La dinamica dell'artigianato lodigiano

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2021
Indice della produzione industriale

Il recupero del terreno perduto dall’artigianato manifatturiero lodigiano nel corso del 2020 continua anche nel terzo trimestre 2021. La crescita annua della produzione è del 10,3%, un dato incoraggiante se teniamo conto di dove ci trovavamo un anno fa, visto che nel terzo trimestre del 2020, come si evince anche dal grafico, era già avvenuto un discreto rimbalzo positivo rispetto al trimestre precedente, quello del lockdown delle attività economiche. Anche il confronto con il dato grezzo dell’indice della produzione del terzo trimestre 2019 è positivo (+5,9%). Tuttavia, se osserviamo una porzione più ampia del grafico retrocedendo nel tempo, l’artigiano lodigiano ha sofferto una pesante flessione dei livelli produttivi tra 2018 e 2019, rispetto alla quale la strada del recupero è ancora lunga. Il numero indice della produzione (costruito con l’anno 2010 come base posto uguale a 100) risulta pari a 84,9, risalito dal punto di minimo di 75 del secondo trimestre del 2020, ma allo stesso tempo ancora diversi punti al di sotto dei livelli del 2018 (93,4 nel terzo trimestre).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato del lodigiano è di segno positivo, tuttavia si tratta di una crescita che, per tutti e tre gli indicatori rilevati, risulta ampiamente inferiore a quanto avviene a livello di media regionale.

Per la produzione si osserva un incremento dell’1,1% (dato destagionalizzato), per contro a livello lombardo la crescita è risultata ben più significativa (+4,7%). La dinamica del fatturato risulta più tiepida, la crescita congiunturale si ferma infatti al +0,6%; in regione invece la crescita è stata del 4,3%. Il portafoglio degli ordini acquisiti nel trimestre cresce più di produzione e fatturato, si registra infatti un +1,2%, mantenendo però un pesante gap rispetto al dato regionale (+5,3%).

Continua anche nel trimestre in esame la crescita dei prezzi delle materie prime, conservando una velocità paragonabile a quella del trimestre passato, analogamente a quanto osservato nell’indagine congiunturale dell’industria. In cifre, l’incremento congiunturale dei prezzi delle materie prime è del 13,7% e del 16,8% a Lodi; piuttosto rilevante – anche se nettamente inferiore – la crescita dei prezzi dei prodotti finiti (+7,9%).

 

Analisi tendenziale

Le variazioni tendenziali di questo trimestre raffrontano i livelli attuali con il terzo trimestre del 2020, una fase in cui era stato superato il lockdown delle attività economiche. La robusta crescita tendenziale sta quindi a significare che nel trimestre in esame si sono recuperati nella sostanza i livelli immediatamente precedenti la crisi del 2020, fenomeno che si osserva anche a livello regionale. Confrontandosi con il terzo trimestre del 2019, si registra un incremento di produzione e fatturato sia per Lodi che per la Lombardia, mentre per entrambe le partizioni territoriali sono ancora inferiori i livelli degli ordini acquisiti.

Su base annua la produzione cresce del 10,3% per l’artigianato manufatturiero lodigiano, leggermente meglio del +9,4% regionale. A confronto con il 2019 si scende al +5,9% e al +3,6% rispettivamente per Lodi e la Lombardia. Il fatturato è cresciuto su base tendenziale meno della produzione a Lodi (+9,2%), in Lombardia avviene il contrario (+10,1%). Il fatturato del trimestre risulta superiore del 3,7% rispetto a quello dello stesso periodo del 2019 (del 4% in regione). La dinamica degli ordini è quella meno brillante: in un anno crescono del 6,1% in provincia (7,4% in regione), mentre rispetto al 2019 si osserva addirittura una riduzione (-2,9% a Lodi e -1% in Lombardia).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2021

Le aspettative degli artigiani lodigiani per il prossimo trimestre mostrano un continuo miglioramento del clima di fiducia rispetto ai giudizi espressi nelle scorse rilevazioni. Per tutti e tre gli indicatori rilevati (produzione, domanda interna e occupazione) le aspettative di crescita superano quelle di riduzione.

Ben il 36,4% degli operatori si aspetta un aumento della produzione (raddoppiati dal 17,9% di tre mesi fa), contro il 18,2% che invece indica più probabile una diminuzione. Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi ampiamente positivo, quando ancora tre mesi fa i giudizi pessimisti erano leggermente prevalenti. Le attese sulla domanda interna sono di poco meno ottimiste: esattamente un terzo (33,3%) degli operatori intervistati si aspetta una crescita degli ordini, il 19% ritiene invece più probabile un calo. L’occupazione infine è ritenuta stabile da oltre 9 operatori su 10 (93,2%), mentre il 6,8% indica aspettative di aumento e nessuno indica probabile un calo.

 

 

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