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Secondo
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2024

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Indice del fatturato dei servizi

Nei secondo trimestre del 2024 è proseguita la crescita del fatturato dei servizi nella provincia di Milano sia rispetto al primo trimestre sia nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Il dettaglio mostra come la crescita del fatturato abbia coinvolto oltre la metà delle imprese dei servizi, con il 39% di esse interessato da aumenti superiori ai 5 punti percentuali.

Relativamente invece all’area di diminuzione del fatturato, il 23,8% delle imprese ha dichiarato una flessione superiore ai 5 punti su base annua.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è consolidato ulteriormente nel secondo trimestre del 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 139 (era stato di 137,8 nel trimestre precedente).

Il rafforzamento della dinamica del fatturato, come anticipato, si evidenzia anche su base tendenziale. Coerentemente con il trend dei periodi precedenti, il secondo trimestre del 2024 ha registrato una continuazione del percorso espansivo (+2,8%).

 

 
Classi dimensionali

Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, il quadro di dettaglio milanese registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le classi dimensionali, leggermente migliore di quanto ottenuto complessivamente dal settore dei servizi in Lombardia.

Il raffronto tra le dinamiche del fatturato indica, infatti, una differenziazione degli andamenti, a vantaggio della città metropolitana di Milano: +2,8% conto +2,7% della regione Lombardia.

Per l’area milanese, il dettaglio dimensionale registra saggi incrementali del fatturato inferiori alla variazione totale per le classi di micro (+1,5%) e piccola dimensione (+1,1%). Superiore alla media del settore, la performance delle medie e grandi aziende, che continuano ad assolvere pienamente alla tradizionale funzione di traino dell’economia.

Il trend si ripresenta, con scale di intensità differenti, nel terziario regionale, dove si riscontra una dinamica contenuta per le imprese da 3 a 9 addetti (+1%) e uno sviluppo più corposo per le aziende medio-grandi.

Sia in ambito metropolitano che a livello regionale, dunque, sono le imprese di dimensione maggiore a sostenere la crescita dei servizi.

 

 
Settori

Nell’ambito dei settori che compongono i servizi della città metropolitana di Milano si registra una divaricazione delle dinamiche del fatturato tra il comparto del commercio all’ingrosso – in terreno negativo – e gli altri rami di attività del terziario, in aumento rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo le attività rientranti nel perimetro della distribuzione delle merci, il focus di analisi evidenzia una fase di debolezza del commercio all’ingrosso a livello territoriale, che ha determinato una lieve flessione del volume d’affari nell’area milanese (-0,1%) e una più accentuata diminuzione in Lombardia (-0,9%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra una dinamica incrementale del fatturato (+3,4%), grosso modo in linea con quanto rilevato in Lombardia (+3,6%).

Con riferimento agli altri settori, nel secondo trimestre 2024 è continuato il trend espansivo del comparto degli alberghi e ristoranti (+3,2%), andamento riscontrabile anche nell’ambito delle imprese attive in Lombardia (+2,8%).

Allo stesso modo, relativamente al settore dei servizi alle persone, un trend simile accomuna la città metropolitana di Milano e la Lombardia: in particolare, il segmento evidenzia un aumento del fatturato pari rispettivamente a +2,4% e + 2,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le stime degli operatori dei servizi per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano una divergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione.

In relazione al fatturato, si nota un peggioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+9,6% contro +12,2% %), determinato da una diminuzione della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre (22,7% contro 25,8% della rilevazione precedente).

Passando alle aspettative sull’occupazione per il terzo trimestre 2024, si osserva un miglioramento di 1,4 punti circa del saldo complessivo delle risposte (+11,2% contro +9,7%), determinato da un calo dell’area di diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (5,5% contro 8,5%), in un contesto nel quale rimane rilevante l’ipotesi di stabilità, condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese nel secondo trimestre del 2024 ha evidenziato un marcato peggioramento della dinamica del fatturato, con un lieve decremento sia rispetto allo scorso periodo sia al secondo trimestre del 2023. Come si evince dal grafico, si tratta di un rallentamento progressivo della crescita che ha portato a una progressiva erosione della variazione tendenziale da inizio 2023 a oggi.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è collocato a quota 108,4 con una minima variazione negativa (-0,1% destagionalizzato) rispetto al primo trimestre dell’anno.

Per quanto riguarda la variazione tendenziale, quindi a confronto con il secondo trimestre del 2023, si osserva analogamente una riduzione minima dello 0,1%, il primo dato di segno negativo che si registra da inizio 2021. Il primo trimestre dell’anno aveva invece ancora segnato una crescita annua di discreta entità (0,9%), seppure in rallentamento.

 

 
Classi dimensionali

Nel secondo trimestre 2024, il peggioramento della dinamica del fatturato del commercio al dettaglio milanese trova riscontro anche nei dati lombardi. A livello regionale si osserva in realtà una flessione annua del fatturato del commercio dello 0,7%, un dato più critico rispetto a quello di Milano, che come abbiamo visto, risulta del -0,1%.

In termini di classi dimensionali si nota una performance particolarmente negativa per le medie imprese (50-199 addetti) milanesi, mentre per entrambi i livelli territoriali le grandi imprese registrano un dato di segno positivo.

A livello milanese si rileva una crescita del fatturato delle grandi imprese del 2,9%, a cui si accompagna un dato positivo anche per le micro (+1,9%) e le piccole (+3,5%), mentre le medie imprese sono le principali responsabili del peggioramento della dinamica, registrando una flessione dell’8,3% rispetto al secondo trimestre del 2023.

In regione si osserva una tenuta per la sola classe delle grandi imprese, che registrano un incremento annuo del fatturato del 2%, non sufficiente a compensare le perdite che hanno riguardato le classi dimensionali più piccole, in particolare le micro (-1,4%) e le medie (-1,2%).

 

 
Settori

Nel secondo trimestre 2024, il quadro settoriale del commercio evidenzia per Milano una netta divaricazione tra la buona performance del commercio specializzato, sia alimentare che non, in contrasto con la decisa flessione del comparto despecializzato. A livello regionale si osserva un’analoga difficoltà del commercio despecializzato, ma allo stesso tempo la performance del commercio specializzato risulta peggiore a confronto con Milano.

Il quadro di dettaglio settoriale indica nel secondo trimestre del 2024 un incremento del volume d’affari per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+2,5%), mentre in Lombardia la dinamica risulta in forte rallentamento (+0,2%).

Il commercio non alimentare presenta un quadro analogo: la crescita annua del fatturato delle imprese milanesi risulta ancora in terreno positivo (+1,9%), in Lombardia si registra invece una fase di difficoltà (-0,5%) già emersa lo scorso trimestre.

Riguardo al commercio despecializzato, la dinamica evidenzia – come accennato – una flessione rispetto al secondo trimestre del 2023 sia a Milano (-3,8%) che in regione (-1%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), risultano in linea con il clima di fiducia relativamente pessimista emerso lo scorso trimestre, registrando un saldo negativo per fatturato e ordini e solo leggermente positivo per l’occupazione.

In particolare, per quanto riguarda le stime sui ricavi futuri si osserva una quota di operatori che ipotizzano una riduzione (32,7%) più che doppia rispetto a quanti si attendono invece una crescita (15%).

Una distribuzione paragonabile si osserva per i giudizi relativi all’andamento degli ordini rivolti ai fornitori, per i quali il saldo delle aspettative peggiora sensibilmente a confronto con quanto rilevato tre mesi fa, passando da -14,6 punti percentuali a -22,4 punti percentuali.

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono invece orientate verso un quadro di stabilità, con un saldo complessivo leggermente positivo (2,3).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Contrariamente al quadro di stagnazione registrato in Lombardia, l’artigianato manifatturiero milanese ha evidenziato nel secondo trimestre 2024 una crescita dell’attività industriale che ha coinvolto, con diverse scale di intensità, sia la produzione industriale sia la dinamica degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

In particolare, l’incremento della produzione rispetto al precedente trimestre ha fissato il valore dell’indice trimestrale (2015=100), al netto della stagionalità, a quota 108,1 corrispondente a un aumento dello 0,9% su base trimestrale.

L’incremento registrato nel trimestre si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando una sostenuta progressione della produzione rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+2,7%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese registra, nel secondo trimestre 2024, una progressione dell’attività industriale che interessa, con differenti scale di intensità, sia la dinamica della produzione industriale che gli andamenti del fatturato e degli ordini.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese evidenzia – al netto degli effetti stagionali – un aumento consistente (+0,9%) che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, nei confronti del quale si osserva una debole dinamica (+0,1%).

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, la crescita ottenuta dall’artigianato milanese (+1,9% e +2% rispettivamente) contrasta ampiamente con quanto registrato dal comparto nel territorio della regione, nei confronti del quale si è osservata un’invarianza del fatturato associata a una contrazione delle commesse acquisite nel trimestre (-0,1%).

 

 
Analisi tendenziale

La ripresa dell’attività industriale su base trimestrale si è riflessa nel secondo trimestre 2024 sul quadro analitico degli indicatori tendenziali, ricollocando la produzione industriale, il fatturato e gli ordini dell’artigianato milanese in un quadrante di crescita dopo la battuta d’arresto rilevata nel precedente trimestre.

Il cambio di passo registrato dall’artigianato della città metropolitana si è quindi riverberato sulla crescita dei volumi prodotti e sulle dimensioni tendenziali del fatturato e degli ordini.

L’analisi di dettaglio declinata sui singoli indicatori mostra quindi nel Milanese un aumento su base annua superiore ai 2 punti sia per la produzione industriale (+2,7%) sia per gli ordini (+2,3%), mentre si attesta supera il punto e mezzo per il fatturato (+1,6%).

Il confronto territoriale tra area metropolitana milanese e regione evidenzia inoltre una sostenuta involuzione della dinamica per la manifattura artigiana della Lombardia, per la quale si registra una stagnazione produttiva associata a una flessione dei ricavi industriali
(-0,8%) e del portafoglio ordini (-1,7%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Nonostante il risultato positivo conseguito dall’artigianato milanese nel secondo trimestre 2024, le aspettative espresse dalle imprese per il trimestre successivo subiscono un drastico peggioramento, che coinvolge tutte le variabili: produzione industriale, domanda interna e occupazione.

Il sentiment complessivo delle imprese rimane quindi stabilmente inserito in un quadrante negativo, essendo prevalenti i giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio degli indicatori registra in particolare per la produzione industriale e la domanda interna un aumento significativo della quota di imprese con prospettive in peggioramento, determinando saldi negativi più ampi rispetto alla precedente rilevazione: produzione -25,2% (-14,8% nel precedente trimestre), domanda interna -26,8% (-24,2% nel primo trimestre 2024).

Nei confronti dell’occupazione, circa nove imprese su dieci stimano un’invarianza dei livelli occupazionali, mentre si registra un’accentuazione della dinamica negativa dei saldi per la restante quota di imprese (-4,7% contro -2,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre 2024 registra segnali negativi per l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese.

A fronte di una contrazione della produzione, allineata alla dinamica regionale, il quadro degli indicatori congiunturali evidenzia una stagnazione del fatturato e un calo degli ordini, in particolare della componente estera.

L’analisi di dettaglio mette quindi in luce una dinamica di arretramento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100) rispetto al trimestre precedente, fissando quindi il livello dei volumi prodotti trimestralmente a quota 121,9 corrispondente a una flessione – al netto della stagionalità – pari a -0,7%, identica quindi all’arretramento dell’industria lombarda (-0,7%).

La consistente frenata registrata nel trimestre si è, inoltre, riflessa sulla dinamica tendenziale, ovvero sull’andamento della produzione industriale raffrontato al secondo trimestre dello scorso anno, che palesa quindi un arretramento (-0,2%).

 

 
Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2024, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera della città metropolitana di Milano registra un peggioramento generale degli indicatori, la battuta d’arresto è consistente sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini, in particolare di matrice estera.

L’analisi di dettaglio registra quindi, al netto della stagionalità, una flessione della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (-0,7%), che per intensità è pari all’arretramento palesato dalla dinamica produttiva dell’industria lombarda (-0,7%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia una divergenza significativa degli andamenti tra la manifattura locale e quella regionale.

Le criticità maggiori per la manifattura milanese emergono per gli ordini esteri, la cui flessione (-1,6%) si palesa, infatti, di portata molto più ampia rispetto all’arretramento contenuto registrato dall’industria lombarda (-0,3%).

Relativamente agli ordini interni, la diminuzione registrata dall’area milanese (-0,3%) non trova corrispondenza in termini di dinamica rispetto al trend regionale che, seppure in misura contenuta, mostra ancora un aumento (+0,4%).

In relazione al fatturato, sono invece ridotte ai minimi termini le differenziazioni tra la dimensione locale – in stagnazione – e regionale per la quale si palesa un debole aumento (+0,2%).

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno, la dinamica degli indicatori registra un quadro di arretramento che si riflette in particolare sul fatturato e sugli ordini e, in misura minore, sulla produzione industriale.

L’analisi di dettaglio degli andamenti tendenziali evidenzia, nonostante la rilevante frenata registrata su base trimestrale, un percorso discendente della produzione industriale di moderata intensità (-0,2%).

Il soft landing intrapreso dall’area milanese rispetto alla dinamica della regione (-1,2%) beneficia di un contesto di partenza dei livelli produttivi, riferiti ossia al precedente anno, nettamente migliore per il Milanese rispetto alla Lombardia.

In relazione al fatturato, la flessione milanese (-0,9%) si allinea al trend negativo della Lombardia (-0,9%). Entrambi i sistemi manifatturieri hanno sofferto in particolare la consistente flessione della componente interna: Milano (-2,8%), Lombardia (-2,4%).

Nei confronti del fatturato estero, le dinamiche territoriali hanno mostrato una progressione più ampia per l’industria milanese (+2,4%) rispetto all’industria regionale (+1,4%).

Con riferimento agli ordini, il contesto registra una dinamica peggiore per l’industria milanese (-1,4%) rispetto alla Lombardia, dove l’arretramento è limitato (-0,5%) e pariteticamente distribuito tra componente interna (-0,5%) ed estera (-0,6%). In ambito milanese, l’arretramento degli ordini è ascrivibile invece principalmente alla flessione del mercato estero (-2%) e secondariamente dalla contrazione del canale interno (-1%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il confronto tra i sistemi manifatturieri dell’Eurozona e dell’Italia da un lato e le manifatture della Lombardia e della città metropolitana di Milano dall’altro evidenziano un comune percorso discendente dei volumi produttivi.

Relativamente all’industria manifatturiera italiana, la dinamica si è manifestata in significativo arretramento: le ultime rilevazioni Istat confermano un trend ampiamente negativo, con una flessione superiore a 3 punti percentuali su base annua rispetto ai primi cinque mesi del precedente anno e di oltre 1 punto nei confronti del primo trimestre 2024 (-1,2%) secondo le nostre stime.

Con riferimento ai sistemi manifatturieri della Lombardia e della città metropolitana di Milano, entrambi hanno registrato una flessione della produzione nel secondo trimestre, (-0,7% su base trimestrale), che tuttavia si è riflessa con intensità differente sui rispettivi andamenti tendenziali, evidenziando una maggiore criticità per l’industria regionale (-1,2%) rispetto alla dimensione locale (-0,2%) in termini di arretramento dei volumi prodotti.

Segnali non particolarmente brillanti emergono, inoltre, per la manifattura dell’Eurozona, in debole aumento rispetto al precedente trimestre (+0,2%).

 

 
Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro ha evidenziato nel secondo trimestre 2024 un contesto ancora complessivamente positivo, nonostante inizino a emergere alcuni segnali di ampliamento della base imprenditoriale in relazione all’utilizzo della cassa integrazione (CIG).

Relativamente alla cassa integrazione, si registra una lieve diminuzione della sua incidenza oraria in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro, che passa all’1,1%, contro l’1,2% del precedente trimestre.

Tuttavia, a fronte di questa lieve diminuzione del monte ore di utilizzo della cassa integrazione, si è registrato rispetto alla rilevazione precedente, un aumento di 4 punti della platea di imprese utilizzatrici (10,3% contro 6,3% del trimestre precedente).

Il contesto di consolidamento delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione si colloca, inoltre, a livello occupazionale in un quadro complessivo di crescita, con un saldo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2024 si sono drasticamente ridimensionate sia in relazione alle aspettative sulla produzione industriale sia nei confronti delle prospettive sulla domanda attesa dai mercati, collocando in particolare le attese sulla produzione e la domanda interna in un quadrante negativo.

Rispetto al trimestre precedente si è, infatti, assistito a un netto peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti alle attese per il terzo trimestre 2024 sia in relazione alla produzione industriale (-3,9% contro +9,9%) sia nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno (-11% contro +2,6%).

Anche per le aspettative delle imprese per il mercato estero, il contesto della rilevazione trimestrale evidenzia un ridimensionamento significativo delle previsioni, pur rimanendo ancora in un quadrante positivo (+4,5% contro +10,8%).

Nei confronti dell’occupazione, il percorso di miglioramento dei saldi, avviato nell’ultima rilevazione, subisce anch’esso una battuta d’arresto, posizionando il saldo trimestrale a +2,1% (+8,1% nel precedente trimestre).

 

 

 

Ulteriori elementi di previsione derivano, inoltre, dal confronto tra il piano quantitativo, afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, e la dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a produzione, occupazione, domanda interna ed estera.

Il percorso discendente intrapreso dal ciclo della produzione industriale nel secondo trimestre 2024 trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale un peggioramento del sentiment espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Primo
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2024
Settori

Il primo trimestre 2024 registra un quadro di diffusa flessione delle esportazioni tra i diversi comparti di attività dell’area metropolitana milanese, evidenziando una contrazione complessiva di oltre 377 milioni di euro (-2,6%) nei confronti del primo trimestre dello scorso anno.

Solo il settore dei macchinari e apparecchi si pone in controtendenza rispetto al trend negativo ottenendo un rilevante incremento dell’export quantificabile in oltre 80 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2023 (+4,1%).

Tra i settori portanti delle esportazioni milanesi si segnalano le rilevanti perdite subite dalla filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori, oltre 200 milioni (-6,8%), e dalle produzioni chimiche, in arretramento di oltre 130 milioni rispetto allo scorso anno (-7,5%).

Seguono in valore i comparti dei mezzi di trasporto, con circa 73 milioni di euro di deficit (-17,2%), della farmaceutica, (-4,4%) e dei prodotti in metallo (-5,7%), entrambi in flessione su base annua per oltre 60 milioni.

Tra gli altri settori, il primo trimestre 2024 si chiude in significativa flessione sia per i prodotti della gomma-plastica (-5,7%) sia per le esportazioni delle industrie dell’elettronica (-4,4%) ed elettriche (-1,2%).

In relazione all’import, il trend negativo che si è registrato (-7,9%) è da ascrivere ai settori più rappresentativi, in particolare a quelli afferenti ai macchinari e apparecchi (-14,6%), alla filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-10,1%) e ai comparti dei prodotti elettrici (-21,2%) ed elettronici (-14%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese nel primo trimestre 2024 mostrano, su base annua, una rilevante contrazione dei mercati europei (-3,2%), alla quale si è associata una significativa flessione delle esportazioni verso le Americhe (-9,2%) e gli Stati Uniti in particolare (-14,7%).

Nello specifico, il mercato principale di sbocco dell’area metropolitana milanese – ossia l’Europa – evidenzia una perdita di oltre 265 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Sulla performance continentale insiste in particolare la flessione di circa 200 milioni dei mercati dell’Unione Europea (-3,8%) rispetto alle piazze di destino non UE (-2,2%).

Nei confronti dei mercati asiatici, il primo trimestre 2024 ha evidenziato, invece, un aumento contenuto delle esportazioni (+2,3%), sostenuto in particolare dalle dinamiche di crescita registrate dai mercati del Medio Oriente (+11,7%) e dell’Asia Centrale (+3,2%), dove è rilevante l’aumento dell’export in India (+6,1%), verso la quale si concentrano i due terzi dei flussi esportativi diretti in tale area.

In relazione ai mercati dell’Asia Orientale, primo mercato di riferimento delle esportazioni milanesi dirette in Asia, il primo trimestre 2024 ha evidenziato un arretramento complessivo dell’export (-1,1%), sul quale hanno gravato in particolare le sostenute flessioni registrate verso i mercati del Giappone (-5,8%) e della Corea del Sud (-13,5%).

Tra i mercati dell’export in crescita si segnalano invece la Cina (+5,8%) e la zona speciale cinese di Hong Kong (+16,3%).

Se consideriamo le importazioni, la suddivisione geografica per area di provenienza evidenzia un trend di flessione diffusa, che coinvolge in particolare l’Asia (-19,8%), seguita per intensità dall’Europa (-5,6%) e dalle Americhe (-2,5%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2024 si è registrato un rilevante arretramento della capacità esportativa dell’area milanese verso l’Europa (-3,2%), ascrivibile alla flessione dei mercati inclusi nell’Unione Europea (-3,8%), a cui si è associata una diminuzione dell’export verso le mete di destino non UE (-2,2%), influenzata dalla profonda flessione del Regno Unito (-12,5%) e dalla continuazione del trend negativo delle esportazioni verso la Russia (-23,8%), non sufficientemente bilanciate dall’aumento registrato verso la Svizzera (+4,6%).

Nei confronti dell’Unione Europea, la contrazione registrata è da ascriversi alla maggioranza dei mercati di riferimento dell’area metropolitana milanese, che insieme rappresentano oltre i tre quarti dell’export verso lo spazio economico comune.

In particolare, tra le piazze di destino più rilevanti per la città metropolitana si è registrata una significativa flessione delle esportazioni verso l’Olanda (-13,2%), la Germania (-6,9%), la Spagna (-7,8%) e il Belgio (-2,6%), oltre a un contenuto arretramento verso la Francia (-0,6%).

A tale trend negativo si sono associate – tra le piazze minori dell’export – le contrazioni registrate verso la Romania (-20,3%) e la Cechia (-2,8%).

Sempre tra i partner comunitari più rilevanti per il sistema esportativo milanese, possiamo osservare che il primo trimestre 2024 si è invece chiuso ancora in crescita per le esportazioni dirette verso la Polonia (+4,9%), il Portogallo (+32,3%) e la Grecia (+4,4%).

In relazione alle importazioni dai mercati dell’Unione Europea, il quadro complessivo registra una significativa flessione (-6,7%), che incide in misura determinante sul trend dei flussi commerciali complessivi in entrata dall’Europa (-5,6%). Tra i partner più rilevanti si osserva un trend negativo particolarmente intenso per l’import proveniente dalla Germania (-5,5%), l’Olanda (-10,6%), la Spagna (-10,8%) e il Belgio (-8,4%).

 

 

 

 
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Trimestre
Primo
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2024

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese nei primi tre mesi del 2024 ha visto proseguire il sentiero incrementale del fatturato, evidenziando quindi un aumento sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, sebbene la dinamica complessiva mostri una progressiva perdita di slancio, come si rileva dall’indice trimestrale e dalla consistente riduzione dell’intensità di crescita della dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è quindi collocato a quota 108,9 proseguendo nel suo percorso di lento incremento (+0,2% destagionalizzato) e raggiungendo un nuovo punto di massimo della serie storica.

Con riferimento alla crescita tendenziale, la dinamica si è gradualmente attenuata già dallo scorso anno, registrando una perdita costante di capacità propulsiva.

Rispetto al primo trimestre del 2023, l’incremento ottenuto dal fatturato riflette quindi su base annua un andamento decelerativo che si è progressivamente intensificato, dimezzando nel primo trimestre 2024 l’intensità di crescita (+0,9% contro +1,9% del quarto trimestre 2023).

 

 
Classi dimensionali

Nel primo trimestre 2024, il fatturato del commercio milanese ha proseguito nel sentiero di crescita nonostante si sia palesato un rallentamento rispetto al saggio tendenziale del trimestre precedente. Il confronto territoriale tra area milanese e Lombardia evidenzia un ritmo di crescita simile (rispettivamente +0,9% e +0,8%), tuttavia emergono significativi differenziali all’interno delle due aree in relazione alle diverse classi dimensionali di impresa.

Nei confronti dei primi tre mesi dello scorso anno, il quadro di dettaglio dell’area milanese, declinato sulle classi dimensionali, registra una dinamica differenziata tra le micro e piccole imprese da un lato e il segmento delle medie e grandi imprese dall’altro.

La crescita del commercio al dettaglio su scala metropolitana continua, infatti, a essere sostenuta dalle imprese di medie (+1,5%) e grandi dimensioni (+2%). La medesima dinamica del fatturato non è invece riscontrabile a livello regionale, dove si registra un andamento diversificato, con le imprese oltre i 200 addetti in significativa espansione (+4,3%) e le unità di media dimensione in arretramento (-0,2%).

Con riferimento alle micro e piccole imprese, il focus di analisi evidenzia per le imprese da 10 a 49 addetti del territorio milanese criticità ascrivibili all’arretramento tendenziale del fatturato (-0,3%), mentre si mantiene ancora positiva la dinamica del volume d’affari per le micro imprese (+0,9%).

In ambito regionale, le unità di minore dimensione evidenziano invece una debole dinamica per le micro imprese (+0,2%) e un aumento sostenuto del fatturato per le impese da 10 a 49 addetti (+1%).

 

 
Settori

Nel primo trimestre 2024, il quadro settoriale del commercio evidenzia sia nel territorio milanese sia a livello regionale una ripresa per il comparto alimentare e la continuazione del trend espansivo per il commercio despecializzato, mentre si osserva una battuta d’arresto per il fatturato del non alimentare, che assume caratteristiche particolarmente rilevanti in ambito regionale.

Il quadro di dettaglio settoriale registra quindi nel primo trimestre 2024 un consistente aumento del volume d’affari per le imprese del commercio alimentare sia della città metropolitana di Milano (+4,4%) che della Lombardia (+2,3%).

Con riferimento al commercio despecializzato, la dinamica evidenzia un aumento di maggiore intensità per le imprese del comparto presenti nel territorio della regione (+2,3%) rispetto a quelle dell’area metropolitana milanese (+1,5%).

Passando all’analisi del commercio non alimentare, si rileva un differenziale territoriale che avvantaggia l’area metropolitana, dove il fatturato, seppure a un ritmo modesto, è in aumento (+0,3%) rispetto al persistere di una fase di contrazione che lambisce il comparto in Lombardia (-0,5%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il secondo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), permangono ancora in un quadrante negativo sia per il fatturato sia per gli ordini ai fornitori, pur evidenziando un certo grado di recupero rispetto alla rilevazione precedente, mentre per l’occupazione si osserva una stabilità delle aspettative che è condivisa da nove imprese su dieci.

In particolare, per le stime attese sui ricavi futuri si è osservata una consistente riduzione del saldo negativo (da -20% a -5,3%), sintomatico di un miglioramento del sentiment attraverso il passaggio di una quota di imprese dall’area di diminuzione a quella di crescita.

Il quadro analitico per il secondo trimestre evidenzia quindi che l’aumento del fatturato è atteso da un quinto delle imprese intervistate, mentre sono pari a oltre un quarto le imprese del commercio con stime di diminuzione; infine il quadro di stabilità continua a essere condiviso da metà degli operatori per il trimestre successivo.

La dinamica si è replicata in misura più ridotta per gli ordini rivolti ai fornitori: il saldo delle aspettative registra quindi un parziale recupero rispetto alla precedente rilevazione (da -21,5% a -14,6%) in un contesto nel quale la stabilità è prevista da oltre il 60% delle imprese.

Relativamente all’occupazione, per nove operatori su dieci le aspettative si sono invece orientate verso un quadro di stabilità, con un saldo complessivo leggermente positivo.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Primo
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Indice del fatturato dei servizi

Nei primi tre mesi del 2024 è proseguito il sentiero di crescita del fatturato dei servizi milanesi sia nei confronti del precedente trimestre sia rispetto al primo dello scorso anno.

Il focus di approfondimento sulle imprese dei servizi indica quindi un avvio di anno positivo in relazione alla crescita del fatturato che coinvolge circa la metà delle imprese con aumenti superiori ai 5 punti percentuali, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, per circa il 38% delle imprese del terziario.

Relativamente invece all’area di diminuzione del fatturato, la decrescita coinvolge il 31,7% delle imprese dei servizi, con una flessione superiore ai 5 punti su base annua, che interessa un quarto delle unità.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è consolidato ulteriormente nel primo trimestre 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 138 (136,8 nel trimestre precedente).

Il rafforzamento della dinamica del fatturato si evidenzia anche nei confronti del primo trimestre dello scorso anno. Coerentemente al trend tendenziale dei trimestri precedenti, il primo trimestre 2024 ha registrato una continuazione del percorso espansivo (+2,4%).

 

 
Classi dimensionali

Nel primo trimestre 2024, il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano prosegue nel sentiero di crescita nonostante si osservi un rallentamento rispetto al saggio tendenziale dei tre mesi precedenti.

Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, il quadro di dettaglio milanese registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le classi dimensionali, ma inferiore a quanto ottenuto complessivamente dal settore dei servizi in Lombardia.

Il raffronto tra le dinamiche del fatturato indica, infatti, una differenziazione degli andamenti, a vantaggio della regione, tra la Lombardia (+2,6%) e la città metropolitana di Milano (+2,4%).

Per l’area milanese, il dettaglio dimensionale registra dei saggi incrementali del fatturato inferiori alla variazione totale per le classi di micro (+1,6%) e grande dimensione (+2%). In particolare per quest’ultima tipologia si evidenzia un segnale di difficoltà ad assolvere pienamente alla tradizionale funzione di traino del settore.

Il trend si ripresenta, con scale di intensità poco differenti nel terziario regionale, dove si riscontra una dinamica molo contenuta per le imprese da 3 a 9 addetti (+1,3%) e simile all’area metropolitana milanese per le unità oltre i 200 (+1,9%).

Sia in ambito metropolitano che a livello regionale la dinamica di crescita dei servizi risulta quindi sostenuta dalle medie (+3,5% e +4,3%) e dalle imprese da 10 a 49 addetti (+2,3% e +3,1%).

 

 
Settori

Nell’ambito dei settori che compongono i servizi della città metropolitana di Milano si registra una divaricazione delle dinamiche del fatturato tra il comparto del commercio all’ingrosso – in flessione – e gli altri rami di attività del terziario, in aumento rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Se consideriamo le attività rientranti nel perimetro della distribuzione delle merci, il focus di analisi evidenzia un’accentuazione della fase di debolezza del commercio all’ingrosso a livello territoriale, culminata in una flessione del volume d’affari che accomuna l’area milanese (-3,4%) alla Lombardia (-3,3%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra una dinamica incrementale del fatturato (+3,3%) simile a quanto rilevato in Lombardia (+3,4%).

Con riferimento agli altri settori, nel primo trimestre 2024 è continuato il trend espansivo del comparto degli alberghi e ristoranti (+5,2%), andamento riscontrabile anche nell’ambito delle imprese attive in Lombardia (+4,9%).

Relativamente al settore dei servizi alle persone, si è, invece, registrato per la città metropolitana di Milano un cospicuo rallentamento del ritmo di crescita. In particolare, il comparto evidenzia in ambito locale un aumento molto contenuto del fatturato (+0,9%) rispetto alla performance rilevata nel territorio regionale (+4,7%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le stime degli operatori dei servizi per il secondo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano una divergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione.

In relazione al fatturato si nota un miglioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+12,2% contro +8,7%), determinato da un rafforzamento della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre che coinvolge un quarto delle imprese (22,3% nella precedente rilevazione) e dalla stabilizzazione della frazione di imprese con ipotesi di diminuzione del fatturato (13,6%).

Passando alle aspettative sull’occupazione per il secondo trimestre 2024, si osserva un peggioramento di 4 punti circa del saldo complessivo delle risposte (+9,7% contro +13,6%), determinato da un calo dell’area di crescita di oltre 3 punti rispetto alla precedente rilevazione (18,1% contro 21%), in un contesto nel quale è ancora rilevante l’ipotesi di stabilità, condivisa da 7 imprese su 10.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2024 l’attività industriale dell’artigianato manifatturiero milanese, coerentemente a quanto evidenziato dal quadro regionale, ha registrato un generale arretramento dell’attività industriale, che ha coinvolto con diverse intensità di scala sia la dinamica della produzione industriale sia gli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.

In particolare, l’arretramento della produzione rispetto al precedente trimestre ha determinato la collocazione dell’indice (2015=100) – al netto della stagionalità – a quota 106,2 (106,5 nel precedente trimestre), corrispondente a una diminuzione dello 0,3% su base trimestrale.

Il calo registrato nel trimestre si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, palesando una contrazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-0,4%).

 

 
Analisi congiunturale

Nel primo trimestre 2024, il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un diffuso arretramento rispetto al precedente trimestre, con particolare intensità per l’andamento del fatturato e degli ordini, in rapporto a quanto registrato dalla dinamica della produzione industriale.

Relativamente alla produzione, il confronto territoriale tra artigianato milanese e lombardo evidenzia una riduzione della dinamica più contenuta per la città metropolitana rispetto alla regione. Al netto della componente stagionale, il quadro di dettaglio degli indicatori, registra quindi una contrazione dei volumi prodotti dell’area milanese (-0,3%) più limitata rispetto all’artigianato manifatturiero della Lombardia (-0,6%).

In relazione al fatturato e al portafoglio si osserva, invece, in ambito milanese una diminuzione della dinamica più intensa rispetto a quanto registrato da entrambi gli indicatori a livello regionale.

Sia i ricavi industriali che le commesse acquisite attraverso gli ordini dall’artigianato metropolitano evidenziano una flessione superiore di un punto percentuale (-2,4% e -2,2%) rispetto a quanto registrato dal comparto nel territorio della regione (rispettivamente -1,3% e -1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

Il passaggio in una fase negativa dell’attività industriale su base trimestrale si è riflesso nel primo trimestre 2024 sul quadro analitico degli indicatori tendenziali; in particolare la contrazione della dinamica ha assunto caratteristiche di maggiore intensità per il fatturato e per il portafoglio ordini, mentre per la produzione industriale il cambio di passo si è tradotto in una diminuzione contenuta dei volumi.

L’analisi di dettaglio registra quindi nel territorio milanese un arretramento della produzione industriale contenuto (-0,4%) e inferiore a quanto registrato dal settore in Lombardia (-0,6%).

Il passaggio della dinamica tendenziale in un quadrante negativo si è manifestato, invece, in misura più intensa in relazione al fatturato, per il quale si è registrata una flessione di scala più ampia a livello milanese (4,9%) rispetto a quanto evidenziato dal comparto in Lombardia (-2,3%).

L’andamento del fatturato si è replicato anche in relazione agli ordini, per i quali si è osservato un saggio decrementale maggiore per la città metropolitana di Milano (-5%) rispetto all’artigianato manifatturiero della Lombardia (-2,5%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative dell’artigianato manifatturiero milanese per il secondo trimestre 2024, espresse attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione e relative alla produzione industriale, alla domanda interna e all’occupazione), registrano un generale peggioramento, accentuando in particolare il sentiero discendente per la produzione industriale e la domanda attesa dai mercati.

Il sentiment complessivo delle imprese rimane quindi circoscritto in un quadrante negativo, essendo prevalenti i giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale.

Il dettaglio degli indicatori per il secondo trimestre 2024 evidenzia – in particolare per la produzione industriale e la domanda interna – un aumento significativo della quota di imprese con prospettive in peggioramento, determinando saldi negativi più ampi rispetto alla precedente rilevazione: produzione -14,8% (-10,9% nel precedente trimestre) e domanda interna -24,2% (-14,6% nel quarto trimestre 2023).

In relazione all’occupazione, la dinamica dei saldi segna un passaggio in terreno negativo rispetto al dato positivo del precedente trimestre (-2,9% contro +4%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Primo
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2024

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Indice della produzione industriale

Il primo trimestre 2024 registra segnali contradditori per l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese.

A fronte di un aumento della produzione, il quadro degli indicatori evidenzia un arretramento del fatturato e degli ordini interni.

L’analisi di dettaglio mette in luce che la dinamica di aumento della produzione è dettata sia dalla necessità di ricostituire il livello dei prodotti finiti, attingendo dalle scorte delle materie prime, sia dal soddisfacimento degli ordini provenienti dall’estero.

Tale input si è pertanto riflesso sulla dinamica dell’indice della produzione industriale (base 2015=100), evidenziando un consistente aumento rispetto al trimestre precedente e fissando quindi il livello al nuovo massimo di 123,7 corrispondente a un incremento trimestrale – al netto della stagionalità – pari a +0,8%, che si pone in controtendenza rispetto all’arretramento registrato dall’industria lombarda (-0,3%).

La crescita trimestrale si è, inoltre, riflessa positivamente sulla dinamica tendenziale, ovvero sull’andamento della produzione industriale raffrontato al primo trimestre dello scorso anno (+2,1%).

 

 
Analisi congiunturale

Nel primo trimestre 2024, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera della città metropolitana di Milano evidenzia un peggioramento degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini di matrice domestica, mentre la produzione industriale mostra ancora una progressione consistente determinata dal soddisfacimento degli ordini esteri e dalle necessità aziendali di ricostituzione dello stock di prodotti finiti attraverso l’utilizzo delle giacenze di materie prime.

L’analisi di dettaglio registra quindi, al netto della stagionalità, una crescita della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (+0,8%), che si discosta significativamente dalla dinamica regionale per la quale si palesa un arretramento (-0,3%).

In relazione al fatturato, non emergono invece differenziazioni tra dimensione locale e regionale, essendo entrambe in flessione rispetto al precedente trimestre (-0,9%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia una dinamica di crescita della componente estera a livello milanese (+1,4%), che si contrappone alla stagnazione registrata dalla manifattura lombarda (-0,1%).

Le criticità maggiori per la manifattura milanese emergono invece per gli ordini interni, l’arretramento registrato (-0,4%) si inserisce, infatti, nel trend negativo di portata più ampia che ha investito l’industria della Lombardia (-1%).

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, la dinamica tendenziale degli indicatori registra un quadro di arretramento che si riflette in particolare sul mercato interno sia in relazione al fatturato sia nei confronti degli ordini.

Relativamente alla produzione industriale, il primo trimestre mostra ancora una performance di crescita (+2,1%), che si discosta in misura significativa dalla flessione rilevata a livello regionale (-1,1%).

In relazione al fatturato, la contrazione palesata dall’industria milanese (-1,6%) si inserisce nel trend negativo di portata più ampia registrato dalla manifattura in Lombardia (-2,3%). Entrambi i sistemi manifatturieri hanno sofferto in particolare la consistente flessione della componente interna: Milano (-2,6%), Lombardia (-3,2%).

Rispetto al fatturato estero, invece, le dinamiche dei ricavi industriali hanno mostrato un arretramento contenuto per l’industria regionale (-1%) e un aumento limitato per la manifattura milanese (+0,3%).

Con riferimento agli ordini, il quadro tendenziale complessivo evidenzia una dinamica peggiore per l’industria milanese (-2,2%) rispetto alla manifattura della Lombardia (-1,5%), ascrivibile alla significativa flessione registrata dal mercato interno (-2,6%) rafforzata dalla consistente contrazione del canale estero (-1,5%).

In ambito regionale, invece, al peggioramento della dinamica della componente interna degli ordini (-2,7%) non si sono associati gli ordini esteri, per i quali si è quindi registrato un aumento, seppure di entità limitata, rispetto allo scorso anno. (+0,4%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il rallentamento dell’attività economica si sta manifestando in misura accentuata per l’industria manifatturiera italiana, dove la dinamica – al netto della componente stagionale – registra una consistente flessione rispetto al trimestre precedente (-0,9%).

Segnali negativi emergono, inoltre, per la manifattura dell’Eurozona che complessivamente marca una significativa flessione della produzione industriale su base trimestrale (-2,1%) ascrivibile a un sentiero discendente che coinvolge tredici sistemi manifatturieri sui venti che compongono l’area della moneta unica.

Su di un piano differente si collocano i sistemi manifatturieri della Lombardia e della città metropolitana di Milano in particolare.

Se la regione segna su base trimestrale una riduzione della dinamica produttiva molto contenuta (-0,3%), altrettanto non si verifica per l’area milanese che evidenzia invece ancora una sostenuta dinamica di crescita dei volumi prodotti rispetto al precedente trimestre (+0,8%).

 

 
Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro ha evidenziato nel primo trimestre 2024 un miglioramento complessivo che si è declinato attraverso una riduzione nell’utilizzo della cassa integrazione (CIG) e un aumento del saldo occupazionale.

Il contesto all’interno del quale si inserisce la contrazione del ricorso alla cassa integrazione si colloca quindi in un quadro di crescita dell’occupazione, dove si riscontra un saldo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,6%).

Relativamente, invece, alla cassa integrazione, si registra una diminuzione di mezzo punto della sua incidenza oraria in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro, che riporta quindi l’indicatore ai livelli osservati nei trimestri centrali dello scorso anno, ossia all’1,2% (1,7% nel precedente trimestre).

La riduzione che si è registrata per l’utilizzo della cassa integrazione si è, inoltre, accompagnata a un decremento della platea di imprese utilizzatrici della CIG (6,3% contro 7% del trimestre precedente).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2024 continuano a posizionarsi in un quadrante positivo sia in relazione alle aspettative sulla produzione industriale sia nei confronti delle prospettive sulla domanda attesa dai mercati.

Rispetto al trimestre precedente si è, infatti, assistito a un ulteriore miglioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) sia in relazione alla produzione industriale (+9,9% contro +2,8%) sia nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno che passa in terreno positivo (+2,6% contro -2,2%).

In relazione alle aspettative delle imprese per il mercato estero, il quadro della rilevazione trimestrale evidenzia un assestamento delle previsioni nel quadrante positivo precedentemente osservato (+10,8% contro +10,2%).

Nei confronti dell’occupazione, il percorso di riduzione dei saldi, che aveva caratterizzato lo scorso anno, registra un’inversione della tendenza posizionando il saldo trimestrale a +8,1% (+4,3% nel precedente trimestre).

 

 

 

Ulteriori elementi di previsione derivano, inoltre, dal confronto tra il piano quantitativo, afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, e la dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a: produzione, occupazione, domanda interna ed estera.

Il percorso intrapreso dal ciclo della produzione industriale evidenzia un assestamento nel primo trimestre 2024; il consolidamento della dinamica produttiva, trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale ancora un certo grado di fiducia se consideriamo l’indicatore sintetico delle aspettative.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Quarto
Anno
2023
Settori

Nel quarto trimestre 2023 è proseguito il trend di arretramento della dinamica esportativa complessiva, evidenziando un’ulteriore contrazione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (-0,6%), che si correla a una significativa flessione di 1,2 miliardi di euro delle importazioni (-5,6%).

L’articolazione settoriale dell’export milanese mostra un quadro frammentato, dove si registra ancora una dinamica di crescita per alcuni dei comparti portanti, in particolare per i settori dei macchinari e apparecchi (+8,6%), dei prodotti in metallo (+8,8%) e per la filiera del tessile, abbigliamento pelli e accessori (+1,9%), ai quali si sono aggiunti i settori dei mezzi di trasporto (+11,3%) e alimentare (+3,4%).

Tra gli altri comparti, si è invece registrata una consistente flessione per la farmaceutica (-13,9%) e per il settore dell’elettronica e ottica (-13,2%), cui si sono associate le rilevanti contrazioni dei prodotti intermedi utilizzati nei cicli produttivi afferenti alla gomma-plastica (-6,2%) e alla chimica (-5,1%), segue poi a distanza la contrazione registrata dal comparto dei prodotti elettrici (-1,3%).

In relazione al quadro consuntivo annuale dell’export, nonostante le flessioni che si sono manifestate nella seconda metà dell’anno, si registra un quadro complessivo di crescita nel 2023 (+3,3%), sostenuto dalla significativa espansione della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+10%) e dei comparti dei prodotti elettrici (+9,4%), dei macchinari e apparecchi (+8,7%), dei prodotti in metallo (+5,4%) e dei mezzi di trasporto (+9,1%).

Con riferimento agli altri settori, si è invece osservato un arretramento per la farmaceutica (-3,6%) e per le esportazioni delle industrie dell’elettronica e delle produzioni ottiche (-4,3%), oltre che per i comparti dei prodotti chimici (-3,3%) e della gomma-plastica (-1,7%).

Dal lato delle importazioni, il quarto trimestre 2023 registra un quadro di diffusa flessione che, a eccezione dei mezzi di trasporto (+14,3%), ha interessato tutti i settori.

In particolare, tra i comparti più rappresentativi in termini di incidenza strutturale sull’import totale dell’area milanese, si registrano degli arretramenti significativi per elettronica e ottica (-7,9%), chimica (-10,1%), macchinari e apparecchi (-13%) e prodotti elettrici (-17,1%).

Relativamente alla dinamica delle importazioni per l’anno 2023, si rileva una significativa flessione rispetto allo scorso anno (-6,1%) trainata dai settori dei prodotti in metallo (-13,6%) e chimici (-14,9%), oltre che dai comparti dei macchinari e apparecchi (-9%), della gomma-plastica (-7,9%) e dell’elettronica (-6%).

L’unica eccezione a tale trend negativo è rappresentata dalla dinamica di crescita registrata dai mezzi di trasporto (+19,2%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese registrano nel quarto trimestre 2023 un ulteriore arretramento rispetto al quarto trimestre dello scorso anno che coinvolge sia i mercati europei sia extra-europei.

In particolare, sulla dinamica di contrazione delle esportazioni verso l’Europa (-1,7%) incide la flessione dei mercati dell’Unione Europea (-3,6%), non sufficientemente bilanciata dall’aumento registrato verso l’area europea non UE (+1,7), dove incide in particolare la crescita ottenuta nel mercato svizzero (+9,4%).

All’esterno dell’Europa, il quarto trimestre 2023 ha evidenziato una consistente frenata dell’export verso le Americhe (-1,6%), ascrivibile alla significativa flessione registrata nei confronti degli Stati Uniti (-7,3%), mercato che concentra circa il 70% delle esportazioni verso il continente americano.

Nei confronti dell’Asia, l’arretramento complessivo dell’export (-0,9%) è da ascrivere alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-5,3%) – i quali intercettano oltre i due terzi delle esportazioni milanesi verso il continente – compensata solo parzialmente dalla crescita registrata dai mercati del Medio Oriente (+6%) e dell’Asia Centrale (+17,7%).

La flessione registrata nell’Estremo Oriente non è tuttavia generalizzata: il quarto trimestre 2023 si è chiuso, infatti, in sostenuta espansione verso la Cina (+8,1%), la zona speciale cinese di Hong Kong (+25,9%) e Singapore (+15,2%), mentre l’arretramento della dinamica è da ascrivere a due dei mercati di riferimento in Asia per l’area milanese: Giappone (-40%) e Corea del Sud (-15,6%), ai quali si sono associate alcune piazze minori del continente.

In relazione al quadro consuntivo dell’export per l’anno 2023, la dinamica di crescita complessiva è stata sostenuta dai mercati extra-europei.

In particolare, nei confronti delle Americhe l’aumento delle esportazioni (+5,7%) è stato sostenuto principalmente dalla dinamica espansiva verso le piazze dell’America Latina (+16,8%) e, in misura minore, dalla crescita registrata nei confronti degli USA (+2,7%).

Relativamente all’Asia, la crescita delle esportazioni (+5,8%) ha beneficiato dei contributi provenienti dalle piazze del Medio Oriente (+7,9%) e dell’Asia Centrale (+16,9%), dove è rilevante il ruolo dell’India (+14,1%), mentre i mercati dell’Asia Orientale si sono caratterizzati per una minore esuberanza (+3,8%).

In particolare, sulla dinamica verso quest’ultima piazza di destino dell’export ha inciso la consistente flessione registrata nei confronti del Giappone (-12,7%), mentre si sono osservati sostenuti incrementi verso la Cina (+7,2%) e la zona speciale cinese di Hong Kong (+14,4%), cui si sono associati Taiwan (+9,5%) e Singapore (+21,6%) tra i mercati minori e la Corea del Sud (+2,7%) tra gli hub principali.

Il focus sui mercati europei evidenzia un quadro di debolezza complessiva dell’export (+0,5%) quale risultato dell’arretramento registrato dai mercati dell’Unione Europea (-1,3%), i quali concentrano oltre il 63% delle esportazioni dirette verso il continente europeo. Il quadro di dettaglio evidenzia, inoltre, un consistente aumento per i flussi commerciali diretti verso i mercati europei non UE (+3,8%) trainati da Svizzera (+9,9%) e Turchia (+8,7%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nel quarto trimestre 2023 l’export milanese verso il continente europeo ha registrato un arretramento consistente (-1,7%), sul quale ha inciso la flessione dei mercati dell’Unione Europea (-3,6%), mentre si è osservato un incremento complessivo verso l’area dei Paesi europei non UE (+1,7%), dove la dinamica ha beneficiato del consistente aumento dell’export verso la Svizzera (+9,4%) –  mercato che incide per oltre la metà sul valore complessivo dei mercati non UE – che ha bilanciato le flessioni registrate nei mercati britannico (-7,6%) e russo (-25,8%).

In relazione alla dinamica dell’export verso l’Unione europea, la flessione verso i partner comunitari ha coinvolto dodici dei mercati UE che insieme rappresentano in valore 2,6 miliardi di euro sui circa 5 esportati nel quarto trimestre 2023 dall’area milanese.

Tra i mercati di riferimento in Europa per la città metropolitana di Milano si è registrata una rilevante differenziazione delle performance; pertanto, alla consistente flessione delle esportazioni verso la Germania (-17%) e ai significativi arretramenti registrati verso Spagna (-4%), Olanda (-5,1%), Belgio (-5,1%) e Grecia (-11,8%) ha corrisposto una dinamica incrementale dell’export verso Francia (+3,6%), Polonia (+19,9%), Romania (+1,4%) e Repubblica Ceca (+11,9%).

Con riferimento al quadro consuntivo dell’export per l’anno 2023, il mercato europeo registra una dinamica complessivamente debole (+0,5%), essendo condizionato dalla contrazione dei mercati dell’Unione Europea (-1,3%) e dall’aumento insufficiente dei mercati europei non UE (+3,8%), dove si registrano dinamiche opposte tra Svizzera (+9,9%) e Turchia (+8,7%) da un lato e Regno Unito (-5,7%) e Russia (-21,8%) dall’altro.

In relazione ai mercati dell’Unione Europea, il quadro di debolezza dell’export coinvolge tredici dei mercati comunitari che in valore rappresentano la metà dei 20,4 miliardi di euro esportati nel 2023 verso l’area comunitaria.

Tra questi, la maggiore criticità è rappresentata dalla flessione dell’export verso la Germania, oltre 600 milioni di deficit rispetto allo scorso anno (-12,9%) e dall’arretramento registrato nei confronti della Spagna (-3,4%), terzo mercato in valore dell’area milanese verso i partner della UE.

Il 2023 non si è chiuso tuttavia con il segno negativo per tutti i mercati dell’export, tra le piazze di destinazione più rilevanti per l’area metropolitana milanese si sono registrati, infatti, significativi incrementi nei confronti di Francia (+9,7%), Olanda (+5,7%) e Polonia (+17,1%).