la dinamica dell'interscambio brianzolo
A livello settoriale le esportazioni della provincia di Monza e Brianza nel quarto trimestre 2022 vedono in prima posizione il comparto dei prodotti in metallo (570 milioni di euro di merci esportate), seguito dai macchinari (499 milioni) e a breve distanza da chimica (poco meno di 460 milioni) e farmaceutica (454 milioni); insieme questi quattro comparti valgono più della metà dei flussi di merci esportate dalla provincia (57,2%). Più distanti troviamo due comparti che ammontano a circa il 10% dell’export provinciale ciascuno: si tratta dell’elettronica che vale 348 milioni di euro, oltre alla voce residuale delle altre attività manifatturiere pari a 367 milioni di euro (incluso il settore dei mobili che vale 330 milioni). Segue su volumi di scambi inferiori il comparto della gomma-plastica (219 milioni), quindi altri due che superano la soglia dei 100 milioni di export nel trimestre, ovvero gli apparecchi elettrici (147 milioni) e l’abbigliamento (142 milioni). La graduatoria complessiva del 2022 è guidata dal comparto dei prodotti in metallo, con 2,3 miliardi di euro esportati dalle imprese brianzole. La chimica risulta il secondo comparto più rilevante con 1,8 miliardi di euro di esportazioni, seguita dai macchinari che registrano flussi pari a 1,7 miliardi. Superano il miliardo di euro di esportazioni nel 2022 anche la farmaceutica con 1 miliardo e 435 milioni, l’elettronica (quasi 1,3 miliardi) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. La gomma-plastica raggiunge 914 milioni di euro di esportazioni, seguita dall’abbigliamento (541 milioni) e dagli apparecchi elettrici (517 milioni).
Osservando la composizione settoriale dell’import delle imprese brianzole nel quarto trimestre del 2022, come per l’export, il principale comparto è costituito dai prodotti in metallo, che conta 429 milioni di euro in tre mesi (15,1% del totale). Altri quattro comparti superano il 10% dell’import provinciale, in valori assoluti tra i 300 e i 400 milioni di euro di merci movimentate in tre mesi, in ordine decrescente si tratta della chimica, per un valore di poco meno di 400 milioni di euro, dei macchinari (381 milioni), della farmaceutica (370 milioni) e dell’elettronica (330 milioni). Più distante il comparto degli apparecchi elettrici che vale 221 milioni di euro di merci. Tra i cento e i duecento milioni di euro di import si collocano invece, in ordine decrescente, i comparti dell’abbigliamento, della gomma-plastica e delle altre attività manifatturiere. Nell’intero 2022 le importazioni di prodotti in metallo sfiorano i due miliardi di euro (1 miliardo e 976 milioni), confermandosi il primo comparto per merci movimentate in provincia con il 16,9% dei flussi provinciali complessivi. Con oltre un miliardo di euro di flussi in entrata troviamo la chimica (1,7 miliardi), i macchinari (1,5 miliardi), la farmaceutica (1,3 miliardi) e l’elettronica (1,1 miliardi), poco al di sotto gli apparecchi elettrici (946 milioni).
L’osservazione della dinamica produce anche in questo trimestre crescite annue superiori al 10% sia per le esportazioni che per le importazioni. Trattandosi di dati espressi in euro correnti, la crescita dei flussi riflette però anche gli incrementi dei prezzi, particolarmente significativi nel corso del 2022; i dati sui flussi di import-export espressi in quantità, disponibili solamente a livello regionale, indicano invece un calo di tutti i settori per quanto riguarda l’export e una prevalenza di settori in calo per l’import. La crescita complessiva dell’export brianzolo rispetto al quarto trimestre del 2022 è pari al 23,3%. La crescita del valore dei flussi riguarda tutti i comparti manifatturieri. Per tutti i comparti principali si osservano incrementi superiori al 10%; in termini percentuali spicca la performance della farmaceutica che registra una crescita del 74,8%. La chimica cresce del 23,9% e i macchinari del 22%, relativamente meno brillanti invece i dati che riguardano la voce delle altre attività manifatturiere (+19,1%), l’elettronica (+18,1%) e i prodotti in metallo (+13%). Tra i restanti comparti si segnala un incremento del 20,1% per l’abbigliamento e del 17,3% per gli apparecchi elettrici, mentre la gomma-plastica (+7,5%) risulta uno dei comparti peggiori. Considerando il dato dei dodici mesi dell’anno, l’incremento delle esportazioni brianzole rispetto al 2021 si attesta al 21,7%. Come per l’ultimo trimestre, è la farmaceutica a registrare la crescita più rilevante in termini percentuali (+60,3%). Superiore alla media provinciale anche il dato relativo al comparto della chimica (+26,6%); si collocano di poco al di sotto invece l’elettronica (+19,9%), la gomma-plastica (+19,5%), la voce residuale delle “altre attività manifatturiere” (+18,8%) e i prodotti in metallo (+18,1%). Tra i settori principali la dinamica peggiore è invece quella che riguarda i macchinari, che registrano un incremento annuo fermo all’8,3%.
La dinamica dell’import brianzolo del trimestre è una decina di punti percentuali inferiore a quella dell’export, si tratta di un +13,5%. In termini percentuali i comparti che portano il maggiore contributo alla crescita sono l’abbigliamento (+46%) e la farmaceutica (+44%); crescono più della media provinciale anche gli approvvigionamenti di merci della meccanica (+21,9% i macchinari e +17,2% i prodotti in metallo), dell’elettronica (+18,3%) e degli apparecchi elettrici (+15,4%). Come nel trimestre passato, si osserva una variazione negativa per quanto riguarda le importazioni di prodotti chimici (-19,6%), a cui si aggiunge un dato appena sotto allo zero per la voce delle “altre attività manifatturiere” (-0,2%). Per quanto riguarda il dato cumulato dell’intero anno, le importazioni monzesi sono cresciute per tutti i comparti manifatturieri. Prodotti in metallo (+46%), macchinari (+32,6%) e farmaceutica (+30,9%) risultano i comparti maggiormente cresciuti tra i principali. L’elettronica registra una crescita più contenuta, limitata al 12,2%, mentre la chimica è il comparto peggiore registrando un incremento del valore dei flussi rispetto al 2021 solamente dell’1,2%.
Quasi i due terzi delle esportazioni della Brianza nel quarto trimestre 2022 si dirige verso Paesi europei (65,6%). Sono oltre 2,2 miliardi di euro di merci esportate, delle quali 1,7 miliardi ha come meta un Paese facente parte dell’Unione Europea e 564 milioni invece riguardano gli altri mercati, principalmente Svizzera (308 milioni) e Regno Unito (110 milioni). Sono dirette in Asia merci per quasi 700 milioni di euro pari circa il 20% del totale provinciale. I mercati principali si trovano in estremo oriente, l’Asia Orientale rileva infatti per 483 milioni di euro (13,9%), la sola Cina vale 118 milioni di euro e Singapore 104 milioni. Le esportazioni brianzole nelle Americhe ammontano a 370 milioni di euro (10,7%), la gran parte dei quali (262 milioni) interessano gli Stati Uniti. Una piccola quota infine riguarda Africa e Oceania, verso cui sono diretti rispettivamente circa 100 e 23,4 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza. Tra gennaio e dicembre 2022 l’ammontare delle merci esportate dalle imprese brianzole verso Paesi europei risulta di 8,6 miliardi di euro (quasi esattamente i due terzi del totale) dei quali circa 6 miliardi e mezzo riguarda Paesi UE e 2 miliardi i Paesi restanti, principalmente Svizzera (1 miliardo e 100 milioni) e Regno Unito (407 milioni). Le esportazioni verso l’Asia valgono invece 2,5 miliardi, con quote relativamente piccole che interessano Medio Oriente (509 milioni) e Asia Centrale (191 milioni), mentre la direttrice principale riguarda i Paesi dell’Asia Orientale (1,8 miliardi); la Cina è interessata da flussi pari a 437 milioni di euro, mentre valgono ben 750 milioni i mercati delle quattro Tigri Asiatiche (381 milioni riguardano Singapore). Il continente americano è meta di quasi 1,4 miliardi di euro di merci esportate (10,8%), di cui 979 milioni interessano gli Stati Uniti e 319 milioni i Paesi dell’America centro-meridionale.
L’approvvigionamento di merci della Brianza dall’Europa nel quarto trimestre 2022 risulta pari a poco più di 2 miliardi di euro (il 72,1% dell’import complessivo), in gran parte provenienti da Paesi UE (1,6 miliardi). Fuori dall’Europa i mercati più rilevanti riguardano i Paesi asiatici, da cui provengono nel trimestre 668 milioni di euro di merci ovvero il 23,4% del totale. La quasi totalità di questi flussi (617 milioni) interessa l’estremo oriente, in particolare l’import dalla Cina è pari a 303 milioni (10,6%). Il resto del mondo incide per meno del 5% dell’import complessivo (il 3,2% ovvero poco più di 90 milioni riguarda gli Stati Uniti). Nell’intero 2022 l’import dall’Europa raggiunge il valore di 8,3 miliardi di euro (71%), dei quali 6,8 miliardi da partner dell’Unione Europea e poco meno di 1 miliardo e mezzo dagli altri stati del continente (912 milioni dalla Svizzera). Le importazioni dall’Asia sfiorano i 2,7 miliardi di euro, dei quali poco più della metà riguardano la Cina. Dal continente americano infine giungono 560 milioni di euro di merci (4,8%), di cui 501 milioni dagli Stati Uniti.
La crescita dell’export rispetto al quarto trimestre 2022 mostra poche differenze per quanto riguarda le varie direttrici continentali, i mercati europei crescono del 23,3% quelli americani del 24,5% e gli asiatici del 25,1%. Valgono ovviamente le stesse considerazioni fatte per la dinamica settoriale, si tratta di variazioni dei flussi espressi in valore che risentono della dinamica dei prezzi. All’interno del continente europeo, la crescita delle esportazioni brianzole risulta significativamente migliore verso i Paesi della UE (+25,3%) rispetto agli altri mercati (+17,4%), tra i quali cresce molto la Svizzera (+29,7%), ma è in calo la Russia (-19,4%). In Asia si osserva un incremento importante che caratterizza l’India (+71,2%), ancora poco rilevante però per valori (1,3% del totale). I Paesi dell’Asia Orientale crescono del 20,9% grazie al contributo di tre delle quattro Tigri Asiatiche, in particolare Singapore (+39,9%), Taiwan (+14,8%) e Hong Kong (+18,6%); cresce poco invece il mercato cinese (+3,6%), mentre sono addirittura in calo Giappone (-15,8%) e Corea del Sud (-8,6%). In America infine la crescita delle esportazioni risulta quasi identica tra i Paesi della parte settentrionale (+24,6%) e centro-meridionale (+24,1%) del continente. Considerando il dato dell’intero 2022, la crescita annua delle esportazioni verso l’Europa risulta del 22,5%; come per l’ultimo trimestre, la performance dei mercati UE (+26,3%) è migliore rispetto a quella degli altri mercati (+11,6%), tra i quali sono in calo sia la Russia (-26,4%) che il Regno Unito (-0,7%). L’export diretto in Asia cresce meno della media (19,4%); guidano la crescita Singapore (+24,9%) e Taiwan (+22,5%), più timido il mercato cinese (+3,1%), in calo invece il Giappone (-8,9%). Il continente americano è quello che cresce maggiormente (+23,7%), beneficiando di una buona performance degli Stati Uniti (+26,4%), mentre è molto inferiore il dato della parte centro-meridionale del continente (+14,3%).
Sotto il profilo dell’import si osservano forti differenze geografiche nella dinamica del quarto trimestre dell’anno. Rispetto a un incremento medio del 13,5% le importazioni dall’Asia crescono nettamente di più (23,2%), quelle dall’Europa si collocano in linea con la media (14,5%), dall’America invece risultano addirittura in calo (-28,3%). Per quanto riguarda il vecchio continente crescono soprattutto i flussi in arrivo da Paesi non UE (25,9%), in particolare Regno Unito (82,1%) e Svizzera (33%), più contenuta la dinamica dei partner UE (12,3%). In Asia si osserva un contributo relativamente modesto alla crescita da parte della Cina (+8,2%), mentre si registrano incrementi importanti delle importazioni brianzole provenienti da Giappone (57,1%), Singapore (54,7%) e Taiwan (53,1%). Anche considerando l’intero 2022 la crescita delle importazioni dall’Asia (27,5%) supera seppur di poco quella dall’Europa (24,6%). In Europa si registrano una piccola differenza tra l’incremento dell’import dei mercati UE (24,8%) e quello degli altri Paesi (23,4%). Tra i Paesi asiatici si osserva una crescita superiore alla media della Cina (28,4%) e incrementi di entità maggiore da molti mercati di minore importanza quali India (79,1%) e Taiwan (59,3%), in negativo invece Singapore (-0,3%).
La Germania si conferma anche nel quarto trimestre 2022 il primo mercato UE dell’export brianzolo, vale quasi 400 milioni di euro. Seguono Francia (277 milioni) e Paesi Bassi (238 milioni) sopra i 200 milioni e altri tre mercati (Spagna, Belgio e Polonia) superano i 100 milioni. Nel complesso questi sei Paesi incidono per il 37% circa dell’export provinciale complessivo e il 75% di quello diretto in UE. Tra gennaio e dicembre le esportazioni brianzole in Germania valgono quasi 1,8 miliardi di euro, segue la Francia con 1,1 miliardi e ancora più lontani i Paesi Bassi in terza posizione (644 milioni). Il mercato spagnolo vale 562 milioni di euro, la Polonia è il primo mercato dell’Europa dell’Est (437 milioni). Complessivamente sono ben 13 i Paesi verso i quali l’export brianzolo nel 2022 supera i 100 milioni di euro.
La Germania è il primo partner della Brianza in Europa anche per quanto riguarda le merci importate, pari a 513 milioni di euro nell’ultimo trimestre dell’anno. Dai Paesi Bassi arrivano merci per 297 milioni di euro, dalla Francia per 210 milioni, seguono a distanza Belgio (132 milioni) e Spagna (122 milioni). Il dato complessivo dell’anno registra 2,1 miliardi di euro di importazioni dalla Germania, 1 miliardo e 100 milioni dai Paesi Bassi e poco più di 1 miliardo dalla Francia. Seguono più a distanza Belgio (595 milioni) e Spagna (485 milioni).
Le esportazioni sono cresciute rispetto al quarto trimestre 2021 nei confronti di quasi tutti i Paesi europei; le principali eccezioni in negativo sono rappresentate da Romania (-9,6%) e Svezia (-17,7%). Il primo mercato brianzolo ovvero la Germania è uno di quelli che crescono meno (1,8%) insieme alla Spagna (9,1%). Per contro si osservano flussi di merci che in valore sono più che raddoppiate verso il Belgio (+115,8%) e quasi triplicate verso i Paesi Bassi (+190,7%). Il dato relativo all’intero anno conferma la forte crescita olandese (+141,3%) così come il calo della Svezia (-21,7%). Riguardo ai due principali Paesi di sbocco, la Germania cresce del 22,6% e la Francia performa leggermente peggio (19,2%). Cresce più della media il Belgio (40,7%), spinto dal forte incremento proprio dell’ultimo trimestre dell’anno.
Anche le importazioni crescono su base annua nei confronti di quasi tutti i mercati europei, in calo rispetto al quarto trimestre del 2021 troviamo solamente la Polonia (-25,1%). Alcuni tra i principali mercati presentano comunque variazioni positive di piccole entità, come per esempio Germania (+6,4%), Francia (+2,8%) e Belgio (+2,6%). Crescono più della media invece i flussi da Spagna (20,4%) e Paesi Bassi (24,3%). Il dato dell’intero anno indica una crescita superiore al 10% per tutti i maggiori mercati di approvvigionamento europei delle imprese brianzole. La performance migliore riguarda la Francia (+50%), seguita dai Paesi Bassi (+41,7%), più contenuta la crescita della Germania che arriva al 15,1%. Si mantiene invece negativo, come per l’ultimo trimestre dell’anno, il dato relativo alla Polonia (-17,3%).