LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2022
Indice della produzione industriale

La produzione dell’industria manifatturiera lodigiana subisce un calo su base congiunturale nel quarto trimestre del 2022, in contrasto alla dinamica di crescita che si osserva in Lombardia. Proseguono invece su un sentiero di crescita gli indicatori degli ordini e del fatturato; quest’ultimo risente anche degli incrementi dei prezzi, che in questo trimestre per la prima volta da oltre un anno mostrano evidenze di miglioramento. In contrasto con la frenata della produzione, le aspettative sul futuro degli imprenditori lodigiani risultano in miglioramento. Su base annua la produzione industriale mostra una variazione positiva, ma di poco superiore allo zero (+0,3%), registrando come si osserva nel grafico un significativo rallentamento rispetto ai precedenti trimestri. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) si colloca in leggera discesa, a quota 135,6. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con il recupero di un percorso di crescita nel 2021 che arriva però a interrompersi nel 2022, caratterizzato invece da una sostanziale stagnazione dei livelli produttivi.

 

 
Analisi congiunturale

Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana indicano come accennato un calo della produzione, mentre la dinamica di fatturato e ordini si mantiene di segno positivo. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano si riduce su base congiunturale dello 0,2% (dato destagionalizzato); a livello regionale non si osserva lo stesso fenomeno, al contrario la produzione evidenzia una robusta crescita (+0,8%).

Una simile differenza tra il dato provinciale e quello regionale si nota per la dinamica del fatturato; a Lodi si registra una crescita limitata (+0,3%), in Lombardia un incremento molto più importante (+1,7%), probabilmente anche per effetto dei fenomeni inflattivi. A Lodi la quota di fatturato proveniente dalle vendite realizzate all’estero nel trimestre risulta del 33%, in crescita rispetto ai trimestri recenti, ma ancora qualche punto al di sotto del dato regionale, pari al 38,8%.

La dinamica degli ordini vede una minima crescita delle commesse provenienti dall’estero (+0,1%), che avevano subìto un discreto calo tre mesi fa, più confortante il dato degli ordini interni cresciuti dello 0,5%. A livello regionale invece è la domanda interna a essere più in difficoltà, facendo segnare un calo dello 0,2%, mentre gli ordinativi provenienti dall’estero registrano una crescita dello 0,3%.

Si osserva un rallentamento della velocità di aumento dei prezzi delle materie prime rispetto agli scorsi trimestri, sia in provincia che in regione. L’incremento congiunturale dei prezzi delle materie prime a Lodi è stato del 5% (in Lombardia 5,2%), tre mesi fa era del 7,1% (in Lombardia 9,8%). La crescita dei prezzi dei prodotti finiti rallenta in Lombardia (passando dal 6,1% di tre mesi fa al 4,3% attuale), non ancora a Lodi (l'aumento passa dal 3,4% al 4,7%).

 

Analisi tendenziale

Il quadro degli indicatori tendenziali dell’industria lodigiana vede un forte ridimensionamento della crescita della produzione, vicina quasi allo zero; un analogo rallentamento riguarda la componente estera di fatturato e ordini, compensata però in parte dalla performance del mercato nazionale. A Lodi rispetto al quarto trimestre 2021 la produzione cresce solamente dello 0,3%. Anche nel resto della regione si osserva un rallentamento della crescita, che tuttavia risulta del 2,7%.

Il fatturato dell’industria lodigiana, complice anche il contestuale incremento dei prezzi, continua a registrare una significativa crescita annua pari al 6,4%; come accennato però risultano poco dinamiche le vendite effettuate all’estero, cresciute rispetto al 2021 dello 0,6%, mentre il fatturato realizzato in Italia mostra un’ottima performance (+9,2%). In Lombardia si osserva al contrario una crescita maggiore del fatturato estero dell’industria (+11,1%) rispetto a quello interno (+8%).

Gli ordini del lodigiano registrano una discreta crescita (+3,1%) superiore anche al dato regionale (+2,7%). Si osserva però – come per il fatturato – una criticità che riguarda la componente estera, aumentata solamente dello 0,4%, contro quella interna che raggiunge invece il +4,4%. In Lombardia si osserva una crescita più importante per il portafoglio ordini estero (+3,7%) rispetto a quello nazionale (+2%).

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori rilevati riguardo al mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana continuano a mostrare un quadro complessivamente positivo. Il dato più critico è relativo alla cassa integrazione, che nel quarto trimestre 2022 registra un incremento della percentuale di imprese che dichiarano di averne fatto ricorso; il fenomeno rimane però relativamente contenuto sia in termini di quota sul numero di imprese (4,8%) sia sul monte ore complessivo (0,5%). Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il saldo tra entrate e uscite di lavoratori risulta in pareggio, come già avvenuto nello scorso trimestre; il tasso di ingresso del trimestre (1,4%) mostra comunque una maggiore dinamicità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e di due anni fa, quando lo stesso tasso era fermo all’1%.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2023

Come accennato in precedenza, i dati sulle aspettative degli imprenditori del manifatturiero lodigiano non seguono il rallentamento dei principali indicatori e in particolare della produzione, ma evidenziano invece un generale miglioramento del clima di fiducia. Tutte e quattro le domande sulle aspettative producono infatti un saldo positivo tra giudizi di aumento e di diminuzione, migliorato perfino rispetto a tre mesi fa.

Il 28,6% degli operatori si attende una crescita della produzione (la quota era del 20,5% lo scorso trimestre), solamente il 7,1% ritiene invece più probabile un calo (erano il 17,9% tre mesi fa). Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi positivo di oltre 20 punti, in netto miglioramento. Più prudenti i giudizi riguardo la produzione, che vedono comunque una prevalenza delle aspettative di crescita (14,3% dei rispondenti) su quelle di calo (9,5%).

Le aspettative sulla domanda degli imprenditori lodigiani indicano un generale miglioramento che riguarda soprattutto i mercati esteri. La domanda estera è attesa in crescita dal 24,3% degli operatori (il doppio rispetto ai giudizi rilevati lo scorso trimestre), mentre solamente il 10,8% indica di aspettarsi un calo. Per la domanda interna i giudizi ottimisti si fermano al 16,7%, superiori comunque di quasi 5 punti percentuali alle opinioni pessimiste (11,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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