La dinamica dell’industria lodigiana

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel secondo trimestre 2023 registra una dinamica congiunturale piuttosto tiepida della produzione industriale, in linea peraltro con quanto avviene contemporaneamente a livello regionale. Per contro la dinamica tendenziale, quindi a confronto con il secondo trimestre 2022, risulta positiva per tutti gli indicatori. Le aspettative degli imprenditori sono complessivamente in peggioramento, in modo particolare per quanto riguarda la domanda. Rispetto al secondo trimestre 2022 la produzione industriale cresce del 2,8%, proseguendo quindi una fase di espansione seppure in rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) raggiunge quota 139,8 nel trimestre in esame, toccando quindi un nuovo massimo. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera, emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con il recupero di un percorso di crescita nel 2021 che continua ancora oggi, sebbene con intensità inferiore.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale gli indicatori dell’industria manifatturiera lodigiana evidenziano una sostanziale stabilità della produzione, contrapposta a una dinamica vivace di fatturato e ordini. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano registra infatti una variazione congiunturale quasi nulla (0,1%, dato destagionalizzato) analogamente al livello lombardo, dove si osserva un incremento dello 0,3%.

Per il fatturato si osserva invece un dato estremamente positivo a Lodi (+1,8%), mentre in regione la variazione è di segno negativo (-0,3%). Per quanto riguarda la quota di fatturato realizzata all’estero nel trimestre, si osserva come di consueto una discreta differenza tra il dato provinciale del 28,5% (in calo peraltro rispetto a tre mesi fa) e il dato del 38,5% che si registra in Lombardia.

La dinamica degli ordini restituisce un quadro confortante per il manifatturiero lodigiano. La crescita arriva soprattutto dalle commesse provenienti dall’estero, che registrano una progressione congiunturale dell’1,7%, mentre gli ordini interni si limitano a una crescita dello 0,6%. In Lombardia si osserva un quadro del tutto opposto: gli ordini esteri risultano sostanzialmente invariati rispetto a tre mesi fa, mentre la domanda interna segna una leggera flessione (-0,2%).

La dinamica dei prezzi appare ormai allineata a livelli ordinari di inflazione. L’incremento congiunturale dei prezzi delle materie prime si limita infatti all’1,1% per Lodi e all’1,4% in Lombardia; lo scorso trimestre superava il 3% in entrambi i territori. Per i prezzi dei prodotti finiti si osserva un rallentamento di entità paragonabile a quello delle materie prime; la crescita congiunturale risulta dello 0,8% in provincia e dell’1,2% in regione.

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale evidenzia una robusta progressione di tutti gli indicatori rilevati per il lodigiano, in modo particolare gli ordini; mentre a livello lombardo si osserva una dinamica complessivamente di segno positivo, ma decisamente più contenuta. La produzione industriale del lodigiano cresce su base annua del 2,8%, contro una dinamica regionale che si ferma invece allo 0,5%.

Il fatturato registra una velocità di crescita superiore a quella della produzione sia a Lodi sia in Lombardia, probabilmente ancora per effetto dell’incremento dei prezzi rispetto al 2022. La crescita annua del fatturato in provincia risulta infatti del 4,5%, con un contributo maggiore delle vendite realizzate all’estero (5,4%) rispetto al fatturato interno (4,2%). La dinamica regionale è più contenuta, si ferma infatti all’1,9% di crescita complessiva, con una marcata differenza tra la componente estera (+3,9%) e quella interna (+0,6%).

Molto positiva la dinamica degli ordini che in provincia registra una crescita annua del 6,4%, con una differenza di minima entità tra la componente interna (6,5%) e quella estera (6,2%). Risulta invece ferma allo 0,8% la crescita degli ordini a livello regionale, grazie a un discreto incremento degli ordinativi esteri (2%) contrapposto a una variazione nulla del portafoglio ordini nazionale.

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori sul mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana risultano nel complesso positivi, quasi senza variazioni rispetto allo scorso trimestre. Nel secondo trimestre del 2023 hanno fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni solamente il 2,3% delle imprese, per una quota sul monte ore complessivo dello 0,2%; lo scorso trimestre risultavano rispettivamente pari al 2,6% e allo 0,1%. Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021. Anche il saldo tra entrate e uscite di lavoratori risulta positivo, pari allo 0,7%, invariato rispetto al primo trimestre del 2023 e in miglioramento rispetto a un anno fa, quando risultava solamente dello 0,2%; si segnala in particolare un tasso di entrata (2,3%) significativamente più elevato rispetto a quanto registrato nei trimestri recenti.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2023

I dati sulle aspettative degli imprenditori del manifatturiero lodigiano mostrano un certo contrasto con la dinamica positiva fin qui descritta. Tutti e quattro gli indicatori rilevati peggiorano rispetto allo scorso trimestre e i giudizi sulla domanda arrivano addirittura a evidenziare una prevalenza di opinioni pessimiste.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, la quota degli ottimisti risulta del 23,3% (erano il 35,9% lo scorso trimestre), a fronte di un 9,3% di pessimisti. Il saldo rimane quindi positivo di 14 punti percentuali, ma in deciso peggioramento rispetto agli ultimi due trimestri. Anche le aspettative sull’occupazione sono meno ottimiste, si osserva infatti un pareggio tra giudizi di aumento e di riduzione, mentre nei trimestri più recenti si era sempre rilevato un saldo di segno positivo.

Le aspettative sulla domanda mostrano un netto peggioramento rispetto al clima di fiducia dello scorso trimestre: si riducono drasticamente i giudizi di aumento, portando a un saldo tra giudizi di crescita e di riduzione negativo sia per la componente interna che per quella estera (rispettivamente -2,3 e -4,9 punti percentuali). Si segnala comunque anche una quota particolarmente elevata, superiore al 70%, di giudizi di stabilità.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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