LA DINAMICA DEL COMMERCIO A MILANO
Nel terzo trimestre 2021 il commercio al dettaglio milanese ha continuato nella sua corsa per il recupero delle posizioni perse durante il lockdown del 2020.
Rispetto alla fase di minimo storico raggiunto nel corso dell’anno precedente, si è osservato anche in questo trimestre un cospicuo rimbalzo del fatturato (+7,7%).
Come già evidenziato nelle rilevazioni precedenti, il sentiero di recupero per il settore si preannuncia tuttavia ancora lungo dal punto di vista temporale: il numero indice del fatturato destagionalizzato si attesta infatti a quota 81,8 e la media dei primi tre trimestri calcolata sull’indice grezzo evidenzia ancora un percorso lento di ripresa rispetto al livello medio raggiunto nel 2019, ossia prima della pandemia, certificando pertanto ancora la permanenza di un contesto difficile per il settore, che vede lontana la fase di piena ripresa del fatturato.
Il segnale complessivo è tuttavia confortante se consideriamo la dinamica tendenziale: il permanere di un contesto espansivo sui medesimi ritmi anche nei trimestri successivi può fornire un’utile accelerazione per proiettare il commercio al dettaglio definitivamente fuori dalle secche della crisi.
La declinazione del commercio al dettaglio milanese attraverso le classi dimensionali mostra una diffusione del sentiero di crescita del fatturato tra le diverse tipologie di impresa.
Il confronto territoriale tra area metropolitana milanese e Lombardia, in relazione all’andamento complessivo e dimensionale, registra un trend migliore per il commercio al dettaglio della città metropolitana rispetto alla Lombardia, con l’unica eccezione rappresentata dalle imprese tra i 10 e i 49 addetti, per le quali si è osservato un incremento del fatturato più incisivo a livello regionale.
In particolare, l’articolazione dimensionale del commercio evidenzia una robusta crescita del volume d’affari per il segmento delle medie e delle grandi imprese.
Il differenziale maggiore di performance tra area milanese e Lombardia si rileva per le unità tra 50 e 199 addetti (+21,9% e +8,5% rispettivamente), tuttavia anche nei confronti delle imprese oltre i 200 addetti si registra una dinamica del fatturato migliore per la città metropolitana rispetto alla regione (+6,5% e +3,1%).
In relazione alle micro imprese, il confronto tra il Milanese e la Lombardia indica un differenziale di performance molto contenuto tra le unità presenti nel territorio metropolitano (+4,1%) e la medesima tipologia di impresa localizzata nella regione (+3%).
Considerazioni differenti si palesano invece nei confronti delle imprese tra 10 e 49 addetti per le quali si osserva una progressione del fatturato di maggiori dimensioni per le unità del commercio della Lombardia (+3,2%) rispetto a quelle del territorio milanese (+0,9%).
Nel terzo trimestre 2021 si è osservata una continuazione dei trend registrati in precedenza in relazione al commercio alimentare e non alimentare con una netta divaricazione delle performance, in crescita per il primo comparto e in regressione per il secondo, mentre le imprese del settore despecializzato hanno agganciato il sentiero di ripresa già presente in precedenza nel territorio della Lombardia.
Se analizziamo i comparti di attività rientranti nel perimetro del segmento non alimentare, l’andamento sia a livello milanese che lombardo palesa una prosecuzione della crescita del fatturato nelle due partizioni territoriali, in particolare il segmento di attività evidenzia un incremento maggiore nel territorio milanese (+8,5%) rispetto alla Lombardia (+5,7%).
Su un piano differente si colloca il comparto alimentare per il quale si è osservata nel territorio milanese una prosecuzione del trend decrescente del fatturato (-3,8%), al quale si sono associate nel terzo trimestre 2021 anche le imprese alimentari della Lombardia (-2,2%).
In relazione al commercio despecializzato, il settore mostra un primo significativo recupero del volume d’affari nel contesto metropolitano (+8,2%) e un consolidamento nell’ambito del territorio regionale (+3,3%).
Il quadro previsivo delle imprese operanti nel commercio al dettaglio registra per il quarto trimestre 2021 un miglioramento dei saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) che interessa in particolare il fatturato e gli ordini rivolti ai fornitori e in misura minore l’occupazione.
Con riferimento al fatturato, il quadro previsivo delle imprese rispetto ai tre mesi precedenti registra un ampio rafforzamento della frazione di imprese con stime di crescita, che interessa oltre la metà degli operatori interpellati (52,9% contro 28,5%) e una consistente riduzione delle imprese con ipotesi di diminuzione (10,7% contro 28,5%). Il saldo complessivo che ne deriva (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) si è quindi collocato al 42,9%.
Se consideriamo gli ordini rivolti ai fornitori, le stime delle imprese del commercio indicano un cospicuo miglioramento del sentiment rispetto alla precedente rilevazione. La dinamica ha registrato un’accelerazione positiva come evidenziato dal saldo (28,6% contro -10% del secondo trimestre), essendosi rafforzate presso gli operatori del commercio le ipotesi di crescita per il prossimo trimestre (39,8% contro 20%) ed essendo diminuita parallelamente la quota di imprese pessimiste (11,2% contro 28,5% del secondo trimestre).
In relazione all’occupazione, le previsioni continuano a caratterizzarsi per un quadro di stabilità (80% delle imprese), tuttavia il saldo tra ottimisti e pessimisti misurato sulle restanti frazioni dei rispondenti registra un sensibile miglioramento rispetto alla rilevazione precedente (10% contro 1% del secondo trimestre).
Nel terzo trimestre 2021, le vendite della grande distribuzione a prevalenza alimentare attraverso i canali di super e iper hanno segnalato su scala metropolitana milanese allargata alla provincia di Monza una continuazione delle criticità sia in relazione al fatturato che alle vendite fisiche operate a scaffale. Il trend registrato si colloca su di un piano diametralmente opposto rispetto alle dinamiche ottenute dalla GDO sia in ambito regionale che nazionale. La disamina territoriale certifica inoltre una limitazione degli effetti negativi alla sola area milanese e monzese, essendo la GDO della provincia di Lodi interessata da un’intensa ripresa sia in relazione al volume d’affari che alle unità vendute.
I confronti tra la GDO locale e i sistemi della grande distribuzione nazionale e della Lombardia evidenziano una crisi ormai irreversibile di fatturato e vendite, che stanno attraversando i canali super e iper di Milano e Monza, situazione che appare invece caratterizzata da stop and go per il Lodigiano, dove si alternano performance positive e negative nei diversi trimestri.
Passando all’analisi del quadro territoriale, la dinamica del sistema distributivo della GDO di Milano e Monza ha registrato su base annua una flessione sia del fatturato (-1,8%) sia delle unità vendute (-2,2%), arretramenti che confermano il trend decrescente dei primi due trimestri del 2021.
Su un piano differente si colloca invece la grande distribuzione di Lodi, che dopo la pesante contrazione del precedente trimestre ha registrato una significativa espansione del fatturato e delle vendite fisiche a magazzino (+6,5% e +4,4%).
Le divergenze territoriali si amplificano ulteriormente se consideriamo il livello regionale e nazionale, dove la dinamica registra un aumento consistente del fatturato (+2% e +2,7%) e delle unità vendute (+1,9% e +1,5%).
L’analisi per tipologia di prodotto conferma un quadro di rilevante decrescita del fatturato per la GDO milanese e monzese. Gli apporti più significativi alla flessione del fatturato e delle vendite fisiche sono ascrivibili in primo luogo ai prodotti del segmento non food, ossia per la cura della casa (-6,5% e -6,7% rispettivamente) e della persona (-4,4% e -2,4%).
Secondariamente, la dinamica del fatturato e delle vendite operate a scaffale è stata traina dall’andamento dei prodotti alimentari che ha interessato in particolare i prodotti del largo consumo confezionato rientranti nel perimetro della drogheria alimentare e delle bevande (-2,7% e -3,3%), criticità che si sono riscontrate anche per le unità vendute (-2,9% e -3,5%).
Sia la dinamica del fatturato che delle unità vendute si sono palesate invece con un ritmo decrescente, più contenuto per i prodotti della catena del freddo (-0,4% e -0,6%), mentre le merceologie rientranti nel fresco alimentare hanno registrato un modesto aumento del vendite in valore (+0,1%) e una riduzione consistente delle vendite fisiche misurate dalle unità (-1,4%).
Relativamente alla GDO della provincia di Lodi, le dinamiche dei reparti di vendita evidenziano un trend diffuso di crescita a eccezione dei prodotti per la cura della persona, che registrano una flessione sia del fatturato che della movimentazione a magazzino (-1,4% e -2% rispettivamente).
I contributi più significativi alla crescita del fatturato e delle vendite fisiche sono ascrivibili ai prodotti del fresco alimentare (+7,8% e +6,3% rispettivamente), seguiti dalle merceologie rientranti nel perimetro del freddo (+6,2% e +6,4%) e della drogheria alimentare (+6,4% e +4,8%).
Se consideriamo le bevande, sul piano del fatturato il reparto registra una rilevante crescita rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+7,1%), mentre la dinamica si palesa più contenuta in relazione alle unità vendute (+2,5%).
Infine, tra i generi non alimentari si segnala la flessione registrata dai prodotti per la cura della persona sia in relazione al fatturato (-1,4%) che alle unità vendute (-2%).
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