La dinamica dell'industria lodigiana

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2023
Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel terzo trimestre 2023 denuncia una flessione dei livelli produttivi sia a confronto con lo scorso trimestre sia con lo stesso trimestre del 2022, interrompendo un periodo di crescita di oltre un biennio. La stessa dinamica negativa si osserva peraltro anche a livello regionale. Il calo riguarda inoltre gli ordini esteri del lodigiano e si riflette sulle aspettative. Rispetto al terzo trimestre del 2022 la produzione industriale registra un calo del 2,1%, interrompendo una lunga fase caratterizzata da una continua crescita. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) si colloca nel trimestre in esame a quota 136,2. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con il recupero di un percorso di crescita nel 2021 che in questo trimestre si è interrotto.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale gli indicatori dell’industria manifatturiera lodigiana evidenziano, oltre al calo della produzione, una flessione marcata che riguarda la componente estera degli ordini. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano registra un calo congiunturale dello 0,7% (dato destagionalizzato), un dato comunque migliore di quello lombardo dove si osserva una flessione dell’1,8%.

Anche la dinamica del fatturato segna un peggioramento: sia a Lodi che in Lombardia si registra una variazione congiunturale pressoché nulla. Per quanto riguarda la quota di fatturato realizzata all’estero, si osserva un incremento rispetto allo scorso trimestre, ma si mantiene comunque un differenziale piuttosto significativo tra il valore regionale (39,9%) e quello provinciale (32,1%).

Gli ordini presentano un quadro complessivamente negativo con una forte polarizzazione tra la componente estera e quella interna. Le commesse dall’estero registrano un calo trimestrale piuttosto sensibile pari al 3,4%, per contro gli ordini provenienti dall’Italia crescono in tre mesi del 2,2%. A livello regionale si osserva una dinamica differente: gli ordini nel complesso sono in calo; ma è il portafoglio di quelli interni (-1,4%) a registrare la performance peggiore.

La dinamica dei prezzi continua a ridimensionarsi anche in questo trimestre. I prezzi delle materie prime registrano una variazione negativa a Lodi (-0,4%) e una crescita relativamente contenuta in Lombardia (0,8%). Per i prezzi dei prodotti finiti si osserva una variazione congiunturale nulla a Lodi e un aumento simile a quello dei prezzi delle materie prime in Lombardia (0,9%).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale mette in luce un sensibile calo della produzione avvenuto sia nel lodigiano che in Lombardia, mentre in questo trimestre tiene ancora la dinamica del fatturato e gli ordini mostrano la medesima divaricazione che si osserva nei dati congiunturali tra mercati esteri e nazionale. La produzione industriale del lodigiano si riduce del 2,1% rispetto al terzo trimestre del 2022, in regione il calo è stato invece dell’1,5%.

A Lodi il fatturato continua a crescere su base annua (+2,2%), mentre a livello regionale la crescita, già rallentata, raggiunge ora lo zero. All’aumento del fatturato del manifatturiero lodigiano contribuiscono sia le vendite realizzate in Italia che all’estero, con un apporto leggermente maggiore delle seconde (+2,6%) rispetto alle prime (+2%). La variazione nulla regionale è frutto di una crescita del fatturato estero (+1,7%), compensata però in negativo dal fatturato interno (-1,2%).

La dinamica tendenziale degli ordini ricalca come accennato il dato congiunturale. Gli ordini esteri subiscono un forte calo (-6,5%) a cui si contrappone una buona crescita degli ordini interni (+3,1%) per una variazione complessiva che risulta pari a zero. In Lombardia gli ordini sono in calo su base annua (-2,3%), ma – diversamente da Lodi – la performance peggiore riguarda gli ordini interni (-3,5%).

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori sul mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana rimangono positivi, con poche variazioni rispetto allo scorso trimestre. Nel trimestre attuale il ricorso alla cassa integrazione guadagni riguarda il 3,9% delle imprese, per una quota sul monte ore lavorate pari allo 0,5%, entrambi valori in leggero aumento rispetto al periodo precedente, quando erano rispettivamente il 2,3% e lo 0,2%. Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021. Il saldo tra entrate e uscite di lavoratori è in perfetto pareggio, analogamente a quanto registrato nel terzo trimestre del 2022, con entrambi i tassi di entrata e uscita pari all’1,3% (un anno fa erano pari all’1,6%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2023

Le aspettative degli imprenditori del manifatturiero lodigiano indicano un marcato peggioramento del clima di fiducia. Tre dei quattro indicatori rilevati presentano un saldo negativo tra giudizi di crescita e di riduzione, in peggioramento rispetto al trimestre passato.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, la quota degli ottimisti è del 21,6%, poco inferiori al 23,3% dello scorso trimestre, mentre raddoppia la quota dei pessimisti, passata dal 9,3% di tre mesi fa al 23,5% attuale. La differenza è quindi negativa di circa 2 punti percentuali, dopo diversi trimestri in cui erano le aspettative di crescita a prevalere. Si registra un saldo fortemente negativo anche per l’occupazione, piuttosto insolito osservando la serie storica; risulta particolarmente ridotta la quota di rispondenti che si aspetta un aumento, pari solamente al 3,9%.

Le aspettative sulla domanda riflettono il dato relativo agli ordini acquisiti nel trimestre per quanto riguarda la distinzione tra la componente interna ed estera. Parallelamente al calo degli ordini esteri si osserva infatti un giudizio piuttosto pessimista sulla domanda estera nell’immediato futuro, un terzo degli operatori prevede infatti un calo. Risultano migliori invece i giudizi sulla domanda interna, che registrano un pareggio tra le aspettative di crescita e quelle di riduzione.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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