La dinamica dell'industria milanese
Il secondo trimestre 2024 registra segnali negativi per l’attività manifatturiera dell’area metropolitana milanese.
A fronte di una contrazione della produzione, allineata alla dinamica regionale, il quadro degli indicatori congiunturali evidenzia una stagnazione del fatturato e un calo degli ordini, in particolare della componente estera.
L’analisi di dettaglio mette quindi in luce una dinamica di arretramento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100) rispetto al trimestre precedente, fissando quindi il livello dei volumi prodotti trimestralmente a quota 121,9 corrispondente a una flessione – al netto della stagionalità – pari a -0,7%, identica quindi all’arretramento dell’industria lombarda (-0,7%).
La consistente frenata registrata nel trimestre si è, inoltre, riflessa sulla dinamica tendenziale, ovvero sull’andamento della produzione industriale raffrontato al secondo trimestre dello scorso anno, che palesa quindi un arretramento (-0,2%).
Nel secondo trimestre 2024, il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera della città metropolitana di Milano registra un peggioramento generale degli indicatori, la battuta d’arresto è consistente sia sul piano della produzione sia nei confronti del fatturato e degli ordini, in particolare di matrice estera.
L’analisi di dettaglio registra quindi, al netto della stagionalità, una flessione della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (-0,7%), che per intensità è pari all’arretramento palesato dalla dinamica produttiva dell’industria lombarda (-0,7%).
Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia una divergenza significativa degli andamenti tra la manifattura locale e quella regionale.
Le criticità maggiori per la manifattura milanese emergono per gli ordini esteri, la cui flessione (-1,6%) si palesa, infatti, di portata molto più ampia rispetto all’arretramento contenuto registrato dall’industria lombarda (-0,3%).
Relativamente agli ordini interni, la diminuzione registrata dall’area milanese (-0,3%) non trova corrispondenza in termini di dinamica rispetto al trend regionale che, seppure in misura contenuta, mostra ancora un aumento (+0,4%).
In relazione al fatturato, sono invece ridotte ai minimi termini le differenziazioni tra la dimensione locale – in stagnazione – e regionale per la quale si palesa un debole aumento (+0,2%).
Nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno, la dinamica degli indicatori registra un quadro di arretramento che si riflette in particolare sul fatturato e sugli ordini e, in misura minore, sulla produzione industriale.
L’analisi di dettaglio degli andamenti tendenziali evidenzia, nonostante la rilevante frenata registrata su base trimestrale, un percorso discendente della produzione industriale di moderata intensità (-0,2%).
Il soft landing intrapreso dall’area milanese rispetto alla dinamica della regione (-1,2%) beneficia di un contesto di partenza dei livelli produttivi, riferiti ossia al precedente anno, nettamente migliore per il Milanese rispetto alla Lombardia.
In relazione al fatturato, la flessione milanese (-0,9%) si allinea al trend negativo della Lombardia (-0,9%). Entrambi i sistemi manifatturieri hanno sofferto in particolare la consistente flessione della componente interna: Milano (-2,8%), Lombardia (-2,4%).
Nei confronti del fatturato estero, le dinamiche territoriali hanno mostrato una progressione più ampia per l’industria milanese (+2,4%) rispetto all’industria regionale (+1,4%).
Con riferimento agli ordini, il contesto registra una dinamica peggiore per l’industria milanese (-1,4%) rispetto alla Lombardia, dove l’arretramento è limitato (-0,5%) e pariteticamente distribuito tra componente interna (-0,5%) ed estera (-0,6%). In ambito milanese, l’arretramento degli ordini è ascrivibile invece principalmente alla flessione del mercato estero (-2%) e secondariamente dalla contrazione del canale interno (-1%).
Il confronto tra i sistemi manifatturieri dell’Eurozona e dell’Italia da un lato e le manifatture della Lombardia e della città metropolitana di Milano dall’altro evidenziano un comune percorso discendente dei volumi produttivi.
Relativamente all’industria manifatturiera italiana, la dinamica si è manifestata in significativo arretramento: le ultime rilevazioni Istat confermano un trend ampiamente negativo, con una flessione superiore a 3 punti percentuali su base annua rispetto ai primi cinque mesi del precedente anno e di oltre 1 punto nei confronti del primo trimestre 2024 (-1,2%) secondo le nostre stime.
Con riferimento ai sistemi manifatturieri della Lombardia e della città metropolitana di Milano, entrambi hanno registrato una flessione della produzione nel secondo trimestre, (-0,7% su base trimestrale), che tuttavia si è riflessa con intensità differente sui rispettivi andamenti tendenziali, evidenziando una maggiore criticità per l’industria regionale (-1,2%) rispetto alla dimensione locale (-0,2%) in termini di arretramento dei volumi prodotti.
Segnali non particolarmente brillanti emergono, inoltre, per la manifattura dell’Eurozona, in debole aumento rispetto al precedente trimestre (+0,2%).
Il mercato del lavoro ha evidenziato nel secondo trimestre 2024 un contesto ancora complessivamente positivo, nonostante inizino a emergere alcuni segnali di ampliamento della base imprenditoriale in relazione all’utilizzo della cassa integrazione (CIG).
Relativamente alla cassa integrazione, si registra una lieve diminuzione della sua incidenza oraria in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro, che passa all’1,1%, contro l’1,2% del precedente trimestre.
Tuttavia, a fronte di questa lieve diminuzione del monte ore di utilizzo della cassa integrazione, si è registrato rispetto alla rilevazione precedente, un aumento di 4 punti della platea di imprese utilizzatrici (10,3% contro 6,3% del trimestre precedente).
Il contesto di consolidamento delle ore complessive di utilizzo della cassa integrazione si colloca, inoltre, a livello occupazionale in un quadro complessivo di crescita, con un saldo positivo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,2%).
Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2024 si sono drasticamente ridimensionate sia in relazione alle aspettative sulla produzione industriale sia nei confronti delle prospettive sulla domanda attesa dai mercati, collocando in particolare le attese sulla produzione e la domanda interna in un quadrante negativo.
Rispetto al trimestre precedente si è, infatti, assistito a un netto peggioramento dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) afferenti alle attese per il terzo trimestre 2024 sia in relazione alla produzione industriale (-3,9% contro +9,9%) sia nei confronti della domanda proveniente dal mercato interno (-11% contro +2,6%).
Anche per le aspettative delle imprese per il mercato estero, il contesto della rilevazione trimestrale evidenzia un ridimensionamento significativo delle previsioni, pur rimanendo ancora in un quadrante positivo (+4,5% contro +10,8%).
Nei confronti dell’occupazione, il percorso di miglioramento dei saldi, avviato nell’ultima rilevazione, subisce anch’esso una battuta d’arresto, posizionando il saldo trimestrale a +2,1% (+8,1% nel precedente trimestre).
Ulteriori elementi di previsione derivano, inoltre, dal confronto tra il piano quantitativo, afferente al ciclo di breve termine della produzione industriale, e la dimensione qualitativa, espressa dall’indicatore sintetico delle aspettative, che sintetizza su di un piano unidimensionale le attese delle imprese relative a produzione, occupazione, domanda interna ed estera.
Il percorso discendente intrapreso dal ciclo della produzione industriale nel secondo trimestre 2024 trova corrispondenza sul piano qualitativo con le aspettative delle imprese, dove prevale un peggioramento del sentiment espresso dall’indicatore sintetico delle aspettative.
I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.