La dinamica dell'industria brianzola

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Trimestre
Quarto
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

Nell’ultimo quarto del 2024, l’industria manifatturiera brianzola registra – per il secondo trimestre consecutivo – una variazione tendenziale della produzione praticamente nulla, mentre a livello congiunturale si osserva un sensibile calo.

Anche per gli ordini la dinamica è sostanzialmente stagnante, per contro si mantiene una crescita ancora robusta del fatturato. Segnali critici si registrano anche riguardo al mercato del lavoro, per il quale si segnala un saldo occupazionale negativo in contemporanea a un incremento del ricorso alla cassa integrazione. Da ultimo, le aspettative degli operatori si mantengono in larga prevalenza pessimiste.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e inizio 2024; nell’ultimo trimestre del 2024 si osserva invece una variazione nulla rispetto allo stesso periodo del 2023. Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) risulta a quota 120,6 nel trimestre in esame.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al terzo trimestre del 2024, l’industria brianzola denuncia un sensibile calo della produzione e degli ordini, mentre tiene la dinamica del fatturato.

La produzione industriale in provincia registra una flessione congiunturale pari allo 0,4% (dato destagionalizzato), evidenziando un secondo trimestre consecutivo di segno negativo. A livello regionale si osserva un dato migliore, per quanto comunque non vi sia alcuna crescita.

Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola regge ancora, crescendo dello 0,5% su base congiunturale, del tutto in linea con il dato lombardo. La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 37,3% al 36,3%), rimanendo al di sotto della media regionale (38,1%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva un rilevante calo di quelli esteri (-2,6%), diversamente dal trimestre precedente, in cui si era verificata una crescita altrettanto intensa. Quasi nulla invece (+0,1%) la variazione degli ordini interni. A livello regionale si registra una dinamica complessivamente positiva delle commesse, che beneficia soprattutto dei mercati esteri (+1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

Osservando le variazioni tendenziali, quindi a confronto con il quarto trimestre del 2023, si osserva una stagnazione della produzione e degli ordini dell’industria brianzola, contrapposta a una dinamica ancora robusta del fatturato. La produzione segna una variazione nulla a Monza e una crescita minima dello 0,2% in Lombardia.

Il fatturato registra una crescita su entrambi i livelli territoriali: in particolare in Brianza dove l’incremento annuo risulta del 3,1%, mentre in Lombardia si ferma all’1,3%. Distinguendo la performance delle vendite sul mercato nazionale rispetto all’estero, emerge una forte differenza territoriale. Per l’industria brianzola infatti la quasi totalità della crescita si deve al fatturato interno (+4,7%), a livello regionale invece è la sola componente estera a presentare un bilancio positivo (+3,5%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una situazione di quasi totale stabilità (+0,1%) per il manifatturiero brianzolo, con una dinamica lievemente migliore per quelli interni (+0,2%). In Lombardia al contrario le commesse dell’industria crescono in un anno del 2,2%, beneficiando soprattutto di una dinamica positiva degli ordini esteri (+4,1%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro evidenziano segnali di peggioramento rispetto ai trimestri recenti sia riguardo al ricorso alla cassa integrazione guadagni sia alla differenza tra entrate e uscite di lavoratori.

Il saldo occupazionale risulta infatti negativo per il secondo trimestre consecutivo, quasi identico in effetti rispetto al periodo precedente. Il saldo è pari al -0,7%, frutto della differenza tra un tasso di entrata dell’1,6% e uno di uscita del 2,4%.

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG, normalmente oscillante tra il 6% e il 7% delle imprese, sale nel trimestre in esame fino al 14,1%, il valore più alto registrato da metà 2021. Un analogo incremento si verifica in termini di incidenza della cassa integrazione guadagni sul monte ore trimestrale complessivo, valore in crescita dall’1,4% del trimestre scorso al 2,6% dell’attuale.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente negative, mostrando una generale prevalenza di giudizi pessimisti e un peggioramento rispetto alla scorsa rilevazione, in particolare per quanto riguarda la produzione.

Relativamente alle ipotesi sulla produzione, si osserva una quota particolarmente elevata di giudizi di stabilità – circa i due terzi dei rispondenti (67,5%) – allo stesso tempo però si riduce fino al 7,9% la quota di giudizi negativi. Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi pesantemente negativo, pari a -16,7 punti percentuali, il valore più basso dell’ultimo quadriennio, come si può osservare dal grafico.

Le aspettative sulla occupazione risultano migliori: si registra un pareggio tra giudizi di crescita e di riduzione; tuttavia è evidente un peggioramento rispetto ai periodi recenti, che registravano costantemente un minimo saldo positivo.

Anche i giudizi sulla domanda sono complessivamente piuttosto pessimisti sia per la componente domestica che per quella estera. In negativo soprattutto la domanda interna, per la quale si osserva una quota di ipotesi negative del 27,4% contro solamente un 8,9% di quelle positive. Riguardo la domanda estera, salgono al 14,4% gli ottimisti e si riducono al 22% i pessimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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