la dinamica dell'interscambio lodigiano

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Settori

Le esportazioni della provincia di Lodi del primo trimestre del 2023 valgono 1 miliardo e 380 milioni di euro, delle quali poco meno della metà (46,3%) è composta da prodotti di elettronica, pari a 639 milioni di euro. La chimica risulta il secondo comparto più importante in provincia, con un valore di esportazioni in tre mesi di 220 milioni di euro (16%); più distante l’alimentare (129 milioni pari al 9,4% del totale) quindi gli apparecchi elettrici (109 milioni ovvero il 7,9%). Nessun altro comparto supera i 100 milioni di euro di merci esportate: i prodotti in metallo valgono circa 62 milioni, seguiti da macchinari e gomma-plastica.

Le importazioni di merci delle imprese lodigiane nel trimestre in esame ammontano a 2,5 miliardi di euro. Come per l’export, l’elettronica è il comparto più importante per Lodi: vale infatti 1,1 miliardi di euro, ovvero il 45,4% dei flussi in entrata dall’estero nel trimestre. L’alimentare risulta il secondo comparto per dimensioni, pari a 428 milioni di euro di merci importate (16,7% del totale); viene poi la farmaceutica (366 milioni, pari al 14,3%), seguita da chimica (183 milioni) e macchinari (100 milioni), quindi prodotti in metallo e gomma-plastica al di sotto dei 100 milioni.

La dinamica delle esportazioni continua a evidenziare una crescita annua piuttosto robusta, pari al 21,7% rispetto al primo trimestre 2022. È bene osservare che si tratta di variazioni relative ai flussi di scambi con l’estero misurati in euro correnti, che quindi per loro natura incorporano i forti fenomeni inflattivi che hanno caratterizzato gli ultimi trimestri. I maggiori comparti del manifatturiero lodigiano registrano tutti incrementi positivi piuttosto rilevanti, a cominciare dall’elettronica che evidenzia una crescita superiore alla media: si tratta di un +25,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, circa 128 milioni di euro di surplus. In termini percentuali la crescita più rilevante riguarda la chimica (+34,3%), mentre crescono meno della media provinciale sia l’alimentare (+15,7%) che gli apparecchi elettrici (+9,8%). Alcuni comparti minori registrano invece variazioni negative: i più rilevanti per volumi scambiati sono la gomma-plastica (-6,7%) e la farmaceutica (-17,1%).

Le importazioni delle imprese lodigiane crescono a una velocità di qualche punto percentuale inferiore rispetto all’export, facendo registrare un incremento annuo del 15,3%. L’elettronica mostra un incremento superiore alle media: si tratta di una crescita del 22% (210 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2022). L’import di macchinari registra la crescita più forte, passando da 35 a 100 milioni di euro (+180%); anche l’alimentare fa segnare un forte incremento (35,1%), mentre risulta più contenuta la crescita della farmaceutica (5,7%). Tra i comparti che registrano una riduzione dell’import, i principali sono rappresentati dalla chimica (-8%) e dai prodotti in metallo (-20,9%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le esportazioni delle imprese lodigiane del trimestre si dirigono verso Paesi europei per oltre il 90% del valore dei flussi complessivi, in valori assoluti 1 miliardo e 265 milioni di euro, prevalentemente indirizzati a partner UE. Verso i Paesi europei non facenti parte dell’UE sono diretti meno di 50 milioni di euro di merci, di cui poco meno di 15 milioni riguardano la Svizzera. L’Asia vale poco meno di 65 milioni di euro di export per le imprese lodigiane (il 4,7% del totale), di cui quasi 35 milioni indirizzati in Asia Orientale e 23,8 milioni in Medio Oriente. La Cina è il mercato asiatico più importante (9 milioni di euro), seguita da Singapore (6,5 milioni). I flussi diretti verso l’America valgono 28 milioni di euro (2,1% del totale), di cui poco più della metà diretti verso gli Stati Uniti (14,6 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese lodigiane nel trimestre provengono per oltre la metà (52,1%) da Paesi europei: in valori assoluti si tratta di 1,3 miliardi di euro. La quasi totalità di queste merci proviene da Paesi UE, solamente 43 milioni di euro riguardano mercati non comunitari, tra cui il più importante è il Regno Unito (31,6 milioni). Al di fuori del Vecchio Continente si registrano flussi di merci per un valore di 1,2 miliardi di euro provenienti dall’Asia (47,4%); dalla sola Cina provengono 978 milioni di euro nel trimestre (38,2% del totale), mentre è molto rilevante anche il contributo dall’India da cui sono state importate merci per 163 milioni di euro.

La dinamica dell’export lodigiano del primo trimestre 2023 mostra variazioni positive verso tutti i continenti, nonostante qualche calo per alcuni singoli mercati. Restano valide le osservazioni fatte osservando la dinamica dei settori: si tratta di valori espressi in euro correnti che incorporano quindi i forti aumenti dei prezzi avvenuti nel corso del 2022. I flussi verso Paesi del continente europeo crescono poco più della media provinciale, con un incremento del 22,3% che sale al 22,5% per i Paesi UE; più contenuto il contributo alla crescita dei Paesi europei esterni al mercato comune, fermo al 17,6% con un calo importante che riguarda il Regno Unito (-12,5%). L’Asia segna una crescita più contenuta di quella dell’Europa, attestandosi al 14,4%. Si registrano incrementi robusti nei confronti del Medio Oriente (48,4%) e dell’Asia centrale (24,7%), mentre l’Asia Orientale risulta in calo (-2,4%); è in particolare il mercato cinese a spingere verso il basso (-53,9%), più che controbilanciando un forte incremento delle quattro “tigri” asiatiche (+50%). L’export verso le Americhe cresce meno degli altri continenti limitandosi all’8,2%, frutto di un calo della parte settentrionale del continente (-12,1%) e di una forte crescita di quella centro-meridionale (+56,1%).

Anche l’import della provincia di Lodi cresce rispetto allo stesso periodo del 2022 nei confronti di tutti i continenti. I flussi provenienti da Paesi europei crescono del 13,8% con una buona performance dei mercati non UE grazie al Regno Unito (+82,6%). L’import dall’Asia cresce del 17,1% con un robusto contributo da parte dell’Asia centrale e in particolare dell’India (+181,9%), mentre è relativamente più contenuto l’aumento dei flussi provenienti dalla Cina (+9,8%). Come per l’export, il continente americano presenta una crescita inferiore rispetto a Europa e Asia, fermandosi al 10,9%.

 

 

Dettaglio europeo

Anche in questo trimestre la Spagna si conferma il primo mercato europeo per le esportazioni lodigiane, per un ammontare di 623 milioni di euro, pari al 45,2% dell’export provinciale complessivo. Il secondo Paese è la Francia, verso la quale sono dirette merci per 158 milioni di euro. Ancora più distanti in graduatoria troviamo Germania (74 milioni) e Portogallo (62 milioni), quindi Paesi Bassi, Belgio e Polonia che si collocano tra i 30 e i 35 milioni.

Le importazioni delle imprese di Lodi dall’Unione Europea provengono principalmente da Germania (375 milioni di euro) e Francia (250 milioni), due mercati che da soli costituiscono circa la metà dell’import comunitario. Sopra ai 100 milioni di euro troviamo anche Spagna (170 milioni), Paesi Bassi (134 milioni) e Belgio (109 milioni).

Le esportazioni di Lodi verso l’Unione Europea crescono su base annua del 22,5%, registrando variazioni positive verso tutti i Paesi mostrati nel grafico. Per i primi due mercati si osserva una crescita piuttosto robusta, pari al 23,6% per la Spagna e al 18,2% per la Francia. In termini percentuali, gli incrementi più rilevanti riguardano un mercato relativamente piccolo quale la Grecia (71%), seguita dai Paesi Bassi (51,3%), con altri tre Paesi che crescono tra il 37% e il 38% (Portogallo, Repubblica Ceca e Danimarca). Tra le piazze più importanti se ne osservano due che presentano una crescita inferiore al 10%, si tratta di Germania (8,8%) e Belgio (7%).

L’import delle imprese lodigiane da Paesi UE cresce del 13,6% rispetto al primo trimestre 2022. I primi due mercati di approvvigionamento sono tra quelli cresciuti di meno: si osserva infatti un +0,7% per la Germania e un +2,7% per la Francia. Una crescita più robusta riguarda i flussi provenienti da Spagna (+31,1%), Paesi Bassi (+34,9%) e Belgio (+21,2%); l’incremento annuo più pronunciato in termini percentuali riguarda invece la Repubblica Ceca, con valori quasi triplicati rispetto al 2022. Pochi mercati risultano infine in calo, tra i quali il più importante è l’Austria (-4,9%).

 

 

Archivio

Filtro anno congiuntura
Filtro trimestre congiuntura
Filtro categoria congiuntura