Import-Export
Nel primo trimestre 2023 l’interscambio commerciale ha evidenziato una stagnazione della dinamica delle importazioni, mentre l’export ha continuato nel proprio sentiero espansivo.
Dal lato delle esportazioni, si è registrata un’ulteriore progressione nella capacità di penetrazione nei mercati esteri (+9,8%), raggiungendo in valore 159,5 miliardi di euro con un surplus di 14,3 miliardi rispetto al primo trimestre 2022.
Trattandosi di dati a valori correnti, occorre comunque considerare che la dinamica complessiva è influenzata dal fenomeno inflazionistico, che condiziona il regime dei prezzi e quindi l’ascesa sui mercati.
La continuazione del percorso di crescita dell’export si è accompagnata a una significativa riduzione della dinamica importativa, che pur attestandosi a oltre 154 miliardi di euro ha evidenziato un arresto significativo della dinamica mettendo in luce un modestissimo incremento in valore, pari a 61 milioni di euro, rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
L’analisi territoriale dell’export evidenzia una rilevante dinamicità delle regioni centrali e del Sud Italia, mentre si è rivelata più contenuta la crescita registrata dalle regioni settentrionali dove si concentra il fulcro delle esportazioni nazionali.
Se consideriamo le importazioni, a eccezione delle regioni centrali, si è osservato un quadro di diffusa decrescita che ha interessato sia l’Italia settentrionale che le regioni del Mezzogiorno.
Il quadro di dettaglio dell’export declinato sui territori evidenzia una consistente progressione per la macro ripartizione del Centro (+20,3%), che ha contribuito alla dinamica esportativa con oltre 31 miliardi di euro mettendo a segno un surplus di oltre 5 miliardi.
Relativamente alle regioni settentrionali, si è osservato una dinamica più contenuta sia per il Nord Ovest (+9,8%) che per il Nord Est (+5,1%). Complessivamente, il contribuito all’export nazionale è quantificabile in circa 110 miliardi di euro, con un surplus di 7,7 miliardi di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno, di cui 5,3 attribuibili alle regioni nord-occidentali e 2,4 ai territori del Nord Est.
Con riferimento alle regioni meridionali e alle Isole, si è osservato nel primo trimestre 2023 un significativo rallentamento del trend espansivo per le esportazioni delle regioni insulari (+2,1) – in valore 5,1 miliardi di euro – e la continuazione del sentiero di crescita dell’export per le regioni continentali del sud Italia (+14%), corrispondente a un valore complessivo di oltre 11 miliardi e a un surplus di oltre 1,3 rispetto allo scorso anno.
Dal lato dell’import, la stagnazione complessiva della domanda interna è attribuibile in misura significativa alla flessione dell’Italia nord-orientale (-3,2%), che con 35,2 miliardi di euro complessivi di importazioni ha subìto un arretramento di oltre 1,1 miliardi di euro rispetto allo scorso anno.
Relativamente al Nord Ovest la dinamica ha mantenuto un profilo stagnante, evidenziando un flusso commerciale in entrata simile al primo trimestre dello scorso anno e pari a 60,8 miliardi di euro complessivi.
Le regioni centrali sono invece le uniche a registrare un incremento dell’import (+10,9%) collocandosi in valore complessivo a 26,1 miliardi di euro, in crescita di oltre 2,5 miliardi su base annua.
Passando all’analisi delle regioni continentali del Mezzogiorno, il primo trimestre 2023 ha evidenziato un arretramento della dinamica importativa, più pronunciato per le Isole (-8,7%) rispetto alle regioni continentali del Sud Italia (-1,4%).
L’interscambio commerciale complessivo dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi nel primo trimestre 2023, analizzato attraverso le dinamiche dei territori, registra una crescita complessiva delle esportazioni (+13,9%), ampiamente superiore alla dinamica nazionale (+9,8%), e un arretramento delle importazioni (-0,2%) peggiore quindi della dinamica di stagnazione registrata in Italia.
La capacità di penetrazione dei mercati esteri registrata dall’area vasta – 19,4 miliardi di euro, con un surplus di circa 2,4 miliardi rispetto allo scorso anno – ha beneficiato di un trend espansivo che ha coinvolto, con intensità differenti, sia la città metropolitana di Milano (+14,5%) sia le province di Monza Brianza (+8,7%) e di Lodi (+21,7%).
Complessivamente, l’area vasta ha intercettato nel primo trimestre 2023 oltre 27 miliardi di euro dei flussi commerciali in entrata verso il territorio nazionale. Le dinamiche territoriali registrano, inoltre, dal lato delle importazioni una significativa flessione per la provincia di Monza Brianza (-10%) e un arretramento per la città metropolitana di Milano (-0,4%), alle quali si è contrapposta la dinamica di crescita della provincia di Lodi (+15,3%).
Il focus di analisi delle esportazioni relativo alle dinamiche settoriali e territoriali evidenzia che la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori ha proseguito nel trend di crescita nel primo trimestre 2023, in particolare per le performance attribuibili alla città metropolitana di Milano – dove rappresenta il primo settore dell’export locale – e secondariamente al territorio di Monza Brianza, dove il settore incide in misura minoritaria sulle esportazioni locali.
In relazione ai prodotti intermedi utilizzati nei cicli industriali, tra i comparti di attività dell’area vasta si registra un profilo trimestrale espansivo per le produzioni chimiche, particolarmente intenso per la provincia di Lodi seguita a distanza dall’area metropolitana milanese. I prodotti della gomma-plastica registrano invece una dinamica positiva solo per la città metropolitana di Milano, e in misura minore per l’area brianzola, mentre arretrano per la provincia di Lodi.
Relativamente alla farmaceutica, il settore evidenzia delle rilevanti criticità complessivamente nell’area aggregata: l’export registra infatti un arretramento significativo per l’area brianzola e una progressione contenuta per il Milanese, territori in cui figura tra i comparti più rilevanti per il sistema esportativo.
Nell’ambito della filiera metalmeccanica, i trend settoriali mettono in luce un’ampia progressione dell’export, estesa a tutti i territori inclusi nel perimetro dell’area vasta, sia in relazione al comparto dei macchinari e apparecchi sia nei confronti dei prodotti in metallo della siderurgia.
L’analisi riferita ai mercati di destino delle esportazioni registra una ripresa delle mete extra-europee che si affianca all’incremento delle piazze più prossime geograficamente all’area vasta, ossia il continente europeo e in modo particolare l’Unione europea.
La dinamica trimestrale dell’export indica, infatti, una crescita consistente per i sistemi esportativi del Milanese e della Brianza verso le Americhe – dove l’elemento di traino è costituito dal mercato Usa – e un andamento più contenuto per l’export diretto verso l’Asia dove l’elemento dominante, in termini di valore esportato, è costituito dai mercati dell’Asia orientale, sebbene nel primo trimestre si siano osservate, in particolare per la città metropolitana di Milano, delle progressioni meno intense rispetto agli altri mercati asiatici.
Tale trend non si è invece replicato per la provincia di Lodi, dove la ripresa esportativa ha trovato il suo fulcro nei mercati dell’Europa, che rappresenta il primo sbocco del territorio, mentre i mercati extra-europei sono di carattere residuale per la piattaforma commerciale della provincia.