La dinamica dell'interscambio brianzolo

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2023
Settori

Nel terzo trimestre del 2023 il settore più rappresentativo dell’export brianzolo si conferma la meccanica con il comparto dei prodotti in metallo (550 milioni di euro di merci esportate) seguito da quello dei macchinari (461 milioni), che insieme valgono poco meno di un terzo dell’export provinciale del trimestre. Molto rilevanti anche i volumi di scambi che riguardano la chimica (452 milioni), la farmaceutica (417 milioni) e l’elettronica (351 milioni). La graduatoria prosegue con la categoria residuale delle altre attività manifatturiere pari a 277 milioni di euro (di cui 249 milioni riguardano l’export di mobili), successivamente la gomma plastica a quota 210 milioni. Altri due comparti superano la soglia dei 100 milioni di export nel trimestre: l’abbigliamento (138 milioni) e gli apparecchi elettrici (120 milioni). La graduatoria per settore dei primi nove mesi dell’anno risulta sovrapponibile a quella del trimestre in esame per le prime posizioni. I prodotti in metallo sono il primo comparto con 1,8 miliardi di euro di export. I macchinari valgono quasi 1,5 miliardi, seguiti dalla chimica a poco meno di 1,4 miliardi, quindi la farmaceutica (1,4 miliardi) e l’elettronica, che è l’unico altro comparto a superare il miliardo; insieme questi comparti incidono per quasi il 70% delle esportazioni provinciali nel complesso. Tra i restanti settori, i più rilevanti sono la voce residuale delle altre attività manifatturiere (881 milioni) e la gomma-plastica (681 milioni); poco sopra i 400 milioni infine si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici.

Per quanto riguarda la distribuzione per settore delle importazioni delle imprese brianzole nel terzo trimestre del 2023, i principali comparti sono, come per l’export, i prodotti in metallo con 356 milioni (14,4% del totale provinciale) e – a brevissima distanza – i macchinari a quota 354 milioni, quindi la chimica con 332 milioni; in tutto per questi tre comparti si tratta del 42,3% dell’import provinciale complessivo. Più a distanza troviamo i flussi di merci della farmaceutica (284 milioni), quindi l’elettronica (272 milioni), più distanti gli apparecchi elettrici a quota 202 milioni e altri comparti compresi tra i 100 e i 200 milioni di euro di merci importate, ovvero gomma-plastica, abbigliamento e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Tra gennaio e settembre del 2023 il principale comparto dell’import brianzolo è la chimica, con poco meno di 1,3 miliardi di euro, seguita dai prodotti in metallo e dai macchinari, entrambi sopra quota 1,1 miliardi. Piuttosto importanti anche i flussi che riguardano l’elettronica (930 milioni) e la farmaceutica (890 milioni).

In termini di dinamica tendenziale, le esportazioni delle imprese della Brianza registrano nel complesso ancora una variazione positiva, sebbene inferiore alla crescita dei trimestri recenti, si tratta infatti di un +3,8%, mentre la dinamica dell’import è negativa per il terzo trimestre consecutivo (-13,3%). La crescita dell’export beneficia di un significativo contributo della farmaceutica, comparto caratterizzato spesso da forti oscillazioni, pari al 45%, in cifre quasi 130 milioni di incremento annuo. Risulta molto positivo anche l’apporto dei macchinari (+8,5%), più contenuto invece quello dell’elettronica (+1,4%). Tra i comparti maggiori, i meno dinamici risultano la chimica (+0,2%) e i prodotti in metallo, che registrano una leggera flessione (-0,3%). Risultano invece in calo alcuni comparti di dimensioni relativamente minori quali gli apparecchi elettrici (-9,6%), la gomma-plastica (-2,5%), l’abbigliamento (-3,2%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-9,7%). Per quanto riguarda la dinamica dei primi nove mesi dell’anno, la crescita rispetto al 2022 è dell’8,9%. Il settore che vi contribuisce maggiormente – come anche nell’ultimo trimestre – è la farmaceutica, che ha visto un incremento annuo del 33%. A questo si aggiungono altri due comparti, che rilevano per oltre un miliardo di euro di export e che sono cresciuti più del 10%: i macchinari (+21,5%) e l’elettronica (+14,2%). Tra i comparti maggiori, cresce moderatamente l’export di prodotti in metallo (+4%), cala leggermente la chimica (-0,2%), più sensibile la flessione della gomma-plastica (-1,7%) e della voce residuale delle altre attività manifatturiere (-1,3%).

Le importazioni delle imprese brianzole denunciano un significativo calo del 13,3% rispetto al terzo trimestre del 2022, evidenziando un calo tendenziale per il terzo trimestre consecutivo. In termini settoriali, la maggior parte dei comparti principali registra flussi in calo. Flessioni superiori al 20% sono riportate in particolare dalle importazioni di prodotti in metallo (-27,8%), di prodotti chimici (-22,9%) e dell’abbigliamento (-27,2%), mentre sono molto più contenute le riduzioni dei flussi che riguardano elettronica (-2,9%) e farmaceutica (-1,8%). Tra i comparti con flussi di merci superiori ai 100 milioni di euro nel trimestre, l’unico in crescita è rappresentato dai macchinari (+1,8%). Il dato cumulato relativo ai nove mesi indica una riduzione dei flussi di merci in arrivo dall’estero del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il comparto dei prodotti in metallo è tra quelli che registrano la dinamica peggiore, con un calo del 23,8%; il bilancio è negativo anche per quanto riguarda la chimica (-9,5%) e i macchinari (-7,1%). La quasi totalità dei comparti rimanenti registra flussi di approvvigionamento di merci in calo sul 2022, in positivo si segnalano due comparti che hanno visto crescere anche i flussi di esportazioni, si tratta dell’alimentare (+11,8%) e dell’elettronica (+12,2%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Poco meno dei due terzi (64,3%) delle esportazioni delle imprese brianzole del terzo trimestre 2023 si dirige verso Paesi europei. Sono poco più di 2 miliardi di euro di merci in cifre, dei quali 1,5 miliardi riguarda Paesi facenti parte dell’Unione Europea e poco più di 500 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il più rilevante per la Brianza con 261 milioni di euro di export, quindi il Regno Unito con 100 milioni e la Turchia con 73 milioni. Il continente asiatico intercetta 678 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 21,1% del totale provinciale. La gran parte di queste merci è diretta verso l’Asia Orientale (480 milioni di euro), in particolare 104 milioni in Cina e altri 253 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (158 milioni solo per Singapore). L’export nelle Americhe ammonta a 369 milioni di euro (l’11,5% del totale), di cui 255 milioni riguardano gli Stati Uniti. Africa e Oceania infine intercettano rispettivamente il 2,4% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre, poco meno di 100 milioni complessivi. Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni delle imprese brianzole verso Paesi europei ammontano a 6,7 miliardi di euro (65,7% dell’export complessivo); 5 miliardi di questi riguardano Paesi UE (il 49,6% del totale) e 1,6 miliardi gli altri mercati, in particolare circa la metà concerne la Svizzera (870 milioni). I flussi che interessano l’Asia valgono 2 miliardi di euro, dei quali 1,4 milioni indirizzati in Asia Orientale, 424 milioni in Medio Oriente e 160 milioni in Asia Centrale; il singolo mercato più rilevante è rappresentato da Singapore (455 milioni di euro), che supera anche la Cina (312 milioni). Le esportazioni che interessano l’America valgono 1,1 miliardi di euro (11,1% del totale), nel dettaglio quasi 800 milioni i soli Stati Uniti e 284 milioni i Paesi dell’area centro-meridionale del continente.

Le importazioni delle imprese brianzole nel terzo trimestre 2023 provengono per il 72,3% da Paesi europei, sono quasi 1,8 miliardi di euro, che riguardano per la maggior parte Paesi UE (1,4 miliardi). Al di fuori dell’Europa la gran parte degli approvvigionamenti di merci proviene dall’Asia, 555 milioni di euro di importazioni pari al 22,5% del totale; quasi la metà di questi flussi riguarda la Cina, poco meno di 260 milioni di euro in valori assoluti. Dal continente americano proviene solamente il 4,5% delle importazioni brianzole del trimestre, pari a 112 milioni di euro. Complessivamente tra gennaio e settembre del 2023 le importazioni brianzole da Paesi europei ammontano a 5,8 miliardi di euro (72,4% del totale), di cui 4,8 miliardi dall’Unione Europea. L’import dall’Asia sfiora la cifra di 1,7 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’estremo oriente (1,5 miliardi), principalmente la Cina (750 milioni). L’approvvigionamento di merci dall’America infine vale 464 milioni di euro, provenienti per la gran parte (431 milioni) dagli Stati Uniti.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica registra una discreta crescita verso tutte le destinazioni continentali. L’export verso l’Europa aumenta del 4,6%, con una crescita dei mercati UE del 3,4% e un contributo più significativo che proviene dagli altri Paesi europei (+8,4%); tra questi ultimi si osserva una crescita della Svizzera (+6,2%) e un forte incremento in termini percentuali della Turchia (+55,1%). L’export verso il continente americano sale dell’1,9% grazie a una robusta crescita dei mercati della parte centro-meridionale del continente (+31,7%), in grado di compensare il dato negativo che riguarda gli Stati Uniti (-2%). L’aumento annuo dell’export verso l’Asia è del 3,8%, perfettamente in linea quindi con la media provinciale. Crescono maggiormente in termini percentuali i mercati relativamente meno rilevanti del Medio Oriente (+20,4%) e dell’Asia Centrale (+8,9%), mentre l’Asia Orientale registra un leggero calo (-0,8%). È il mercato cinese in particolare a risultare in flessione per l’export brianzolo (-6,2%), per contro si osserva una crescita delle “quattro tigri” pari al 19,2%, grazie in particolare a Singapore (+38%). Osservando invece la dinamica dei nove mesi dell’anno, si conferma la crescita dell’export brianzolo che riguarda tutti i continenti. L’Asia cresce del 12,9%, con una dinamica positiva che riguarda tutte le macro-aree del continente e coinvolge anche l’estremo oriente, a eccezione però della Cina (-2%). L’export verso il continente americano registra un incremento dell’11,5%, che scende leggermente all’11,3% per il mercato principale ovvero gli Stati Uniti. I Paesi europei sono cresciuti relativamente meno, si tratta di un incremento del 7,3% che riguarda soprattutto i mercati non UE (+11,4%) e in misura minore i partner dell’Unione Europea (+6%).

La dinamica negativa dell’import della Brianza nel trimestre si deve in particolare a un forte calo degli approvvigionamenti dall’Asia (-26,8%), a cui si accompagna una analoga riduzione delle Americhe (-33,6%), mentre risulta limitato al 4% il calo dell’Europa. I flussi dall’Europa si riducono sia per quanto riguarda i Paesi della UE (-3,8%) sia i rimanenti (-5%). Nei confronti dell’Asia si osserva un calo estremamente importante per la Cina (-35%) e relativamente contenuto per le Tigri Asiatiche (-6,6%), tra le quali sono in calo i flussi provenienti da Corea del Sud (-5,8%) e Taiwan (-24%). Il bilancio complessivo dei primi nove mesi dell’anno evidenzia una dinamica peggiore rispetto a quella dell’ultimo trimestre per quanto riguarda l’Europa (-6,6%), migliore invece per Asia (-16,6%) e America (+1,9%). Nel continente europeo si osserva una riduzione dei flussi di entità simile tra i mercati UE (-6,8%) e quelli non UE (-5,6%). Nei confronti dell’Asia le imprese brianzole hanno ridotto l’import dall’India (-26,9%) sia – e soprattutto – dalla Cina (-30,6%); risultano invece in crescita i flussi provenienti dalle “quattro tigri” (+7,6%), in particolare da Singapore (+60,5%).

 

 

Dettaglio europeo

Anche nel terzo trimestre 2023, la Germania si conferma la più importante destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea, con 373 milioni di euro di merci esportate in tre mesi. In seconda e terza posizione si collocano Francia e Paesi Bassi, per un valore delle merci scambiate pari rispettivamente a 252 e 230 milioni di euro. Più distante la Spagna che vale 133 milioni di euro, seguita dalla Polonia che sfiora quota 100 milioni, quindi il Belgio a quota 58 milioni. I flussi complessivi del semestre registrano la stessa graduatoria del trimestre per quanto riguarda le prime posizioni. Il principale mercato monzese all’interno della UE è la Germania (1,2 miliardi), seguita a dalla Francia (857 milioni) e dai Paesi Bassi (683 milioni). Al di sotto dei 500 milioni di merci movimentate si collocano la Spagna (429 milioni), la Polonia (314 milioni) e il Belgio (207 milioni) e altri sette Paesi nella fascia tra 100 e 200 milioni.

Anche sul fronte dell’import è la Germania il mercato più importante della Brianza, si tratta di flussi di merci in arrivo nel trimestre pari a 433 milioni di euro, quasi il 30% del totale delle importazioni dalla UE. Dai Paesi Bassi provengono circa 260 milioni di euro di merci dirette in Brianza, dalla Francia poco meno di 200 milioni, da Belgio e Spagna rispettivamente 117 milioni e 109 milioni di euro di merci. Tra gennaio e settembre 2023 l’import dalla Germania è pari a 1,4 miliardi di euro, più distanti i Paesi Bassi con poco più di 850 milioni, quindi la Francia con 632 milioni. Belgio e Spagna si confermano mercati importanti, al di sopra dei 300 milioni di euro di flussi, mentre tra 100 e 200 milioni si collocano Austria, Svezia e Polonia.

La dinamica complessiva di crescita dell’export in UE (+3,4%) nasconde in realtà dati negativi per molti dei principali mercati. Calano infatti i flussi diretti in Germania (-3,8%), in Francia (-1,6%) e in Spagna (-0,9%). Registrano una variazione negativa rilevante in termini percentuali Belgio (-35,6%) e Austria (-29,6%). Come nel trimestre precedente, il contributo alla crescita proviene in prevalenza da due mercati ovvero i Paesi Bassi (+72%) e l’Irlanda (passata da 6 a 35 milioni di euro). Il dato dei primi nove mesi dell’anno registra una crescita importante (+6%) nonostante un forte calo del mercato tedesco (-12,2%). Si osserva una crescita verso Francia (+5,6%) e Spagna (+1,5%), mentre in termini percentuali i mercati più dinamici risultano, come nell’ultimo trimestre, Paesi Bassi (+69,3%) e Irlanda (+325%).

I flussi di importazioni brianzole dall’Unione Europea sono complessivamente in calo su base annua nel terzo trimestre (-3,8%). Tra i mercati maggiori, incidono in negativo i dati di Germania (-7,6%), Belgio (-20,1%) e Spagna (-6,9%). I principali mercati in crescita sono invece Paesi Bassi (+7,4%) e Francia (+4,3%). Riguardo al dato cumulato dei primi nove mesi dell’anno, si mantiene la flessione che caratterizza il mercato tedesco (-7,9%), a cui si aggiungono flessioni superiori al 10% di Francia (-20%) e Belgio (-15%). Tra i mercati che movimentano più di 100 milioni di euro di import si osserva una crescita solamente per Paesi Bassi (+8,9%) e Svezia (+17,8%).

 

 

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