La dinamica dell'industria brianzola
L’industria manifatturiera brianzola nel terzo trimestre del 2024 denuncia una leggera variazione negativa della produzione sia a confronto con lo scorso trimestre sia con lo stesso periodo del 2023, piuttosto in linea con la dinamica che si osserva a livello regionale.
Nonostante il dato negativo della produzione si nota comunque una buona crescita del fatturato e una progressione ancora più rilevante degli ordini, in particolare quelli esteri. Sul fronte del mercato del lavoro si osserva, dopo un lungo periodo di espansione, un saldo negativo tra entrate e uscite di lavoratori. Sono infine in prevalenza pessimiste, in linea con il trimestre precedente, le aspettative degli operatori.
Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e 2024; dopo tre mesi in recupero, l’ultimo periodo registra ancora una variazione negativa (-0,2%). Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) scende a quota 121,5 nel trimestre in esame.
A livello congiunturale, quindi rispetto al secondo trimestre del 2024, l’industria brianzola registra una contrazione della produzione contrapposta a una crescita di fatturato e ordini: una dinamica comparabile a quella regionale.
La produzione industriale in provincia segna una flessione congiunturale dello 0,3% (dato destagionalizzato), in linea con il dato lombardo del -0,4%.
Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola mostra una buona crescita (+1,3%); in regione si osserva ugualmente un aumento seppure più modesto (+0,4%). La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 38,8% al 37,3%), rimanendo al di sotto della media lombarda (39,1%).
Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una crescita maggiore di quella del fatturato, grazie soprattutto alla domanda proveniente dall’estero. Gli ordini esteri infatti, in frenata nel trimestre passato, segnano una crescita congiunturale del 3,2% a Monza e dello 0,6% in Lombardia. Risultano invece del tutto stabili gli ordini interni, sia in provincia che in regione.
Anche in termini tendenziali, a confronto quindi con il terzo trimestre del 2023, si osserva un incremento di ordini e fatturato, sia a Monza che nel complesso della regione, nonostante un calo della produzione. Essa infatti risulta in flessione annua dello 0,2% in Brianza e dell’1% in Lombardia.
Il fatturato segna una crescita su entrambi i livelli territoriali, sebbene a velocità estremamente diverse, a Monza l’incremento è del 3,7%, mentre in Lombardia si ferma allo 0,4%. Il contributo maggiore alla crescita arriva dalle vendite realizzate in Italia (+4,8% contro +1,8% per l’estero). A livello regionale si riscontra invece una migliore performance delle vendite realizzate all’estero, cresciute dell’1,4% contro un calo dello 0,2% del fatturato interno.
Per quanto riguarda gli ordini, sono i mercati esteri a presentare le prospettive migliori per l’industria brianzola, con una crescita annua del 6%, mentre risultano stabili gli ordini interni (+0,1%). Anche per il complesso dell’industria regionale il portafoglio ordini beneficia soprattutto della domanda estera, sebbene la crescita sia più contenuta (+1,6%).
Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro mostrano una stabilità riguardo ai trimestri recenti per quanto concerne il ricorso alla cassa integrazione guadagni, mentre presentano un saldo negativo tra entrate e uscite sul mercato del lavoro dopo vari trimestri di espansione.
Il saldo tra entrate e uscite nei tre mesi risulta pari al -0,6%, in negativo per la prima volta da fine 2022. Si registra in particolare una riduzione del tasso di entrata, sceso all’1,6% nel trimestre in esame, mentre il tasso di uscita è in linea con i periodi recenti (2,3%).
La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nei tre mesi è del 6,1%, in discesa rispetto al 6,7% dello scorso periodo, mentre risulta dell’1,4% il ricorso alla CIG espresso in termini di percentuale sul monte ore (era l’1,3% nel trimestre passato).
Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente piuttosto pessimiste, evidenziando peraltro un leggero peggioramento del clima di fiducia rispetto a quanto espresso nella precedente rilevazione.
Riguardo alle aspettative sulla produzione, è particolarmente elevata (29,5%) la quota di chi si aspetta una riduzione, contro solamente il 21,2% degli operatori che indica più probabile una crescita; rimane quindi negativo il saldo delle aspettative, in leggero peggioramento rispetto allo scorso trimestre. Sono invece in positivo le aspettative sull’occupazione, esattamente di 2 punti percentuali, registrando comunque come di consueto un’elevata quota di ipotesi di stabilità (78,9%).
I giudizi sulla domanda mostrano un saldo fortemente negativo sia per la componente interna che per quella estera. La domanda interna in particolare registra una quota di pessimisti (30,8%) più che doppia di quella degli ottimisti (15,1%); un divario simile si osserva anche per la domanda estera, nonostante la contemporanea crescita degli ordini.
I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.