La dinamica dell'interscambio lodigiano

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2023
Settori

Le esportazioni del lodigiano nel secondo trimestre del 2023 sono pari a un valore complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro, di cui poco meno della metà (49,1% ovvero 674 milioni) è rappresentata dal comparto dell’elettronica che si conferma il più rilevante in provincia. Tre altri settori superano la soglia dei 100 milioni di euro di export nel trimestre, in ordine decrescente la chimica (173 milioni, il 12,6% del totale), l’alimentare (168 milioni, il 12,3%) e gli apparecchi elettrici (107 milioni ovvero il 7,8%). Tra gli altri comparti di minori dimensioni ne segnaliamo alcuni vicini o poco al di sotto della soglia dei 50 milioni quali la gomma-plastica, i macchinari, i prodotti in metallo e la farmaceutica. Nell’intero primo semestre del 2023 l’export lodigiano di elettronica raggiunge la quota di 1,3 miliardi di euro, che equivalgono al 47,7% dell’intero export provinciale. La chimica è il secondo comparto più rilevante: vale in sei mesi 394 milioni di export per le imprese lodigiane, pari al 14,3% del totale, seguita a distanza dall’alimentare in terza posizione con 298 milioni (10,8%). Il comparto degli apparecchi elettrici vale 217 milioni di euro, seguito da macchinari, prodotti in metallo e gomma-plastica, tre comparti che contribuiscono ciascuno per poco più di 100 milioni di euro di export nel semestre.

Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano nel secondo trimestre del 2023 valgono complessivamente 2,3 miliardi di euro, di cui poco più di 1 miliardo (44% dei flussi complessivi) riguarda il comparto dell’elettronica. I flussi di merci del comparto alimentare sfiorano i 400 milioni di euro (17,4%), il terzo comparto è invece la farmaceutica con poco meno di 300 milioni di euro di import (12,9%). Con almeno 100 milioni di euro di merci importate si segnalano anche la chimica (155 milioni), i macchinari e i prodotti in metallo. Il dato cumulato dell’import tra gennaio e giugno del 2023 rileva 2,1 miliardi di euro di importazioni di prodotti di elettronica su 4,9 miliardi complessivi (44,4%). La graduatoria prosegue con il comparto dell’alimentare che movimenta 829 milioni di euro di merci (16,9%), quindi la farmaceutica che vale 663 milioni (13,5%), più distanti gli altri comparti, tra cui il più rilevante è la chimica (340 milioni).

La dinamica annua del trimestre registra una crescita complessiva (3,2%) frutto di incrementi che riguardano la maggior parte dei comparti manifatturieri. L’elettronica in primo luogo evidenzia una crescita annua superiore alla media (+6,4%), circa 40 milioni di euro in più rispetto al secondo trimestre 2022. Tra gli altri comparti maggiori, la crescita più robusta riguarda l’alimentare (+9,3%), seguito dagli apparecchi elettrici (+4,8%) mentre si osserva un calo per la chimica (-3,6%). Se consideriamo i primi sei mesi dell’anno, la crescita risulta nettamente migliore di quella dell’ultimo trimestre, grazie a incrementi superiori al 10% di vari comparti rilevanti. Il primo è quello dell’elettronica, che registra una crescita del 14,7% (quasi 170 milioni di euro in più sullo stesso periodo del 2022) a cui si aggiungono la chimica (+14,5%) e l’alimentare (+12%), mentre è al di sotto della media la crescita degli apparecchi elettrici (+7,3%). Pochi i comparti che registrano un calo delle esportazioni: tra questi, i principali sono rappresentati dalla gomma-plastica (-7%) e dalla farmaceutica (-8,2%).

L’import lodigiano cresce rispetto al secondo trimestre del 2022 del 2,4%, un dato in linea con la dinamica dell’export. Il risultato provinciale è fortemente influenzato dalla performance dell’elettronica, che rileva una crescita del 2,1%, in rallentamento rispetto ai trimestri recenti. Tra gli altri comparti si registrano andamenti estremamente diversificati: risultano in crescita l’import alimentare (+17,6%) e di macchinari, quasi esattamente raddoppiato in un anno, mentre diminuiscono i flussi di chimica (-23,5%), prodotti in metallo (-10,1%) e farmaceutica (-3,1%). La dinamica del semestre registra un incremento tendenziale del 9,7%, grazie a una buona crescita che contraddistingue l’elettronica, pari all’11,9%. Si conferma il dato dell’ultimo trimestre della crescita dell’alimentare (+26,2%) e dei macchinari (+137,6%), mentre registra una minima crescita la farmaceutica (+1,6%). Tra i comparti per cui le imprese lodigiane hanno importato più di 100 milioni di euro in sei mesi risultano in calo rispetto al 2022 solamente la chimica (-15,5%) e i prodotti in metallo (-9%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

In termini geografici le esportazioni lodigiane si dirigono in prevalenza verso Paesi europei: si tratta del 91,2% dei flussi del trimestre, in cifre oltre 1,2 miliardi di euro, quasi interamente destinati a Paesi parte dell’Unione Europea. Tra questi, poco più di 50 milioni di euro sono la quota che riguarda Paesi europei non UE, quali Svizzera (14,8 milioni) e Regno Unito (12,9 milioni). L’export verso l’Asia vale nel trimestre più di 60 milioni di euro (4,6% del totale), divisi tra Medio Oriente (22 milioni) e Asia Orientale (34 milioni), con la Cina che rappresenta il singolo mercato di maggiori dimensioni (13 milioni). Il continente americano infine rileva per 34 milioni di euro di merci esportate dal lodigiano (2,5% del totale), di cui la gran parte (19,5 milioni) indirizzata negli Stati Uniti.

La distribuzione geografica dell’export dei primi sei mesi del 2023 risulta del tutto simile: i flussi indirizzati verso il continente europeo ammontano a 2,5 miliardi di euro, pari al 91,4% del totale. Ben 2,4 miliardi di euro sono i flussi che interessano i Paesi UE, poco meno di 100 milioni invece riguardano gli altri mercati europei, in primo luogo Svizzera (29,8 milioni), Regno Unito (24 milioni) e Turchia (21,8 milioni). Le merci esportate in Asia valgono 128 milioni di euro (4,7%), dei quali 46 milioni diretti in Medio Oriente e quasi 70 milioni in Asia orientale, in particolare 22 milioni in Cina e 31,8 milioni nelle quattro Tigri asiatiche. Il continente americano infine rileva per il 2,3% dei flussi del lodigiano nel semestre: si tratta di 38 milioni indirizzati nella parte settentrionale del continente e 24,5 milioni nella parte centro-meridionale.

Poco più della metà (51,6%) del valore dei flussi di merci provenienti dall’estero nel trimestre in esame riguarda Paesi europei: si tratta di merci per un valore di quasi 1,2 miliardi di euro, di cui solamente 53 milioni provenienti da mercati non facenti parte dell’Unione Europea. Al di fuori dell’Europa, la quasi totalità dei flussi coinvolge i mercati asiatici per oltre 1 miliardo di euro (47,5% del totale); in particolare, dalla sola Cina le imprese lodigiane hanno importato nel trimestre beni per un valore di 876 milioni di euro.

Nel complesso dei primi sei mesi dell’anno le importazioni da partner europei raggiungono il valore di 2,5 miliardi di euro (il 51,6% del totale provinciale), di cui 2,4 miliardi relativi a Paesi UE. I flussi provenienti dall’Asia valgono invece 2,3 miliardi, dei quali 2 miliardi riguardano l’Asia orientale, in primo luogo la Cina. Sono poco rilevanti invece gli altri continenti, con meno dell’1% dell’import complessivo tra America (34,5 milioni), Africa (9 milioni) e Oceania.

La dinamica dell’export lodigiano del secondo trimestre 2023 beneficia soprattutto di una crescita dei mercati europei del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’incremento dei flussi verso Paesi UE è del 3,4%, mentre si arriva fino al 9,9% per i mercati europei non UE, spinti verso l’alto soprattutto dalla Svizzera (+20,6%). Si osserva invece una discreta flessione delle merci indirizzate verso il continente asiatico (-9,7%) per effetto di performance negative che hanno caratterizzato sia il mercato cinese (-10,8%) che le quattro Tigri asiatiche (-20,6%), mentre registrano una variazione positiva i Paesi mediorientali (+3,1%). L’export lodigiano verso le Americhe infine cresce in un anno del 2,8% grazie a una buona performance della parte centro-meridionale (+7,1%) mentre sono in leggero calo gli Stati Uniti (-0,9%). La dinamica del semestre indica variazioni positive dei flussi di merci esportate dalle imprese lodigiane verso tutte le principali direttrici dell’export, con una crescita complessiva che è pari all’11,7%. Come nell’ultimo trimestre, sono i mercati europei il principale driver della crescita dei flussi: si osserva infatti una crescita del 12,3% con una dinamica piuttosto simile per i Paesi membri dell’Unione Europea (+12,2%) e i rimanenti (+13,5%), dove si segnala una performance negativa del Regno Unito (-12,8%). Le esportazioni dirette nel continente americano crescono del 5,2%, con un calo importante degli Stati Uniti (-4,9%) compensato però da una crescita estremamente robusta dei Paesi dell’America centro-meridionale (+27%). Il continente asiatico cresce solamente dell’1,1%, registrando differenze piuttosto marcate tra i saggi di crescita riscontrati in Medio Oriente e Asia centrale (rispettivamente +22,3% e +12,2%) a cui fa da contraltare il calo subìto dall’Asia orientale (-10,7%), dove risultano particolarmente in difficoltà i mercati della Cina (-35,5%) e di Hong Kong (-21,2%).

Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano nel trimestre crescono complessivamente del 2,4% su base annua, nonostante una rilevante flessione che riguarda la Cina (-8,8%). Cresce comunque l’import dal continente asiatico (+3,5%) grazie soprattutto a un forte incremento di flussi dall’India (+169,1%). Per quanto riguarda l’Europa, la progressione degli acquisti provenienti da Paesi del Vecchio Continente si ferma all’1,9%. Crescono leggermente di meno i mercati UE (+1,6%), mentre tra gli altri Paesi si osserva una crescita dovuta principalmente all’aumento degli scambi con il Regno Unito (+62,3%).

Considerando la dinamica del semestre, il dato cinese passa in terreno leggermente positivo (+0,7%) mentre si conferma la forte crescita del mercato indiano (+179,1%). Crescono anche le importazioni dall’Europa, sia per quanto riguarda i partner dell’Unione Europea (+7,7%) che gli altri Paesi (+26,5%), tra i quali spicca in particolare il Regno Unito (+75,4%). Dall’America, infine, si registra una crescita dell’import del 29,7%, dinamica che sale fino al 63,4% per gli Stati Uniti.

 

 

Dettaglio europeo

Il più importante mercato per le esportazioni lodigiane nel trimestre in Unione Europea è come di consueto la Spagna, con poco meno di 650 milioni di euro di merci esportate. Il secondo Paese è la Francia a quota 166 milioni, quindi sono tutti al di sotto dei 100 milioni i restanti mercati, i principali dei quali risultano essere Germania (65 milioni), Portogallo (52 milioni) e Paesi Bassi (41 milioni). Nel primo semestre dell’anno le esportazioni verso la Spagna ammontano a 1,2 miliardi di euro, quasi quattro volte il valore dei flussi che interessano la Francia, pari a 324 milioni. Seguono Germania (140 milioni) e Portogallo (114 milioni), mentre gli altri mercati non superano la soglia dei 100 milioni di euro.

Il primo mercato di approvvigionamento del lodigiano in Unione Europea è la Germania (319 milioni di euro), seguita a distanza dalla Francia (216 milioni). Altri tre Paesi valgono più di 100 milioni di euro di import per la provincia: si tratta di Spagna (184 milioni), Paesi Bassi (128 milioni) e Belgio (103 milioni). Tra gennaio e giugno 2023 le importazioni del lodigiano dalla Germania si avvicinano alla soglia dei 700 milioni di euro, mentre il resto della graduatoria ricalca quella dell’ultimo trimestre: la Francia è il secondo mercato di riferimento (465 milioni), segue in terza posizione la Spagna (354 milioni), quindi Paesi Bassi (262 milioni) e Belgio (212 milioni).

L’export verso l’Unione Europea registra un incremento del 3,4% rispetto al secondo trimestre 2022, con performance piuttosto differenziate tra i principali mercati di sbocco. Cresce l’export lodigiano verso la Spagna (+3,8%) e il Portogallo (+11,2%); in termini percentuali si segnala un forte incremento dei Paesi Bassi (+37,2%). Tra i Paesi in calo si osservano il secondo e il terzo mercato più importanti, ovvero Francia (-3,8%) e Germania (-0,6%) mentre su volumi di scambio inferiori troviamo Belgio (-6,6%) e Polonia (-12,2%). Per quanto riguarda l’intero semestre, la crescita annua dell’export lodigiano in Unione Europea sale al 12,2% registrando incrementi nei confronti di tutti i mercati, con la sola eccezione del Belgio (-0,1%). Paesi Bassi (+43,4%) e Portogallo (+24,7%) sono i Paesi cresciuti maggiormente, seguiti dalla Spagna (+12,6%). Tra gli altri Paesi più importanti si segnala invece una crescita inferiore alla media per Francia (+5,8%) e Germania (+4,2%).

L’import da Paesi UE cresce rispetto al secondo trimestre del 2022 dell’1,6%, registrando dinamiche contrastanti tra i maggiori mercati. Si osserva un calo per i primi due partner europei del lodigiano, Germania (-1,8%) e Francia (-2,5%). All’opposto registrano una robusta crescita i flussi di merci provenienti da Spagna (+27,8%), Paesi Bassi (+14,8%) e Belgio (+18,6%). Il dato cumulato del semestre mostra un miglioramento della dinamica complessiva (+7,7%) e di tutti i maggiori mercati. I primi due mercati continuano però a mostrare le performance peggiori: la Germania è tra i pochi Paesi in calo (-0,5%), mentre la Francia cresce solamente dello 0,2%. Per contro, si osserva un’importante crescita delle importazioni delle imprese lodigiane nei confronti di Spagna (+29,4%), Paesi Bassi (+24,2%), Belgio (+20%) e Repubblica Ceca (+66,2%).

 

 

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