LA DINAMICA DEL COMMERCIO A MILANO

MI
Trimestre
Quarto
Anno
2021
Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2021 il commercio al dettaglio milanese ha registrato un’ulteriore espansione del proprio fatturato proseguendo nel percorso di recupero delle posizioni perse durante il 2020.

Se consideriamo l’evoluzione temporale dell’indice del fatturato, possiamo osservare una crescita costante che dall’inizio del 2020 ha guadagnato 20 punti fino a raggiungere quota 88,4 nell’ultimo trimestre.

Il contesto di recupero si è inoltre riflesso sulla dinamica tendenziale: nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno il fatturato ha espresso un incremento significativo (+17,4%), tuttavia nell’area metropolitana milanese il settore è ancora lontano dall’aver recuperato il livello osservato prima della pandemia, ossia nel 2019.

 

 
Le classi dimensionali

La declinazione del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali mostra una diffusione del sentiero di crescita del fatturato tra le diverse tipologie di impresa.

Il confronto tra area milanese e Lombardia registra un trend complessivo migliore per la città metropolitana rispetto alla regione, in particolare per il segmento della media e grande impresa per il quale si è osservato un incremento del fatturato più incisivo a livello provinciale.

Il differenziale maggiore di performance tra area milanese e Lombardia si rileva per le unità tra 50 e 199 addetti (+30,6% e +18,9% rispettivamente), tuttavia tale prevalenza del commercio milanese emerge anche nei confronti delle imprese oltre i 200 addetti, per le quali si osserva una dinamica del fatturato più ampia per le unità localizzate nella città metropolitana rispetto alla regione (+19,3% e +15,8%).

Con riferimento alle imprese di classe minore, il confronto tra il Milanese e la Lombardia evidenzia un margine tendenziale di crescita sostanzialmente identico per le micro imprese dei due territori (+13% e +12,9%).

Considerazioni differenti si palesano invece nei confronti delle imprese tra 10 e 49 addetti, per le quali si osserva una progressione del fatturato di maggiori dimensioni per le unità del commercio della Lombardia (+15,7%), rispetto a quelle della provincia di Milano (+10,6%).

 

I settori

Nel quarto trimestre 2021, tra i comparti che compongono il commercio milanese si è registrata una continuazione dei trend di ripresa precedentemente osservati per i settori del commercio non alimentare e despecializzato, ai quali si è associato – nella parte finale dell’anno – il comparto alimentare, aggiungendo quindi un nuovo tassello alla ripresa complessiva del fatturato.

Se analizziamo le attività rientranti nell’ambito del segmento non alimentare, l’andamento sia a livello milanese che lombardo si è espresso attraverso un’ulteriore espansione del fatturato con un incremento tendenziale a due cifre nelle due partizioni territoriali. In particolare, il segmento di attività registra un aumento maggiore nel territorio regionale (+21,5%) rispetto alla provincia di Milano (+20,6%).

Con riferimento al comparto alimentare, si è osservato sia nel territorio milanese che in Lombardia un primo accenno di recupero del fatturato (+4,2% e +2,2% rispettivamente), invertendo quindi il trend negativo che lo aveva caratterizzato nei primi tre trimestri del 2021.

In relazione al commercio despecializzato, il settore consolida il sentiero di recupero del volume d’affari che si incrementa in misura maggiore nel contesto metropolitano (+14,8%) rispetto al territorio regionale (+9,5%).

 

Previsioni per il primo trimestre 2022

Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il primo trimestre 2022 un consistente peggioramento dei saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) che interessa in particolare il fatturato e gli ordini rivolti ai fornitori e in misura minore l’occupazione.

Con riferimento al fatturato, rispetto ai tre mesi precedenti si osserva un significativo rafforzamento della quota di imprese con ipotesi di diminuzione (22,3% contro 10,7%), unita a una consistente riduzione delle imprese con stime di crescita – che interessa oltre un terzo degli operatori interpellati (34,1% contro 52,9% %) – e a un aumento delle aspettative di stabilità (43,6% contro 36,4%). Il saldo complessivo che ne è derivato si è quindi collocato in territorio negativo (-11,8%).

Tale peggioramento del sentiment delle imprese è percepibile anche in relazione alla dinamica attesa dagli ordini rivolti ai fornitori. Rispetto alla rilevazione precedente, il saldo complessivo delle risposte si è anch’esso posizionato in un ambito negativo (-5,3%).

Il deterioramento delle aspettative degli ordini ai fornitori ha registrato una rilevante accelerazione, la frazione di imprese pessimiste si è significativamente ampliata rispetto alla precedente rilevazione (27,8% contro 11,2%) a detrimento della percentuale di imprese con attese positive per il primo trimestre 2022 (22,5% contro 39,8%), in un quadro di sostanziale invarianza della quota di imprese con aspettative stabili (49,8% contro 49%).

In relazione all’occupazione, le previsioni continuano a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (78,6% delle imprese), tuttavia il saldo tra ottimisti e pessimisti misurato sulle restanti quote dei rispondenti registra una consistente erosione rispetto alla rilevazione precedente (3,3% contro 10% del terzo trimestre).

 

 
Largo consumo confezionato

Nel quarto trimestre 2021, le vendite della grande distribuzione a prevalenza alimentare attraverso i canali di super e iper dell’area metropolitana milanese e della provincia di Monza hanno proseguito nel trend negativo di fatturato e di vendite a scaffale osservato nei precedenti trimestri. Per entrambi i sistemi della grande distribuzione, il 2021 si è palesato quindi con consistenti perdite sia di fatturato che di unità vendute, la crisi delle vendite della GDO si è inoltre estesa nell’ultimo trimestre del 2021 anche alla provincia di Lodi, dove hanno continuato ad alternarsi nel corso dell’anno performance positive e negative.

Gli andamenti locali evidenziano un quadro di accentuazione delle dinamiche registrate dalla GDO in ambito regionale e nazionale dove sono evidenti delle criticità sia nei confronti del fatturato che delle movimentazioni fisiche a magazzino.

Passando all’analisi del quadro territoriale, la dinamica del sistema distributivo della GDO di Milano e Monza ha registrato su base annua una flessione sia del fatturato (-2,3%) sia delle unità vendute (-2,4%), rafforzando ulteriormente il trend decrescente dei precedenti trimestri.

Altrettanto rilevante, è la flessione registrata dalla grande distribuzione di Lodi, dove la contrazione del fatturato (-2,2%) è allineata al trend locale, mentre le perdite registrate dalle vendite fisiche a magazzino evidenziano un saggio di decrescita più ampio (-3,2%).

Il confronto tra dimensione locale da un lato e sistemi della GDO regionale e nazionale dall’altro esprime una netta divaricazione degli andamenti sul piano territoriale, sia con riferimento alla dinamica del fatturato sia delle unità vendute.

Il quadro di dettaglio registra pertanto per la grande distribuzione organizza della Lombardia una compressione relativa dei ricavi e delle unità vendute (-0,6% per entrambi), mentre sul piano nazionale la GDO esprime una sostanziale stagnazione del fatturato (-0,1%) e una caduta più intensa delle vendite operate a scaffale (-1,4%).

 

L’analisi per tipologia di prodotto conferma per la GDO milanese e monzese il rilevante apporto negativo, sia per il fatturato che per le unità vendute, esercitato dal segmento alimentare. Il dettaglio tipologico conferma quindi la fase di rilevante crisi che sta interessando la drogheria alimentare, dove si collocano tutti i principali prodotti alimentari confezionati, sia riguardo al fatturato che alle unità vendute (-2,5% e -3,9% rispettivamente), a cui si sono aggiunti nel trimestre i reparti del freddo e del fresco. In particolare, la flessione si è manifestata in misura significativa per i margini di vendita del freddo, dove la contrazione è stata particolarmente intensa sia riguardo al fatturato (-7,2%) che ai volumi di vendita (-5,8%).

Più sfumate si sono invece rivelate le perdite subite dal fatturato delle bevande (-0,9%), mentre dal lato delle unità vendute le vendite hanno registrato un aumento, seppure di debole entità (+0,4%).

Passando ai prodotti del segmento non food, si è osservata in primo luogo un’ampia flessione per il reparto per la cura della casa (-4,5% e -6,1% rispettivamente), mentre i prodotti per la cura della persona hanno espresso una riduzione del fatturato relativamente contenuta (-1,3%) e una cospicua progressione dal lato delle unità vendute (+3,2%).

Relativamente alla GDO della provincia di Lodi, le dinamiche dei reparti di vendita evidenziano un trend di intensa flessione che ha coinvolto tutte le merceologie vendute.

I contributi più significativi alla caduta del fatturato e delle vendite fisiche sono ascrivibili ai prodotti del freddo alimentare (-5,9% e -5,3% rispettivamente), seguiti dalle merceologie rientranti nel perimetro della cura della casa (-4,1% e -5,9%), della drogheria alimentare (-2,4% e -4,7%) e del fresco (-2,4% e -2,5%).

Se consideriamo invece le bevande, sul piano del fatturato il reparto registra una contrazione relativamente contenuta rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (-1,3%), mentre la dinamica si palesa peggiore in relazione alle unità vendute (-2%).

Infine, tra i generi non alimentari si segnala la flessione del fatturato registrata dai prodotti per la cura della persona (-2,9%), che si è associata nel trimestre a una contrazione più limitata delle unità vendute (-0,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

Archivio

Filtro anno congiuntura
Filtro trimestre congiuntura
Filtro categoria congiuntura