La dinamica dell'interscambio lodigiano
Nel primo semestre 2024 le esportazioni delle imprese della provincia di Lodi sono pari a circa 3,2 miliardi di euro, delle quali più della metà (53%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia: quasi 1,7 miliardi di euro in valori assoluti.
Seguono per dimensione la chimica (375 milioni, l’11,7% del totale) e l’alimentare (310 milioni pari al 9,7%), più distanti gli apparecchi elettrici (233 milioni), mentre anche macchinari e farmaceutica superano la soglia dei 100 milioni.
L’export lodigiano segna un robusto aumento del 15,9% rispetto ai primi sei mesi del 2023. In termini settoriali è l’elettronica il comparto che ha contribuito maggiormente alla crescita, con circa 380 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno (+28,8%).
Più in generale, registrano una variazione di segno positivo la maggioranza dei comparti più rilevanti dell’export provinciale, quali alimentare (+4,3%) e apparecchi elettrici (+7,4%); tra quelli in calo si segnala in particolare la chimica (-5,2%).
Le importazioni lodigiane nei primi sei mesi dell’anno valgono poco meno di 5,2 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi (il 46,5% del totale) riguardano il comparto dell’elettronica.
L’alimentare è il secondo settore per dimensioni dell’import lodigiano, con un ammontare di 820 milioni di euro di merci in arrivo (15,8%), seguito dalla farmaceutica (652 milioni, il 12,6%), più distanti si collocano chimica (383 milioni) e prodotti in metallo (244 milioni).
Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva: la crescita annua dei flussi risulta del 5,8%. Arriva dall’elettronica il contributo principale alla crescita, con una variazione annua positiva del 10,9%, che significa poco meno di 240 milioni in più rispetto al 2023.
Crescono anche le importazioni di chimica (+12,7%) e prodotti in metallo (+13,7%), mentre sono quasi raddoppiate per il comparto minore degli apparecchi elettrici. Tra i settori in calo, i più rilevanti sono alimentare (-1,1%) e farmaceutica (-1,6%).
Le esportazioni delle imprese lodigiane nel primo semestre del 2024 sono destinate a Paesi europei per oltre il 90% del valore dei flussi, pari a 2,9 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea (2,8 miliardi). Solamente poco più di 100 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (27,3 milioni).
Al di fuori dell’Europa, si dirigono verso il continente asiatico quasi 145 milioni di euro dell’export lodigiano (4,5% del totale), dei quali 50 milioni riguardano il Medio Oriente e 64 milioni l’Asia Orientale, in particolare 23,7 milioni interessano la Cina.
Nei confronti del continente americano l’export lodigiano ammonta a 59 milioni di euro (1,8% del totale), la cui gran parte (39 milioni) riguarda gli Stati Uniti.
L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia. Nel semestre arrivano dall’Europa il 51,2% delle importazioni provinciali, pari a oltre 2,6 miliardi di euro, prevalentemente con origine da mercati dell’Unione Europea, mentre solamente 112 milioni si riferiscono a Paesi europei extra-UE (70 milioni il Regno Unito).
Dall’Asia provengono 2,5 miliardi di euro di importazioni nel lodigiano (48,2% del totale); la Cina è il mercato principale, con 1,8 miliardi di euro di flussi, che risultano più di un terzo dell’import provinciale complessivo, piuttosto importante anche l’India (385 milioni).
La crescita annua dell’export lodigiano beneficia di un forte incremento dei mercati europei (+17,1%) e asiatici (+13,1%). In Europa crescono soprattutto i flussi relativi ai mercati UE (+17,7%), mentre per i Paesi europei non UE si registra un aumento relativamente contenuto (+2,2%), condizionato dalla performance negativa di Svizzera (-8,5%) e Regno Unito (-18,3%).
In Asia si osservano flussi più che raddoppiati nei confronti dell’India, mentre si riducono quelli riguardanti l’Estremo Oriente (-7,3%), nonostante la crescita di Cina (+4,9%) e Giappone (+27,5%).
Verso le Americhe infine si registra un calo complessivo (-6%), dovuto a un’importante flessione verso i Paesi del Centro-Sud America (29,6%), mentre incrementano i mercati dell’America Settentrionale (+9%).
Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano crescono del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, registrando incrementi relativamente simili per Europa (+5%) e Asia (+7,5%).
In Asia si osserva un aumento importante dei flussi dall’India (+24,4%), mentre riguardo la Cina si segnala una riduzione (-1,8%). In Europa si registra una crescita del 5% per le merci provenienti dai Paesi UE e del 4,1% per i restanti Paesi.
Nei primi sei mesi dell’anno, la Spagna si conferma il più importante mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea: in cifre si tratta di 1,5 miliardi di euro di merci, il 52,7% dei flussi diretti in UE.
Il secondo mercato per valori delle esportazioni è la Francia, molto distanziata a quota 325 milioni, più distante ancora la Grecia a quota 184 milioni; superano la soglia dei 100 milioni in sei mesi anche Germania e Portogallo.
La dinamica dell’export verso l’UE registra un importante incremento annuo pari al 17,7%. Il mercato spagnolo segna una crescita estremamente robusta pari al 18%.
Un aumento ancora più rilevante riguarda la Grecia, con valori di merci scambiate (prodotti di elettronica in particolare) aumentate di oltre quattro volte e mezzo rispetto al 2023.
La gran parte dei Paesi registrano variazioni di segno positivo.
Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane in Unione Europea è la Germania – si tratta di 709 milioni di euro di merci in arrivo in provincia nei primi sei mesi del 2024 – seguita dalla Francia, da cui arrivano 524 milioni e quindi dalla Spagna con 363 milioni.
Quote minori riguardano i restanti Paesi, in particolare superano la soglia di 200 milioni solamente Belgio e Paesi Bassi.
L’import lodigiano da Paesi UE registra un aumento annuo complessivo del 5%. Tutti e tre i maggiori mercati risultano in crescita, in particolare la Francia segna un incremento del 12,5%, inferiori alla media invece le variazioni che riguardano Germania (+2,1%) e Spagna (+2,5%).
Da alcuni Paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia, Ungheria) si osservano variazioni positive importanti in termini percentuali, anche se su volumi relativamente contenuti di merci.
Risultano infine in calo, tra i mercati maggiori, Paesi Bassi (-13,6%) e Belgio (-4,5%).