La dinamica dell'interscambio brianzolo
Nel secondo trimestre del 2023 la scomposizione per settori dell’export brianzolo vede al primo posto la meccanica con il comparto dei prodotti in metallo (644 milioni di euro di merci esportate) e i macchinari (557 milioni), che insieme valgono circa un terzo dell’export provinciale del trimestre. Seguono la farmaceutica con 485 milioni e la chimica con 467 milioni, quindi l’elettronica a quota 366 milioni. La graduatoria prosegue con la categoria residuale delle altre attività manifatturiere che ammonta a 311 milioni di euro (di cui 279 milioni riguardano l’export di mobili), quindi la gomma plastica con 233 milioni. Altri due comparti superano la soglia dei 100 milioni di export nel trimestre: si tratta degli apparecchi elettrici (142 milioni) e dell’abbigliamento (130 milioni). La graduatoria settoriale del primo semestre dell’anno risulta quasi identica a quella del trimestre in esame. I prodotti in metallo occupano la prima posizione con poco meno di 1,3 miliardi di euro di export per le imprese brianzole, quindi i macchinari che raggiungono il miliardo di euro. In terza posizione troviamo la chimica a quota 945 milioni e la farmaceutica con 886 milioni di euro, più distanti l’elettronica (736 milioni) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (603 milioni). I restanti comparti non raggiungono il mezzo miliardo di export in sei mesi, in particolare gomma-plastica (470 milioni), gli apparecchi elettrici (289 milioni) e l’abbigliamento (274 milioni).
Dal lato delle importazioni delle imprese brianzole nel secondo trimestre del 2023, la ripartizione per settore è guidata dal comparto della chimica, per un valore di 463 milioni di euro (16,6% del totale provinciale). A distanza seguono i macchinari (circa 398 milioni), quindi i prodotti in metallo (389 milioni), più distanti la farmaceutica (327 milioni) e l’elettronica (312 milioni); insieme i primi cinque settori arrivano a circa i due terzi dell’import provinciale. Si scende a poco più di 200 milioni di euro per l’import di prodotti elettrici, mentre altri quattro settori superano la soglia dei 100 milioni (in ordine decrescente la gomma plastica, la voce residuale delle altre attività manifatturiere, l’abbigliamento e l’alimentare). Tra gennaio e giugno del 2023 i principali comparti dell’import brianzolo sono costituiti dalla chimica con 950 milioni di euro, quindi i prodotti in metallo (800 milioni) e i macchinari (746 milioni). Molto rilevanti anche i flussi di approvvigionamento delle merci dell’elettronica (658 milioni) e della farmaceutica (605 milioni).
La dinamica del trimestre indica ancora una crescita annua superiore al 10% per le esportazioni, probabilmente esito di fenomeni inflattivi più che di variazioni di volumi scambiati, mentre si osserva un calo delle importazioni. L’export brianzolo cresce complessivamente rispetto al secondo trimestre del 2022 del 12,9%. La farmaceutica, comparto caratterizzato spesso da forti oscillazioni, registra la crescita più significativa pari all’85,9%, ovvero ben 220 milioni di incremento annuo. Registrano un aumento superiore alla media i macchinari (30,6%), gli apparecchi elettrici (18,8%) e l’elettronica (18,3%). Tra i comparti maggiori si trovano in calo la gomma-plastica (-6,2%), le altre attività manifatturiere (-2,5%) e in misura minima i prodotti in metallo (-0,1%); si osserva infine un incremento di ridotta entità per quanto riguarda la chimica (+0,3%). Per quanto riguarda la dinamica del semestre, la crescita annua complessiva è del 10,8%. L’osservazione per settore risulta abbastanza vicina a quella dell’ultimo trimestre: la crescita è guidata infatti da quattro comparti in particolare, la farmaceutica (28,1%), i macchinari (27,7%), l’elettronica e gli apparecchi elettrici (21,8% entrambi); i prodotti in metallo, il primo comparto dell’export provinciale, crescono invece del 6% sullo stesso periodo del 2022. La voce residuale delle altre attività manifatturiere cresce del 2%, mentre si osservano, tra i comparti principali, solamente due che si trovano in terreno negativo: si tratta della gomma-plastica (-1,7%) e della chimica (-0,5%).
Le importazioni delle imprese brianzole registrano un calo del 3,8% in rapporto allo stesso periodo del 2022, mostrando quindi una flessione per il secondo trimestre consecutivo. Tra i principali comparti si osservano performance estremamente differenziate: in positivo troviamo due comparti per i quali si osserva una crescita anche dell’export, ovvero farmaceutica (+21,5%) ed elettronica (+15%). Registrano una discreta crescita anche i flussi di merci dell’alimentare (+12,7%), dell’abbigliamento (+9,9%) e dei macchinari (+4%). In negativo si segnala il comparto di maggiori dimensioni ovvero la chimica (-2,4%) insieme a prodotti in metallo (-27%) ed apparecchi elettrici (-14,4%). Il dato complessivo del semestre vede una riduzione dei flussi di merci in arrivo dall’estero del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tra i comparti che hanno movimentato almeno 100 milioni di euro di merci, l’elettronica (+19,8%) e l’alimentare (+13,8%) mostrano una rilevante progressione, la chimica un incremento più contenuto. I restanti comparti registrano una riduzione dei flussi, che risulta relativamente modesta per quanto riguarda farmaceutica (-5,7%) e gomma-plastica (-3,6%), mentre arriva a superare il 20% relativamente ai prodotti in metallo (-23,3%) e ai prodotti in legno (-26,7%).
Poco meno dei due terzi (65,7%) delle esportazioni delle imprese brianzole del secondo trimestre 2023 si dirige verso Paesi europei. Si tratta di oltre 2,3 miliardi di euro di merci in valori assoluti, di cui 1,8 miliardi riguarda Paesi partner UE e 565 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera vale 302 milioni di euro per la Brianza, segue il Regno Unito con 108 milioni e la Turchia con 86 milioni. Verso il continente asiatico si dirigono 719 milioni di euro di merci, il 20% del totale provinciale. Tali flussi riguardano in prevalenza l’Asia Orientale (513 milioni di euro), 105 milioni di euro sono diretti in Cina e altri 263 milioni verso le quattro Tigri asiatiche (155 milioni solo per Singapore). L’export brianzolo nelle Americhe ammonta a poco più di 400 milioni di euro (l’11,2% del totale), di cui 275 milioni riguardano gli Stati Uniti. Africa e Oceania infine intercettano rispettivamente il 2,5% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre. Il dato complessivo dei primi sei mesi del 2023 rileva un ammontare delle esportazioni brianzole verso Paesi europei pari a 4,6 miliardi di euro (66,3% dell’export complessivo); di questi, 3,5 miliardi riguardano Paesi UE (il 50,1% del totale) e oltre 1,1 miliardi gli altri mercati, in particolare Svizzera (609 milioni) e Regno Unito (215 milioni). I flussi diretti in Asia valgono 1,3 miliardi di euro, dei quali 982 milioni indirizzati in Asia orientale e volumi molto inferiori in Medio Oriente (279 milioni) e Asia centrale (107 milioni); i singoli mercati più rilevanti sono rappresentati da Singapore (297 milioni di euro) e dalla Cina (208 milioni). Le esportazioni che interessano l’America valgono 771 milioni di euro (10,9% del totale), in modo particolare 541 milioni i soli Stati Uniti e 191 milioni i Paesi dell’area centro-meridionale del continente.
Riguardo alle merci importate dalle imprese brianzole, nel secondo trimestre 2023 il 70,7% dei flussi proviene da Paesi europei, poco meno di 2 miliardi di euro, per la gran parte costituita da importazioni da Paesi UE (1,6 miliardi). Al di fuori dell’Europa si osserva come di consueto una quota rilevante di flussi originati dall’Asia: oltre 590 milioni di euro di importazioni pari al 21,2% del totale; nel dettaglio, circa la metà di queste merci proviene dalla Cina (quasi 262 milioni di euro in valori assoluti). Il continente americano incide invece solamente per il 7,2% sulle importazioni brianzole del trimestre: in cifre si tratta di 202 milioni di euro. Tra gennaio e giugno 2023 le importazioni brianzole da Paesi europei valgono circa 4 miliardi di euro (72,4% del totale), di cui 3,3 miliardi da partner dell’Unione Europea. L’import dall’Asia ammonta a 1,1 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’estremo oriente (1 miliardo), in particolare la Cina (490 milioni). L’approvvigionamento di merci dall’America nel semestre vale infine 352 milioni di euro, la gran parte dei quali (331 milioni) riguardano gli Stati Uniti.
L’osservazione della dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una discreta crescita di tutte le destinazioni territoriali. L’export verso l’Europa registra un incremento dell’11,4%, con il contributo più rilevante dei mercati UE (+12,8%) rispetto agli altri Paesi (+7%); tra questi ultimi si nota una buona performance della Turchia (+34,1%), mentre si osserva un incremento di lieve entità per la Svizzera (+2,4%). L’export verso il continente americano cresce del 10,8% con un incremento del 10,3% che riguarda gli Stati Uniti, mentre la parte centro-meridionale del continente, meno rilevante per volumi, arriva fino a una crescita del 17,7%. Il contributo maggiore alla crescita arriva dai mercati asiatici, in ascesa del 21,1% rispetto al secondo trimestre del 2022: contribuiscono alla crescita tutte le macro-aree del continente, in termini percentuali si segnalano forti incrementi per il Medio Oriente (+31,1%) e i Paesi dell’Asia centrale (+33,2%) mentre in termini di volumi di merci è più rilevante la crescita dell’Asia orientale (+17,4%); tra questi Paesi si osserva una dinamica quasi nulla della Cina (+0,1%), contrapposta a forti aumenti dei flussi diretti verso Singapore (+80,8%), Taiwan (+45,2%) e Giappone (+39,3%).
Se ci spostiamo a considerare la dinamica annua del primo semestre, si mantiene il dato particolarmente positivo del continente asiatico, in crescita del 18%; tale incremento beneficia di una buona performance dell’India (+46,6%) ma soprattutto di alcuni Paesi dell’estremo oriente come Singapore (+83,9%) e Taiwan (+33,3%). Una discreta crescita si osserva anche nei confronti del continente americano, pari al 16,6%, con una dinamica estremamente positiva per entrambe le aree del continente. La crescita dei mercati europei si ferma al 7,8%: nel dettaglio, cresce del 6,3% l’export brianzolo verso i partner UE mentre una crescita maggiore riguarda i restanti mercati (+12,7%).
La dinamica negativa dell’import delle imprese brianzole nel trimestre risente di una flessione degli approvvigionamenti di merci sia dall’Europa (-6,7%) che dall’Asia (-1,4%), mentre dal continente americano – molto meno rilevante per valori assoluti – si registra un boom del 32,7%. I flussi dall’Europa mostrano una flessione simile in termini percentuali per i mercati dell’Unione Europea (-6,8%) e i restanti Paesi (-6,3%). Il dato negativo dell’Asia risente del calo dell’India (-32,1%), della Cina (-17,9%) e di Taiwan (-24,8%), mentre in direzione opposta aumentano i flussi da Singapore (più che raddoppiati, +118,7%) e Giappone (+60,1%).
I trend del semestre sono vicini a quelli dell’ultimo trimestre: le importazioni brianzole sono in calo dall’Europa (-7,6%) e dall’Asia (-10,5%), mentre crescono dall’America (+22,7%). Nel continente europeo i Paesi UE registrano una riduzione dei flussi (-7,9%) maggiore rispetto ai mercati non UE (-5,9%). Nei confronti dell’Asia le imprese brianzole hanno invece ridotto l’import da parte dell’India (-37,2%) ma soprattutto dai mercati dell’estremo oriente (-9,1%), su cui incide una importante riduzione delle merci arrivate dalla Cina (-28,1%); in controtendenza la crescita dei flussi provenienti dalle quattro Tigri (+17,1%), in particolare Singapore.
Germania e Francia si confermano le più importanti destinazioni dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea nel secondo trimestre 2023, con volumi di flussi pari a poco meno di 400 milioni nel primo caso e poco oltre 300 milioni nel secondo. I Paesi Bassi valgono 256 milioni di euro, quindi troviamo la Spagna a quota 152 milioni. Sopra i 100 milioni di euro esportati in tre mesi si colloca anche la Polonia (107 milioni), seguita da Irlanda (82 milioni) e Austria (65 milioni). Se osserviamo i flussi complessivi del semestre, la graduatoria risulta del tutto identica nelle prime posizioni: il principale partner monzese in UE è la Germania (841 milioni), seguita a distanza dalla Francia (604 milioni). Molto rilevanti anche i flussi di merci diretti nei Paesi Bassi (452 milioni), in Spagna (295 milioni) e in Polonia (214 milioni). Tra i 100 e i 200 milioni si posizionano Belgio (148 milioni), Austria (123 milioni) e Irlanda (102 milioni).
Dal lato dell’import la Germania rimane il partner europeo più importante della Brianza: nel trimestre in esame i flussi di merci in arrivo ammontano a 505 milioni di euro, oltre il 30% del valore dell’import UE complessivo. Un volume di merci paragonabile viene movimentato dai due Paesi successivi della graduatoria, i Paesi Bassi con 291 milioni di euro e la Francia con 217 milioni. Da Belgio e Spagna provengono infine 114 milioni e 112 milioni di euro di merci dirette in Brianza. Tra gennaio e giugno 2023 le importazioni dalla Germania superano di poco il miliardo di euro, contro 593 milioni di euro di merci importate dai Paesi Bassi e 433 milioni dalla Francia. Superano i 200 milioni di euro anche i flussi che riguardano Belgio (269 milioni) e Spagna (232 milioni).
Nonostante la crescita complessiva dell’export verso i Paesi UE, nel trimestre si osservano diversi mercati in calo. Il principale è proprio il più importante, cioè la Germania, che registra una flessione del 4,1% su base annua, a cui si aggiungono Polonia (-7,7%) e Belgio (-17,9%). Per contro si osserva una discreta crescita che riguarda Francia (+4,6%) e Spagna (+5,2%). In termini percentuali si segnalano flussi quasi raddoppiati verso i Paesi Bassi (+93,1%) e ancora di più verso l’Irlanda, passata da meno di 10 a oltre 80 milioni di euro. Il dato del semestre conferma la performance particolarmente negativa del mercato tedesco, calato rispetto al 2022 del 16,3%. Esclusa la Germania, tutti i mercati più importanti sono cresciuti, con incrementi relativamente contenuti per Polonia (+0,9%), Spagna (+3,1%) e Belgio (+3,8%); la forte crescita dell’ultimo trimestre si traduce in incrementi di notevole entità per quanto riguarda Paesi Bassi (+67%) e Irlanda (+291,5%).
L’import brianzolo risulta in calo su base annua nei confronti della maggior parte dei principali mercati di approvvigionamento dell’Unione Europea. In particolare, si osservano riduzioni dei flussi superiori al 10% per gli approvvigionamenti di merci da Germania (-11,6%), Francia (-22,3%) e Belgio (-19,1%). Le poche eccezioni in positivo sono costituite dai Paesi Bassi (+28,2%), secondo Paese per volumi di scambio, oltre che, su quantità molto più ridotte, da Danimarca (+179,4%) e Irlanda (+42,4%). Riguardo al dato cumulato dei primi sei mesi dell’anno si mantiene la flessione che caratterizza il mercato tedesco (-8,2%) e una buona parte degli altri mercati di approvvigionamento della Brianza in Europa, quali Francia (-28,1%) e Belgio (-13,7%). Tra i mercati più rilevanti per volumi di merci importate sono invece cresciuti solamente i flussi che riguardano Paesi Bassi (+6,9%) e Svezia (+9,8%).