Milano

Abbreviazione
MI
MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Settori

Rispetto ai saggi di crescita sperimentati in precedenza, nel secondo trimestre 2023 si è registrato un rallentamento della dinamica esportativa complessiva (+3,1%): in valore l’export è aumento di circa 450 milioni di euro nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno.

La declinazione in ambito settoriale evidenzia un quadro frammentato tra i diversi comparti di attività. In particolare, la progressione delle esportazioni ha interessato solo alcuni dei rami manifatturieri di punta quali la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+13,2%), in crescita di 335 milioni di euro, i macchinari e apparecchi (+3,3%), in aumento di 66 milioni, e i settori delle produzioni farmaceutiche (+1,5%).

Tra gli altri settori portanti dell’export milanese, si è invece registrata una consistente flessione su base annua per i prodotti chimici (-10,3%) e una sostanziale stagnazione per i prodotti in metallo (+0,3%).

Tra i settori in discesa si sono inoltre rilevati consistenti gli arretramenti delle esportazioni registrati dall’elettronica e ottica (-3,7%) e dalla gomma-plastica (-3,4%).

Tra i comparti più performanti si è osservato una crescita significativa per i prodotti elettrici (+7,2%), circa 82milioni rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, seguiti a lunga distanza dai mezzi di trasporto (+1,4%) e dalle industrie alimentari e delle bevande (+1,6%).

Passando al consuntivo dell’export dei primi sei mesi del 2023, nonostante la frenata del secondo trimestre, si registra un quadro settoriale caratterizzato da una progressione significativa delle esportazioni per la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+18,5%) e per le produzioni di macchinari e apparecchi (+7,9%).

Seguono, con una scala di crescita più contenuta, i settori dei prodotti in metallo (+4,7%) e della farmaceutica (+2,6%), mentre si registra un rilevante arretramento per i prodotti chimici (-1%).

Relativamente agli altri settori, il primo semestre 2023 ha evidenziato un’espansione dell’export per i prodotti elettrici (+15,1%) e per i comparti dei mezzi di trasporto (+10,3%) e delle industrie alimentari (+7%), mentre si sono osservati saggi di incremento più limitati per l’elettronica (+3%) e la gomma-plastica (+2,2%).

Nei confronti delle importazioni, la consistente flessione registrata nel secondo trimestre 2023 (-5,1%) è da ascrivere ai settori più rappresentativi dell’import, in particolare ai prodotti in metallo (-18,3%) e ai comparti della chimica (-16,4%) e del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-9,8%), oltre che al settore dei macchinari e apparecchi (-9%).

La dinamica calante ha inciso ampiamente sulla performance importativa del primo semestre 2023 con significative flessioni per le importazioni di prodotti in metallo (-12,9%) e chimici (-14,4%) e per i settori dei macchinari e apparecchi (-4,1%) e della gomma-plastica (-6,3%), ai quali si sono aggiunti gli arretramenti registrati dai comparti dell’elettronica (-2,7%) e della farmaceutica (-1,4%).

Rispetto a tale quadro di decrescita complessiva, le uniche eccezioni sono rappresentate dalle dinamiche di incremento registrate dai mezzi di trasporto (+30%) e dai prodotti alimentari (+6,6%) ed elettrici (+12,4%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano complessivamente nel secondo trimestre 2023 un ridimensionamento delle dinamiche, in particolare verso i mercati dell’Unione Europea in consistente flessione (-5,1%) rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

In ambito europeo, la flessione comunitaria si riflette sulle esportazioni dirette nel continente evidenziando un arretramento generale (-0,5%) nonostante la tenuta dei mercati esterni alla UE (+8,6%).

All’esterno dell’Europa, il secondo trimestre 2023 ha evidenziato una consistente frenata esportativa verso le Americhe (+0,9%), ascrivibile alla contrazione della capacità esportativa verso gli Stati Uniti (-1,4%).

Nei confronti dei mercati asiatici, la sostenuta progressione delle esportazioni (+12,4%) è stata supportata dalle dinamiche registrate nel Medio Oriente (+10,3%) e nell’Asia Centrale (+17,4%), dove è molto rilevante la crescita dell’export verso l’India (+21,5%), mercato che concentra oltre i due terzi dei flussi esportativi diretti verso tale area asiatica.

Relativamente alle piazze di destino dell’Asia Orientale (+12,5%), primo mercato asiatico di riferimento delle esportazioni milanesi, la dinamicità osservata deriva dall’espansione verso i principali mercati dell’estremo oriente asiatico: Cina (+13%), Giappone (+14,6%) e il gruppo delle economie emergenti (+14,6%). In particolare, verso la zona speciale cinese di Hong Kong (+17,9%), la Corea del Sud (+8,9%) e la piazza minore di Singapore (+29,3%).

Passando al quadro consuntivo del primo semestre 2023, la dinamica di crescita complessiva è stata supportata principalmente dai mercati extra europei. Sia nei confronti delle Americhe (+12,7%), dove l’espansione è stata condizionata dalla performance esportativa verso gli Stati Uniti (+12,4%), che dei mercati dell’Asia (+12,9%), la dinamica ha evidenziato un saggio di crescita maggiore rispetto ai mercati europei (+4,5%) dove si registra una consistente debolezza dei mercati dell’Unione Europea (+0,1%) e una dinamica ancora positiva per i mercati esterni al perimetro comunitario (+13,1%).

In particolare, il focus sui mercati asiatici evidenzia il ruolo trainante esercitato dai mercati del Medio Oriente (+14,7%) e dell’Asia centrale (+22,6%), dove è considerevole il ruolo dell’India (+19,6%).

I mercati dell’Asia orientale si sono caratterizzati invece per una minore dinamicità (+11,2%) sulla quale hanno inciso le performance dei mercati principali di Cina (+8,5%), Giappone (+9,2%) e della zona speciale cinese di Hong Kong (+7,9%), non sufficientemente bilanciati dalla dinamica espansiva registrata in Corea del Sud (+17,1%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel secondo trimestre 2023 la capacità esportativa dell’area milanese verso il continente europeo ha registrato un arretramento (-0,5%) ascrivibile alla flessione dei mercati inclusi nello spazio comune europeo (-5,1%).

Alcune criticità si registrano tuttavia anche all’interno delle destinazioni esterne alla UE: nonostante la crescita complessiva (+8,6%), trainata dal mercato svizzero (+27,9%) e in misura minore da quello turco (+3%), si osserva infatti una consistente flessione dell’export verso il Regno Unito (-13,9%), oltre che verso la Russia (-19,7%) quale conseguenza delle sanzioni economiche internazionali.

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione europea, la flessione generalizzata verso i partner comunitari è da ascriversi alla fase di contrazione che ha coinvolto 15 dei mercati comunitari che insieme rappresentano in valore oltre 2,8 miliardi di euro dei 5,3 esportati dall’area milanese, pari al 53% delle esportazioni verso la UE.

In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti si è registrata una consistente flessione nei confronti della Germania (-18,7%) – primo mercato di riferimento – e significativi arretramenti verso Spagna (-9,1%), Olanda (-18,8%), Grecia (-11,2%) e Austria (-11,1%).

Sempre tra i partner comunitari più importanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare una crescita consistente verso la Francia (+13,3%) – secondo mercato di riferimento – il Belgio (+16,1%) e la Polonia (+11,8%).

Passando al quadro consuntivo dell’export dei primi sei mesi verso l’Europa, la dinamica complessiva (+4,5%) certifica una rilevante debolezza verso i mercati dell’Unione europea (+0,1%) e una crescita delle mete di destino esterne al perimetro comunitario (+13,1%), in particolare per l’apporto di Svizzera (+30,4%) e Turchia (+14,3%) che bilanciano la flessione delle esportazioni verso il Regno Unito (-5,4%) e il mercato russo (-23%).

Il focus sui Paesi inclusi nella UE evidenzia che il quadro di debolezza interessa undici dei mercati comunitari che in valore rappresentano 4,1 miliardi di euro dei 10,6 esportati nel primo semestre 2023, ossia il 39% dell’export milanese verso l’Unione europea.

Tra di essi, la maggiore criticità è rappresentata dalla consistente flessione registrata nei confronti della Germania (-9,9%): 2,2 miliardi di euro di esportazioni e un deficit di circa 250 milioni di euro per le esportazioni milanesi rispetto al primo semestre dello scorso anno. Segue poi, con 1,1 miliardi di euro, la limitata progressione registrata dal mercato spagnolo (+1,6%), terzo mercato UE in valore per l’area milanese.

Infine, si può inoltre rilevare che ci sono alcune eccezioni al trend generale calante come la crescita delle esportazioni verso un mercato importante come la Francia (+11,3%) – in valore la seconda piazza di destino verso la UE – al quale si aggiungono gli incrementi dell’export registrati nei confronti del Belgio (+6,8%) e della Polonia (+16,6%).

 

 

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Nel secondo trimestre 2023 il fatturato del commercio al dettaglio ha continuato nel suo percorso ascendente, coerentemente con il trend nazionale. L’aumento registrato è tuttavia di tipo nominalistico, essendo condizionato da un quadro inflazionistico elevato.

Tuttavia, pur influenzando il trend delle vendite in valore,  la dinamica dei prezzi al consumo non è riuscita a impedire il verificarsi di una decelerazione dell’indice trimestrale, che sebbene abbia toccato, al netto degli effetti stagionali, un nuovo massimo storico a quota 96,3, mostra un aumento di portata ridotta rispetto al precedente trimestre (+0,6% destagionalizzato).

La riduzione del ritmo di crescita si può inoltre apprezzare anche con riferimento alla dinamica tendenziale, dove l’incremento registrato rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+4,6%) è inferiore ai saggi di crescita sperimentati negli ultimi due trimestri, entrambi a doppia cifra.

 

 
Classi dimensionali

L’analisi del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali evidenzia un’accentuata divaricazione della dinamica del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio da un lato e le unità di media e grande dimensione dall’altro.

In particolare, il segmento delle medie e grandi imprese continua a sostenere in misura significativa il fatturato del settore, riflettendosi sulla scala di crescita della città metropolitana di Milano che registra una progressione molto più intensa rispetto alla Lombardia (+4,6% e +2,6%).

Il focus dimensionale evidenzia per le micro-imprese del commercio un differenziale elevato tra la dinamica delle unità dell’area milanese, in rilevante flessione (-2,3%) e l’analoga tipologia presente nel territorio della regione, dove il fatturato mostra una debole progressione (+0,4%).

Relativamente alle imprese tra 10 e 49 addetti, la dinamica milanese segue il trend registrato in Lombardia, e pertanto in entrambi i territori si rileva un discreto aumento del volume d’affari rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+2,7% e +3,7%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dall’espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+12,1%) e dalle imprese oltre i 200 (+8,9%) che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali presenti nel territorio lombardo (+3,7% e +7,8%).

 

Settori

Nel secondo trimestre 2023, la componente despecializzata del commercio al dettaglio milanese ha continuato nel trend ampiamente espansivo del fatturato, seguita a distanza dal commercio alimentare, mentre si è osservata una variazione molto contenuta per il segmento alimentare.

Il focus di dettaglio settoriale evidenzia pertanto nel secondo trimestre 2023 un ulteriore rafforzamento del fatturato delle imprese operanti nel ramo del commercio despecializzato nella città metropolitana di Milano (+9,9). Il confronto con la Lombardia evidenzia inoltre una scala di crescita più intensa del Milanese rispetto alle imprese attive nel territorio regionale (+4,6%).

Relativamente al commercio alimentare, il secondo trimestre 2023 evidenzia una significativa ripresa del volume d’affari che segue alla dinamica molto contenuta del primo trimestre. Il dettaglio territoriale registra quindi un incremento rilevante sia per le imprese dell’area milanese (+4,5%) che per le unità presenti in Lombardia (+3%).

Come già accennato, le maggiori criticità sia per il commercio milanese che per quello lombardo derivano invece dal comparto non alimentare per il quale si registra un debole aumento del fatturato rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+0,9% per entrambi).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2023, così come espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un peggioramento complessivo delle previsioni afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

Il dettaglio delle aspettative indica pertanto sia per il fatturato che per gli ordini un netto peggioramento rispetto alla precedente rilevazione, con un passaggio del saldo nel quadrante negativo per il prossimo trimestre (-10% e -15,2%).

Relativamente all’occupazione, le aspettative delle imprese sono orientate orientato verso un quadro di stabilità, ipotesi condivisa da otto operatori su dieci, mentre per la restante frazione si è registrata una riduzione del saldo positivo rispetto alla rilevazione precedente (+3,5% contro +8,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

Il fatturato nominale dei servizi, favorito dall’ascesa costante dei prezzi, si è ulteriormente incrementato nel secondo trimestre 2023. L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, ha raggiunto nel secondo trimestre 2023 un nuovo picco incrementale, collocandosi a quota 130,7 (+0,7% destagionalizzato) nonostante un rallentamento rispetto al trimestre precedente.

Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno si registra ancora una dinamica tendenziale positiva (+5,1%), pur essendo inferiore ai saggi di crescita a doppia cifra sperimentati negli ultimi nove trimestri.

La fase positiva del settore è condivisa dalla maggioranza delle imprese intervistate: in particolare, il 45% delle imprese dei servizi segnala un aumento del fatturato superiore ai cinque punti percentuali rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

 

 
Classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2023 i servizi milanesi registrano un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali. La dinamica di crescita riferita al secondo trimestre dello scorso anno evidenzia dei saggi incrementali particolarmente pronunciati per il segmento delle micro e delle medie e grandi imprese.

Il raffronto tra le dinamiche complessive del fatturato registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia indica una divaricazione degli andamenti tra le due aree territoriali che avvantaggia le imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+5,1% vs. +4,6%).

Il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia un’ampia differenziazione delle performance tra le micro-unità dei servizi attive nei due territori: per tale tipologia di impresa si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese (+7,8%) rispetto a quelle della Lombardia (+3,3%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, non si replica invece per le imprese da 10 a 49 addetti dove il differenziale di performance del volume d’affari è superiore di due punti e mezzo per la Lombardia (+4,5%) rispetto alle imprese città metropolitana di Milano (+2%).

In relazione al segmento delle medie e grandi imprese dei servizi, si osserva una dinamica di crescita migliore per le imprese lombarde rientranti nella classe da 50 a 199 rispetto alle unità localizzate nel contesto milanese (+5,9% e + 5,4%); se consideriamo invece il segmento oltre i 200 addetti, si registra un gap di crescita che favorisce le imprese dell’area milanese (+5,7%) rispetto alle unità presenti in Lombardia (+5,3%).

 

Settori

Tutti i segmenti che compongono i servizi della città metropolitana di Milano proseguono nel secondo trimestre 2023 nel trend incrementale del fatturato. La dinamica tendenziale registra tuttavia un rallentamento del ritmo espansivo rispetto ai saggi di crescita sperimentati nei trimestri precedenti.

Il focus settoriale evidenzia in particolare per i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – un aumento del fatturato inferiore (+3,4%) all’andamento evidenziato dal settore in Lombardia (+4%).

In relazione agi altri settori, possiamo osservare ancora un trend ampiamente espansivo del fatturato delle imprese milanesi inserite nel comparto della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera: la crescita a doppia cifra ottenuta dal settore (+14,2%) beneficia ancora della dinamica inflattiva dei prezzi al consumo ed è largamente superiore per intensità a quanto ottenuto dal comparto in Lombardia (+9,3%).

Se consideriamo l’ambito della logistica e della distribuzione delle merci dell’area milanese, il comparto del commercio all’ingrosso registra un aumento del fatturato superiore di circa due punti rispetto alle unità localizzate in Lombardia (+3,2% e +1,3%).

In relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel secondo trimestre 2023 la dinamica del fatturato ha registrato una crescita tendenziale nella città metropolitana di Milano largamente superiore contesto regionale (+16% e +9,1%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

Le aspettative dalle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2023 registrano sia per il fatturato che per l’occupazione un ridimensionamento dei saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione).

Il quadro dettagliato delle previsioni formulate dalle imprese dei servizi relative al fatturato indica un peggioramento significativo del saldo complessivo (11,6% contro 24,6%) determinato da una riduzione della quota di imprese con stime di aumento rispetto alla rilevazione precedente (26% contro 33,3%) unito a un aumento della frazione con aspettative di diminuzione (15% contro 9%) e della quota di operatori con stime di stabilità del fatturato per il prossimo trimestre (58,9% contro 57,5%).

Passando alle aspettative delle imprese sull’occupazione per il terzo trimestre 2023 si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (14,7% contro 20%) determinato da un consolidamento dell’area di stabilità – che interessa sette imprese su dieci – a cui si associa un rafforzamento dell’area delle ipotesi di diminuzione, eventualità condivisa dal 6,7% degli operatori dei servizi (4,7% nella rilevazione precedente).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2023 l’artigianato manifatturiero milanese ha iniziato a registrare un rallentamento generale dell’attività industriale, evidenziato da un appiattimento dell’indice dei volumi prodotti.

La dinamica della produzione industriale mostra un ulteriore indebolimento rispetto al precedente trimestre, assestando il valore dell’indice (al netto della stagionalità) a quota 94,8 e mettendo così a referto una modesta variazione rispetto al trimestre precedente (+0,2% destagionalizzato).

Il significativo rallentamento del ritmo di crescita ha iniziato a manifestarsi anche sulla dinamica tendenziale, dove l’incremento rispetto al secondo trimestre dello scorso anno mostra infatti una sensibile decelerazione rispetto a quanto registrato ad inizio anno (+1,7% contro +2,2%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato manifatturiero milanese registra nel secondo trimestre 2023 un peggioramento rispetto al trimestre precedente. In particolare, si osserva un netto arretramento del fatturato e una contrazione del portafoglio ordini in un contesto di debole progressione della produzione.

Il dettaglio degli indicatori, al netto della componente stagionale, registra quindi un modesto aumento della produzione (+0,2%) che si inserisce in un quadro regionale di invarianza dei volumi prodotti.

Relativamente al fatturato, la dinamica milanese registra invece una significativa flessione (-1,2%) che non trova riscontro nella manifattura artigiana della Lombardia dove la contrazione è di modesta entità (-0,1%).

Se consideriamo il portafoglio ordini, il trend registrato dall’artigianato milanese è coerente con l’andamento lombardo dove le commesse acquisite dai mercati registrano un arretramento rispetto al trimestre precedente (-0,3% e -0,6% rispettivamente).

 

Analisi tendenziale

Il rallentamento congiunturale della dinamica del secondo trimestre si è riflesso significativamente sugli indicatori tendenziali della produzione, del fatturato e degli ordini.

Il focus di analisi registra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale che, pur essendo superiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+1,7 vs. +1,1%), inizia a mostrare un rallentamento rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2023 quando i volumi prodotti si sono incrementati su base annua di oltre due punti percentuali.

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra un debole aumento su scala tendenziale (+0,3%), largamente inferiore quindi a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana della Lombardia (+1,1%).

Nei confronti degli ordini, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno si è osservato un arretramento delle commesse acquisite dall’artigianato milanese (-0,3%) che è coerente al quadro negativo registrato dalla manifattura artigiana della Lombardia (-0,2%).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2023

La visione d’insieme delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese, espressa dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) afferenti alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione per il terzo trimestre 2023, registra un netto peggioramento ed è indicativo di una chiara prevalenza dei giudizi pessimisti da parte delle imprese artigiane.

Il peggioramento del sentiment complessivo è particolarmente evidente sul piano della produzione industriale dove il saldo delle aspettative è significativamente peggiorato nei confronti della precedente rilevazione (-14,4% contro -0,8%) ed è corroborato da un ulteriore arretramento delle stime sulla domanda interna (-16,8% contro -13,1%). Se consideriamo infine l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia anche in questo caso un peggioramento che si esprime attraverso un annullamento del ritmo di recupero tracciato in precedenza.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2023 registra per la città metropolitana di Milano una progressione della produzione industriale sia in riferimento al precedente trimestre che nei confronti dello stesso trimestre dello scorso anno.

L’indice della produzione industriale, con base riferita al 2010, ha raggiunto nel secondo trimestre 2023 un nuovo picco a quota 123,1, con riflessi positivi anche sulla dinamica tendenziale; nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno, infatti, la produzione industriale ha registrato un rilevante incremento (+3,7%), ampiamente superiore a quanto ottenuto dalla manifattura industriale in Lombardia (+0,5%). Tuttavia, all’interno dell’attività industriale complessiva la dinamica di crescita della produzione si colloca in un quadro generale che inizia a manifestare alcune criticità in relazione agli ordini, in significativo arretramento rispetto al dato del precedente trimestre.

 

 
Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2023, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera milanese ha registrato un primo segnale di inversione della tendenza positiva, determinato da una significativa flessione del portafoglio ordini rispetto al precedente trimestre che ha riguardato sia la componente interna che estera (-2,6% e -3,1% destagionalizzato).

La dinamica ampiamente negativa osservata nell’area metropolitana milanese non trova riscontro nel sistema industriale lombardo, dove la componente domestica degli ordini evidenzia un arretramento più contenuto (-0,2%), mentre si registra un’invarianza per gli ordini esteri.

Sul piano produttivo, il dato congiunturale mette in luce un incremento dei volumi della città metropolitana milanese (+1,2% destagionalizzato) superiore alla debole dinamica registrata in Lombardia (+0,3%).

In relazione al fatturato, i differenziali territoriali tra dimensione locale e livello regionale evidenziano un incremento per l’industria dell’area metropolitana (+0,6% destagionalizzato) che si pone in controtendenza alla manifattura della Lombardia, dove invece si registra un arretramento rispetto al trimestre precedente (-0,3%).

 

Analisi tendenziale

Nel secondo trimestre 2023 l’attività industriale milanese registra ancora un quadro di sostenuta espansione, evidenziando un percorso di crescita superiore ai trend riscontrati in Lombardia sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori registra quindi per la produzione industriale un incremento su base annua (+3,7%) nettamente superiore alla dinamica regionale (+0,5%).

In relazione al fatturato, la crescita acquisita dall’industria milanese (+4,9%) evidenzia un saggio incrementale maggiore rispetto a quanto ottenuto dall’industria in Lombardia (+1,9%).

L’espansione del fatturato della manifattura metropolitana ha beneficiato di un apporto rilevante del canale estero (+9,7%) che è risultato ampiamente superiore alla componente domestica (+2,2%) e indicativo di una netta prevalenza della performance milanese rispetto alla manifattura della Lombardia, sia in relazione alla componente estera (+3,9%) che nei confronti del mercato interno (+0,6%).

In relazione al portafoglio ordini, sulla dinamica tendenziale si riflette il significativo arretramento congiunturale registrato nel trimestre, palesando una dinamica contenuta per l’area milanese (+1,6%) e coerente al quadro di compressione del saggio di crescita registrata dalla manifattura lombarda (+0,8%).

La suddivisione tra mercato estero e interno evidenzia l’apporto determinante dei mercati esteri (+5,2%) nel sostenere la dinamica complessiva, compensando quindi il contributo negativo ascrivibile al mercato interno (-0,5%).

Il medesimo trend, con differente scala di intensità, si riscontra per la manifattura regionale dove le commesse ottenute dal canale estero (+2%) bilanciano la stagnazione della componente interna degli ordini.

 

Dinamiche a confronto

La comparazione tra le dinamiche dei sistemi manifatturieri locali – sia milanese che lombardo - rispetto al contesto nazionale e dell’Eurozona evidenzia una netta differenziazione degli andamenti: in arretramento per l’Italia e l’Eurozona, ancora in aumento per la città metropolitana di Milano e in debole progressione per la Lombardia.

In particolare, sia l’industria manifatturiera italiana sia la manifattura della zona Euro mostrano nel secondo trimestre 2023 un arretramento della produzione industriale (-1,3% e -1,4% destagionalizzato) rispetto al precedente trimestre.

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura possiamo osservare un trend ancora espansivo per la città metropolitana milanese (+1,2%), mentre per l’industria della Lombardia, dopo il trend crescita dei volumi prodotti sperimentati nel 2022, il quadro di dettaglio del secondo trimestre 2023 evidenzia una fase di debole progressione per la produzione industriale (+0,3%).

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento dell’attività produttiva nel secondo trimestre 2023 si è accompagnato a una diminuzione delle ore complessive di utilizzo della Cassa integrazione e della platea di imprese utilizzatrici rispetto al trimestre precedente.

L’incidenza oraria della Cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha quindi registrato una drastica riduzione rispetto alla dinamica del primo trimestre (1,3% contro 2,7%), accompagnandosi a una contestuale diminuzione della quota di imprese utilizzatrici della cassa integrazione (6,1% contro 6,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale si registra invece un saldo nullo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale che si contrappone al dato positivo del trimestre precedente (+0,6%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2023

Il quadro previsivo delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2023 evidenzia un sentiment complessivo che inizia a deteriorarsi, soprattutto in relazione alle aspettative sulla produzione industriale e alle prospettive sulla domanda attesa dai mercati sia interni che esteri, accompagnate da una frenata delle attese sull’occupazione.

Se confrontata con la rilevazione precedente, l’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2023 rispetto alla produzione industriale e agli ordini esteri registra il passaggio di frazioni consistenti di imprese dall’area di aumento e di stabilità verso quella di diminuzione: in tal senso devono essere analizzati il peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) nei confronti del precedente trimestre sia in relazione alla produzione industriale (+2,1% contro +20,2%) che nei confronti della domanda attesa dai mercati.

In particolare, se consideriamo le stime delle imprese per il mercato interno il quadro complessivo rispetto al precedente trimestre passa in terreno negativo (-5% contro +5,6%), e anche per i mercati esteri le prospettive degli ordini attesi per il terzo trimestre 2023 subiscono un drastico ridimensionamento (+1,6% contro +19%).

In relazione all’occupazione, si osserva un peggioramento del saldo complessivo (+8,5% contro +10,9%) pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

 

 

 

Il raffronto tra piano quantitativo, relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, e dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione), evidenzia da un lato un appiattimento del ciclo della produzione di breve termine, indicativo di una prossima correzione al ribasso nei trimestri successivi, e un significativo ridimensionamento delle aspettative espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico che riflette il deterioramento del quadro macro-economico complessivo. Il raffronto tra piano quantitativo, relativo al ciclo di breve termine della produzione industriale, e dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione), evidenzia da un lato un appiattimento del ciclo della produzione di breve termine, indicativo di una prossima correzione al ribasso nei trimestri successivi, e un significativo ridimensionamento delle aspettative espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico che riflette il deterioramento del quadro macro-economico complessivo.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Settori

L’espansione dell’export ottenuta nel primo trimestre 2023 dall’area metropolitana milanese (+14,5%) – in aumento di 1,8 miliardi di euro rispetto allo scorso anno – declinata sui settori registra un quadro di diffusa crescita tra i diversi comparti di attività.

In particolare, la progressione a due cifre delle esportazioni ha interessato alcuni dei comparti manifatturieri di punta quali la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+24%), in crescita di 589 milioni di euro, i macchinari e apparecchi (+13,5%), in aumento di oltre 230 milioni, e i settori delle produzioni chimiche (+9,6%) e dei prodotti in metallo (+9,5%), con un surplus esportativo di oltre 150 e 95 milioni di euro rispettivamente.

Tra gli altri settori portanti dell’export milanese, si è registrato nel primo trimestre 2023 un aumento contenuto su base annua per la farmaceutica (+3,7%).

Tra i comparti più performanti si è osservata una crescita significativa dell’export per i prodotti elettrici (+24,7%), circa 235 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno, seguiti dai mezzi di trasporto (+19,4%) e dal settore dell’elettronica e ottica (+10,2%).

Incrementi rilevanti si sono inoltre registrati per l’industria alimentare e delle bevande (+13,3%) e per quella della gomma-plastica (+8,5%).

Relativamente alle importazioni, la decrescita osservata nel primo trimestre 2023 è stata determinata dalle dinamiche che hanno coinvolto i comparti di attività secondo scale di intensità differenti.

Tra le merceologie in entrata nel territorio milanese, il trend negativo che si è registrato è da ascrivere ai settori più rappresentativi dell’import, in particolare ai settori afferenti alla filiera della chimica (-14,3%) e della farmaceutica (-6,8%), ai prodotti in metallo (-9,3%), dell’elettronica (-4,8%) e dei prodotti in gomma plastica (-8,2%).

Sostenuti incrementi dell’import si sono invece palesati nell’ambito dei mezzi di trasporto (+29,8%), della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+12,8%) oltre che nei comparti delle industrie alimentari (+11,5%) e dei prodotti elettrici (+11%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano nel primo trimestre 2023 una significativa accelerazione delle dinamiche di crescita dei mercati extra-europei rispetto alle destinazioni europee.

In particolare, all’esterno dell’Europa il primo trimestre 2023 ha evidenziato una performance esportativa di rilevanti dimensioni verso le Americhe (+28,1%), ascrivibile all’espansione della capacità esportativa verso gli Stati Uniti (+31%).

Nei confronti dei mercati asiatici, il primo trimestre 2023 si è chiuso con una robusta progressione delle esportazioni (+13,4%), sostenuta dalle dinamiche di crescita registrate nei mercati del Medio Oriente (+19,4%) e dell’Asia Centrale (+29,1%), dove si è palesato molto rilevante l’aumento dell’export verso l’India (+17,5%) che concentra circa i due terzi dei flussi esportativi diretti verso i mercati dell’Asia Centrale.

Meno performanti si sono invece rivelate le piazze di destino dell’Asia Orientale (+9,9%), primo mercato di riferimento delle esportazioni milanesi dirette in Asia.

La minore dinamicità deriva principalmente dall’aumento contenuto verso alcuni dei mercati principali dell’estremo oriente asiatico quali Cina (+3,7%) e Giappone (+3,8%) e dalla flessione registrata verso la zona speciale cinese di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati dell’export in crescita si segnalano invece la Corea del Sud (+26,5%) e le piazze minori di Singapore (+26,6%) e Taiwan (+12,2%).

Relativamente al mercato principale di sbocco dell’area metropolitana milanese, ossia l’Europa, i flussi esportativi hanno registrato un incremento più contenuto rispetto alle piazze di destino extra-europee (+9,9%), facendo segnare un aumento in valore di 750 milioni di euro. Su tale dinamica ha inciso la debolezza dei mercati dell’Unione europea (+5,7%) – i primi per valore dell’export diretto in Europa – non sufficientemente bilanciati dalla crescita registrata nelle piazze esterne al perimetro comunitario (+17,9%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2023 si è osservato un rallentamento della capacità esportativa dell’area milanese verso il continente europeo (+9,9%) ascrivibile alla debolezza dei mercati inclusi nello spazio comune europeo (+5,7%), alla quale si è contrapposta una  corrisposta una significativa dinamicità dei mercati europei non UE dove predominano le esportazioni dirette verso Svizzera (+33,1%) e Turchia (+27,7%) rispetto al Regno Unito (+4,1%), mentre si mantiene costante e pesantemente negativo il trend dell’export diretto in Russia (-25,5%).

Relativamente alla dinamica dell’export verso l’Unione europea, l’aumento contenuto registrato verso i partner comunitari è da ascriversi alla fase di contrazione che ha coinvolto diversi mercati che insieme rappresentano oltre il 36% del valore esportato dall’area milanese verso l’Unione europea. In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti si è registrata una riduzione nei confronti della Germania – primo mercato di riferimento – e consistenti flessioni verso Belgio (-3,2%) e Grecia (-8,2%).

Sempre tra i partner comunitari più rilevanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare che la progressione registrata verso la UE è stata trainata in particolare dai significativi incrementi ottenuti nei mercati storici di Spagna (+13,5%), Francia (+9,1%), Polonia (+21,7%) e Olanda (+23,1%), ai quali si sono associati gli aumenti registrati verso Romania (+20,2%), Repubblica Ceca (+15,4%) e Portogallo (+9,8%).

 

 

MI
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

L’espansione del fatturato nominale dei servizi, favorita dall’ascesa costante dei prezzi che hanno contribuito a incrementarne il livello, è continuata anche nel primo trimestre 2023.

L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, ha infatti raggiunto un ulteriore picco di crescita collocandosi, a quota 130 (+2,4% destagionalizzato) e rafforzando quindi la dinamica tendenziale – che si mantiene constante – con un incremento a doppia cifra rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+10,6%).

La fase positiva del settore è condivisa dalla maggioranza delle imprese intervistate, in particolare oltre la metà segnala un aumento del proprio fatturato superiore ai 5 punti percentuali rispetto a un anno fa.

 

 
Classi dimensionali

Il primo trimestre 2023 registra per il settore dei servizi milanesi un aumento del fatturato diffuso a tutte le classi dimensionali di impresa: la dinamica tendenziale (ossia riferita al primo trimestre dello scorso anno) segnala una crescita particolarmente pronunciata per le imprese del segmento micro e piccolo, superiore per intensità alle analoghe tipologie presenti nel territorio della Lombardia.

Il confronto tra le dinamiche aggregate registrate dalla città metropolitana di Milano e dalla Lombardia mostra una divaricazione dei saggi di crescita a vantaggio delle imprese dei servizi operanti nell’area metropolitana (+10,4% e +8,5%).

Declinata su scala dimensionale, la dinamica milanese registra un ritmo di crescita significativamente più intenso per il segmento delle micro e delle piccole imprese rispetto alle classi di media e grande dimensione.

Il raffronto territoriale tra città metropolitana di Milano e Lombardia evidenzia, inoltre, un’ampia divaricazione delle performance tra le micro e piccole unità attive nei due territori: per tali tipologie si osserva infatti una crescita del fatturato significativamente più elevata per le imprese del Milanese rispetto a quelle della Lombardia.

In particolare, il saggio di crescita del fatturato delle imprese da 3 a 9 addetti della città metropolitana di Milano è superiore di oltre 5 punti rispetto a quello delle unità localizzate in Lombardia (+12,6% e +7,4%).

La dinamica, con scale di intensità differenti, si replica anche per le tipologie di piccola dimensione, registrando un differenziale del volume d’affari superiore di circa 4,5 punti per la città metropolitana di Milano (+15,9%), rispetto alla regione (+11,4%).

In relazione invece al segmento delle medie e delle grandi imprese dei servizi, si osserva una dinamica di crescita migliore per le imprese lombarde rientranti nella classe da 50 a 199 addetti rispetto al contesto milanese (+8,4% e + 5,7%).

Se consideriamo le imprese dei servizi oltre i 200 addetti, si registra un gap di crescita limitato a 1,5 punti tra area milanese e Lombardia (+10,7% e +9,4%). Tale divario territoriale diminuisce ulteriormente (+7,9% e +6,5%).

 

Settori

I settori che compongono i servizi della città metropolitana di Milano registrano una continuazione del trend espansivo delineato in precedenza.

In particolare, i servizi alle imprese – il ramo di attività più rilevante e qualificante del terziario milanese – hanno registrato nel primo trimestre 2023 una crescita del fatturato allineata all’andamento evidenziato dal settore in Lombardia (+6,9% e +7%).

In relazione agli altri settori, possiamo osservare un trend ampiamente espansivo del fatturato per le imprese milanesi inserite nel perimetro della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, le quali hanno beneficiato in ampia misura della crescita dell’inflazione e dei prezzi al consumo. Il trend registrato nell’area milanese è inoltre superiore per intensità a quanto ottenuto dal settore nel territorio della regione (+35,2% e +18%).

Nell’ambito del comparto della logistica e della distribuzione delle merci, il settore del commercio all’ingrosso dell’area metropolitana milanese ha ottenuto un saggio di crescita superiore di un punto rispetto alla Lombardia (+6% e +4,9%).

Infine, in relazione alle imprese operanti nei servizi alle persone, nel primo trimestre 2023 la dinamica del fatturato ha registrato una crescita tendenziale nella città metropolitana di Milano largamente superiore al contesto regionale (+18,1% e +11,6%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

Le aspettative delle imprese dei servizi per il primo trimestre 2023 registrano sia per il fatturato che per l’occupazione un miglioramento del saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), in particolare la dimensione dei ricavi attesi nei successivi tre mesi mostra una consistente ripresa rispetto alla rilevazione precedente.

In relazione al fatturato, il quadro dettagliato delle previsioni formulate dalle imprese dei servizi indica una progressione significativa del saldo complessivo (24,6% contro 12,1%), determinato da un ampliamento della frazione di imprese che stimano un aumento del fatturato (33,3% contro 27,3%), attraendo in tale campo di ipotesi una quota di operatori collocati in precedenza nell’area di diminuzione, area che subisce pertanto un rilevante ridimensionamento (9% contro 15,2%), mentre è costante la frazione di imprese con aspettative di stabilità (57,5%).

In relazione all’occupazione, il miglioramento del saldo complessivo delle imprese per il prossimo trimestre (20% contro 16,9%) evidenzia il proseguimento del trend tracciato in precedenza e il passaggio di una quota di imprese dall’area della stabilità delle stime (70,6% contro 72,1%) e dal quadrante negativo delle attese (4,7% contro 5%) verso il rafforzamento dell’area di aumento (24,7% contro 22,4%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2023 il commercio al dettaglio ha registrato una continuazione del trend di crescita del fatturato, coerentemente al contesto nazionale.

L’incremento significativo dell’indice, che dallo scorso anno ha continuato nella sua dinamica positiva sull’onda della fase ascendente dei prezzi al consumo, si è riflesso in un aumento nominale del fatturato.

Al netto degli effetti stagionali, l’indice del fatturato si è portato a quota 97,2, mentre su base annua il robusto incremento registrato (+10,6%) è ampiamente legato alla dinamica inflazionistica.

 

 
Classi dimensionali

La declinazione del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali registra un’accentuata divaricazione della dinamica di crescita del fatturato tra le micro e piccole imprese del commercio da un lato e le unità di media e grande dimensione dell’altro. In particolare, il segmento delle medie e grandi imprese ha contribuito ampiamente al sostegno della performance complessiva del fatturato, che si è riflessa in una progressione complessiva molto più intensa per la città metropolitana di Milano rispetto alla regione (+10,6% e +7,2%).

Il focus dimensionale evidenzia per le unità di minore dimensione un allineamento della dinamica tra area metropolitana milanese e Lombardia. In entrambi i territori possiamo infatti osservare un incremento del fatturato simile sia per le micro (+3,7% e +4%) sia per le piccole (+8,8% e +8,7%).

Come già accennato, il sostegno alla performance è derivato in particolare dalla rilevante espansione del fatturato conseguita dalle imprese da 50 a 199 addetti (+19%) e dalle imprese oltre i 200 (+15,9%), che mostrano una scala di crescita superiore rispetto alle corrispondenti tipologie dimensionali presenti nel territorio lombardo (+7,5% e +13,3%).

 

Settori

Nel primo trimestre 2023 è continuato il trend espansivo del fatturato della componente despecializzata e non alimentare del commercio al dettaglio, mentre si è osservata una variazione molto contenuta per il commercio alimentare.

Se consideriamo le unità del commercio afferenti al ramo despecializzato, nel primo trimestre 2023 si è ulteriormente rafforzata la tendenza incrementale del volume d’affari, come si evince anche dal confronto territoriale tra città metropolitana di Milano (+17,7%) e Lombardia, dove la dinamica è meno pronunciata (+9,5%).

Nell’ambito del commercio non alimentare, l’incremento del fatturato ottenuto dall’area metropolitana milanese è di poco superiore alla crescita registrata dal comparto nel territorio regionale (+6,6% e +6%).

Come già accennato, le maggiori criticità sia per il commercio milanese che per quello lombardo derivano dal comparto alimentare, per il quale si registra un debole aumento del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+1,6% per entrambi).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio per il secondo trimestre 2023 registra un miglioramento generalizzato espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti al fatturato, agli ordini e all’occupazione.

In particolare, il dettaglio delle aspettative per il trimestre successivo indica sia per il fatturato sia per gli ordini rivolti ai fornitori un discreto miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (+13,3% e +8,5%).

Relativamente all’occupazione, il sentiment delle imprese è orientato verso un quadro di stabilità per il prossimo trimestre; tale ipotesi è condivisa da otto imprese su dieci. Per la restante frazione, le aspettative si orientano verso un miglioramento rispetto alla rilevazione precedente, con una progressione del saldo finale (da +1,2% a +8,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2023 l’artigianato manifatturiero milanese ha registrato un rallentamento significativo dei volumi prodotti.

La dinamica della produzione industriale mostra un indebolimento rispetto al precedente trimestre, evidenziando nel primo trimestre 2023 un assestamento del valore dell’indice (94,7) che, al netto della stagionalità, si ripercuote in una modesta variazione rispetto al trimestre precedente (+0,1% destagionalizzato).

Il consolidamento del ritmo di crescita si è riflesso in misura rilevante sulla dinamica tendenziale, evidenziando una decelerazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica espansiva dell’artigianato manifatturiero registra una sostanziale stagnazione nel primo trimestre 2023 che coinvolge in misura massiccia sia la produzione industriale che il portafoglio ordini, mentre per il fatturato l’andamento si mantiene ancora in terreno positivo grazie al supporto della dinamica crescente dei prezzi.

Il quadro di dettaglio degli indicatori della manifattura artigiana della città metropolitana di Milano registra quindi, al netto della componente stagionale, una performance complessivamente peggiore rispetto all’artigianato della Lombardia sia sul piano della produzione (+0,1% e +0,6%) sia nei confronti degli ordini, dove la dinamica è azzerata a fronte di un aumento rilevato dal settore in regione (+0,7%).

Relativamente al fatturato, l’andamento complessivo beneficia ancora dell’aumento dei prezzi dei prodotti finiti, come appare dalla tenuta registrata sia nell’area metropolitana milanese (+1,4%) sia in ambito regionale (+0,9%).

 

Analisi tendenziale

Nonostante un rilevante rallentamento della dinamica congiunturale registrata nel trimestre, il quadro tendenziale degli indicatori (ossia riferito al primo trimestre dello scorso anno) si colloca ancora in una fase di crescita dell’attività complessiva, pur essendo inferiore sul piano della produzione e degli ordini rispetto a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana in Lombardia.

Il focus di analisi sulla dinamica tendenziale nel primo trimestre 2023 mostra quindi nel territorio milanese un andamento della produzione industriale inferiore all’incremento ottenuto a livello regionale (+2,2% e +4,1%).

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio registra un saggio di crescita superiore alla dinamica produttiva, che su scala tendenziale supera ampiamente la manifattura artigiana della Lombardia (+7,4% e +5,3%).

Nei confronti degli ordini, rispetto al primo trimestre dello scorso anno si è osservata una divaricazione più contenuta delle performance tra l’area metropolitana milanese e la regione (+2,1% e +2,7% rispettivamente).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2023

L’analisi puntuale delle aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese espresse dai saldi delle risposte relative alla produzione industriale (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) evidenzia un parziale recupero rispetto alle stime precedenti (-8,5%), pur mostrando ancora un certo grado di pessimismo da parte delle imprese (-0,8%).

Tale ripresa del sentiment è condivisa anche nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno, pur rimanendo ancora in terreno negativo (-13,1% contro -20,2%).

Se consideriamo l’occupazione, la dinamica dei saldi evidenzia anch’essa un miglioramento che si esprime attraverso un’accelerazione del ritmo recupero (+2% contro -1,7%), con un’ipotesi di stabilità del quadro occupazionale condivisa da otto imprese su dieci.

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il primo trimestre 2023 si è chiuso positivamente per l’attività industriale della città metropolitana di Milano sia se analizziamo la dinamica su base trimestrale sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, coinvolgendo la produzione industriale, il fatturato e gli ordini con gradienti differenti di crescita.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale e sulle variazioni riferite al primo trimestre dello scorso anno registra quindi una nuova progressione, sebbene si osservi il consolidamento di un rallentamento del trend produttivo che afferisce a entrambe le dimensioni di analisi. Nel primo trimestre 2023, l’indice – con base riferita al 2010 – ha raggiunto in valore un nuovo picco a quota 121,1.

 

 
Analisi congiunturale

Nel primo trimestre 2023, l’industria manifatturiera milanese ha registrato una dinamica di crescita degli indicatori congiunturali che coinvolge con scale di intensità diverse la produzione industriale, il fatturato e gli ordini, per i quali si osserva un andamento particolarmente espansivo.

I dati congiunturali evidenziano pertanto sul piano produttivo un incremento dei volumi della manifattura della città metropolitana milanese (+0,3% destagionalizzato), che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica stagnante registrata nel territorio regionale.

In relazione al fatturato, i differenziali territoriali di performance evidenziano un incremento per l’industria dell’area metropolitana (+2,3% destagionalizzato) superiore di mezzo punto percentuale rispetto al ritmo di crescita messo a segno dalla manifattura della Lombardia (+1,8%).

Tuttavia, le differenziazioni maggiori tra le manifatture della città metropolitana di Milano e della Lombardia emergono nei confronti del portafoglio ordini.

Nel primo trimestre 2023 si è osservata una netta prevalenza della dinamica di crescita dell’industria manifatturiera milanese rispetto al sistema industriale della Lombardia. La dinamica evidenzia una significativa espansione degli ordini per l’area metropolitana milanese che coinvolge in particolare la componente estera rispetto a quella interna (+6,4% e +3,4% destagionalizzati).

Criticità rilevanti emergono invece per l’industria lombarda, dove si registra una fase di debolezza sia per il mercato interno (+0,3% destagionalizzato) sia per la componente estera degli ordini (+0,8% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

Nel primo trimestre 2023 si registra ancora un quadro di sostenuta espansione dell’attività manifatturiera milanese, che evidenzia un percorso di crescita superiore ai trend riscontrati a livello regionale sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini.

L’analisi puntuale degli indicatori rileva quindi sul piano della produzione industriale un aumento su base annua (+3,3%) superiore per intensità alla dinamica riscontrata in Lombardia (+2,5%).

Se consideriamo il fatturato complessivo della manifattura milanese, la crescita su base tendenziale (+9,1%) evidenzia un aumento maggiore rispetto al ritmo incrementale ottenuto dall’industria in Lombardia (+7,7%).

In relazione alla suddivisione del fatturato tra mercato interno ed estero si registra una progressione del canale domestico più intensa di mezzo punto (+9,2%) rispetto alla componente estera (+8,7%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia inoltre per il fatturato regionale un trend differente essendo nettamente superiore la crescita del canale extra-domestico rispetto al mercato interno (+8,9% e +6,9%).

In relazione al portafoglio ordini, la dinamica tendenziale complessiva dell’industria milanese ha evidenziato una ripresa sul trend di rallentamento rilevato nel precedente trimestre.

Il confronto con la dinamica manifatturiera lombarda evidenzia, inoltre, un migliore posizionamento dell’industria milanese (+6,5%) su quella regionale (+2,8%).

Il quadro puntuale degli ordini dell’industria milanese registra pertanto un incremento complessivo sul quale incide in misura significativa l’apporto del mercato estero (+11,1%), che bilancia il contributo più contenuto del mercato interno (+4,1%).

Seppur con scala di intensità differente, il medesimo trend si riscontra per la manifattura regionale, dove le commesse ottenute dal canale estero registrano un aumento tendenziale maggiore rispetto alla componente interna degli ordini (+5,5% e +1,1%).

 

Dinamiche a confronto

La comparazione tra le dinamiche dei sistemi manifatturieri registra ancora un migliore andamento dei sistemi locali industriali rispetto al contesto nazionale e dell’Eurozona.

In particolare, sia l’industria manifatturiera italiana sia quella della zona euro mostrano complessivamente nel primo trimestre 2022, un arretramento della produzione industriale (-0,2% e -0,7% destagionalizzato).

Se passiamo alla dimensione locale della manifattura, possiamo osservare un trend ancora positivo per la città metropolitana milanese (+0,3%), mentre il quadro di dettaglio del primo trimestre 2022 evidenzia una fase di stagnazione per l’industria della Lombardia, dopo un trend di sostenuta crescita dei volumi prodotti nel corso del 2022.

 

 
Mercato del lavoro

Il proseguimento dell’attività industriale nel primo trimestre 2023 si è accompagnato a un aumento delle ore complessive di utilizzo della Cassa Integrazione a fronte di una stabilizzazione della platea di imprese che ne ha fatto ricorso.

L’incidenza oraria della Cassa Integrazione (CIG) in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro utilizzato ha pertanto registrato un aumento rispetto alla dinamica dello scorso trimestre (2,7% contro 1,7%), tuttavia la quota di imprese utilizzatrici evidenzia una stabilizzazione a confronto col precedente trimestre (6,9%).

In relazione alla dinamica occupazionale, il saldo complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale è tornato in terreno positivo dopo la battuta d’arresto del trimestre precedente (+0,6%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2023

Il sentiment complessivo delle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2023 evidenzia un miglioramento che coinvolge la dimensione produttiva e le prospettive di sviluppo della domanda estera, mentre si riscontra una frenata delle attese sull’occupazione e una stabilizzazione per gli ordini provenienti dal mercato interno.

A confronto con la rilevazione precedente, l’analisi di dettaglio delle aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2023 riguardo la produzione industriale e gli ordini esteri registra il passaggio di frazioni consistenti di imprese dall’area di diminuzione verso quella di aumento, in un contesto di mantenimento della quota di imprese che indicano stabilità – mediamente oltre il 60% – determinando quindi un rafforzamento delle prospettive per entrambi i piani di analisi.

In tal senso, devono essere analizzati il miglioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) nei confronti del precedente trimestre sia in relazione alla produzione industriale (+20,2% contro +7,4%) sia alla domanda attesa dai mercati esteri (+19% contro +3,6%).

Se consideriamo invece le stime delle imprese per il mercato interno, il quadro complessivo migliora solo lievemente rispetto alla rilevazione del trimestre precedente, consolidando quindi un quadro di moderato ottimismo (+5,6% contro +3,6%).

Sul piano dell’occupazione, si osserva invece un peggioramento del saldo complessivo (+10,9% contro +14,6%), pur rimanendo ancora in un intorno positivo.

 

 

 

In relazione al focus di analisi sulle prospettive dell’industria manifatturiera per il secondo trimestre 2023, effettuata attraverso il raffronto tra piano qualitativo – espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative (produzione, domanda e occupazione) – e piano quantitativo – relativo invece al ciclo di breve termine della produzione industriale – possiamo osservare un rallentamento del ciclo della produzione che si discosta dal percorso di crescita delle attese espresse dalle imprese attraverso l’indicatore sintetico delle aspettative.

La differenza tra piano quantitativo e prospettive espresse dalle imprese sul piano della produzione è in parte spiegata dalla consapevolezza degli operatori industriali di avere un elevato numero di giorni di produzione assicurato dagli ordini – oltre novanta – soprattutto di derivazione estera, come dimostra anche la dinamica congiunturale del portafoglio ordini.

Il rallentamento ciclico in atto della produzione potrà quindi essere frenato da quest’ultimo elemento, tenendo conto che il ritmo di decelerazione della componente ciclica non è particolarmente pronunciato.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.