La dinamica dell'interscambio brianzolo
Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni della provincia di Monza e Brianza valgono nel complesso 7,4 miliardi di euro.
Il principale comparto dell’export delle imprese brianzole si conferma quello costituito dai prodotti in metallo (1,3 miliardi di euro di merci esportate). Superano di poco il miliardo di euro di esportazioni anche macchinari, chimica ed elettronica; in tutto i primi quattro comparti rappresentano poco meno del 60% dell’export provinciale.
Poco sotto la soglia del miliardo si colloca la farmaceutica (935 milioni). Più distanti gli altri comparti, tra i quali la voce residuale delle altre attività manifatturiere, al cui interno sono compresi i mobili (576 milioni), quindi la gomma-plastica a quota 465 milioni. Tra 200 e 300 milioni di euro si collocano gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.
A confronto con lo stesso periodo del 2023, le esportazioni delle imprese della Brianza aumentano del 5%, un incremento di oltre 350 milioni di euro in meno in valori assoluti.
Tutti i comparti che hanno movimentato più di 1 miliardo di merci risultano in crescita; l’apporto più rilevante proviene dall’elettronica, con una variazione positiva annua del 37,9%.
Si osserva una buona performance anche per la chimica (+9,8%), più contenuta invece per la meccanica: crescono infatti dell’1,8% i macchinari e dell’1,9% i prodotti in metallo.
Tra i comparti minori si osservano invece dei settori in controtendenza: registrano un calo su base annua in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-4,5%) e la gomma-plastica (-1,2%).
Tra gennaio e giugno del 2024, l’import delle imprese della Brianza ammonta a 5,8 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la distribuzione per settore delle importazioni brianzole nel primo semestre del 2024, il primo comparto per valore è la farmaceutica, con oltre 1 miliardo di euro pari al 18,5% del totale provinciale. I prodotti in metallo valgono 826 milioni di euro (14,1% del totale), quindi la chimica con 813 milioni (13,9%), più distanti i macchinari (681 milioni) e l’elettronica (584 milioni).
Seguono con poco più di 400 milioni di euro gli apparecchi elettrici, quindi l’abbigliamento, appena al di sotto i 300 milioni.
L’import della Brianza registra un incremento annuo complessivo del 4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023, in linea con la crescita dell’export.
In termini settoriali si tratta di una crescita dovuta in realtà quasi esclusivamente al comparto della farmaceutica, spesso caratterizzato da fluttuazioni importanti, per il quale i flussi di importazioni sono cresciuti del 78,8% (circa 480 milioni di euro di incremento).
La maggior parte degli altri comparti registra variazioni di segno negativo, per esempio chimica (-14,4%), macchinari (-8,8%) ed elettronica (-11,3%). Cresce invece l’import di prodotti in metallo (+3,3%) e dell’abbigliamento (+16,9%).
In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo del primo semestre 2024 si dirige verso Paesi europei, ovvero oltre i 4,6 miliardi di euro, dei quali circa 3,5 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,2 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più importante per la Brianza si conferma la Svizzera, con 672 milioni di euro di export, meno rilevanti Regno Unito (205 milioni) e Turchia (174 milioni).
Nella prima metà del 2024 si dirigono in Asia 1,6 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,4% dell’export complessivo. Circa i tre quarti di questi flussi interessano l’Asia Orientale (1,2 miliardi), in particolare sono diretti in Cina 220 milioni di euro e altri 609 verso le quattro Tigri Asiatiche (340 milioni solo per Singapore).
L’export verso il continente americano vale circa la metà dell’Asia, sono 813 milioni di euro pari all’11% del totale, di cui 555 milioni sono flussi che interessano gli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 3% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto 270 milioni.
Le importazioni brianzole dei primi sei mesi del 2024 provengono per il 73,1% da Paesi europei, ovvero oltre 4,2 miliardi di euro in valori assoluti; tali flussi riguardano per la maggior parte Paesi dell’Unione Europea pari a 3,5 miliardi, mentre 770 milioni provengono da Paesi non UE, tra cui la Svizzera (521 milioni).
Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di 1,1 miliardi di euro (pari al 19,4% del totale), poco meno di 500 milioni dalla sola Cina. Provengono dal continente americano quasi 400 milioni di euro, pari al 6,8% del totale provinciale.
La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica registra una stagnazione dei mercati europei, compensata dai flussi diretti verso gli altri continenti. L’export verso l’Europa segna infatti un minimo calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, per effetto di una riduzione dell’1,8% dei flussi che interessano i mercati dell’Unione Europea, compensata da una crescita del 5% sui mercati europei non UE, tra cui la Svizzera (+10,4%).
Si osserva invece una crescita importante verso i mercati asiatici pari al 20,8%. Crescono in particolare i flussi che riguardano il Medio Oriente (+17,4%) e l’Asia Orientale (+23,2%), soprattutto verso Singapore (+14,4%) e Hong Kong (+181,6%). Relativamente più contenuto l’aumento di India (+7,4%) e Cina (+5,7%), mentre segna un leggero calo il Giappone (-1%).
Anche l’export verso il continente americano registra una variazione di segno positivo (+5,4%), con una crescita più contenuta per la parte centro-settentrionale del continente (+3,7%) e più robusta per quella centro-meridionale (+10,5%).
La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. Crescono infatti i flussi in arrivo in provincia che interessano Europa (+5,8%) e America (+13,1%), mentre si osserva un calo nei confronti dell’Asia (-0,4%). In Europa evidenziano una dinamica positiva sia i mercati UE (+4,4%) sia i restanti Paesi (+12,3%).
Nei confronti dell’Asia si osserva un calo dalle quattro Tigri Asiatiche (-1,4%), in modo particolare Taiwan (-42,9%), mentre crescono leggermente i flussi provenienti dalla Cina (+1,1%).
La Germania si conferma – anche nella prima metà del 2024 – come la principale destinazione dell’export della Brianza tra i Paesi dell’Unione Europea per un valore di 842 milioni di euro di merci esportate in sei mesi (il 24,3% del totale UE).
La Francia è il secondo Paese in graduatoria per un ammontare di oltre 580 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, seguita da Paesi Bassi (466 milioni) e Spagna (316 milioni); quindi la Polonia, primo mercato dell’Europa dell’Est (213 milioni); tra i restanti Paesi, solo la Svezia raggiunge la soglia dei 100 milioni.
L’export brianzolo in UE registra un calo a confronto con lo stesso periodo di un anno fa (-1,8%). Tra i mercati più importanti risultano in diminuzione solamente Francia (-3,6%) e Polonia (-0,9%), mentre vari mercati minori segnano flessioni superiori al 10%.
Il principale mercato, la Germania, registra una variazione positiva di minima entità (+0,2%), mentre crescono maggiormente Paesi Bassi (+3%), Spagna (+7%) e soprattutto Svezia (+28,4%).
Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: nei primi sei mesi del 2024 le merci in arrivo ammontano a 937 milioni di euro, il 26,8% dei flussi complessivi relativi alla UE.
Il secondo mercato è costituito dai Paesi Bassi, da cui provengono 647 milioni di euro di merci, quindi la Francia in terza posizione (439 milioni). Altri tre mercati europei valgono più di 200 milioni di euro di importazioni brianzole: si tratta di Irlanda (283 milioni), Belgio (241 milioni) e Spagna (213 milioni).
L’import dalla UE registra una crescita su base annua del 4,4% nonostante un calo dei flussi dalla Germania (-9,2%) e da altri Paesi importanti quali Belgio (-10,5%) e Spagna (-8%).
Buona parte della crescita si deve all’aumento dei flussi dall’Irlanda (+437,6%, in gran parte prodotti farmaceutici); aumentano anche le importazioni da Paesi Bassi (+9,1%) e Francia (+1,2%).