Milano

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2024

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Settori

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un export complessivo di 57,9 miliardi di euro, in diminuzione di circa 90 milioni rispetto al 2023 (-0,2%).

La dinamica negativa, in accelerazione nei primi tre trimestri dell’anno, è stata in parte recuperata a fine 2024 consentendo all’export milanese di contenere le perdite in valore.

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni registrate dal tessile, abbigliamento, pelli e accessori, e dal settore farmaceutico, in arretramento rispettivamente per 810 e 330 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni si sono verificate, inoltre, nei comparti dell’elettronica e ottica (-99 milioni), dei prodotti in metallo (-78 milioni) e della gomma plastica (-37 milioni).

Tra i settori in crescita, si registra invece un incremento consistente per gli apparecchi elettrici (187,3 milioni di aumento nei confronti del 2023 e 4,9 miliardi di euro esportati) e i  prodotti chimici (178 milioni l’incremento su base annua e 6,8 miliardi il valore dell’export). Seguono per rilevanza i mezzi di trasporto (57,3 milioni di euro di aumento e 1,5 miliardi di export) e la meccanica (52,5 milioni di incremento e 8,4 miliardi di euro di esportazioni).

Nella classifica settoriale dell’export, nelle prime cinque posizioni, si conferma al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 11 miliardi di euro seguita con 8,4 miliardi di euro circa dai macchinari. Seguono la chimica con 6,8 miliardi, la farmaceutica con 5,4 miliardi e gli apparecchi elettrici con 4,9 miliardi di euro.

Nel 2024, la città metropolitana di Milano ha registrato importazioni per 85,1 miliardi di euro, in flessione di 1,1 miliardi nei confronti dello scorso anno (-1,4%).

La consistente dinamica negativa dell’import è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai prodotti elettrici e dall’elettronica e ottica con perdite in valore rispettivamente di 1,2 miliardi e 1,1 miliardi di euro rispetto al 2023.

L’arretramento generale dell’import è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dai macchinari - oltre 640 milioni - e dai prodotti in metallo, 119 milioni di euro nel 2024.

In controtendenza, rispetto al trend generale risultano le variazioni registrate dai mezzi di trasporto – in aumento di circa 1,2 miliardi di euro – e dai comparti della farmaceutica e della chimica con incrementi di 482 e 328 milioni di euro, seguiti in graduatoria dalle industrie alimentari e delle bevande in aumento su base annua di oltre 109 milioni.

L’arretramento della dinamica non ha cambiato la composizione settoriale dell’import, tra i primi cinque comparti troviamo: elettronica e ottica con 12,8 miliardi di euro che si conferma come il primo settore in valore, seguito in seconda posizione dalla chimica  con circa 10 miliardi di euro, e in terza dalla farmaceutica con 8,1 miliardi; quasi appaiati seguono macchinari (7,7 miliardi) e mezzi di trasporto (7,6 miliardi).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel 2024 registra rispetto allo scorso anno un arretramento complessivo dello 0,2%.

Come già accennato, sulla contrazione complessiva delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-6,8%) e dalla farmaceutica (-5,7%).

Arretramenti consistenti dell’export si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dell’elettronica e ottica (-2,9%), dei prodotti in metallo (-1,9%), e della gomma-plastica (-1,6%).

Gli apporti positivi alla dinamica esportativa sono stati, invece, originati dal settore dei prodotti alimentari e delle bevande (+10,4%) e dai comparti degli apparecchi elettrici (+3,9%), dei mezzi di trasporto (+3,8%) e dei prodotti chimici (+2,7%), mentre è stato più contenuto l’apporto della meccanica (+0,6%).

Tra i settori di attività meno incidenti sulla dinamica dell’export milanese, si segnalano, inoltre, le flessioni a due cifre ascrivibili ai settori dell’estrazione dei minerali (-35,3%) e dell’agricoltura (-11,3%).

Nell’ultima parte dell’anno l’import dell’area metropolitana milanese ha recuperato parzialmente il trend calante dei primi nove mesi (-2,7%) riuscendo a limitare a fine 2024 la contrazione complessiva a -1,4%.

La dinamica negativa dell’import – oltre 1,1 miliardi di euro su base annua - è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai comparti dei prodotti elettrici (-15,3%), elettronici  e ottici (-8,5%), i più incidenti in valore sul totale import.

L’arretramento generale delle importazioni è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dal settore dei macchinari (-7,7%) e dalla contrazione dei prodotti in metallo che ha evidenziato nel corso del 2024 una perdita cumulata pari a -1,6%.

In controtendenza rispetto al trend calante generale risultano invece le variazioni positive registrate dai mezzi di trasporto (+18,3%) e dalla farmaceutica (+6,3%), seguiti in graduatoria per scala di intensità dai comparti della chimica (+3,4%), delle industrie alimentari e delle bevande (+2,8%) e della gomma-plastica (+0,9%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche confermano per il 2024 la prevalenza dei mercati europei:  55,7% del totale export e 74,3% delle importazioni totali.

Nel 2024 l’export verso l’Europa ha assorbito oltre 32 miliardi di euro, di cui 20,6 diretti verso l’Unione Europea e 11,4 verso i Paesi europei non UE dove le quote più consistenti sono dirette verso Svizzera (6 miliardi), Regno Unito (2,6 miliardi) e Turchia (1,4 miliardi).

Il dettaglio dell’export verso l’Europa evidenzia una perdita di 214,5 milioni di euro rispetto al 2023 derivante dalle opposte tendenze dei mercati: crescita per 265,4 milioni verso l’Unione europea e flessione di circa 480 milioni dei mercati europei non UE.

In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel 2024 le esportazioni verso il continente sono state pari a 12,8 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese), in aumento di oltre 114 milioni rispetto allo scorso anno.

L’Asia Orientale con 8,3 miliardi di euro rappresenta la principale destinazione continentale, pur mostrando un saldo negativo di 278 milioni rispetto al 2023. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 3,1 miliardi di euro, seguono, Giappone con 2,7 miliardi e le quattro Tigri Asiatiche, dove predominano Corea del Sud (1,2 miliardi) e Hong Kong (807 milioni).

Il Medio Oriente, con 3,4 miliardi rappresenta la seconda meta dell’export verso l’Asia, la crescita registrata, pari a 429,5 milioni ha infatti contribuito al saldo positivo registrato complessivamente dai mercati asiatici.

La seconda piazza extra-UE per l’export è l’America (9 miliardi di euro e il 15,6% del totale milanese), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti, 4,5 miliardi pari all’11% del totale dell’export milanese.

In relazione all’import, su un totale di 83,9 miliardi di euro, 62,3 miliardi provengono dall’Europa, di cui 54,1 dall’Unione europea e 8,2 dai paesi europei non UE.

Nei confronti 2023, la dinamica europea mostra una diminuzione di 820,5 milioni, attribuibile alla contrazione di oltre 1 miliardo di euro dai partner comunitari, mentre è aumentato di 197,3 milioni il flusso dai paesi europei esterni al perimetro dell’Unione europea.

In relazione all’import dall’Asia, con 15,9 miliardi di euro (18,9% del totale) rappresenta il partner principale extra UE. La dinamica mostra tuttavia una perdita di 736 milioni rispetto al 2023 alla quale ha concorso principalmente l’Asia orientale con oltre 614 milioni.

Più ridotta è invece la quota di importazioni proveniente dal continente americano: 4 miliardi di euro circa (4,8%), dei quali circa 2,5 miliardi dagli Stati Uniti (2,9%).

La  dinamica dell’export milanese per area geografica registra nel 2024 un calo complessivo (-0,2%) determinato dalla debolezza dei mercati europei e americani e degli Stati Uniti in particolare.

L’export verso l’Europa è diminuito dello 0,7% rispetto al 2023, nonostante la crescita ottenuta nei mercati della UE (+1,3%).

La dinamica europea è, infatti, attribuibile all’arretramento dei flussi esportativi verso i paesi non UE (-4%) ascrivibile alle sostenute flessioni delle esportazioni verso il Regno Unito (-6,8%), la Svizzera (-3,4%) e la Turchia (-5,3%).

In relazione ai mercati extra-europei, come accennato, si registra una flessione dell’export verso l’America (-3,4%), dove incide il calo degli Stati Uniti (-3,1%).

Nei confronti dei mercati asiatici, l’aumento complessivo dell’export (+0,9%) è attribuibile alla crescita dei mercati del Medio Oriente (+14,6%) che ha consentito di bilanciare la contrazione dell’Asia Orientale (-3,2%), dove emerge in particolare la significativa flessione verso le Tigri Asiatiche (-6%), sulla quale insiste la caduta dell’export verso la Corea del Sud (-8%) e Taiwan (-12,1%), e in misura più ridotta nei confronti di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnala l’arretramento delle esportazioni dirette in Cina (-1,8%), mentre si registra un aumento delle esportazioni verso il Giappone (+1,9%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato nel 2024 una flessione complessiva dell’1,4%, sulla quale ha inciso sia l’arretramento dei mercati europei (-1,3%) sia la flessione delle piazze asiatiche (-4,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa, la dinamica è stata trainata dall’arretramento registrato nei confronti dei partner dell’Unione europea (-1,8%), l’asse portante dell’import dell’area milanese. Su di un piano opposto e quindi in crescita si sono collocate le importazioni provenienti dai Paesi europei non UE (+2,5%).

Il focus sull’import dall’Asia evidenzia che la flessione (-4,4%) è ascrivibile alla contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-4,4%), che ha interessato in particolare le importazioni provenienti dal Giappone (-28,4%) e in misura più ridotta dalla Cina (-4,2%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle  quattro Tigri Asiatiche (+15,4%) è frutto invece del significativo incremento dell’import proveniente da Singapore, quintuplicato rispetto al 2023; la crescita ottenuta ha quindi bilanciato le consistenti riduzioni registrate nei confronti della Corea del Sud (-4,7%) e di Taiwan (-12,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala l’arretramento delle forniture provenienti dagli Stati Uniti (-1,1%) che non ha tuttavia inficiato la dinamica positiva dei flussi commerciali complessivi provenienti dall’America (+2,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha esportato verso l’Unione Europea prodotti per circa 20,6 miliardi di euro, registrando un incremento di oltre 265 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

La Francia si conferma quale mercato principale di destinazione dell’export verso l’Europa comunitaria, con un valore di oltre 4,5 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e dicembre 2024 (22% del totale export verso la UE), superando quindi la Germania che con oltre 4,2 miliardi di euro (20,6% del totale export verso la UE) si colloca al secondo posto per rilevanza come mercato export verso la UE per la città metropolitana di Milano.

Conferma, invece, la terza posizione la Spagna (11%), con più di 2,2 miliardi di euro seguita in ordine di grandezza dai Paesi Bassi (7,2%), con oltre 1,4 miliardi e dalla Polonia con 1,3 miliardi (6,3%).

I primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano quindi complessivamente il 67,1% dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore complessivo di circa 13,8 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (860,3 milioni) e Cechia (628,5 milioni), seguiti, con oltre 500 milioni di export, da Austria, Grecia, Romania e Portogallo.

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo dell’import dall’Unione Europea quantificabile in 54,1 miliardi di euro, in flessione di oltre 1 miliardo rispetto al 2023.

La Germania, con 16,7 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (30,9% del totale import dalla  UE)  si conferma come il primo partner delle imprese milanesi.

Seguono in ordine di grandezza, i Paesi Bassi, con 10,6 miliardi di euro (19,6% del totale import) e la Francia in terza posizione con 6,8 miliardi (12,6%).

Si collocano, invece, al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (4,2 miliardi di euro) e supera i 3,7 miliardi l’import di matrice belga che si conferma quale quinto fornitore UE.

I primi cinque partner commerciali rappresentano quindi il 77,7% delle importazioni provenienti dai partner UE, per un totale complessivo di 42 miliardi di euro.

Tra i partner commerciali che superano il miliardo e mezzo di euro per valore dell’import da un Paese dell’Unione Europea verso la città metropolitana di Milano, si segnalano Cechia e Polonia seguono poi con cifre superiori al miliardo di euro Irlanda, Svezia e Ungheria.

Valutato in termini percentuali, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento complessivo rispetto allo scorso anno (+1,3%).

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE evidenziano tuttavia alcune criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata dalla capacità di penetrazione milanese verso lo spazio comunitario è ben rappresentata dal trend calante dell’export verso la Francia che registra a fine 2024 un arretramento dello 0,4% rispetto allo scorso anno.

Le difficoltà per l’export milanese si sono, inoltre, palesate sia nei confronti della Germania – secondo mercato per rilevanza – sia nei confronti dei Paesi Bassi evidenziando per entrambi i mercati una dinamica annua debole (rispettivamente +0,2% e +0,4%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala, inoltre, la flessione verso il Belgio (-9,5%), mentre si osserva un incremento significativo sia nei confronti della Spagna (+8,9%) che della Polonia (+6,3%).

Nei confronti dei mercati minori per le esportazioni dell’area milanese, si rilevano delle performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Portogallo (+27,7%), Cechia (+4,3%) e Austria (+1,3%), mentre sono in flessione Romania (-13,6%) e Grecia (-2,3%).

Con riferimento alla dinamica annuale dell’import dall’Unione europea, nel 2024 si è registrata una consistente contrazione dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (-1,8%).

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura significativa gli arretramenti dei flussi provenienti dai partner più significativi per la struttura delle importazioni milanesi: Germania (-1,7%), Paesi Bassi (-5,6%), Francia (-4,9%) e Belgio (-2,9%).

L’unica eccezione all’andamento negativo registrato tra i partner comunitari più importanti per il territorio milanese è rappresentata dalla Spagna (+6,4%), alla quale si associano – tra i partner minori – i rilevanti incrementi registrati da Cechia (+17,6%), Austria (+4,1%), e Danimarca (+26,5%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, le flessioni dell’import provenienti da Polonia (-3,6%), Slovenia (-3%), Irlanda (-2,7%), Svezia (-1,3%) e Ungheria (-9,7%).

 

 

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Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2024, il commercio al dettaglio milanese ha evidenziato una significativa accelerazione della dinamica del fatturato, recuperando quindi integralmente la fase di debolezza che aveva caratterizzato il settore nei primi sei mesi del 2024.

Il percorso incrementale deve l’intensificazione del ritmo di crescita all’aumento del volume d’affari che si è manifestato  sia nei confronti del trimestre precedente sia su base annua, ossia rispetto al quarto trimestre 2023, cosi come si rileva dalla dinamica dell’indice trimestrale e dal trend tendenziale.

L’andamento dell’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, mostra il raggiungimento di un nuovo punto di massimo storico, fissandone il valore a quota 111,4 (+1,3% destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale, dopo la progressiva riduzione rilevata nella prima parte del 2024 – culminata nella contrazione  del secondo trimestre – si registra per l’ultimo quarto dell’anno un aumento del fatturato di ampia portata su base annua (+4%).

 

 
Classi dimensionali

Il fatturato del commercio milanese ha mostrato un’accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, determinando un’estensione della dinamica di crescita a tutte le classi dimensionali, in particolare per le unità di media e grande dimensione.

Il raffronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia mostra una marcata divergenza dei saggi tendenziali tra i due contesti territoriali, evidenziando una dinamica positiva significativamente più elevata per l’area milanese (+4%) rispetto alla Lombardia (+2,4%) e anche in relazione alle diverse classi dimensionali di impresa.

Il quadro di dettaglio declinato sulle classi dimensionali registra, quindi, per la città metropolitana di Milano una progressione del volume d’affari inferiore alla crescita complessiva del settore per le unità da 3 a 9 addetti (+3,1%) e per le imprese da 10 a 49 (+3,6%), ma comunque superiore alle analoghe tipologie dimensionali presenti in regione (+1,2% e +2,6% rispettivamente).

Su scala metropolitana, il fatturato dei servizi è stato quindi sostenuto dalla dinamica registrata dalle imprese di media (+5%) e grande dimensione (+4,8%).

Il raffronto territoriale parametrato su classe dimensionale tra area milanese e lombarda evidenzia – anche per la regione – il rilevante apporto alla crescita del fatturato da parte delle imprese dei servizi da 50 a 199 addetti (+3,4%) e delle unità del terziario oltre i 200 (+3,6%).

 

 
Settori

Nel quarto trimestre 2024, la declinazione settoriale del commercio al dettaglio dell’area metropolitana milanese evidenzia il significativo apporto del comparto alimentare alla dinamica complessiva di crescita del fatturato.

L’espansione registrata nel trimetre dal volume d’affari si è, inoltre, associata alla ripresa del settore non alimentare e all’incremento del commercio non specializzato.

Il quadro di dettaglio settoriale registra pertanto una consistente progressione del fatturato per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+8,7%), abbondantemente superiore per intensità a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+2,3%).

Con riferimento al commercio non alimentare, la dinamica evidenzia anche per questo settore un saggio di crescita del volume d’affari superiore per le imprese dell’area metropolitana milanese (+4,4%) rispetto a quelle localizzate nel territorio della regione (+2,1%).

In relazione al commercio despecializzato invece, la dinamica incrementale nel quarto trimestre 2024 si è manifestata attraverso variazioni tendenziali di intensità similare tra le imprese dei due contesti territoriali di riferimento: Milano (+2,6%), Lombardia (+2,7%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il primo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano un peggioramento del sentiment da parte degli operatori del commercio al dettaglio, riportando quindi le stime delle imprese in terreno negativo.

Il dettaglio previsivo per il fatturato evidenzia infatti la quota di operatori con stime di crescita che si è ridotta di due terzi rispetto alla precedente rilevazione (da 41,4% a 13,8%) ed è contestualmente raddoppiata la frazione con stime di riduzione del volume d’affari (da 15,6% a 31,2%), determinando quindi il mutamento di segno – da positivo a negativo – del saldo complessivo (da +25,7% a -17,6%).

La dinamica si è replicata anche per gli ordini rivolti ai fornitori, il saldo è quindi passato da un intorno ottimista (+8,5%) a uno pessimista (-19,1%), essendo più che dimezzata la quota di imprese con previsioni di aumento (da 28,4% a 12%) a vantaggio della frazione di operatori con stime orientate al ribasso, aumentata di oltre 10 punti dall’ultima rilevazione (da 19,1% a 31,1%).

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono invece orientate verso un quadro di stabilità, con un saldo complessivo che tuttavia si colloca in terreno negativo per la prevalenza di stime di decrescita rispetto a quelle di aumento per la restante quota di operatori del commercio (-5,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel quarto trimestre 2024 i servizi della città metropolitana di Milano hanno continuato il trend di crescita del fatturato, mettendo a segno un nuovo incremento sia nei confronti dei tre mesi precedenti sia rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il quadro analitico di approfondimento sul terziario metropolitano evidenzia un ulteriore irrobustimento dell’area di crescita del fatturato: nei confronti del quarto trimestre dell’anno precedente lo spazio incrementale del volume d’affari ha coinvolto il 54% delle imprese, con aumenti superiori ai 5 punti percentuali per il 43,7% degli operatori.

L’area di decrescita si è invece ridotta, passando dal 31,7% della precedente rilevazione al 29% delle unità censite nel quarto trimestre 2024, mantenendo pressoché stabile (al 22,4%) l’area di riduzione superiore ai 5 punti percentuali.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è quindi rafforzato ulteriormente nel quarto trimestre 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 143,4 (141,1 nel trimestre precedente), che corrisponde a un incremento dell’1,6% rispetto al terzo trimestre.

L’accelerazione della dinamica di crescita del fatturato si rileva anche sul piano tendenziale, ossia nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, con un aumento che supera i 5 punti su base annua (+5,2%).

 

 
Classi dimensionali

Nel quarto trimestre 2024, il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano ha proseguito nel trend espansivo tracciato da inizio anno.

Nei confronti dello stesso periodo del 2023, il quadro di dettaglio milanese, declinato sulle classi dimensionali, registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le tipologie e superiore a quanto ottenuto dai servizi della Lombardia.

Il raffronto territoriale tra città metropolitana di Milano e Lombardia scandisce un ritmo di crescita ampiamente superiore per i servizi dell’area milanese (+5,2%) rispetto a quelli lombardi (+3,8%).

In ambito metropolitano, la dinamica dei servizi evidenzia un buon ritmo, sostenuto in particolare dalle grandi imprese (+6,9%), alle quali si sono aggiunte nel trimestre le medie (+5%) e le unità del terziario da 10 a 49 addetti (+5,1%).

Il dettaglio dimensionale registra, invece, per le micro imprese – ossia le unità dei servizi da 3 a 9 addetti – un saggio di incremento del fatturato relativamente più contenuto (+2,9%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia anche nel territorio regionale l’apporto determinante alla crescita dei servizi da parte delle imprese oltre i 200 addetti (+5,4%), mentre è più contenuto il contributo delle micro imprese del terziario (+1,2%).

 

 
Settori

Nel quarto trimestre 2024 la dinamica del fatturato dei settori dei servizi dell’area metropolitana milanese continua sul percorso di recupero per le imprese inserite nel comparto del commercio all’ingrosso e di consolidamento del trend espansivo sia per i servizi alle imprese sia per il segmento degli alberghi e ristoranti, mentre si riscontra una flessione per i servizi alle persone.

Se consideriamo le attività rientranti nel perimetro della distribuzione commerciale, l’analisi evidenzia che, dopo la fase negativa della prima metà del 2024, già dal terzo trimestre inizia una ripresa, che – in questo ultimo quarto di anno – si rafforza con un’ulteriore espansione del volume d’affari su base annua (+5,4%), in controtendenza rispetto alla stagnazione registrata a livello regionale (-0,1%).

In relazione ai servizi alle imprese, il comparto consolida ulteriormente la dinamica incrementale del fatturato (+5,2%) attraverso un saggio di crescita superiore a quanto ottenuto in Lombardia (+4,7%). Nei confronti degli alberghi e ristoranti, la dinamica registrata nell’area metropolitana milanese continua sul percorso di crescita avviato da inizio anno: nel quarto trimestre il segmento segna infatti una variazione del fatturato che sfiora gli 8 punti (+7,9%), ampiamente superiore a quanto acquisito dalle imprese del settore in Lombardia (+4,9%). Relativamente ai servizi alle persone, il settore evidenzia una fase di criticità per le unità attive nella città metropolitana, dove si rileva una consistente flessione (-2,2%), che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica regionale (+2,1%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le stime degli operatori dei servizi per il primo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano ancora una convergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione, entrambe in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente.

Nei confronti del fatturato si nota un contenuto aumento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+12,4% contro +11,8%), determinato dalla stabilizzazione della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre – che coinvolge oltre il 24% delle imprese – e il contestuale rafforzamento dell’area di stabilità (62,9% contro 61%), determinato dalla riduzione della frazione con ipotesi di diminuzione del fatturato (11,8% contro 13,1%).

Anche relativamente alle aspettative sull’occupazione per il primo trimestre 2025 si osserva un miglioramento del saldo complessivo delle risposte (+11,3% contro +9,7%), in un contesto dove è prevalente l’ipotesi di stabilità – condivisa da 7 imprese su 10 – mentre per la restante quota aumentano le imprese ottimiste (19% contro 18,1%) e calano quante ipotizzano una diminuzione dell’occupazione nel successivo trimestre (7,7% contro 8,4%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre 2024, l’attività dell’artigianato manifatturiero milanese presenta segnali univoci di miglioramento: in positivo produzione industriale, fatturato e ordini.

Gli andamenti ottenuti a livello locale contrastano invece con quanto registrato in Lombardia, dove il quadro congiunturale della manifattura artigiana mostra una stagnazione dei volumi prodotti e del fatturato, oltre a una contrazione degli ordini.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica in particolare un nuovo incremento rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 110,4 il valore destagionalizzato dell’indice per il quarto trimestre, pari quindi a un aumento dell’1% sul terzo 2024.

L’incremento registrato nell’ultimo quarto dell’anno, si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando quindi un significativo incremento della produzione industriale rispetto al quarto trimestre del 2023 (+3,5%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro analitico degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al quarto trimestre 2024 mostra un consistente recupero rispetto alla dinamica negativa registrata nei tre mesi precedenti, che aveva coinvolto sia il fatturato che gli ordini.

In particolare, nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese segna – al netto degli effetti stagionali – un rilevante incremento (+1%), che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, dove si osserva invece una stagnazione della dinamica.

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, si nota un recupero della dinamica, del quale hanno beneficiato soprattutto i ricavi industriali dell’artigianato.

L’aumento ottenuto su base trimestrale sia dal fatturato (+0,7%) che dagli ordini (+0,3%) ha confermato una dinamica migliore rispetto a quanto registrato dal comparto artigiano nel territorio della regione, dove si è osservata una stagnazione del fatturato associata a una diminuzione delle commesse acquisite nel trimestre.

 

 
Analisi tendenziale

Il recupero degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini registrato su base trimestrale e la progressione della produzione industriale si sono riflessi sul quadro degli indicatori tendenziali, mostrando quindi una crescita complessiva rispetto al quarto trimestre dello scorso anno.

Su base annua si è pertanto osservata un’accelerazione della dinamica, con il passaggio in terreno positivo sia del fatturato (+1,7%) sia degli ordini (+0,6%).

Il confronto territoriale con la dinamica registrata dall’artigianato in Lombardia evidenzia un andamento differente rispetto al contesto regionale, dove arretrano in misura significativa gli ordini (-1,1%) ed è più contenuto l’aumento del fatturato (+0,6%).

Relativamente alla dinamica produttiva, l’analisi tendenziale segna un ulteriore incremento della produzione industriale.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i volumi prodotti dalla manifattura artigiana milanese sono infatti in sostenuta progressione (+3,5%) e divergono dall’andamento regionale, dove la produzione è in limitato aumento rispetto al 2023 (+0,4%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il primo trimestre 2025 si pone ancora in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni, mentre solo l’occupazione si colloca, seppure di poco, in terreno positivo.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un peggioramento del saldo complessivo (differenza tra aumento e diminuzione), ora a -21,5% (-16,8% nel precedente trimestre).

Relativamente alla domanda interna, nonostante un recupero messo a segno nel corso del trimestre, le prospettive per i primi tre mesi del 2025 rimangono ancora negative, essendo prevalenti i giudizi pessimisti; il saldo complessivo registra infatti un valore pari a -23% (-25,6% nel precedente trimestre).

Nei confronti dell’occupazione, il saldo totale presenta un valore positivo (+1,6%) – in recupero quindi sulla rilevazione effettuata nel terzo trimestre – sebbene l’invarianza dei livelli occupazionali sia stimata da 3 imprese su 4.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre 2024 l’attività dell’industria manifatturiera dell’area metropolitana milanese registra segnali di rallentamento della dinamica complessiva.

A fronte di un arresto della produzione lombarda, la manifattura milanese evidenzia un andamento piatto, che si affianca a un debole dinamica degli indicatori relativi al fatturato e agli ordini. L’insieme degli indicatori congiunturali mostra quindi un quadro generale di sostanziale stagnazione del fatturato e degli ordini interni, mentre arretra la componente estera.

L’analisi di dettaglio registra pertanto, rispetto al trimestre precedente, un lieve aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 123,1 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un lieve aumento – al netto della componente stagionale – pari  allo 0,1%, in linea quindi con la dinamica regionale dell’industria, che segna un fermo produttivo.

 

 
Analisi congiunturale

Il quarto trimestre 2024 registra un rallentamento consistente degli indicatori congiunturali rispetto ai tre mesi precedenti sia sul piano della produzione industriale sia nei confronti del fatturato che degli ordini interni, con un’ulteriore criticità per la componente estera, dove si osserva una dinamica negativa.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio rileva quindi un modesto aumento della produzione industriale rispetto al precedente trimestre (+0,1%), coerente con la fase di stagnazione della dinamica regionale. Segnali debolmente positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato (+0,2%), che mostra tuttavia un andamento inferiore alla dinamica evidenziata in Lombardia (+0,5%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra città metropolitana di Milano e la Lombardia registra una significativa divergenza degli andamenti tra la manifattura locale e regionale.

Le differenze più rilevanti emergono in relazione agli ordini esteri, dove si nota una diminuzione per l’industria milanese (-0,3%) a fronte di un consistente aumento ottenuto dall’industria lombarda (+1,1%).

Sul piano degli ordini interni, per entrambi i sistemi industriali si rileva una dinamica di contenuta crescita rispetto al trimestre precedente, in particolare per la manifattura lombarda (+0,4%), mentre è più consistente la progressione registrata dall’area metropolitana milanese (+0,7%).

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, la dinamica complessiva degli indicatori registra un quadro di incremento generalizzato, che si manifesta in particolare sul versante del fatturato e degli ordini esteri.

In relazione al fatturato, la sostenuta progressione milanese (+2,5%) beneficia in particolare dell’apporto dei mercati esteri (+4,1%), che compensa la dinamica di crescita più contenuta della componente interna (+1,7%).

Il trend evidenziato a livello locale si differenzia in misura significativa rispetto al contenuto aumento sperimentato dal fatturato della manifattura lombarda (+1,3%), sul quale incide l’arretramento del mercato interno (-0,1%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+3,5%).

Con riferimento agli ordini, il contesto milanese registra una dinamica inferiore (+2%) alla Lombardia (+2,2%).

Per entrambi i sistemi industriali la criticità maggiore è ascrivibile al mercato interno, per il quale si nota un aumento limitato rispetto allo scorso anno sia a Milano (+1,6%) che in Lombardia (+1%).

Ambedue i sistemi industriali beneficiano invece di un effetto trainante da parte del portafoglio ordini estero: in particolare l’industria lombarda (+4,1%) registra una crescita più intensa rispetto alla manifattura milanese (+2,6%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il raffronto tra le manifatture dell’Eurozona e dell’Italia registrano la continuazione del comune percorso discendente dei volumi produttivi che, nel caso italiano, è iniziato dalla seconda metà del 2022 ed è proseguito fino al quarto trimestre 2024, evidenziando una stabilizzazione intorno al livello dell’anno base 2015, collocandosi a quota 100,5 secondo le ultime stime Istat, con un perdita – al netto della stagionalità – dell’1,2% rispetto al terzo trimestre e del 2,7% nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno.

Segnali negativi emergono inoltre per l’industria dell’Eurozona, dove incidono sulla dinamica complessiva la decrescita produttiva che interessa – oltre l’Italia – anche la Germania (-3,8% su base annua) e la Francia (-1,8%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, i rispettivi sistemi manifatturieri evidenziano un trend differente nel quarto trimestre 2024. 

Mentre l’industria lombarda registra una stagnazione dei volumi prodotti in relazione al trimestre precedente e una debole progressione nei confronti dell’ultimo quarto del 2023 (+0,2%), la manifattura dell’area metropolitana milanese – pur evidenziando un rallentamento della dinamica dell’indice della produzione industriale (+0,1% destagionalizzato) – registra ancora una dinamica produttiva tendenziale in crescita (+1,5%).

 

 
Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro nel quarto trimestre 2024 evidenzia una ripresa  della cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG) rispetto al trimestre precedente sia in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro – con un aumento di un punto delle ore di CIG utilizzata (2,2% contro 1,2%) – sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici, cresciuta di oltre 2,5 punti rispetto al terzo trimestre (9,3% contro 6,7%).

Criticità emergono inoltre in relazione all’occupazione, per la quale si osserva nel quarto trimestre una nuova contrazione del saldo totale tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (-0,2%), che segue all’arretramento registrato nel terzo trimestre.

Una lettura complessiva evidenzia quindi un quadro negativo del mercato del lavoro della manifattura, dove aumenta il ricorso agli strumenti per la gestione delle crisi occupazionali nelle imprese sia in termini di ore sia di imprese ricorrenti, in un contesto di prosecuzione del trend di difficoltà dal lato assunzionale.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il primo trimestre 2025 registrano una ripresa in relazione alle dimensioni della produzione industriale e alla domanda attesa dai mercati – in particolare quelli esteri – e nei confronti dell’occupazione.

Riguardo alla produzione industriale, si è infatti registrato un  miglioramento dei saldi delle risposte per il primo trimestre 2025 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dal significativo miglioramento delle aspettative nei confronti dei tre mesi precedenti (+12,6% contro +0,5%).

In relazione alla domanda proveniente dai mercati, la componente interna si colloca ancora in terreno negativo, pur mostrando un recupero consistente nei confronti della rilevazione precedente (-1,9% contro -9,7%) ed è quindi ancora sintomatica del pessimismo che interessa le imprese industriali dell’area milanese riguardo una ripresa di breve termine del fronte domestico.

Rispetto ai mercati esteri, il contesto della rilevazione trimestrale registra invece un significativo miglioramento delle previsioni da parte delle imprese (+12,6% contro +1,7%).

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere prudenti, incrementando in misura contenuta il saldo trimestrale (+2,2% contro +1,3% nel precedente trimestre).

 

 

 

Il miglioramento del sentiment delle imprese si riscontra anche complessivamente attraverso l’indicatore sintetico delle aspettative che, su di un piano unidimensionale riassume le ipotesi delle imprese relative alla produzione, all’occupazione e alla domanda attesa dai mercati interni ed esteri.

L’indicatore, da un punto di vista qualitativo e delle percezioni delle imprese – pur mostrando una ripresa – si discosta tuttavia dall’analisi quantitativa effettuata attraverso il ciclo della produzione industriale, che persiste nel suo percorso discendente iniziato già dal secondo trimestre 2023: nel quarto trimestre il ciclo della produzione si colloca infatti in un intorno negativo, proiettando quindi una dinamica produttiva in contrazione per i successivi tre mesi.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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2024

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Settori

Nel periodo gennaio-settembre 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo delle esportazioni pari a 42,4 miliardi di euro, in diminuzione di circa 590 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023 (-1,4%).

La dinamica negativa è stata condizionata in misura rilevante dalle flessioni dell’export nei settori dell’abbigliamento e di quello farmaceutico, in contrazione rispettivamente per 688 e 393 milioni di euro a confronto con il 2023. A essi si sono associati gli arretramenti registrati da elettronica e ottica (-81 milioni), in metallo (-71 milioni), gomma plastica (-32 milioni) e mezzi di trasporto (-23 milioni).

La composizione settoriale conferma l’abbigliamento come primo comparto dell’export con 7,9 miliardi di euro (18,8% del totale export), seguito dalla meccanica (6,1 miliardi; 14,4%) e dalla chimica (5 miliardi; 12%), in aumento rispettivamente per 40,5 e 58 milioni nei confronti dei primi nove mesi dello scorso anno.

Nella classifica settoriale, con oltre 3 miliardi di euro esportati, si confermano in quarta posizione la farmaceutica (3,9 miliardi) e in quinta gli apparecchi elettrici (3,6 miliardi), mentre al livello successivo si collocano le produzioni delle industrie metallurgiche (3 miliardi).

Oltre i 2 miliardi, si posizionano l’elettronica e ottica (2,5 miliardi) e le industrie alimentari e delle bevande (2,1 miliardi circa), in crescita per circa 193 milioni su base annua, mentre chiudono la classifica gomma-plastica (1,7 miliardi) e mezzi di trasporto (1,1 miliardi).

Nei primi nove mesi del 2024, la città metropolitana di Milano ha registrato flussi importativi per 62,5 miliardi di euro, evidenziando una flessione di 1,7 miliardi nei confronti dell’analogo periodo dello scorso anno (-2,7%).

L’arretramento complessivo dell’import non ha tuttavia rovesciato l’ordine di grandezza relativo alla composizione per settori, confermando quindi l’elettronica e ottica, con 9,4 miliardi di euro (15,1% del totale), come il primo comparto in valore e la chimica in seconda posizione con oltre 7,6 miliardi (12,7% del totale).

Seguono in ordine di grandezza l’import di prodotti farmaceutici con 6 miliardi di euro (9,6%) e il comparto dei macchinari con 5,9 miliardi (9,5%).

Nella fascia oltre i 5 miliardi si collocano i prodotti in metallo (5,6 miliardi), i mezzi di trasporto (5,2 miliardi) e l’abbigliamento (5,1 miliardi circa).

Seguono nella graduatoria locale dell’import gli apparecchi elettrici (4,7 miliardi) e superano i 2 miliardi di euro l’alimentare (2,9 miliardi) e la gomma-plastica (2,3 miliardi di euro).

Considerato in termini percentuali, l’andamento registrato dall’export della città metropolitana di Milano nei primi nove mesi del 2024 ha evidenziato una variazione tendenziale negativa pari a -1,4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. I maggiori apporti a tale flessione sono ascrivibili alla filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-7,9%) e al settore della farmaceutica (-9,2%).

Tra i settori in arretramento, si segnalano anche i comparti dell’elettronica (-3,2%) e dei prodotti in metallo (-2,3%), seguiti per rilevanza dai settori dei mezzi di trasporto (-2%), della gomma-plastica (-1,8%) e del legno-carta (-0,9%).

Infine, tra i rami di attività produttiva meno incidenti sulla dinamica esportativa milanese, si segnalano le flessioni a doppia cifra registrate dai settori dell’estrazione dei minerali (-47,4%) e dell’agricoltura(-12,4%).

Evidenziano, invece, un contributo positivo alla dinamica esportativa le industrie alimentari e delle bevande (+10,1%), il settore dei macchinari (+0,9%) e i comparti della chimica e degli apparecchi elettrici (+0,8% per entrambi).

Nei primi nove mesi del 2024 l’import dell’area metropolitana milanese ha proseguito nel trend calante registrando, su base annua, una flessione complessiva del 2,7%.

La dinamica negativa dell’import è stata dominata dalla significativa flessione segnata dal comparto dei prodotti elettrici e dalle consistenti contrazioni dei settori dell’elettronica e ottica, dei macchinari e dei prodotti in metallo.

Il dettaglio settoriale, come già evidenziato, mostra un netto arretramento ascrivibile ai prodotti elettrici (-17,8%), corrispondente in valore a una flessione di oltre 1 miliardo di euro rispetto ai primi nove mesi del 2023.

Tra gli altri settori che hanno contribuito all’arretramento generale si segnalano i comparti dell’elettronica e ottica (-8,2%) e dei macchinari (-8,6%), con perdite in valore rispettivamente di 845 e 561 milioni di euro, seguiti dal settore dei prodotti in metallo (-3,5%), con una flessione cumulata di oltre 200 milioni nei primi nove mesi del 2024.

In controtendenza rispetto al trend generale risultano le variazioni registrate dai mezzi di trasporto (+12%) – in aumento di oltre 560 milioni – e dai comparti della farmaceutica (+4,9%) e della chimica (+3,6%), con incrementi dei flussi importativi rispettivamente di 281 e 261 milioni di euro, seguiti in graduatoria dalle industrie alimentari e delle bevande (+1,3%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche dell’export milanese evidenziano che i mercati europei assorbono oltre il 56% dei flussi diretti all’estero.

L’export verso l’Europa dei primi nove mesi del 2024 registra per la città metropolitana di Milano un valore di 23,9 miliardi di euro, dei quali 15,3 diretti nell’Unione Europea e 8,6 miliardi verso i Paesi europei esterni al perimetro della UE.

In particolare, tra questi ultimi mercati le quote più consistenti di export sono dirette verso la Svizzera (4,5 miliardi), il Regno Unito (2 miliardi circa) e la Turchia (1 miliardo).

Tra i mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni milanesi verso il continente sono state pari a 9,1 miliardi di euro, il 21,5% dell’export milanese.

Il dettaglio del continente asiatico per piazza di destinazione evidenzia che circa i due terzi dei flussi esportativi si indirizzano verso l’Asia Orientale (5,9 miliardi di euro); di questi 2,1 miliardi sono diretti in Cina, 1,1 miliardi di euro verso il Giappone e 2 miliardi circa verso le quattro Tigri Asiatiche, dove predominano tra i mercati la Corea del Sud (879 milioni) e la zona speciale cinese di Hong Kong (603 milioni).

La seconda destinazione extra-UE delle esportazioni è rappresentata dall’America (circa 6,5 miliardi di euro e il 15,2% del totale provinciale), dove è rilevante in particolare il mercato USA, con 4,5 miliardi di euro (10,6%).

In relazione alle importazioni della città metropolitana di Milano, la ripartizione per partner geografico di provenienza conferma la prevalenza europea: nei primi nove mesi del 2024, su un totale di 62,5 miliardi di euro importati dall’area milanese, circa 46,5 sono ascrivibili all’Europa (74% del totale), di cui 40,2 ai Paesi UE.

L’import di matrice extra-europea che riguarda i Paesi asiatici è quantificabile invece in 11,7 miliardi di euro (il 18,7% dell’import provinciale).

Risulta più ridotta, infine, la quota di importazioni proveniente dal  continente americano: 3 miliardi di euro (4,9%), dei quali oltre 2 sono ascrivibili all’import made in USA (3,1%).

La dinamica delle esportazioni milanesi per area geografica registra un calo diffuso sia nei mercati europei sia extra-europei, in particolare nei confronti dell’America, dove insiste la flessione del mercato USA.

L’export verso l’Europa è diminuito dell’1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2023. La dinamica è ascrivibile in particolare alla flessione dei flussi esportativi verso l’area esterna alla UE (-3,8%), sulla quale grava in particolare il calo delle esportazioni verso il Regno Unito (-9,3%) e gli arretramenti di Turchia (-3,7%) e Svizzera (-1,5%), mentre è in stagnazione l’export diretto nell’Unione Europea (-0,1%).

In relazione ai mercati extra-europei, come accennato, si registra una flessione dell’export verso l’America (-6%), dove incide il significativo arretramento degli Stati Uniti (-6,9%).

Nei confronti dei mercati asiatici, la contrazione complessiva (-0,7%) è da ascrivere alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-5,9%), dove emergono in particolare le sensibili riduzioni verso la Cina (-6,3%) e l’area delle Tigri Asiatiche (-8,2%), sulla quale insiste la flessione a doppia cifra riscontrata nel mercato della Corea del Sud (-16,2%), mentre si registra un consistente aumento per Hong Kong (+4,9%).

Diversa intonazione hanno assunto invece i flussi esportativi diretti in Medio Oriente – che per l’area milanese rappresenta la seconda meta di destinazione del continente asiatico – dove si osserva una dinamica ascendente a due cifre (+14,6%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi nove mesi del 2024 ha registrato una flessione complessiva del 2,7%, sulla quale ha inciso sia l’arretramento dei mercati europei (-1,7%) sia la flessione delle piazze asiatiche (-9%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner europei, la dinamica è stata trainata dal calo registrato nei confronti dei partner della UE (-2,3%), non sufficientemente bilanciato dalla crescita rilevata nei confronti dei Paesi europei non UE (+2,7%).

Il focus sull’import di matrice asiatica evidenzia che la flessione è ascrivibile alla profonda contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-10%), che ha interessato in particolare le merceologie provenienti dal Giappone (-32,3%), dalla Cina (-7,1%) e dalle quattro Tigri Asiatiche (-11,8%), in particolare da Taiwan (-16,6%) e Corea del Sud (-11,2%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la stagnazione complessiva dell’import americano e in particolare il consistente arretramento dell’import di matrice USA (-1,8%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi nove mesi del 2024 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 15,4 miliardi di euro verso l’Unione Europea, evidenziando una marginale contrazione rispetto allo scorso anno (16 milioni di euro).

La Francia si conferma quale mercato principale di destinazione dell’export dell’Europa comunitaria, con un valore di oltre 3,4 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e settembre (22,2% del totale export verso la UE), consolidando il sorpasso sulla Germania che si colloca quindi al secondo posto per rilevanza come mercato export per la città metropolitana di Milano, con oltre 3,2 miliardi di euro (20,9% del totale export verso la UE).

Conferma, invece, la terza posizione la Spagna (10,7%), con più di 1,6 miliardi, seguita in ordine di grandezza dai Paesi Bassi (6,8%), con oltre 1 miliardo e dalla Polonia con 964 milioni di euro (6,3%).

I primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano quindi complessivamente il 67% dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore complessivo di circa 10,3 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano il Belgio (oltre 636 milioni), seguito con oltre 400 milioni di valori esportati da Grecia, Repubblica Ceca, Austria e Romania.

Nei primi nove mesi del 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo delle importazioni dall’Unione Europea quantificabile in 40,2 miliardi di euro, in flessione di oltre 960 milioni rispetto all’analogo periodo del 2023.

La Germania si conferma come il primo partner fornitore delle imprese milanesi, con più di 12,5 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana da parte di un Paese UE, corrispondente al 31,1% del totale import dall’Unione Europea.

Seguono a distanza i Paesi Bassi, con 7,8 miliardi di euro (19,4% del totale import) e la Francia in terza posizione con oltre 5 miliardi (12,5%).

Si collocano, invece, al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (3,1 miliardi) e sfiora i 2,8 miliardi di euro l’import di matrice belga.

I primi cinque partner commerciali rappresentano quindi il 77,7% delle importazioni provenienti dai partner UE, per un ammontare complessivo di 31,1 miliardi di euro.

Tra i partner commerciali che superano il miliardo di euro per valore dell’import da un Paese dell’Unione Europea verso la città metropolitana di Milano, si segnalano Repubblica Ceca e Polonia (rispettivamente con 1,2 e 1,1 miliardi), seguono poi con cifre inferiori al miliardo di euro Irlanda, Ungheria e Svezia.

Valutato in termini percentuali, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra una sostanziale stagnazione rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno (-0,1%).

Le difficoltà riscontrate dalla capacità di penetrazione verso i mercati di sbocco comunitari è ben rappresentata dal trend calante registrato da alcuni dei mercati di riferimento dell’area milanese.

Tra i quelli più rilevanti per l’export della città metropolitana di Milano si registra una flessione significativa nei confronti dei Paesi Bassi (-7,4%) e una riduzione della dinamica esportativa nei confronti della Germania (-0,7%) e della Francia (-0,3%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala, inoltre, la flessione a due cifre verso il Belgio (-12,8%), mentre si osserva un incremento significativo sia nei confronti della Spagna (+4,6%) che della Polonia (+8,3%).

Tra i mercati minori per l’area mianese, si rilevano performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Portogallo (+32,7%) e Slovacchia (+18,5%), mentre è in flessione la Romania (-13,8%) e in arretramento il mercato della Grecia (-3%).

Le importazioni provenienti dall’Unione Europea registrano una significativa flessione nei primi nove mesi del 2024 (-2,3%), corrispondente a più di 960 milioni di euro.

Sulla dinamica complessiva incidono in misura significativa gli arretramenti dei flussi importativi provenienti dalla Germania (-1,7%) – primo partner commerciale – dalla Francia (-7,1%) e dai Paesi Bassi(-5,4%), che per la loro rilevanza in termini di peso (complessivamente il 63%) condizionano il trend dei flussi commerciali in entrata nell’area metropolitana milanese.

Tra i partner storici si segnalano, inoltre, le flessioni dell’import provenienti da Grecia (-8,4%), Belgio (-4,2%) e Polonia (-4%).

L’unica eccezione all’andamento negativo registrato tra i partner comunitari più importanti per il territorio della città metropolitana di Milano è rappresentata dalla Spagna, per la quale si nota un consolidamento del trend di crescita (+6,5%), al quale si associano – tra i partner minori – i rilevanti incrementi registrati per Repubblica Ceca (+9,6%), Irlanda (+6,1%), Danimarca (+16,6%) e Slovenia (+10,4%).

 

 

 

 
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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese nel terzo trimestre 2024 ha parzialmente recuperato la fase di debolezza che aveva caratterizzato il settore nella prima parte del 2024.

Il percorso di incremento del fatturato evidenzia un aumento sia rispetto ai precedenti tre mesi sia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, sebbene l’andamento complessivo registri una progressiva perdita di slancio, come si evince dall’indice trimestrale e dalla riduzione dell’intensità di crescita della dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è quindi collocato a quota 109 proseguendo nel suo percorso incrementale (+0,4% destagionalizzato) e raggiungendo un nuovo punto di massimo della serie storica.

Con riferimento alla crescita tendenziale, la dinamica del fatturato, dopo la graduale attenuazione registrata nella prima parte del 2024 sfociata nella contrazione del secondo trimestre, evidenzia nel terzo una ripresa che riporta, su base annua, il commercio in terreno positivo (+0,9%).

L’approfondimento dell’analisi tendenziale evidenzia inoltre che su base annua la crescita del fatturato interessa il 44% circa delle imprese del commercio, mentre oltre un terzo ha registrato una flessione e il 22% un’invarianza del volume d’affari rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

 

 
Classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2024, il fatturato del commercio milanese ha ripreso il sentiero di crescita.

Il confronto territoriale tra area metropolitana milanese e Lombardia evidenzia un saggio tendenziale differente tra i due contesti di riferimento (Milano +0,9%, Lombardia +1,2%), determinato dall’emersione di alcuni differenziali di performance all’interno delle due aree in relazione alle diverse classi dimensionali di impresa.

Il quadro di dettaglio dell’area milanese, declinato per classi dimensionali, mostra infatti una dinamica ampiamente diversificata e –  in particolare – un consistente arretramento per le micro imprese (-0,7%) che si inserisce in un contesto regionale di debolezza per le unità da 3 a 9 addetti (-0,1%).

Su scala metropolitana, la ripresa è stata, invece, sostenuta dalla crescita del fatturato registrata dalle grandi imprese (+3%) e in misura più contenuta dalla classe dimensionale da 10 a 49 addetti (+1,5%), mentre è inferiore al punto percentuale il saggio tendenziale riscontrato per le imprese di media dimensione (+0,8%).

La medesima dinamica del fatturato non è invece riscontrabile a livello regionale, dove il maggior aumento del volume d’affari è ascrivibile alla classe dimensionale da 10 a 49 addetti (+2,1%) e in cui emerge un andamento incrementale omogeno tra le imprese oltre i 200 addetti (+1,7%) e le unità di media dimensione (+1,8%).

 

 
Settori

Nel terzo trimestre 2024, il quadro settoriale del commercio registra nel territorio milanese una significativa crescita del fatturato del comparto alimentare che si associa alla ripresa del commercio despecializzato – in recupero rispetto alla flessione che aveva subìto nel secondo trimestre – e a un contenuto aumento del volume d’affari del commercio non alimentare.

Il quadro di dettaglio settoriale registra quindi nel terzo trimestre 2024 un consistente incremento del fatturato per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+2,5%), superiore per intensità a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+0,8%).

Con riferimento al commercio despecializzato, la dinamica evidenzia una ripresa del volume d’affari per il settore, con saggi di incremento quasi similari tra le imprese del comparto presenti nell’area metropolitana milanese (+1,4%) e quelle localizzate nella regione (+1,6%).

In relazione al commercio non alimentare, la dinamica del settore mostra un aumento contenuto del volume d’affari con un differenziale territoriale che avvantaggia le imprese della Lombardia (+0,9%) rispetto a quelle della città metropolitana di Milano (+0,5%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il quarto trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano un miglioramento sia per il fatturato sia per gli ordini ai fornitori nonché per l’occupazione, riportando le stime delle imprese in un intervallo positivo.

In particolare, per le stime sul fatturato si è osservato un netto miglioramento del saldo (da -17,8% a +25,6%), determinato dal passaggio di una quota consistente di imprese dall’area di diminuzione a quella di crescita.

Il dettaglio previsivo evidenzia infatti che l’aumento del volume d’affari è atteso dal 41,4% degli operatori del commercio contro una quota del 15,6% che ipotizza invece una riduzione, mentre è pari al 43% la frazione di imprese che stima un’invarianza per i successivi tre mesi.

La dinamica previsiva si è replicata per gli ordini rivolti ai fornitori: il saldo delle aspettative registra un consistente recupero rispetto alla precedente rilevazione (da -22,5% a +8,5%) in un contesto nel quale la stabilità è prevista da oltre la metà delle imprese.

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono orientate verso la stabilità, con un saldo complessivo positivo (+7,2%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel terzo trimestre 2024 il trend di crescita del fatturato dei servizi milanesi è proseguito sia nei confronti dei tre mesi precedenti sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Il focus di approfondimento sulle imprese dei servizi evidenzia che, rispetto al terzo trimestre 2023, l’espansione del fatturato ha interessato oltre la metà degli operatori, con aumenti superiori ai 5 punti percentuali per il 40% delle imprese.

L’area di decrescita è invece pressoché stabile: coinvolge il 31,7% delle imprese dei servizi, con flessioni superiori ai 5 punti per il 23% delle attività del terziario.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è rafforzato ulteriormente nel terzo trimestre 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 140,8 (139,1 nel trimestre precedente), corrispondente a un aumento dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Il consolidamento della dinamica del fatturato si rileva anche per la dinamica tendenziale, ossia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, con un incremento che sfiora i 4 punti su base annua (+3,9%).

 

 
Classi dimensionali

Nel terzo trimestre 2024, il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano prosegue nel sentiero di crescita, espandendo ulteriormente il saggio tendenziale. Nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, il quadro di dettaglio milanese riferito alle classi dimensionali registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le tipologie e complessivamente superiore a quanto ottenuto dai servizi della Lombardia.

Il raffronto territoriale tra le dinamiche del fatturato indica, infatti, una crescita che avvantaggia la città metropolitana di Milano (+3,9%)  rispetto alla Lombardia (+3,2%). In ambito metropolitano, la dinamica dei servizi è sostenuta in particolare dalle medie (+5,8%) e dalle grandi imprese (+4,4%), alle quali si sono aggiunte nel trimestre le micro unità del terziario (+4,1%).

Il dettaglio dimensionale registra, invece, per le imprese da 10 a 49 addetti un saggio di crescita inferiore all’incremento totale del fatturato della città metropolitana (+1,4%).

Il confronto con la regione evidenzia che il fatturato dei servizi della Lombardia è sostenuto dalla componente di maggiori dimensioni: unità da 50 a 199 addetti (+5%) e oltre i 200 (+5,5%), mentre è più contenuto l’apporto del segmento di impresa di piccola dimensione (+2,5%) ed è limitato a pochi decimi per le unità da 3 a 9 addetti (+0,7%).

 

 
Settori

Rispetto al terzo trimestre 2023, il settore del commercio all’ingrosso registra un recupero rilevante del fatturato (in flessione negli ultimi due trimestri) e continuano a crescere i comparti dei servizi alle imprese e degli alberghi e ristoranti. Debole invece la dinamica del volume d’affari per il settore dei servizi alle persone.

Se consideriamo le attività rientranti nell’alveo della distribuzione commerciale, il focus di analisi evidenzia una ripresa consistente per le imprese della città metropolitana (+3,1%), che si contrappone alla situazione di debolezza del comparto a livello regionale (+0,4%).

In relazione ai servizi alle imprese – il settore di attività più qualificante del terziario milanese – si registra una dinamica incrementale del fatturato (+3,8%), di poco inferiore a quanto visto in Lombardia (+4%).

Con riferimento agli altri settori, nel terzo trimestre 2024 si è rafforzato ulteriormente l’andamento espansivo del fatturato per alberghi e ristoranti (+6,9%), trend riscontrabile – ma con intensità inferiore – anche nell’ambito delle imprese presenti in Lombardia (+3,7%).

Per il comparto dei servizi alle persone, si è invece registrato un cospicuo rallentamento del ritmo di crescita sia per le imprese della città metropolitana di Milano (+0,4%) sia per le unità attive nel territorio regionale (+0,9%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le stime degli operatori dei servizi per il quarto trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano ancora una divergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione.

In relazione al fatturato si nota un miglioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+11,8% contro +9,6%), determinato da un rafforzamento della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre, che coinvolge un quarto delle imprese (22,9% nella precedente rilevazione); resta invece stabile la frazione di imprese con ipotesi di diminuzione del fatturato al 13,1%.

Passando alle aspettative sull’occupazione per il quarto trimestre 2024, si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (+9,7% contro +11,2%), in un contesto dove è ancora prevalente l’ipotesi di stabilità, condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

Nonostante la crescita della produzione industriale, sia su base congiunturale che annua, nel terzo trimestre 2024 il quadro complessivo degli indicatori evidenzia iniziali segnali di peggioramento per l’attività industriale dell’artigianato milanese rispetto alla dimensione dei ricavi industriali e degli ordini.

In linea con quanto registrato a livello regionale, dove sono in contrazione anche i volumi prodotti, la manifattura artigiana metropolitana registra quindi un arretramento della dinamica del fatturato e del portafoglio ordini su base trimestrale, che si affianca tuttavia a un aumento della produzione.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) mostra in particolare un nuovo incremento rispetto al precedente trimestre, fissando il valore dell’indice trimestrale – al netto della stagionalità – a quota 109,2 e quindi corrispondente a un aumento dello 0,8% su base trimestrale.

L’incremento registrato nei tre mesi si è inoltre riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando una sostenuta progressione della produzione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+2,8%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese nel terzo trimestre 2024 inizia a far emergere segnali di regressione che coinvolgono in misura consistente sia il fatturato che gli ordini, mentre si registra ancora una tenuta per la dinamica produttiva.

In particolare, nei confronti della produzione industriale la dinamica milanese evidenzia – al netto degli effetti stagionali – un cospicuo incremento (+0,8%), che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, nei confronti del quale si osserva un arretramento della dinamica (-0,2%).

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, per entrambi gli indicatori si è registrata una diminuzione superiore a mezzo punto rispetto al trimestre precedente.

In particolare, la contrazione sperimentata dai ricavi industriali (-0,6%) e dal portafoglio ordini (-0,7%) dell’artigianato milanese ha evidenziato una dinamica peggiore rispetto a quanto registrato dal comparto nel territorio della regione, dove si è osservata una riduzione del fatturato (-0,2%), associata a un’invarianza delle commesse acquisite nei tre mesi.

 

 
Analisi tendenziale

Il passaggio in terreno negativo degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini registrato su base trimestrale si è riflesso sul quadro analitico di quelli tendenziali, evidenziando un significativo indebolimento di entrambi rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Il cambio di passo su base annua evidenzia quindi per la manifattura artigiana milanese una stagnazione degli ordini (+0,1%) e del fatturato (+0,1%).

Il confronto territoriale con la dinamica registrata dal comparto in Lombardia mette tuttavia in luce un andamento meno negativo rispetto al contesto regionale, dove arretrano sia il fatturato (-0,3%) che gli ordini (-0,7%).

Il focus di analisi sulla dinamica produttiva evidenzia invece ancora una tenuta della produzione industriale: rispetto al terzo trimestre dello scorso anno i volumi prodotti in ambito milanese sono infatti in sostenuta progressione (+2,8%).

Il trend positivo riscontrato in ambito locale contrasta inoltre ampiamente a confronto con il quadro tendenziale regionale, dove la produzione è in arretramento rispetto allo scorso anno (-0,1%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Nel terzo trimestre 2024 il sentiment complessivo delle imprese rimane stabilmente inserito in un quadrante negativo, essendo prevalenti i giudizi pessimisti degli imprenditori artigiani sulle prospettive di breve termine dell’attività industriale nelle sue declinazioni afferenti a produzione, occupazione e ordini.

Nonostante un recupero rispetto al precedente trimestre, il dettaglio degli indicatori per la produzione industriale e la domanda interna registra infatti saldi negativi ancora ampi: produzione -16,8% (-25,2% nel precedente trimestre), domanda interna -25,6% (-26,8% nel secondo trimestre 2024).

Nei confronti dell’occupazione, l’invarianza dei livelli occupazionali è stimata da 8 imprese su 10, con una dinamica stabilmente negativa per la restante quota di artigiani (-4,4% contro -4,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2024 l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese registra segnali di ripresa.

A fronte di una contrazione della produzione industriale registrata in ambito regionale, la dinamica milanese evidenzia invece una crescita, che si affianca a una ripresa generale degli indicatori relativi al fatturato e agli ordini.

L’analisi di dettaglio mostra pertanto una dinamica incrementale dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100) rispetto al trimestre precedente, fissando il livello dei volumi prodotti su base trimestrale a quota 122,8 corrispondente a un aumento – al netto della componente stagionale – pari a +0,5%, in controtendenza quindi rispetto all’arretramento sofferto dall’industria in Lombardia (-0,4%).

La ripresa registrata nel trimestre si è, inoltre, riflessa sulla dinamica produttiva tendenziale, ovvero sull’andamento raffrontato al terzo trimestre dello scorso anno, che palesa un consistente aumento (+1%).

 

 
Analisi congiunturale

Il terzo trimestre 2024 segna un miglioramento significativo degli indicatori congiunturali, nei quali si declina l’attività manifatturiera milanese. La ripresa rispetto al trimestre precedente è consistente sia sul piano della produzione industriale sia nei confronti del fatturato e degli ordini, in particolare quelli esteri.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio registra quindi un incremento della produzione industriale rispetto al precedente trimestre (+0,5%), che si colloca su un piano diametralmente opposto alla dinamica registrata in ambito regionale (-0,4%).

Segnali positivi si riscontrano inoltre per il fatturato (+1,7%), in crescita dopo la fase di stagnazione registrata nel trimestre precedente e superiore alla dinamica evidenziata in Lombardia (+0,4%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra area metropolitana di Milano e Lombardia mostra una significativa differenziazione degli andamenti a vantaggio della manifattura locale.

Le differenze più rilevanti  emergono in relazione agli ordini esteri, dove si registra un aumento significativo per l’industria milanese (+3,5%) a fronte di una crescita contenuta per l’industria lombarda (+0,6%).

Le criticità maggiori riguardano gli ordini interni, in modesto aumento per la manifattura della città metropolitana milanese (+0,7%) e in stagnazione per l’industria manifatturiera lombarda.

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno, la dinamica degli indicatori registra un quadro di incremento generalizzato che si manifesta in particolare sul versante del fatturato e in misura minore sugli ordini  e la produzione industriale.

Il quadro analitico evidenzia un andamento complessivo del terzo trimestre migliore rispetto alle aspettative e che  recupera la fase  discendente nei tre mesi precedenti, che aveva interessato la produzione industriale, il fatturato e gli ordini. Sul piano della produzione industriale, la dinamica tendenziale evidenzia una progressione dell’area metropolitana (+1%), che si colloca in controtendenza rispetto alla flessione registrata in Lombardia (-1%).

In relazione al fatturato, la sostenuta crescita milanese (+3,9%) beneficia in particolare dell’apporto dei mercati esteri (+4,1%), corroborato nel trimestre dalla componente interna (+3,7%). Il trend espansivo sperimentato localmente si discosta in misura significativa dalla dinamica della manifattura lombarda (+0,4%), sulla quale grava l’arretramento del fatturato interno (-0,2%), non sufficientemente bilanciato dall’aumento dalla componente estera (+1,4%).

Con riferimento agli ordini, il contesto milanese registra una dinamica più incisiva (+1,7%) rispetto alla Lombardia (+0,7%). Per entrambi i sistemi manifatturieri, la criticità maggiore è ascrivibile al mercato interno, in stagnazione rispetto allo scorso anno: Milano (+0,1%) e Lombardia (+0,2%). Ambedue i territori beneficiano inoltre di un effetto trainante da parte del portafoglio ordini estero, più ampio per l’industria milanese (+4,4%) rispetto alla manifattura lombarda (+1,6%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il confronto tra i sistemi manifatturieri di Eurozona e Italia registra un comune percorso discendente dei volumi produttivi, in particolare per l’Italia, dalla seconda metà del 2022. La decrescita, secondo le rilevazioni Istat, non evidenzia alcuna interruzione del trend rispetto al terzo trimestre 2023, con una flessione pari al -3,4%.

Segnali negativi emergono inoltre per l’industria dell’Eurozona, dove assistiamo a una decrescita produttiva non solo per la manifattura italiana, ma anche per quella tedesca (-4,9% su base annua), sulla quale gravano la crisi del settore automotive e la flessione della produzione delle industrie chimiche. Arretramenti tendenziali si registrano anche per le manifatturiere di Francia (-0,9%) e Spagna (-0,5%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, i rispettivi sistemi manifatturieri  evidenziano un trend differente nel terzo trimestre 2024. 

Mentre l’industria lombarda continua nel suo percorso discendente dei volumi prodotti, sia in relazione al trimestre precedente (-0,4%) sia nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno (-1%), la manifattura dell’area metropolitana milanese mette a segno una nuova progressione dell’indice della produzione industriale (+0,4%), che si riflette in misura amplificata sulla dinamica produttiva tendenziale (+1%).

 

 
Mercato del lavoro

Nel terzo trimestre 2024, il mercato del lavoro registra ancora un contesto stazionario in relazione all’utilizzo della cassa integrazione (CIG) in rapporto al monte ore di lavoro nel trimestre, evidenziando un aumento limitato delle ore di CIG utilizzata rispetto ai tre mesi precedenti (1,2% contro 1,1%), mentre si osserva una riduzione significativa della base imprenditoriale che utilizza la CIG.

A fronte di un aumento del monte ore di utilizzo della cassa integrazione si è quindi registrata una diminuzione di 3,5 punti della platea delle imprese utilizzatrici (6,7% contro 10,3% del trimestre precedente).

Una prima chiave di lettura evidenzia quindi il rientro di una quota di imprese nell’alveo di normalizzazione dell’attività industriale e al contempo suggerisce che la progressione del rapporto tra CIG e monte ore trimestrale di lavoro, in un contesto di decrescita della quota di imprese utilizzatrici, sia indicativa della presenza di realtà imprenditoriali ancora in evidente difficoltà.

Maggiori criticità emergono in relazione al livello occupazionale, per il quale si osserva un quadro complessivo di arretramento determinato da un saldo negativo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale
(-0,3%), quale risultato di un trend di progressivo affievolimento della dinamica  nella prima parte dell’anno.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il quarto trimestre 2024 hanno registrato un quadro articolato in relazione alle dimensioni della produzione industriale, dell’occupazione e della domanda attesa dai mercati.

Relativamente alla produzione, rispetto al trimestre precedente si è assistito a un  miglioramento dei saldi delle risposte per il quarto trimestre 2024 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dal passaggio delle aspettative in un quadrante positivo dopo la brusca caduta del trimestre precedente (+0,5% contro -3,9%).

In relazione alla domanda proveniente dai mercati, è la componente interna a destare le maggiori preoccupazioni, essendo ancora in un quadrante negativo, pur registrando un lieve miglioramento (-9,7% contro -11%) rispetto alla rilevazione precedente.

Rispetto ai mercati esteri, il contesto della rilevazione trimestrale evidenzia un ulteriore ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese, pur rimanendo ancora in terreno positivo (+1,7% contro 4,5%).

Il medesimo trend discendente si registra anche nei confronti dell’occupazione, posizionando il saldo trimestrale a +1,3% (+2,1% nel precedente trimestre).

 

 

Il quadro previsivo si completa con il confronto tra il piano quantitativo – afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale – e la dimensione qualitativa espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a produzione, occupazione, domanda interna ed estera.

Il percorso discendente intrapreso dal ciclo della produzione industriale a partire dal secondo trimestre 2023 si è progressivamente intensificato nel corso dei trimestri successivi fino ad arrivare al punto di minimo del terzo trimestre 2024.

Il piano quantitativo trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale un peggioramento del sentiment espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.