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Terzo
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2024

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese nel terzo trimestre 2024 ha parzialmente recuperato la fase di debolezza che aveva caratterizzato il settore nella prima parte del 2024.

Il percorso di incremento del fatturato evidenzia un aumento sia rispetto ai precedenti tre mesi sia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, sebbene l’andamento complessivo registri una progressiva perdita di slancio, come si evince dall’indice trimestrale e dalla riduzione dell’intensità di crescita della dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è quindi collocato a quota 109 proseguendo nel suo percorso incrementale (+0,4% destagionalizzato) e raggiungendo un nuovo punto di massimo della serie storica.

Con riferimento alla crescita tendenziale, la dinamica del fatturato, dopo la graduale attenuazione registrata nella prima parte del 2024 sfociata nella contrazione del secondo trimestre, evidenzia nel terzo una ripresa che riporta, su base annua, il commercio in terreno positivo (+0,9%).

L’approfondimento dell’analisi tendenziale evidenzia inoltre che su base annua la crescita del fatturato interessa il 44% circa delle imprese del commercio, mentre oltre un terzo ha registrato una flessione e il 22% un’invarianza del volume d’affari rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

 

 
Classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2024, il fatturato del commercio milanese ha ripreso il sentiero di crescita.

Il confronto territoriale tra area metropolitana milanese e Lombardia evidenzia un saggio tendenziale differente tra i due contesti di riferimento (Milano +0,9%, Lombardia +1,2%), determinato dall’emersione di alcuni differenziali di performance all’interno delle due aree in relazione alle diverse classi dimensionali di impresa.

Il quadro di dettaglio dell’area milanese, declinato per classi dimensionali, mostra infatti una dinamica ampiamente diversificata e –  in particolare – un consistente arretramento per le micro imprese (-0,7%) che si inserisce in un contesto regionale di debolezza per le unità da 3 a 9 addetti (-0,1%).

Su scala metropolitana, la ripresa è stata, invece, sostenuta dalla crescita del fatturato registrata dalle grandi imprese (+3%) e in misura più contenuta dalla classe dimensionale da 10 a 49 addetti (+1,5%), mentre è inferiore al punto percentuale il saggio tendenziale riscontrato per le imprese di media dimensione (+0,8%).

La medesima dinamica del fatturato non è invece riscontrabile a livello regionale, dove il maggior aumento del volume d’affari è ascrivibile alla classe dimensionale da 10 a 49 addetti (+2,1%) e in cui emerge un andamento incrementale omogeno tra le imprese oltre i 200 addetti (+1,7%) e le unità di media dimensione (+1,8%).

 

 
Settori

Nel terzo trimestre 2024, il quadro settoriale del commercio registra nel territorio milanese una significativa crescita del fatturato del comparto alimentare che si associa alla ripresa del commercio despecializzato – in recupero rispetto alla flessione che aveva subìto nel secondo trimestre – e a un contenuto aumento del volume d’affari del commercio non alimentare.

Il quadro di dettaglio settoriale registra quindi nel terzo trimestre 2024 un consistente incremento del fatturato per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+2,5%), superiore per intensità a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+0,8%).

Con riferimento al commercio despecializzato, la dinamica evidenzia una ripresa del volume d’affari per il settore, con saggi di incremento quasi similari tra le imprese del comparto presenti nell’area metropolitana milanese (+1,4%) e quelle localizzate nella regione (+1,6%).

In relazione al commercio non alimentare, la dinamica del settore mostra un aumento contenuto del volume d’affari con un differenziale territoriale che avvantaggia le imprese della Lombardia (+0,9%) rispetto a quelle della città metropolitana di Milano (+0,5%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il quarto trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano un miglioramento sia per il fatturato sia per gli ordini ai fornitori nonché per l’occupazione, riportando le stime delle imprese in un intervallo positivo.

In particolare, per le stime sul fatturato si è osservato un netto miglioramento del saldo (da -17,8% a +25,6%), determinato dal passaggio di una quota consistente di imprese dall’area di diminuzione a quella di crescita.

Il dettaglio previsivo evidenzia infatti che l’aumento del volume d’affari è atteso dal 41,4% degli operatori del commercio contro una quota del 15,6% che ipotizza invece una riduzione, mentre è pari al 43% la frazione di imprese che stima un’invarianza per i successivi tre mesi.

La dinamica previsiva si è replicata per gli ordini rivolti ai fornitori: il saldo delle aspettative registra un consistente recupero rispetto alla precedente rilevazione (da -22,5% a +8,5%) in un contesto nel quale la stabilità è prevista da oltre la metà delle imprese.

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono orientate verso la stabilità, con un saldo complessivo positivo (+7,2%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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2024

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Indice del fatturato dei servizi

Nel terzo trimestre 2024 il trend di crescita del fatturato dei servizi milanesi è proseguito sia nei confronti dei tre mesi precedenti sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Il focus di approfondimento sulle imprese dei servizi evidenzia che, rispetto al terzo trimestre 2023, l’espansione del fatturato ha interessato oltre la metà degli operatori, con aumenti superiori ai 5 punti percentuali per il 40% delle imprese.

L’area di decrescita è invece pressoché stabile: coinvolge il 31,7% delle imprese dei servizi, con flessioni superiori ai 5 punti per il 23% delle attività del terziario.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è rafforzato ulteriormente nel terzo trimestre 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 140,8 (139,1 nel trimestre precedente), corrispondente a un aumento dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Il consolidamento della dinamica del fatturato si rileva anche per la dinamica tendenziale, ossia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, con un incremento che sfiora i 4 punti su base annua (+3,9%).

 

 
Classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2024, il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano prosegue nel sentiero di crescita, espandendo ulteriormente il saggio tendenziale. Nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, il quadro di dettaglio milanese riferito alle classi dimensionali registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le tipologie e complessivamente superiore a quanto ottenuto dai servizi della Lombardia.

Il raffronto territoriale tra le dinamiche del fatturato indica, infatti, una crescita che avvantaggia la città metropolitana di Milano (+3,9%)  rispetto alla Lombardia (+3,2%). In ambito metropolitano, la dinamica dei servizi è sostenuta in particolare dalle medie (+5,8%) e dalle grandi imprese (+4,4%), alle quali si sono aggiunte nel trimestre le micro unità del terziario (+4,1%).

Il dettaglio dimensionale registra, invece, per le imprese da 10 a 49 addetti un saggio di crescita inferiore all’incremento totale del fatturato della città metropolitana (+1,4%).

Il confronto con la regione evidenzia che il fatturato dei servizi della Lombardia è sostenuto dalla componente di maggiori dimensioni: unità da 50 a 199 addetti (+5%) e oltre i 200 (+5,5%), mentre è più contenuto l’apporto del segmento di impresa di piccola dimensione (+2,5%) ed è limitato a pochi decimi per le unità da 3 a 9 addetti (+0,7%).

 

 
Settori

Rispetto al terzo trimestre 2023, il settore del commercio all’ingrosso registra un recupero rilevante del fatturato (in flessione negli ultimi due trimestri) e continuano a crescere i comparti dei servizi alle imprese e degli alberghi e ristoranti. Debole invece la dinamica del volume d’affari per il settore dei servizi alle persone.

Se consideriamo le attività rientranti nell’alveo della distribuzione commerciale, il focus di analisi evidenzia una ripresa consistente per le imprese della città metropolitana (+3,1%), che si contrappone alla situazione di debolezza del comparto a livello regionale (+0,4%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra una dinamica incrementale del fatturato (+3,8%), di poco inferiore a quanto visto in Lombardia (+4%).

Con riferimento agli altri settori, nel terzo trimestre 2024 si è rafforzato ulteriormente l’andamento espansivo del fatturato per alberghi e ristoranti (+6,9%), trend riscontrabile – ma con intensità inferiore – anche nell’ambito delle imprese presenti in Lombardia (+3,7%).

Per il comparto dei servizi alle persone, si è invece registrato un cospicuo rallentamento del ritmo di crescita sia per le imprese della città metropolitana di Milano (+0,4%) sia per le unità attive nel territorio regionale (+0,9%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le stime degli operatori dei servizi per il quarto trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano ancora una divergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione.

In relazione al fatturato si nota un miglioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+11,8% contro +9,6%), determinato da un rafforzamento della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre, che coinvolge un quarto delle imprese (22,9% nella precedente rilevazione); resta invece stabile la frazione di imprese con ipotesi di diminuzione del fatturato al 13,1%.

Passando alle aspettative sull’occupazione per il quarto trimestre 2024, si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (+9,7% contro +11,2%), in un contesto dove è ancora prevalente l’ipotesi di stabilità, condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nonostante la crescita della produzione industriale, sia su base congiunturale che annua, nel terzo trimestre 2024 il quadro complessivo degli indicatori evidenzia iniziali segnali di peggioramento per l’attività industriale dell’artigianato milanese rispetto alla dimensione dei ricavi industriali e degli ordini.

In linea con quanto registrato a livello regionale, dove sono in contrazione anche i volumi prodotti, la manifattura artigiana metropolitana registra quindi un arretramento della dinamica del fatturato e del portafoglio ordini su base trimestrale, che si affianca tuttavia a un aumento della produzione.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) mostra in particolare un nuovo incremento rispetto al precedente trimestre, fissando il valore dell’indice trimestrale – al netto della stagionalità – a quota 109,2 e quindi corrispondente a un aumento dello 0,8% su base trimestrale.

L’incremento registrato nei tre mesi si è inoltre riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando una sostenuta progressione della produzione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+2,8%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese nel terzo trimestre 2024 inizia a far emergere segnali di regressione che coinvolgono in misura consistente sia il fatturato che gli ordini, mentre si registra ancora una tenuta per la dinamica produttiva.

In particolare, nei confronti della produzione industriale la dinamica milanese evidenzia – al netto degli effetti stagionali – un cospicuo incremento (+0,8%), che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, nei confronti del quale si osserva un arretramento della dinamica (-0,2%).

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, per entrambi gli indicatori si è registrata una diminuzione superiore a mezzo punto rispetto al trimestre precedente.

In particolare, la contrazione sperimentata dai ricavi industriali (-0,6%) e dal portafoglio ordini (-0,7%) dell’artigianato milanese ha evidenziato una dinamica peggiore rispetto a quanto registrato dal comparto nel territorio della regione, dove si è osservata una riduzione del fatturato (-0,2%), associata a un’invarianza delle commesse acquisite nei tre mesi.

 

 
Analisi tendenziale

Il passaggio in terreno negativo degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini registrato su base trimestrale si è riflesso sul quadro analitico di quelli tendenziali, evidenziando un significativo indebolimento di entrambi rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Il cambio di passo su base annua evidenzia quindi per la manifattura artigiana milanese una stagnazione degli ordini (+0,1%) e del fatturato (+0,1%).

Il confronto territoriale con la dinamica registrata dal comparto in Lombardia mette tuttavia in luce un andamento meno negativo rispetto al contesto regionale, dove arretrano sia il fatturato (-0,3%) che gli ordini (-0,7%).

Il focus di analisi sulla dinamica produttiva evidenzia invece ancora una tenuta della produzione industriale: rispetto al terzo trimestre dello scorso anno i volumi prodotti in ambito milanese sono infatti in sostenuta progressione (+2,8%).

Il trend positivo riscontrato in ambito locale contrasta inoltre ampiamente a confronto con il quadro tendenziale regionale, dove la produzione è in arretramento rispetto allo scorso anno (-0,1%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Nel terzo trimestre 2024 il sentiment complessivo delle imprese rimane stabilmente inserito in un quadrante negativo, essendo prevalenti i giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale nelle sue declinazioni afferenti a produzione, occupazione e ordini.

Nonostante un recupero rispetto al precedente trimestre, il dettaglio degli indicatori per la produzione industriale e la domanda interna registra infatti saldi negativi ancora ampi: produzione -16,8% (-25,2% nel precedente trimestre), domanda interna -25,6% (-26,8% nel secondo trimestre 2024).

Nei confronti dell’occupazione, l’invarianza dei livelli occupazionali è stimata da 8 imprese su 10, con una dinamica stabilmente negativa per la restante quota di artigiani (-4,4% contro -4,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Terzo
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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2024 l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese registra segnali di ripresa.

A fronte di una contrazione della produzione industriale registrata in ambito regionale, la dinamica milanese evidenzia invece una crescita, che si affianca a una ripresa generale degli indicatori relativi al fatturato e agli ordini.

L’analisi di dettaglio mostra pertanto una dinamica incrementale dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100) rispetto al trimestre precedente, fissando il livello dei volumi prodotti su base trimestrale a quota 122,8 corrispondente a un aumento – al netto della componente stagionale – pari a +0,5%, in controtendenza quindi rispetto all’arretramento sofferto dall’industria in Lombardia (-0,4%).

La ripresa registrata nel trimestre si è, inoltre, riflessa sulla dinamica produttiva tendenziale, ovvero sull’andamento raffrontato al terzo trimestre dello scorso anno, che palesa un consistente aumento (+1%).

 

 
Analisi congiunturale

Il terzo trimestre 2024 segna un miglioramento significativo degli indicatori congiunturali, nei quali si declina l’attività manifatturiera milanese. La ripresa rispetto al trimestre precedente è consistente sia sul piano della produzione industriale sia nei confronti del fatturato e degli ordini, in particolare quelli esteri.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio registra quindi un incremento della produzione industriale rispetto al precedente trimestre (+0,5%), che si colloca su un piano diametralmente opposto alla dinamica registrata in ambito regionale (-0,4%).

Segnali positivi si riscontrano inoltre per il fatturato (+1,7%), in crescita dopo la fase di stagnazione registrata nel trimestre precedente e superiore alla dinamica evidenziata in Lombardia (+0,4%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra area metropolitana di Milano e Lombardia mostra una significativa differenziazione degli andamenti a vantaggio della manifattura locale.

Le differenze più rilevanti  emergono in relazione agli ordini esteri, dove si registra un aumento significativo per l’industria milanese (+3,5%) a fronte di una crescita contenuta per l’industria lombarda (+0,6%).

Le criticità maggiori riguardano gli ordini interni, in modesto aumento per la manifattura della città metropolitana milanese (+0,7%) e in stagnazione per l’industria manifatturiera lombarda.

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, la dinamica degli indicatori registra un quadro di incremento generalizzato che si manifesta in particolare sul versante del fatturato e in misura minore sugli ordini  e la produzione industriale.

Il quadro analitico evidenzia un andamento complessivo del terzo trimestre migliore rispetto alle aspettative e che  recupera la fase  discendente nei tre mesi precedenti, che aveva interessato la produzione industriale, il fatturato e gli ordini. Sul piano della produzione industriale, la dinamica tendenziale evidenzia una progressione dell’area metropolitana (+1%), che si colloca in controtendenza rispetto alla flessione registrata in Lombardia (-1%).

In relazione al fatturato, la sostenuta crescita milanese (+3,9%) beneficia in particolare dell’apporto dei mercati esteri (+4,1%), corroborato nel trimestre dalla componente interna (+3,7%). Il trend espansivo sperimentato localmente si discosta in misura significativa dalla dinamica della manifattura lombarda (+0,4%), sulla quale grava l’arretramento del fatturato interno (-0,2%), non sufficientemente bilanciato dall’aumento dalla componente estera (+1,4%).

Con riferimento agli ordini, il contesto milanese registra una dinamica più incisiva (+1,7%) rispetto alla Lombardia (+0,7%). Per entrambi i sistemi manifatturieri, la criticità maggiore è ascrivibile al mercato interno, in stagnazione rispetto allo scorso anno: Milano (+0,1%) e Lombardia (+0,2%). Ambedue i territori beneficiano inoltre di un effetto trainante da parte del portafoglio ordini estero, più ampio per l’industria milanese (+4,4%) rispetto alla manifattura lombarda (+1,6%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il confronto tra i sistemi manifatturieri di Eurozona e Italia registra un comune percorso discendente dei volumi produttivi, in particolare per l’Italia, dalla seconda metà del 2022. La decrescita, secondo le rilevazioni Istat, non evidenzia alcuna interruzione del trend rispetto al terzo trimestre 2023, con una flessione pari al -3,4%.

Segnali negativi emergono inoltre per l’industria dell’Eurozona, dove assistiamo a una decrescita produttiva non solo per la manifattura italiana, ma anche per quella tedesca (-4,9% su base annua), sulla quale gravano la crisi del settore automotive e la flessione della produzione delle industrie chimiche. Arretramenti tendenziali si registrano anche per le manifatturiere di Francia (-0,9%) e Spagna (-0,5%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, i rispettivi sistemi manifatturieri  evidenziano un trend differente nel terzo trimestre 2024. 

Mentre l’industria lombarda continua nel suo percorso discendente dei volumi prodotti, sia in relazione al trimestre precedente (-0,4%) sia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno (-1%), la manifattura dell’area metropolitana milanese mette a segno una nuova progressione dell’indice della produzione industriale (+0,4%), che si riflette in misura amplificata sulla dinamica produttiva tendenziale (+1%).

 

 
Mercato del lavoro

Nel terzo trimestre 2024, il mercato del lavoro registra ancora un contesto stazionario in relazione all’utilizzo della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore di lavoro nel trimestre, evidenziando un aumento limitato delle ore di CIG utilizzata rispetto ai tre mesi precedenti (1,2% contro 1,1%), mentre si osserva una riduzione significativa della base imprenditoriale che utilizza la CIG.

A fronte di un aumento del monte ore di utilizzo della cassa integrazione si è quindi registrata una diminuzione di 3,5 punti della platea delle imprese utilizzatrici (6,7% contro 10,3% del trimestre precedente).

Una prima chiave di lettura evidenzia quindi il rientro di una quota di imprese nell’alveo di normalizzazione dell’attività industriale e al contempo suggerisce che la progressione del rapporto tra CIG e monte ore trimestrale di lavoro, in un contesto di decrescita della quota di imprese utilizzatrici, sia indicativa della presenza di realtà imprenditoriali ancora in evidente difficoltà.

Maggiori criticità emergono in relazione al livello occupazionale, per il quale si osserva un quadro complessivo di arretramento determinato da un saldo negativo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale
(-0,3%), quale risultato di un trend di progressivo affievolimento della dinamica  nella prima parte dell’anno.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il quarto trimestre 2024 hanno registrato un quadro articolato in relazione alle dimensioni della produzione industriale, dell’occupazione e della domanda attesa dai mercati.

Relativamente alla produzione, rispetto al trimestre precedente si è assistito a un  miglioramento dei saldi delle risposte per il quarto trimestre 2024 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dal passaggio delle aspettative in un quadrante positivo dopo la brusca caduta del trimestre precedente (+0,5% contro -3,9%).

In relazione alla domanda proveniente dai mercati, è la componente interna a destare le maggiori preoccupazioni, essendo ancora in un quadrante negativo, pur registrando un lieve miglioramento (-9,7% contro -11%) rispetto alla rilevazione precedente.

Rispetto ai mercati esteri, il contesto della rilevazione trimestrale evidenzia un ulteriore ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese, pur rimanendo ancora in terreno positivo (+1,7% contro 4,5%).

Il medesimo trend discendente si registra anche nei confronti dell’occupazione, posizionando il saldo trimestrale a +1,3% (+2,1% nel precedente trimestre).

 

 

Il quadro previsivo si completa con il confronto tra il piano quantitativo – afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale – e la dimensione qualitativa espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a produzione, occupazione, domanda interna ed estera.

Il percorso discendente intrapreso dal ciclo della produzione industriale a partire dal secondo trimestre 2023 si è progressivamente intensificato nel corso dei trimestri successivi fino ad arrivare al punto di minimo del terzo trimestre 2024.

Il piano quantitativo trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale un peggioramento del sentiment espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Secondo
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Settori

Nel primi sei mesi del 2024, l’export complessivo della città metropolitana di Milano è risultato pari a 28,6 miliardi di euro, in flessione di circa 700 milioni rispetto al primo semestre dello scorso anno.

La scomposizione per settori conferma che il tessile, abbigliamento pelli e accessori rappresenta il principale comparto dell’export delle imprese milanesi, con oltre 5,4 miliardi di euro, seguito a distanza dalla meccanica (4,1 miliardi) e dalla chimica (3,4 miliardi), che insieme rappresentano il 45% dell’export dell’area metropolitana milanese.

Nella classifica settoriale, con oltre 2 miliardi di euro esportati, troviamo quindi in quarta posizione la farmaceutica (circa 2,7 miliardi di euro) e in quinta gli apparecchi elettrici (2,4 miliardi), mentre al livello successivo si collocano le produzioni delle industrie metallurgiche.

Sotto la soglia dei 2 miliardi di euro, si posiziona il settore dell’elettronica e ottica (1,7 miliardi), seguito dalla filiera delle industrie alimentari e delle bevande (1,4 miliardi) e dalla gomma-plastica (circa 1,2 miliardi).

In termini percentuali, la flessione dell’export della città metropolitana di Milano nel primo semestre 2024 si manifesta attraverso una variazione del - 2,4%  rispetto ai valori registrati nell’analogo periodo dello scorso anno.

L’apporto maggiore alla dinamica in flessione è ascrivibile alla filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-8,2%) e alla farmaceutica (-9,5%), in contrazione rispettivamente per circa 490 e 280 milioni di euro.

Chiudono il primo semestre 2024 in significativa flessione anche il comparto dei mezzi di trasporto (-5,8%), le industrie dell’elettronica
(-4%) e dei prodotti in metallo (-4,7%), i settori della gomma-plastica (-2,4%) e dei prodotti in legno e carta (-1,6%).

Diversamente evidenziano un contributo positivo alle esportazioni il settore dei macchinari (+2,6%), che ottiene un incremento dell’export quantificabile in oltre 100 milioni di euro su base annua e quello delle industrie alimentari e delle bevande, in rilevante espansione per circa 119 milioni rispetto allo scorso anno (+9,3%).

Nel primi sei mesi del 2024, l’import complessivo della città metropolitana di Milano è risultato pari a 41,9 miliardi di euro, in flessione di 2,4 miliardi rispetto al primo semestre dello scorso anno.

Nel dettaglio, la scomposizione per settori delle importazioni dell’area milanese evidenzia l’elettronica e ottica, con circa 6,2 miliardi di euro (14,7% del totali import) quale primo comparto dell’import di beni e la chimica con oltre 5,3 miliardi di euro quale secondo settore (12,7% del totale).

Seguono in ordine di grandezza i flussi importativi afferenti alla farmaceutica e ai macchinari, entrambi oltre i 4 miliardi di euro.

Nella fascia che supera i 3 miliardi si collocano sia i prodotti in metallo (3,9 miliardi euro circa) sia l’import dei comparti relativi ai mezzi di trasporto (3,4 miliardi), agli apparecchi elettrici e alla filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori, entrambi oltre i 3,1 miliardi.

Seguono nella graduatoria,  con oltre 2 miliardi, gli altri prodotti manifatturieri e i prodotti alimentari e bevande, mentre chiude la graduatoria il settore della gomma-plastica, con oltre 1,5 miliardi di euro.

Nei primi sei mesi del 2024 l’import complessivo dell’area metropolitana milanese registra una flessione su base annua del 4,8%.

In particolare contribuiscono alla dinamica negativa la flessione a doppia cifra dei prodotti elettrici (-20,6%) e le significative contrazioni registrate dai comparti della meccanica (-9,2%), dell’elettronica (-8,5%) dei prodotti in metallo (-8,6%) e delle altre attività manifatturiere (-11%).

Variazioni negative emergono anche per i settori del legno e della carta (-3,6%) e per quello della gomma-plastica (-2,4%), oltre che per la filiera delle industrie della moda (-1,5%).

In controtendenza – e pertanto positive – risultano le variazioni registrate dal comparto farmaceutico (+7,8%), dalla chimica (+2%), dai mezzi di trasporto (+3,5%) e dalla filiera delle industrie alimentari e delle bevande (+1,3%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese evidenziano che i mercati europei di sbocco assorbono oltre il 57% dei flussi dell’interscambio diretti all’estero, pari a 16,3 miliardi di euro, dei quali 10,5 circa sono diretti ai Paesi inclusi nel perimetro dell’Unione Europea e circa 5,9 miliardi si indirizzano verso Paesi europei esterni alla UE.

In particolare, tra questi mercati le quote più rilevanti di export sono convogliate verso la Svizzera (3,2 miliardi circa) e il Regno Unito (1,3 miliardi), che insieme rappresentano oltre i tre quarti delle esportazioni dirette verso l’area, mentre meno rilevanti sono i flussi esportativi verso la Turchia (700 milioni) e la Federazione Russa (oltre 200 milioni), sulla quale incide in misura rilevante l’embargo commerciale.

Tra i mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel primo semestre 2024 le esportazioni milanesi verso il continente sono state pari a 6,1 miliardi di euro, costituendo oltre un quinto dell’export milanese.

La suddivisione del continente evidenzia che quasi i due terzi di questi flussi interessano l’Asia Orientale (4 miliardi di euro), dei quali 1,4 miliardi sono diretti in Cina e 1,3 miliardi verso le quattro Tigri Asiatiche, dove si registra una significativa preminenza tra i mercati da parte della zona speciale cinese di Hong Kong (413 milioni) e della Corea del Sud (600 milioni).

La seconda destinazione extra-UE per ordine di grandezza è rappresentata dall’America (4,4 miliardi e 15,3% del totale export) e in particolare dagli USA, con oltre 3 miliardi di euro (10,6%).

In relazione alle importazioni della città metropolitana di Milano, la ripartizione per partner geografico di provenienza evidenzia che le importazioni del primo semestre del 2024 provengono per tre quarti dai Paesi europei, pari a 31,4 miliardi di euro, in modo particolare dai Paesi UE (27,1 miliardi circa).

L’import di matrice extra-europea riguarda i Paesi asiatici, per un ammontare pari a 7,5 miliardi di euro (il 17,9% del totale import provinciale).

È più ridotta, invece, la quota di importazioni provenienti dal  continente americano, quantificabile in 2,1 miliardi di euro (5%), dei quali 1,3 miliardi ascrivibili all’import made in USA.

La dinamica delle esportazioni milanesi per area geografica registra un calo diffuso, sia nei mercati europei che extra-europei.

L’export verso l’Europa si è contratto del 2,2% rispetto ai primi sei mesi del 2023; la dinamica è ascrivibile sia alla riduzione dell’1,4% dei flussi esportativi diretti verso il perimetro dell’Unione Europea sia alla flessione registrata nei mercati europei esterni alla UE (-3,5%), determinata in particolare dal calo a doppia cifra delle esportazioni per il Regno Unito (-10,2%).

In relazione ai mercati extra-europei, si rileva una significativa flessione dell’export verso l’America (-6,1%), nei confronti della quale si riscontra un calo molto rilevante verso gli Stati Uniti (-8,8%).

Per quanto concerne i mercati asiatici, la contrazione complessiva (-2,5%) è da ascrivere alla flessione registrata dall’Asia Orientale (-7,2%). In particolare, si segnalano le consistenti variazioni negative delle esportazioni dirette in Cina (-6,5%) e Giappone (-9,4%) e verso l’area delle Tigri Asiatiche (-7,9%), dove la contrazione è stata particolarmente rilevante nei confronti della Corea del Sud (-18,1%), mentre si è registrata una robusta crescita per Hong Kong (+8,2%).

Diversa intonazione hanno assunto invece i flussi esportativi diretti in Medio Oriente – che per l’area milanese rappresenta la seconda piazza di destinazione più importante in Asia – dove si evidenzia una dinamica di crescita a due cifre (+11,3%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi sei mesi del 2024 ha registrato una flessione complessiva del 4,8%, sulla quale ha inciso in misura preponderante l’arretramento dei mercati europei (-3,5%), trainati da una profonda contrazione dei flussi importativi provenienti dai partner della UE (-4,6%), non sufficientemente bilanciati dalla crescita registrata nei confronti dei Paesi europei non inclusi nell’area (+3,5%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala il modesto aumento dell’import proveniente dall’America (+0,5%) e la riduzione di quello di matrice USA (-1%).

Rispetto alle importazioni dall’Asia, la dinamica complessiva ha registrato una flessione a doppia cifra (-12,6%), ascrivibile alla profonda contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-14,1%), che ha interessato in particolare le merceologie provenienti dal Giappone (-35,1%), dalla Cina (-13,4%) e dalle quattro Tigri Asiatiche (-12%), in particolare da Taiwan (-19,8%) e dalla Corea del Sud (-10,8%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi sei mesi del 2024, la Francia ha sorpassato la Germania quale principale mercato di destinazione dell’export all’interno dell’Unione Europea, con un valore di oltre 2,3 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e giugno (che corrispondono al 22,7% sul totale dei 10,5 miliardi di export diretti in UE).

La Germania si colloca quindi al secondo posto per rilevanza quale mercato export per la città metropolitana di Milano, con oltre 2,1 miliardi di euro, mentre consolida la terza posizione con oltre 1,1 miliardi la Spagna. Francia, Germania e Spagna canalizzano quindi complessivamente il 54% dell’export provinciale.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità minore di attrazione, che risulta infatti inferiore al miliardo di euro; tra i più rilevanti si segnalano i Paesi Bassi (circa 700 milioni di euro), la Polonia (oltre 650 milioni) e il Belgio (oltre 440 milioni), mentre con oltre 300 milioni di valori esportati troviamo Grecia, Repubblica Ceca e Austria.

L’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra una contrazione rispetto al primo semestre dello scorso anno (-1,4%).

Tra i mercati più rilevanti per l’export della città metropolitana di Milano si registra una flessione significativa nei confronti della Germania (-3,8%) e un debole aumento sia rispetto alla Francia (+0,3%) sia nei confronti della Spagna (+0,5%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala la flessione a due cifre registrata verso il Belgio (-17%) e il rilevante arretramento dei Paesi Bassi (-5,2%), mentre si nota un incremento significativo nei confronti della Polonia (+8%).

Tra i mercati minori per l’area mianese, si rilevano performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Grecia (+3,2%), Portogallo (+24,5%) e Slovacchia (+19,7%), mentre arretra l’Austria (-2,7%).

La Germania si conferma come il primo partner fornitore delle imprese milanesi, con oltre 8,3 miliardi di flussi importativi diretti verso il territorio dell’area metropolitana da parte di un Paese UE, corrispondente al 19,5% del totale import dall’Unione Europea (27,1 miliardi di euro).

Seguono a lunga distanza i Paesi Bassi (circa 5,3 miliardi di euro) e la Francia in terza posizione (3,4 miliardi), mentre si collocano al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (2 miliardi) e sfiora i 2 miliardi di euro l’import di matrice belga.

Gli altri partner commerciali del Milanese all’interno della UE si collocano tutti al di sotto del miliardo di euro, tra i più importanti si segnalano Polonia e Repubblica Ceca (rispettivamente con 800 e 780 milioni di euro).

L’import dalla UE registra una significativa flessione nel primo semestre 2024 (-4,6%).

Sulla dinamica complessiva incidono in misura significativa gli arretramenti dei flussi importativi provenienti dalla Germania (-5,7%), dalla Francia (-10,3%) e dai Paesi Bassi (-4,9%), che complessivamente considerati rappresentano oltre il 60% delle importazioni dell’area metropolitana milanese.

L’unica eccezione tra i partner comunitari più importanti per il territorio milanese è rappresentata dalla Spagna, per la quale si segnala ancora un trend positivo (+1,9%), mentre tra i partner minori si registrano rilevanti incrementi per Danimarca (+19,2%) e Slovenia (+19%).

 

 

 

 
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Indice del fatturato dei servizi

Nei secondo trimestre del 2024 è proseguita la crescita del fatturato dei servizi nella provincia di Milano sia rispetto al primo trimestre sia nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Il dettaglio mostra come la crescita del fatturato abbia coinvolto oltre la metà delle imprese dei servizi, con il 39% di esse interessato da aumenti superiori ai 5 punti percentuali.

Relativamente invece all’area di diminuzione del fatturato, il 23,8% delle imprese ha dichiarato una flessione superiore ai 5 punti su base annua.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è consolidato ulteriormente nel secondo trimestre del 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 139 (era stato di 137,8 nel trimestre precedente).

Il rafforzamento della dinamica del fatturato, come anticipato, si evidenzia anche su base tendenziale. Coerentemente con il trend dei periodi precedenti, il secondo trimestre del 2024 ha registrato una continuazione del percorso espansivo (+2,8%).

 

 
Classi dimensionali

Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, il quadro di dettaglio milanese registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le classi dimensionali, leggermente migliore di quanto ottenuto complessivamente dal settore dei servizi in Lombardia.

Il raffronto tra le dinamiche del fatturato indica, infatti, una differenziazione degli andamenti, a vantaggio della città metropolitana di Milano: +2,8% conto +2,7% della regione Lombardia.

Per l’area milanese, il dettaglio dimensionale registra saggi incrementali del fatturato inferiori alla variazione totale per le classi di micro (+1,5%) e piccola dimensione (+1,1%). Superiore alla media del settore, la performance delle medie e grandi aziende, che continuano ad assolvere pienamente alla tradizionale funzione di traino dell’economia.

Il trend si ripresenta, con scale di intensità differenti, nel terziario regionale, dove si riscontra una dinamica contenuta per le imprese da 3 a 9 addetti (+1%) e uno sviluppo più corposo per le aziende medio-grandi.

Sia in ambito metropolitano che a livello regionale, dunque, sono le imprese di dimensione maggiore a sostenere la crescita dei servizi.

 

 
Settori

Nell’ambito dei settori che compongono i servizi della città metropolitana di Milano si registra una divaricazione delle dinamiche del fatturato tra il comparto del commercio all’ingrosso – in terreno negativo – e gli altri rami di attività del terziario, in aumento rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo le attività rientranti nel perimetro della distribuzione delle merci, il focus di analisi evidenzia una fase di debolezza del commercio all’ingrosso a livello territoriale, che ha determinato una lieve flessione del volume d’affari nell’area milanese (-0,1%) e una più accentuata diminuzione in Lombardia (-0,9%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra una dinamica incrementale del fatturato (+3,4%), grosso modo in linea con quanto rilevato in Lombardia (+3,6%).

Con riferimento agli altri settori, nel secondo trimestre 2024 è continuato il trend espansivo del comparto degli alberghi e ristoranti (+3,2%), andamento riscontrabile anche nell’ambito delle imprese attive in Lombardia (+2,8%).

Allo stesso modo, relativamente al settore dei servizi alle persone, un trend simile accomuna la città metropolitana di Milano e la Lombardia: in particolare, il segmento evidenzia un aumento del fatturato pari rispettivamente a +2,4% e + 2,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le stime degli operatori dei servizi per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano una divergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione.

In relazione al fatturato, si nota un peggioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+9,6% contro +12,2% %), determinato da una diminuzione della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre (22,7% contro 25,8% della rilevazione precedente).

Passando alle aspettative sull’occupazione per il terzo trimestre 2024, si osserva un miglioramento di 1,4 punti circa del saldo complessivo delle risposte (+11,2% contro +9,7%), determinato da un calo dell’area di diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (5,5% contro 8,5%), in un contesto nel quale rimane rilevante l’ipotesi di stabilità, condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese nel secondo trimestre del 2024 ha evidenziato un marcato peggioramento della dinamica del fatturato, con un lieve decremento sia rispetto allo scorso periodo sia al secondo trimestre del 2023. Come si evince dal grafico, si tratta di un rallentamento progressivo della crescita che ha portato a una progressiva erosione della variazione tendenziale da inizio 2023 a oggi.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è collocato a quota 108,4 con una minima variazione negativa (-0,1% destagionalizzato) rispetto al primo trimestre dell’anno.

Per quanto riguarda la variazione tendenziale, quindi a confronto con il secondo trimestre del 2023, si osserva analogamente una riduzione minima dello 0,1%, il primo dato di segno negativo che si registra da inizio 2021. Il primo trimestre dell’anno aveva invece ancora segnato una crescita annua di discreta entità (0,9%), seppure in rallentamento.

 

 
Classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2024, il peggioramento della dinamica del fatturato del commercio al dettaglio milanese trova riscontro anche nei dati lombardi. A livello regionale si osserva in realtà una flessione annua del fatturato del commercio dello 0,7%, un dato più critico rispetto a quello di Milano, che come abbiamo visto, risulta del -0,1%.

In termini di classi dimensionali si nota una performance particolarmente negativa per le medie imprese (50-199 addetti) milanesi, mentre per entrambi i livelli territoriali le grandi imprese registrano un dato di segno positivo.

A livello milanese si rileva una crescita del fatturato delle grandi imprese del 2,9%, a cui si accompagna un dato positivo anche per le micro (+1,9%) e le piccole (+3,5%), mentre le medie imprese sono le principali responsabili del peggioramento della dinamica, registrando una flessione dell’8,3% rispetto al secondo trimestre del 2023.

In regione si osserva una tenuta per la sola classe delle grandi imprese, che registrano un incremento annuo del fatturato del 2%, non sufficiente a compensare le perdite che hanno riguardato le classi dimensionali più piccole, in particolare le micro (-1,4%) e le medie (-1,2%).

 

 
Settori

Nel secondo trimestre 2024, il quadro settoriale del commercio evidenzia per Milano una netta divaricazione tra la buona performance del commercio specializzato, sia alimentare che non, in contrasto con la decisa flessione del comparto despecializzato. A livello regionale si osserva un’analoga difficoltà del commercio despecializzato, ma allo stesso tempo la performance del commercio specializzato risulta peggiore a confronto con Milano.

Il quadro di dettaglio settoriale indica nel secondo trimestre del 2024 un incremento del volume d’affari per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+2,5%), mentre in Lombardia la dinamica risulta in forte rallentamento (+0,2%).

Il commercio non alimentare presenta un quadro analogo: la crescita annua del fatturato delle imprese milanesi risulta ancora in terreno positivo (+1,9%), in Lombardia si registra invece una fase di difficoltà (-0,5%) già emersa lo scorso trimestre.

Riguardo al commercio despecializzato, la dinamica evidenzia – come accennato – una flessione rispetto al secondo trimestre del 2023 sia a Milano (-3,8%) che in regione (-1%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), risultano in linea con il clima di fiducia relativamente pessimista emerso lo scorso trimestre, registrando un saldo negativo per fatturato e ordini e solo leggermente positivo per l’occupazione.

In particolare, per quanto riguarda le stime sui ricavi futuri si osserva una quota di operatori che ipotizzano una riduzione (32,7%) più che doppia rispetto a quanti si attendono invece una crescita (15%).

Una distribuzione paragonabile si osserva per i giudizi relativi all’andamento degli ordini rivolti ai fornitori, per i quali il saldo delle aspettative peggiora sensibilmente a confronto con quanto rilevato tre mesi fa, passando da -14,6 punti percentuali a -22,4 punti percentuali.

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono invece orientate verso un quadro di stabilità, con un saldo complessivo leggermente positivo (2,3).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Contrariamente al quadro di stagnazione registrato in Lombardia, l’artigianato manifatturiero milanese ha evidenziato nel secondo trimestre 2024 una crescita dell’attività industriale che ha coinvolto, con diverse scale di intensità, sia la produzione industriale sia la dinamica degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

In particolare, l’incremento della produzione rispetto al precedente trimestre ha fissato il valore dell’indice trimestrale (2015=100), al netto della stagionalità, a quota 108,1 corrispondente a un aumento dello 0,9% su base trimestrale.

L’incremento registrato nel trimestre si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando una sostenuta progressione della produzione rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+2,7%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese registra, nel secondo trimestre 2024, una progressione dell’attività industriale che interessa, con differenti scale di intensità, sia la dinamica della produzione industriale che gli andamenti del fatturato e degli ordini.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese evidenzia – al netto degli effetti stagionali – un aumento consistente (+0,9%) che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, nei confronti del quale si osserva una debole dinamica (+0,1%).

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, la crescita ottenuta dall’artigianato milanese (+1,9% e +2% rispettivamente) contrasta ampiamente con quanto registrato dal comparto nel territorio della regione, nei confronti del quale si è osservata un’invarianza del fatturato associata a una contrazione delle commesse acquisite nel trimestre (-0,1%).

 

 
Analisi tendenziale

La ripresa dell’attività industriale su base trimestrale si è riflessa nel secondo trimestre 2024 sul quadro analitico degli indicatori tendenziali, ricollocando la produzione industriale, il fatturato e gli ordini dell’artigianato milanese in un quadrante di crescita dopo la battuta d’arresto rilevata nel precedente trimestre.

Il cambio di passo registrato dall’artigianato della città metropolitana si è quindi riverberato sulla crescita dei volumi prodotti e sulle dimensioni tendenziali del fatturato e degli ordini.

L’analisi di dettaglio declinata sui singoli indicatori mostra quindi nel Milanese un aumento su base annua superiore ai 2 punti sia per la produzione industriale (+2,7%) sia per gli ordini (+2,3%), mentre si attesta supera il punto e mezzo per il fatturato (+1,6%).

Il confronto territoriale tra area metropolitana milanese e regione evidenzia inoltre una sostenuta involuzione della dinamica per la manifattura artigiana della Lombardia, per la quale si registra una stagnazione produttiva associata a una flessione dei ricavi industriali
(-0,8%) e del portafoglio ordini (-1,7%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Nonostante il risultato positivo conseguito dall’artigianato milanese nel secondo trimestre 2024, le aspettative espresse dalle imprese per il trimestre successivo subiscono un drastico peggioramento, che coinvolge tutte le variabili: produzione industriale, domanda interna e occupazione.

Il sentiment complessivo delle imprese rimane quindi stabilmente inserito in un quadrante negativo, essendo prevalenti i giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio degli indicatori registra in particolare per la produzione industriale e la domanda interna un aumento significativo della quota di imprese con prospettive in peggioramento, determinando saldi negativi più ampi rispetto alla precedente rilevazione: produzione -25,2% (-14,8% nel precedente trimestre), domanda interna -26,8% (-24,2% nel primo trimestre 2024).

Nei confronti dell’occupazione, circa nove imprese su dieci stimano un’invarianza dei livelli occupazionali, mentre si registra un’accentuazione della dinamica negativa dei saldi per la restante quota di imprese (-4,7% contro -2,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2024 registra segnali negativi per l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese.

A fronte di una contrazione della produzione, allineata alla dinamica regionale, il quadro degli indicatori congiunturali evidenzia una stagnazione del fatturato e un calo degli ordini, in particolare della componente estera.

L’analisi di dettaglio mette quindi in luce una dinamica di arretramento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100) rispetto al trimestre precedente, fissando quindi il livello dei volumi prodotti trimestralmente a quota 121,9 corrispondente a una flessione – al netto della stagionalità – pari a -0,7%, identica quindi all’arretramento dell’industria lombarda (-0,7%).

La consistente frenata registrata nel trimestre si è, inoltre, riflessa sulla dinamica tendenziale, ovvero sull’andamento della produzione industriale raffrontato al secondo trimestre dello scorso anno, che palesa quindi un arretramento (-0,2%).

 

 
Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2024, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera della città metropolitana di Milano registra un peggioramento generale degli indicatori, la battuta d’arresto è consistente sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini, in particolare di matrice estera.

L’analisi di dettaglio registra quindi, al netto della stagionalità, una flessione della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (-0,7%), che per intensità è pari all’arretramento palesato dalla dinamica produttiva dell’industria lombarda (-0,7%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia una divergenza significativa degli andamenti tra la manifattura locale e quella regionale.

Le criticità maggiori per la manifattura milanese emergono per gli ordini esteri, la cui flessione (-1,6%) si palesa, infatti, di portata molto più ampia rispetto all’arretramento contenuto registrato dall’industria lombarda (-0,3%).

Relativamente agli ordini interni, la diminuzione registrata dall’area milanese (-0,3%) non trova corrispondenza in termini di dinamica rispetto al trend regionale che, seppure in misura contenuta, mostra ancora un aumento (+0,4%).

In relazione al fatturato, sono invece ridotte ai minimi termini le differenziazioni tra la dimensione locale – in stagnazione – e regionale per la quale si palesa un debole aumento (+0,2%).

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno, la dinamica degli indicatori registra un quadro di arretramento che si riflette in particolare sul fatturato e sugli ordini e, in misura minore, sulla produzione industriale.

L’analisi di dettaglio degli andamenti tendenziali evidenzia, nonostante la rilevante frenata registrata su base trimestrale, un percorso discendente della produzione industriale di moderata intensità (-0,2%).

Il soft landing intrapreso dall’area milanese rispetto alla dinamica della regione (-1,2%) beneficia di un contesto di partenza dei livelli produttivi, riferiti ossia al precedente anno, nettamente migliore per il Milanese rispetto alla Lombardia.

In relazione al fatturato, la flessione milanese (-0,9%) si allinea al trend negativo della Lombardia (-0,9%). Entrambi i sistemi manifatturieri hanno sofferto in particolare la consistente flessione della componente interna: Milano (-2,8%), Lombardia (-2,4%).

Nei confronti del fatturato estero, le dinamiche territoriali hanno mostrato una progressione più ampia per l’industria milanese (+2,4%) rispetto all’industria regionale (+1,4%).

Con riferimento agli ordini, il contesto registra una dinamica peggiore per l’industria milanese (-1,4%) rispetto alla Lombardia, dove l’arretramento è limitato (-0,5%) e pariteticamente distribuito tra componente interna (-0,5%) ed estera (-0,6%). In ambito milanese, l’arretramento degli ordini è ascrivibile invece principalmente alla flessione del mercato estero (-2%) e secondariamente dalla contrazione del canale interno (-1%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il confronto tra i sistemi manifatturieri dell’Eurozona e dell’Italia da un lato e le manifatture della Lombardia e della città metropolitana di Milano dall’altro evidenziano un comune percorso discendente dei volumi produttivi.

Relativamente all’industria manifatturiera italiana, la dinamica si è manifestata in significativo arretramento: le ultime rilevazioni Istat confermano un trend ampiamente negativo, con una flessione superiore a 3 punti percentuali su base annua rispetto ai primi cinque mesi del precedente anno e di oltre 1 punto nei confronti del primo trimestre 2024 (-1,2%) secondo le nostre stime.

Con riferimento ai sistemi manifatturieri della Lombardia e della città metropolitana di Milano, entrambi hanno registrato una flessione della produzione nel secondo trimestre, (-0,7% su base trimestrale), che tuttavia si è riflessa con intensità differente sui rispettivi andamenti tendenziali, evidenziando una maggiore criticità per l’industria regionale (-1,2%) rispetto alla dimensione locale (-0,2%) in termini di arretramento dei volumi prodotti.

Segnali non particolarmente brillanti emergono, inoltre, per la manifattura dell’Eurozona, in debole aumento rispetto al precedente trimestre (+0,2%).

 

 
Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro ha evidenziato nel secondo trimestre 2024 un contesto ancora complessivamente positivo, nonostante inizino a emergere alcuni segnali di ampliamento della base imprenditoriale in relazione all’utilizzo della cassa integrazione (CIG).

Relativamente alla cassa integrazione, si registra una lieve diminuzione della sua incidenza oraria in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro, che passa all’1,1%, contro l’1,2% del precedente trimestre.

Tuttavia, a fronte di questa lieve diminuzione del monte ore di utilizzo della cassa integrazione, si è registrato rispetto alla rilevazione precedente, un aumento di 4 punti della platea di imprese utilizzatrici (10,3% contro 6,3% del trimestre precedente).

Il contesto di consolidamento delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione si colloca, inoltre, a livello occupazionale in un quadro complessivo di crescita, con un saldo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2024 si sono drasticamente ridimensionate sia in relazione alle aspettative sulla produzione industriale sia nei confronti delle prospettive sulla domanda attesa dai mercati, collocando in particolare le attese sulla produzione e la domanda interna in un quadrante negativo.

Rispetto al trimestre precedente si è, infatti, assistito a un netto peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti alle attese per il terzo trimestre 2024 sia in relazione alla produzione industriale (-3,9% contro +9,9%) sia nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno (-11% contro +2,6%).

Anche per le aspettative delle imprese per il mercato estero, il contesto della rilevazione trimestrale evidenzia un ridimensionamento significativo delle previsioni, pur rimanendo ancora in un quadrante positivo (+4,5% contro +10,8%).

Nei confronti dell’occupazione, il percorso di miglioramento dei saldi, avviato nell’ultima rilevazione, subisce anch’esso una battuta d’arresto, posizionando il saldo trimestrale a +2,1% (+8,1% nel precedente trimestre).

 

 

 

Ulteriori elementi di previsione derivano, inoltre, dal confronto tra il piano quantitativo, afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, e la dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a produzione, occupazione, domanda interna ed estera.

Il percorso discendente intrapreso dal ciclo della produzione industriale nel secondo trimestre 2024 trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale un peggioramento del sentiment espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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2024
Settori

Il primo trimestre 2024 registra un quadro di diffusa flessione delle esportazioni tra i diversi comparti di attività dell’area metropolitana milanese, evidenziando una contrazione complessiva di oltre 377 milioni di euro (-2,6%) nei confronti del primo trimestre dello scorso anno.

Solo il settore dei macchinari e apparecchi si pone in controtendenza rispetto al trend negativo ottenendo un rilevante incremento dell’export quantificabile in oltre 80 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2023 (+4,1%).

Tra i settori portanti delle esportazioni milanesi si segnalano le rilevanti perdite subite dalla filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori, oltre 200 milioni (-6,8%), e dalle produzioni chimiche, in arretramento di oltre 130 milioni rispetto allo scorso anno (-7,5%).

Seguono in valore i comparti dei mezzi di trasporto, con circa 73 milioni di euro di deficit (-17,2%), della farmaceutica, (-4,4%) e dei prodotti in metallo (-5,7%), entrambi in flessione su base annua per oltre 60 milioni.

Tra gli altri settori, il primo trimestre 2024 si chiude in significativa flessione sia per i prodotti della gomma-plastica (-5,7%) sia per le esportazioni delle industrie dell’elettronica (-4,4%) ed elettriche (-1,2%).

In relazione all’import, il trend negativo che si è registrato (-7,9%) è da ascrivere ai settori più rappresentativi, in particolare a quelli afferenti ai macchinari e apparecchi (-14,6%), alla filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-10,1%) e ai comparti dei prodotti elettrici (-21,2%) ed elettronici (-14%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese nel primo trimestre 2024 mostrano, su base annua, una rilevante contrazione dei mercati europei (-3,2%), alla quale si è associata una significativa flessione delle esportazioni verso le Americhe (-9,2%) e gli Stati Uniti in particolare (-14,7%).

Nello specifico, il mercato principale di sbocco dell’area metropolitana milanese – ossia l’Europa – evidenzia una perdita di oltre 265 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Sulla performance continentale insiste in particolare la flessione di circa 200 milioni dei mercati dell’Unione Europea (-3,8%) rispetto alle piazze di destino non UE (-2,2%).

Nei confronti dei mercati asiatici, il primo trimestre 2024 ha evidenziato, invece, un aumento contenuto delle esportazioni (+2,3%), sostenuto in particolare dalle dinamiche di crescita registrate dai mercati del Medio Oriente (+11,7%) e dell’Asia Centrale (+3,2%), dove è rilevante l’aumento dell’export in India (+6,1%), verso la quale si concentrano i due terzi dei flussi esportativi diretti in tale area.

In relazione ai mercati dell’Asia Orientale, primo mercato di riferimento delle esportazioni milanesi dirette in Asia, il primo trimestre 2024 ha evidenziato un arretramento complessivo dell’export (-1,1%), sul quale hanno gravato in particolare le sostenute flessioni registrate verso i mercati del Giappone (-5,8%) e della Corea del Sud (-13,5%).

Tra i mercati dell’export in crescita si segnalano invece la Cina (+5,8%) e la zona speciale cinese di Hong Kong (+16,3%).

Se consideriamo le importazioni, la suddivisione geografica per area di provenienza evidenzia un trend di flessione diffusa, che coinvolge in particolare l’Asia (-19,8%), seguita per intensità dall’Europa (-5,6%) e dalle Americhe (-2,5%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2024 si è registrato un rilevante arretramento della capacità esportativa dell’area milanese verso l’Europa (-3,2%), ascrivibile alla flessione dei mercati inclusi nell’Unione Europea (-3,8%), a cui si è associata una diminuzione dell’export verso le mete di destino non UE (-2,2%), influenzata dalla profonda flessione del Regno Unito (-12,5%) e dalla continuazione del trend negativo delle esportazioni verso la Russia (-23,8%), non sufficientemente bilanciate dall’aumento registrato verso la Svizzera (+4,6%).

Nei confronti dell’Unione Europea, la contrazione registrata è da ascriversi alla maggioranza dei mercati di riferimento dell’area metropolitana milanese, che insieme rappresentano oltre i tre quarti dell’export verso lo spazio economico comune.

In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti per la città metropolitana si è registrata una significativa flessione delle esportazioni verso l’Olanda (-13,2%), la Germania (-6,9%), la Spagna (-7,8%) e il Belgio (-2,6%), oltre a un contenuto arretramento verso la Francia (-0,6%).

A tale trend negativo si sono associate – tra le piazze minori dell’export – le contrazioni registrate verso la Romania (-20,3%) e la Cechia (-2,8%).

Sempre tra i partner comunitari più rilevanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare che il primo trimestre 2024 si è invece chiuso ancora in crescita per le esportazioni dirette verso la Polonia (+4,9%), il Portogallo (+32,3%) e la Grecia (+4,4%).

In relazione alle importazioni dai mercati dell’Unione Europea, il quadro complessivo registra una significativa flessione (-6,7%), che incide in misura determinante sul trend dei flussi commerciali complessivi in entrata dall’Europa (-5,6%). Tra i partner più rilevanti si osserva un trend negativo particolarmente intenso per l’import proveniente dalla Germania (-5,5%), l’Olanda (-10,6%), la Spagna (-10,8%) e il Belgio (-8,4%).