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Secondo
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2025

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Indice del fatturato del commercio

Dopo l’arretramento congiunturale sperimentato nei primi tre mesi dell’anno, la dinamica del fatturato del commercio al dettaglio milanese registra un cambiamento di passo significativo nel secondo trimestre 2025, che le consente di recuperare la precedente flessione.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) si posiziona ora a quota 113,1 (+0,7% destagionalizzato) annullando quasi totalmente il differenziale negativo accumulato nel precedente trimestre con il massimo storico raggiunto a fine 2024 (113,4).

Il recupero della dinamica trimestrale si è, inoltre, riflesso sull’andamento tendenziale del fatturato (+2,2%), che risulta quindi in accelerazione rispetto a quanto registrato su base annua a inizio anno (+1,6%).

 

Le previsioni per il terzo trimestre 2025

Il quadro complessivo delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia un significativo peggioramento del sentiment nei confronti del fatturato e degli ordini, mentre risulta stazionario – in un intorno negativo – per l’occupazione.

L’approfondimento di analisi relativo al fatturato evidenzia che le stime degli operatori per il terzo trimestre 2025 collocano il saldo in un quadrante ampiamente negativo (-20,3%): la quota di operatori che ipotizza una crescita si è ridotta al 15,9% (25% nella precedente rilevazione), mentre è aumentata la quota di imprese che prevedono una diminuzione del fatturato (36% contro 25%); infine è quasi pari alla metà del campione la frazione di quanti stimano un fatturato stabile.

Il peggioramento del sentiment si verifica anche nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori, dal momento che le prospettive delle imprese sono ora più pessimiste rispetto a quanto registrato nel primo trimestre. Il saldo negativo si è ulteriormente accentuato passando da -14,2% a -24,8%, essendosi rafforzata la quota di imprese con previsioni negative (da 29,4% a 33,2%) e drasticamente ridotta quella che si aspetta un aumento (da 15,2% a 8,4%).

Relativamente all’occupazione, è condiviso da otto imprese su dieci un quadro previsivo orientato alla stabilità per i successivi tre mesi: mentre il segno del saldo complessivo è ancora negativo (-0,4%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel secondo trimestre 2025 il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano, dopo l’assestamento della dinamica registrata nel trimestre precedente, ha ripreso un sentiero di crescita.

Il trend trimestrale si è posizionato a un nuovo punto di massimo storico, come mostra l’indice del fatturato (base 2015=100) che, al netto degli effetti stagionali, si è collocato a quota 144,1 (143 nel primo trimestre 2025), determinando un aumento dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.

La ripresa registrata su scala trimestrale ha impattato in misura rilevante sul piano tendenziale, determinando un aumento significativo del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2024 (+2,4%).

L’approfondimento di analisi sui servizi milanesi, attraverso la dinamica delle aree di crescita e di diminuzione del fatturato sul secondo trimestre 2024, evidenzia che l’area di crescita è passata dal 49,5% al 46,7%. Tuttavia si osserva anche una consistente riduzione dell’area di decrescita del fatturato (dal 30,4% al 28,8%) e un parallelo rafforzamento della quota di imprese del terziario che dichiarano stabilità del volume d’affari rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (dal 20% al 24%).

 

Classi dimensionali

Il quadro di dettaglio dei servizi milanesi declinato sulle classi dimensionali mostra una dinamica incrementale su base annua diffusa a quasi tutte le tipologie di impresa.

Il confronto territoriale tra i servizi della città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia un ritmo espansivo del fatturato più elevato, seppure di poco, a livello locale (+2,4%) rispetto al terziario lombardo (+2,1%).

La suddivisione per classe di addetti in ambito metropolitano registra un quadro scarsamente incisivo per il segmento delle micro e piccole imprese. In particolare, nel secondo trimestre 2025 si è osservata una contrazione del fatturato per le imprese da 3 a 9 addetti (-0,7%) e un aumento limitato a pochi decimi di punto per la classe da 10 a 49 addetti (+0,5%).

Il confronto territoriale con la Lombardia evidenzia una performance migliore per tali classi dimensionali, entrambe in crescita rispetto al secondo trimestre 2024 (+0,6% e +1,6% rispettivamente).

Complessivamente, la dinamica registrata dai servizi milanesi risulta ancora sostenuta dai significativi incrementi ottenuti dalle medie imprese (+5,3%) e dalle unità oltre i 200 addetti (+3,8%).

Il confronto con i servizi della Lombardia evidenzia, inoltre, un quadro migliore a livello locale rispetto alla dinamica regionale delle unità da 50 a 199 addetti (+3,6%) e delle grandi imprese del terziario (+2,8%).

 

Settori

Nel secondo trimestre 2025, il fatturato dei settori del terziario milanese ha mostrato una continuazione del trend generale di crescita.

Si è, infatti, osservata la prosecuzione della fase espansiva sia per la distribuzione commerciale sia per le attività degli alberghi e ristoranti che per i settori dei servizi alle imprese e alle persone.

Nello specifico, l’analisi della dinamica tendenziale mostra un ulteriore rafforzamento del volume d’affari per il commercio all’ingrosso (+1,1%) che, a livello locale, continua la fase espansiva avviata dalla seconda metà del 2024, mentre a livello regionale si mantiene in stagnazione.

Nei confronti degli alberghi e ristoranti, la dinamica osservata nell’area milanese, pur essendo ancora positiva, evidenzia un trend di crescita inferiore (+1,3%) a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+2,3%).

In relazione ai servizi alle imprese, il settore mostra una fase di crescita consistente del fatturato sia per le unità attive nella città metropolitana di Milano (+2,7%) sia per le imprese operanti nel territorio della regione (+2,2%).

Per quanto concerne i servizi alle persone, il volume d’affari del comparto registra, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, una consistente espansione sia nell’area metropolitana milanese sia in ambito dove lombardo  (+5,6% per entrambi).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia un generale deterioramento delle stime sia in relazione al fatturato sia nei confronti dell’occupazione.

Rispetto al fatturato si osserva, infatti, un dimezzamento della dinamica positiva delle aspettative, come mostra il passaggio del saldo complessivo da +11,6% a +5,6%.

L’analisi dettagliata segna una riduzione delle stime di aumento del fatturato (da 25,9% a 21,1%) e il contemporaneo aumento della quota di imprese con prospettive di stabilità (da 59,7% a 64,4%) a parità di operatori dei servizi che si aspettano una diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (14,5%).

Anche in relazione alle previsioni afferenti all’occupazione, per il terzo trimestre 2025 si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (da +8,4% a +5,4%) in un contesto dove l’ipotesi di stabilità è prevalente, essendo condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2025, l’attività industriale dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un contesto con luci e ombre.

La modesta ripresa congiunturale, che coinvolge la produzione e gli ordini – ma non il fatturato – non è ancora in grado di portare a una consistente ripresa anche su base annua. Il quadro si presenta dunque negativo rispetto al primo trimestre dello scorso anno che, con gradienti di intensità differenziata, coinvolge sia la produzione industriale sia il fatturato.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica un modesto aumento rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 108,4 il valore destagionalizzato dell’indice per il secondo trimestre 2025, pari quindi a un incremento dello 0,3% su base trimestrale.

Il moderato aumento registrato nel secondo trimestre 2025 non è stato tuttavia in grado di riportare la dinamica tendenziale in terreno positivo: i volumi prodotti si sono pertanto contratti ulteriormente, evidenziando quindi un nuovo arretramento della produzione industriale rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (-0,7%).

 

Analisi congiunturale

L’analisi degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al secondo trimestre 2025 registra un quadro generale di modesto aumento della dinamica produttiva e del portafoglio ordini rispetto ai tre mesi precedenti, mentre si osserva una lieve contrazione del fatturato.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese mostra – al netto degli effetti stagionali – un moderato aumento (+0,3%), in linea con il trend registrato in Lombardia (+0,2%).

In relazione al fatturato e agli ordini si rileva un peggioramento della dinamica per ricavi industriali dell’artigianato milanese (-0,1%) e un aumento di portata limitata per le commesse ottenute dai mercati (+0,3%).

Il quadro peggiora ulteriormente se consideriamo i rispettivi andamenti a livello regionale dove si registra, in riferimento al primo trimestre, una modesta variazione del fatturato (+0,1%) e una sostanziale stagnazione degli ordini della manifattura artigiana lombarda.

 

Analisi tendenziale

Le dinamiche osservate su base trimestrale degli indicatori non hanno  avuto un impatto positivo sul quadro generale degli indicatori tendenziali a eccezione degli ordini.

Su base annua si è quindi registrato un ulteriore arretramento della dinamica sia della produzione industriale (-0,7%) sia del fatturato (-1%), mentre solo il portafoglio ordini si è riportato in terreno positivo con un incremento di oltre mezzo punto percentuale nei confronti dello scorso anno (+0,7%).

Il confronto territoriale con la dinamica dell'artigianato in Lombardia mette in luce un andamento decisamente peggiore per la manifattura artigiana milanese rispetto al contesto regionale, dove si osservano aumenti contenuti sia dei volumi prodotti (+0,3%) sia del fatturato (+0,4%); mentre la dinamica degli ordini registra un incremento circoscritto a un decimo di punto rispetto al primo trimestre dell'anno precedente.

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il terzo trimestre 2025 continua a collocarsi in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni che dell’occupazione.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un consistente arretramento del saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti, ora a -19% (-17,5% nel primo trimestre 2025).

Nei confronti della domanda interna, le prospettive per il successivo trimestre peggiorano ulteriormente in confronto con la precedente rilevazione, il saldo complessivo si attesta infatti a -20% (-17,4% nel trimestre scorso).

Il peggioramento del quadro previsivo si è, inoltre, riflesso anche nell’ambito dell’occupazione: il saldo totale è infatti passato da un quadrante positivo a uno negativo  (da +1,6% a  –3,4%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2025 prosegue la dinamica di crescita complessiva dell’attività industriale della città metropolitana di Milano, pur in presenza di una criticità per il mercato estero.

All’aumento dei volumi produttivi ottenuto dalla manifattura milanese nel secondo trimestre 2025 corrisponde un incremento del fatturato di pari intensità e dalla ripresa degli ordini interni, mentre si registra un arretramento del mercato estero.

L’analisi di dettaglio della dinamica produttiva mostra pertanto, rispetto al trimestre precedente, un aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 125,7 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un aumento dell’1% (al netto della componente stagionale) superiore al valore della dinamica regionale (+0,4%).

L’aumento produttivo riscontrato su base trimestrale si è riflesso sulla crescita tendenziale attraverso una crescita che sfiora i 3 punti percentuali (+2,9%), incremento che non trova analogo risultato in ambito lombardo, dove la dinamica è di poco superiore al mezzo punto rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+0,6%).

 

Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2025, l’attività manifatturiera della città metropolitana di Milano ha registrato, rispetto al trimestre precedente,  un incremento degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale e al fatturato, mentre la ripresa degli ordini provenienti dal mercato interno si è accompagnata al calo della componente estera.

L’analisi di dettaglio evidenzia, al netto della stagionalità, un incremento consistente della produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (+1%), superiore per scala di intensità a quanto registrato dalla manifattura della Lombardia (+0,4%).

Segnali positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato: la crescita registrata dall’industria milanese (+1%) mostra, infatti, un andamento migliore rispetto a quanto osservato nel territorio regionale (+0,5%).

Nei confronti del portafoglio ordini, si registra una differenziazione degli andamenti tra la manifattura locale e regionale: rispetto agli ordini esteri si osserva infatti in ambito milanese una diminuzione dello 0,2%, che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica di crescita evidenziata dal contesto manifatturiero regionale (+0,5%).

In relazione agli ordini provenienti dal mercato interno, i sistemi industriali dei due territori mostrano una ripresa di intensità rispetto al trimestre precedente: Milano (+0,4%) e Lombardia (+0,5%).

 

Analisi tendenziale

Nei confronti del secondo trimestre dell'anno precedente, il quadro generale degli indicatori evidenzia una significativa differenziazione tra il sistema industriale milanese e la manifattura lombarda.

Il focus sui volumi prodotti evidenzia un incremento per la manifattura milanese poco al di sotto dei 3 punti percentuali (+2,9%) e quindi ampiamente superiore a quanto registrato in Lombardia (+0,6%).

La dinamica osservata si replica anche nei confronti del fatturato: Milano registra una crescita del 4%, sostenuta dall'espansione dei mercati esteri (+4,8%) e dall’incremento di quelli interni (+3,6%).

Il trend locale del fatturato si discosta dall’aumento più contenuto della Lombardia (+1,4%), che risulta condizionato dalla dinamica del mercato interno (+0,7%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+2,4%).

In merito al portafoglio ordini, l’area milanese mostra una crescita più intensa (+1,9%) rispetto all'industria lombarda (+1,5%). Sulla dinamica locale incide il rilevante aumento degli ordini esteri (+3,1%), trend che si osserva anche  per il sistema industriale lombardo (+2,2%).

Entrambi i sistemi industriali beneficiano, inoltre, di un effetto positivo del portafoglio ordini interno, che registra un gradiente di crescita similare tra area milanese (+1,2%) e territorio lombardo (+1,1%).

 

Dinamiche a confronto

Il raffronto tra le industrie manifatturiere dell’Eurozona e dell’Italia registrano una convergenza degli andamenti della produzione industriale nel secondo trimestre 2025. 

Il  percorso discendente dei volumi produttivi della manifattura italiana iniziato dalla seconda metà del 2022 mostra un’inversione, collocandosi a quota 99,5 (98,5 nel primo trimestre 2025). Al netto della stagionalità corrisponde a un aumento pari a +0,6% rispetto al precedente trimestre.

Segnali positivi emergono anche per l’industria dell’Eurozona, in aumento dello 0,4% rispetto al primo trimestre, che si avvantaggia della ripresa produttiva dei sistemi industriali della Germania (+0,6% su base trimestrale) e della Spagna (+0,4%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, entrambi i sistemi industriali evidenziano e, al netto della stagionalità, un aumento dei volumi prodotti  nel secondo trimestre 2025.

La dinamica registra tuttavia un ritmo di crescita più consistente per l’area milanese (+1%) rispetto alla regione (+0,4%), che si riflette anche sulle rispettive dinamiche tendenziali che mostrano una crescita più significativa per l’industria milanese (+2,9%) rispetto al comparto manifatturiero lombardo (+0,6%).

 

Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro dell’industria milanese mostra nel secondo trimestre 2025 una ripresa nell’utilizzo dello strumento della cassa integrazione (CIG) per la gestione delle crisi occupazionali che si accompagna a un lieve arretramento della crescita netta dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, come evidenziato dalla riduzione del saldo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,4% contro +0,5%).

In relazione alla cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG), si osserva un aumento rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti dell’incidenza sul monte ore di lavoro effettivo sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici.

In particolare, le ore di CIG utilizzate – rispetto al totale trimestrale delle ore di lavoro – sono aumentate dall’1,4% al 2%, correlandosi a un incremento della quota di imprese beneficiarie della cassa integrazione che si è ampliata di oltre mezzo punto rispetto al precedente trimestre, attestandosi all’8,7% (8% nei primi tre mesi del 2025).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2025 si posizionano complessivamente in un quadrante negativo sia in relazione alla dinamica produttiva sia nei confronti della domanda attesa dai mercati.

Il quadro di dettaglio previsivo per la produzione industriale registra un peggioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) che si attesta a -2% (+10,6% della rilevazione precedente), determinato da una riduzione di oltre 7 punti della quota di operatori con prospettive di aumento (17% contro 25%) e dal contestuale incremento della frazione di imprese con stime di riduzione (da 14,7% a 20,3%) in un contesto di stabilizzazione delle aspettative che coinvolge oltre il 60% delle imprese industriali.

Nei confronti della domanda attesa dai mercati, la dinamica registra un brusco peggioramento per il mercato interno: il saldo complessivo si posiziona infatti a -11% (zero nel primo trimestre 2025), evidenziando nei confronti della precedente rilevazione una riduzione consistente delle stime di crescita (da 18,4% a 10,4%) e un contestuale aumento sia delle prospettive di riduzione (da 18,1% a 21,3%) sia dell’area di stabilità (da 63,5% a 68,3%). In relazione ai mercati esteri, la rilevazione trimestrale registra un ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese attraverso una riduzione del saldo positivo che passa da +3,8% a -0,3%.

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere orientate verso la stabilità per otto imprese su dieci.

 

Il confronto tra piano qualitativo espresso dalle attese delle imprese e piano quantitativo espresso dal ciclo della produzione industriale evidenzia una consistente divaricazione degli andamenti per il terzo trimestre 2025.

Complessivamente, il sentiment delle imprese registrato dall’indicatore sintetico delle aspettative – che riassume in maniera unidimensionale le attese su produzione, occupazione e  domanda attesa dai mercati – mostra un consistente peggioramento.

Tale calo viene evidenziato dal suo passaggio in un intorno negativo, mentre il ciclo di breve termine della produzione industriale mostra un limitato recupero.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

 

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Settori

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha registrato un export di 14,1 miliardi di euro e un deficit di 87 milioni rispetto al primo trimestre 2024 (-0,6%).

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori e del comparto dell’elettronica e ottica, in arretramento rispettivamente per 199 e 282 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni dell’export si sono verificate, inoltre, per i prodotti in metallo (-65 milioni) e in gomma-plastica (-11,6 milioni).

Tra i settori in crescita, si segnalano gli incrementi ottenuti dalla farmaceutica, con oltre 288 milioni, e dalla chimica con 124 milioni di euro. Seguono per rilevanza i settori dei mezzi di trasporto (97,3 milioni), dei prodotti alimentari (82 milioni circa), dei prodotti elettrici (78,1 milioni) e della meccanica (circa 35 milioni di euro).

La contrazione registrata in alcuni dei flussi settoriali dell’export non ha cambiato la struttura e la classifica per ramo di attività, confermando quindi al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 2,6 miliardi di euro di export nel primo trimestre 2025, seguita a distanza dai macchinari con 2,1 miliardi di euro circa.

In terza e quarta posizione, quasi appaiate, troviamo la chimica, con 1,8 miliardi circa, e la farmaceutica con 1,7 miliardi, mentre si colloca al quinto posto della graduatoria il settore degli apparecchi elettrici con oltre 1,2 miliardi di euro esportati nel primo trimestre 2025.

Nel primo trimestre 2025, l’import della città metropolitana di Milano si è attestato a 22 miliardi di euro, dunque in crescita di 1,5 miliardi nei confronti del primo trimestre 2024 (+7,6%).

La dinamica di crescita è stata alimentata dai significativi incrementi registrati dai  mezzi di trasporto, in aumento di circa 446 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024, e dai comparti della farmaceutica e della chimica, con aumenti in valore di 343,2 milioni di euro e di 193,4 milioni su base annua.

L’aumento dell’import è stato, inoltre, supportato dai consistenti aumenti registrati dal settore degli apparecchi elettrici, in surplus di 164,1 milioni di euro rispetto allo scorso anno, seguiti per rilevanza dai prodotti alimentari (78,1 milioni) e in gomma-plastica (64,3 milioni). In controtendenza, rispetto al trend crescente generale risultano le variazioni negative dei macchinari e dei prodotti in metallo, in arretramento di 33 e 27 milioni di euro rispettivamente.

L’aumento registrato dall’import non si è riflesso sulla sua composizione settoriale. Tra i primi cinque comparti, l’elettronica e ottica con 3,1 miliardi di euro si conferma al primo posto,  seguita in seconda posizione dalla chimica,  con circa 2,7 miliardi di euro, e dalla farmaceutica con 2,3 miliardi in terza. Chiudono la graduatoria i mezzi di trasporto, con 2 miliardi di euro, e si contendono la quinta posizione i prodotti in metallo e i macchinari con 1,9 miliardi.

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel primo trimestre 2025 registra, rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno, una contrazione complessiva dello 0,6%.

Sul percorso di arretramento delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dal settore dell’elettronica e ottica (-32,2%) e dalla filiera del tessile e abbigliamento (-7%).

Consistenti arretramenti delle esportazioni si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dei prodotti in metallo (-6,3%) e della gomma-plastica (-2%).

Gli apporti positivi alla dinamica delle esportazioni milanesi sono attribuibili, invece, ai settori dei mezzi di trasporto (+27,8%), della farmaceutica (+21%) e dei prodotti alimentari e delle bevande (+12,3%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati dai comparti dei prodotti chimici (+7,5%) e degli apparecchi elettrici (+6,7%), mentre si è rivelato più contenuto il contributo della meccanica alla dinamica generale (+1,7%).

Tra i settori minori delle esportazioni milanesi, si segnala, inoltre, il dimezzamento dell’export registrato dal settore dell’estrazione dei minerali (-57,1%).

Nel primo trimestre 2025 la dinamica complessiva dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato una significativa crescita rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+7,6%), in valore le merci in entrata dall’hub logistico milanese sono aumentate su base annua di  1,5 miliardi di euro.

La dinamica positiva dell’import è stata trainata dagli incrementi a doppia cifra registrati dal settore dei mezzi di trasporto (+28,6%) e dai comparti della farmaceutica (+17,1%) e degli apparecchi elettrici (+10,7%).

L’espansione generale delle importazioni è stata, inoltre, favorita dai consistenti aumenti registrati dai comparti della gomma-plastica (+8,7%), dei prodotti alimentari (+8,5%) e della chimica (+7,5%).

In controtendenza, rispetto al trend di crescita generalizzata delle importazioni risultano invece le variazioni negative registrate dai settori dei macchinari (-1,7%) e dei prodotti in metallo (-1,4%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Nel primo trimestre 2025 l’export verso l’Europa, che rappresenta più della metà dei mercati di destinazione, ha assorbito quasi 7,7 miliardi di euro, dei quali 5,2 verso l’Unione Europea e 2,5 verso i Paesi europei non UE, all’interno dei quali circa la metà è diretta verso la Svizzera (1,2 miliardi), seguita a distanza – con frazioni meno consistenti – da Regno Unito (620 milioni di euro) e Turchia (oltre 310 milioni).

Nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, l’export verso l’Europa registra una perdita di circa 464 milioni di euro derivante dalla significativa flessione – pari a oltre 500 milioni di euro – dei mercati europei extra-UE, non compensata dall’aumento delle destinazioni comunitarie, fermo a 70 milioni di euro.

Riguardo ai mercati extra-europei, l’Asia si conferma la destinazione principale, con 3,1 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese) e oltre 650 milioni di surplus rispetto allo scorso anno. L’Asia Orientale – con circa 2 miliardi di euro – costituisce il mercato principale delle esportazioni milanesi dirette in Asia, pur mostrando un saldo negativo di 74,5 milioni rispetto al 2024. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 765 milioni di euro, dal Giappone con 387,4 e dalle quattro Tigri Asiatiche con 619, dove predominano Corea del Sud (290) e Hong Kong (182,4).

La seconda piazza extra-UE per export – con 2,5 miliardi di euro – è l’America (17,7% del totale milanese), in aumento di 419 milioni su base annua, dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 1,8 miliardi di euro (12,9% del totale export) e 410 milioni di surplus.

Relativamente all’import, su un totale di 22 miliardi di euro, provengono dall’Europa 16,3 miliardi (74,1% del totale import), dei quali 14 miliardi dalla UE e 2,3 dai Paesi europei non UE. I flussi importativi evidenziano nel primo trimestre 2025 un aumento di 742 milioni di euro, attribuibile ai partner UE per 492 milioni di euro e ai Paesi europei non UE per 249 milioni di euro.

Tra i partner extra-UE, con 4,1 miliardi di euro è l’Asia il fornitore principale dell’area milanese (18,7% del totale).

La dinamica mostra un surplus di 650,5 milioni di euro rispetto allo scorso anno, al quale ha concorso principalmente l’Asia Orientale (oltre 682 milioni), compensando la perdita di oltre 44 milioni di import proveniente dai mercati dell’Asia Centrale.

Inferiore la quota di importazioni dal continente americano: 1,1 miliardi di euro (5,2%), dei quali circa 742 milioni dagli Stati Uniti (3,4%) e 349 milioni dal Centro e Sud America (1,6%).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano per aree geografiche è in contrazione a livello mondiale (-0,6%). Il calo è influenzato dalla flessione dell’Europa (-5,7%): l’aumento dell’1,4% dei mercati UE non riesce infatti a frenare l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-17,8%) ascrivibile in particolare a Svizzera (-25,3%) e Regno Unito (-8,5%).

In relazione ai mercati extra-europei, si registra una divergenza tra le dinamiche delle destinazioni principali dell’export.

Su base annua si nota infatti un’espansione a doppia cifra verso l’America (+20,1%), trainata dalla crescita degli Stati Uniti (+29%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici, dove la dinamica è negativa (-0,4%).

L’arretramento delle esportazioni dirette in Asia è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,6%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le Tigri Asiatiche (-10,6%), su cui insiste la flessione di Hong Kong (-13,8%) e Corea del Sud (-9,7%), non compensata dall’aumento registrato da Cina (+1%) e Giappone (+7,6%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Medio Oriente (+5,5%), seconda piazza di destinazione, e Asia Centrale (+6,6%).

L’espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nel primo trimestre 2025 a livello globale (+7,6%) ha beneficiato di una dinamica espansiva diffusa e riferibile ai principali partner fornitori della città metropolitana.

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa (+4,8%), la dinamica è stata trainata dall’aumento registrato dai flussi provenienti dai partner dell’Unione Europea (+3,7%), ai quali si è associato l’incremento registrato nei confronti dei Paesi europei non UE (+12,1%).

Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+18,9%)  evidenzia il ruolo dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (+23,7%), che ha interessato in particolare Cina (+26,9%) e Giappone (+7,5%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle quattro Tigri Asiatiche (+21,2%) è stato, invece, determinato dal significativo incremento dell’import proveniente dalla Corea del Sud (+31,7%) e da Taiwan (+18,1%), che ha quindi bilanciato la flessione registrata nei confronti di Hong Kong (-11,5%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali americane (+14,3%), con particolare incidenza degli Stati Uniti (+18,7%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 5,2 miliardi di euro verso i mercati dell’Unione Europea, registrando un incremento di oltre 70 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

Tra i cinque mercati principali di destinazione dell’export, la Germania con oltre 1,1 miliardi di euro, riprende il primo posto nella graduatoria comunitaria (21,2% del totale export verso la UE) superando la Francia che, con oltre 1 miliardo di euro (20,5%), si colloca per rilevanza al secondo posto. Conferma la terza posizione la Spagna con 543 milioni di euro (10,5%) e – precedendo in ordine di grandezza – i Paesi Bassi, con 424 milioni (8,2%), e la Polonia, con 352 milioni (6,8%).

Complessivamente i primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano oltre i due terzi dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore totale di 3,4 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (234 milioni) e Repubblica Ceca (171 milioni).

I flussi export evidenziano tuttavia, rispetto allo scorso anno, una perdita di oltre 10 milioni di euro nei confronti della Francia e di 7,8 milioni di euro verso la Germania, mentre si registrano consistenti incrementi in valore verso i Paesi Bassi (74,8 milioni) e la Polonia (29 milioni).

Nel primo trimestre 2025, la città metropolitana di Milano ha importato dall’Unione Europea prodotti e merci per 14 miliardi di euro, in aumento di 492 milioni rispetto al primo trimestre 2024.

Con riferimento ai primi cinque partner, la Germania, con 4,3 miliardi di euro di importazioni (31% del totale import dalla UE), si conferma il primo partner delle imprese milanesi. I flussi evidenziano una progressione dell’import dalla Germania di 108,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024.

Seguono in ordine di grandezza, le importazioni dai Paesi Bassi con 2,8 miliardi di euro (20,1% del totale import), in crescita di 176 milioni di euro su base annua, e dalla Francia, in terza posizione con 1,6 miliardi (12,6%) e in flessione di 76,4 milioni di euro su base annua.

Si collocano, invece, al quarto posto, con un miliardo di euro e in crescita di 95,5 milioni rispetto allo scorso anno, le importazioni dalla Spagna verso l’area milanese.

Nonostante la flessione di oltre 65 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno, consolidano, invece, la  quinta posizione le importazioni provenienti dal Belgio, quantificabili in 894,4 milioni di euro.

Complessivamente considerati, i primi cinque partner commerciali dell’area metropolitana rappresentano il 73% dell’import di origine UE, per un valore complessivo di 10,2 miliardi di euro.

Come già evidenziato, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento dell’1,4% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE rilevano tuttavia delle criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata verso lo spazio comunitario è rappresentata dal trend negativo dell’export nei confronti dei primi due mercati: Germania (-0,7%) e Francia (-0,9%), e dalla debole dinamica evidenziata dal mercato spagnolo (+0,3%).

Le difficoltà dell’area milanese verso i partner storici sono state in parte compensate dalla crescita delle esportazioni verso Paesi Bassi (+21,1%), Polonia (+9%) e Belgio (+3,1%).

Nei confronti dei mercati minori per l’export della città metropolitana di Milano, si rileva un trend negativo che coinvolge – con gradi di intensità differente – Austria (-17,2%), Grecia (-11,8%), Portogallo (-8%) e Romania (-2,2%), mentre si riscontra una crescita consistente per le esportazioni dirette verso la Cechia (+11,9%).

Con riferimento alla dinamica dell’import dall’Unione Europea, nel primo trimestre 2025 si è registrato un consistente incremento dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (+3,7%).

Sulla dinamica hanno inciso in misura significativa gli aumenti dei flussi provenienti da alcuni dei partner di riferimento per la struttura delle importazioni milanesi: Spagna (+10,2%), Paesi Bassi (+6,7%), Germania (+2,6%) e Cechia (+6,4%).

Gli aumenti registrati hanno bilanciato le significative flessioni dell’import nei confronti di Francia (-4,4%) e Belgio (-6,8%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, gli aumenti delle importazioni provenienti da Irlanda (+19,1%), Austria (+15,4%), Ungheria (+11,4%), Svezia (+7,7%), Polonia (+3,2%) e Slovenia (+32,8%).

 

 

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Indice del fatturato dei servizi

Nel primo trimestre 2025 i servizi della città metropolitana di Milano hanno interrotto il trend di crescita del fatturato che proseguiva, senza interruzioni, dalla seconda metà del 2021.

L’aumento si è assestato al punto di massimo storico raggiunto nel precedente trimestre, come mostra l’indice del fatturato (base 2015=100) che, al netto degli effetti stagionali, si è posizionato a quota 142,8.

Il rallentamento osservato ha impattato in misura ridotta sul piano tendenziale. L’approfondimento sul terziario metropolitano, analizzato attraverso la dinamica delle aree di crescita e di diminuzione del volume d’affari, evidenzia – su base annua – una riduzione contenuta dello spazio incrementale rispetto alla precedente rilevazione: l’area di crescita è passata dal 54% al 49,5%.

Il fenomeno ha avuto limitati effetti sul rafforzamento dell’area di decrescita del fatturato che si è quindi posizionata al 30,4% rispetto al 29% della precedente rilevazione.

Il risultato finale delle dinamiche contrapposte ha pertanto determinato un aumento ancora significativo del fatturato rispetto al primo trimetre dello scorso anno (+3,3%), come evidenziato anche dalla declinazione dimensionale e settoriale.

 

Classi dimensionali

Il quadro di dettaglio dei servizi milanesi raffrontato con il primo trimestre 2024, mostra una dinamica incrementale diffusa a tutte le classi dimensionali e superiore per intensità di crescita a quanto registrato dai servizi in Lombardia.

Il confronto territoriale evidenzia, inoltre, un ritmo più elevato dell’area milanese (+3,3%) rispetto al terziario lombardo (+1,9%).

La declinazione dimensionale in ambito metropolitano indica una dinamica sostenuta dalle medie  imprese (+3,1%) e in particolare dalle unità oltre i 200 addetti (+4,3%).

A tale trend espansivo si è inoltre associata la significativa crescita del fatturato delle unità da 3 a 9 addetti (+5%), mentre risulta più contenuto l’apporto della classe da 10 a 49 (+1,1%).

Anche in Lombardia è determinante il contributo delle imprese oltre i 200 addetti (+4,3%), mentre emerge un apporto più contenuto proveniente dalle medie (+2,4%) e dalle piccole imprese (+2,5%).

Negativo invece il ruolo delle micro imprese alla crescita del fatturato (-1,3%).

 

Settori

Nel primo trimestre 2025, il fatturato dei settori del terziario milanese ha mostrato una continuazione del trend generale di crescita a eccezione dei servizi alle persone, in flessione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-1,4%) e all’occupazione: le prime in fase di assestamento, le seconde in regressione rispetto alla precedente rilevazione.

Se consideriamo gli altri comparti dei servizi, prosegue la fase di crescita sia per la distribuzione commerciale sia per le attività di alberghi e ristoranti.

Nello specifico, l’analisi della dinamica tendenziale mostra un ulteriore rafforzamento del volume d’affari per il commercio all’ingrosso (+1,3%), che a livello locale prosegue in continuità con la fase espansiva avviata dalla seconda metà dello scorso anno, ponendosi in controtendenza rispetto alla fase di arretramento sperimentata in Lombardia (-0,3%).

In relazione agli alberghi e ristoranti, contrariamente alla dinamica stagnante registrata in Lombardia (-0,1%), il fatturato nell’area metropolitana si mantiene ancora su un sentiero di crescita (+3,7%).

Nei confronti dei servizi alle imprese, il settore evidenzia una fase di consistente aumento sia per le unità attive nella città metropolitana (+3,9%) sia per le imprese presenti nel territorio regionale (+3,1%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese dei servizi per il secondo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano un trend divergente tra le aspettative relative al fatturato, in fase di assestamento, e all’occupazione, in regressione rispetto alla precedente rilevazione.

Nei confronti del fatturato, pur rimanendo ancora in un quadrante positivo, si rileva una moderata diminuzione del saldo nei confronti del trimestre precedente (+11,6% contro +12,4%).

Il risultato è frutto di dinamiche che tendono a ridurre l’area di stabilità del fatturato (dal 63,9% al 59,7%) e al passaggio di quote di operatori nelle categorie di aumento e diminuzione del volume d’affari.

L’analisi dettagliata evidenzia quindi una dinamica delle stime di aumento del fatturato (da 24,3% a 25,9%) inferiore al ritmo registrato dalle aspettative di riduzione (da 11,8% a 14,4%).

Relativamente alle aspettative sull’occupazione per il secondo trimestre 2025, si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (da +11,3% a +8,4%) in un contesto dove prevale l’ipotesi di stabilità, condivisa da 7 imprese su 10.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese registra nel primo trimestre 2025 un arretramento della dinamica, come evidenziato dall’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) che, al netto della stagionalità, dopo aver raggiunto il massimo storico nel quarto trimestre 2024 (113,4) si posiziona ora a quota 112,6 (-0,7% destagionalizzato).

Il mutamento di passo della dinamica trimestrale si è riverberato in misura contenuta sull’andamento tendenziale del fatturato.

Dopo l’incremento di circa 4,5 punti messo a segno nell’ultima parte del 2024, il percorso di crescita su base annua mostra un primo segnale di decelerazione del ritmo espansivo, riportando la dinamica su un valore di poco superiore a quanto ottenuto dal settore nei primi tre trimestri del 2024 (+1,6%).

Il permanere di un percorso decrescente del fatturato nei prossimi tre mesi potrebbe tuttavia determinare un’inversione di segno della dinamica anche su base annua.

 

Le previsioni per il secondo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il secondo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), pur evidenziando un miglioramento del sentiment e un recupero rispetto alla rilevazione precedente, permangono ancora in un intorno negativo per gli ordini e l’occupazione.

In relazione al fatturato, le stime degli operatori si suddividono equamente tra crescita e arretramento, determinando un saldo nullo. In particolare, la quota di imprese ottimiste è quasi raddoppiata, passando dal 13,8% al 25% del trimestre precedente, mentre si è ridotta la frazione di operatori con stime negative (dal 31,2% al 25%).

Nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori, le prospettive delle imprese del commercio restano pessimiste, seppure il saldo negativo si sia ridotto rispetto al quarto trimestre 2024 (da -19,1% a -14,2%). L’analisi dettagliata delle stime evidenzia sia un rafforzamento della quota di imprese con previsioni di aumento (da 12% a 15,2%) sia la diminuzione della frazione di operatori con aspettative orientate al ribasso (da 31,1% a 29,4%).

Relativamente all’occupazione, è ampiamente condiviso un quadro previsivo di stabilità: otto operatori del commercio su dieci stimano infatti un’invarianza dei livelli occupazionali nel settore. Il segmento restante invece riporta complessivamente un saldo negativo (-1,4%), dal momento che prevalgono le stime di decrescita rispetto a quelle di aumento.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2025, l’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un peggioramento generalizzato dell’attività industriale che  coinvolge, con gradienti di intensità differenziata, la produzione industriale, il fatturato e gli ordini.

Gli andamenti registrati a livello locale sono coerenti al quadro congiunturale del settore in Lombardia, dove si registra un arretramento – seppure in misura minore – di tutti gli indicatori.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica in particolare una consistente contrazione rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 108,1 il valore destagionalizzato dell’indice per il primo trimestre 2025, pari quindi a una flessione dell’1,1% sul quarto trimestre 2024.

Il significativo arretramento registrato nei primi tre mesi dell’anno si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando quindi una rilevante flessione della produzione industriale rispetto al primo trimestre del 2024 (-1,4%).

 

Analisi congiunturale

L’analisi degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al primo trimestre 2025 evidenzia un contesto di arretramento generalizzato rispetto ai tre mesi precedenti, in particolare dal lato della dinamica produttiva e del fatturato.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese mostra – al netto degli effetti stagionali – una consistente flessione (-1,1%), ampiamente superiore al trend registrato in Lombardia, dove l’arretramento produttivo è limitato a pochi decimi di punto (-0,3%).

Anche per fatturato e portafoglio ordini si nota un peggioramento della dinamica, con un ritmo più intenso per i ricavi industriali rispetto alle commesse acquisite nel trimestre.

La contrazione registrata su base trimestrale sia dal fatturato (-0,6%) sia dagli ordini (-0,3%) certifica una fase di rilevante difficoltà per la manifattura artigiana milanese. Andamento riscontrabile solo in parte nel territorio della regione e con una dinamica meno intensa per il fatturato (-0,3%) e un incremento positivo del fatturato (+0,7%).

 

Analisi tendenziale

Il deterioramento degli indicatori osservato su base trimestrale ha avuto un ampio impatto sul quadro degli indicatori tendenziali, evidenziando un arretramento complessivo dell’attività per l'artigianato manifatturiero milanese rispetto al primo trimestre dell'anno scorso.

Su base annua, si è registrato un notevole arretramento della dinamica, con il passaggio in territorio negativo sia della produzione industriale (-1,4%) sia degli indicatori afferenti ai ricavi industriali (-1,3%) e al portafoglio ordini (-0,9%).

Il confronto territoriale con la dinamica dell'artigianato in Lombardia mette in luce un andamento decisamente peggiore per la manifattura artigiana milanese rispetto al contesto regionale, dove si osservano diminuzioni contenute sia dei volumi prodotti (-0,3%) sia degli ordini (-0,2%), mentre per il fatturato si registra un incremento superiore a mezzo punto rispetto al primo trimestre dell'anno precedente (+0,7%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il secondo trimestre 2025 continua a collocarsi in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni, mentre solo l’occupazione si attesta, seppure di poco, in terreno positivo.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un parziale recupero del saldo complessivo (differenza tra aumento e diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti, ora a -17,5% (-21,5% nel precedente trimestre).

Relativamente alla domanda interna, nonostante il recupero messo a segno nel corso del trimestre, le prospettive per quello successivo rimangono ancora negative: il saldo complessivo registra infatti un valore pari a -17,4% (-23% nei tre mesi precedenti).

Nei confronti dell’occupazione, il saldo totale è invariato rispetto alla precedente rilevazione (+1,6%).

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Primo
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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2025 l’attività industriale dell’area metropolitana milanese registra un miglioramento complessivo, pur in presenza di una criticità per il mercato interno.

La ripresa dei volumi produttivi ottenuta dalla manifattura della città metropolitana è supportata nel primo trimestre 2025 da un aumento del fatturato e dalla crescita degli ordini esteri, mentre si registra un arretramento del mercato interno, in coerenza con l’andamento rilevato in ambito regionale.

L’analisi di dettaglio segna pertanto, rispetto al trimestre precedente, un aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 124 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un aumento – al netto della componente stagionale – pari allo 0,5%, quindi di poco superiore alla dinamica regionale dell’industria.

L’aumento produttivo riscontrato su base trimestrale si è riflesso sulla crescita annuale attraverso un aumento tendenziale (+1,3%) che non trova riscontro in ambito lombardo, dove la dinamica produttiva è invece in arretramento rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-0,4%).

 

Analisi congiunturale

Il primo trimestre 2025 registra, rispetto ai tre mesi precedenti,  una ripresa degli indicatori congiunturali sul piano della produzione industriale, nei confronti del fatturato e degli ordini esteri; si riscontra invece una criticità per la componente interna, per la quale si osserva un arretramento coerente all’andamento dell’industria lombarda.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio rileva quindi un aumento della produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5%), che si inserisce nella dinamica incrementale registrata dalla manifattura in Lombardia (+0,4%).

Segnali positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato (+0,7%), che mostra un andamento migliore rispetto alla dinamica di stagnazione evidenziata dall’industria nel territorio regionale (+0,1%).

In relazione al portafoglio ordini, si registra una differenziazione degli andamenti tra la manifattura locale e regionale, in particolare nei confronti degli ordini esteri, per i quali si rileva una crescita più intensa (+1,5%) in ambito milanese rispetto al contesto regionale, dove l’aumento è circoscritto a pochi decimi di punto (+0,4%).

Nei confronti degli ordini interni, i sistemi industriali di entrambi i territori mostrano una dinamica di arretramento di pari intensità rispetto al trimestre precedente (-0,3%).

 

Analisi tendenziale

In confronto al primo trimestre 2024, la tendenza generale evidenzia una ripresa degli indicatori congiunturali, a eccezione della criticità riscontrata per gli  ordini interni.

Analizzando la produzione industriale, si osserva una divergenza significativa degli andamenti tra la manifattura milanese, in aumento dell’1,3% e l'industria lombarda, in contrazione dello 0,4%.

In relazione al fatturato, Milano registra una crescita del 3,3%, sostenuta dall'espansione dei mercati esteri (+4,7%), che compensa l’incremento più moderato della componente interna (+2,5%).

Il trend locale del fatturato si discosta notevolmente dall’aumento più contenuto registrato in Lombardia (+0,7%), condizionato dal decremento del mercato interno (-0,3%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+2,4%).

In merito al portafoglio ordini, l’area milanese mostra una crescita più limitata (+1%) rispetto all'industria lombarda (+1,4%). Ciò è dovuto alla rilevante diminuzione degli ordini interni (-0,6%), che di fatto costituisce un mercato critico anche per il sistema industriale lombardo, nei confronti del quale si osserva solo un limitato aumento (+0,3%).

Tuttavia, entrambi i sistemi industriali beneficiano di un effetto positivo del portafoglio ordini estero: in particolare l'industria milanese (+4,2%) evidenzia una crescita più intensa rispetto a quella lombarda (+3%).

 

Dinamiche a confronto

Il raffronto tra Eurozona e Italia registra una significativa differenziazione degli andamenti della produzione industriale nel primo trimestre 2025.

Il  percorso discendente dei volumi produttivi italiani – iniziato dalla seconda metà del 2022 – evidenzia una stabilizzazione del livello, collocandosi a quota 98,7. Al netto della stagionalità corrisponde a un modesto aumento (pari allo 0,1%) rispetto al precedente trimestre, mentre a livello tendenziale si registra una flessione del 3,1% rispetto al primo trimestre 2024.

Segnali positivi emergono invece per l’industria dell’Eurozona, che si avvantaggia della ripresa produttiva della Germania (+1,8% su base trimestrale), in aumento del 2,1% rispetto al precedente trimestre.

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, entrambi i sistemi industriali mostrano – in relazione al trimestre precedente e al netto della stagionalità – un aumento dei volumi prodotti nel primo trimestre 2025: Milano (+0,5%), Lombardia (+0,4%).

Le differenze più significative afferiscono invece alla dinamica tendenziale, per la quale si nota un consistente aumento per la manifattura locale pari all’1,3% contrapposto all’aumento più modesto ottenuto dall’industria lombarda su base annua, pari a +0,4%.

 

Mercato del lavoro

Nel primo trimestre 2025, il mercato del lavoro dell’industria milanese segna un miglioramento generalizzato degli indicatori rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziato da una crescita netta dell’occupazione e da una diminuzione nell’utilizzo dello strumento della cassa integrazione (CIG) per la gestione delle crisi occupazionali sia in termini di ore sia di imprese ricorrenti.

Il focus di approfondimento mette in luce un aumento del saldo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,5%), recuperando quindi la fase di contrazione registrata nel trimestre precedente.

In relazione alla cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG), si osserva una diminuzione rispetto all’ultimo trimestre 2024, sia in nei confronti dell’incidenza sul monte ore di lavoro effettivo sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici.

In particolare, le ore di CIG utilizzate, rispetto al totale trimestrale delle ore di lavoro, sono diminuite dal 2,2% all’1,4%, inoltre, la quota di imprese beneficiarie della cassa integrazione si è ridotta di oltre un punto rispetto al precedente trimestre, attestandosi all’8% (9,3% nel quarto trimestre 2024).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2025 si posizionano in un quadrante positivo in relazione alla produzione industriale.

Nei confronti della domanda attesa dai mercati, si osserva una sostanziale equivalenza tra stime di aumento e di diminuzione per il mercato interno, e una drastica riduzione per la componente legata ai mercati esteri.

Il quadro di dettaglio mette quindi in luce, per la produzione industriale, un miglioramento dei saldi delle risposte per il secondo trimestre 2025 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dall’aumento del saldo delle aspettative nei confronti dei tre mesi precedenti (+10,6% contro +7,2%).

Riguardo la domanda proveniente dal mercato interno, pur recuperando parzialmente il quadro pessimista dei precedenti trimestri, il saldo complessivo è appena superiore alla parità, ma non ancora in pieno terreno positivo (+0,3% contro -1,9%).

In relazione ai mercati esteri, come già accennato, il contesto della rilevazione trimestrale registra un significativo ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese attraverso una marcata riduzione del saldo positivo, che passa da +12,6% a +3,6%.

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere prudenti, incrementando in misura contenuta il saldo trimestrale (+2,9% contro +2,2% nel precedente trimestre).

 

Complessivamente il sentiment delle imprese rilevato dell’indicatore sintetico delle aspettative, che riassume su un piano unidimensionale le previsioni su produzione, occupazione e domanda attesa dai mercati, fa emergere un lieve peggioramento.

Questo risultato è determinato dal deterioramento delle stime sulla domanda proveniente dai mercati esteri e da un quadro attendista in relazione alla componente domestica.

Dal punto di vista qualitativo e delle percezioni degli imprenditori, l'indicatore mostra una concordanza con l’analisi quantitativa condotta sul ciclo di breve termine della produzione industriale in lieve riduzione.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Quarto
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2024

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Settori

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un export complessivo di 57,9 miliardi di euro, in diminuzione di circa 90 milioni rispetto al 2023 (-0,2%).

La dinamica negativa, in accelerazione nei primi tre trimestri dell’anno, è stata in parte recuperata a fine 2024 consentendo all’export milanese di contenere le perdite in valore.

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni registrate dal tessile, abbigliamento, pelli e accessori, e dal settore farmaceutico, in arretramento rispettivamente per 810 e 330 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni si sono verificate, inoltre, nei comparti dell’elettronica e ottica (-99 milioni), dei prodotti in metallo (-78 milioni) e della gomma plastica (-37 milioni).

Tra i settori in crescita, si registra invece un incremento consistente per gli apparecchi elettrici (187,3 milioni di aumento nei confronti del 2023 e 4,9 miliardi di euro esportati) e i  prodotti chimici (178 milioni l’incremento su base annua e 6,8 miliardi il valore dell’export). Seguono per rilevanza i mezzi di trasporto (57,3 milioni di euro di aumento e 1,5 miliardi di export) e la meccanica (52,5 milioni di incremento e 8,4 miliardi di euro di esportazioni).

Nella classifica settoriale dell’export, nelle prime cinque posizioni, si conferma al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 11 miliardi di euro seguita con 8,4 miliardi di euro circa dai macchinari. Seguono la chimica con 6,8 miliardi, la farmaceutica con 5,4 miliardi e gli apparecchi elettrici con 4,9 miliardi di euro.

Nel 2024, la città metropolitana di Milano ha registrato importazioni per 85,1 miliardi di euro, in flessione di 1,1 miliardi nei confronti dello scorso anno (-1,4%).

La consistente dinamica negativa dell’import è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai prodotti elettrici e dall’elettronica e ottica con perdite in valore rispettivamente di 1,2 miliardi e 1,1 miliardi di euro rispetto al 2023.

L’arretramento generale dell’import è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dai macchinari - oltre 640 milioni - e dai prodotti in metallo, 119 milioni di euro nel 2024.

In controtendenza, rispetto al trend generale risultano le variazioni registrate dai mezzi di trasporto – in aumento di circa 1,2 miliardi di euro – e dai comparti della farmaceutica e della chimica con incrementi di 482 e 328 milioni di euro, seguiti in graduatoria dalle industrie alimentari e delle bevande in aumento su base annua di oltre 109 milioni.

L’arretramento della dinamica non ha cambiato la composizione settoriale dell’import, tra i primi cinque comparti troviamo: elettronica e ottica con 12,8 miliardi di euro che si conferma come il primo settore in valore, seguito in seconda posizione dalla chimica  con circa 10 miliardi di euro, e in terza dalla farmaceutica con 8,1 miliardi; quasi appaiati seguono macchinari (7,7 miliardi) e mezzi di trasporto (7,6 miliardi).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel 2024 registra rispetto allo scorso anno un arretramento complessivo dello 0,2%.

Come già accennato, sulla contrazione complessiva delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-6,8%) e dalla farmaceutica (-5,7%).

Arretramenti consistenti dell’export si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dell’elettronica e ottica (-2,9%), dei prodotti in metallo (-1,9%), e della gomma-plastica (-1,6%).

Gli apporti positivi alla dinamica esportativa sono stati, invece, originati dal settore dei prodotti alimentari e delle bevande (+10,4%) e dai comparti degli apparecchi elettrici (+3,9%), dei mezzi di trasporto (+3,8%) e dei prodotti chimici (+2,7%), mentre è stato più contenuto l’apporto della meccanica (+0,6%).

Tra i settori di attività meno incidenti sulla dinamica dell’export milanese, si segnalano, inoltre, le flessioni a due cifre ascrivibili ai settori dell’estrazione dei minerali (-35,3%) e dell’agricoltura (-11,3%).

Nell’ultima parte dell’anno l’import dell’area metropolitana milanese ha recuperato parzialmente il trend calante dei primi nove mesi (-2,7%) riuscendo a limitare a fine 2024 la contrazione complessiva a -1,4%.

La dinamica negativa dell’import – oltre 1,1 miliardi di euro su base annua - è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai comparti dei prodotti elettrici (-15,3%), elettronici  e ottici (-8,5%), i più incidenti in valore sul totale import.

L’arretramento generale delle importazioni è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dal settore dei macchinari (-7,7%) e dalla contrazione dei prodotti in metallo che ha evidenziato nel corso del 2024 una perdita cumulata pari a -1,6%.

In controtendenza rispetto al trend calante generale risultano invece le variazioni positive registrate dai mezzi di trasporto (+18,3%) e dalla farmaceutica (+6,3%), seguiti in graduatoria per scala di intensità dai comparti della chimica (+3,4%), delle industrie alimentari e delle bevande (+2,8%) e della gomma-plastica (+0,9%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche confermano per il 2024 la prevalenza dei mercati europei:  55,7% del totale export e 74,3% delle importazioni totali.

Nel 2024 l’export verso l’Europa ha assorbito oltre 32 miliardi di euro, di cui 20,6 diretti verso l’Unione Europea e 11,4 verso i Paesi europei non UE dove le quote più consistenti sono dirette verso Svizzera (6 miliardi), Regno Unito (2,6 miliardi) e Turchia (1,4 miliardi).

Il dettaglio dell’export verso l’Europa evidenzia una perdita di 214,5 milioni di euro rispetto al 2023 derivante dalle opposte tendenze dei mercati: crescita per 265,4 milioni verso l’Unione europea e flessione di circa 480 milioni dei mercati europei non UE.

In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel 2024 le esportazioni verso il continente sono state pari a 12,8 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese), in aumento di oltre 114 milioni rispetto allo scorso anno.

L’Asia Orientale con 8,3 miliardi di euro rappresenta la principale destinazione continentale, pur mostrando un saldo negativo di 278 milioni rispetto al 2023. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 3,1 miliardi di euro, seguono, Giappone con 2,7 miliardi e le quattro Tigri Asiatiche, dove predominano Corea del Sud (1,2 miliardi) e Hong Kong (807 milioni).

Il Medio Oriente, con 3,4 miliardi rappresenta la seconda meta dell’export verso l’Asia, la crescita registrata, pari a 429,5 milioni ha infatti contribuito al saldo positivo registrato complessivamente dai mercati asiatici.

La seconda piazza extra-UE per l’export è l’America (9 miliardi di euro e il 15,6% del totale milanese), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti, 4,5 miliardi pari all’11% del totale dell’export milanese.

In relazione all’import, su un totale di 83,9 miliardi di euro, 62,3 miliardi provengono dall’Europa, di cui 54,1 dall’Unione europea e 8,2 dai paesi europei non UE.

Nei confronti 2023, la dinamica europea mostra una diminuzione di 820,5 milioni, attribuibile alla contrazione di oltre 1 miliardo di euro dai partner comunitari, mentre è aumentato di 197,3 milioni il flusso dai paesi europei esterni al perimetro dell’Unione europea.

In relazione all’import dall’Asia, con 15,9 miliardi di euro (18,9% del totale) rappresenta il partner principale extra UE. La dinamica mostra tuttavia una perdita di 736 milioni rispetto al 2023 alla quale ha concorso principalmente l’Asia orientale con oltre 614 milioni.

Più ridotta è invece la quota di importazioni proveniente dal continente americano: 4 miliardi di euro circa (4,8%), dei quali circa 2,5 miliardi dagli Stati Uniti (2,9%).

La  dinamica dell’export milanese per area geografica registra nel 2024 un calo complessivo (-0,2%) determinato dalla debolezza dei mercati europei e americani e degli Stati Uniti in particolare.

L’export verso l’Europa è diminuito dello 0,7% rispetto al 2023, nonostante la crescita ottenuta nei mercati della UE (+1,3%).

La dinamica europea è, infatti, attribuibile all’arretramento dei flussi esportativi verso i paesi non UE (-4%) ascrivibile alle sostenute flessioni delle esportazioni verso il Regno Unito (-6,8%), la Svizzera (-3,4%) e la Turchia (-5,3%).

In relazione ai mercati extra-europei, come accennato, si registra una flessione dell’export verso l’America (-3,4%), dove incide il calo degli Stati Uniti (-3,1%).

Nei confronti dei mercati asiatici, l’aumento complessivo dell’export (+0,9%) è attribuibile alla crescita dei mercati del Medio Oriente (+14,6%) che ha consentito di bilanciare la contrazione dell’Asia Orientale (-3,2%), dove emerge in particolare la significativa flessione verso le Tigri Asiatiche (-6%), sulla quale insiste la caduta dell’export verso la Corea del Sud (-8%) e Taiwan (-12,1%), e in misura più ridotta nei confronti di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnala l’arretramento delle esportazioni dirette in Cina (-1,8%), mentre si registra un aumento delle esportazioni verso il Giappone (+1,9%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato nel 2024 una flessione complessiva dell’1,4%, sulla quale ha inciso sia l’arretramento dei mercati europei (-1,3%) sia la flessione delle piazze asiatiche (-4,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa, la dinamica è stata trainata dall’arretramento registrato nei confronti dei partner dell’Unione europea (-1,8%), l’asse portante dell’import dell’area milanese. Su di un piano opposto e quindi in crescita si sono collocate le importazioni provenienti dai Paesi europei non UE (+2,5%).

Il focus sull’import dall’Asia evidenzia che la flessione (-4,4%) è ascrivibile alla contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-4,4%), che ha interessato in particolare le importazioni provenienti dal Giappone (-28,4%) e in misura più ridotta dalla Cina (-4,2%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle  quattro Tigri Asiatiche (+15,4%) è frutto invece del significativo incremento dell’import proveniente da Singapore, quintuplicato rispetto al 2023; la crescita ottenuta ha quindi bilanciato le consistenti riduzioni registrate nei confronti della Corea del Sud (-4,7%) e di Taiwan (-12,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala l’arretramento delle forniture provenienti dagli Stati Uniti (-1,1%) che non ha tuttavia inficiato la dinamica positiva dei flussi commerciali complessivi provenienti dall’America (+2,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha esportato verso l’Unione Europea prodotti per circa 20,6 miliardi di euro, registrando un incremento di oltre 265 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

La Francia si conferma quale mercato principale di destinazione dell’export verso l’Europa comunitaria, con un valore di oltre 4,5 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e dicembre 2024 (22% del totale export verso la UE), superando quindi la Germania che con oltre 4,2 miliardi di euro (20,6% del totale export verso la UE) si colloca al secondo posto per rilevanza come mercato export verso la UE per la città metropolitana di Milano.

Conferma, invece, la terza posizione la Spagna (11%), con più di 2,2 miliardi di euro seguita in ordine di grandezza dai Paesi Bassi (7,2%), con oltre 1,4 miliardi e dalla Polonia con 1,3 miliardi (6,3%).

I primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano quindi complessivamente il 67,1% dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore complessivo di circa 13,8 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (860,3 milioni) e Cechia (628,5 milioni), seguiti, con oltre 500 milioni di export, da Austria, Grecia, Romania e Portogallo.

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo dell’import dall’Unione Europea quantificabile in 54,1 miliardi di euro, in flessione di oltre 1 miliardo rispetto al 2023.

La Germania, con 16,7 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (30,9% del totale import dalla  UE)  si conferma come il primo partner delle imprese milanesi.

Seguono in ordine di grandezza, i Paesi Bassi, con 10,6 miliardi di euro (19,6% del totale import) e la Francia in terza posizione con 6,8 miliardi (12,6%).

Si collocano, invece, al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (4,2 miliardi di euro) e supera i 3,7 miliardi l’import di matrice belga che si conferma quale quinto fornitore UE.

I primi cinque partner commerciali rappresentano quindi il 77,7% delle importazioni provenienti dai partner UE, per un totale complessivo di 42 miliardi di euro.

Tra i partner commerciali che superano il miliardo e mezzo di euro per valore dell’import da un Paese dell’Unione Europea verso la città metropolitana di Milano, si segnalano Cechia e Polonia seguono poi con cifre superiori al miliardo di euro Irlanda, Svezia e Ungheria.

Valutato in termini percentuali, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento complessivo rispetto allo scorso anno (+1,3%).

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE evidenziano tuttavia alcune criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata dalla capacità di penetrazione milanese verso lo spazio comunitario è ben rappresentata dal trend calante dell’export verso la Francia che registra a fine 2024 un arretramento dello 0,4% rispetto allo scorso anno.

Le difficoltà per l’export milanese si sono, inoltre, palesate sia nei confronti della Germania – secondo mercato per rilevanza – sia nei confronti dei Paesi Bassi evidenziando per entrambi i mercati una dinamica annua debole (rispettivamente +0,2% e +0,4%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala, inoltre, la flessione verso il Belgio (-9,5%), mentre si osserva un incremento significativo sia nei confronti della Spagna (+8,9%) che della Polonia (+6,3%).

Nei confronti dei mercati minori per le esportazioni dell’area milanese, si rilevano delle performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Portogallo (+27,7%), Cechia (+4,3%) e Austria (+1,3%), mentre sono in flessione Romania (-13,6%) e Grecia (-2,3%).

Con riferimento alla dinamica annuale dell’import dall’Unione europea, nel 2024 si è registrata una consistente contrazione dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (-1,8%).

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura significativa gli arretramenti dei flussi provenienti dai partner più significativi per la struttura delle importazioni milanesi: Germania (-1,7%), Paesi Bassi (-5,6%), Francia (-4,9%) e Belgio (-2,9%).

L’unica eccezione all’andamento negativo registrato tra i partner comunitari più importanti per il territorio milanese è rappresentata dalla Spagna (+6,4%), alla quale si associano – tra i partner minori – i rilevanti incrementi registrati da Cechia (+17,6%), Austria (+4,1%), e Danimarca (+26,5%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, le flessioni dell’import provenienti da Polonia (-3,6%), Slovenia (-3%), Irlanda (-2,7%), Svezia (-1,3%) e Ungheria (-9,7%).