la dinamica dell'interscambio brianzolo

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2023
Settori

In termini settoriali le esportazioni della provincia di Monza Brianza del primo trimestre 2023 vedono in prima posizione il comparto dei prodotti in metallo con un ammontare di 646 milioni di euro di merci esportate, seguito dai macchinari e dalla chimica, entrambi poco al di sotto dei 480 milioni; tre comparti che raggiungono il 46,5% del totale dell’export provinciale. La farmaceutica vale poco più di 400 milioni di euro di export, seguita dall’elettronica a quota 370 milioni, entrambi con una quota superiore al 10%. Più distanti troviamo la voce residuale delle altre attività manifatturiere pari a 291 milioni di euro (per cui il settore dei mobili da solo vale 261 milioni). Anche il comparto della gomma-plastica supera la soglia dei 200 milioni di euro (236 milioni nel dettaglio); valgono infine più di 100 milioni di euro i comparti degli apparecchi elettrici (146 milioni) e dell’abbigliamento (143 milioni).

Considerando invece la composizione settoriale dell’import delle imprese brianzole nel primo trimestre del 2023, il principale comparto è costituito dai prodotti dell’industria chimica che vale in tre mesi 486 milioni di euro (17,5% del totale). Superano la soglia del 10% dell’import provinciale anche altri tre comparti merceologici: in ordine decrescente si tratta dei prodotti in metallo, per un valore di poco più di 410 milioni di euro, dei macchinari (347 milioni) e dell’elettronica (345 milioni). Si ferma al 9,9% il comparto della farmaceutica, che vale circa 276 milioni di euro di merci importate. Altri cinque comparti si collocano tra i cento e i duecento milioni di euro di import: si tratta in particolare, in ordine decrescente, degli apparecchi elettrici, della gomma-plastica, dell’abbigliamento, della voce residuale delle altre attività manifatturiere e infine dell’alimentare.

L’osservazione della dinamica indica un ridimensionarsi della crescita annua dei flussi di export rispetto ai trimestri recenti e un dato annuo negativo per quanto riguarda l’import. Si tratta come di consueto di dati espressi in euro correnti, per cui è necessario quindi considerare l’incidenza, ancora significativa, dell’inflazione. La crescita complessiva dell’export brianzolo rispetto al primo trimestre del 2022 risulta dell’8,7%, piuttosto ridimensionata a confronto con i dati degli ultimi periodi. La maggior parte dei comparti manifatturieri evidenza una crescita annua dei flussi che in alcuni casi supera il 20%: in particolare, si segnalano l’elettronica (+25,4%), gli apparecchi elettrici (+24,8%) e i macchinari (+24,6%).  Una crescita relativamente più contenuta riguarda invece i prodotti in metallo (+12,9%); al di sotto del 10% gli incrementi che interessano l’abbigliamento (7,5%), le altre attività manifatturiere (7,3%) e la gomma-plastica (3,2%). Tra i comparti con volumi di scambi superiori ai 100 milioni, due risultano in calo su base annua: si tratta della chimica (-1,3%) e della farmaceutica (-6,8%).

La dinamica dell’import brianzolo del trimestre segna l’interruzione di un lungo periodo di crescita, indicando una riduzione annua del 10%. Alcuni settori mantengono una dinamica di crescita: in particolare si segnala un forte incremento relativo alle importazioni di prodotti dell’elettronica (+24,4%) e una variazione positiva anche per alimentare (+15%) e chimica (+3,6%). All’opposto, le riduzioni più significative delle importazioni brianzole riguardano la farmaceutica (-25,9%), i macchinari (-24,9%), i prodotti in metallo (-19,4%) e gli apparecchi elettrici (-17,6%). Negativo anche il bilancio per quanto riguarda abbigliamento (-7,9%), gomma-plastica (-4,8%) e la categoria residuale delle altre attività manifatturiere (-9,3%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Poco più dei due terzi delle esportazioni della Brianza nel primo trimestre 2023 si dirige verso Paesi europei (66,9%). In cifre si tratta di 2,3 miliardi di euro di merci esportate, delle quali 1,7 miliardi sono indirizzati a Paesi facenti parte dell’Unione Europea e poco meno di 580 milioni invece riguardano gli altri mercati, principalmente Svizzera (307 milioni) e Regno Unito (107 milioni). Il continente asiatico intercetta flussi di merci per 650 milioni di euro, pari al 18,8% del totale provinciale. I mercati principali si trovano in estremo oriente: l’Asia Orientale rileva infatti per 469 milioni di euro (13,6%), la Cina vale 102 milioni di euro e Singapore 141 milioni. Le esportazioni brianzole nelle Americhe valgono poco meno di 370 milioni di euro (10,7%), la gran parte dei quali (266 milioni) interessano gli Stati Uniti. Infine verso Africa e Oceania sono diretti rispettivamente 104 e 20 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza.

Le merci importate da Paesi europei dalle imprese della Brianza nel primo trimestre 2023 ammontano a poco più di 2 miliardi di euro (il 74,2% dell’import complessivo), in gran parte provenienti da mercati UE (1,7 miliardi). Fuori dall’Europa si conferma la rilevanza dei mercati asiatici, da cui provengono nel trimestre 541 milioni di euro di merci, ovvero il 19,5% dell’import provinciale complessivo. La gran parte di questi flussi (oltre 490 milioni) interessa l’estremo oriente, specialmente la Cina da cui provengono 227 milioni di euro di merci (8,2%), oltre a 136 milioni provenienti dalle “quattro tigri” asiatiche. Le importazioni dal continente americano valgono infine 148 milioni di euro (il 5,3% del totale), quasi interamente relative agli Stati Uniti (137 milioni).

La crescita dell’export rispetto al primo trimestre 2022 vede un forte rallentamento della dinamica europea, con una crescita limitata al 4,4%, mentre crescono a un ritmo molto superiore le esportazioni dirette verso l’Asia (+14,7%) e le Americhe (+23,8%). Valgono ovviamente le stesse avvertenze fatte per la dinamica settoriale, trattandosi di variazioni dei flussi espressi in valore che risentono della dinamica dei prezzi. All’interno del continente europeo, la dinamica delle esportazioni brianzole verso i Paesi della UE registra una variazione annua minima (+0,4%), mentre si osserva un significativo incremento verso gli altri mercati (+18,9%), tra i quali in termini percentuali spicca il dato della Turchia (+47,1%). In Asia si osserva un incremento di forte entità che caratterizza l’India (+78,5%), ancora poco rilevante però per valori (1,1% del totale). I Paesi dell’Asia Orientale crescono del 15,7% nonostante un contributo minimo del mercato cinese (+0,5%) e una discreta riduzione del Giappone (-16,1%); il maggiore contributo alla crescita proviene dalle “quattro tigri” (+45,5%), in particolare da Singapore (+87,4%), mentre risulta in leggero calo la Corea del Sud (-0,5%). In America si registra un discreto incremento delle esportazioni sia tra i Paesi della parte settentrionale del continente (+25,6%) sia per quelli centro-meridionali (+18%).

Per quanto riguarda l’import, come osservato la variazione annua dei flussi in valore è negativa (-10%), nonostante il perdurare dei fenomeni inflattivi. Contribuiscono maggiormente al calo le importazioni dall’Asia, che si riducono del 19,1%, mentre quelle dall’Europa segnano una flessione dell’8,4%; in controtendenza si osserva invece un aumento verso l’America (+10,2%). In Europa spicca una riduzione di simile entità per quanto riguarda sia i Paesi facenti parte dell’Unione Europea, con un calo dell’import brianzolo dell’8,9%, sia i mercati non UE, per i quali la riduzione dei flussi risulta del 6%; tra questi ultimi si segnala l’eccezione in positivo della Svizzera, che risulta in significativa crescita (+7,3%). In Asia si osserva invece un forte calo delle merci provenienti da Cina (-37,5%) e India (-42,7%), ma per alcuni mercati si registra una crescita (Singapore in particolare).

 

 

Dettaglio europeo

La Germania mantiene nel primo trimestre 2023 il ruolo di primo partner commerciale della UE per l’export brianzolo, con ben 444 milioni di euro. In seconda posizione la Francia, poco sopra i 300 milioni, seguita a distanza da Paesi Bassi (196 milioni), Spagna (143 milioni) e Polonia (107 milioni). Questo gruppo di cinque Paesi vale poco più di un terzo dell’export provinciale complessivo e i due terzi di quello diretto in UE.

La Germania occupa la prima posizione anche nella graduatoria dei Paesi europei da cui la Brianza importa maggiormente: si tratta di ben 526 milioni di euro nel trimestre in esame, pari al 19% dell’import provinciale complessivo. Dai Paesi Bassi arrivano merci per 302 milioni di euro, dalla Francia per 216 milioni, mentre seguono a distanza Belgio (155 milioni) e Spagna (119 milioni); nessun altro Paese supera la quota di 100 milioni.

La dinamica delle esportazioni brianzole verso i mercati UE, come abbiamo visto, è in terreno leggermente positivo (+0,4%), risultato dell’aggregazione di performance molto diverse tra loro dei vari mercati. Gran parte dei principali partner della Brianza risulta infatti in crescita, ma il dato negativo più rilevante è rappresentato proprio dal Paese più importante, cioè la Germania (-24,8%). Crescono invece i flussi che riguardano Paesi Bassi (+41,9%) e Belgio (+23,6%) e in misura minore Polonia (+11,2%) e Francia (+10%); meno brillante il dato della Spagna (+0,9%). In negativo, oltre alla Germania, troviamo alcuni mercati di dimensioni relativamente ridotte (Svezia, Slovenia, Slovacchia e Malta).

Le importazioni della Brianza registrano un calo nei confronti dei primi cinque mercati UE di approvvigionamento: in termini percentuali il dato peggiore riguarda la Francia, con una flessione di circa un terzo (-33,1%), mentre rimangono contenute entro il 10% le perdite che interessano i flussi provenienti da Germania (-4,6%), Paesi Bassi (-7,9%), Belgio (-9,3%) e Spagna (-5,2%). Tra i pochi mercati in crescita il principale è la Svezia (+36,1%); in termini percentuali si segnalano anche gli incrementi di Irlanda (+43,2%) e Danimarca (+27,5%).

 

 

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