Le direttrici geografiche dell’export milanese evidenziano che i mercati europei di sbocco assorbono oltre il 57% dei flussi dell’interscambio diretti all’estero, pari a 16,3 miliardi di euro, dei quali 10,5 circa sono diretti ai Paesi inclusi nel perimetro dell’Unione Europea e circa 5,9 miliardi si indirizzano verso Paesi europei esterni alla UE.
In particolare, tra questi mercati le quote più rilevanti di export sono convogliate verso la Svizzera (3,2 miliardi circa) e il Regno Unito (1,3 miliardi), che insieme rappresentano oltre i tre quarti delle esportazioni dirette verso l’area, mentre meno rilevanti sono i flussi esportativi verso la Turchia (700 milioni) e la Federazione Russa (oltre 200 milioni), sulla quale incide in misura rilevante l’embargo commerciale.
Tra i mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel primo semestre 2024 le esportazioni milanesi verso il continente sono state pari a 6,1 miliardi di euro, costituendo oltre un quinto dell’export milanese.
La suddivisione del continente evidenzia che quasi i due terzi di questi flussi interessano l’Asia Orientale (4 miliardi di euro), dei quali 1,4 miliardi sono diretti in Cina e 1,3 miliardi verso le quattro Tigri Asiatiche, dove si registra una significativa preminenza tra i mercati da parte della zona speciale cinese di Hong Kong (413 milioni) e della Corea del Sud (600 milioni).
La seconda destinazione extra-UE per ordine di grandezza è rappresentata dall’America (4,4 miliardi e 15,3% del totale export) e in particolare dagli USA, con oltre 3 miliardi di euro (10,6%).
In relazione alle importazioni della città metropolitana di Milano, la ripartizione per partner geografico di provenienza evidenzia che le importazioni del primo semestre del 2024 provengono per tre quarti dai Paesi europei, pari a 31,4 miliardi di euro, in modo particolare dai Paesi UE (27,1 miliardi circa).
L’import di matrice extra-europea riguarda i Paesi asiatici, per un ammontare pari a 7,5 miliardi di euro (il 17,9% del totale import provinciale).
È più ridotta, invece, la quota di importazioni provenienti dal continente americano, quantificabile in 2,1 miliardi di euro (5%), dei quali 1,3 miliardi ascrivibili all’import made in USA.
La dinamica delle esportazioni milanesi per area geografica registra un calo diffuso, sia nei mercati europei che extra-europei.
L’export verso l’Europa si è contratto del 2,2% rispetto ai primi sei mesi del 2023; la dinamica è ascrivibile sia alla riduzione dell’1,4% dei flussi esportativi diretti verso il perimetro dell’Unione Europea sia alla flessione registrata nei mercati europei esterni alla UE (-3,5%), determinata in particolare dal calo a doppia cifra delle esportazioni per il Regno Unito (-10,2%).
In relazione ai mercati extra-europei, si rileva una significativa flessione dell’export verso l’America (-6,1%), nei confronti della quale si riscontra un calo molto rilevante verso gli Stati Uniti (-8,8%).
Per quanto concerne i mercati asiatici, la contrazione complessiva (-2,5%) è da ascrivere alla flessione registrata dall’Asia Orientale (-7,2%). In particolare, si segnalano le consistenti variazioni negative delle esportazioni dirette in Cina (-6,5%) e Giappone (-9,4%) e verso l’area delle Tigri Asiatiche (-7,9%), dove la contrazione è stata particolarmente rilevante nei confronti della Corea del Sud (-18,1%), mentre si è registrata una robusta crescita per Hong Kong (+8,2%).
Diversa intonazione hanno assunto invece i flussi esportativi diretti in Medio Oriente – che per l’area milanese rappresenta la seconda piazza di destinazione più importante in Asia – dove si evidenzia una dinamica di crescita a due cifre (+11,3%).
La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi sei mesi del 2024 ha registrato una flessione complessiva del 4,8%, sulla quale ha inciso in misura preponderante l’arretramento dei mercati europei (-3,5%), trainati da una profonda contrazione dei flussi importativi provenienti dai partner della UE (-4,6%), non sufficientemente bilanciati dalla crescita registrata nei confronti dei Paesi europei non inclusi nell’area (+3,5%).
In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala il modesto aumento dell’import proveniente dall’America (+0,5%) e la riduzione di quello di matrice USA (-1%).
Rispetto alle importazioni dall’Asia, la dinamica complessiva ha registrato una flessione a doppia cifra (-12,6%), ascrivibile alla profonda contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-14,1%), che ha interessato in particolare le merceologie provenienti dal Giappone (-35,1%), dalla Cina (-13,4%) e dalle quattro Tigri Asiatiche (-12%), in particolare da Taiwan (-19,8%) e dalla Corea del Sud (-10,8%).