leggermente meno positiva dell’ultimo trimestre (+21,1%) con una crescita della capacità esportativa che riguarda tutti i comparti. In tre casi si osserva una crescita inferiore al 10%: si tratta degli apparecchi elettrici (+8,3%), dei macchinari (+3,6%) e dei mezzi di trasporto (+2,8%). Sul fronte opposto troviamo il comparto della farmaceutica che risulta quello più in crescita (+54,3%); chimica (+27,5%) e gomma-plastica (+23,8%) crescono più della media provinciale, mentre si collocano al di sotto del dato complessivo elettronica (+20,5%) e prodotti in metallo (+19,8%).
La dinamica dell’import brianzolo è in linea con quella dell’export per quanto riguarda il dato del singolo trimestre (+24,7%), mentre risulta superiore riguardo al valore cumulato dei primi nove mesi dell’anno (+28,6%). Il valore delle importazioni della Brianza cresce rispetto al terzo trimestre 2021 per tutti i comparti manifatturieri con la sola eccezione della chimica (-11%). Il primo comparto per volumi, quello dei prodotti in metallo, è anche quello che contribuisce di più alla crescita in termini percentuali (+51%), assieme a comparti più piccoli come i prodotti in legno (+53,4%) e l’alimentare (+51%). Notevoli incrementi si osservano anche per la farmaceutica (+44,1%), gli apparecchi elettrici (+38,1%) e l’abbigliamento (+33,8%). Una dinamica più contenuta si registra invece per elettronica (+18,7%) e gomma-plastica (+21,9%). Il dato cumulato dei primi nove mesi dell’anno vede variazioni positive per l’import di tutti i comparti manifatturieri. Chimica (+9,4%) ed elettronica (+9,9%) sono i comparti cresciuti meno, mentre la crescita maggiore riguarda prodotti in legno (+61%) e prodotti in metallo (+56,7%). Tra i comparti maggiori, l’import di macchinari cresce più della media (+36,5%), quello della farmaceutica invece risulta al di sotto (+26,3%).
Poco meno dei due terzi (64,1%) delle esportazioni delle imprese brianzole del terzo trimestre 2022 sono dirette a Paesi europei. Si tratta di quasi 2 miliardi di euro di merci, di cui 1,5 miliardi hanno come destinazione Paesi membri della UE e i restanti 474 milioni Paesi europei non UE; tra questi ultimi la Svizzera si conferma il mercato più grande per la Brianza (252 milioni di euro) seguita dal Regno Unito (circa 100 milioni). Il continente asiatico intercetta 653 milioni di euro di merci, il 21% del totale provinciale. La gran parte dei flussi riguarda paesi dell’Asia Orientale (484 milioni), in particolare la Cina (111 milioni) e le Quattro Tigri asiatiche (212 milioni di cui più della metà diretti a Singapore). L’export brianzolo nel continente americano vale 362 milioni di euro (l’11,6% del totale), di cui 261 milioni diretti negli Stati Uniti. Africa e Oceania infine intercettano complessivamente poco più di 100 milioni di euro di export della Brianza (3,3% del totale). Tra gennaio e settembre del 2022 le merci dirette in Europa ammontano a 6,3 miliardi di euro, quasi esattamente i due terzi (66,8% del totale), di cui 4,8 miliardi destinate a mercati UE (51,1%) e quasi 1,5 miliardi ai restanti Paesi, tra i quali Svizzera (812 milioni) e Regno Unito (297 milioni). L’Asia vale 1,8 miliardi di euro, dei quali 362 milioni destinati ai Paesi del Medio Oriente, 124 milioni all’Asia centrale e 1,3 miliardi all’Asia orientale, dove i principali mercati sono Cina (319 milioni), Singapore (276 milioni) e Corea del Sud (128 milioni). Il continente americano vale invece circa 1 miliardo di euro, di cui 791 milioni riguardano le piazze della parte centro-settentrionale (717 milioni gli Stati Uniti) e 232 milioni la metà centro-meridionale del continente.
Riguardo alle merci in arrivo dall’estero per le imprese brianzole nel terzo trimestre 2022 provengono dall’Europa circa 1,9 miliardi (65,7% del totale), di cui 1,5 miliardi riguardano l’Unione Europea. Al di fuori dell’Europa provengono dall’Asia poco meno di 760 milioni di euro di merci importate pari al 26,3% del totale; circa la metà di questi flussi riguarda la Cina (quasi 400 milioni di euro). L’import dalle Americhe vale infine 169 milioni di euro, il 5,9% del totale. Nei primi nove mesi del 2022 l’incidenza del continente europeo sull’import della Brianza sale al 70,6% che in valori assoluti significa 6,2 miliardi di euro di merci, di cui 5,1 miliardi riguardano lo spazio comunitario. L’approvvigionamento di merci dall’Asia raggiunge 2 miliardi di euro, dei quali 1,8 miliardi riguardano Paesi dell’estremo Oriente, in particolare la Cina per poco più di 1 miliardo. Dall’America proviene infine solamente il 5,1% del valore delle merci importate dalle imprese brianzole, 456 milioni di euro dei quali 410 milioni dagli Stati Uniti.
La dinamica dell’export della Brianza evidenzia incrementi annui che coinvolgono tutte le direttrici territoriali, superiori al 20% per tutti i continenti, per cui valgono le stesse considerazioni fatte in precedenza sull’elevata inflazione che gonfia i valori degli scambi espressi in euro. Verso l’Europa la crescita risulta del 21,9%, particolarmente positiva per l’Unione Europea (+26,6%) e per i Paesi dell’Eurozona (+29,9%); più modesto l’incremento dei flussi diretti a mercati europei non UE (+8,8%) trascinato verso il basso dal Regno Unito (-1,1%) e dalla Russia (-30,6%) per la quale si osservano gli effetti delle sanzioni successive all’invasione dell’Ucraina. L’export verso il continente americano cresce più della media (34,6%) beneficiando di un contributo positivo degli Stati Uniti (+41,6%); si contiene invece all’8,1% la crescita dell’export della parte centro-meridionale del continente, dove si osserva un calo del mercato brasiliano (-21,3%). Anche verso l’Asia si registra una crescita annua importante, pari al 30,7%, con poche differenze tra le tre macro-aree del continente; tutti i principali mercati risultano in crescita (+21,3% Cina e +40,1% Singapore) tranne il Giappone (-35,9%). Riguardo la dinamica dei primi nove mesi dell’anno, la crescita annua risulta in linea con quella dell’ultimo trimestre per l’Europa, peggiora invece nei confronti degli altri continenti. L’export brianzolo in Europa è cresciuto del 22,2%, con un incremento significativo dei mercati UE (+26,7%), mentre come nell’ultimo trimestre risultano in calo Regno Unito (-2,2%) e Russia (-28,6%). Nei confronti del continente americano si registra una crescita rispetto al 2021 del 23,4%, che sale al 27,5% per l’America settentrionale e si ferma invece all’11,1% per l’America centro-meridionale. L’export in Asia cresce del 17,3%, spinto dalle Quattro Tigri dell’estremo Oriente (+20,6%), mentre la Cina presenta una crescita minima (+3%) e Giappone e India risultano in calo (-6% e -8,8% rispettivamente).
La crescita dell’import delle imprese brianzole nel terzo trimestre 2022 è quasi analoga a quella dell’export e lo è anche la sua declinazione geografica. L’import dai Paesi europei cresce meno della media provinciale (+17,3%), con il maggiore contributo alla crescita proveniente ai mercati non UE (+25,7%) nonostante il calo del Regno Unito (-19,3%). I flussi dalle Americhe crescono del 31,5%, grazie in particolare agli stati dell’America centro-meridionale (poco rilevanti però per volumi). Le importazioni dall’Asia registrano l’incremento più importante (+37,6%): la crescita si deve in primo luogo alla Cina, che è il singolo mercato più importante per l’import brianzolo (+37,6%); si osservano però forti incrementi anche per i flussi provenienti da Taiwan (+55,9%), Corea del Sud (+42,2%) e Singapore (+34,7%). Considerando il bilancio complessivo dei primi nove mesi dell’anno, la dinamica risulta migliore di quella del trimestre in corso per l’Europa, peggiore per Asia e America. L’import dall’Europa cresce infatti del 28,3%, con performance positive in particolare dall’Eurozona (+31,5%). Le importazioni brianzole dall’Asia crescono del 29%. Dall’America, infine, si osserva una crescita del 16,9% (+12,4% gli Stati Uniti).
Germania e Francia sono i primi due partner commerciali per le esportazioni della Brianza nell’Unione Europea nel terzo trimestre 2022, con flussi che valgono rispettivamente quasi 390 e 260 milioni di euro. Seguono tre altri Paesi che superano la quota dei 100 milioni di merci esportate in tre mesi, in ordine decrescente Spagna (136 milioni), Paesi Bassi (135 milioni) e Polonia (111 milioni). Non molto distante il Belgio a quota 92 milioni. Il dato cumulato dei primi tre trimestri del 2022 vede la medesima graduatoria guidata dalla Germania che arriva a poco meno di 1,4 miliardi di euro, seguita da Francia (824 milioni), Spagna (423 milioni) e Paesi Bassi (406 milioni). Troviamo quindi la Polonia (324 milioni) seguita dal Belgio (234 milioni). Altri cinque mercati valgono più di 100 milioni per la Brianza in nove mesi, si tratta di Austria, Repubblica Ceca, Svezia, Romania e Ungheria.
Anche dal lato delle importazioni di merci da Paesi comunitari, la Germania risulta il primo mercato per merci scambiate con la Brianza (490 milioni di euro nel terzo trimestre 2022). La seconda posizione è occupata dai Paesi Bassi a quota 247 milioni di euro, a seguire Francia (191 milioni), Belgio (149 milioni) e Spagna (119 milioni). Il bilancio complessivo dei nove mesi indica 1,6 miliardi di merci provenienti dalla Germania, circa il doppio del secondo mercato costituito dai Paesi Bassi (802 milioni); segue la Francia a poca distanza (795 milioni).
La dinamica dell’export del trimestre evidenza una crescita che coinvolge con diverse intensità quasi tutti i partner dell’Unione Europea. Tra i principali mercati emerge il dato dei Paesi Bassi che registrano flussi più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2021 (+136,3%). La Germania registra invece una crescita relativamente contenuta (+12,9%) anche rispetto a Francia (+20,7%) e Spagna (+19,2%). Solamente la Svezia invece, tra i Paesi illustrati nel grafico, registra una variazione di segno negativo (-39,4%). Il dato cumulato dei nove mesi vede una performance migliore dell’export brianzolo in Germania, cresciuto su base annua del 30,2%. Francia e Spagna crescono rispettivamente del 19,8% e del 15,5%, i Paesi Bassi confermano il dato più elevato in termini percentuali (+119,5%). Si mantiene il segno negativo nei confronti della Svezia (-22,9%) a cui si aggiunge la vicina Danimarca (-1%).
Sul fronte dell’import il dato del terzo trimestre dell’anno vede una crescita della maggior parte dei mercati, ma anche un calo accusato da diversi partner commerciali tra i più rilevanti. L’import dalla Germania in primo luogo risulta in lieve calo annuo (-0,3%) a cui si aggiungono flessioni più marcate dei flussi in arrivo da Austria (-9%) e Polonia (-27,7%). All’opposto i Paesi dai quali le importazioni brianzole sono maggiormente cresciute risultano essere, tra i mercati maggiori, Paesi Bassi (+61,8%), Spagna (+40,2%) e Francia (+31,2%). Il bilancio invece dei primi nove mesi dell’anno risulta complessivamente migliore: la crescita più robusta si registra per la Francia (+70,9%), seguita dai Paesi Bassi (+49,5%); positivo, malgrado il calo dell’ultimo periodo, anche il dato della Germania (+18,2%), mentre l’unica variazione negativa riguarda l’import dalla Polonia (-14,2%).