La dinamica dell'interscambio milanese
Nel primo semestre 2025, l’export della città metropolitana di Milano registra una consistente flessione rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-2,7%). In valore, l’arretramento supera i 781 milioni di euro a confronto con lo scorso anno, che fissano l’export complessivo dell’area milanese a 28 miliardi di euro.
Sull’andamento deficitario delle esportazioni hanno inciso le sostenute flessioni del tessile-abbigliamento e dell’elettronica-ottica, in calo rispettivamente per 468 milioni e 406 milioni di euro nei confronti del precedente anno. Consistente è anche la contrazione dei prodotti in metallo (-196 milioni di euro su base annua).
Continua invece il trend positivo per la farmaceutica, in surplus di circa 530 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2024, seguita per rilevanza dai settori della chimica (+153 milioni), dei mezzi di trasporto e dei prodotti alimentari, in crescita rispettivamente di 121 e 91 milioni di euro.
La ripartizione settoriale evidenzia il primato del tessile abbigliamento, con oltre 5 miliardi di euro, seguito per rilevanza dai macchinari, con 4,1 miliardi, e dai comparti della chimica e della farmaceutica con 3,6 e 3,2 miliardi. Seguono apparecchi elettrici (2,4 miliardi) e prodotti in metallo (1,9 miliardi). Inferiore a 1,5 miliardi l’export di alimentari, elettronica e gomma-plastica, mentre sotto il miliardo i mezzi di trasporto.
Diversamente dall’export, l’import della città metropolitana di Milano prosegue su un trend di crescita. A confronto con i primi sei mesi del 2024, i flussi commerciali in entrata sono aumentati di circa 2,1 miliardi di euro, portando il valore complessivo dell’import a 44 miliardi di euro (+4,9%).
La dinamica milanese è stata alimentata da significativi incrementi registrati dai mezzi di trasporto – in aumento di 624 milioni di euro – e dai settori della chimica e dei prodotti elettrici, in crescita rispettivamente di 344 e 321,2 milioni di euro su base annua.
L’aumento dell’import è stato, inoltre, supportato da consistenti aumenti registrati dall’elettronica, in surplus di 216 milioni di euro, dal tessile-abbigliamento e dal comparto farmaceutico, in crescita rispettivamente di 179 e 169 milioni.
In controtendenza si collocano invece i macchinari e i prodotti in metallo, in flessione per 171 e 59 milioni di euro rispettivamente.
La dinamica dell’import non ha cambiato la composizione settoriale: l’elettronica e ottica con 6,4 miliardi di euro circa si conferma quale primo settore, seguito dalla chimica con 5,7 miliardi di euro; la farmaceutica è in terza posizione con 4,3 miliardi, mentre quasi equivalenti i contributi in valore generati dai macchinari e dai mezzi di trasporto (circa 4 miliardi di euro).
Come evidenziato dalla dinamica in valore, la città metropolitana di Milano ha registrato nei primi sei mesi del 2025 una consistente flessione delle esportazioni (-2,7%), determinata in particolare dall’accelerazione del trend nel periodo compreso tra aprile e giugno 2025.
Sul percorso di arretramento hanno inciso le flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-8,5%) – primo settore in valore dell’export – e dai comparti dell’elettronica e ottica (-23,7%), dei prodotti in metallo (-9,4%) e della gomma-plastica (-3,9%).
Gli apporti positivi alla dinamica delle esportazioni milanesi sono attribuibili, invece, ai settori della farmaceutica (+19,8%) e dei mezzi di trasporto (+16,3%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati dai comparti dei prodotti chimici (+4,4%) e delle industrie alimentari e delle bevande (+6,5%). Molto contenuto invece il contributo della meccanica (+0,4%) e dei prodotti elettrici (+0,5%).
Come evidenziato dalla dinamica in valore, la città metropolitana di Milano ha registrato nei primi sei mesi del 2025 un significativo aumento dell’import (+4,9%).
La dinamica di crescita è stata trainata dagli incrementi a doppia cifra registrati dai settori dei mezzi di trasporto (+18,6%) e degli apparecchi elettrici (+10,2%).
L’espansione generale delle importazioni ha inoltre beneficiato dei consistenti aumenti registrati dai comparti dei prodotti chimici (+6,5%) e farmaceutici (+4,1%) e dalle filiere del tessile-abbigliamento (+5,7%) e della gomma-plastica (+2,7%).
In controtendenza rispetto al trend di crescita generalizzata delle importazioni risultano invece le variazioni negative registrate dai settori dei macchinari (-4,2%) e dei prodotti in metallo (-1,5%).
Nei primi sei mesi del 2025, il valore complessivo dell’export ha perso oltre 781 milioni di euro rispetto allo scorso anno, assestandosi quindi a 28 miliardi di euro.
In calo la direttrice europea: rispetto al primo semestre 2024, l’export verso l’Europa ha registrato una flessione di circa 900 milioni di euro (-5,5%), ascrivibile per la quasi totalità ai mercati non UE (-15%), sui quali ha inciso in particolare l’arretramento dell’export diretto in Svizzera (-22,5%, ovvero -712 milioni di euro).
Il valore complessivo dell’export milanese verso il continente europeo si è pertanto collocato a 15,5 miliardi di euro, di cui 10,5 verso l’UE e 5 verso i Paesi europei non UE. Di questi ultimi, la metà è diretta in Svizzera (2,5 miliardi).
In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia registra una flessione di circa 118 milioni di euro (-1,9%), pur confermandosi come la principale destinazione extra-europea, con 6,1 miliardi di euro.
Sulla dinamica dell’export verso l’Asia ha inciso la flessione dei mercati della parte orientale, pari a 137 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 (-3,4%), che restano in ogni caso il primo mercato di sbocco continentale con 4 miliardi di euro. Principali partner di riferimento sono la Cina (1,5 miliardi), le quattro Tigri Asiatiche (1,2 miliardi) e il Giappone (750 milioni).
La seconda piazza extra-UE per export, con oltre 4,7 miliardi di euro è l’America, in aumento di 364 milioni (+8,3%), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 3,4 miliardi di euro e 335 milioni di surplus (+11%).
Relativamente all’import, il valore complessivo, pari a 44 miliardi di euro, è incrementato di 2,1 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2024.
La dinamica evidenzia il contributo dei partner asiatici con l’aumento di 1,2 miliardi, seguiti per rilevanza dalle importazioni provenienti dall’Europa, che crescono di 707 milioni di euro. Prevale l’import diretto in UE, con +520 milioni, mentre il surplus dei Paesi europei non UE si ferma a 186 milioni.
Inferiore inoltre il contributo alla crescita dell’import dal continente americano: +175 milioni rispetto al primo semestre 2024.
La struttura geografica delle importazioni evidenzia la rilevanza dell’Europa, con 32,1 miliardi di euro. Di questi, 27,6 miliardi provengono dall’Unione Europea, mentre 4,5 miliardi dai Paesi europei non UE.
Tra gli altri continenti, con 8,7 miliardi di euro, l’Asia è il fornitore principale dell’area milanese. A distanza segue il continente americano – con 2,3 miliardi – di cui 1,5 dagli Stati Uniti.
La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano registra una flessione nel primo semestre 2025 (-2,7%) determinata in primo luogo dai mercati europei (-5,5%), sui quali incide particolarmente l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-15%), ascrivibile in particolare alla Svizzera (-22,5%). In stagnazione l’Unione europea (-0,1%).
In relazione ai mercati extra-europei, si registra una netta divergenza tra le dinamiche del continente americano e di quello asiatico.
Su base annua si osserva una crescita significativa dell’export verso l’America (+8,3%), trainata dall’aumento registrato nei confronti degli Stati Uniti (+11%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici.
L’arretramento dell’export verso l’Asia (-1,9%) è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,4%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le quattro Tigri Asiatiche (-10,6%), sulla quale insistono le flessioni di Hong Kong (-17,8%), Corea del Sud (-9,6%) e Taiwan (-13,2%). Più contenuto invece l’arretramento registrato nei confronti della Cina (-0,6%).
Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Giappone (+3,4%) e Medio Oriente (+1,8%), seconda piazza di destinazione verso il continente asiatico.
La consistente espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi sei mesi del 2025 (+4,9%) ha beneficiato in particolare dei flussi commerciali in entrata dai partner extra-europei, mentre l’Europa contribuisce in maniera più contenuta (+2,2%).
La dinamica europea è stata condizionata dal contenuto aumento registrato dai flussi provenienti dall’UE (+1,9%), in parte compensato dai Paesi europei non UE (+4,3%).
Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+16%) evidenzia il ruolo della regione orientale (+21,2%), che ha interessato in particolare la Cina (+23,5%) e le quattro Tigri Asiatiche (+20,5%). Tra queste ultime, gli incrementi maggiormente significativi arrivano dalla Corea del Sud (+27,4%) e da Taiwan (+12,3%), che bilanciano la flessione registrata da Hong Kong (-15,4%).
In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali provenienti dall’America (+8,3%) e in particolare dagli Stati Uniti (+14,3%).
Nei primi sei mesi del 2025 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 10,5 miliardi di euro verso i mercati dell’UE, registrando una perdita di 4,7 milioni rispetto al primo semestre 2024.
Tra i 5 principali mercati di destinazione, la dinamica esportativa evidenzia, rispetto allo scorso anno, un calo di oltre 162,8 milioni nei confronti della Francia e di 14 milioni verso la Germania, mentre si registrano consistenti incrementi in valore diretti ai Paesi Bassi (102,2 milioni) e alla Polonia (89,8 milioni) e – in misura più limitata – alla Spagna (4,7 milioni).
Complessivamente, oltre i due terzi dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario si concentrano nei primi 5 mercati, per un valore totale di oltre 7 miliardi di euro.
Tra questi: la Francia con oltre 2,2 miliardi di euro (21,2% del totale export verso la UE) supera la Germania, che passa al secondo posto nella graduatoria comunitaria con 2,1 miliardi (20,6%).
Conferma la terza posizione la Spagna con 1,1 miliardi di euro (10,7%), precedendo i Paesi Bassi con 801 milioni (7,7%) e la Polonia con oltre 748 milioni (7,2%).
Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione: tra i più rilevanti si segnalano comunque Belgio (468 milioni) e Cechia (oltre 335 milioni).
Nel primo semestre 2025, il valore complessivo dell’import milanese dall’Unione Europea è stato pari a 27,6 miliardi di euro, in aumento di 520,3 milioni rispetto al primo semestre 2024.
In valore, i primi 5 partner commerciali dell’area metropolitana milanese rappresentano oltre il 77% dell’import proveniente dai partner UE, per un importo complessivo di 21,3 miliardi di euro.
La Germania si conferma come il primo partner delle imprese milanesi con 8,6 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (31% del totale import dalla UE), in crescita di 249 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2024.
Seguono – in ordine di grandezza per valore dell’import – i Paesi Bassi con 5,6 miliardi di euro circa (20,1% del totale UE) – in crescita di 275 milioni di euro – e la Francia, in terza posizione con 3,2 miliardi (11,7%), in flessione di 216 milioni di euro rispetto allo scorso anno.
Si collocano, invece, al quarto posto con 2,1 miliardi di euro e in crescita di 116 milioni, le importazioni dalla Spagna (7,7%) e al quinto l’import proveniente dal Belgio, con circa 1,8 miliardi di euro, in calo di 110 milioni rispetto al primo semestre 2024 (6,5% del totale import dell’Unione Europea).
Come già evidenziato, l’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un andamento stagnante rispetto al primo semestre dello scorso anno (-0,1%).
La difficoltà riscontrata verso lo spazio comunitario è dovuta al trend negativo dell’export nei confronti dei primi due mercati: Francia (-6,8%) e Germania (-0,6%), oltre alla debole dinamica registrata dal mercato spagnolo (+0,4%).
Le difficoltà dell’area milanese verso i partner storici sono state in parte compensate dalla crescita delle esportazioni verso Paesi Bassi (+14,6%), Polonia (+13,6%), Belgio (+6%) e Cechia (+9,7%).
Nei confronti dei mercati minori, si rileva un trend negativo che coinvolge, con differenti gradi di intensità, Austria (-13,1%), Grecia
(-8,3%) e Portogallo (-2,4%); si riscontra invece una crescita per le esportazioni dirette in Romania (+1,8%) e Ungheria (+2,6%).
Con riferimento alla dinamica dell’import dall’Unione Europea, nel primo semestre 2025 si è registrato un consistente incremento dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (+1,9%).
Sulla dinamica hanno inciso in misura significativa gli aumenti dei flussi provenienti da alcuni dei partner di riferimento per la struttura delle importazioni milanesi: Spagna (+5,7%), Paesi Bassi (+5,2%), Germania (+3%) e Cechia (+12%).
Gli aumenti registrati hanno bilanciato le flessioni dell’import registrate tra i maggiori fornitori della città metropolitana: Francia (-6,3%) e Belgio (-5,8%).
Tra i partner minori si segnalano, invece, aumenti delle importazioni provenienti da Irlanda (+9,5%), Austria (+9%) e Danimarca (+8,5%).